CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 novembre 2019
282.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
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  Mercoledì 27 novembre 2019. – Presidenza del vicepresidente Simone PILLON. – Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il professor Enrico Parano, pediatra e neurologo pediatra, responsabile dell'Istituto per la ricerca e l'innovazione biomedica – Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), sede di Catania, e del professor Vito Pavone, direttore della Scuola di specializzazione di ortopedia e traumatologia dell'Università degli studi di Catania.

  La seduta comincia alle 8.30.

Sui lavori della Commissione.

  Il PRESIDENTE avverte che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti.
Audizione del professor Enrico Parano, pediatra e neurologo pediatra, responsabile dell'Istituto per la ricerca e l'innovazione biomedica – Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), sede di Catania, e del professor Vito Pavone, direttore della Scuola di specializzazione di ortopedia e traumatologia dell'Università degli studi di Catania.

  Prosegue la procedura informativa, sospesa nella seduta del 15 ottobre 2019.

  Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziato gli auditi per la disponibilità a partecipare ai lavori della Commissione e a fornire il loro contributo sulle questioni afferenti alla violenza tra i minori e ai danni di bambini e adolescenti, dà la parola al professor Parano.

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  Il professor PARANO, dopo aver espresso vivo ringraziamento per l'opportunità di partecipare ai lavori della Commissione, fa presente che l'Istituto per la ricerca e l'innovazione biomedica (IRIB) da diversi anni promuove progetti scientifici e percorsi formativi e informativi nel settore della violenza sui minori, in collaborazione con gli enti pubblici (comprensori scolastici), le istituzioni universitarie e le principali società scientifiche pediatriche italiane, tutti da sempre coinvolti in materia di tutela dei minori.
  Sottolinea quindi come secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l'UNICEF la violenza sui minori possa essere prevenuta, tramite l'adozione e la combinazione di svariate strategie che coinvolgono, necessariamente, le istituzioni politiche governative, in associazione a strategie medico-sanitarie, socio-familiari, culturali ed economiche.
  Si sofferma quindi sul progetto scientifico «Abusi sui minori: correlazioni cliniche, genetiche ed epigenetiche e maltrattamenti sui minori» portato avanti – con il proprio coordinamento – dall'IRIB di Catania. Tale progetto trova corrispondenza anche alle recenti indicazioni dell'OMS e dell'UNICEF, che hanno recentemente sottolineato che il fenomeno della violenza sui minori deve essere studiato anche dal punto di vista della ricerca scientifica, con particolare riferimento alla prevenzione del fenomeno definito «ciclo intergenerazionale della violenza». È noto infatti, ed altresì riportato in prestigiosa letteratura scientifica, che i minori che subiscono abusi, soprattutto se reiterati nel tempo o in fase precoce della loro vita, possono sviluppare specifiche alterazioni di carattere genetico, cosiddette «epigenetiche», in associazione a specifiche patologie neuro-psico-comportamentali, fra le quali il disturbo post traumatico da stress, la depressione grave, nonché alterazioni specifiche – organiche – del sistema nervoso del minore che ha subito abusi.
  Il termine epigenetica si riferisce ad una nuova branca della genetica che studia i meccanismi biologici che si verificano «sopra», a monte del DNA e che, a differenza delle mutazioni genetiche, agiscono senza modificarne la sequenza: una modifica del fenotipo senza modifica del genotipo.
  È scientificamente provato che i «segni» e le «tracce» dell'abuso rimangono nel DNA del minore, lasciando una «firma genetica», «un'impronta molecolare» – le alterazioni epigenetiche – che modificheranno l'espressione genetica del DNA del minore, talvolta con la stessa influenza di una mutazione genetica ereditata dalla nascita.
  Tali modifiche spesso sono dinamiche e potenzialmente reversibili (ripristino del normale stato epigenetico), tramite l'influenza di numerosi fattori ambientali, incluso terapie specifiche e mirate, e terapie farmacologiche. Talvolta, tuttavia, le modifiche epigenetiche sono talvolta stabili e possono essere trasmesse anche alle generazioni successive. Si tratta del cosiddetto effetto transgenerazionale epigenetico.
  Tornando al progetto, il professor Parano sottolinea come esso si proponga di identificare e studiare le modifiche epigenetiche correlate all'abuso infantile rappresentando una sfida scientifica per la diagnosi, la prevenzione e soprattutto la terapia delle neuropsicopatologie comportamentali associate all'abuso infantile, con notevoli riverberi anche per la prevenzione del cosiddetto «ciclo della violenza».
  Si sofferma quindi sulla problematica connessa alla formazione dei medici, quale strumento per la precoce e corretta individuazione di abusi o maltrattamenti ai danni di minori.
