CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 ottobre 2019
251.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 42

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 9 ottobre 2019 — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 9.10.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2-bis.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S), relatore, fa presente che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza – NADEF rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo aggiorna le previsioni economiche e di finanza pubblica del Documento di economia e finanza – DEF, in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle informazioni disponibili sull'andamento del quadro macroeconomico. Il documento contiene l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, le osservazioni e le eventuali modifiche e integrazioni del DEF in relazione alle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea relative al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma, anticipando i contenuti della successiva manovra di bilancio.
  La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019 – NADEF 2019 aggiorna il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo Pag. 432020-2022 rispetto a quello contenuto nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile – DEF 2019.
  La Nota è suddivisa in tre sezioni, relative al quadro macroeconomico, ai dati di finanza pubblica e alla strategia di riforma del Governo.
  Evidenzia che nella propria relazione si soffermerà dapprima sul quadro macroeconomico, dando conto dello scenario tendenziale e dello scenario programmatico e, successivamente, passerà all'analisi della finanza pubblica e degli interventi programmati.
  Per quanto concerne il quadro macroeconomico, la Nota di aggiornamento presenta una revisione al ribasso delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso e per il triennio successivo rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile, in considerazione del permanere di una sostanziale debolezza degli indicatori congiunturali per la seconda parte dell'anno, dovuta al fatto che l'indebolimento del ciclo economico mondiale, considerato fino a pochi mesi fa un fenomeno temporaneo, sembra ora invece destinato a incidere sulla dinamica della crescita economica anche nel medio periodo.
  Il rallentamento interessa pressoché tutte le economie avanzate, specialmente quelle maggiormente esposte alla flessione degli investimenti e del commercio mondiale. Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, il permanere del rischio di uscita senza accordo del Regno Unito dall'Unione europea, la crisi del mercato dell'auto, nonché il rallentamento di alcune grandi economie emergenti determinano, una contrazione della domanda mondiale non soltanto nel breve ma anche nel medio termine, riducendo la produttività e gli incentivi ad investire.
  Relativamente all'anno in corso, la Nota mette in rilievo l'esiguità del recupero dell'economia italiana nei primi mesi del 2019, dopo la flessione della seconda metà del 2018, e il permanere di una sostanziale debolezza degli indicatori congiunturali anche per la seconda metà dell'anno.
  Nel primo trimestre 2019 il PIL è aumentato dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente, per poi decelerare allo 0,03 per cento nel secondo trimestre.
  La sostanziale stagnazione dell'attività economica nel 2019 è determinata da una crescita della domanda interna molto contenuta e dall'apporto negativo connesso all'accelerazione del processo di decumulo delle scorte da parte delle imprese, già in atto dal secondo trimestre 2018. Un contributo positivo è invece fornito dalle esportazioni nette.
  Il rallentamento dell'attività economica nel 2019 è legato principalmente al venir meno del contributo del comparto manifatturiero, la cui espansione è stata robusta fino a tutto il 2017. Tale settore è quello che sta risentendo maggiormente della decelerazione del commercio internazionale e anche del sensibile calo della produzione tedesca.
  Nel quadro di peggioramento del ciclo economico, la Nota mette in evidenza il miglioramento delle condizioni finanziarie, in termini di tassi di interesse e di quotazioni nei mercati azionari. In particolare, gli spread sui titoli corporate e bancari si sono notevolmente ristretti e il differenziale rispetto al Bund è quasi tornato al livello medio dei primi quattro mesi del 2018, con il rendimento a dieci anni al livello più basso mai registrato.
  Il recupero dei mercati finanziari italiani è considerato uno sviluppo decisamente positivo per l'economia nazionale. Se la percezione di minore incertezza evidenziata dal restringimento dello spread sovrano si diffonderà dai mercati finanziari anche ai consumatori e alle imprese, la domanda interna potrebbe rafforzarsi anche in presenza di un quadro internazionale ancora difficile.
  Nel complesso, posto che gli indicatori ciclici non fanno ancora intravedere una chiara inversione di tendenza del ciclo internazionale, la previsione di crescita annuale del PIL reale viene ridotta allo 0,1 per cento, rispetto allo 0,2 del DEF, in considerazione sia dell'esiguità del recupero registrato dal PIL rispetto al quarto trimestre del 2018 (0,15 punti percentuali Pag. 44in termini reali), sia del permanere di una sostanziale debolezza degli indicatori congiunturali nel secondo semestre dell'anno.
  Le valutazioni più recenti riportate dalla Nota indicano una crescita del PIL intorno allo zero nel terzo trimestre ed un intervallo di 0,0-0,2 per cento per la crescita negli ultimi tre mesi dell'anno.
  La Nota di aggiornamento presenta due scenari di previsioni macroeconomiche, uno tendenziale e l'altro programmatico, coerenti con lo scenario aggiornato riguardante le variabili esogene internazionali.
  Le previsioni del quadro tendenziale incorporano gli effetti sull'economia del quadro normativo vigente, comprese le clausole di salvaguardia che prevedono aumenti di imposte indirette nel 2020 e 2021, il cui impatto negativo sulla crescita del PIL, tenuto conto degli effetti ritardati, è stimato in poco più di 0,4 punti percentuali nel 2020, 0,6 nel 2021 e 0,1 nel 2022; lo scenario programmatico incorpora invece l'impatto sull'economia delle nuove misure che saranno adottate con la prossima legge di bilancio per il 2020.
  Le due previsioni, che coincidono per l'anno in corso, si differenziano negli anni successivi in relazione alle future misure di politica fiscale.
