CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 dicembre 2019
297.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 18 dicembre 2019. – Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 14.05.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Sergio BATTELLI, presidente, comunica che, per il gruppo Movimento 5 Stelle, è entrato a far parte della Commissione il deputato Francesco Berti, mentre ha cessato di farne parte il deputato Riccardo Olgiati.

Proposta di regolamento in materia di disciplina finanziaria a decorrere dall'esercizio finanziario 2021 e di flessibilità tra i pilastri per l'anno civile 2020, relativamente alla politica agricola comune.
COM(2019)580 final.

(Parere alla XIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 26 novembre 2019.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che, nella seduta del 26 novembre scorso, l'esame è iniziato in maniera congiunta con l'esame della «Proposta di regolamento che stabilisce disposizioni transitorie relative al sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) nell'anno 2021».Pag. 221
  Rammenta che, congiuntamente alla XIII Commissione Agricoltura, è stata svolta attività conoscitiva attraverso le audizioni informali, rispettivamente, in data 5 dicembre e 12 dicembre 2019, prima del Direttore generale delle politiche internazionali e dell'Unione europea presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Felice Assenza, e quindi di componenti italiani della Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, cui sono intervenuti i deputati europei Paolo De Castro e Pina Picierno, mentre hanno partecipato in videoconferenza da Bruxelles i deputati europei Dino Giarrusso e Nicola Procaccini. Avverte quindi che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza sull'atto in esame necessariamente entro la seduta odierna, onde permettere alla XIII Commissione Agricoltura di concluderne oggi l'iter e trasmettere tempestivamente il documento finale alle Istituzioni europee, dal momento che la proposta riveste carattere di urgenza.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Marco MAGGIONI (LEGA) richiamando un suo intervento effettuato nel corso della precedente seduta, osserva che dal punto di vista tecnico vengono meno le obiezioni relative all'utilizzo dello strumento del regolamento, essendo necessario modificare atti di pari gerarchia. Nel merito osserva, invece, che avrebbe auspicato una diversa proposta di parere, volta in particolare a sottolineare l'esigenza di non ridurre l'entità delle risorse destinate alla PAC nell'ambito del prossimo Quadro finanziario pluriennale (QFP), rispetto quelle previste nella programmazione 2014-2020. Per tale ragione ritiene necessario inserire nella proposta di parere talune osservazioni volte a raggiungere tale scopo, onde garantire al comparto agricolo almeno il livello di risorse previsto nel vigente QFP. Per tali ragioni preannuncia il suo voto contrario.

  Augusta MONTARULI (FDI) si associa alle valutazioni del collega Maggioni, ricordando, peraltro, come in diverse discussioni in Commissione fosse stato assicurato dal Governo che la proposta della Commissione europea sul nuovo QFP era da considerarsi provvisoria e quindi suscettibile degli opportuni ritocchi. Osserva, tuttavia, che il regolamento all'esame ripropone esattamente le riduzioni di risorse in favore della PAC previsti nella citata proposta di nuovo QFP, e ciò testimonia a suo avviso l'inerzia del Governo italiano che non ha saputo tutelare gli interessi nazionali in materia.
  Sottolinea, quindi, che l'espressione di un voto favorevole sul regolamento in oggetto significhi dare surrettiziamente un consenso implicito alla proposta in tema di PAC del nuovo QFP, cosa che ritiene inaccettabile atteso che la nostra agricoltura ne sarebbe fortemente danneggiata. Per tali ragioni, ritiene necessario che il parere contenga rilievi critici in ordine alle risorse destinate alla PAC nell'ambito del nuovo QFP, ciò anche al fine di rafforzare la posizione negoziale dell'Italia. Conclude rimarcando come un parere favorevole senza condizioni od osservazioni nel senso predetto avallerebbe, ancorché indirettamente, una posizione accondiscendente dell'Italia nei confronti della citata proposta per il nuovo QFP.

  Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN.LING.) osserva che le preoccupazioni sui tagli relativi alla PAC sono già state più volte espresse e che anche il presidente del Consiglio dei Ministri ha manifestato la volontà di far valere gli interessi italiani. Ritiene che sarebbe opportuno, al fine di raggiungere gli obiettivi sperati, agire su più fronti: insistere sulle modifiche relative alla PAC che interessano l'Italia; battersi affinché vengano incrementate le risorse proprie dell'Unione europea. Si domanda peraltro se questa sia o meno la sede per esprimere tali considerazioni.

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  Guido Germano PETTARIN (FI) è dell'avviso che insistendo sul suo carattere estremamente tecnico, sottolineando la sua natura solo contabile e transitoria, la maggioranza stia, di fatto, dequalificando l'atto in questione. È infatti dell'opinione che l'atto all'esame rischi di pregiudicare le ragioni italiane per i prossimi anni in materia di agricoltura, considerando anche che, dopo i deludenti esiti del negoziato svoltosi sotto la presidenza della Finlandia, la prossima presidenza Croata potrebbe dimostrarsi meno interessata a modificare gli equilibri che saranno in seguito fortemente influenzati dalla successiva Presidenza tedesca.
  Conclude preannunciando il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dalla relatrice.

  Augusta MONTARULI (FDI) ribadendo quanto già espresso sottolinea come l'esito relativo al provvedimento in oggetto rappresenti di fatto un atto di indirizzo per il Governo circa la posizione da tenere in sede di Consiglio dell'Unione europea sulla politica agricola comune nell'ambito del nuovo QFP.

  Sergio BATTELLI, presidente, chiede alla relatrice se intenda modificare la sua proposta di parere alla luce delle considerazioni svolte dai commissari intervenuti.

