CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 novembre 2019
268.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 6 novembre 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 14.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Sulla morte di tre vigili del fuoco in provincia di Alessandria.

  Gianluca RIZZO, presidente, in apertura di seduta, desidera associarsi alle parole di cordoglio espresse dal Presidente Fico ieri in Assemblea, con riferimento a quanto avvenuto a Quargnento, in provincia di Alessandria. Una terribile esplosione ha provocato la morte di tre vigili del fuoco, oltre che il ferimento di altri due vigili del fuoco e di un carabiniere. A nome di tutta la Commissione Difesa esprime, pertanto, i sensi della sentita vicinanza alle famiglie delle vittime e l'augurio di pronto ristabilimento ai feriti.

  La Commissione conviene.

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Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 40/2019, relativo all'incremento delle condizioni di sicurezza del parco veicoli tattici leggeri multiruolo VTLM tramite l'acquisizione di circa 650 veicoli di nuova generazione VTLM 2.
Atto n. 126.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del parere cade il 19 novembre 2019 e che la Commissione bilancio, in data 23 ottobre, ha trasmesso i propri rilievi, che consistono in una valutazione favorevole.

  Giovanni RUSSO (M5S), relatore, osserva che il programma d'armamento riguarda i Veicoli Tattici Leggeri Multiruolo (VTLM), ovvero i mezzi maggiormente impiegati dall'Esercito, sia in Italia sia all'estero, nelle attività operative che impongono un elevato livello di protezione del personale. In particolare, l'Amministrazione della Difesa propone di acquisire veicoli della categoria VTLM-2, che si differenziano dai VTLM-1 per il maggior livello di protezione offerto. Ricorda, quindi, che l'acquisizione di veicoli VTLM-1 è stata proposta tramite l'atto del Governo n. 115, esaminato dalla Commissione nelle sedute del 2 e del 22 ottobre, su cui è stato espresso un parere favorevole con osservazione. Precisa, inoltre, che i veicoli oggetto dell'atto n. 115 sono destinati principalmente all'Arma dei carabinieri, mentre quelli dell'atto oggi in esame sono destinati all'Esercito e che il loro utilizzo viene prospettato sia nelle operazioni «fuori area», sia in ambito nazionale relativamente ad attività di concorso alle Forze di sicurezza per scopi di deterrenza contro eventuali atti ostili. Fa presente, poi, che la scheda tecnica allegata alla richiesta di parere e predisposta dallo Stato maggiore della difesa reputa questi veicoli decisivi per la tutela della vita dei nostri soldati, anche alla luce dell'evoluzione della minaccia a cui essi sono soggetti. Secondo l'Amministrazione proponente, infatti, la pluriennale esperienza maturata sul campo ha dimostrato che i veicoli tattici, dotati come sono di una scocca corazzata rinforzata nella parte inferiore, sono in grado di assicurare un livello di protezione sinora ineguagliato, poiché tutelano anche dall'esplosione di ordigni celati nel terreno. Pertanto, l'ulteriore sviluppo tecnologico di questo programma d'arma è reputato molto importante.
  Segnala, quindi, che l'Amministrazione interessata, nello schema trasmesso al Parlamento, rileva che il nuovo veicolo della famiglia VTLM – dalle caratteristiche meccaniche prontamente realizzabili con le tecnologie disponibili sul mercato – dovrà prevedere l'intercambiabilità delle componenti con veicoli delle versioni precedenti e dovrà garantire caratteristiche di sicurezza, semplicità, robustezza, durata ed affidabilità nelle varie situazioni d'impiego. In particolare, rispetto ai veicoli già in servizio, l'impiego di nuove tecnologie dovrà consentire: la riduzione di pesi e dimensioni a salvaguardia della capacità di carico; il miglioramento della protezione balistica; il miglioramento della capacità di raddrizzamento del veicolo, quando coricato su un fianco; il rapido abbandono della cabina in situazioni di emergenza da parte del personale a bordo; un'elevata capacità operativa dell'equipaggio in ogni fase; l'aumento della resistenza meccanica delle principali componenti del mezzo; l'elevata accessibilità e modularità dei sottosistemi più critici