CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 novembre 2019
269.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 29

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 7 novembre 2019. — Presidenza della vicepresidente Paola FRASSINETTI. – Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe De Cristofaro e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali, Anna Laura Orrico.

  La seduta comincia alle 10.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Paola FRASSINETTI, presidente, avverte che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione sul circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Modifiche al titolo VI del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, in materia di personale assunto a contratto dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari e dagli istituti italiani di cultura.
C. 1027 Ciprini.

(Parere alla XI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Manuel TUZI (M5S), relatore, riferisce che la proposta di legge in esame – sulla quale la Commissione è chiamata ad esprimere il parere alla Commissione Lavoro – contiene disposizioni riguardanti il personale assunto a contratto dalle sedi diplomatiche italiane all'estero. In particolare, il provvedimento apporta modifiche all'Ordinamento dell'Amministrazione degli affari Pag. 30esteri, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18. Tali modifiche sono volte a garantire, nello specifico, una maggiore adeguatezza del trattamento retributivo del suddetto personale e a disciplinare le assenze dal servizio per gravidanza, puerperio e malattia, nonché le spese per viaggi di servizio e le sanzioni disciplinari.
  Precisa che il provvedimento investe la competenza della VII Commissione in quanto riguarda, tra l'altro, il personale a contratto degli istituti italiani di cultura all'estero. Ricordo che nel mondo gli Istituti Italiani di Cultura (IIC) sono 83: essi costituiscono un luogo di incontro e di dialogo per intellettuali e artisti, per gli italiani all'estero e per chiunque voglia coltivare un rapporto con il nostro Paese. Promuovono all'estero l'immagine dell'Italia e la sua cultura, classica ma anche e soprattutto contemporanea. In sintesi, gli Istituti Italiani di Cultura organizzano eventi di arte, musica, cinema, letteratura, teatro, danza, moda, design, fotografia e architettura; gestiscono corsi di lingua e cultura italiana secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento; promuovono la cultura scientifica dell'Italia; gestiscono un'efficiente rete di biblioteche; creano contatti tra gli operatori culturali italiani e stranieri; facilitano il dialogo tra le culture fondato sui principi della democrazia.
  Ricorda che la legge che regola l'esistenza e il funzionamento degli Istituti Italiani di Cultura è la n. 401 del 1990, che tra le altre cose stabilisce che ogni anno il ministro degli Esteri stanzi una certa quantità di fondi per ogni istituto e che questi possano creare delle proprie sedi distaccate con un'autorizzazione da parte del ministero. I fondi variano a seconda della città in cui si trovano gli istituti – quelli delle capitali ricevono fino a 3 o 4 volte i fondi di quelli delle città più piccole – e sono maggiori nel caso in cui gli Istituti siano ubicati in sedi in affitto.
  Lo statuto degli impiegati assunti a contratto dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari e dagli istituti italiani di cultura all'estero è disciplinato dal Titolo VI (articoli 152-167) del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18 – recante ordinamento dell'Amministrazione degli Affari esteri.
  Passando al testo della proposta in esame, riferisce che si compone di un solo articolo, che, modificando il decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, dispone in ordine a diversi aspetti. In particolare, in merito alla retribuzione prevede che la retribuzione annua base sia fissata dal contratto individuale sulla base del costo della vita, delle retribuzioni, comprensive di tutti i benefìci aggiuntivi, corrisposte nella stessa sede da organizzazioni internazionali, rappresentanze diplomatiche, uffici consolari e istituzioni culturali di altri Paesi, in primo luogo dell'Unione europea, nonché delle condizioni del mercato del lavoro locale, pubblico e privato, per mansioni lavorative assimilabili a quelle svolte dagli impiegati di cui al presente titolo. Con riferimento alle assenze dal servizio, la proposta in esame dispone che l'astensione obbligatoria e facoltativa per gravidanza e puerperio è regolata dalla legge italiana, salva l'applicazione della normativa locale se più favorevole alla lavoratrice. Viene quindi disciplinata la retribuzione in caso di assenza per malattia. Il provvedimento reca infine disposizioni in materia di rimborso spese per viaggi di servizio e in materia di sanzioni disciplinari. In conclusione, propone di esprimere parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

