CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 novembre 2019
282.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 59

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 27 novembre 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 9.25.

DL 124/2019: Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili.
C. 2220 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 novembre scorso.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, avverte che la seduta odierna, ove non vi siano obiezioni, sarà trasmessa sul circuito chiuso della Camera dei deputati.
  Ne dispone pertanto l'attivazione.
  Con riferimento agli emendamenti depositati dal Governo nella serata di lunedì 25 novembre, segnala che sono stati presentati 7 subemendamenti, che sono posti in distribuzione e che saranno allegato al resoconto della seduta odierna (vedi allegato).
  In ordine alla valutazione di ammissibilità, devono considerarsi inammissibili, in quanto estranei al contenuto proprio dell'emendamento cui si riferiscono, i seguenti subemendamenti:
   Claudio Borghi 0.58.037.2, che stanzia 5 milioni di euro per il 2020 per l'apertura di nuove sedi di Accademie di belle arti in edifici di pregio storico-artistico;
   Claudio Borghi 0.58.037.3, che attribuisce una detrazione IVA del 50 per cento per gli acquisti effettuati in alcune manifestazioni fieristiche;
   Claudio Borghi 0.58.037.4, che autorizza uno stanziamento di 27 milioni di euro per il 2020 in favore dell'Accademia di belle arti di Brera per il progetto di riconversione dello Scalo Farini di Milano nel nuovo «Campus delle Arti»;Pag. 60
   Gusmeroli 0.58.037.5, che stanzia 2 milioni di euro per il 2020 per il rilancio dei teatri di tradizione Coccia di Novara e Verdi di Salerno;
   Gusmeroli 0.58.037.6, che introduce una sanzione amministrativa pecuniaria per la violazione delle norme, contenute nella legge di bilancio 2019, in materia di pubblicità sanitaria.

  Avverte inoltre che il subemendamento Caso 0.50.08.1 è stato sottoscritto dai deputati Fiano, Buratti, Mancini, Romina Mura, Rotta, Topo, Pastorino, Del Barba, Ungaro, Osnato.
  Avverte altresì che l'articolo aggiuntivo Martinciglio 32.021 è stato sottoscritto dalla deputata Cancelleri, e che l'articolo aggiuntivo Boldrini 45.02 è stato sottoscritto dalle deputate Rotta e Cancelleri.

  Alessandro CATTANEO (FI) sottoscrive, insieme a tutti i deputati del gruppo di Forza Italia facenti parte della VI Commissione, il subemendamento Caso 0.50.08.1.

  Giulio CENTEMERO (LEGA) sottoscrive a sua volta, insieme a tutti i colleghi del gruppo della Lega in Commissione Finanze, il subemendamento Caso 0.50.08.1. Segnala quindi che il subemendamento, al fine di coprire gli oneri del Fondo che si intende istituire, abolisce – mediante abrogazione di alcune disposizioni della Legge di Bilancio per il 2019 – la struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici. Da tale soppressione risulterebbero tuttavia risorse superiori a quelle necessarie per le finalità perseguite dal subemendamento, che potrebbero a suo avviso essere utilmente destinate alle amministrazioni provinciali.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA informa che il Governo ha testé depositato una nuova formulazione dell'articolo aggiuntivo 58.037, che reca alcune limitate correzioni (vedi allegato).

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, avverte che la Commissione riprenderà i propri lavori dall'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 32, in precedenza interamente accantonato.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, propone, anche a nome della relatrice Ruocco, l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Zennaro 32.03, Pastorino 32.06, Cattaneo 32.07 e Centemero 32.020, degli articoli aggiuntivi Ruggiero 32.05, Schullian 32.08, Magi 32.013, Grimaldi 32.014 e Martinciglio 32.021. Esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, dispone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Zennaro 32.03, Pastorino 32.06, Cattaneo 32.07 e Centemero 32.020, nonché degli articoli aggiuntivi Ruggiero 32.05, Schullian 32.08, Magi 32.013, Grimaldi 32.014 e Martinciglio 32.021.

  Marco OSNATO (FdI) illustra l'emendamento Rampelli 32.1, di cui è cofirmatario. Dichiara la sua sorpresa per il parere contrario sull'emendamento, che affronta un tema discusso con tutte le associazioni di categoria delle autoscuole. La finalità è quella di cercare di evitare le conseguenze della sconsiderata decisione dell'Agenzia delle entrate, che fa seguito all'altrettanto sconsiderata decisione della Corte di giustizia europea. Sottolinea che si tratta di evitare danni a un comparto di circa settecentomila persone, per non parlare del danno arrecato ai cittadini consumatori. Chiede al Governo e alla maggioranza un maggiore ascolto delle esigenze di tali soggetti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rampelli 32.1, Mariani 32.27 e Garavaglia 32.3.