  Per quanto riguarda lo scenario tendenziale, alla luce del mutato contesto internazionale e dei più recenti indicatori congiunturali, che prefigurano una dinamica molto modesta della crescita anche nei mesi finali dell'anno in corso, con effetti di trascinamento negativo nell'anno successivo, la Nota rivede la previsione tendenziale di crescita del PIL reale, rispetto al quadro programmatico definito nel DEF 2019, allo 0,1 per cento nel 2019, allo 0,4 per cento nel 2020, allo 0,8 per cento nel 2021 e all'1,0 nel 2022.
  La revisione maggiore, rispetto al programmatico di aprile, si concentra nel 2020, con un ribasso di 4 decimi di punto, anno in cui si sconta la revisione degli effetti di trascinamento della minore crescita del 2019. La stima del PIL reale per il 2019, infatti, scende allo 0,1 per cento, principalmente influenzata dalle prospettive al ribasso del quadro internazionale, che si riflettono nella debolezza degli indicatori congiunturali anche nella seconda metà dell'anno.
  L'impatto complessivo dei cambiamenti delle variabili esogene sulla crescita del PIL reale è valutato dalla Nota pari a –0,1 punti percentuali per il 2019, nullo per il 2020 e positivo per il 2021 e 2022, anche per effetto di un miglioramento dei rendimenti sui titoli di Stato.
  Per quanto concerne lo scenario programmatico, la Nota chiarisce che la manovra di finanza pubblica per il 2020 comprenderà la disattivazione dell'aumento dell'IVA, il finanziamento delle politiche invariate e il rinnovo di altre politiche in scadenza (tra cui gli incentivi a Industria 4.0), nonché ulteriori misure mirate a stimolare la crescita, quali la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, il rilancio degli investimenti pubblici, l'aumento delle risorse per istruzione e ricerca scientifica e tecnologica, il sostegno e rafforzamento del sistema sanitario universale.
  Nello scenario programmatico, la crescita del PIL reale è prevista pari allo 0,6 per cento nel 2020, che salirebbe all'1 per cento nel 2021 e nel 2022.
  In particolare, nel 2020, il mancato aumento dell'IVA previsto dalla legislazione vigente porta, da un lato, ad una maggiore crescita della domanda interna e, dall'altro, ad un incremento più contenuto dei deflatori dei consumi e del PIL, con un effetto netto positivo sul PIL reale e su altre variabili macroeconomiche, quali l'occupazione; si riduce lievemente, tuttavia, il PIL nominale. La crescita del PIL reale nel 2020 è infatti prevista allo 0,6 per cento, mentre il PIL nominale crescerebbe del 2,0 per cento, rispetto al 2,3 per cento delle previsioni tendenziali. L'occupazione, in particolare, crescerebbe di 1 decimo di punto in più rispetto al tendenziale, sia in termini di occupati che di ore lavorate. Il surplus delle partite correnti sarebbe leggermente inferiore a causa del migliore andamento della domanda interna.
  Ricorda quindi che le previsioni macroeconomiche pubblicate nella NADEF Pag. 452019 sono state sottoposte alla valutazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio – UPB. Le previsioni sono state valutate sia nello scenario tendenziale, basato sulle previsioni di finanza pubblica a legislazione vigente, sia nello scenario programmatico, che incorpora gli interventi di politica economica che il Governo intende porre in essere con la legge di bilancio. La normativa europea richiede la validazione delle sole previsioni programmatiche. In accordo con il Ministero dell'economia e delle finanze, tuttavia, l'UPB estende l'esercizio di validazione anche alle previsioni dello scenario tendenziale.
  L'orizzonte della validazione concerne il periodo oggetto del Documento programmatico di bilancio – DPB, ossia il biennio 2019-2020. Gli anni successivi (2021-2022), non sono oggetto di validazione. L'UPB valuta tuttavia il realismo delle previsioni del Governo al di fuori del processo di validazione.
  Nella lettera al Ministero dell'economia e delle finanze dello scorso 23 settembre, l'UPB ha validato il quadro macroeconomico tendenziale 2019-20, valutando positivamente la plausibilità delle stime del Governo per tale biennio, ma anche sottolineando i rilevanti fattori di rischio sia per il biennio di validazione sia per i due anni successivi.
  Nell'audizione al Senato svolta nella giornata dell'8 ottobre scorso l'UPB ha comunicato di aver validato anche il quadro macroeconomico programmatico, giudicandolo all'interno di un accettabile intervallo di valutazione, pur evidenziando – analogamente a quanto rilevato in relazione al quadro macroeconomico tendenziale – disallineamenti su alcune variabili rispetto alle attese del panel di previsori, nonché fattori di rischio legati all'evoluzione delle esogene internazionali che potrebbero comportare una crescita inferiore nei prossimi anni.
  Come accennato in precedenza, ricorda che la Nota di aggiornamento del DEF rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo aggiorna le previsioni di finanza pubblica del DEF e gli obiettivi programmatici.
  Per quanto riguarda i saldi di finanza pubblica, le previsioni tendenziali – che incorporano gli aumenti dell'IVA previsti a legislazione vigente – indicano, per tutti gli esercizi considerati, una riduzione dell'indebitamento netto rispetto alle previsioni del DEF 2019. In particolare, in rapporto al PIL, la stima del deficit nominale 2019 si attesta al 2,2 per cento del PIL, rispetto al 2,4 già indicato nel DEF 2019, per l'effetto congiunto del miglioramento dell'avanzo primario (dall'1,2 per cento all'1,3 per cento) e della riduzione della spesa per interessi (dal 3,6 al 3,4 per cento). Quanto agli esercizi successivi, le stime relative al saldo passano, per il 2020, dal 2,0 all'1,4 per cento; per il 2021, dall'1,8 all'1,1 per cento; per il 2022, dall'1,9 allo 0,9 per cento. L'indebitamento netto strutturale (calcolato al netto delle misure una tantum e depurato della componente ciclica del saldo), che risulta pari a circa l'1,5 per cento in rapporto al PIL nei dati riferiti al 2018, assume nel periodo previsionale considerato i seguenti valori stimati: 1,2 per cento nel 2019; 0,5 per cento nel 2020 e, infine, 0,4 per cento sia nel 2021 sia nel 2022. Rispetto alle stime del DEF di aprile la revisione indica, a legislazione vigente e tenendo conto quindi degli incrementi di gettito derivanti dalle clausole di salvaguardia, una riduzione del deficit strutturale per ciascuno degli esercizi considerati.
  Tale dinamica, basata sulla legislazione vigente, tiene conto degli effetti sul quadro di finanza pubblica degli aumenti di imposte indirette («clausole di salvaguardia») con aumenti del gettito dal 2020 (circa 23 miliardi) e dal 2021 (28,7 miliardi).