DL 124/2019: Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili.
C. 2220 Governo.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Pag. 31

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), relatrice, riferisce che la Commissione è chiamata ad esprimere alla VI Commissione il parere, per le parti di propria competenza, sul decreto-legge n. 124 del 26 ottobre 2019 recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili. Premette che quello all'esame oggi è il testo del Governo, in quanto la Commissione Finanze non ha ancora svolto l'esame degli emendamenti. Il termine per la presentazione di emendamenti nella VI Commissione dovrebbe essere fissato nella prossima settimana.
  Precisa che il testo presentato dal Governo non contiene norme di diretta competenza della nostra Commissione, salvo per il fatto che l'articolo 59 provvede alla copertura dell'onere finanziario del provvedimento in parte mediante riduzione delle dotazioni di competenza e di cassa relative alle missioni e ai programmi di spesa degli stati di previsione dei Ministeri, come dettagliate nell'elenco 1 allegato al decreto-legge.
  Per quanto di competenza della Commissione, segnala che la riduzione di spesa riguarda il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per 550 mila euro nel 2019 e il Ministero per i beni e le attività culturali per 800 mila euro. Le riduzioni riguardano gli stanziamenti appostati, per quanto riguarda il Ministero dell'istruzione, nella missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», programma «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza»; e, per quanto riguarda il Ministero per i beni culturali, nella missione «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici», programma «Tutela del patrimonio culturale».
  Specifica che l'entità dei tagli – peraltro di importo modesto se confrontata con quella relativa ad altri Ministeri – è coerente con gli accantonamenti disposti con il decreto-legge n. 61 del 2019 (»Misure urgenti in materia di miglioramento dei saldi di finanza pubblica»). Ricorda che il citato decreto-legge n. 61 – sul quale la Commissione ha espresso il parere alla Commissione bilancio alla fine di luglio – aveva disposto l'accantonamento di complessivi 1,5 miliardi di euro nelle dotazioni di bilancio dei Ministeri, rendendole in sostanza indisponibili per la gestione.
  Segnala, infine, che entro venti giorni dall'entrata in vigore del decreto-legge, con provvedimento del Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta dei Ministri competenti, le riduzioni di spesa possono essere rimodulate nell'ambito dei bilanci dei Ministeri, fermo restando il conseguimento dei risparmi prefissati.
  Conclude, riservandosi di formulare una proposta di parere in altra seduta.

  Valentina APREA (FI), dopo aver premesso che la relatrice ha correttamente esposto l'entità delle riduzioni disposte per il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e per il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sottolinea che il taglio complessivo recato dal decreto-legge in esame alle dotazioni dei Ministeri ammonta a oltre 3 miliardi di euro e che già la legge di bilancio per il 2019 aveva disposto misure di razionalizzazione della spesa, mediante riduzioni per complessivi 600 milioni di euro, di cui circa 400 milioni di spesa corrente e 200 milioni di spesa in conto capitale. Tali riduzioni, a suo avviso, tolgono ossigeno ai Ministeri, specialmente a quelli come il MIBACT e il MIUR, i cui bilanci sono incentrati sulla gestione corrente, compromettendone così il funzionamento. Anno dopo anno, la macchina amministrativa statale viene impoverita non solo perché si riducono le risorse finanziarie, ma soprattutto perché non vengono contemporaneamente previste misure strutturali di rinnovamento che ne consentano l'adeguamento alle moderne esigenze di funzionamento. Meglio sarebbe, a suo avviso, rivedere tutta la gestione dell'apparato amministrativo in chiave di maggiore autonomia regionale, per lasciare allo Stato soltanto la governance. Ritiene che – dopo l'ultima legge di bilancio, molti dei successivi decreti-legge e la NADEF, che già segnavano momenti di sconfitta per la pubblica amministrazione – con questo provvedimento venga assestato l'ennesimo Pag. 32colpo all'efficienza dello Stato. Ritiene che si stia portando avanti, con metodi superati, un sistema arcaico, e questo anche grazie alla compiacenza di ministri che accettano passivamente decisioni che pregiudicano il funzionamento dei dicasteri loro affidati, invece di avanzare proposte costruttive e risolutive che consentano di snellire e rendere più efficiente la pubblica amministrazione. Conclude esprimendo un parere decisamente e convintamente contrario.