  Sestino GIACOMONI (FI) interviene sull'emendamento Barelli 32.2, con il Pag. 61quale si chiede di prevedere espressamente l'esclusione delle scuole di formazione sportiva dall'applicazione dell'IVA. Invita il Governo e i relatori a proporre l'accantonamento dell'emendamento, che peraltro non reca oneri; si rischia altrimenti di disincentivare le famiglie a far praticare sport ai propri figli.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, fa presente che il tema è all'attenzione della maggioranza e del Governo, ma affrontarlo in una fase in cui si disciplina specificamente la problematica delle autoscuole, e non mediante un provvedimento ad hoc, potrebbe determinare disparità di trattamento.

  Marco OSNATO (FdI) interviene sull'emendamento Barelli 32.2 e anche sui successivi Rampelli 32.5 e 32.4, di contenuto analogo, di cui è cofirmatario. Comprende le difficoltà dei relatori e del Governo, ma ritiene necessario fare chiarezza, visto il numero elevato di famiglie interessate. Ritiene che ci sia tutto il tempo per un serio approfondimento e anche per formulare un unico emendamento; ciò al fine di evitare di trasmettere un messaggio negativo al settore interessato e alle famiglie.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, ribadisce l'attenzione sul tema e ritiene necessario un approfondimento, proprio per evitare gli errori già commessi in relazione alle patenti di guida. Per questo è necessario un provvedimento specifico che affronti il tema nella sua complessità.

  Alessandro CATTANEO (FI) ribadisce la necessità di un approfondimento sull'emendamento Barelli 32.2, anche al fine di rispondere alla situazione di allarme determinatasi nel mondo delle società sportive; si eviterebbe inoltre di trasmettere un messaggio fuorviante alle famiglie.

  Carlo GIACOMETTO (FI) si associa alle richieste formulate dai colleghi di un accantonamento dell'emendamento Barelli 32.2.

  Laura CAVANDOLI (LEGA) chiede, a nome del gruppo della Lega, attenzione sull'emendamento Barelli 32.2 e ne auspica l'accantonamento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Barelli 32.2, Rampelli 32.5 e 32.4.

  Silvia COVOLO (LEGA) interviene sul proprio emendamento 32.11, sull'emendamento Bianchi 32.23 di cui è cofirmataria e sull'emendamento Ruggiero 32.21, che sottoscrive. Sottolinea l'importanza di un'esenzione delle scuole guida dall'applicazione di una sentenza della Corte di giustizia europea che, desidera sottolineare, è riferita a un caso tedesco, che nulla ha a che vedere con la situazione italiana. Sottolinea altresì come l'Agenzia delle entrate, nel corso dell'audizione svoltasi sul tema dinnanzi alle Commissioni riunite Finanze e Trasporti, abbia dichiarato di fermare gli accertamenti sul punto. Rileva quindi l'importanza di evitare che siano escluse dall'esenzione IVA le attività di formazione sportiva. Evidenzia, infine, come l'emendamento Ruggiero 32.21 riconosca il diritto della restituzione delle somme versate indebitamente.

  Marco OSNATO (FdI) illustra il proprio emendamento 32.9, nonché i propri emendamenti 32.10, 32.8, 32.7 e 32.20. Osserva che tutte le proposte emendative sono finalizzate a offrire diverse soluzioni per la risoluzione del problema delle autoscuole. L'emendamento 32.9 estende l'esenzione IVA a tutti i tipi di patente, l'emendamento 32.10 scinde l'attività teorica da quella pratica, l'emendamento 32.8 prevede una riduzione dell'IVA al 10 per cento, l'emendamento 32.7 riconosce una detrazione del 19 per cento, mentre l'emendamento 32.20 chiede di regolarizzare la situazione dei contribuenti che hanno già applicato l'imposta sul valore aggiunto.

  Silvia COVOLO (LEGA) chiede nuovamente ai relatori e al Governo un ripensamento sul proprio emendamento 32.11. Sottolinea come il danno che deriverà Pag. 62dall'applicazione delle disposizioni in esame colpirà non tanto le imprese, che potranno fruire delle compensazioni, ma specialmente i cittadini e consumatori che vedranno aumentato il costo delle prestazioni. Ciò inoltre potrebbe condurre alla diminuzione delle lezioni di guida pratica, con problemi anche per la sicurezza stradale.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, invita i presentatori di emendamenti sul tema a presentare in Assemblea degli ordini del giorno di indirizzo al Governo. Conferma l'attenzione della maggioranza e del Governo per le questioni evidenziate, che meritano di essere affrontate organicamente.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Osnato 32.9 e Covolo 32.11, gli emendamenti Osnato 32.10, 32.8 e 32.7, Bergamini 32.13, Novelli 32.14 e Ruggiero 32.16.

  Umberto BURATTI (PD) illustra il proprio emendamento 32.18 col quale si intende chiarire, al comma 3 dell'articolo 32, l'uso del termine «difformi», onde scongiurare dubbi interpretativi.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, sottolinea che la questione è stata sottoposta al Governo che ritiene l'interpretazione inequivoca e non bisognosa di aggiustamenti.