  Nel triennio 2019-2021, rispetto alle stime del DEF, si registra una riduzione della spesa corrente primaria (-1,1 miliardi nel 2019, –1,6 nel 2020 e –0,1 miliardi nel 2021) e un contenuto incremento nel 2022 pari a 0,6 miliardi. Viene confermato, in particolare, il profilo crescente, già delineato nel DEF, della spesa per prestazioni sociali che, nella nuova previsione, registra, in termini nominali, un incremento su base annua del 3,9 per Pag. 46cento nel 2019. Negli anni seguenti il trend di crescita prosegue con incrementi annui del 3,3 per cento nel 2020, del 3,2 nel 2021 e del 2,5 nel 2022.
  Come spiegato nella Nota, rispetto alla previsione del DEF di aprile, la stima della spesa pensionistica nel 2019 è rivista al ribasso di circa 1,4 miliardi. La revisione è dovuta, per un importo di circa 1,2 miliardi, al minor numero di domande di pensionamento anticipato rispetto alla platea di soggetti che avrebbero potuto beneficiare delle agevolazioni di recente introdotte, tra cui Quota 100, e a una valutazione prudenziale delle domande che perverranno entro la fine dell'anno. Nell'aggregato di spesa delle «altre prestazioni sociali» sono inoltre registrati, per l'anno 2019, i risparmi per il Reddito di Cittadinanza – RdC e il Reddito di Inclusione – ReI, valutati sulla base dei dati di monitoraggio relativi alle domande accolte e a quelle prevedibili fino a fine anno: il risparmio di spesa per il beneficio, incluso nelle nuove previsioni, ammonta a circa 400 milioni, che si aggiungono al risparmio di circa 500 milioni, già considerato, secondo la Nota, nel DEF di aprile.
  La NADEF 2019 aggiorna quindi il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2019-2022 e, in particolare, il percorso di avvicinamento all'obiettivo di medio periodo (OMT). Al riguardo ricorda, in via preliminare, che la Commissione europea, in seguito alle più recenti proiezioni del Rapporto sulle spese legate all'invecchiamento (Ageing Report 2018), considerata la dinamica sfavorevole prevista per il nostro Paese, ha rivisto l'obiettivo di medio termine (OMT) per l'Italia, portandolo dal pareggio di bilancio – richiesto nel periodo 2017-2019 – a un surplus strutturale dello 0,5 per cento del PIL.
  Gli obiettivi di finanza pubblica del Governo e le valutazioni sul percorso di avvicinamento all'OMT sono desumibili, oltre che dalla NADEF, anche dalla Relazione che il Governo è tenuto a presentare al Parlamento, ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012, al fine di illustrare l'aggiornamento del piano di rientro. La legge prevede che eventuali scostamenti temporanei del saldo strutturale dall'obiettivo programmatico siano consentiti esclusivamente in caso di eventi eccezionali – quali gravi recessioni economiche, gravi crisi finanziarie, gravi calamità naturali – e previa autorizzazione approvata dalle Camere, a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, indicando nel contempo il piano di rientro rispetto all'obiettivo di medio termine. Il Piano di rientro può essere aggiornato, oltre che al verificarsi di eventi eccezionali ulteriori rispetto a quelli che hanno determinato l'adozione del Piano medesimo, anche qualora, in relazione all'andamento del ciclo economico, il Governo intenda apportarvi modifiche.
  Nel complesso, gli indicatori di finanza pubblica prevedono un sostanziale scostamento dei valori programmatici rispetto a quelli tendenziali.
  Lo scenario macroeconomico in cui si muovono la NADEF e la Relazione presentata dal Governo tiene conto del marcato rallentamento della crescita che, iniziato nella seconda metà del 2018, si è consolidato a partire dal 2019. Il divario tra il prodotto effettivo e quello potenziale si è allargato rispetto all'anno precedente per effetto delle più sfavorevoli condizioni cicliche. Il saldo di bilancio strutturale è stimato pari a -1,2 per cento del PIL nel 2019 (con un miglioramento di 0,3 percentuali rispetto all'anno precedente), a -1,4 per cento nel 2020, a -1,2 per cento nel 2021 e a -1,0 per cento nel 2022.
  Il Governo fa presente che già il risultato stimato per il 2019 rappresenta l'inizio del percorso di convergenza verso l'OMT, nell'ambito di una politica di rilancio dell'economia che non comprometta gli equilibri di finanza pubblica e intervenga anche attraverso la riduzione della spesa corrente e l'efficientamento di tutta la spesa primaria. Secondo il Governo la manovra per il triennio 2020-2022 punta a preservare la sostenibilità della finanza pubblica e a creare al contempo spazi fiscali per completare l'attuazione delle politiche di inclusione e attivazione del lavoro già in vigore e per rilanciare la Pag. 47crescita economica nel segno della sostenibilità ambientale e sociale. Più specificamente, per quanto concerne l'aggiustamento strutturale richiesto dalle regole europee, il Governo, nell'ottica di un auspicabile orientamento della politica di bilancio dell'area euro verso uno stimolo alla crescita e tenuto conto della necessità di invertire l'aumento del rapporto debito/PIL, afferma di aver deciso di puntare a un saldo strutturale in rapporto al PIL quasi invariato nel 2020, con l'impegno a migliorare il saldo strutturale negli anni successivi. Il Governo fa presente che la scelta effettuata contempera l'esigenza di ricondurre verso il basso l'evoluzione del rapporto debito/PIL e di non correre il rischio, soprattutto nel breve periodo, di effettuare politiche pro-cicliche. Aggiunge, quindi, che nel 2020, in un contesto economico ancora debole, in cui dovrebbero presentarsi i primi segnali di ripresa del ciclo internazionale, sarebbe inopportuno dare luogo ad eccessive strette fiscali, per cui misure di portata maggiore a quelle necessarie per compensare gli effetti sul bilancio della disattivazione delle clausole IVA sarebbero controproducenti.
  L'avanzo primario nominale mostra una dinamica differenziata negli anni, con una riduzione per il 2019 all'1,3 per cento e per il 2020 all'1,1 per cento, mentre nel 2021 e 2022 si prevede un aumento all'1,3 per cento e 1,6 per cento.
  Il saldo del settore statale vedrà un peggioramento nel 2020 (-2,5 per cento) rispetto al 2019 (-2,3 per cento) per poi avviarsi verso un percorso di riduzione entro il 2022 (-1,3 per cento).
  La dinamica degli interessi passivi è prevista in diminuzione, dal 3,7 per cento del 2018 al 2,9 per cento del 2022 (a fronte del 3,8 per cento del 2022 previsto dal DEF 2019). Il calo degli interessi sembra essere guidato dalla migliore performance dei titoli del debito pubblico italiano rispetto alle stime del DEF 2019 per effetto di un minore spread.