  Federico MOLLICONE (FDI), premesso che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere sul provvedimento in titolo unicamente in quanto esso contiene riduzioni delle dotazioni dei bilanci dei suoi Ministeri di riferimento, evidenzia che, a dispetto delle misure preannunciate nel corso delle audizioni sulle linee programmatiche dai ministri, che hanno promesso aumenti di risorse per i settori di competenza, il primo voto a cui viene chiamata la Commissione dopo quelle audizioni è su un provvedimento che reca una riduzione di risorse. Dopo aver preannunciato la presentazione di emendamenti presso la Commissione finanze, finalizzati a rifinanziare misure necessarie per il settore della cultura e in generale a far affluire risorse a questo settore, preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Marco BELLA (M5S), dopo aver ricordato che quello all'esame non è un provvedimento che rechi misure di competenza della Commissione cultura, evidenzia che la finalità del decreto-legge è il contrasto dell'evasione fiscale, dal quale si attendono ritorni in termini di entrate ben più sostanziosi del costo immediato dell'intervento, peraltro esiguo rispetto al bilancio dello Stato: tanto più esiguo, osserva, se valutato con riferimento ai soli Ministeri di riferimento della Commissione, che sono toccati per importi inferiori al milione di euro, decisamente minimi rispetto a quelli previsti per altri Ministeri, e su capitoli non direttamente collegati alle missioni istituzionali dei due Ministeri.

  Paola FRASSINETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.50.

RISOLUZIONI

  Giovedì 7 novembre 2019. — Presidenza della vicepresidente Paola FRASSINETTI, indi della vicepresidente Giorgia LATINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Giuseppe De Cristofaro.

  La seduta comincia alle 10.55.

7-00326 Frassinetti, 7-00358 Piccoli Nardelli e 7-00363 Fusacchia: Per la promozione di iniziative nelle scuole e nelle università per il trentennale dell'abbattimento del Muro di Berlino (9 novembre).
(Seguito della discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00047).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni.

  Paola FRASSINETTI, presidente, ricorda che ieri il rappresentante del Governo ha espresso parere favorevole sul testo unitario della risoluzione Piccoli Nardelli e Fusacchia, parere contrario sulle premesse della sua risoluzione 7-00326 e parere favorevole, subordinatamente all'introduzione di alcune modifiche, sulla parte dispositiva della stessa risoluzione 7-00326.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) sottolinea la sostanziale identità degli impegni rivolti al Governo dalle tre risoluzioni, che fanno tutte riferimento alla legge n. 61 del 2005, che ha dichiarato il 9 novembre «giorno della libertà», disponendo l'organizzazione di cerimonie commemorative della caduta del muro di Berlino e momenti di approfondimento nelle scuole. Ritenendo importante, quindi, arrivare ad Pag. 33un testo unanimemente condiviso anche nelle premesse, riformula il testo unitario da lei presentato nella seduta di ieri nel senso di sostituire la frase su cui si è acceso il dibattito – ossia l'inciso «dopo decenni di dittatura nei Paesi del cosiddetto socialismo reale» – con la seguente: «dopo decenni di dittatura imposta in nome del comunismo nei Paesi del cosiddetto socialismo reale». Auspica che tale riformulazione possa incontrare le richieste dei gruppi di Fratelli d'Italia, di Forza Italia e della Lega e permettere quindi alla Commissione di convergere su un testo unitario.

  Paola FRASSINETTI, presidente, sospende brevemente la seduta, affinché ciascuno possa valutare con il necessario agio la proposta di riformulazione della deputata Piccoli Nardelli.

  La seduta, sospesa alle 10.55, riprende alle 11.

  Paola FRASSINETTI, presidente, dichiara che la riformulazione proposta dalla deputata Piccoli Nardelli è idonea a rappresentare anche il punto di vista della sua parte politica. Accetta quindi di sottoscrivere la risoluzione nel testo unitario come da ultimo modificato.

  Il sottosegretario Giuseppe DE CRISTOFARO esprime il parere favorevole del Governo anche sul nuovo testo unitario della risoluzione.

