CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 ottobre 2019
263.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
COMUNICATO
Pag. 149

  Martedì 29 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Sergio PUGLIA. — Interviene per la Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense il Presidente, avv. Nunzio Luciano, e il Presidente del collegio dei sindaci, dott. Roberto Carducci, accompagnati dal Direttore generale, dott. Michele Proietti, e dal Dirigente del servizio contabilità e patrimonio, dott.ssa Cinzia Carissimi.

  La seduta comincia alle 11.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario ed il resoconto stenografico e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sulla web TV della Camera.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle politiche di investimento e spesa dei fondi pensione e delle casse professionali.
Audizione del Presidente e del Presidente del collegio sindacale della Cassa nazionale di previdenza e assistenza forense.

  Prosegue l'indagine conoscitiva, sospesa nella seduta del 23 luglio.

  Il PRESIDENTE ringrazia i rappresentanti della Cassa forense per la loro disponibilità a partecipare ai lavori della Pag. 150Commissione. Ricorda che tali soggetti sono chiamati, in questa sede, a fornire il loro autorevole contributo sul tema delle politiche di investimento e spesa delle casse professionali. Fa presente che, nel panorama diversificato degli enti gestori di forme pensionistiche e assistenziali, la Cassa forense rappresenta uno degli enti di maggiori dimensioni. Il numero di iscritti ha superato le 243.000 unità e i loro contributi sostengono l'erogazione di quasi 29.000 trattamenti previdenziali, per un importo complessivo di circa 820 milioni di euro, oltre che una serie di prestazioni di assistenza per un ammontare di circa 63 milioni di euro, di cui 20 dedicati all'assistenza sanitaria. A proposito delle politiche in base alle quali vengono determinate queste spese di assistenza richiede agli auditi elementi aggiuntivi di approfondimento. Inoltre, rilevando che il saldo contributivo positivo della gestione concorre annualmente ad alimentare una dotazione patrimoniale ormai prossima ai 12 miliardi di euro, manifesta l'interesse della Commissione di comprendere in che modo la Cassa si sia organizzata per la gestione del relativo portafoglio di investimenti e dei conflitti di interesse che ne possono derivare, anche alla luce della mancata attuazione della norma primaria che prevede l'adozione di una specifica regolamentazione per gli investimenti degli enti previdenziali privati. Riprendendo un argomento emerso anche nelle precedenti audizioni, rappresenta la volontà di conoscere quale parte di questo ingente patrimonio finisce per finanziare attività che si svolgono nel territorio dello Stato. Fa presente, infine, dando la parola all'avv. Luciano, che la Commissione ha ricevuto molteplici segnalazioni da un avvocato, il quale solleva dubbi sulla correttezza della gestione e della relativa documentazione contabile.