  Francesca GALIZIA (M5S), relatrice, ritiene che siano state sollevate questioni rilevanti che rendono opportuno inserire un inciso alla premessa della sua proposta di parere. In tal senso propone di aggiungervi, alla fine, il seguente capoverso: «rimarcata l'esigenza di adottare ogni iniziativa utile affinché nell'ambito del negoziato in corso sul Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 siano garantiti adeguati volumi di spesa in favore della politica agricola comune».
  Osserva peraltro come l'atto all'esame abbia una natura prettamente tecnica, come emerso anche nel corso delle audizioni, e che misure di maggior rilievo siano invece contenute nell'atto COM(2019)581 il cui esame proseguirà nelle prossime settimane. Concorda con quanto rilevato dai commissari intervenuti in ordine alla necessità di salvaguardare le risorse in favore della PAC; rilevando tuttavia come via ancora tempo per il negoziato.
  In conclusione riformula quindi la sua proposta di parere favorevole nel senso sopra indicato (vedi allegato 2).

  Marco MAGGIONI (LEGA) in sede di dichiarazione di voto ritiene che inserire l'inciso proposto dalla relatrice solo nella premessa della proposta di parere non sia soddisfacente, giacché in tal modo non si forniscono indicazioni incisive e puntuali al Governo circa la definizione del nuovo QFP. Chiede pertanto che sia almeno inserita un'osservazione per evitare la riduzione delle risorse destinate alla PAC in assenza della quale preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Augusta MONTARULI (FDI) si dichiara insoddisfatta dalla riformulazione proposta dalla relatrice e annuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Guido Germano PETTARIN (FI) nell'evidenziare come a suo avviso il provvedimento all'esame non sia affatto meramente tecnico, si dichiara insoddisfatto dalla riformulazione proposta dalla relatrice e annuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice come riformulata (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 dicembre 2019. – Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 14.20.

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Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022.
C. 2305 Governo, approvato dal Senato.

