CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 ottobre 2019
252.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
Pag. 76

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 10 ottobre 2019. — Presidenza della presidente Emanuela CORDA.

  La seduta comincia alle 8.30

DL 104/2019: Disposizioni urgenti per il trasferimento di funzioni e per la riorganizzazione dei Ministeri per i beni e le attività culturali, delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, dello sviluppo economico, degli affari esteri e della cooperazione internazionale, delle infrastrutture e dei trasporti e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché per la rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere e per i compensi per lavoro straordinario delle Forze di polizia e delle Forze armate e per la continuità delle funzioni dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
S. 1493 Governo.
(Parere alla 1a Commissione del Senato).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Il deputato Davide GARIGLIO (PD), relatore, nell'illustrare il contenuto del decreto-legge in esame ricorda come esso sia principalmente volto, come spesso accade all'insediamento di un nuovo Governo, ad apportare modifiche all'organizzazione ministeriale. L'articolo 1 trasferisce nuovamente al Ministero dei beni e delle attività culturali le funzioni in materia di turismo attualmente esercitate dal Pag. 77Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAFT). L'articolo 2 dispone il trasferimento al Ministero degli affari esteri delle funzioni esercitate dal Ministero dello sviluppo economico in materia di definizione delle strategie della politica commerciale e promozionale con l'estero e di sviluppo dell'internazionalizzazione del sistema Paese quindi sostanzialmente tutto il comparto del commercio estero torna al Ministero degli esteri. Ulteriori disposizioni intervengono sulla disciplina dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE Agenzia). In particolare: sono trasferiti dal Ministero dello sviluppo economico al Ministero degli esteri i poteri di vigilanza sull'Agenzia; sono rimessi a un decreto del Ministro degli affari esteri – anziché ad un decreto del Ministro dello sviluppo economico – l'indicazione delle modalità applicative e la struttura responsabile per assicurare alle singole imprese l'assistenza e il raccordo con i soggetti pubblici e le possibilità di accesso alle agevolazioni disponibili nei settori e nelle aree di interesse all'estero; è introdotta inoltre la proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale per la nomina del consiglio di amministrazione dell'Agenzia. Dunque sono trasferite al Ministero degli esteri tutte le competenze per il sostegno all'internazionalizzazione delle imprese. L'articolo 3 provvede alla rimodulazione degli stanziamenti per la revisione dei ruoli e delle carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate. Si tratta delle risorse stanziate nel fondo, istituito dall'articolo 35 del decreto-legge n. 113 del 2018, per l'adozione di provvedimenti normativi in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, ivi comprese le capitanerie di porto, volti a correggere e integrare i decreti legislativi n. 94 e n. 95 del 2017. Si dispone, inoltre, lo stanziamento di risorse aggiuntive per il pagamento dei compensi per prestazioni di lavoro straordinario svolte dal personale delle Forze armate impegnato nell'operazione «Strade sicure», per il periodo dal 1o luglio al 31 dicembre 2019. L'articolo 4 istituisce, fino al 31 dicembre 2020, la struttura tecnica per il controllo interno del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al fine di potenziare i controlli di regolarità amministrativa e contabile e di controllo di gestione. Sono definite le funzioni e la dotazione organica della struttura, nonché la relativa copertura finanziaria. L'articolo 5 novella l'articolo 37 del decreto legislativo n. 300 del 1999, in materia di organizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Nello specifico, è previsto che il Ministero dell'ambiente si articoli in dipartimenti, disciplinati ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo n. 300 medesimo, in numero non superiore a due, in riferimento alle aree funzionali definite all'articolo 35 dello stesso decreto legislativo. Viene quindi soppressa la figura del segretario generale. L'articolo 6 reca disposizioni in materia di dotazione organica del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. A tale fine novella l'articolo 1, comma 345, della legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio 2019) – che aveva disposto l'incremento della dotazione organica del Ministero – riducendo da due a uno i posti di livello dirigenziale generale. L'articolo 7 stabilisce la proroga delle funzioni, limitatamente agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli indifferibili e urgenti, per il Presidente e per i componenti del consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni fino all'insediamento del nuovo consiglio, e comunque fino a non oltre il 31 dicembre 2019. L'articolo 8, infine, reca disposizioni sull'entrata in vigore del decreto-legge.
  Per quanto attiene l'ambito di competenza della Commissione, il provvedimento investe indubbiamente materie di interesse regionale quali il turismo, il commercio con l'estero, le infrastrutture e i trasporti e l'ambiente; esso tuttavia attiene, per queste materie, all'individuazione dell'amministrazione centrale competente allo svolgimento delle funzioni statali, senza alterare la ripartizione di compiti tra Stato e regioni. In tal senso, il provvedimento Pag. 78appare riconducibile alla materia, di esclusiva competenza statale attinente ad ordinamento ed organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali (articolo 117, secondo comma, lettera g), della Costituzione).