  Il presidente LUCIANO evidenzia come stia evolvendo il ruolo delle Casse che, accanto alla sostenibilità delle prestazioni previdenziali stanno conferendo progressivamente maggiore importanza alla sostenibilità sociale. Tale impegno si sostanzia in politiche che sostengono la solidarietà all'interno della categoria, per cui una parte dei contributi versati dagli avvocati più abbienti va a finanziare, oltre alle pensioni minime, un sistema di welfare che assume sempre più rilevanza per chi ha minori guadagni. Sul piano degli investimenti, fa presente che la Cassa forense è l'ente che destina più risorse ad attività che si svolgono sul territorio dello Stato. Sottolinea un problema di doppia tassazione, per cui le risorse a disposizione della Cassa vengono sottoposte sia all'imposizione sui rendimenti maturati che all'imposizione sui redditi, quando poi si trasformano in prestazione pensionistica. Evidenzia la rilevanza degli investimenti che la Cassa destina al settore del private equity, generando occupazione nel nostro Paese. Altre importanti poste dell'attivo riguardano investimenti nel settore delle infrastrutture, nella Banca d'Italia, nonché nelle società partecipate dal Ministero dell'economia e delle finanze. Per migliorare ulteriormente questa situazione auspica un dialogo con le istituzioni da cui possano scaturire soluzioni normative a specifiche criticità. Rappresenta che esiste anche un dialogo attivo con gli altri Enti previdenziali e assistenziali privati, in particolare per ciò che concerne la strutturazione di un vero e proprio sistema di welfare per i professionisti. In tale ambito, con la guida dell'associazione di categoria, verrà lanciato nei prossimi mesi un progetto innovativo che prevede la possibilità di integrare le politiche di assistenza delle Casse, in particolare con riferimento alla sanità integrativa. Sottolinea le iniziative concrete che la Cassa forense ha intrapreso per migliorare l'accesso al credito dei professionisti. Fa presente che la Cassa è dotata di una commissione ad hoc per sostenere la progettazione finalizzata all'accesso ai fondi europei, possibilità che è ora consentita dall'equiparazione dei professionisti alla piccola impresa, operazione che ha richiesto anche un'elaborazione di carattere culturale all'interno della categoria, per riconoscere gli elementi di imprenditorialità connessi all'attività svolta. Da un punto di vista più generale, il Pag. 151presidente sottolinea la necessità di intervenire per razionalizzare il sistema dei controlli sulle Casse. Infine, con riferimento alle segnalazioni sulla correttezza dell'amministrazione dell'Ente, fa presente che, dopo aver tollerato la diffusione di quelle che ritiene affermazioni non rispondenti al vero, la Cassa ha ritenuto di affidare il tema all'autorità giudiziaria e, pertanto, ritiene di rinviare ulteriori considerazioni alle sedi opportune. Chiede dunque che, per gli approfondimenti sul processo decisionale relativo agli investimenti e sulle politiche di welfare, l'esposizione possa essere proseguita dalla dott.ssa Carissimi e dal dott. Proietti.

  La dott.ssa CARISSIMI espone le modalità di gestione del patrimonio ricordando, in primo luogo, gli organi coinvolti nel processo decisionale. Il Comitato dei delegati fissa i criteri generali di individuazione e ripartizione dei rischi nella scelta degli investimenti, approvando l’asset allocation strategica e tattica sulla base del modello Asset Liability Management (ALM). Ricorda che tale sistema si basa sui flussi attuariali del passivo previdenziale per guidare la definizione delle scelte di investimento. Il Consiglio di amministrazione formula sulla base di tale modello i criteri per l'allocazione delle risorse e approva, o respinge, le specifiche proposte di investimento elaborate dall'Ufficio investimenti. L'istruttoria su tali proposte viene condotta da uno specifico comitato interno al Consiglio di amministrazione. L'attività di controllo del portafoglio è invece svolta dall'Ufficio contabilità e patrimonio. Il documento autorizzativo del processo di investimento, formulato dal Consiglio di amministrazione e approvato dal Comitato dei delegati si compone di quattro parti: la prima individua i criteri generali di azione rispetto agli obiettivi di conservazione del valore reale del patrimonio, redditività e copertura dei flussi finanziari coerentemente con il bilancio attuariale; la seconda individua i rischi sostenibili; la terza applica alla situazione della Cassa il modello ALM e la quarta procede all'effettiva elaborazione dell’asset allocation strategica, su base trimestrale, e tattica, su base annuale. Nel processo interviene anche un advisor, al quale vengono forniti i dati sui valori attuariali relativi al flusso dei contributi e delle prestazioni future, nonché il dettaglio del patrimonio mobiliare in essere. In tal modo, l’advisor supporta la Cassa nella elaborazione del modello ALM e nell'analisi delle necessità finanziarie rispetto all'evoluzione delle prestazioni pensionistiche future. Con riferimento alle principali categorie dell'attivo, la dott.ssa Carissimi fa presente che il 44,5 per cento del patrimonio è investito in obbligazioni e fondi obbligazionari, il 23,5 per cento è rappresentativo della componente azionaria, il 13,8 per cento è legato a investimenti immobiliari, il 7,2 per cento è mantenuto in forma di liquidità, il 5,5 per cento è rappresentativo di fondi cosiddetti absolute return, il 4,2 è legato a fondi di commodities, infrastrutturali, nonché alla partecipazione a CDP Reti, mentre l'1,3 per cento riguarda investimenti in private equity.