Nota di variazioni.
C. 2305/I Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che, nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dell'11 dicembre scorso, si è convenuto di svolgere l'esame in un'unica seduta e che tutti i gruppi hanno rinunciato alla fissazione del termine per la presentazione degli emendamenti presso la Commissione.
  Segnala, inoltre, che l'inizio della discussione in Assemblea del provvedimento è previsto per domenica 22 dicembre, alle ore 9.30.
  Ricorda altresì che il disegno di legge di bilancio è composto di due sezioni: nella prima sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative, funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono invece indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni della citata prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile.
  Avverte quindi che saranno esaminate, oltre che le disposizioni di interesse contenute nella prima sezione, anche le risultanze contabili, di competenza della Commissione, contenute nella seconda sezione e che l'esame si concluderà con l'approvazione di una relazione sulle parti di competenza del disegno di legge di bilancio e con la nomina del relatore.
  Ricorda infine che potranno essere presentate relazioni di minoranza e che esse saranno trasmesse alla V Commissione Bilancio, insieme a quella approvata dalla Commissione, ove i relatori (sia di maggioranza che eventualmente di minoranza) potranno partecipare ai lavori per riferire circa i lavori svolti presso la XIV Commissione Politiche dell'Unione europea.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata oggi ad esprimere, per le parti di competenza, il parere sul disegno di legge di bilancio per il 2020, come approvato dal Senato, che assieme al cosiddetto «Decreto fiscale», recentemente licenziato dalla Camera e attualmente all'esame del Senato, compone la manovra finanziaria per il triennio 2020-2022.
  Preannuncia che nella sua relazione si limiterà a richiamare per sommi capi alcuni degli interventi più qualificanti previsti dalla prima sezione del disegno di legge, per soffermarsi poi sul contenuto contabile della seconda sezione che attiene più direttamente agli ambiti di competenza della Commissione.
  In linea generale, evidenzia preliminarmente come la manovra delineata dal Governo scaturisca a seguito di un'intensa interlocuzione con le istituzioni dell'Unione europea, che ha consentito di impostare, anche grazie il ricorso a una specifica richiesta di flessibilità, un intervento espansivo idoneo non soltanto a sterilizzare integralmente per l'anno 2020, e in parte per gli anni successivi, il previsto aumento delle aliquote dell'Iva, ma anche a porre in essere una serie di interventi rilevanti per la crescita, l'occupazione, l'equità e la sostenibilità ambientale, tra i quali il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, il massiccio piano di interventi e investimenti per il lancio di un Green New Deal, il rifinanziamento e la rimodulazione del piano Impresa 4.0, nonché le misure in favore del diritto allo studio, della tutela della salute e per il sostegno alla famiglia e alle persone in condizione di disabilità. Pag. 224
  Osserva che si è trattato, dunque, di una operazione niente affatto banale, in esito alla quale è prevalsa l'impostazione di politica economica del Governo, secondo la quale a fronte dei persistenti rischi commerciali, geopolitici e climatici, è opportuno evitare politiche fiscali pro-cicliche e assumere, viceversa, una politica di bilancio maggiormente accomodante, che pur tenendo conto della necessità di condurre il rapporto debito/Pil su un sentiero discendente, sia in grado di ravvivare la crescita economica e avviare la transizione verso un modello di crescita più inclusivo e ambientalmente sostenibile.
  In questo quadro, tra i principali interventi contenuti nella sezione I del disegno di legge, segnala che devono essere ricordati, oltre al già richiamato intervento sull'Iva – che ha evitato serie ripercussioni sulla domanda interna e il commercio – quello, pari a 3 miliardi nel 2020 e a 5 miliardi dal 2021, destinato ad alleggerire il cuneo fiscale sui lavoratori dipendenti, intervento che si configura come l'avvio di un percorso di diminuzione strutturale della pressione fiscale sul lavoro che appare del tutto coerente anche con le raccomandazioni specifiche per l'Italia formulate dall'Unione europea.
  Osserva che sono parimenti in linea con le raccomandazioni adottate dal Consiglio Ecofin il 9 luglio scorso le misure volte al contrasto dell'evasione fiscale e a favorire l'emersione di base imponibile, tra cui lo stanziamento di 3 miliardi di euro per gli anni 2021 e 2022 per l'attribuzione di rimborsi in denaro a favore di soggetti che fanno uso di strumenti di pagamento elettronici, la cui promozione, anche in tal caso, è raccomandata dalle istituzioni europee in quanto funzionale al miglioramento dell'adempimento degli obblighi tributari.
  Rimarca, inoltre, che in coerenza con gli impegni per la sostenibilità ambientale e gli obiettivi di riduzione delle emissioni ai fini del raggiungimento della neutralità del Continente europeo entro il 2050, annunciati dalla Presidente della nuova Commissione europea e confluiti nella recente Comunicazione della Commissione sul Green Deal europeo, il disegno di legge prevede poi un corposo pacchetto di interventi in materia ambientale.
  Ritiene che questo rappresenti uno dei tratti più qualificanti del provvedimento in esame, che in linea con gli obiettivi dell'accordo di Parigi intende investire seriamente sul processo di transizione verso la neutralità climatica nel presupposto che tale transizione, se gestita in modo equo ed efficiente in termini di costi – preservando la competitività dell'Unione europea e dei suoi Stati membri – sia in grado di elevare notevolmente il potenziale di crescita dell'economia, di creare nuovi mercati, modelli di business e posti di lavoro, oltre che di generare significativi impulsi all'innovazione, alla ricerca e allo sviluppo tecnologico.
  Evidenzia che, in questa prospettiva, il disegno di legge prevede una serie di misure volte alla realizzazione di un ambizioso piano di investimenti pubblici per lo sviluppo di un Green new deal italiano, mediante l'istituzione di un Fondo con una dotazione complessiva di 4,24 miliardi di euro per gli anni 2020-2023. Sottolinea che parte di tale dotazione – per una quota non inferiore a 150 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022 – sarà specificamente destinata ad interventi volti alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
  Segnala inoltre che in tale ambito viene poi estesa l'operatività di misure agevolative già previste a legislazione vigente al fine di realizzare progetti economicamente sostenibili e che abbiano come obiettivo la decarbonizzazione dell'economia, l'economia circolare, il supporto all'imprenditoria giovanile e femminile, la riduzione dell'uso della plastica e la sua sostituzione con materiali alternativi, la rigenerazione urbana, il turismo sostenibile, l'adattamento e la mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico ed, in generale, programmi di investimento e/o progetti a carattere innovativo e ad elevata sostenibilità ambientale e che tengano conto degli impatti sociali.
  Fa presente che viene altresì prevista la partecipazione dell'Italia alla ricostituzione Pag. 225del «Green climate Fund», di cui alla legge 4 novembre 2016, n. 204, autorizzando una spesa di 33 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023 e di 66 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028. Segnala che a seguito di una modifica introdotta dal Senato si prevede inoltre l'istituzione, con sede a Venezia, del Centro di studio e ricerca internazionale sui cambiamenti climatici, con l'obiettivo di assicurare la piena adesione dell'Italia nel contrasto ai cambiamenti climatici e nel favorire lo sviluppo sostenibile.
  Evidenzia che, sempre nel quadro delle iniziative volte a promuovere il Green New Deal, sono introdotte misure in materia di green mobility, con la prescrizione che il rinnovo delle dotazioni degli autoveicoli delle pubbliche amministrazioni avvenga per almeno la metà mediante acquisto o noleggio di veicoli ad energia elettrica o ibrida, o alimentati ad idrogeno e che è, inoltre, disposta la costituzione, presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di una commissione per lo studio e le proposte per la transizione ecologica e la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi.
  Tra le misure di fiscalità ecologica, ricorda che è stata prevista, altresì, l'istituzione di un'imposta sul consumo di manufatti in plastica con singolo impiego ovvero gli imballaggi monouso, ad esclusione dei manufatti compostabili, dei dispositivi medici e di quelli adibiti a contenere e proteggere medicinali. Fa presente che al fine di consentire il necessario adeguamento da parte delle imprese, l'applicazione del tributo è stata differita alla seconda metà del 2020 e che l'incidenza del prelievo è stata significativamente ridotta nel corso dell'esame al Senato. Ricorda, inoltre, che in tale ambito, proprio per favorire la transizione ecologica, si riconosce un credito d'imposta alle imprese attive nel settore delle materie plastiche, produttrici di tali manufatti, per l'adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti compostabili.
  Rileva che il disegno di legge prevede anche la proroga per l'anno 2020 delle detrazioni spettanti per le spese sostenute per interventi di efficienza energetica (cosiddetto «ecobonus»), di ristrutturazione edilizia e per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici. Segnala, altresì, le misure che prevedono contributi ai comuni per investimenti destinati ad opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo territoriale sostenibile, nonché gli interventi in materia di sostegno allo sviluppo delle fonti rinnovabili e quelli diretti a ridisegnare il meccanismo delle esenzioni dal pagamento delle royalties per i concessionari di coltivazione di idrocarburi.
  Ricorda, inoltre, in materia di politiche per il territorio, che sono state stanziate risorse, per complessivi 9,1 miliardi di euro, per gli anni dal 2021 al 2034 per l'assegnazione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da emanare entro il 31 gennaio 2020, di contributi ai comuni per investimenti in progetti di rigenerazione urbana.
  Per quanto concerne gli interventi fiscali, oltre a quelli già richiamati, segnala la riduzione dal 15 al 10 per cento, a regime, della misura dell'aliquota della cedolare secca sulle locazioni abitative a canone concordato; la nuova detrazione del 90 per cento delle spese relative agli interventi edilizi finalizzati al recupero o restauro della facciata degli edifici; l'unificazione delle due vigenti forme di prelievo immobiliare (l'Imposta comunale sugli immobili, IMU e il Tributo per i servizi indivisibili, TASI) e l'anticipo al 2022 della deducibilità integrale dell'IMU sugli immobili strumentali; la rimodulazione – in luogo dell'azzeramento per i veicoli più inquinanti – della percentuale di deducibilità dei costi sostenuti per i veicoli aziendali, che viene differenziata in ragione dei relativi valori di emissione di anidride carbonica, anche in tal caso nell'ottica di promuovere modelli di consumo sostenibili.
  Per quanto attiene alle misure più specificamente rivolte alle imprese, segnala l'introduzione di un nuovo credito d'imposta per le spese sostenute a titolo di investimento in beni strumentali nuovi – Pag. 226previsto in luogo della proroga al 2020 dei cosiddetti «super-ammortamento» e «iper-ammortamento» –, che si abbina a nuovo credito d'imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, transizione ecologica, innovazione tecnologica 4.0 e altre attività innovative, che sostituisce a sua volta il credito d'imposta già vigente per investimenti in ricerca e sviluppo, il cui periodo di operatività viene anticipatamente cessato nell'anno in corso; viene inoltre prorogato al 31 dicembre 2020 il credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nel Mezzogiorno, nonché ripristinato dal 2019 il meccanismo fiscale di Aiuto alla crescita economica – ACE, che era stato invece abrogato dalla legge di bilancio 2019.
  Tra le misure rilevanti a favore delle imprese e della crescita segnala altresì il rifinanziamento di 105 milioni di euro per l'anno 2020, di 97 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e di 47 milioni di euro per l'anno 2025 della cosiddetta «Nuova Sabatini», nonché la riorganizzazione delle procedure di programmazione ed attuazione degli interventi finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), in base alla quale vengono modificati i criteri per l'inserimento dei singoli interventi finanziati con le risorse del FSC nel Piano unitario denominato «Piano sviluppo e coesione», prevedendo che si operi in coerenza con le cinque nuove «missioni» della politica di coesione, individuate dalla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (DEF) 2019 (lotta alla povertà educativa minorile; sostegno alle infrastrutture; attuazione del Green New Deal al Sud e nelle aree interne; il trasferimento tecnologico e il rafforzamento delle reti tra ricerca e impresa). Evidenzia, inoltre, che sono ridefinite le norme per la riprogrammazione delle risorse del FSC, relative ai precedenti cicli di programmazione, che eventualmente non vengano ricomprese nel Piano sviluppo e coesione, disponendone la destinazione, oltre che ai Contratti di sviluppo e alla progettazione degli investimenti infrastrutturali, anche al finanziamento di appositi Piani sviluppo e coesione per ciascuna delle suddette «missioni».