  Per quanto concerne gli interventi programmati, come già anticipato la NADEF prevede la disattivazione dell'aumento dell'IVA, il finanziamento delle politiche invariate e il rinnovo di altre politiche in scadenza, tra cui gli incentivi a Industria 4.0, nonché ulteriori misure mirate a stimolare la crescita, quali la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro, il rilancio degli investimenti pubblici, l'aumento delle risorse per istruzione e ricerca scientifica e tecnologica e il sostegno e rafforzamento del sistema sanitario universale. Le risorse aggiuntive richieste per la riduzione del cuneo fiscale nel 2020 ammontano a 0,15 punti percentuali di PIL, che saliranno a 0,3 punti nel 2021. Nel complesso le risorse per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra di bilancio per il 2020 sono pari a quasi 0,8 per cento del PIL. Le coperture saranno assicurate mediante misure di efficientamento della spesa pubblica e di revisione o soppressione di disposizioni normative vigenti in relazione alla loro efficacia o priorità, per un risparmio di oltre 0,1 punti percentuali di PIL; nuove misure di contrasto all'evasione e alle frodi fiscali, nonché interventi per il recupero del gettito tributario anche attraverso una maggiore diffusione dell'utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili, per un incremento totale del gettito pari a 0,4 per cento del PIL; riduzione delle spese fiscali e dei sussidi dannosi per l'ambiente e nuove imposte ambientali, che nel complesso aumenterebbero il gettito di circa lo 0,1 per cento del PIL; altre misure fiscali, fra cui la proroga dell'imposta sostitutiva sulla rivalutazione di terreni e partecipazioni, per oltre 0,1 punti percentuali.
  Venendo al rapporto debito/PIL segnala, in via preliminare, che i dati riportati nella NADEF riflettono le recenti revisioni apportate dall'ISTAT, relativamente al PIL, e dalla Banca d'Italia, relativamente al debito pubblico. Queste ultime, in particolare, derivano da una revisione della metodologia di valutazione di alcune categorie di depositi concordata a livello europeo. Secondo questo nuovo criterio, gli interessi maturati, ma non ancora pagati, debbono essere inclusi nel debito pubblico al momento della capitalizzazione – cioè al momento in cui iniziano essi stessi a produrre interessi – anziché Pag. 48al momento del pagamento, come avveniva in base al criterio precedentemente adottato. Tale modifica si applica, in Italia, ai Buoni postali fruttiferi – BPF attribuiti al Ministero dell'economia e delle finanze a seguito della trasformazione della Cassa depositi e prestiti in società per azioni, avvenuta nel 2003.
  Per effetto di tale revisione, il debito pubblico del 2018 risulta maggiore di circa 58,3 miliardi rispetto alla precedente stima. Le revisioni relative agli anni precedenti sono ancora maggiori (65,9 miliardi di euro per il 2015, 64,9 miliardi per il 2016 e 59,7 miliardi per il 2017) in quanto riflettono anche gli effetti dell'ampliamento del perimetro delle Amministrazioni pubbliche definito dall'ISTAT.
  Venendo alle previsioni, per il 2019 il Governo stima un rapporto debito/PIL del 135,7 per cento, in aumento di 0,9 punti percentuali rispetto all'anno precedente. Il DEF stimava invece un rapporto del 132,6 per cento. La differenza è dovuta al maggior debito risultante dalle revisioni statistiche, alla minor crescita del PIL nominale rispetto alle attese e al mancato realizzo dei proventi da privatizzazioni ipotizzati dal precedente Governo nella misura dell'1 per cento del PIL. Tali fattori peggiorativi del rapporto sono stati soltanto in parte compensati dai fattori migliorativi rappresentati dal miglioramento dell'avanzo primario rispetto alle stime, dalla minore spesa per interessi e dal minor fabbisogno di cassa del settore pubblico, a sua volta riconducibile alle maggiori entrate di cassa dovute agli utili della Banca d'Italia e alle minori uscite per Reddito di Cittadinanza e Quota 100.
  Nel triennio successivo, la combinazione di una riduzione del fabbisogno di liquidità del settore pubblico, della crescita del PIL nominale e di proventi da privatizzazioni – pari allo 0,2 per cento del PIL all'anno nel prossimo triennio – porterà il rapporto debito/PIL su un sentiero decrescente: 135,2 per cento nel 2020, 133,4 per cento nel 2021 e 131,4 per cento nel 2022. Il DEF dello scorso aprile ipotizzava una riduzione più ambiziosa del rapporto debito/PIL nel 2020, pari a –1,5 punti percentuali a fronte di –0,5 punti percentuali nella NADEF, mentre per gli anni 2021 e 2022 era più contenuta.
  Il Governo nella Nota manifesta comunque la volontà di assicurare la sostenibilità del debito pubblico, confermata dal profilo discendente assunto dal rapporto debito/PIL nell'orizzonte di programmazione, sebbene la regola del debito non venga rispettata.
  Avviandosi alla conclusione, evidenzia che il Governo è quindi impegnato a perseguire una politica di rilancio dell'economia in grado di coniugare la crescita e l'innovazione con la sostenibilità sul piano sociale, ambientale ed economico, per rilanciare il potenziale di sviluppo del nostro Paese. Le misure che saranno introdotte – anche in risposta alle raccomandazioni rivolte all'Italia formulate dal Consiglio Ecofin del 9 luglio 2019 – mirano a intervenire su fattori interni di debolezza strutturale, intercettando allo stesso tempo tendenze globali in materia di ambiente, lavoro, capitale umano e diritti.
  In questo quadro, la Nota dichiara collegati alla decisione di bilancio 22 disegni di legge, tra cui quelli recanti disposizioni per il Green New Deal e la transizione ecologica del Paese, in materia di spettacolo, industrie culturali e creative, turismo e beni culturali, in materia di formazione iniziale e abilitazione del personale docente, per l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la ricerca e il trasferimento tecnologico, per il sostegno e la valorizzazione della famiglia (Family Act), per favorire l'autonomia differenziata ai sensi dell'articolo 116, comma 3, della Costituzione, per la semplificazione e il riordino in materia fiscale, per la creazione di una Banca degli Investimenti pubblica, per la riduzione del cuneo fiscale, nonché per la revisione della disciplina del ticket e delle esenzioni per le prestazioni specialistiche e di diagnostica ambulatoriale.
  Tutto ciò considerato, esprime pertanto una valutazione positiva sulla Nota di aggiornamento in esame.