a fini di manutenibilità; il facile ed economico upgrade dei sottosistemi di bordo; livelli sufficienti di comfort per l'equipaggio grazie a scelte adeguate di allestimenti interni, climatizzazione, insonorizzazione attraverso la diminuzione del livello di rumore all'interno dell'abitacolo rispetto alle versioni precedenti, a botole chiuse e illuminazione interna. Il motopropulsore dovrà essere alimentato sia con gasolio per autotrazione, sia con kerosene aeronautico additivato e conforme alla normativa vigente in materia di emissioni acustiche ed inquinanti Pag. 86sul territorio nazionale (almeno EURO 3). Inoltre, dovrà permettere un ottimale rapporto in termini peso/potenza, affidabilità, riduzione dei consumi, segnatura acustica, impatto ambientale, nonché un'autonomia di 500 km con il solo pieno serbatoio.
  Ciò premesso, la Difesa rappresenta un'esigenza complessiva di 4059 veicoli nelle differenti configurazioni, a fronte di una consistenza attuale di circa 1.700 VTLM-1. Il programma, il cui avvio è previsto nel 2019 e la conclusione nel 2033, contempla l'acquisizione complessiva di circa 650 veicoli di nuova generazione (VTLM-2), quale integrazione utile a colmare il gap capacitivo e di evoluzione tecnologica. I settori industriali principalmente interessati sono quelli dell'industria automobilistica e meccanica, orientati alla progettazione e costruzione di veicoli. Non essendo prevista cooperazione internazionale, la produzione interesserà gli stabilimenti del Gruppo CNH Industrial e Leonardo e, in particolare, Iveco Defence vehicles, di Bolzano e di Vittorio Veneto. Sono, inoltre, coinvolte tutte le aziende dell'indotto legate ai trasporti, alla viabilità e all'alta tecnologia. L'attuazione di tale programma porterà ad importanti ricadute economiche ed occupazionali: infatti, la costruzione di autoveicoli interesserà gli stabilimenti produttivi italiani con una buona ricaduta occupazionale (30 per cento) ed un'elevata ricaduta sulla rete di imprese del territorio italiano fornitrici di prodotti e servizi (70 per cento).
  L'onere finanziario rappresentato dall'Amministrazione della Difesa nelle tabelle allegate all'atto è pari a 305,1 milioni di euro, a valere sulle risorse stanziate da due leggi: la n. 205 del 2017 (legge di bilancio per l'anno 2018, articolo 1, comma 1072) e la n. 145 del 2018 (legge di bilancio per l'anno 2019, articolo 1, comma 95). Non vi sono – tuttavia – ragguagli sul riparto degli acquisti dei veicoli per anno e sul loro costo unitario. L'importo citato – inerente a due tranche, che su cinque annualità (2027, 2028, 2029, 2030 e 2031) si sovrappongono – consentirebbe l'acquisto di 398 veicoli, come risulta dal Documento Programmatico Pluriennale per il triennio 2019-2021. In tale documento, infatti, è pianificata proprio l'acquisizione di una prima tranche di 398 mezzi. Al riguardo ricorda che la Commissione Bilancio, in data 23 ottobre, si è espressa favorevolmente sui profili di carattere finanziario del provvedimento, quantificati (come sopra) in 305,1 milioni.
  La scheda tecnica, allegata alla richiesta di parere, precisa che il completamento del programma VTLM-2 richiederebbe successive tranche di fornitura per ulteriori 252,9 milioni di euro, la cui spesa è subordinata al rifinanziamento dell'intervento con successivi atti normativi. In definitiva, come la stessa Amministrazione della Difesa sottolinea nell'atto in esame, il costo complessivo del sistema d'arma è stimato in 558 milioni di euro. Conseguentemente e fermo restando che il parere della Commissione si riferisce solo alla somma indicata come disponibile a legislazione vigente, domanda al Governo se sia in grado di indicare con quali ulteriori risorse intenda far fronte all'acquisto degli ulteriori 242 veicoli o se desideri fornire chiarimenti sul numero effettivo di veicoli che rientrano in questa richiesta di parere parlamentare. Conclude ricordando che una delegazione della Commissione ha di recente svolto una missione a Bolzano per visitare gli stabilimenti della Iveco Defence, constatando l'affidabilità dei mezzi e la cura con cui sono realizzati. Precisa, pertanto, che il proprio gruppo è favorevole all'acquisizione dei veicoli e che le richieste di chiarimenti mirano a facilitare l’iter del provvedimento.