  La senatrice Erika STEFANI (LEGA) nel ricordare come il tema sia già stato affrontato, nel merito, presso la 1a Commissione del Senato, rileva come, sul piano del metodo, il trasferimento al Ministero dei beni e delle attività culturali delle funzioni in materia di turismo, attualmente esercitate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, operato con decreto-legge, presenti profili di incostituzionalità in quando non sono ravvisabili la necessità e l'urgenza.
  Dal punto di vista politico trova incongruente che il precedente passaggio di tali competenze al Ministero delle politiche agricole sia stato in precedenza sostenuto dal Presidente del Consiglio Conte che ora, invece, argomenta in maniera opposta.
  Ribadisce che il comparto del turismo dovrebbe afferire al Ministero delle politiche agricole perché la valorizzazione del territorio passa attraverso le attività turistiche e ricorda come tutte le rappresentanze del mondo dell'agricoltura avevano definito l'inserimento del turismo nel ministero delle politiche agricole una scelta strategica. Si rammarica del poco tempo a disposizione del precedente Governo per dare avvio a tutte le iniziative necessarie e ribadisce l'importanza del rilancio di tali iniziative che afferiscono fondamentalmente alla valorizzazione del Made in Italy.

  La senatrice Rosa Silvana ABATE (M5S) concorda con l'idea che l'utilizzo del decreto-legge dovrebbe essere effettivamente riservato alle situazioni che presentano reali profili di necessità e urgenza, come prescritto dalla Costituzione, osserva tuttavia come anche il precedente passaggio di competenze sia stato operato con lo stesso strumento legislativo e come ciò accada, per prassi, sempre utilizzando questo medesimo strumento. Quanto alla valorizzazione del territorio concorda con la collega Stefani sul fatto che, effettivamente, la bellezza del territorio (porta l'esempio degli agrumeti in inverno) sia una preziosa risorsa turistica, osserva tuttavia come l'assegnazione delle competenze a un Ministero piuttosto che a un altro sia una scelta politica che compete alle maggioranze di governo.

  La senatrice Virginia LA MURA (M5S) nel ricordare le molteplici risorse territoriali che possiede l'Italia, tra cui i geositi (strutture geologiche di grandissima importanza a livello mondiale), concorda sul fatto che anche l'agricoltura sia una risorsa territoriale e, in quanto tale, di valore turistico. Sottolinea, tuttavia, la necessità di rilanciare l'agricoltura a prescindere dal turismo poiché il paesaggio sarà comunque promosso nell'ambito del Ministero dei beni culturali. Rileva come potrebbe essere utile istituire un Ministero che fosse dedicato esclusivamente al turismo per valorizzare al meglio questa enorme risorsa economica. Come componente della Commissione agricoltura dichiara il proprio impegno per rilanciare le funzioni legate all'agricoltura, all'enogastronomia e alla ricettività turistica del territorio ma ricorda che l'aspetto turistico è un aspetto marginale dell'agricoltura che deve essere rilanciata nel suo complesso.

