CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 dicembre 2019
288.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 4 dicembre 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Carlo Sibilia.

  La seduta comincia alle 13.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso impianti televisivi a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

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5-03230 Macina: Sulla realizzazione della cittadella della Polizia di Catania e sulle carenze di organico presso le locali strutture di polizia.

  Simona SURIANO (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria, rilevando come, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, lo stesso Capo della Polizia, nel corso di una visita istituzionale a Catania presso la prefettura e la questura, abbia appurato che la situazione delle strutture versa in condizioni tali da non permettere un sereno svolgimento del lavoro, molto gravoso nel capoluogo etneo.
  Osserva, altresì, come sia già stato finanziato il progetto per la realizzazione della cittadella della polizia, che tuttavia non avverrà in tempi brevi, in considerazione della lentezza con cui vengono eseguite le opere pubbliche.
  Rileva, inoltre, come, sempre stando alle dichiarazioni del Capo della Polizia, sussista anche una lacuna nell'organico che non è stata colmata in questi anni, pregiudicando ulteriormente l'importantissimo lavoro che le forze dell'ordine svolgono ogni giorno a tutela della sicurezza dei cittadini.
  In tale contesto l'interrogazione chiede, pertanto, al Governo quali iniziative intenda intraprendere rispetto a quanto illustrato in premessa e, in particolare, sia riguardo al monitoraggio dei lavori per la realizzazione della cittadella della polizia, con l'auspicio che avvenga in tempi brevi, sia ai gap della dotazione di organico che continuerà ad aumentare nonostante le assunzioni, nonché quali misure intenda promuovere per ovviare alla perdita di esperienza e professionalità legata al blocco di assunzioni nel passato, che ha prodotto una mancanza di continuità generazionale.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Simona SURIANO (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita, sia per quanto concerne l'impegno ad avviare il cantiere per la realizzazione del nuovo complesso polifunzionale nel 2021, il che consentirà di superare l'attuale situazione che vede le forze dell'ordine costrette ad operare in strutture fatiscenti, sia per quanto riguarda le assicurazioni relative all'incremento dell'organico.

5-03231 Marco Di Maio: Sulla carenza di personale presso il presidio di polizia stradale sito nel comune di Rocca San Casciano (FC).

  Marco DI MAIO (IV) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marco DI MAIO (IV), rileva come che il presidio di polizia stradale di Rocca San Casciano rivesta un'importanza strategica per il territorio, giudica necessario integrarne e accrescerne la dotazione di personale. Dopo aver ricordato che nella precedente legislatura si è evitata la chiusura di quel presidio e si è ottenuto il suo trasferimento presso una nuova sede nel medesimo comune, grazie anche a un locale messo a disposizione dall'amministrazione comunale, osserva che l'intervento in oggetto non appare oneroso e può essere realizzato concretamente.
  Nel rilevare come tale incremento di dotazione risulti necessario a fronte della complessità e vastità del territorio coinvolto, riguardando peraltro l'erogazione di servizi fondamentali per la collettività, auspica dunque si ponga rimedio alla carenza di personale riguardante il presidio richiamato, incrementando in generale gli organici a disposizione della polizia di Stato nella provincia di Forlì-Cesena.

5-03232 Tonelli: Sulla carenza di personale nelle questure dell'Emilia Romagna e sull'istituzione di un centro di permanenza per il rimpatrio in tale regione.