  Il sottosegretario Giulio CALVISI si riserva di fornire i chiarimenti richiesti in una prossima seduta.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) ritiene importante chiarire attraverso quali risorse finanziarie si potrà procedere all'acquisizione della seconda tranche di veicoli. Ricorda, quindi, che, proprio durante lo svolgimento della visita agli stabilimenti della Iveco Defence, la protezione offerta dai veicoli blindati ha permesso di salvare Pag. 87la vita ad alcuni nostri militari impegnati nella missione in Somalia. Sottolinea, quindi, l'importanza di dotare le nostre Forze di mezzi blindati moderni ed efficienti, così da potere garantire non solo la sicurezza del personale, ma anche l'adempimento dei loro compiti con il massimo di professionalità.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 36/2019, relativo all'acquisizione di sistemi controcarro SPIKE con munizionamento e relativi supporti addestrativi e logistici.
Atto n. 123.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del parere cade il 19 novembre 2019 e che la Commissione bilancio, in data 23 ottobre, ha trasmesso i propri rilievi, che consistono in una valutazione favorevole.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S), relatore, ritiene necessario premettere che l'interesse per i missili, nel contesto dell'acquisizione dei sistemi d'arma, si è manifestato già con programmi esaminati dalle Commissioni difesa della Camera e del Senato in tempi recenti. Ricorda, in particolare, l'atto del Governo n. 110, relativo alla progettazione e alla successiva produzione – con annesso supporto logistico decennale – del sistema missilistico TESEO MK2/E EVOLVED, su cui questa Commissione ha espresso un parere favorevole nella seduta del 22 ottobre. Ricorda, inoltre, che la scorsa settimana è stato incardinato lo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale relativo alla capacità di Difesa aerea nel corto-medio raggio, attraverso lo sviluppo e l'omologazione del missile munizione CAMM-ER (Common Anti-air Modular Missile – Extended Range) e la sua integrazione in taluni sistemi dell'Aeronautica militare e dell'Esercito (atto del Governo n. 122).
  Osserva, quindi, che il programma oggi in esame è volto a equipaggiare «ulteriori 9 reggimenti» di fanteria, che si aggiungono ai 7 (sui 24 previsti), già equipaggiati con 96 sistemi controcarro missili SPIKE-2 di terza generazione frutto di acquisti risalenti a circa dieci anni fa. Rammenta, infatti, che – in data 16 giugno 2009 – le Commissioni difesa della Camera e del Senato ebbero a esprimere parere favorevole in merito all'acquisizione di sistemi controcarro di terza generazione con munizionamento, in sostituzione dei missili TOW e MILAN. Al riguardo, nel corso della seduta della Commissione difesa del Senato del 16 giugno 2009, il Governo fece presente che una precedente tranche di acquisizione di missili non era stata «esaminata dal Parlamento in quanto, concernendo la mera sostituzione dell'armamento già esistente, non comportava alcun accrescimento di capacità, fuoriuscendo pertanto dall'ambito di applicazione della legge n. 436 del 1988 (cosiddetta legge Giacchè). Segnala, altresì, che il programma concerne il munizionamento e i relativi supporti addestrativi e logistici, da impiegare in medie e lunghe distanze nelle diverse tipologie di operazioni militari.
  Evidenzia, quindi, che il programma prevede l'acquisizione di 126 lanciatori, 800 missili Long Range, 14 simulatori indoor e 14 simulatori outdoor al fine di proseguire nella sostituzione dei sistemi controcarro a media gittata MILAN, la cui vita tecnica – secondo quanto riportato dall'Amministrazione proponente – terminerà nel 2019, e di completare la sostituzione di quelli a lunga gittata TOW, che costituiscono, ad oggi, l'unica capacità controcarro a medio e lungo raggio in servizio nell'Esercito italiano. I 126 sistemi da acquisire dovrebbero incrementare sensibilmente la protezione del personale, consentendo la distruzione di bersagli Pag. 88complessi, compresi veicoli corrazzati dotati di sistemi antimissile di ultima generazione. Le caratteristiche del nuovo lanciatore ne dovrebbero assicurare l'impiego in tutto lo spettro delle operazioni militari, in qualunque condizione meteorologica, in ambiente sia urbano sia contaminato da scorie nucleari, biologiche e chimiche (NBC) senza risentire di disturbi elettromagnetici. Inoltre, i sistemi controcarro SPIKE sarebbero dotati di grande flessibilità: il relativo lanciatore, infatti, può essere impiegato con diverse tipologie di missili e può essere adottato con diverse modalità di lancio.
  Il costo complessivo stimato è di 105 milioni di euro e al relativo finanziamento si provvederà con le ordinarie risorse del bilancio della Difesa iscritte alla missione «Difesa e sicurezza del territorio», programma «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari». Al riguardo, segnala che la Commissione Bilancio, nella seduta del 23 ottobre, si è espressa favorevolmente e che, nel Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2019-2021, il programma risultava inserito nell'ambito della programmazione priva di finanziamento.
  Nella scheda tecnica viene poi ricordato che il sistema d'arma è prodotto dall'impresa israeliana Rafael Advanced Defense Systems Ltd. e che la collaborazione governativa tra Italia ed Israele per il reciproco supporto al comparto industriale della Difesa trae origine da un apposito Memorandum of Agreement siglato 1'8 agosto 2011, che ha portato alla conclusione di un primo accordo Government to Government (G2G) nel luglio 2012. Nel 2016, il Direttore nazionale degli armamenti italiano e il Direttore generale israeliano hanno confermato l'intenzione dei due Paesi di volere continuare la cooperazione nell'ambito della Difesa, a livello sia governativo sia industriale, e hanno concordato un ulteriore potenziale pacchetto di programmi da rendere oggetto di futuri contratti con un apposito G2G. Nell'ambito di tale pacchetto è stata anche prevista l'acquisizione, da parte del Ministero della difesa italiano, di missili SPIKE Long Range della ditta Rafael, per le esigenze del nostro Esercito. Inoltre, la scheda riporta che attualmente risultano interessate alla produzione dei missili, per attività di sub-assemblaggio, le società Agenzie Industrie Difesa, Leonardo ed Elsel.
  Tutto ciò premesso, osserva che nel quadriennio 2020-2023 si concentra la quasi totalità della spesa del programma, mentre non è dato conoscere quale sarà il numero di sistemi acquisiti nel corso dei vari anni e, pertanto, ritiene necessario un chiarimento sul punto.