  Umberto BURATTI (PD) ritira il proprio emendamento 32.18.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Bergamini 32.19 e Osnato 32.20.

  Francesca Anna RUGGIERO (M5S) ritira il proprio emendamento 32.21.

  Silvia COVOLO (LEGA) insiste per la votazione dell'emendamento Ruggiero 32.21, che ha sottoscritto.

  La Commissione respinge l'emendamento Ruggiero 32.21, fatto proprio dalla deputata Covolo.

  La Commissione respinge quindi gli identici emendamenti Bianchi 32.23, Martino 32.24 e Rizzetto 32.25.

  Marco OSNATO (FdI), intervenendo sull'emendamento Rampelli 32.26 di cui è cofirmatario, precisa che esso ha la finalità di limitare i danni per il settore delle autoscuole, dando ad esse la possibilità di riorganizzarsi posponendo di un anno l'entrata in vigore della nuova normativa; analoghe disposizioni erano state adottate con riferimento al settore delle concessioni balneari. Segnala di aver partecipato ad una riunione in cui anche esponenti del Movimento 5 Stelle hanno dichiarato di voler prendere in carico il problema, attraverso proposte emendative che poi non sono state presentate.

  Leonardo TARANTINO (LEGA) dichiara che il gruppo della Lega auspicava che vi fosse un intervento per circoscrivere gli effetti della sentenza della Corte di giustizia europea relativa alle autoscuole in maniera analoga a quanto accaduto in passato per gli ambulanti e gli stabilimenti balneari, anche al fine di scongiurare l'aggravio di costi per le famiglie italiane.

  La Commissione respinge l'emendamento Rampelli 32.26.

  Manfred SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.) ritira l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 32.010.

  Marco OSNATO (FdI) segnala che l'articolo aggiuntivo Meloni 32.011 rappresenta uno strumento per dare una boccata di ossigeno alle aziende, posto che lo split payment non le ha aiutate in termini di liquidità disponibile. Si dichiara non sorpreso del parere contrario espresso in merito a tale proposta emendativa, posto che le forze dell'attuale maggioranza non sono in sintonia con il tessuto produttivo del paese.

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  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA rileva che difficilmente può essere espresso un parere favorevole su una proposta emendativa che indica come copertura i fondi destinati al reddito e alla pensione di cittadinanza.

  Marco OSNATO (FdI) invita il rappresentante del Governo a proporre una diversa copertura se condivide le finalità della proposta emendativa, osservando inoltre che, alla luce delle recenti notizie di concessione del beneficio anche a mafiosi o altri esponenti della criminalità organizzata, i fondi destinati al reddito e alla pensione di cittadinanza potrebbero essere ridotti.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Meloni 32.011.

  Laura CAVANDOLI (LEGA) illustra l'articolo aggiuntivo Alessandro Pagano 32.015, di cui è cofirmataria, sottolineandone la finalità di rendere attrattivo il trasferimento della residenza in Italia ai percettori di pensioni estere.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Alessandro Pagano 32.015.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, avverte che la Commissione ha terminato l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 32. In ragione dell'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, ritiene che possano essere esaminate gli emendamenti riferiti ad alcuni articoli relativamente ai quali resta accantonato un numero ridotto di proposte emendative, a partire dall'articolo 34.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, anche a nome della relatrice Ruocco, esprime parere contrario in relazione all'unica proposta emendativa tuttora accantonata all'articolo 34, l'emendamento D'Ettore 34.1.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Antonio MARTINO (FI) illustra la finalità dell'emendamento D'Ettore 34.1, che sottoscrive, evidenziando l'esigenza di premiare i comuni virtuosi.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, segnala che il tema delle spese dei comuni potrà essere affrontato in altri articoli.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, precisa che il tema oggetto dell'emendamento potrà essere trattato in sede di esame del disegno di legge di bilancio.

  La Commissione respinge l'emendamento D'Ettore 34.1.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, in relazione all'unica proposta emendativa ancora accantonata all'articolo 35, l'emendamento Bonomo 35.7, avverte che essa è stata ritirata dai presentatori.
  Avverte, altresì, che restano accantonate le proposte emendative riferite agli articoli 36 e 37, già accantonate nella seduta del 20 novembre.
  In considerazione dell'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 27 novembre 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 14.35.

DL 124/2019: Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili.
C. 2220 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana odierna.