  Gianni TONELLI (LEGA) illustra l'interrogazione in titolo, rilevando come, secondo gli ultimi dati del Ministero dell'interno, Pag. 14l'Emilia-Romagna, dopo la Lombardia, è la regione italiana che ha il più alto numero di immigrati presenti nelle diverse strutture di accoglienza dislocate sul proprio territorio e come, sebbene nella precedente legge di bilancio su iniziativa dell'allora Ministro dell'interno Salvini fossero stati stanziati 3 miliardi di euro per le forze dell'ordine e i Vigili del fuoco, di cui 2 miliardi proprio per l'assunzione straordinaria di oltre 8.000 operatori in tre anni, gli organici delle questure della regione, all'interno delle quali operano gli uffici immigrazione, risultano ancora oggi gravemente carenti rispetto alle reali esigenze del territorio.
  Sottolinea come ad aggravare la situazione vi sia anche la mancanza nella regione di un centro di permanenza per i rimpatri (CPR), in assenza del quale, come è notorio, in caso non si possa effettuare l'espulsione immediata o siano necessari accertamenti sull'identità non è possibile procedere al trattenimento e all'effettivo rimpatrio.
  Ricorda quindi come attualmente i CPR siano collocati in sole cinque regioni italiane, mentre quelli presenti in passato a Bologna e Modena, per ragioni meramente politiche, sono stati nel tempo chiusi ovvero riconvertiti in strutture di accoglienza.
  Evidenzia altresì come, per la mancanza di un CPR nella regione, le forze dell'ordine siano costrette a lunghissime e anche difficoltose trasferte per accompagnare gli immigrati irregolari in uno di questi centri, qualora sia disponibile un posto, dovendo procedere altrimenti al rilascio dell'irregolare con il solo «foglio di via».
  Ricorda che, proprio per ovviare a quanto evidenziato, il precedente Ministro dell'interno aveva chiuso l’hub in via Mattei a Bologna, per le disastrose condizioni in cui versava, per riconvertirlo successivamente in CPR, che recentemente invece si è appreso che l’hub in via Mattei verrà riaperto nuovamente e che è previsto a breve l'arrivo di altri 200 immigrati in città. In tale contesto l'interrogazione chiede, quindi, al Governo quali iniziative intenda adottare nell'immediato per potenziare le dotazioni organiche delle questure in Emilia-Romagna, al fine di consentire maggiore efficacia all'azione di polizia degli uffici immigrazione, e per dotare anche questa regione di un CPR, al fine di procedere agli accompagnamenti presso queste strutture in tempi ragionevoli e più economici e garantire reale efficacia alle espulsioni nella regione medesima.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gianni TONELLI (LEGA), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta. In primo luogo, rileva come l'intenzione del Governo sia quella di riaprire l’hub e non, come richiesto dagli interroganti, di trasformarlo in centro di permanenza per i rimpatri (CPR). Ribadisce in merito come tali centri in Emilia-Romagna siano stati chiusi per ragioni meramente politiche e sottolinea la situazione di grave allarme sociale e di insicurezza per la cittadinanza, derivante dalla presenza a Bologna di numerosi stranieri irregolari dediti allo spaccio di stupefacenti e a reati predatori. Rileva quindi come la risposta fornita sia altresì insoddisfacente per quanto concerne il potenziamento dell'organico delle forze dell'ordine, sottolineando come sarebbero necessari nella regione almeno 2.000 ulteriori operatori di polizia.
  Ribadisce conclusivamente l'invito al Governo a valutare la ricostituzione dei CPR al fine di garantire legalità e sicurezza.

5-03233 Prisco: Sulla provenienza dei migranti che saranno prossimamente accolti nell’hub di accoglienza sito in via Mattei a Bologna.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, facendo notare che nei giorni scorsi la prefettura di Bologna ha annunciato l'imminente ingresso, nell’hub di accoglienza di via Mattei sito in Bologna, di circa 200 migranti. Osserva che dalle notizie di stampa non risultano sbarchi significativi Pag. 15tali da giustificare un così rilevante afflusso nella struttura emiliano-romagnola. Risulta infatti all'interrogante, da segnalazioni pervenute da cittadini, che sia avvenuto il recente ingresso nella struttura di accoglienza bolognese di diversi pullman che si ritiene abbiano trasferito nella struttura regionale diverse decine di immigrati.
  In tale contesto l'interrogazione chiede al Governo se i migranti cui si fa riferimento provengano direttamente da centri di accoglienza a seguito di sbarco o se siano oggetto di respingimento secondario da parte di altri Paesi dell'Unione europea verso il territorio italiano.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Galeazzo BIGNAMI (FDI), replicando, prende atto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, facendo notare che sarà sua cura verificare la correttezza dei dati testé comunicati, che appaiono tuttavia contrastanti con quelli segnalati dai cittadini residenti nelle aree interessate.