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  La Sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con quanto evidenziato dal relatore.

  Claudio BORGHI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta, già convocata per la giornata odierna.

  La seduta termina alle 9.35.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 9.35.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2019, relativo allo sviluppo, all'acquisizione ed al sostegno tecnico-logistico decennale dei primi due sommergibili U212, derivanti dalla classe Todaro.
Atto n. 108.
(Rilievi alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 2 ottobre 2019.

  Claudio BORGHI, presidente, rammenta che nella dello scorso 2 ottobre il rappresentante del Governo si era riservato di fornire i chiarimenti richiesti dal relatore.

  La Sottosegretaria Laura CASTELLI evidenzia che il programma in esame rientra in una strategia elaborata dal Ministero della difesa, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, relativa all'impiego ottimale delle risorse complessivamente recate dal rifinanziamento del fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, e all'articolo 1, comma 95, della legge di bilancio 2019, attraverso una bilanciata ripartizione delle stesse a favore di programmi particolarmente qualificanti sia per le esigenze di sicurezza sia per quelle afferenti la competitività industriale.
  Conferma inoltre che l'utilizzo delle suddette risorse per il programma in titolo non è suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S), relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 02/2019, relativo allo sviluppo, all'acquisizione ed al sostegno tecnico-logistico decennale dei primi due sommergibili U212, derivanti dalla classe Todaro (Atto n. 108);
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:
    il programma in esame rientra in una strategia elaborata dal Ministero della difesa, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, relativa all'impiego ottimale delle risorse complessivamente recate dal rifinanziamento del fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, e all'articolo 1, comma 95, della legge di bilancio 2019, attraverso una bilanciata ripartizione delle stesse a favore di programmi particolarmente qualificanti sia per le esigenze di sicurezza sia per quelle afferenti la competitività industriale;
    l'utilizzo delle suddette risorse, per il programma in titolo, non è suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori Pag. 50interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto ministeriale».

  La Sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 03/2019, relativo all'acquisizione di un'unità di appoggio alle operazioni speciali, di supporto alle operazioni subacquee e per il soccorso a sommergibili sinistrati e al relativo supporto logistico decennale.
Atto n. 109.
(Rilievi alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 2 ottobre 2019.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda che nella seduta del 2 ottobre 2019 il rappresentante del Governo si era riservato di fornire i chiarimenti richiesti dal relatore.

  La Sottosegretaria Laura CASTELLI fa presente che il programma in esame rientra in una strategia elaborata dal Ministero della difesa, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, relativa all'impiego ottimale delle risorse complessivamente recate dal fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio 2017, come rifinanziato dall'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, attraverso una bilanciata ripartizione delle stesse a favore di programmi particolarmente qualificanti sia per le esigenze di sicurezza sia per quelle afferenti la competitività industriale.
  Assicura inoltre che l'utilizzo delle suddette risorse per il programma in titolo non è suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse.

  Pietro NAVARRA (PD), relatore, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 03/2019, relativo all'acquisizione di un'unità di appoggio alle operazioni speciali, di supporto alle operazioni subacquee e per il soccorso a sommergibili sinistrati e al relativo supporto logistico decennale (Atto n. 109);
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:
    il programma in esame rientra in una strategia elaborata dal Ministero della difesa, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, relativa all'impiego ottimale delle risorse complessivamente recate dal fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio 2017, come rifinanziato dall'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, attraverso una bilanciata ripartizione delle stesse a favore di programmi particolarmente qualificanti sia per le esigenze di sicurezza sia per quelle afferenti la competitività industriale;
    l'utilizzo delle suddette risorse, per il programma in titolo, non è suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse;

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto ministeriale».