  Paolo PATERNOSTER (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, manifesta disappunto per l'andamento dei lavori della Commissione che, sin dall'inizio della settimana, sono stati organizzati in modo assai confuso. Rammenta che lunedì la seduta – convocata dapprima alle 18, quindi posticipata alle 19 – è iniziata alle 19.35, per terminare dopo una sola mezz'ora. Nella giornata di ieri le previste sedute della Commissione sono state a più riprese sconvocate e non ci si è affatto riuniti; oggi nuovamente la Commissione, convocata alle 14, in coincidenza con la conclusione dei lavori di Assemblea, inizia con più di trenta minuti di ritardo, tempo nel quale i deputati, ove avvertiti in anticipo, avrebbero almeno potuto recarsi a pranzo.
  Evidenzia come si tratti, a suo avviso, di un modo di procedere che non tiene in debito conto il ruolo dei parlamentari, come quelli del gruppo della Lega, che intendono svolgere seriamente il proprio lavoro.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, informa i colleghi che i lavori della Commissione riprenderanno dall'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 16 precedentemente accantonate.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, con riferimento alle proposte emendative presentate all'articolo 16, anche a nome della relatrice Ruocco, esprime parere contrario sugli emendamenti Schullian 16.1, Bitonci 16.32 e 16.33, sugli identici Cattaneo 16.23, Buratti 16.21 e Gusmeroli 16.4, sull'emendamento Benigni 16.7, nonché sugli identici Baratto 16.18 e Rizzetto 16.29. Esprime parere contrario, inoltre, sull'emendamento Rizzetto 16.27, sugli identici Martino 16.19 e Rizzetto 16.26, sugli identici Baratto 16.15 e Rizzetto 16.30, nonché sull'articolo aggiuntivo Gusmeroli 16.02. Propone quindi l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Gusmeroli 16.04 ed esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Bitonci 16.05 e Gusmeroli 16.012. Conferma l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Gusmeroli 16.013, già accantonato nella seduta del 20 novembre, mentre esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Del Barba 16.017, Gusmeroli 16.020 e Centemero 16.021.
  Segnala infine che, per un errore materiale, l'emendamento Benigni 16.20, identico al Benigni 16.7, deve ritenersi annullato.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA esprime parere conforme a quello espresso dai relatori.

  Manfred SCHULLIAN (MISTO-MIN.LING.) ritira il proprio emendamento 16.1.

  Massimo BITONCI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza la gestione approssimativa dell'esame del decreto-legge in Commissione, che reputa irrispettosa del ruolo dei parlamentari, rispetto che la Lega ha invece sempre assicurato, anche in veste di forza di maggioranza.
  Rammenta come lunedì 25 novembre i deputati siano stati convocati a Roma per una sola mezz'ora di lavoro: nel suo caso, ciò ha significato l'impossibilità di partecipare ad una riunione del consiglio comunale del quale fa parte. Non ritiene peraltro che vi sia, da parte della maggioranza e del Governo, la volontà o la capacità di garantire l'avvio dell'esame del provvedimento in Assemblea già a partire dalla giornata di venerdì 28 novembre prossimo, anche in considerazione del fatto che, ove ulteriori emendamenti del Governo e dei relatori fossero presentati, occorrerebbe garantire ai parlamentari adeguati tempi di valutazione.
  Chiede alla Presidenza di garantire tempi certi e programmati per l'esame del provvedimento, rammentando che non si può disporre dei deputati a proprio piacimento, a meno che il tempo a loro Pag. 65richiesto non sia impiegato per lavorare con profitto, impegno al quale il gruppo della Lega non si è mai sottratto.
  Esprime infine rammarico per il fatto che nella serata di ieri, nonostante la disponibilità dei deputati a lavorare sul decreto-legge in Commissione al termine dei lavori dell'Assemblea, la Presidente abbia preferito apparire in televisione e la invita ad un maggiore rispetto del ruolo e del lavoro dei parlamentari.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, dichiara di non voler replicare alle provocazioni del collega Bitonci, che invita ad intervenire sulle proposte emendative in esame.

  Massimo BITONCI (LEGA) sottolinea come l'atteggiamento di scherno della Presidente sembri derivare dalla convinzione di aver condotto egregiamente i lavori della Commissione nelle ultime due settimane, e la invita ad una valutazione sul punto.
  Passando quindi all'illustrazione del proprio emendamento 16.32, sottolinea come l'applicazione del regime forfettario abbia riscosso un notevole successo e determinato l'incremento delle partite Iva, che in un solo anno sono aumentate di 45 mila unità. Si tratta di un regime che introduce una generale semplificazione e che ha effetti antielusivi, contribuendo a far emergere il sommerso.
  Ricorda che, secondo quanto previsto dalla legge di bilancio per il 2019, il regime forfettario avrebbe dovuto essere ulteriormente ampliato a partire dal 1o gennaio 2020, mentre il Governo attuale ha compiuto una scelta radicalmente diversa. L'emendamento in esame rappresenta invece la proposta della Lega su come rimodulare tale regime.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA precisa che l'emendamento Bitonci 16.32 è sprovvisto di copertura e che pertanto il parere del Governo è necessariamente contrario.

  Massimo BITONCI (LEGA) prende la parola intendendo replicare al rappresentante del Governo.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, invita il collega Bitonci – che evidentemente manifesta una avversione nei confronti del genere femminile – al rispetto del ruolo della Presidenza, cui compete dare la parola ai colleghi che chiedono di intervenire.