  Rossano SASSO (LEGA), dopo aver premesso che la legge n. 61 del 2005, all'articolo 1, comma 2, prevede espressamente che vengano annualmente organizzati nelle scuole cerimonie commemorative ufficiali e momenti di approfondimento che illustrino il valore della democrazia e della libertà evidenziando obiettivamente gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti, ricorda di aver chiesto al ministro Fioramonti, nel corso della sua audizione sulle linee programmatiche, se avesse provveduto a inviare apposite circolari alle scuole per sollecitare l'adempimento di quanto stabilito dalla legge. Rileva che, tuttavia, la risposta del ministro è stata evasiva al riguardo, pur essendosi lo stesso invece prodigato in prima persona per la mobilitazione promossa dal movimento Fridays for future sul tema dei cambiamenti climatici, addirittura giustificando gli studenti che vi avessero aderito. Invita quindi il sottosegretario ad attivarsi per convincere il ministro a inviare alle scuole circolari per la promozione delle iniziative previste dalla legge n. 61 del 2005.

  Federico MOLLICONE (FDI) ringrazia la deputata Piccoli Nardelli e i colleghi della maggioranza per la sensibilità dimostrata nell'elaborazione del nuovo testo della risoluzione. Sottolinea che il 9 novembre deve essere una giornata di festa e di unità in cui si celebra la liberazione da qualunque forma di totalitarismo: nel caso specifico da quello comunista sovietico. Riterrebbe opportuno che in questa occasione venissero raccontate nelle scuole le tante storie che si legano a quel muro e che anzi una rappresentanza del Parlamento italiano si recasse a Berlino per unirsi alle manifestazioni che si celebreranno sotto ciò che resta di quel muro, come egli stesso intende fare. Concorda con il deputato Sasso sulla necessità che il Ministero dirami circolari alle scuole, soprattutto perché, al di là delle appartenenze politiche, è doveroso ottemperare a quanto previsto dalla legge. Si dichiara comunque convinto che la maggior parte delle scuole provvederà in tal senso di propria iniziativa.

  Gianluca VACCA (M5S), dopo aver ricordato che la Commissione cultura ha sempre anteposto il valore di certe tematiche agli orientamenti politici dei singoli deputati, sottolinea come ciò venga confermato oggi dal testo unitario della risoluzione che racchiude il superamento delle appartenenze politiche individuali. Invita i colleghi a riflettere, a partire dalla discussione odierna, sull'insegnamento della storia, sottolineando che gli studenti non arrivano a studiare la storia contemporanea Pag. 34a causa di programmi che, invece di focalizzarsi sul presente, perdono lo sguardo in un passato forse ormai troppo remoto. Ritiene che questo possa costituire l'avvio di un ripensamento dei contenuti dei programmi scolastici di storia, che andrebbero sviluppati non in senso lineare, dalla preistoria ad oggi, ma a partire dal presente.

  Domenico FURGIUELE (LEGA) osserva che ancora una volta la Commissione cultura ha dato una grande prova di maturità, anche attraverso gli interventi, sia di ieri sia di oggi, che hanno contribuito al miglioramento di un testo avente a che fare con un importante evento storico: la caduta di un ostacolo alle libertà di tutti, non solo del popolo tedesco, ma di tutte le nazioni europee. Ritiene che i tanti discorsi sulla concertazione e sulla cooperazione, portati avanti negli anni in cui il muro era ancora in piedi, fossero intrisi di un'ipocrisia geo-politica che rendeva tortuoso il percorso verso la costruzione dell'Unione europea per come oggi la conosciamo e la viviamo. È dell'avviso che la risoluzione che verrà approvata dalla Commissione, e le circolari, qualora emanate, potranno offrire importanti spunti per una riflessione nelle scuole sugli ideali di pace e libertà. Ricorda quindi per nome alcune delle vittime di tentativi di scavalcare il muro di Berlino per fuggire all'Ovest: persone il cui sacrificio ha aperto la strada all'odierna libertà e democrazia in Europa. Dopo aver sottolineato il profondo valore di poter oggi vivere – seppur ancora nella difficoltà delle relazioni internazionali – senza la paura dell'imminente scoppio di una guerra nucleare, esprime la propria convinzione che la classe politica e dirigente del Paese debba farsi carico di assicurare l'effettiva celebrazione della caduta del muro di Berlino come una conquista comune. Conclude preannunciando il voto favorevole sulla risoluzione nel testo unitario come da ultimo riformulato.