  Il sottosegretario Giulio CALVISI si riserva di intervenire in una successiva seduta.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) ritiene che il numero dei missili da acquistare nei vari anni sia proporzionale alle risorse che sono stanziate per ciascuna annualità e che la concentrazione delle risorse finanziarie sui primi anni del programma sia ascrivibile all'urgenza di sostituire i vecchi missili oramai obsoleti. Considera positiva la collaborazione avviata con la ditta israeliana Rafael ed auspica che la cooperazione possa essere realizzata anche con riguardo al settore dei carri da combattimento.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 38/2019, relativo allo sviluppo e all'acquisizione del nuovo Elicottero Multiruolo – Light Utility Helicopter (LUH).
Atto n. 124.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che il termine per l'espressione del parere Pag. 89cade il 19 novembre 2019 e che la Commissione bilancio, in data 23 ottobre, ha trasmesso i propri rilievi, che consistono in una valutazione favorevole. In sostituzione del relatore Carè, riferisce che il programma proposto dall'Amministrazione della Difesa riguarda la progettazione e lo sviluppo di un prototipo di un nuovo elicottero denominato Light Utility Helicopter (LUH) e che, in esito alla progettazione e al collaudo, saranno acquistati 22 velivoli.
  Rileva che, secondo quanto affermato nella scheda predisposta dall'Amministrazione proponente, lo scopo di tale acquisizione è di garantire la continuità qualitativa e quantitativa della componente elicotteristica multiruolo dell'Esercito e dell'Arma dei carabinieri, assicurando la progressiva sostituzione dei velivoli attualmente in servizio – risalenti a un tempo compreso tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Novanta e caratterizzate da crescente obsolescenza e logorio imposto dal continuo impiego – con mezzi idonei a soddisfare le esigenze addestrative ed operative, sia in campo nazionale, sia all'estero. Inoltre, i nuovi velivoli dovrebbero presentare una forte connotazione duale, essendo atti anche all'impiego per finalità prettamente civili. In particolare, tale linea di elicotteri potrà essere impiegata anche per il soccorso ai malati e traumatizzati gravi, per il trasporto logistico (personale e materiali), nelle attività di sorveglianza, ricerca e ricognizione, nell'attività antincendio boschivo, nonché per il soccorso e l'assistenza in occasione di calamità naturali.
  Sottolinea che il nuovo LUH dovrà essere in grado di operare in sicurezza in ogni condizione di volo, di luce e di ambiente, anche estrema, nonché consentire comunicazioni radio bilaterali e trasmissione dati e immagini con le altre unità presenti sul terreno, esercitando la capacità C4 (Command, Control, Communications, Computers). Inoltre dovrà essere in grado di operare con grande versatilità da superfici non preparate e assicurare una vita tecnica non inferiore a 30 anni o 10.000 ore di volo. I nuovi elicotteri dovranno rispondere a requisiti di interoperabilità con i mezzi in dotazione alle nostre Forze armate ed in ambito interforze/NATO, nonché rispondere agli standard di riferimento del progetto «Forza NEC» (per la sola componente terrestre). Quanto al supporto logistico, la scheda tecnica evidenzia che, al fine di permettere l'assolvimento delle funzioni assegnate al nuovo mezzo è auspicabile avviare uno studio che permetta di strutturare il sostegno logistico secondo il modello Performance Based Logistics (PBL), atto a garantire elevati livelli di produttività associati a costi gestionali noti. L'introduzione in servizio del nuovo velivolo sarà, inoltre, accompagnata dall'istruzione di specifici corsi di formazione basica e dalla contestuale revisione dei programmi addestrativi in essere, per adattarli alle nuove capacità e profili d'impiego.
  Il programma, di previsto avvio nel 2019, si concluderà nel 2033. L'onere complessivo è stimato in 407 milioni di euro, suddivisi in due tranche che si sovrappongono nell'anno 2021. La prima tranche, pari a 70 milioni, relativa al triennio 2019-2021, è finanziata nell'ambito della programmazione relativa alla legge di bilancio 2018 (articolo 1, comma 1072, legge n. 205 del 2017); la seconda tranche, pari a 337 milioni, per il periodo 2021-2033 è finanziata nell'ambito della programmazione relativa alla legge di bilancio 2019 (a valere sui fondi di cui al comma 95 dell'articolo 1 della legge n. 145 del 2018).
  Il costo del programma è stimato in 382 milioni di euro. Al riguardo l'Amministrazione della Difesa segnala che il maggior onere di 25 milioni, rispetto alle previsioni di spesa contenute nel Documento programmatico pluriennale della Difesa per il triennio 2019-2021, è dovuta all'esigenza di anticipare l'acquisizione di due velivoli, da destinare all'Arma dei carabinieri. Pertanto la quota di spesa del programma, pari a 45 milioni di euro, inizialmente prevista nell'ambito del DPP a valere sulle risorse recate dall'articolo 1, comma 1072 della legge di bilancio per l'anno 2018, è stata incrementata di 25 Pag. 90milioni di euro nel triennio 2019-2021, per un onere complessivo di 70 milioni di euro.
  Quanto ai profili industriali e alle ricadute economiche ed occupazionali, i settori industriali interessati, secondo quanto riportato nella scheda, sono prevalentemente quelli aeronautico, meccanico, dell'elettronica e più in generale dell'alta tecnologia, nonché ricerca e sviluppo. I siti produttivi, potenzialmente interessati, sono situati su tutto il territorio nazionale. Il programma potrebbe altresì consentire un ritorno industriale per effetto di acquisizione di know-how, crescita e sostegno di fornitori e sub-fornitori nazionali, sia diretti, che indiretti, investimento in Ricerca e Sviluppo.
  Infine sottolinea che la scheda tecnica considera elevate le prospettive di export, attraverso soluzioni che permettano al comparto industriale di occupare fette di mercato estero, con conseguenti positive ricadute per il sistema Paese in termini sia industriali sia occupazionali. Conclude segnalando la necessità che il Governo fornisca ulteriori elementi riguardo al numero degli elicotteri acquisiti in ciascun anno del programma e ai costi del supporto logistico che dovrà essere acquisito al fine di permettere l'assolvimento delle funzioni assegnate al nuovo elicottero.