  Massimo BITONCI (LEGA) ritiene del tutto infondate le accuse rivolte alla sua persona, che – come i colleghi del suo gruppo possono testimoniare – non ha mai assunto atteggiamenti quali quelli che gli vengono addebitati; riterrebbe doveroso, da parte della Presidenza, porgergli delle scuse.
  Con riferimento invece a quanto detto dal rappresentante del Governo, rileva che l'emendamento 16.32 non necessita di copertura, essendo suscettibile di determinare ulteriore gettito.

  Paolo PATERNOSTER (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, considera di inaudita gravità quanto accaduto e ricorda alla Presidenza che nessun deputato della Lega ha mai dato adito ad accuse quali quella rivolta al collega. Invita quindi formalmente la Presidente a scusarsi con l'onorevole Bitonci.

  La Commissione respinge l'emendamento Bitonci 16.32.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 16.4, volto a semplificare l'adempimento fiscale dell'esterometro, che penalizza la contabilità di tutte le imprese.
  Ricorda che il Governo precedente aveva prorogato l'esterometro al mese di maggio, senza alcun costo al carico dell'erario. L'emendamento in esame intende invece renderlo annuale, al fine di alleggerire la contabilità delle aziende. Certo di incontrare l'approvazione di tutti i membri della Commissione che svolgono l'attività di commercialista, chiede che l'emendamento venga quantomeno accantonato, al fine di trovare una soluzione condivisa e rendere l'esterometro almeno semestrale.

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  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA segnala in primo luogo la necessità di verificare che l'emendamento Gusmeroli 16.4 non comporti nuovi oneri a carico dell'erario.
  Sottolinea che l'articolo 16, nella sua attuale formulazione, reca disposizioni dirette ai soli operatori che effettuano operazioni transfrontaliere per i quali non è prevista una bolletta doganale e consente di eliminare l'adempimento delle comunicazioni riferite agli acquisti intercomunitari. La modifica dei termini di trasmissione da mensile ad annuale, disposta dall'emendamento in esame, rischierebbe di compromettere l'attività di controllo e contrasto dei fenomeni di evasione fiscale, con ipotizzabili effetti anche di gettito. Tuttavia acconsente a svolgere una ulteriore riflessione sulla tempistica dell'esterometro.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) ricorda che una proposta emendativa di analogo contenuto era stata già presentata in occasione della proposta di legge C. 1074 sulla semplificazione fiscale e che la stessa Agenzia delle entrate in audizione aveva espresso il suo consenso a rendere l'esterometro trimestrale o semestrale.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, propone di accogliere la richiesta di accantonamento dell'emendamento Gusmeroli 16.4.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA esprime parere conforme.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Cattaneo 16.23, Buratti 16.21 e Gusmeroli 16.4.

  Massimo BITONCI (LEGA), in attesa di scuse formali da parte della Presidente, che con il suo intervento è scesa sul piano personale, interviene nel merito dell'emendamento a sua prima firma 16.33, volto a rafforzare misure di semplificazione, peraltro già affrontate nella discussione di altri provvedimenti in passato, attraverso la possibile cancellazione del modello dichiarativo 770. Ricorda che la misura è stata richiesta da molti operatori del settore e ritiene che darebbe una svolta importante alla semplificazione degli adempimenti fiscali.

  La Commissione respinge l'emendamento Bitonci 16.33. Respinge quindi, con distinte votazioni, l'emendamento Benigni 16.7, gli identici emendamenti Baratto 16.18 e Rizzetto 16.29, l'emendamento Rizzetto 16.27 e gli identici emendamenti Martino 16.19 e Rizzetto 16.26.

  Raffaele BARATTO (FI), raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 16.15, volto a semplificare alcuni adempimenti fiscali per soggetti e imprese. Trattandosi di soggetti sottoposti all'obbligo di fattura elettronica, e pertanto in ogni caso sottoposti a controlli, la misura non rischia di agevolare comportamenti elusivi.

  Carlo GIACOMETTO (FI) interviene a difesa dell'emendamento Baratto 16.15, del quale è cofirmatario, volto ad evitare che l'amministrazione fiscale possa richiedere più volte agli stessi soggetti dati già in suo possesso relativamente alle fatture elettroniche. Considerato che la misura non un impatto negativo sui conti pubblici, invita Governo e relatori ad accantonarla per un ulteriore approfondimento.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, ritiene accoglibile la richiesta di accantonamento avanzata dai colleghi Baratto e Giacometto.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Baratto 16.15 e Rizzetto 16.30.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 16.02, segnala che il contenuto corrisponde a quanto già proposto dalla Lega in tema di riforma delle imposte sul reddito, prefigurando una prima tappa verso una piena riforma dell'IRPEF, Pag. 67basata sulla flat tax per tutti i contribuenti. Rileva peraltro come la disposizione proposta permetterebbe di recuperare molte imposte evase. Ricorda, infatti, che il 75 per cento dei contribuenti si situa sotto la soglia dei 26 mila euro dichiarati annualmente, ciò che inevitabilmente, osserva, nasconde una vasta evasione. È dell'avviso che il modo migliore per combatterla non siano né il carcere né i blitz della Guardia di finanza ma piuttosto la riduzione del peso fiscale. In tal senso ribadisce che l'emendamento consente di ridurre la tassazione e semplificare un sistema fiscale che si colloca nelle prime posizioni al mondo per livello di complicazione. A tal fine, la proposta emendativa intende applicare sugli incrementi del reddito rispetto all'anno precedente un'imposta piatta del 15 per cento: ciò non favorirebbe soltanto i lavoratori autonomi e le imprese, ma costituirebbe anche un ottimo strumento per retribuire il lavoro straordinario o riconoscere incentivi ai lavoratori dipendenti, cui attualmente si applica l'aliquota piena. Conclude, in ogni caso, ritirando l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 16.02.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, replicando al deputato Gusmeroli, ricorda che una parte consistente dell'attuale maggioranza di Governo è notoriamente contraria alla cosiddetta flat tax. Ribadisce tuttavia l'impegno della maggioranza a lavorare per una riduzione delle imposte.