  Secondo diverse indagini statistiche, ogni giorno, in Italia, da 5 a 15 bambini subiscono violenza e il numero è sottostimato poiché la maggior parte dei casi rimangono «sommersi» e non vengono denunciati.
  Non riconoscere un caso di maltrattamento o di abuso su un minore ha effetti devastanti, con rischio di morte del minore e/o di ulteriori abusi, oltre che sul minore stesso, anche sui suoi fratelli.
  Le motivazioni che influiscono a rendere «sommersi» la maggior parte dei casi di violenza sui minori sono diverse, conseguenti principalmente al fatto che gli Pag. 148abusi e i maltrattamenti vengono quasi sempre negati o nascosti da chi li attua o da chi li subisce, oppure perché coloro che interagiscono periodicamente con i minori, medici compresi, frequentemente non conoscono o non sono in grado di riconoscere i segni clinici, fisici e comportamentali, suggestivi di fenomeni di maltrattamento o di abuso.
  Svariate indagini nazionali, infatti, confermano che i medici italiani, pediatri inclusi, «sono impreparati» su questo argomento; oltre «la metà non denunciano» perché ritengono di «non avere una preparazione adeguata in materia» e «non sempre sono in grado di riconoscere i segni clinici, fisici e comportamentali suggestivi di maltrattamenti e abusi»; pertanto, la formazione dei medici diventa indispensabile.
  In linea con alcuni atti di indirizzo approvati alla Camera dei deputati proprio sul tema della violenza l'Università di Catania, a partire dall'anno scolastico 2019-2020, ha dato avvio al primo corso di attività didattica elettiva inerente la violenza sui minori, tramite lezioni frontali agli studenti afferenti al II-VI anno del corso di laurea in medicina e chirurgia ad opera di docenti esperti in materia.
  Ancora, sempre sul tema della violenza l'IRIB ha organizzato, insieme all'Università di Catania, un seminario inerente la violenza sui minori, corredato anche da una prestigiosa mostra d'arte contemporanea. Tali iniziative hanno l'obiettivo di informare e sensibilizzare i partecipanti sul tema della violenza sui minori, tramite relazioni di carattere medico-scientifico, giuridico e artistico culturale. Sarebbe auspicabile che analoghe iniziative fossero previste nelle facoltà di medicina anche delle altre università italiane.
  Con particolare riguardo al problema della mancata emersione e individuazione degli abusi e maltrattamenti ai danni dei minori il professor Parano sottolinea come, a partire dal mese di ottobre del 2018, un team di professionisti, tra i quali gli stessi auditi, ha ideato e realizzato un sito web, definito «CRS – Conosci Riconosci Segnala». Il sito riguarda alcuni aspetti della prevenzione primaria e secondaria della violenza sui minori ed è stata ideato per aiutare tutti coloro che interagiscono regolarmente con i minori, incluso medici e paramedici, genitori e familiari, insegnanti e personale scolastico, centri sportivi e palestre, parrocchie, oratori e comunità religiose, centri educativi e ricreativi, a conoscere e riconoscere sintomi e comportamenti, suggestivi di situazioni di sospetto maltrattamento o abuso su un minore, e per favorire anche l'eventuale approfondimento o segnalazione del caso.
  In proposito sottolinea come il sito sia costituito da diverse sezioni, tra le quali due sezioni – «La violenza sui minori» e «Tipologie d'abuso» – riportano informazioni utili ai fini delle conoscenza e «sensibilizzazione» sul tema della violenza sui minori; una sezione – «Galleria immagini» – include una rappresentazione grafica dei principali segni clinici, fisici e comportamentali suggestivi di maltrattamento o abuso su un minore; una sezione – «Campanelli d'allarme» – elenca i principali segni clinici, fisici e comportamentali, suggestivi di abusi sui minori. Auspica che tale sito riscuota adeguato apprezzamento anche da parte della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.
  Concludendo si sofferma sulla questione della formazione degli insegnanti scolastici. È noto che il 70-80 per cento degli abusi sui minori, avvengono in ambito intra ed interfamiliare e pertanto, spesso, rimangono sommersi; gli insegnati scolastici, di conseguenza, rappresentano gli interlocutori principali e fondamentali per l'identificazione dei primi segnali clinici, e comportamentali, suggestivi di violenza sui minori. Proprio per favorire l'emersione del fenomeno da svariati anni sono svolti, a titolo gratuito, presso le scuole del Comune di Catania corsi di informazione/formazione rivolti agli insegnanti scolastici, insieme a esponenti della polizia postale. Sarebbe auspicabile prevedere per tutti gli insegnanti del territorio italiano, corsi obbligatori di informazione e formazione sui temi della violenza. In Pag. 149proposito sarebbe estremamente utile se «l'insegnamento scolastico dell'educazione civica», recentemente reintrodotto nelle scuole dalla legge n. 92 del 2019, prevedesse anche la possibilità di fornire agli alunni nozioni specifiche sul tema di violenza sui minori.