5-03234 Ceccanti: Sui tempi di erogazione dell'elargizione prevista a favore delle vittime di mafia, estorsione e usura.

  Antonio VISCOMI (PD) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, rilevando che la legislazione sulla lotta al fenomeno del racket e dell'usura si basa sul fondamentale principio di offrire un incentivo alla denuncia da parte delle vittime, attraverso la garanzia della protezione dello Stato a chi collabora con le istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata, mettendo spesso a rischio la propria incolumità personale, quella della propria famiglia e il proprio patrimonio.
  Osserva al riguardo come l'articolo 3 della legge n. 44 del 1999 preveda la concessione di un'elargizione agli esercenti un'attività imprenditoriale che subiscono un evento lesivo in conseguenza di delitti commessi allo scopo di costringerli ad aderire a richieste estorsive, o per ritorsione alla mancata adesione a tali richieste, ovvero in conseguenza di situazioni di intimidazione anche ambientale.
  Rileva quindi che sulla base dell'ultimo controllo della Corte dei Conti relativo alla gestione del fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura (2013-2017) risulta che, per quanto concerne i procedimenti per l'accesso al Fondo delle vittime di estorsione e di usura istituito presso il Ministero dell'interno, la durata media (durata che secondo la legge non dovrebbe superare i 90 giorni complessivi, di cui 60 per l'istruttoria delle prefetture e di 30 giorni per la deliberazione del Comitato) è di 677 giorni (con picchi fino ad oltre 2000 giorni).
  Evidenzia inoltre come la durata media dei procedimenti riguardanti le vittime della mafia oscilli invece tra 112 giorni e 280 giorni, ben oltre il termine stabilito dall'articolo 6 della legge n. 512 del 1999, secondo il quale la corresponsione delle somme richieste ai sensi dell'articolo 5 è disposta con deliberazione del Comitato istituito presso il Ministero dell'interno nel termine di 60 giorni dalla presentazione della domanda.
  Ritiene quindi fondamentale, per un'efficace ed effettiva applicazione della normativa di riferimento, individuare soluzioni che consentano di velocizzare i tempi del procedimento, al fine di garantire una pronta e tempestiva risposta dello Stato sul piano amministrativo-patrimoniale a presidio di categorie di soggetti particolarmente vulnerabili, realizzando concretamente un efficace livello anticipato di tutela.
  Ritenendo auspicabili tutti i miglioramenti organizzativi che riducano la durata di tali provvedimenti, l'interrogazione chiede al Governo quali siano ad oggi i tempi medi di erogazione dell'elargizione a favore delle vittime di mafia, di estorsione e usura e quali urgenti iniziative di carattere organizzativo, ed eventualmente di carattere normativo, intenda adottare per ridurre la durata effettiva dei procedimenti amministrativi e assicurare il loro adeguamento ai tempi di legge. Pag. 16
  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Antonio VISCOMI (PD), replicando, nel valutare con favore il miglioramento dei tempi necessari per la conclusione del procedimento amministrativo in questione, ritiene comunque necessario prendere atto di una certa farraginosità procedurale, determinata da una forte stratificazione normativa consolidatasi negli anni, rispetto alla quale giudica necessario individuare dei rimedi.
  In tale contesto, auspica che quantomeno la gestione informatizzata delle richieste e del rapporto con l'amministrazione, a cui ha fatto riferimento il rappresentante del Governo, possa migliorare la situazione, producendo risultati positivi

5-03235 Sisto: In merito all'annunciata chiusura del Commissariato di polizia sito nel quartiere San Paolo di Bari e sulle iniziative per far fronte alle carenze di organico delle forze dell'ordine in tale territorio.