  Il dottor PROIETTI espone le politiche per l'assistenza degli iscritti citando, in primo luogo, l'adozione del nuovo regolamento pertinente in materia, in vigore dal 1o gennaio 2016, con il quale sono state introdotte nuove possibilità di intervento in favore dell'avvocatura. Rappresenta che la precipua finalità della Cassa è quella di realizzare la transizione da una concezione classica di sostegno agli iscritti in momenti di difficoltà, verso una più moderna e dinamica idea di supporto lungo tutto l'arco di svolgimento dell'attività professionale, includendo anche aiuti destinati alla sfera familiare del professionista. Vengono pertanto individuate 5 aree di intervento, che si sostanziano della definizione di più di 30 misure di sostegno, per una spesa complessiva che supera i 63 milioni con i quali vengono assistiti 13.500 soggetti. Evidenzia che lo stanziamento complessivo non può comunque superare il 12,5 per cento del gettito contributivo integrativo risultante dall'ultimo bilancio consuntivo approvato. Sottolinea che le 5 Pag. 152aree di intervento riguardano le prestazioni in caso di bisogno; le prestazioni a sostegno della famiglia; le prestazioni a sostegno della salute; le prestazioni a sostegno della professione e le prestazioni per spese funerarie. Rappresenta che la Cassa forense ha predisposto un documento, che richiede di distribuire, nel quale viene fornito il dettaglio delle singole misure predisposte cui è associato il relativo stanziamento. Fa presente che, dopo un primo momento di perplessità, gli iscritti iniziano a comprendere la natura sistematica delle politiche di assistenza realizzate dalla Cassa.

  Il senatore CORTI (L-SP-PSd'Az) chiede per prima cosa se sia il caso di aumentare il contributo base del 7,25 per cento, versato dai 13.000 pensionati attivi, per favorire una maggiore solidarietà intergenerazionale. Chiede, inoltre, se Cassa forense abbia un'opinione positiva della legge di rottamazione dei carichi pendenti in termini di incasso per l'Istituto, considerato che prevede, per l'appunto, la rottamazione delle cartelle di pagamento.

  Il dott. PROIETTI replica facendo presente che il contributo per i pensionati attivi corrisponde alla metà di quello versato dagli iscritti e che lo stesso sarà aumentato al 7,5 per cento nel 2021, quando invece gli iscritti dovranno versare un contributo soggettivo del 15 per cento, motivo per cui sarebbe preferibile non aumentarlo ulteriormente. Di tale contributo, il 2,25 per cento corrisponde a un'indennità liquidabile, che viene corrisposta nel caso in cui l'iscritto si cancelli dalla Cassa, mentre il 5 per cento è di tipo solidaristico e non dà diritto a controprestazioni. Per quanto riguarda la legge sulla cosiddetta rottamazione, il dott. Proietti precisa che la Cassa forense sta applicando la rottamazione 1, bis e ter, ma che i risultati saranno visibili solo a fine esercizio 2019-2020. La Cassa non ha invece aderito al cosiddetto saldo e stralcio, in quanto subordinato ad una delibera che l'ente non ha emanato. Questo perché tale prassi avrebbe previsto una decurtazione dei contributi, che avrebbe danneggiato l'iscritto in termini pensionistici.

  L'avvocato LUCIANO, a tal proposito, fa presente che sarebbe opportuno un maggior dialogo fra le Casse e il legislatore nel momento in cui vengono adottati provvedimenti legislativi che impattano sulla sostenibilità di tali enti.

  Il senatore DAMIANI (FI-BP) pone la questione dell'impossibilità di ricongiungere i contributi versati nel momento in cui si lascia la professione di avvocato per dedicarsi ad altre attività, anche di tipo impiegatizio.