  Dario BOND (FI) premettendo che la sua posizione è personale più che politica, ricorda la sua esperienza negativa presso la regione Veneto quando, con l'assessore Manzato, le competenze dell'agricoltura erano state accorpate con il turismo e la gestione si è rivelata molto ardua per la difficoltà di mettere insieme due grandi potenzialità e di valorizzarle entrambe, rischiando, al contrario, di non valorizzarne alcuna. Ricorda di essersi opposto, anche all'inizio della legislatura, quando il Governo Conte I aveva deciso di fare la scelta opposta a quella che si sta facendo in questo momento. Ricorda come con la precedente gestione, pur avendo il Ministro Centinaio preso «per mano» il turismo, coadiuvato dai sottosegretari che si Pag. 79occupavano dell'agricoltura, la gestione non sia stata affatto semplice. Dunque ritiene giusta la scelta di riallocare le competenze del turismo presso il Ministero dei beni e delle attività culturali, e auspica, anzi, l'istituzione di un Ministero del turismo che si occupi esclusivamente di quella che è, di fatto, la più grande azienda italiana.

  Flavio GASTALDI (LEGA) si dichiara indignato relativamente alla dichiarazione che gli spostamenti delle competenze tra i Ministeri siano scelte politiche sostenendo, invece, che debba più correttamente, parlarsi di scelte strategiche e, a tale proposito, ricorda quanto in tale contesto e in mancanza di scelte adeguate, finisca per rivelarsi inutile e sterile sapere che produciamo i prodotti migliori del mondo non riuscendo poi a venderli e diffonderli sul mercato. Ricorda che, in questi mesi, il Ministero del turismo ha fatto molto in questo ambito promuovendo in Cina e in Russia i nostri prodotti agricoli e alimentari riuscendo anche a sbloccare risorse che erano bloccate da tempo. Sottolinea come questo tipo di attività possa essere certamente definito turismo e che, in questo senso, la scelta del Ministro Centinaio era stata una scelta senza dubbio lungimirante. Il fatto che, come ricordato dal collega Bond, gestire insieme turismo e agricoltura sia stato di difficile realizzazione deriva molto probabilmente dall'opposizione di molti e la scelta, operata oggi, di un certo Ministro di riappropriarsi della competenza del turismo non è invece, affatto, una scelta strategica perché l'agricoltura è cultura. Allo stesso modo sono state bloccate dalla maggioranza le due proposte emendative presentate dalla Lega al Senato per la fauna selvatica e per il reddito agricolo dimostrando una scarsa visione strategica in questo ambito.
  Ricorda che nella giornata di ieri al Senato si è svolta un'iniziativa della provincia di Cuneo dove gli artigiani hanno mostrato i loro prodotti per promuovere le eccellenze del territorio (tra cui Savigliano) ricordando come questo semplice esempio possa valere più che molte parole.

  Francesco ACQUAROLI (FDI) nel dichiarare il favore del gruppo fratelli d'Italia alla eventuale istituzione di un Ministero dedicato esclusivamente al turismo, ricorda la necessità di sviluppare anche l'aspetto turistico dell'agricoltura poiché sono numerose le diramazioni che il turismo può avere (sport, agricoltura, paesaggio, balneazione). Oltre a ciò ricorda però come l'agricoltura sia anche e anzitutto un settore strategico per il nostro Paese che oltre ad avere un risvolto turistico è anche molto altro. A tale proposito rileva come il nostro Paese stia vivendo un dissesto idrogeologico perché molte piccole imprese agricole e i relativi fondi sono abbandonati dagli anziani. Invita a riflettere sul legame del turismo con l'agricoltura ma ricorda che non c’è solo questo aspetto. L'agricoltura deve essere produttiva e redditizia, altrimenti abbandoneremo questo settore e tanti territori. Nelle Marche, da quando sono state chiuse molte aziende del settore agroalimentare l'agricoltura è stata abbandonata. Concorda sulla necessità di istituire un Ministero che si occupi esclusivamente di turismo e che possa, in maniera trasversale, approfondirne tutti gli aspetti. L'agricoltura deve essere trattata come un grande settore a sé stante che deve essere rilanciata soprattutto per la sua capacità di produrre prodotti di alta qualità.