  Il sottosegretario Giulio CALVISI si riserva di fornire le informazioni richieste in una successiva seduta.

  Salvatore DEIDDA (FdI) considera il programma utile alle esigenze dell'Aeronautica militare e sottolinea come tale Forza armata sia stata fortemente penalizzata negli anni precedenti. Ribadisce che i nostri militari hanno sempre utilizzato i sistemi d'arma per finalità rivolte alla sicurezza del Paese e della popolazione. Conclude rimarcando la carenza di elicotteri.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) condivide le considerazioni sull'utilità del programma. Sottolinea, tuttavia, che sarebbe opportuno un chiarimento rispetto all'anticipazione dei veicoli per i Carabinieri che ha determinato l'incremento di 25 milioni di euro rispetto alle spese previste dal DPP per la prima tranche. Osserva, infatti, che il programma prevede lo sviluppo e l'acquisizione dei velivoli e che appare difficile poter procedere all'acquisizione di elicotteri nel primo triennio.

  Giovanni RUSSO (M5S) evidenzia come sia importante dotare l'Aeronautica di nuovi elicotteri, perché occorre sostituire quelli attualmente in uso, oramai obsoleti. Rileva, infine, che i nuovi velivoli saranno estremamente flessibili e in grado di operare nei diversi scenari.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 novembre 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL 124/2019: Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili.
C. 2220 Governo.