  Il professor PAVONE precisa di non aver nulla di aggiungere alla ampia e dettagliata relazione svolta dal professor Parano.

  Il presidente PILLON dichiara aperto il dibattito.

  L'onorevole DI GIORGI (PD) esprime vivo apprezzamento per il tenore dell'intervento svolto e per il pregevole lavoro di ricerca portato avanti dai colleghi del CNR di Catania sui temi della violenza ai danni dei minori. Con riguardo alle sollecitazioni e alle richieste avanzate dal professor Parano ritiene che esse debbano trovare adeguato accoglimento in Commissione. Sicuramente preziose sono le campagne istituzionali per sensibilizzare sul tema, ma è importante che ad esse si accompagnino ulteriori e più strutturate iniziative. In questo contesto assumono particolare rilievo le iniziative segnalate dal professor Parano e finalizzate alla formazione del personale medico. Sul punto sarebbe importante che la Commissione si facesse portatrice di queste istanze, volte alla diffusione capillare di iniziative formative, con gli interlocutori ministeriali e in particolare con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia e con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  Particolarmente apprezzabile è poi la mostra recentemente inaugurata sul tema degli abusi e dei maltrattamenti sui minori. Sarebbe auspicabile che tale mostra potesse essere accolta anche in una delle sale del Parlamento. Conclude sottolineando, con riguardo al sito internet, l'esigenza che ne venga garantita, attraverso il coinvolgimento delle istituzioni, la massima diffusione.

  La senatrice SAPONARA (L-SP-PSd'Az), dopo aver espresso apprezzamento per l'intervento svolto, chiede agli auditi quale sia la loro opinione in merito alla istituzione di una nuova Agenzia nazionale della ricerca. Chiede di sapere se, a loro parere, non sia preferibile, invece, incrementare la dotazione finanziaria del CNR, che già svolge una pregevole attività nel campo della ricerca. Relativamente alle iniziative formative rivolte ai docenti chiede se non sia opportuno prevedere corsi ad hoc sui temi della violenza già durante la formazione universitaria all'interno dei corsi di laurea in scienze della formazione.