  La senatrice Roberta TOFFANIN (FI) concorda sul fatto che non si possa parlare di turismo riferito solo all'agricoltura o ai beni culturali ma che il turismo sia una competenza trasversale che tocca molti settori e per questa ragione ritiene necessaria l'istituzione di un dicastero che si occupi esclusivamente di turismo per dare potenzialità alle risorse legate al paesaggio, allo sport all'agricoltura, alla balneazione, al territorio oltre che ai beni culturali.

  Emanuela ROSSINI (MISTO-MIN.LING.) dichiara che il turismo è fondamentalmente un fenomeno di mobilità delle persone che una volta arrivate nel nostro Paese mangiano, guardano il paesaggio, Pag. 80ammirano i beni culturali e molto altro e, per tale ragione, il turismo non può essere sganciato dai beni culturali. Ricorda che all'estero, quando si parla di Italia, si parla, anzitutto, di beni culturali e di cultura (letteratura, musica, opera) e appare dunque impossibile scindere il turismo dai beni e dalle attività culturali. Osserva come il turismo agricolo stia senz'altro aumentando ma non bisogna dimenticare che il turismo è anzitutto volto ad attirare persone nel nostro Paese e che, in questo, i beni culturali, hanno un impatto simbolico molto forte perché l'immagine del nostro Paese è inscindibilmente connessa ai beni culturali. Auspica pertanto che non si crei alcuna divisione su questo punto ma che, invece, ci si adoperi perché l'Italia divenga sempre più una meta turistica ambita e per migliorare la rete che sostiene le attività turistiche.

  La senatrice Rosa Silvana ABATE (M5S) nel dichiarare il proprio apprezzamento per la passione con cui il collega Gastaldi ha svolto il proprio intervento, precisa tuttavia che portare i prodotti all'estero non è «turismo» ma «commercializzazione» e valuta dunque la sua analisi come riduttiva.
  Quanto all'aver definito «politica» la scelta di accorpare le competenze del turismo a un Ministero piuttosto che a un altro, dichiara come in ciò non ravvisi nulla di sbagliato né che questo non implichi una scelta strategica perché le valutazioni di strategicità sono comunque valutazioni politiche.

  Davide GARIGLIO (PD) puntualizza che l'attribuzione delle competenze ai Ministeri avviene, per prassi, con lo strumento del decreto-legge e ciò è avvenuto anche all'inizio di questa Legislatura che ha segnato il passaggio inverso a quello che si sta facendo in questo momento. Rileva, inoltre, come, da un rapido sguardo ai numerosi avvicendamenti di Governi e di cambiamenti delle denominazioni dei Ministeri che si sono succeduti, specie in passato, ci si rende facilmente conto che se al riordino dei Ministeri si dovesse procedere con legge ordinaria non si farebbe in tempo. Auspica tuttavia che in futuro il problema possa essere affrontato diversamente. Quanto al Ministero del turismo, di cui molti auspicano l'istituzione, ricorda che nel 1959 era stato istituito dal Governo Segni, ma che poi fu abrogato nel 1993 con un referendum popolare. Da allora in poi è esistita solo una delega in questa materia, attribuita, di volta in volta a diversi Dicasteri.
  Il Ministero dell'agricoltura fu invece istituito da Cavour nel 1860 ed è rimasto in vita fino al 1993, anch'esso soppresso con un referendum popolare, perché si pensava che fosse inutile, poi invece ci si accorse della difficoltà di gestire le politiche agricole e della necessità di un coordinamento. Il Ministero ha più volte cambiato denominazione ma la saggezza dei romani ha voluto che la targa davanti al Ministero non sia mai cambiata.
  Avendo collaborato alla stesura del decreto legislativo n. 300 del 1999, di riforma dell'organizzazione del Governo, ricorda che le riforme richiedono tempi lunghi (da 6 mesi a 2 anni) anche solo in considerazione del trasferimento delle persone e tutto ciò va a detrimento delle attività vere e proprie che ne vengono rallentate. Auspica pertanto che la struttura dei Ministeri resti stabile proprio al fine di poter dedicare le energie alle attività proprie dei Ministeri stessi.
  Formula, infine, una proposta di parere favorevole.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 1).