(Parere alla VI Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Carmelo Massimo MISITI (M5S), relatore, rileva che il provvedimento è legato alla legge di Bilancio 2020 ed è volto a reperire risorse per il pubblico erario che poi saranno utilizzate nella sessione di Bilancio. Esso è composto di 60 articoli, suddivisi in 5 Capi. In particolare, le norme del Capo I (articoli 1-23) contengono misure di contrasto dell'evasione fiscale e contributiva e delle frodi fiscali; il Capo II (articoli 24-31) interviene in materia di giochi; il Capo III (articoli 32-38) introduce ulteriori norme fiscali; il Capo IV, costituito dal solo articolo 39, inasprisce le pene per i reati tributari e abbassa alcune soglie di punibilità; infine, il Capo V (articoli 40-60) contiene disposizioni eterogenee, emanate per esigenze indifferibili.
  Si tratta nel complesso di misure condivisibili, che stringono quelle maglie della legislazione vigente che hanno sinora consentito di evadere o eludere gli obblighi tributari.
  Solo per fare alcuni esempi, l'articolo 1 ha chiarito che la compensazione tra debiti e crediti tributari, ai sensi del decreto legislativo n. 241 del 1997, si può effettuare solo quando chi compensa è debitore diretto e non anche quando si stia accollando il debito tributario di un altro soggetto, poiché in tal caso il pericolo di pratiche abusive è assai alto. Il comma 3 dell'articolo 1 chiarisce che la compensazione effettuata dall'accollante si considera tributo non pagato.
  Altri esempi importanti di contrasto dell'evasione tributaria e contributiva sono negli articoli 2, 3 e 4, nei quali rispettivamente si esclude dai soggetti che possono utilizzare la compensazione coloro che cancellano la partiva IVA; si consente la compensazione degli importi superiori a 5.000 euro solo a partire dal decimo giorno successivo alla dichiarazione o dall'istanza da cui emerge il credito; si stabilisce che la ritenuta sui redditi da lavoro deve essere operata e versata dal committente in un rapporto di appalto e non dall'appaltatore, ove sia prevalente l'utilizzo di manodopera presso le sedi del committente e dei beni strumentali di sua proprietà.
  Gli articoli successivi prevedono meccanismi di contrasto di ulteriori tipi di violazione delle leggi tributarie o di frodi, sempre nell'ottica di recuperare gettito di imposta evaso, nel solco dello spirito dell'articolo 53 della Costituzione, secondo cui tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
  Passando alle disposizioni di più stretta competenza della Commissione difesa, segnala innanzitutto l'articolo 38, che istituisce l'imposta municipale propria sulle piattaforme marine (IMPi), site entro i limiti del mare territoriale a partire dall'anno di imposta 2020.
  In termini pratici, stiamo discorrendo di piattaforme petrolifere in mare, le cosiddette trivelle. Se esse fossero assoggettate all'IMU è rimasto controverso per diversi anni, giacché una pronuncia della Cassazione del 2005 le includeva tra i soggetti passivi dell'allora ICI, mentre l'orientamento del Dipartimento delle finanze era in senso contrario. Tale indirizzo era dovuto essenzialmente alla circostanza che la legge non prevedeva il parametro volto a stabilire l'importo dovuto, giacché (essendo le piattaforme in mare diverse dagli immobili) non si poteva operare una stima diretta della rendita catastale, mancando una previsione normativa specifica.
  Nella scorsa legislatura, tuttavia (il 12 luglio 2016), la VI Commissione Finanze ha approvato tre risoluzioni di analogo testo, che impegnavano il Governo a individuare la soluzione per la soggezione al tributo delle piattaforme.