Pag. 51

  La Sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 06/2019, relativo allo sviluppo, alla successiva produzione ed al supporto logistico decennale del sistema missilistico TESEO MK2/E EVOLVED.
Atto n. 110.
(Rilievi alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 2 ottobre 2019.

  Claudio BORGHI, presidente, rammenta che nella seduta del 2 ottobre scorso il rappresentante del Governo si era riservato di fornire i chiarimenti richiesti dalla relatrice.

  La Sottosegretaria Laura CASTELLI segnala che il programma in esame rientra in una strategia elaborata dal Ministero della difesa, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, relativa all'impiego ottimale delle risorse complessivamente recate dal fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio 2017, come rifinanziato dall'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, attraverso una bilanciata ripartizione delle stesse a favore di programmi particolarmente qualificanti sia per le esigenze di sicurezza sia per quelle afferenti la competitività industriale.
  Conferma poi che l'utilizzo delle suddette risorse per il programma in titolo non è suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse;

  Beatrice LORENZIN (PD), relatrice, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 06/2019, relativo allo sviluppo, alla successiva produzione ed al supporto logistico decennale del sistema missilistico TESEO MK2/E EVOLVED (Atto n. 110);
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:
    il programma in esame rientra in una strategia elaborata dal Ministero della difesa, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, relativa all'impiego ottimale delle risorse complessivamente recate dal fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio 2017, come rifinanziato dall'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, attraverso una bilanciata ripartizione delle stesse a favore di programmi particolarmente qualificanti sia per le esigenze di sicurezza sia per quelle afferenti la competitività industriale;
    l'utilizzo delle suddette risorse, per il programma in titolo, non è suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse;

VALUTA FAVOREVOLMENTE
  lo schema di decreto ministeriale».

  La Sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di parere formulata dalla relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

Pag. 52

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 26/2019, relativo allo sviluppo ed al potenziamento della costellazione dei satelliti radar COSMO-Sky Med di seconda generazione (CSG) per l'osservazione della terra.
Atto n. 111.
(Rilievi alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 2 ottobre 2019.

  Claudio BORGHI, presidente, rammenta che nella seduta del 2 ottobre 2019 il rappresentante del Governo si era riservato di fornire risposta alle richieste di chiarimento formulate dalla relatrice.

  La Sottosegretaria Laura CASTELLI evidenzia che il programma in esame rientra in una strategia elaborata dal Ministero della difesa, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, relativa all'impiego ottimale delle risorse complessivamente recate dal rifinanziamento del fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, attraverso una bilanciata ripartizione delle stesse a favore di programmi particolarmente qualificanti sia per le esigenze di sicurezza sia per quelle afferenti alla competitività industriale.
  Assicura quindi che l'utilizzo delle suddette risorse, per il programma in titolo, non è suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse.
  Evidenzia poi che il programma, secondo prassi estesa all'intero panorama di altre progettualità di ammodernamento/rinnovamento dello strumento militare, prevede un iniziale periodo di supporto logistico decennale e che nei costi complessivi relativi al completamento della costellazione COSMO-Sky Med di seconda generazione (CSG), pari a 607 milioni di euro, di cui circa 394 milioni di euro quota ASI e circa 212 milioni di euro quota Difesa, vengono peraltro ricompresi gli oneri afferenti al Mantenimento delle Condizioni Operative ed Evolutive (MCO/E) del sistema stesso, per un analogo arco temporale decennale, e non dovranno, dunque, essere ricercate ulteriori risorse finanziarie a garanzia del mantenimento del sistema allo stato dell'arte.
  Assicura che sono stati presi in considerazione sia i costi «ricorrenti» – propri della maggior parte delle attività di mantenimento in condizioni operative – sia quelli «non ricorrenti» connessi allo sviluppo di nuove capacità e alla gestione delle obsolescenze.
  Quindi, in merito alla copertura decennale degli oneri derivanti dal servizio di mantenimento in condizioni operative (MCO) del sistema, stimati in circa 270 milioni di euro, in ragione della distribuzione delle risorse disponibili nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico a valle della ripartizione ai sensi dell'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, evidenzia che la Difesa provvederà a garantire le quote dal 2019 al 2022, mentre ASI coprirà le restanti quote fino al 2029. Tali quote verranno puntualmente definite all'interno del redigendo Accordo Esecutivo Difesa-ASI in un quadro finanziario coerente con le esigenze operative, tecniche ed amministrative, sia in termini di volumi che di ripartizione temporale.