Promozione del recupero dei rifiuti in mare e per l'economia circolare («Legge SalvaMare»).
C. 1939 Governo.
(Parere alla VIII Commissione della Camera).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Il senatore Ruggiero QUARTO (M5S), relatore, osserva preliminarmente che il provvedimento appare principalmente riconducibile alla materia tutela dell'ambiente, di esclusiva competenza statale ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione. Assume però anche rilievo, con riferimento a specifiche disposizioni, quali, come vedremo quelle di cui agli articoli 3 e 5, la materia di competenza concorrente, ai sensi del terzo comma dell'articolo 117, valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Rilevano infine, con riferimento all'articolo 2, le materie porti e aeroporti civili, di competenza concorrente e sistema tributario e contabile dello Stato, di esclusiva competenza statale (articolo 117, secondo comma, lettera e) della Costituzione), nonché con riferimento agli articoli 5-bis e 5-ter la materia, anch'essa di esclusiva competenza statale, norme generali sull'istruzione (articolo 117, secondo comma, lettera n), della Costituzione). Più nel dettaglio, l'articolo 1 reca le definizioni applicabili al provvedimento. L'articolo 2 disciplina, ai commi 1 e 2, la gestione dei rifiuti accidentalmente pescati in mare (RAP) prevedendo che gli stessi siano equiparati ai rifiuti prodotti dalle navi e che, per il comandante della nave che approda in un porto, v’è l'obbligo di conferimento dei RAP all'impianto portuale di raccolta. Nel corso dell'esame in sede referente è stato altresì aggiunto un periodo, alla fine del comma 2, volto a disciplinare il caso di ormeggio di un'imbarcazione presso aree non ricadenti nella competenza territoriale di un'autorità di sistema portuale ai sensi della legge n. 84 del 1994. Nel caso in questione, viene previsto che i comuni territorialmente competenti, nell'ambito della gestione dei rifiuti urbani e assimilati, dispongono che i «RAP in mare» siano conferiti ad apposite strutture di raccolta, anche temporanee, allestite in prossimità degli ormeggi.
  Il comma 3-bis, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, novella l'articolo 184 del codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152 del 2006) al fine di includere tra i rifiuti urbani i rifiuti accidentalmente pescati o volontariamente raccolti, anche attraverso campagne di pulizia, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune (nuova lettera f-bis) del comma 2 dell'articolo 184).
  Il comma 4 dispone che i costi di gestione dei RAP sono coperti con una specifica componente che si aggiunge alla tassa o tariffa sui rifiuti.
  Nel corso dell'esame in sede referente tale comma è stato integrato onde precisare che la finalità di tale disposizione è quella di distribuire sull'intera collettività nazionale gli oneri in questione.
  Il comma 5 demanda all'ARERA (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) la disciplina dei criteri e delle modalità per la definizione della componente specifica destinata alla copertura dei costi di gestione dei RAP e, in base ad un'integrazione operata in sede referente, per la sua indicazione negli avvisi di pagamento separatamente rispetto alle altre voci, nonché l'individuazione dei soggetti e degli enti tenuti a fornire i dati e le informazioni necessari per la determinazione della componente medesima e la definizione dei termini entro i quali tali dati e informazioni devono essere forniti. Il comma 6 demanda ad un apposito decreto ministeriale (emanato entro 120 giorni dal Ministro delle politiche agricole alimentari, e forestali, di concerto con il Ministro dell'ambiente) l'individuazione di misure premiali nei confronti dei comandanti dei pescherecci soggetti al rispetto degli obblighi di conferimento disposti dal presente articolo.
  Al riguardo, ricorda che, sul testo originario del provvedimento, la Conferenza unificata, nella seduta del 1o agosto 2019, ha espresso parere contrario alla luce dell'indisponibilità del Governo ad accogliere le proposte di modifica avanzate dalla Conferenza delle regioni, e dall'ANCI. Tali proposte insistevano sulla necessità di trovare modalità di finanziamento per le misure proposte dal provvedimento alternative ai meccanismi della finanza locale e, in particolare al tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei Pag. 82rifiuti. Le regioni richiedevano di specificare che la componente aggiuntiva della tassa o tariffa sui rifiuti venisse applicata in tutti i comuni e non solo a quelli costieri