  L'articolo 38, pertanto, costituisce l'adempimento legislativo di questo impegno. A questo proposito, il comma 4 prevede che i comuni – cui spetta il gettito dell'imposta – nonché i criteri, le modalità di attribuzione e di versamento e la quota del gettito spettante siano individuati con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa e con il Ministro dello sviluppo economico.
  Il coinvolgimento del Ministro della difesa si spiega alla luce della circostanza Pag. 92che le piattaforme non sono oggetto di inventariazione negli atti del catasto ordinario (gestito dall'Amministrazione del catasto e dei servizi tecnici erariali del MEF), ma sono censite dall'Istituto idrografico della Marina-Organo Cartografico dello Stato designato al rilievo sistematico dei mari italiani, sottoposto alla vigilanza del Ministero della difesa.
  L'articolo 51, comma 1, prevede che la SOGEI (società per azioni a totale partecipazione pubblica, le cui azioni appartengono al Ministero dell'economia e finanze) possa offrire servizi informatici strumentali al raggiungimento degli obiettivi propri di alcune pubbliche amministrazioni e delle società pubbliche da esse controllate, indicate al successivo comma 2. In particolare, tra i soggetti individuati dalla norma è compreso anche il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto.
  A partire dal 1o gennaio 2020, esso potrà avvalersi dei servizi informatici della SOGEI, al fine di rendere effettive le norme relative all'istituzione di un sistema comunitario di monitoraggio e di informazione sul traffico navale. L'amministrazione marittima interessata utilizzerà i servizi della SOGEI anche per sviluppare (senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica) i sistemi informativi a supporto della digitalizzazione dei procedimenti amministrativi afferenti alle attività portuali. L'oggetto e le condizioni della fornitura dei servizi saranno definiti con apposite convenzioni.
  Venendo alla disposizione che appare di maggior rilievo per le attribuzioni della nostra Commissione, illustra i contenuti dell'articolo 55.
  Esso novella il comma 1 dell'articolo 537-ter del Codice dell'ordinamento militare.
  Al riguardo, come dati di contesto, è noto che Stati esteri e, in particolare, in via di sviluppo spesso domandano di acquisire materiali d'armamento dall'industria italiana. Tale tipo di fornitura, evidentemente, è soggetta alle licenze di esportazione di cui alla legge n. 185 del 1990.
  Poiché generalmente i sistemi d'arma sono acquistati da Governi è d'uso che questi chiedano al Governo italiano l'assistenza tecnico-militare, la quale avviene entro appositi accordi di cooperazione. Inoltre, le imprese italiane coinvolte nella produzione e nella fornitura a Paesi esteri sono assistite sia dall'assicurazione dei crediti che esse maturano nei confronti dello Stato estero acquirente (tale assicurazione è fornita dalla SACE); sia da prestiti per gli investimenti produttivi che devono sostenere (tali risorse sono avanzate dalla Cassa Depositi e Prestiti).
  La collaborazione Government to Government (cosiddetto G2G) consiste, in generale, nel farsi il Governo (e per esso la relativa amministrazione della difesa) stazione appaltante verso le imprese nazionali, le quali poi forniranno il prodotto finale allo Stato estero, secondo uno schema che può sostanzialmente ricondursi al negozio a favore di terzo. Proprio questo tipo di attività contrattuale è oggi espressamente autorizzata nel novellato articolo 537-ter, comma 1, del Codice dell'Ordinamento militare per le vendite che riguardano l'industria italiana della difesa. In altre parole, la nuova disposizione consente al Ministero della difesa di svolgere attività contrattuale nell'ambito degli «accordi GtoG», per l'acquisizione di materiali d'armamento prodotti dall'industria nazionale per gli Stati esteri.