  Interviene il Presidente del collegio sindacale, dott. CARDUCCI, che illustra brevemente la composizione e le attività svolte dal collegio. Fa quindi presente che, malgrado l'assenza di un Regolamento investimenti, il Consiglio di amministrazione ha incaricato la Commissione bilancio e patrimonio di redigere un regolamento interno da sottoporre alla sua approvazione. Aggiunge, quindi, che la Cassa è dotata di un protocollo per gli investimenti molto puntuale. La Cassa ha aderito ai prìncipi di investimento responsabile sostenuti dalle Nazioni Unite e che hanno lo scopo di gestire meglio i rischi e segue una costante politica di trasparenza che prevede la pubblicazione di documenti sul proprio sito internet. La Cassa è, altresì, attenta agli investimenti finanziari e al rispetto della sostenibilità a 50 anni e fa presente, a tal proposito, che il rapporto fra pensionati e iscritti è di 1 a 12, ovvero di un pensionato ogni 12 iscritti.

  Il senatore LANNUTTI (M5S) chiede informazioni in merito alla compatibilità tra la componente di rischio connessa agli specifici investimenti effettuati, in particolare con riferimento alla componente azionaria, e la sostenibilità della Cassa.

  Il dott. PROIETTI sottolinea l'importanza del contributo integrativo. Fa presente che, a differenza di molti enti che sono dovuti passare al sistema contributivo, Pag. 153la Cassa forense è riuscita a mantenere un retributivo sostenibile, basato sui redditi dichiarati dal professionista nell'arco di tutta la carriera. Nel caso in cui, sulla base di tali redditi, la pensione minima, che per gli avvocati corrisponde a 12.000 euro annui, non sia stata raggiunta, si utilizza il contributo integrativo del 3,5 per cento al fine di colmare la differenza. Questo spiega il motivo per cui sia necessario versare i contributi minimi soggettivi, che sono ridotti a metà o a un quarto nei primi 8 anni di attività, ma che poi salgono a 2.800 euro annui. Eliminando il contributo minimo si eliminerebbe, di conseguenza, la possibilità di garantire una pensione minima. Fa, quindi, presente che la Cassa ha l'onere di sostenere il peso delle pensioni maturate in passato e non giustificate dal montante contributivo versato, per le quali è necessario attingere al contributo integrativo. La sostenibilità del sistema è comunque garantita dal contributo di solidarietà versato anche dai pochi avvocati che guadagnano più di 100.000 euro l'anno e che, talvolta, è superiore alla pensione percepita. Dovesse aumentare, però, il numero di avvocati che dichiarano meno di 10.000 euro l'anno che, al momento, ammonta a 75.000 unità, sarebbe necessario rivedere le prestazioni erogate in modo da mantenere la sostenibilità del sistema. Per rispondere alla domanda del senatore Damiani, il dott. Proietti fa presente che per la Cassa forense il ricongiungimento dei contributi è possibile con tutti i fondi previdenziali obbligatori ma che, a causa di un'interpretazione data dall'Inps alla normativa vigente, tale prassi non può riguardare la gestione speciale di detto Istituto. In seguito a una sentenza della Corte di cassazione relativa a un singolo caso, tuttavia, è possibile che tale interpretazione cambi, ma è necessario attendere una risposta dell'Inps in tal senso.

  La dott.ssa CARISSIMI fa presente che il rischio negli investimenti non può essere eliminato, ma che comunque nel suo complesso non supera il 6,9 per cento del portafoglio e viene monitorato di mese in mese.

  Il presidente LUCIANO aggiunge, infine, che alcuni investimenti caratterizzati da una maggiore rischiosità sono necessari per sostenere la redditività degli attivi, considerato che il 44,5 per cento del portafoglio è composto da obbligazioni il cui il rendimento è quasi nullo.

  Il PRESIDENTE ringrazia la delegazione della Cassa forense di previdenza e assistenza forense e dichiara quindi chiusa l'audizione.
  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

SCONVOCAZIONE DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI CONVOCATO AL TERMINE DELLA SEDUTA PLENARIA

  Il PRESIDENTE comunica che l'Ufficio di presidenza convocato per oggi, al termine della seduta plenaria, non avrà luogo.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 12.50.