e che i rifiuti in questione venissero parificati a quelli urbani. L'ANCI esprimeva invece una più generale contrarietà a questo strumento di finanziamento. Nel corso dell'esame in Commissione sembra essere stato chiarito che la componente aggiuntiva varrà per tutti i comuni e non solo per quelli costieri in quanto si è specificato che tale componente sarà istituita «al fine di distribuire sull'intera collettività nazionale gli oneri di cui al presente articolo». Si è inoltre stabilita l'equiparazione tra i rifiuti in questione e i rifiuti urbani. Potrebbe essere comunque opportuno invitare la Commissione di merito ad approfondire la questione, anche valutando, con finalità compensative dei maggiori oneri per la finanza locale, l'introduzione di misure di premialità per i comuni che ottengano i migliori risultati in termini di recupero dei rifiuti in mare e per quelli che sostengano i maggiori costi.
  L'articolo 3 detta disposizioni finalizzate a disciplinare lo svolgimento di campagne di pulizia finalizzate alla raccolta volontaria di rifiuti. Lo stesso comma prevede l'emanazione di un decreto ministeriale (adottato, entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro delle politiche agricole) a cui viene demandata l'individuazione delle modalità per l'effettuazione delle campagne di pulizia.
  Al riguardo, segnala che le campagne di cui all'articolo 3, oltre a coinvolgere gli enti gestori delle aree protette, enti spesso connessi agli enti territoriali, appaiono riconducibili non solo alla materia di esclusiva competenza statale della tutela dell'ambiente ma anche a quella di competenza concorrente della valorizzazione dei beni ambientali. Potrebbe quindi risultare opportuno coinvolgere il sistema delle autonomie territoriali nella procedura di adozione del decreto ministeriale attuativo previsto al comma 1.
  L'articolo 4 – nell'ottica della promozione dell'economia circolare – prevede l'emanazione di un regolamento ministeriale, adottato (entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge) con decreto del Ministro dell'ambiente, volto a stabilire criteri e modalità con cui i RAP e i RVR cessano di essere qualificati come rifiuti, ai sensi dell'articolo 184-ter del decreto legislativo n. 152 del 2006.
  L'articolo 5 prevede che possono essere effettuate campagne di sensibilizzazione per il conseguimento delle finalità della presente legge, della Strategia per l'ambiente marino di cui al D.P.C.M. 10 ottobre 2017 e degli obiettivi della Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
  Osservo che anche in questo caso le campagne di sensibilizzazione previste appaiono riconducibili alla materia di competenza concorrente della valorizzazione dei beni ambientali. Anche in questo caso, pertanto, potrebbe quindi risultare opportuno coinvolgere il sistema delle autonomie territoriali nella procedura di adozione del decreto ministeriale attuativo previsto.
  L'articolo 5-bis, introdotto in sede referente, prevede la promozione da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca nelle scuole di ogni ordine e grado di attività volte a rendere gli alunni consapevoli dell'importanza della conservazione dell'ambiente e del mare in particolare, nonché delle corrette modalità di conferimento dei rifiuti.
  L'articolo 5-ter, introdotto in sede referente, prevede (con una modifica all'articolo 52, comma 3, del decreto legislativo n. 171 del 2005) che in occasione della celebrazione presso gli istituti scolastici di ogni ordine e grado della «Giornata del mare» le iniziative promosse per la conoscenza del mare facciano riferimento anche alle misure per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dei rifiuti marini.
  L'articolo 6, modificato nel corso dell'esame in sede referente, prevede, al comma 1, il rilascio – agli imprenditori ittici che, nell'esercizio delle proprie attività, utilizzano materiali di ridotto impatto ambientale, partecipano a campagne di Pag. 83pulizia del mare o conferiscono i RAP – di un riconoscimento ambientale (in luogo della certificazione prevista dal testo iniziale del disegno di legge) attestante l'impegno per il rispetto dell'ambiente marino e la sostenibilità dell'attività di pesca da essi svolta.
  L'articolo 6-bis, introdotto nel corso dell'esame in sede referente, prevede che il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare trasmette alle Camere, entro il 31 dicembre di ogni anno, una relazione sull'attuazione della presente legge.
  L'articolo 7 reca la clausola di invarianza finanziaria.
  Formula quindi una proposta di parere favorevole.