  Beatrice LORENZIN (PD), relatrice, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 26/2019, relativo allo sviluppo ed al potenziamento della costellazione dei satelliti radar COSMO-Sky Med di seconda generazione (CSG) per l'osservazione della terra (Atto n. 111);Pag. 53
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:
    il programma in esame rientra in una strategia elaborata dal Ministero della difesa, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, relativa all'impiego ottimale delle risorse complessivamente recate dal rifinanziamento del fondo investimenti di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, attraverso una bilanciata ripartizione delle stesse a favore di programmi particolarmente qualificanti sia per le esigenze di sicurezza sia per quelle afferenti alla competitività industriale;
    l'utilizzo delle suddette risorse, per il programma in titolo, non è suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse;
    il programma, secondo prassi estesa all'intero panorama di altre progettualità di ammodernamento/rinnovamento dello strumento militare, prevede un iniziale periodo di supporto logistico decennale;
    nei costi complessivi relativi al completamento della costellazione COSMO-Sky Med di seconda generazione (CSG), pari a 607 milioni di euro (circa 394 milioni di euro quota ASI e circa 212 milioni di euro quota Difesa), vengono peraltro ricompresi gli oneri afferenti al Mantenimento delle Condizioni Operative ed Evolutive (MCO/E) del sistema stesso, per un analogo arco temporale decennale, e non dovranno, dunque, essere ricercate ulteriori risorse finanziarie a garanzia del mantenimento del sistema allo stato dell'arte;
    sono stati presi in considerazione sia i costi «ricorrenti» – propri della maggior parte delle attività di mantenimento in condizioni operative – sia quelli «non ricorrenti» connessi allo sviluppo di nuove capacità e alla gestione delle obsolescenze;
    in merito alla copertura decennale degli oneri derivanti dal servizio di mantenimento in condizioni operative (MCO) del sistema, stimati in circa 270 milioni di euro, in ragione della distribuzione delle risorse disponibili nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico a valle della ripartizione ai sensi dell'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, la Difesa provvederà a garantire le quote dal 2019 al 2022, mentre ASI coprirà le restanti quote fino al 2029;
    tali quote verranno puntualmente definite all'interno del redigendo Accordo Esecutivo Difesa-ASI in un quadro finanziario coerente con le esigenze operative, tecniche ed amministrative, sia in termini di volumi che di ripartizione temporale,

VALUTA FAVOREVOLMENTE
  lo schema di decreto ministeriale».

  La Sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di parere della relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 9.45.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 13.55.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2-bis.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella odierna seduta antimeridiana.

Pag. 54

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA) intende rivolgere al Governo talune richieste di chiarimento che, a causa della ristrettezza dei tempi, non ha avuto modo di porre al Ministro dell'economia e delle finanze, Gualtieri, nel corso della sua audizione dello scorso 7 ottobre svoltasi presso le Commissioni congiunte bilancio di Senato e Camera. In particolare richiama l'attenzione, da un lato, sull'incremento dell'indebitamento netto previsto per l'anno 2020, che dall'1,4 per cento del quadro tendenziale viene fissato per il medesimo anno al 2,2 per cento dal quadro programmatico. A tale proposito, ritiene infatti indispensabile comprendere se le istituzioni dell'Unione europea, che pure sembrerebbero nutrire atteggiamenti di maggiore indulgenza verso l'attuale Governo rispetto a quelli riservati all'Esecutivo precedente, possano effettivamente convalidare un simile incremento dell'indebitamento netto, a valere sul quale vengono peraltro parzialmente reperite le risorse finanziarie destinate alla copertura degli interventi complessivamente delineati dalla manovra finanziaria per l'anno 2020. Dall'altro lato, richiama l'attenzione sul carattere irrealistico delle cifre indicate nella NADEF con riferimento ai proventi attesi dalla lotta all'evasione fiscale, quantificati nell'ordine di circa 7 miliardi di euro, pari allo 0,4 per cento del PIL, anch'essi concorrenti alla copertura complessiva della manovra di finanza pubblica. Al riguardo, ritiene infatti che una simile modalità di copertura risulti palesemente irrealizzabile ed aleatoria, come peraltro bene evidenziato anche nel corso del ciclo di audizioni svolte sulla Nota di aggiornamento presso il Senato. Tutto ciò premesso chiede pertanto alla sottosegretaria Castelli se il Governo – qualora l'Unione europea non dovesse asseverare la manovra di bilancio prefigurata nel predetto documento ovvero non dovessero realizzarsi i proventi attesi dalle misure di contrasto all'evasione fiscale – abbia comunque predisposto un eventuale piano alternativo. Ritiene altresì fondamentale che il Governo chiarisca se il gettito complessivamente derivante dall'IVA, al netto della disattivazione delle cosiddette clausole di salvaguardia, sarà destinato o meno ad aumentare giacché, stando anche alle dichiarazioni rilasciate in proposito dal Ministro Gualtieri, non sembrerebbe potersi escludere a priori un intervento del Governo medesimo volto a rimodulare le singole aliquote dell'IVA, in ciò eventualmente determinando un aumento complessivo del gettito dalle stesse derivanti, con conseguente aggravio della pressione fiscale a carico dei consumatori e delle imprese.

  Andrea MANDELLI (FI), associandosi alle considerazioni svolte dall'onorevole Comaroli in relazione alla questione complessiva delle aliquote IVA, reputa inoltre opportuno acquisire una conferma da parte del Governo in merito all'effettiva attribuzione al comparto sanitario di risorse finanziarie quantificate nell'ordine di circa 2 miliardi di euro. Venendo invece alle forme di copertura indicate nella NADEF con riferimento al finanziamento degli interventi previsti nella prossima manovra di bilancio, esprime anch'egli perplessità circa l'effettiva possibilità di conseguire la cifra di circa 7 miliardi di euro derivanti dalle misure di contrasto all'evasione fiscale, prevalentemente fondata sull'utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili, anche in considerazione del fatto che la sola implementazione di tali strumenti richiederebbe comunque un notevole sforzo realizzativo, evidentemente non esauribile in un arco temporale ravvicinato. Conclusivamente manifesta perplessità circa l'effettiva sostenibilità finanziaria della manovra prefigurata per l'anno 2020 dalla NADEF, tanto più nel quadro di una crescita del PIL programmatico fissata per il medesimo anno 2020 ad un mero 0,6 per cento.