  Dal punto di vista del prelievo fiscale, ricorda che il disegno di legge prevede, tra l'altro, l'introduzione di un'aliquota maggiorata IRES al 27,5 per cento sui redditi derivanti dallo svolgimento di attività in regime di concessione per le imprese operanti nel settore delle infrastrutture e dei trasporti; l'innalzamento delle accise gravanti sui prodotti energetici e di quelle sui tabacchi lavorati; l'istituzione di un'imposta sul consumo di bevande analcoliche edulcorate; l'incremento del prelievo sulle vincite da giochi e lotterie.
  Per quanto riguarda le questioni di carattere sociale, segnala anzitutto come il disegno di legge destini ulteriori risorse agli interventi per la famiglia, che saranno oggetto di un piano di razionalizzazione delle misure di sostegno e valorizzazione della famiglia a valere su un nuovo Fondo, all'uopo istituito – «Fondo assegno universale e servizi alla famiglia» – con una dotazione pari a 1.044 milioni di euro per il 2021 e a 1.244 milioni di euro annui a decorrere dal 2022. Ricorda, inoltre, che in tale ambito si prevede la proroga di un anno dell'assegno di natalità, reso universale e modulato sulla base di fasce di Isee, nonché l'elevazione dell'importo del cosiddetto «bonus nido».
  Tra le misure rilevanti anche alla luce delle politiche europee, segnala altresì l'elevazione da 5 a 7 giorni del periodo di congedo obbligatorio di paternità, che si avvicina in tal modo all'obiettivo di 10 giorni di congedo fissato dalla recente direttiva dell'Unione europea sull'equilibrio tra vita familiare e vita professionale, volta a facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia, promuovere la parità di genere, aumentare le opportunità per le donne nel mercato del lavoro e rafforzare il ruolo del padre nella vita di famiglia. Fra le novità introdotte dal Senato, ricorda anche l'istituzione di un nuovo Fondo per l'erogazione di un contributo per l'acquisto di sostituti del latte materno alle donne affette Pag. 227da condizioni patologiche che impediscono la pratica naturale dell'allattamento.
  Sempre in tema di politiche sociali, segnala, inoltre, le misure riconducibili alla disabilità, tra cui ricorda l'istituzione di un nuovo fondo a carattere strutturale denominato «Fondo per la disabilità e la non autosufficienza» – con una dotazione di 59 milioni di euro per il 2020, di 200 milioni di euro per il 2021 e di 300 milioni di euro annui a decorrere dal 2022 – destinato all'attuazione di interventi di riordino e sistematizzazione delle politiche di sostegno in materia. Segnala inoltre il rifinanziamento, nella misura di 20 milioni di euro, del Fondo per le non autosufficienze, l'incremento della dotazione del Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare (cosiddetto «Dopo di noi») e del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili, nonché l'incremento del contributo destinato alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità.
  In materia previdenziale segnala, in particolare, la proroga di due istituti che consentono, a determinate condizioni, un accesso anticipato al trattamento pensionistico («Opzione donna») e la corresponsione di un'indennità fino al conseguimento dei requisiti pensionistici («Ape sociale»), nonché, secondo quanto previsto dal Senato, l'incremento dei limiti di spesa per sostenere l'accesso anticipato alla pensione per i giornalisti professionisti.
  Per quanto attiene alla materia sanitaria, tra gli interventi di maggior rilievo segnala l'abolizione, a decorrere dal 1o settembre 2020, della quota di compartecipazione al costo in misura fissa per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale (cosiddetto superticket), che viene disposta in attesa della revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria; contestualmente, si prevede inoltre un incremento delle risorse per il sistema sanitario nazionale, destinate ad aumentare nel prossimo triennio, nonché di quelle pluriennali per gli interventi in materia di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico.
  Considera, infine, di particolare rilievo anche gli interventi per la scuola e l'università, che riguardano, tra l'altro, l'edilizia scolastica, le retribuzioni del personale scolastico, le risorse destinate all'innovazione digitale nella didattica, i contributi a favore delle scuole statali e paritarie per l'acquisto di abbonamenti a quotidiani, periodici e riviste scientifiche e di settore, nonché, con riferimento agli studenti universitari, l'incremento del Fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio.
  Con riferimento alla ricerca, segnala, quale novità degna di nota, che è stata istituita l'Agenzia nazionale per la ricerca (ANR), diretta a potenziare la ricerca svolta da università, enti e istituti di ricerca pubblici e privati, cui è stata abbinata la previsione di un apposito Fondo con una dotazione a regime, dal 2022, di 300 milioni di euro annui.
  Infine, ricorda che il disegno di legge incrementa di 325 milioni di euro per il 2020 e di 1,6 miliardi euro dal 2021 le risorse da destinare al rinnovo dei contratti del pubblico impiego, disponendo altresì nuove facoltà assunzionali e l'aumento delle dotazioni organiche per una pluralità di amministrazioni.
  Da ultimo, segnala, in quanto di più stretto interesse per la Commissione, la modifica apportata dal Senato volta ad adeguare l'ordinamento interno alle disposizioni della direttiva Iva in relazione alla tassazione di servizi di locazione e noleggio a breve termine di imbarcazioni da diporto – sulla scorta di quanto richiesto dalla Commissione europea nel suo parere motivato emesso in data 25 luglio 2019 ai sensi dell'articolo 258 del TFUE; al fine di prevenire casi di doppia imposizione, di non imposizione o di distorsione di concorrenza ai fini dell'imposta sul valore aggiunto, la norma dispone, in particolare, che l'effettiva utilizzazione e fruizione di tali servizi al di fuori dell'Unione europea debba essere dimostrata attraverso adeguati mezzi di prova.Pag. 228
  Segnala, inoltre, l'incremento delle risorse – 200 milioni, di cui 60 milioni per il 2021 e 70 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023 – destinate alla «Strategia nazionale per lo sviluppo delle Aree interne del Paese» e poste a valere sul Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie. Evidenzia che a seguito di tale rifinanziamento le risorse nazionali attualmente stanziate in favore della predetta Strategia per le aree interne- che costituisce, ricorda, una delle linee strategiche di intervento dei Fondi strutturali europei del ciclo di programmazione 2014-2020 – ammontano ora, per il periodo 2015-2023, a 481,2 milioni.
  Per quanto concerne i profili di competenza della Commissione ravvisabili nella seconda sezione del disegno di legge, ricorda che nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è ricompresa la Missione 3 (L'Italia nell'Europa e nel mondo) con l'annesso programma 3.1 (Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE), programma finanziato, nello stato di previsione per il 2020, con 21 miliardi e 361 milioni di euro. Segnala che lo stanziamento di tale programma evidenzia un aumento di 690 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate del 2019 e una diminuzione di 25 milioni di euro rispetto alle previsioni a legislazione vigente. Per quanto riguarda la proiezione triennale, sottolinea che sono previsti a bilancio 21.361,7 milioni di euro per il 2020, 24.087 milioni di euro per il 2021 e 25.167 milioni di euro per il 2022, e che si registra quindi un andamento di progressivo incremento.
  Fa presente che all'interno di questo programma si trovano i singoli capitoli di spesa. Il primo, ricorda, è il capitolo 2751, per il quale sono stanziati 15.933 milioni di euro ed è relativo alle somme da versare per il finanziamento del bilancio dell'Unione europea, vale a dire il contributo italiano alle risorse disponibili per l'Unione europea, che sono basate sul reddito nazionale lordo (RNL) e sul gettito Iva. Evidenzia che tale importo, rispetto alle previsioni assestate del 2019, vede un incremento di 298 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2019 (pari a 15.635 milioni di euro), senza variazioni sul previsionale a legislazione vigente. Osserva, sempre a proposito del contributo italiano al bilancio dell'Unione europea, che occorre considerare anche il capitolo 2752, che prevede le risorse da versare all'Unione europea basate sulle cosiddette risorse proprie tradizionali; queste ultime consistono nei dazi doganali riscossi dai Paesi membri dell'Unione europea nei confronti dei Paesi terzi, nei prelievi sulle importazioni di prodotti agricoli derivanti dagli scambi con tali Paesi e nei contributi provenienti dall'imposizione sulla produzione dello zucchero: il capitolo è finanziato con 2.500 milioni di euro nel 2020 e con 2 miliardi e 600 milioni di euro nel 2021 e nel 2022, senza variazioni né rispetto alle previsioni assestate né alle previsioni originarie della legge di bilancio 2019.
  A tal proposito, rileva che l'Italia è tradizionalmente un contributore netto del bilancio dell'Unione europea: la differenza tra i versamenti e gli accrediti determina, infatti, ogni anno un saldo netto negativo. Nel dettaglio, rammenta che nel 2017 l'Italia ha versato all'Unione la complessiva somma di 13,9 miliardi di euro, compreso l'importo di circa 0,9 miliardi di euro posto a carico dell'Italia a titolo di correzione britannica, mentre l'Unione ha, invece, accreditato complessivamente all'Italia nel 2017 la somma di 9,5 miliardi di euro (-16 per cento rispetto al precedente esercizio). Sottolinea, in particolare, che l'Italia ha ricevuto circa 4,9 miliardi di euro per l'agricoltura, 1,6 miliardi di euro per la coesione, 1,5 miliardi di euro per la competitività e 320 milioni di euro per le politiche di cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia; segnala, infine, i circa 1,1 miliardi di euro che l'Italia ha ricevuto dal Fondo di solidarietà e che sono stati destinati agli aiuti alle vittime dei terremoti di agosto 2016 e gennaio 2017.
  Per quanto riguarda gli altri capitoli, segnala che nel capitolo 2814 sono previsti circa 105.616 euro per il programma di gemellaggio PHARE, che consiste in iniziative Pag. 229di assistenza tecnica e formazione delle istituzioni comunitarie verso enti e istituzioni di Paesi terzi.
  Evidenzia, inoltre, che nel capitolo 2815 sono appostati 128,6 milioni di euro per il recepimento della normativa europea, da versare per il finanziamento del bilancio dell'Unione europea, con un incremento di 14 milioni di euro rispetto allo stanziamento indicato nelle previsioni assestate 2019 mentre, per il successivo biennio 2021-2022, il capitolo riporta una previsione pari a 171,9 milioni di euro, in virtù di un rifinanziamento, pari a 50 milioni di euro per gli anni 2021 e 2022, sul medesimo capitolo.
  Ricorda che nel capitolo 2816 sono stanziate le risorse da corrispondere all'Unione europea in ragione delle condanne presso la Corte di giustizia a Lussemburgo: sul capitolo sono stanziati 175 milioni di euro per il 2020, cifra invariata sul previsionale a legislazione vigente e in leggero aumento sulla previsione assestata 2019 di 3 milioni di euro mentre per il biennio 2021-2022 lo stanziamento è ridotto di 5 milioni ed è, quindi, pari a 170 milioni di euro.
  Rammenta che nel capitolo 2817 sono stanziati, sul triennio 2020-2022, 500 milioni di euro annui per il ripiano delle anticipazioni sugli aiuti per la politica agricola comune, senza variazioni sul previsionale a legislazione vigente.
  Fa presente che sul capitolo 7493 sono invece iscritte sia le risorse nazionali destinate al cofinanziamento degli interventi comunitari nelle aree obiettivo dei Fondi strutturali, sia quelle attinenti al secondo pilastro PAC (fondi di sviluppo rurale). Ricorda che sul capitolo in questione è stanziata una somma pari a 2.125 milioni di euro per il 2020, con un aumento di 375 milioni rispetto all'assestato 2019 (pari a 1.750 milioni di euro), che scontava una marcata riduzione rispetto allo stanziamento indicato nelle previsioni assestate 2018, in virtù di esigenze contabili di riprogrammazione in materia sia di coesione sia del secondo pilastro PAC. Evidenzia che rispetto al previsionale a legislazione vigente, pari a 2.150 milioni di euro, si registra, dunque, una riduzione dello stanziamento per il 2020 nella misura di 25 milioni di euro. Rileva, inoltre, che per il biennio successivo il capitolo riporta una previsione di 4.125 milioni di euro per il 2021 (che sconta il definanziamento, nella misura di 25 milioni di euro, rispetto al bilancio a legislazione vigente, pari 4.150 milioni di euro) e di 5.375 milioni di euro per il 2022 (derivante dall'effetto di rimodulazioni compensative pari a 300 milioni di euro e dal definanziamento di 25 milioni di euro, rispetto al bilancio a legislazione vigente, pari a 5.100 milioni di euro).
  In conclusione, tenuto conto che non sussistono profili problematici per gli aspetti di competenza della Commissione e che vi è l'esigenza di definire speditamente l'iter del disegno di legge senza apportarvi ulteriori modifiche, preannuncia sin d'ora la presentazione di una proposta di relazione favorevole.