  Elvira SAVINO (FI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria, rilevando come sembrerebbe imminente la chiusura del commissariato di polizia del quartiere San Paolo di Bari e come la richiesta di chiusura sia stata inoltrata dall'ex questore di Bari, Carmine Esposito, al Capo della Polizia, Franco Gabrielli, alla luce dell'insostenibile carenza di organico del medesimo commissariato in un quartiere ad altissimo rischio criminalità come il San Paolo. Sottolinea infatti come il commissariato disporrebbe soltanto di circa venti agenti, che devono, oltretutto, farsi carico anche della sicurezza dell'ospedale San Paolo, dove è impegnato un solo agente per sei ore al giorno.
  Evidenzia in merito come, secondo quanto annunciato dal Prefetto Gabrielli nel febbraio 2019, alla luce dell'imminente chiusura del commissariato menzionato dovrebbe essere istituito il commissariato a Putignano, dando così supporto alle stazioni dei carabinieri di tutto il sud est barese. Sottolinea come tale scelta non sembrerebbe essere quella idonea, poiché, oltre a chiudere un presidio fondamentale per la sicurezza dei cittadini, sembrerebbe che per ragioni contrattuali gli agenti in servizio al San Paolo non potranno essere trasferiti nella città di Putignano.
  Rileva quindi come il presidio menzionato si renda indispensabile soprattutto perché il quartiere San Paolo, con la zona Cecilia e Modugno, assume le dimensioni di una città di provincia che necessita di un maggiore controllo da parte delle forze dell'ordine.
  In tale contesto l'interrogazione chiede quali iniziative il Governo intenda adottare al fine di fare fronte alla carenza di organico delle forze dell'ordine nel commissariato San Paolo di Bari, al fine di garantire un presidio fondamentale sul territorio barese per il contrasto dei fenomeni criminali e per garantire la sicurezza ai cittadini.

  Il Sottosegretario Carlo SIBILIA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Elvira SAVINO (FI), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta, ritenendo incomprensibile il trasferimento del commissariato nel quartiere di Torre a Mare, che presenta caratteristiche del tutto diverse da quelle del quartiere San Paolo, in quanto quest'ultimo costituisce una zona ad alta densità criminale, nella quale la presenza dello Stato andrebbe rafforzata anziché indebolita.
  Osserva, infatti, come la previsione di un centro polifunzionale, nel quale a quanto si apprende non sarebbe neppure possibile presentare denunce, in luogo del commissariato ora esistente presso il quartiere San Paolo, costituirebbe una soluzione assolutamente insufficiente per le esigenze di tutela della legalità in tale territorio.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 13.35.

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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 4 dicembre 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Matteo Mauri.

  La seduta comincia alle 14.35.

Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani fondamentali.
C. 1323 Scagliusi e C. 855 Quartapelle Procopio.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 novembre 2019.

  Anna MACINA (M5S), relatrice, chiede di rinviare l'esame dei provvedimenti ad un'altra seduta, al fine di completare il lavoro di predisposizione del testo unificato da sottoporre alla Commissione, nell'ambito del quale precisa che terrà conto anche delle proposte di modifica presentate dai gruppi.

  Emanuele PRISCO (FDI), alla luce dell'intenzione della relatrice di presentare un nuovo testo base, giudica opportuno che la presidenza valuti – successivamente all'adozione di tale testo – la fissazione di un nuovo termine per la presentazione delle proposte emendative da parte dei gruppi.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, fa presente che, una volta che sarà stato adottato il nuovo testo base predisposto dalla relatrice, sarà fissato un nuovo termine per la presentazione degli emendamenti, precisando che, in ogni caso, le modalità di prosecuzione dell’iter saranno definite nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 4 dicembre 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.50.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 4 dicembre 2019.

Audizione di rappresentanti dell'Associazione Avviso Pubblico, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 474 Nesci, C. 1512 Bruno Bossio e C. 1630 Santelli, recanti modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di scioglimento dei consigli degli enti locali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.50 alle 15.10.

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