  Massimo BITONCI (LEGA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 16.05, sottolinea come la misura proposta abbia evidenti effetti di contrasto all'evasione fiscale. Ricorda, infatti, che da studi della Guardia di finanza risulta che le partite IVA aperte e chiuse nello stesso esercizio fiscale sono soprattutto quelle intestate a non residenti. La conseguenza più rilevante è che una volta chiusa la partita IVA rimangono inevase le imposte indirette, i contributi e le imposte sul reddito, con la evidente difficoltà di procedere al loro recupero. In tal senso l'emendamento mira a subordinare l'apertura di partite IVA da parte di non residenti ad una fideiussione bancaria o assicurativa. Conclude ritenendo tale strumento assai utile e invita il Governo ad una ulteriore riflessione e, eventualmente, ad una riformulazione della proposta emendativa.

  Paolo PATERNOSTER (LEGA) torna nuovamente a chiedere le opportune scuse da parte della Presidenza della Commissione, che ha formulato gravi accuse ad uno dei suoi componenti.
  Illustra, quindi, l'articolo aggiuntivo Bitonci 16.05, che riguarda, ricorda, la problematica relativa alle partite IVA che vengono aperte e poi chiuse non onorando gli eventuali debiti sia verso soggetti privati che verso lo Stato. La misura proposta intende evitare condotte fraudolente ricorrendo alla fideiussione quale forma di tutela e garanzia a favore dei creditori.

  Claudio MANCINI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva innanzitutto che, nel caso in cui si venga ripresi da una signora, come testé avvenuto, più che pretendere la presentazione di scuse occorrerebbe interrogarsi sui propri comportamenti. Ritiene in ogni caso che non si debba utilizzare strumentalmente la reazione della Presidenza, intervenuta a seguito di ripetute provocazioni, per intralciare il corso dei lavori della Commissione.
  Sebbene i lavori della Commissione Finanze siano sempre stati caratterizzati da una proficua collaborazione tra i gruppi, a fronte dell'atteggiamento assunto nella seduta odierna dai colleghi della Lega, non può non evidenziare come i lavori sul decreto-legge fiscale proseguano ormai da molti giorni senza che la Presidente, che svolge anche il ruolo di relatrice, possa essere adeguatamente supportata o sostituita. Si tratta di una situazione che discende dal fatto che i due attuali vicepresidenti appartengono a gruppi di opposizione, e non hanno mostrato, in occasione del cambio di Governo e di maggioranza – peraltro imputabile alla loro precipua responsabilità – la sensibilità di dimettersi, consentendo la ricostituzione Pag. 68di un ufficio di presidenza più equilibrato rispetto ai rapporti tra forze di maggioranza e di opposizione, e meglio capace di supportare i lavori della Presidenza, cui esprime la propria solidarietà.
  Invita, in ogni caso, i colleghi a abbassare i toni, concentrandosi sull'impegnativo lavoro da svolgere.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), intervenendo per fatto personale, intende ricordare che in qualità di vicepresidente della Commissione si è sempre dimostrato estremamente collaborativo, avendo in ogni occasione offerto la più ampia disponibilità a sostituire la Presidente ed avendo svolto la sua funzione in modo garantista sia come deputato di maggioranza che di opposizione; proprio perciò quanto affermato dal collega Mancini lo lascia particolarmente amareggiato. Evidenzia come per il suo gruppo il ruolo istituzionale della vicepresidenza debba essere svolto con il massimo rigore ed imparzialità, come conviene ad ogni incarico istituzionale; forse analogo atteggiamento non caratterizza i colleghi del PD, che sembrano piuttosto interessati ad occupare una poltrona. Conferma in ogni caso, anche per il futuro, nella sua qualità di vicepresidente, la medesima collaborazione e disponibilità sinora dimostrate nei confronti della Presidenza della Commissione.