  Dario BOND (FI) stigmatizza il fatto che la plastica in mare recuperata dalle barche sia considerata un rifiuto speciale e dichiara che il relatore, nell'esprimere il parere, ha centrato il punto perché la plastica è di tutti ma la tassazione proposta da questo disegno di legge ricadrà soltanto sugli enti locali. Chiede pertanto al relatore di rafforzare l'istanza già prendendo anche spunto dal parere negativo dato dalla Conferenza unificata, chiedendo una distribuzione dei costi perché ogni piccolo comune sarà costretto a pagare la plastica della Croazia.

  Francesco ACQUAROLI (FDI) nell'associarsi completamente a quanto dichiarato dal collega Bond, ricorda che i pescatori gettano la plastica in mare perché lo smaltimento è un costo e dunque ritiene essenziale prevedere degli incentivi economici per lo smaltimento.

  Sara FOSCOLO (LEGA) nel dichiarare necessaria e urgente l'adozione di questo provvedimento ribadisce alcune criticità già sollevate presso le Commissioni di merito. Dichiara che la plastica non è un rifiuto speciale e dovrebbe essere considerato rifiuto urbano e che i costi di smaltimento non possono pesare, con l'aumento della TARI, sulle tasche dei cittadini. Ricorda che un emendamento del gruppo della Lega in tal senso è stato bocciato presso la Commissione di merito.
  Oltre a ciò ricorda che le norme previste dal disegno di legge dovrebbero essere estese anche ai laghi e ai fiumi e non essere applicabili solo in mare.
  Dichiara voto di astensione del proprio gruppo.

  Antonio FEDERICO (M5S) con riferimento alla sostenibilità del disegno di legge ricorda che, grazie all'approvazione di alcuni emendamenti approvati presso la Commissione ambiente, è stato specificato che gli oneri saranno distribuiti su tutta la collettività e che e sono state incluse anche le acque dei fiumi e dei laghi, con la condivisione del gruppo della Lega. Ricordando come evidentemente un miglioramento sarebbe comunque possibile, ricorda che presso la Commissione di merito si è cercato di rendere la legge attuabile e operativa a tutti gli effetti.

  Sara FOSCOLO (LEGA) con riferimento alla necessità di distribuire gli oneri, ricorda che dei rifiuti raccolti in mare non si conosce evidentemente la provenienza e non è detto che vengano dall'Italia.

  La senatrice Virginia LA MURA (M5S) dichiara che in base a un calcolo fatto dal Ministero dell'ambiente risulta che l'aumento della TARI ammonterebbe soltanto a due euro all'anno per famiglia che dunque appare non particolarmente onerosa a fronte dell'importanza del mare che rappresenta una risorsa economica essenziale per il nostro Paese.

  Il senatore Ruggiero QUARTO (M5S) ricorda che molte delle obiezioni sollevate sono già state affrontate e chiarite nella relazione-

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 9.30.

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