  Augusta MONTARULI (FDI) stigmatizza in primo luogo l'indebita compressione delle prerogative del Parlamento che si trova costretto, a causa dei ritardi della maggioranza di Governo, a dover esaminare il disegno di legge di bilancio in tempi non congrui rispetto alla sua complessità e del tutto fuori linea rispetto a quanto previsto dal Regolamento della Camera per la sessione di bilancio.
  Si chiede, inoltre, come sia stato possibile effettuare un serio e approfondito vaglio delle disposizioni contenute nel disegno di legge in relazione al rispetto della normativa dell'Unione europea. A tale proposito, ritiene che il provvedimento contempli numerose disposizioni che potrebbero risultare incompatibili con il diritto dell'Unione europea e in taluni casi non coerenti con le raccomandazioni specifiche per il nostro Paese approvate dal Consiglio ECOFIN il 9 luglio scorso.
  Ritiene, quindi, che le misure previste dal provvedimento in esame debbano essere meglio approfondite. In questa prospettiva passa in rassegna i commi da 1 a 229 dell'articolo 1, della Sezione I, del disegno di legge, rilevando molteplici criticità, Pag. 230in relazione alle quali chiede alla relatrice un supplemento di istruttoria: si tratta, tra le altre, delle disposizioni dell'articolo 1 di cui ai commi 11, 12, 26, 28, 41, da 59 a 61, 73, 79, 80, 83, 84, da 177 a 180, 182, da 198 a 209 e da 219 a 224, che ritiene debbano essere meglio valutate alla luce della disciplina europea in materia di aiuti di Stato; delle misure di cui ai commi 4, 5, 6, 9, 13, 38, 74, 78, 127, 128, 129, da 127 a 144, che ritiene debbano essere valutate anche alla luce delle pronunce della Corte di Giustizia dell'Unione europea; delle norme di cui ai commi 8 e 10, che ritiene debbano essere valutati anche alla luce delle citate raccomandazioni specifiche dell'Ue per l'Italia. Rileva inoltre come sia necessario altresì un approfondimento in relazione alla coerenza con il Patto di stabilità e crescita con riferimento, tra l'altro, alle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 14, 15, 24, 26, 27, 39, 62, 63, 64 e 118.
  Ribadisce, pertanto, le proprie perplessità in ordine alle modalità di svolgimento dell'esame istruttorio su un provvedimento così ampio e complesso, che non ritiene poter essere approfondito nei brevi termini disponibili.