  Francesca GERARDI (LEGA), intervenendo a sua volta sull'ordine dei lavori, si associa alle considerazioni svolte dai colleghi della Lega e osserva che quanto detto dal deputato Mancini è forse riferibile ad altri gruppi. In tal senso fa presente di aver notato atteggiamenti irridenti e gesti provocatori da parte di esponenti dei gruppi dell'attuale maggioranza, atteggiamenti non degni del Parlamento ma di un teatrino. Conclude invitando tutti i membri della Commissione al rispetto delle più elementari forme di educazione.

  Raffaele TRANO (M5S), intervenendo anch'egli sull'ordine dei lavori, rileva che purtroppo si è scaduti sul piano delle offese personali tra deputati. Invita quindi a stemperare i toni al fine di tornare a lavorare sul merito del provvedimento, anche per rispetto dei cittadini italiani, il cui primario interesse è che il Parlamento legiferi.

  Sestino GIACOMONI (FI), essendo stato chiamato in causa, nella sua qualità di vicepresidente della Commissione, ricorda che la sua posizione di deputato di opposizione non si è modificata dall'inizio della legislatura. In ogni caso, si è sempre dimostrato disponibile ad esercitare le funzioni di vicepresidente. Ritiene peraltro che finora, sul provvedimento, sia stato fatto un buon lavoro e che se si procede a rilento la responsabilità è probabilmente da attribuire al Governo. È dell'avviso che sia preferibile procedere oltre l'incidente odierno e lavorare insieme seriamente. Invita inoltre il Governo ad analizzare meglio le tante proposte emendative per il momento accantonate, eventualmente accogliendone qualcuna, giacché talune di esse non comportano oneri per il bilancio e semplificano la vita ai contribuenti e agli operatori economici.

  Laura CAVANDOLI (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea come l'esame del provvedimento non sia ritardato per responsabilità del suo gruppo, giacché anche lunedì la Lega era presente e disponibile al confronto. Ricorda, peraltro, che lo slittamento dell'esame del provvedimento in Assemblea da lunedì 25 a venerdì 29 non sembra aver consentito di procedere proficuamente nei lavori; accetta pertanto gli inviti a procedere nell'esame del provvedimento ma respinge le accuse di ostruzionismo.
  Ritiene inoltre che i toni e gli argomenti da utilizzare debbano essere soppesati con prudenza da tutti i deputati e non solo da taluni gruppi. Conclude esprimendo solidarietà, anche in qualità di deputata, al collega Bitonci, che ritiene abbia subito delle offese.

  Paolo PATERNOSTER (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, ad integrazione Pag. 69delle considerazioni della collega Cavandoli, fa presente che il gruppo della Lega è sempre stato collaborativo, manifestando la propria disponibilità a lavorare in maniera costruttiva fin dall'inizio dell'esame del decreto fiscale. Ricorda al collega Mancini che, al contrario, nello scorso anno, gli esponenti del gruppo del Partito Democratico, che facevano parte dell'opposizione, hanno messo in atto comportamenti ostruzionistici, che invece la Lega non ha fin qui assunto. Dopo le affermazioni del collega Mancini, ritiene necessario ricostruire la vicenda che ha portato alla fine del Governo giallo-verde, formatosi dopo le elezioni del 4 marzo 2018 che non avevano sancito la vittoria di alcuna forza politica. Ricorda che, a seguito delle consultazioni del Presidente Mattarella volte a verificare ogni possibile soluzione, il segretario della Lega Matteo Salvini, in maniera responsabile, ha fatto di tutto per formare un Governo e dare una guida politica all'Italia. Nel rammentare che nei 14 mesi di Governo giallo-verde, la Lega ha sempre dimostrato uno spirito collaborativo volto a rispettare gli impegni assunti, sottolinea che la caduta dell'Esecutivo è da imputarsi ai «no» consecutivi ed irragionevoli che il MoVimento 5 Stelle ha opposto, in particolare all'ammodernamento delle infrastrutture, mettendo a rischio l'economia del Paese. Nel segnalare inoltre che nel corso della campagna elettorale per l'elezione del Parlamento europeo il comportamento del MoVimento 5 Stelle è stato caratterizzato da continui ed ingiustificati attacchi all'unico alleato fedele che aveva, evidenzia che la Lega, che è sempre stata a favore del bene del Paese e contraria alla sua decrescita felice, è stata costretta a interrompere definitivamente l'esperienza di governo, mettendo in gioco i sette Ministeri di competenza. Fa presente altresì che la naturale conseguenza di tale vicenda non è stata la consultazione degli italiani, che avrebbe sancito una maggioranza chiara e stabile, ma piuttosto l'accordo del MoVimento 5 Stelle con il Partito Democratico, da loro sempre insultato come il «male assoluto» e il «partito di Bibbiano». Nel sottolineare pertanto che il Partito Democratico e il MoVimento 5 Stelle hanno formato una maggioranza non voluta dai cittadini italiani, come dimostrato dai risultati delle elezioni regionali in Umbria, che hanno sancito la netta vittoria del centrodestra, si associa alle considerazioni della collega Cavandoli e dà sostegno al collega Bitonci per l'offesa subita.