  Valentina APREA (FI) ritiene doveroso ringraziare in primo luogo la deputata Frassinetti, in quanto firmataria della prima risoluzione che ha dato origine al dibattito, poi la deputata Piccoli Nardelli, che si è prodigata per trovare un punto di convergenza, gli esponenti della maggioranza, che hanno accolto le istanze di tutti, e, infine, il rappresentante del Governo, che ha espresso un parere favorevole, forse non scontato, anche sulla riformulazione. È pertanto possibile, oggi, per tutti votare in senso favorevole sul nuovo testo della risoluzione, grazie al riconoscimento di una pagina del passato, che viene letta per quello che è stata e che ha consegnato una lezione importante che non va dimenticata. Ringrazia espressamente la deputata Prestipino che, nell'intervento di ieri, ha ricordato l'impegno quotidiano degli insegnanti nella sensibilizzazione degli studenti su temi la cui importanza va al di là delle ideologie e non può essere sancita da circolari ministeriali. Conclude ricordando che le parole e le azioni hanno un peso e auspicando che il 9 novembre esse si facciano sentire in modo forte da parte sia delle scuole, sia del Governo.

  Paolo LATTANZIO (M5S), dopo aver premesso che le azioni da intraprendere erano già previste per legge, sottolinea anch'egli la prova di maturità culturale e politica data dai componenti della VII Commissione, a dispetto di alcuni momenti di tensione riscontratisi ieri su questo punto, e non solo durante la seduta. Con riferimento all'intervento del deputato Sasso, osserva che il tema delle circolari ministeriali non può essere semplificato. A suo avviso, l'intervento del ministro Fioramonti a sostegno della partecipazione alla manifestazione per l'ambiente era opportuno in quanto non c’è oggi una normativa per la sensibilizzazione degli studenti sui temi legati all'ambiente, a differenza di quanto previsto per le celebrazioni in occasione della ricorrenza di cui si discute oggi. Dichiara infine di non condividere del tutto la tesi di chi celebra la caduta del muro di Berlino come l'inizio della libertà e della democrazia in Europa: Pag. 35basti pensare a quanto accade oggi nell'Ungheria di Orban.

  Lucia CIAMPI (PD), dopo aver ringraziato tutti i colleghi per la maturità e la sensibilità dimostrate, esprime la propria convinzione che ognuno è sempre portatore di valori, nonostante le indiscutibili difficoltà a superare categorie ideologiche ottocentesche e novecentesche che occorre rivedere alla luce delle trasformazioni democratiche che sono intervenute. Ricorda quindi quanto sia stato difficile trovare un accordo su una terminologia che accontentasse tutti, facendo riferimento assieme al comunismo, che rappresenta una categoria filosofica, e al socialismo, che rappresenta una categoria storica. La soluzione individuata dalla collega Piccoli Nardelli costituisce, a suo avviso, una sintesi equilibrata di grande maturità politica, che la rende orgogliosa di far parte di una Commissione in cui i vecchi schemi vengono superati.

  Luigi CASCIELLO (FI) concorda con il deputato Sasso sull'opportunità di sollecitare i dirigenti scolastici a realizzare le iniziative commemorative di cui si parla, poiché non si può confidare esclusivamente sulla sensibilità dei docenti. Dopo aver ricordato che l'Italia repubblicana è nata da una svolta antifascista, ritiene giusto oggi ricordare anche quanto sia stato devastante il comunismo.

  Paola FRASSINETTI (FDI), dopo aver ringraziato i colleghi per l'impegno dimostrato per addivenire ad un testo unitario delle risoluzioni, ricorda che queste risoluzioni non sono nate per ragioni ideologiche, ma dalla constatazione che in alcune scuole non si ottempera alla disposizione contenuta nella legge n. 61 del 2005. Conclude sottolineando che restano ancora diversi muri da abbattere, purtroppo anche molto vicini.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione unitaria Frassinetti, Piccoli Nardelli, Fusacchia, nel testo come da ultimo riformulato (vedi allegato).

  Giorgia LATINI, presidente, constata che la deliberazione è avvenuta all'unanimità.

  La seduta termina alle 11.30.

Pag. 36