  Sia la relazione illustrativa del decreto-legge sia quella tecnica mettono in luce come non solo le operazioni della SACE e della CDP siano neutre per il bilancio dello Stato e per la gestione finanziaria del Ministero della difesa; ma anche che la nuova disposizione non comporta nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, giacché essa testualmente esclude l'assunzione di garanzie di natura finanziaria da parte della stazione appaltante pubblica italiana. Peraltro, la nuova disposizione prevede che l'attività contrattuale e di supporto tecnico-amministrativo sia svolta d'intesa non solo con il Ministro degli affari esteri ma anche con il Ministro dell'economia e delle finanze.Pag. 93
  Il coinvolgimento del primo, infatti, appare spiegarsi con la necessità di verificare che l'attività contrattuale rientri nel perimetro degli accordi di cooperazione o di reciproca assistenza tecnico-militare; l'intesa con il secondo sembra motivata proprio dalla necessità di verificare la mancanza di oneri per lo Stato.
  Per completezza, vale la pena ricordare che presso la Commissione difesa del Senato, il 3 luglio 2019, è stata approvata una risoluzione sul Doc. XXIV, n. 10, vale a dire un affare assegnato ai sensi dell'articolo 34, del Regolamento del Senato medesimo. In tale atto di indirizzo si impegnava il Governo a assumere iniziative normative volte a prevedere proprio la possibilità per lo Stato italiano (e per esso le articolazioni del Ministero della difesa) di svolgere attività contrattuale pur nel rispetto della legge n. 185 del 1990, in favore dei Paesi esteri.
  Infine, l'articolo 59, nel disporre l'incremento, al comma 1, del Fondo per la riduzione della pressione fiscale e, al comma 2, del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali, provvede al relativo fabbisogno anche mediante una riduzione delle dotazioni di competenza e di cassa dell'anno 2019 relative alle missioni e ai programmi di spesa degli stati di previsione dei Ministeri, come indicate nell'elenco 1 allegato al decreto in esame. Nello specifico, per quanto riguarda il Ministero della difesa, la riduzione prevista per il 2019 è di 12 milioni di euro.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) concorda che l'aspetto di principale interesse della Commissione stia nell'articolo 55, rimanendo gli altri profili illustrati dal relatore – tutto sommato – di contorno. L'affare assegnato alla Commissione Difesa del Senato – cui ha fatto riferimento il collega Misiti – ha avuto come esito un documento d'indirizzo approvato all'unanimità. Sicché l'articolo 55 del decreto fiscale ne può considerare il naturale sviluppo. Senonché si tratta di un primo passo, cui dovranno seguirne altri. Domanda poi un supplemento di riflessione sull'articolo 59, relativo al taglio dei fondi allo Stato di previsione della difesa.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, precisando che nell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi previsto per la giornata di domani, potrà essere preso in considerazione lo svolgimento di eventuali audizioni informali.

  La seduta termina alle 15.10.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 6 novembre 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO.

  La seduta comincia alle 15.10.

Sulle condizioni del personale militare impiegato nell'operazione «Strade Sicure».
(Deliberazione di una proroga del termine).

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che, poiché è stata raggiunta l'intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del Regolamento, sulla proroga del termine dell'indagine conoscitiva, la Commissione è chiamata a procedere alla relativa deliberazione. Se non vi sono obiezioni, il termine è dunque prorogato fino al 31 dicembre 2019.
  (Così rimane stabilito).

  La seduta termina alle 15.15.