  Matteo Luigi BIANCHI (LEGA), associandosi alle perplessità e ai rilievi critici svolti dalla collega Montaruli, sottolinea come la manovra finanziaria in esame sia del tutto carente e priva di una strategia organica. Essa risulta, inoltre, penalizzante nei confronti del ceto produttivo e dei cittadini, configurando una serie di nuovi prelievi, tra i quali l'imposizione sugli imballaggi di plastica monouso e la nuova imposta sulle bevande edulcorate, che pur essendo diretti a finalità in linea di principio meritevoli, riflettono un'impostazione di stampo ideologico che oltre a non conseguire gli obiettivi prefissati produce risultati penalizzanti per la collettività.
  Evidenzia, inoltre, che il disegno di legge, pur incidendo su una moltitudine di materie, non affronta talune tematiche che ritiene essenziali, citando a tale proposito ad esempio l'assenza di misure di sostegno ai comuni in materia di affidamento dei minori.
  Per quanto concerne gli sgravi fiscali previsti dalla manovra, osserva come gli stessi siano stati approntati al di fuori di un disegno organico strategico, con particolare riferimento a quelli destinati allo sviluppo del Mezzogiorno e a quelli rivolti alle piccole e medie imprese che costituiscono una dorsale essenziale del sistema produttivo italiano; ne discende dunque una sorta di regionalismo differenziato che tuttavia non si innesta in una logica di sistema.
  Stigmatizza, inoltre, come le misure previste dal disegno di legge penalizzino la proprietà immobiliare e, di riflesso, il settore delle costruzioni che necessita invece di essere adeguatamente sostenuto ai fini del rilancio della crescita.
  Soffermandosi, poi, sugli interventi previsti al fine di incentivare l'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, evidenzia come l'efficacia di una tale politica sia necessariamente subordinata ad un parallelo intervento, che auspica, volto a ridurre l'entità delle commissioni bancarie applicate su tali strumenti.
  Con riferimento alle misure previste con riguardo al comparto agroalimentare, ritiene che piuttosto che agire con micro-interventi marginali sarebbe assai più opportuno adottare iniziative efficaci in sede di Unione europea per contrastare la proposta di istituire un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari, cosiddetto nutri-score, che penalizza fortemente la filiera agroalimentare italiana.
  Richiamando le misure in tema di politiche per la famiglia, e segnatamente il cosiddetto bonus bebè, evidenzia la necessità di verificare in futuro se la nuova modalità di concessione del beneficio, fondata su scaglioni di ISEE, produca i risultati attesi in termini di sostegno alla natalità, soprattutto con riferimento alle fasce più deboli.
  Esprime poi una forte preoccupazione in ordine alla sensibile riduzione dell'entità Pag. 231degli investimenti da parte degli enti territoriali soprattutto in raffronto a quelli di carattere statale.
  Da ultimo, osserva come una notazione positiva del disegno di legge sia rinvenibile nella riduzione delle risorse che l'Italia destina al funzionamento dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, rilevando come ciò dovrebbe indurre ad avviare una più seria ed approfondita riflessione sullo stesso ruolo delle Nazioni Unite.
  Nello stigmatizzare anch'egli la compressione delle prerogative parlamentari in ragione della ristrettezza dei tempi a disposizione per l'esame del disegno di legge e nel ribadire come lo stesso sia connotato da un'impostazione ideologica non in grado di risolvere i problemi del Paese, preannuncia il suo voto contrario.