  La senatrice BOLDRINI (PD) si congratula con gli auditi per il prezioso lavoro svolto. Gli esiti della ricerca scientifica non possono che indurre le istituzioni ad intervenire con sollecitudine su un problema così diffuso e dagli effetti potenzialmente devastanti. Condivide l'esigenza di estendere la previsione di specifici corsi in materia di violenza sui minori anche alle facoltà di scienze dell'educazione e agli altri corsi di laurea per le professioni sanitarie. Sarebbe auspicabile che su questi temi fosse avviata una interlocuzione con il Governo e in particolare non solo con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e con il Dipartimento per le pari opportunità e la famiglia, ma anche, viste le evidenti ricadute sul benessere psico-fisico, con il Ministero della salute.
  Conclude soffermandosi sulla questione relativa alla mancata emersione del fenomeno e alle difficoltà di denuncia da parte degli insegnanti, che temono in molti casi pericolose ritorsioni da parte dei genitori.

  Il senatore MALAN (FI-BP) si domanda in che modo si possano riconoscere i falsi abusi, i quali possono avere conseguenze negative sullo sviluppo del minore, analoghe a quelle di abusi effettivamente perpetrati.

  L'onorevole SPENA (FI) esprime apprezzamento per l'intervento svolto, il quale riprende, come segnalato, il contenuto della mozione, presentata a propria Pag. 150prima firma e approvata all'unanimità dalla Camera dei deputati, sui temi della violenza in particolare quella domestica ai danni dei minori. Si sofferma quindi sul ruolo educativo riconosciuto alla scuola e sull'importanza che i docenti contribuiscano all'emersione del fenomeno. In proposito sottolinea con rammarico che se i maestri avessero denunciato i segni dell'abuso probabilmente oggi il piccolo Giuseppe, ucciso a Cardito, sarebbe ancora vivo. È necessario, a suo parere, portare avanti una seria attività di sensibilizzazione e di promozione di misure di tutela e protezione dei minori. Iniziative che devono essere sostenute tutto l'anno e non solo in occasione delle «giornate sulla violenza». Conclude rilevando, con riguardo al contrasto della violenza sui minori, l'importanza di campagne informative attraverso i canali di «Pubblicità Progresso».

  L'onorevole SIANI (PD) sottolinea come, per esperienza, la realtà mostri come siano più spesso le maestre a denunciare gli abusi che i medici. Ciò si verifica proprio per la scarsa preparazione dei medici nella capacità di individuare precocemente i segnali dell'abuso o del maltrattamento sui minori. Chiede poi agli auditi di chiarire in che modo vengano affrontate le false segnalazioni. Campagne informative, pubblicità progresso e altre iniziative analoghe potrebbero determinare un fenomeno di iper-segnalazione, con un potenziale incremento anche di denunce infondate. È pertanto essenziale fare in modo che all'aumento delle segnalazioni si accompagnino adeguate garanzie sia per il denunciante che per le famiglie coinvolte. Il medico, la maestra devono poter denunciare senza «arrecare danni».

  Il presidente PILLON (L-SP-PSd'Az) chiede in primo luogo, con riguardo all'effetto transgenerazionale del disturbo post traumatico, se siano stati svolti studi scientifici su possibili effetti non solo sui feti, ma anche sui non concepiti al momento del trauma subìto dalla madre. Sarebbe interessante capire se un trauma subìto da una donna possa ripercuotersi anche sul figlio non ancora concepito al momento dall'evento. Relativamente all'emersione degli abusi domanda se siano stati individuati dei metodi per evidenziare segnali di forme di violenza più subdole di quelle marcatamente fisiche, come ad esempio la violenza assistita.
  Chiede ancora se il progetto realizzato dal CNR contempli anche un protocollo per facilitare l'individuazione di falsi abusi, i quali, come già rilevato, possono avere conseguenze negative sui minori pari a quelle degli abusi effettivamente subiti. L'ampliamento del numero dei segnalanti infatti potrebbe determinare un parallelo aumento anche del numero di false denunce.
  Domanda infine agli auditi quale sia la loro opinione sulla Carta di Noto.
  Non essendovi ulteriori domande o richieste di intervento, il Presidente dichiara conclusa la discussione. Tenuto conto dell'imminente inizio dei lavori dell'Assemblea della Camera dei deputati invita gli auditi a replicare per iscritto ai quesiti posti. Ringrazia quindi il professor Parano e il professor Pavone e dichiara conclusa l'audizione.

  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

  La seduta termina alle 9.40.

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