  Leonardo TARANTINO (LEGA), intervenendo sull'ordine dei lavori, ribadisce le considerazioni svolte dai colleghi e rammenta che i componenti del gruppo della Lega, da quando sono in minoranza, hanno sempre tenuto un atteggiamento responsabile e costruttivo. Ricorda inoltre che in occasione dell'esame del DL 87/2018, cosiddetto «Decreto Dignità», i colleghi del Partito Democratico, allora all'opposizione, oltre a presentare più di 400 emendamenti, hanno tenuto un atteggiamento ostruzionistico.
  Con riguardo al merito della discussione in corso, invita il rappresentante del Governo e i relatori a dare alla Commissione certezza dei tempi in ordine al prosieguo dei lavori, al fine di consentire una migliore organizzazione oltreché il contemperamento di altri impegni concomitanti, quali ad esempio la partecipazione ai consigli comunali. Nel sottolineare che il gruppo della Lega ha fatto proposte coerenti con le posizioni da sempre assunte, ricorda che l'articolo aggiuntivo 16.05, concernente la prestazione di garanzia fideiussoria per l'attribuzione del numero di partita Iva a soggetti stranieri, ricalca nello spirito la riformulazione dell'articolo 4 che secondo le agenzie di stampa il Governo si preparerebbe a proporre. Chiede pertanto l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 16.05 per un supplemento di riflessione.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, pone in votazione l'articolo aggiuntivo Bitonci 16.05.

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  Massimo BITONCI (LEGA) chiede di far effettuare ai segretari una verifica in ordine ai risultati della votazione dell'articolo aggiuntivo Bitonci 16.05, facendo notare che alcuni deputati sono entrati nell'aula dopo l'indizione del voto.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, accedendo alla richiesta testé formulata, chiede ai segretari di svolgere una verifica sugli esiti della votazione dell'articolo aggiuntivo Bitonci 16.05, rilevando che nel computo dei voti non debbono essere considerati quelli espressi dai deputati entrati in aula dopo l'apertura della votazione.

  (I deputati segretari procedono al computo dei voti espressi).

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, alla luce della verifica svolta, dichiara respinto l'articolo aggiuntivo Bitonci 16.05.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 16.012, che è volto ad introdurre misure di semplificazione con riguardo alla dichiarazione di intento, al fine di agevolare il lavoro delle imprese e dei professionisti. Nel sottolineare che l'articolo aggiuntivo 16.012 non richiede una copertura finanziaria, sollecita Governo e maggioranza a svolgere un supplemento di riflessione.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Gusmeroli 16.012.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, ricorda che l'articolo aggiuntivo Gusmeroli 16.013 resta accantonato. Constata l'assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo Del Barba 16.017; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 16.020, volto ad abolire gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) che, introdotti al fine di favorire l'emersione spontanea delle basi imponibili e di stimolare l'assolvimento degli obblighi tributari da parte dei contribuenti, si sono dimostrati degli strumenti di accertamento assolutamente inadeguati.

  Laura CAVANDOLI (LEGA), nel ricordare che anche la categoria dei commercialisti si è espressa in maniera molto critica sugli ISA, rileva che, come evidenziato in diverse trasmissioni televisive di inchiesta, tali indici sono basati su calcoli errati. Chiede pertanto l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Gusmeroli 16.020 sollecitando un supplemento di riflessione sulla questione, che rischia di ingenerare squilibri tra i contribuenti e di contribuire alla scarsa fiducia nei confronti del fisco. Ricorda in conclusione che la Lega è sempre stata impegnata a ricostruire tale fiducia, puntando sulla impostazione di un fisco giusto e sburocratizzato.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Gusmeroli 16.020.

  Laura CAVANDOLI (LEGA) illustra l'articolo aggiuntivo Centemero 16.021, volto a favorire il rientro dei lavori altamente qualificati, estendendo anche ai soggetti che siano rientrati in Italia, sino al periodo di imposta 2019 incluso, le agevolazioni che il decreto «Crescita» ha attribuito ai lavoratori che rientrino a partire dal 1o gennaio 2020. Nel sottolineare che il comma 1 dell'articolo aggiuntivo è volto a garantire il principio dell'equità di trattamento, rileva che il comma successivo garantisce una tassazione agevolata ai suddetti lavoratori che abbiano un figlio minorenne o a carico. Nel rammentare quanto sia basso il tasso di natalità in Italia, sottolinea la necessità di far rientrare nel Paese giovani lavoratori qualificati, per la cui formazione l'Italia ha dispiegato molte risorse, consentendo loro di formare una famiglia. Chiede pertanto che l'articolo aggiuntivo Centemero 16.021 venga accantonato per un supplemento di riflessione.

  Carla RUOCCO, presidente e relatrice, accogliendo la richiesta della collega, concorde Pag. 71il relatore Fragomeli, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Centemero 16.021.
  Essendosi concluso l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 16, in considerazione dell'imminente inizio dei lavori pomeridiani dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

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