  Guido Germano PETTARIN (FI), nell'esprimere un giudizio nettamente contrario sul merito del provvedimento, osserva in via preliminare come l'ordinanza della Corte costituzionale del febbraio scorso abbia stigmatizzato le forzature dell'iter parlamentare della legge di bilancio 2019 e richiamato al rispetto della democrazia parlamentare; la medesima situazione si ripropone tuttavia anche quest'anno con il disegno di legge in esame e ciò è, a suo avviso, motivo di forte preoccupazione anche in ragione del fatto che nella medesima ordinanza la Corte ha avvertito che, nel caso simili situazioni di compressione della funzione costituzionale dei parlamentari si fossero riproposte, gli esiti delle sue pronunce potrebbero risultare differenti.
  Nel merito, evidenzia in primo luogo come anche la sterilizzazione delle clausole di aumento dell'IVA sia in realtà una finzione contabile posto che essa avviene facendo ricorso al deficit e rinviando agli esercizi successivi il reperimento delle necessarie coperture finanziarie.
  Osserva, inoltre, come la manovra di bilancio sia priva di un disegno strategico e viceversa piena di aumenti di imposta che sottendono tra l'altro un atteggiamento persecutorio nei confronti del ceto produttivo. Per l'insieme di tali ragioni ribadisce la sua forte contrarietà al provvedimento in esame.

  Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN.LING.) pur prendendo atto della ristrettezza dei tempi a disposizione dell'esame, anticipa il suo voto sul provvedimento, esprimendo particolare apprezzamento con riguardo in particolare alle misure a sostegno delle famiglie e per il potenziamento della ricerca.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice, nel prendere atto del dibattito svoltosi, osserva come, nonostante la ristrettezza dei tempi a disposizione per l'esame, il provvedimento non evidenzi a suo avviso profili critici per le parti di competenza della Commissione, rilevando, peraltro, come molti dei profili problematici asseriti dalla collega Montaruli siano attinenti anche a questioni specifiche di più stretta competenza delle Commissioni di settore.
  Formula, quindi, una proposta di relazione favorevole (vedi allegato 3).

  Sergio BATTELLI, presidente, chiede se vi siano membri della Commissione che intendano intervenire per dichiarazioni di voto sulla proposta di relazione presentata dalla relatrice.

  Augusta MONTARULI (FDI), nel ribadire la sua contrarietà al provvedimento in esame, ritiene del tutto inadeguata la proposta di relazione formulata dalla relatrice, chiedendo pertanto che la stessa sia riformulata inserendovi una serie di rilievi concernenti la compatibilità comunitaria attinenti, in particolare: il comma 233, in relazione al quale chiede di richiamare i regolamenti e le sentenze in materia di diritto alla casa e non discriminazione dei cittadini comunitari; il comma 237, per il quale occorre verificare la compatibilità con le norme in materia di tutela dei risparmiatori e rapporto con la Banca centrale europea; il comma 252, in relazione al quale occorre richiamare il rispetto delle norme relative al diritto allo studio; i commi da 253 al 259, in relazione Pag. 232ai quali occorre richiamare il rispetto delle norme europee sugli aiuti di Stato; il comma 255, in relazione al quale occorre richiamare le sentenze relative ai diritti dei lavoratori; il comma 256, in relazione al quale occorre richiamare le sentenze dell'Unione europea sul divieto di discriminazione nell'accesso al lavoro; il comma 257, per il quale occorre richiamare le norme sull'innovazione digitale; i commi 259 e 260, in relazione ai quali occorre richiamare le norme europee in materia di concorrenza e accesso agli appalti; il comma 261, in relazione al quale occorre richiamare le norme europee a tutela del bambino e dell'infanzia; i commi 263 e 264, in relazione al quale occorre verificare la compatibilità con gli articoli 122, 170 e 172 del TFUE; il comma 265, in relazione al quale occorre verificare la compatibilità con la Carta europea degli studenti universitari; il comma 266, in relazione al quale occorre verificare la compatibilità con il Quadro di collaborazione UE Istruzione-Formazione 2020; il comma 267, in relazione al quale occorre richiamare la compatibilità rispetto alle norme sul Servizio di volontariato europeo; i commi 269 e 271, in relazione ai quali occorre richiamare la Direttiva 2011/24/CE, la Decisione 189 del 18 giugno 2003, il Libro verde sul personale sanitario, la COM(2008)725, il COM(2014)287.
  Chiede, inoltre, che, nella proposta di relazione siano altresì inseriti i riferimenti alle disposizioni di cui al comma 270, in relazione al quale ritiene opportuno evidenziare come la lingua italiana debba essere contemplata nell'ambito dei Trattati dell'UE in considerazione della natura dell'Italia di Paese fondatore; il comma 272, in relazione al quale occorre fare riferimento alle norme del Trattato costitutivo dell'Unione europea relative al divieto di non-discriminazione; i commi 273 e 274, in relazione ai quali occorre richiamare il complesso delle norme europee in materia di non discriminazione dei cittadini europei; il comma 278, in relazione al quale occorre richiamare la Carta europea degli studenti universitari; i commi 279 e 281, in relazione ai quali ritiene necessario richiamare i contenuti della Carta per la tutela dell'infanzia e dell'adolescenza dell'Unione europea; il comma 287, in relazione al quale occorre richiamare il rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato; i commi 288 e 289, in relazione ai quali occorre richiamare la normativa europea in materia di tutela dei diritti dei consumatori; i commi da 291 a 295, in relazione ai quali occorre richiamare le più recenti direttive in materia di reati compiuti attraverso Internet e le altre indicazioni a tale proposito provenienti dall'Unione europea; il comma 296, in relazione al quale occorre richiamare le direttive in materia di valorizzazione dei beni culturali; i commi da 297 a 299, in relazione ai quali ritiene che, ai fini della promozione del Made in Italy, debba essere esplicitamente inserito nella proposta di relazione un riferimento della contrarietà dell'Italia in ordine alla proposta dell'Unione europea volta ad estendere l'applicazione del sistema di etichettatura dei prodotti agroalimentari, c.d. nutri-score, che ritiene molto dannoso per il tessuto produttivo italiano; il comma 306, in relazione al quale chiede di fare esplicito riferimento alla normativa europea in materia di tutela dei beni culturali; il comma 307, in relazione al quale chiede di richiamare la normativa europea in materia di tutela delle minoranze linguistiche a tutela dei nostri connazionali presenti all'estero.
  Nel caso in cui le predette indicazioni non fossero recepite nella proposta di relazione formulata dalla relatrice, preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Guido Germano PETTARIN (FI) richiama nuovamente il monito espresso dalla Corte costituzionale con riferimento all'iter di approvazione della legge di bilancio del 2019, paventando come la medesima situazione che si è verificata quest'anno sia suscettibile di determinare in futuro censure di costituzionalità.
  Ribadisce, quindi, la propria contrarietà nel merito del provvedimento, preannunciando il proprio voto contrario.

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  Augusta MONTARULI (FDI) intervenendo sull'ordine dei lavori ritiene che il Governo debba essere presente in Commissione.

  Sergio BATTELLI, presidente, prende atto della richiesta della deputata Montaruli.

  Matteo Luigi BIANCHI (LEGA) nel ribadire i rilievi critici in ordine all'iter procedurale e al merito del provvedimento, annuncia il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione della relatrice.

  Piero DE LUCA (PD) annuncia il voto favorevole del suo gruppo valutando favorevolmente il disegno di legge di bilancio, attraverso il quale si evitano procedure di infrazione comunitarie e si ricolloca l'Italia su un binario di crescita. Rimarca, quindi, come, nonostante il poco tempo a disposizione, in ragione della crisi di Governo estiva, sia stato possibile recuperare risorse da destinare al mondo del lavoro e alle imprese. Richiama poi le misure adottate nel settore delle politiche sociali e in particolare le risorse destinate alle famiglie, alla sanità e quelle a sostegno di vaste fasce popolazione in situazione di difficoltà. Segnala, inoltre, la rilevanza degli interventi volti a rafforzare gli investimenti delle imprese, quali ad esempio il rifinanziamento del piano Industria 4.0, gli sgravi fiscali e le risorse destinate alla ricerca. Evidenzia altresì l'importanza degli interventi diretti al rilancio del Mezzogiorno. Nel dichiararsi certo che la maggioranza avrà occasione di completare e rafforzare il suo disegno riformatore, sottolinea, infine, come le misure da egli richiamate, oltre a risultare funzionali al rilancio della crescita, siano compatibili con la normativa dell'Unione europea.

  Matteo COLANINNO (IV) annuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice, ritiene di confermare la proposta di relazione formulata. Ringrazia tuttavia la deputata Montaruli per i rilievi che ha inteso esprimere, ricordando peraltro che, personalmente, ha potuto approfondire le tematiche contenute nel disegno di legge di bilancio anche in qualità di membro della Commissione Bilancio.

  Augusta MONTARULI (FDI) intervenendo per fatto personale, osserva che la relatrice ha dichiarato di aver avuto la possibilità di seguire da tempo il provvedimento all'esame, ciò che la fa sospettare che alcuni commissari abbiano avuto la disponibilità del testo prima di altri.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice, replicando alla deputata Montaruli segnala che le sue dichiarazioni erano da intendere nel senso che il disegno di bilancio è stato all'esame del Senato per molto tempo e che pertanto ha potuto comunque seguire con attenzione i lavori svolti presso l'altro ramo del Parlamento.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole formulata dalla relatrice (vedi allegato 3), deliberando altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, la deputata Torto quale relatrice presso la Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 15.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 18 dicembre 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 15.55.

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