  Fabio MELILLI (PD) rileva in primo luogo che la manovra economica delineata dal Governo nella presente Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019, per quanto collocata nell'ambito di una congiuntura, sia nazionale che internazionale, tutt'altro che favorevole, Pag. 55si caratterizza per una impostazione assolutamente ragionevole, equilibrata e condivisibile. In riferimento ad alcune specifiche osservazioni dianzi svolte dall'onorevole Comaroli, si limita ad osservare che le istituzioni dell'Unione europea non hanno assunto una posizione ingenerosa nei confronti del precedente Governo, che ad esempio aveva inserito nei documenti programmatici di bilancio, con finalità di copertura, consistenti introiti derivanti da operazioni di dismissione e privatizzazione mai effettivamente conseguiti. Fermo restando che sarà naturalmente compito del Governo dettagliare in maniera più puntuale nell'ambito del prossimo disegno di legge di bilancio le misure che concorrono singolarmente alla manovra finanziaria, coglie la presente occasione per ribadire e confermare che il gettito complessivamente derivante dalle aliquote IVA non è destinato ad aumentare, il che ovviamente non può essere considerato come un elemento di per sé ostativo rispetto alla decisione delle forze politiche, in costanza del predetto gettito, di avviare una riflessione in ordine ad una eventuale rimodulazione delle singole aliquote IVA. Al riguardo, evidenza peraltro come la disattivazione delle cosiddette clausole di salvaguardia connesse all'aumento dell'IVA altrimenti previsto a legislazione vigente, che costituisce indubbiamente il nucleo fondamentale del prossimo disegno di legge di bilancio, configura – proprio per l'entità delle risorse in gioco – uno sforzo quantitativo mai prima d'ora compiuto dai precedenti Governi. Tanto premesso, venendo al merito degli aspetti maggiormente qualificanti della presente Nota di aggiornamento, con specifico riferimento alla questione cruciale della congrua destinazione di risorse finanziarie agli investimenti, sia pubblici che privati, ritiene indispensabile svolgere una previa verifica circa lo stato dei precedenti interventi di stimolo agli investimenti medesimi, al fine di comprendere appieno le ragioni dell'inaccettabile scostamento temporale tra il momento dello stanziamento delle risorse e quello della spesa effettivamente realizzata, divario quest'ultimo che è ferma intenzione del Partito Democratico sensibilmente ridurre. In conclusione, ritiene che la manovra prefigurata dalla Nota di aggiornamento rivesta un carattere espansivo, ponendosi l'obiettivo, da un lato, di non incrementare la pressione fiscale e, dall'altro, di favorire una redistribuzione delle risorse a vantaggio dei ceti meno abbienti, in ciò notevolmente differenziandosi rispetto alla logica sottesa alla cosiddetta flat tax. In ragione di ciò, preannunzia il voto favorevole del Partito Democratico.

  Vanessa CATTOI (LEGA) intende rivolgere al Governo una domanda specifica circa l'intenzione o meno di procedere, nell'ambito del prossimo disegno di legge di bilancio, al rifinanziamento dei fondi destinati ai farmaci innovativi, oncologici e non oncologici. Chiede altresì lumi in ordine al rifinanziamento dei fondi destinati alla realizzazione di opere ed infrastrutture del Paese giacché, secondo i dati desumibili, essi sembrerebbero deficitari per un importo pari a circa 4,7 miliardi di euro.

  Claudio MANCINI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, si rivolge alla presidenza per sottolineare l'inopportunità che in sede di esame della Nota di aggiornamento si riproducano quesiti già sollevati nel corso delle audizioni svolte presso il Senato sul medesimo documento.

  Claudio BORGHI (LEGA), presidente, precisa che lo svolgimento delle audizioni si colloca nell'ambito di procedure informative che rivestono un carattere preliminare rispetto alla vera e propria discussione della Nota di aggiornamento in seno alla presente Commissione, che come tale si sviluppa secondo le regole consuete sulla base di un libero confronto tra le diverse forze politiche, anche con riguardo alla scelta degli argomenti da approfondire.

  Roberto PELLA (FI) auspica che tra i disegni di legge collegati alla prossima manovra di finanza pubblica, puntualmente elencati nella NADEF, possano trovare Pag. 56recepimento anche gli interventi non più procrastinabili di revisione del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, rispetto ai quali appare quanto mai urgente assicurare e confermare le risorse finanziarie in precedenza disposte dalla legislazione vigente. Ritiene pertanto opportuno che, in sede di predisposizione della risoluzione di maggioranza sulla NADEF, possa tra l'altro essere recepito quanto evidenziato nel parere reso dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali, laddove si auspica l'inserimento tra i predetti disegni di legge collegati di un provvedimento di complessiva riforma del testo unico sull'ordinamento degli enti locali.

  Luigi MARATTIN (IV) esprime a nome del gruppo Italia Viva una positiva valutazione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019, preannunziando altresì il voto favorevole del gruppo medesimo sul conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea nonché sulle risoluzioni della maggioranza che in quella sede saranno discusse e votate con riferimento, da un lato, all'autorizzazione allo scostamento dall'Obiettivo di medio termine contenuta nella Relazione al Parlamento presentata ai sensi dell'articolo 6, comma 5, della legge n. 243 del 2012, annessa alla presente Nota, dall'altro, sulla NADEF medesima. Osserva infatti che, pur nella dialettica tra le diverse forze della maggioranza parlamentare, la Nota di aggiornamento delinea chiaramente uno schema di intervento triennale di politica economica, che si propone di incidere in maniera non improvvisata bensì lungo un percorso ponderato di medio periodo sulle variabili principali sottese allo sviluppo del quadro macroeconomico e di finanza pubblica. Pur in presenza di un debito pubblico che nel 2020 si preannunzia ancora superiore al 135 per cento, anche per effetto di specifici interventi di revisione statistica, nonché di una congiuntura internazionale sfavorevole, richiama l'attenzione sulla disattivazione per il 2020 delle cosiddette clausole di salvaguardia connesse all'aumento dell'IVA altrimenti previsto a legislazione vigente, che richiede uno sforzo finanziario assai consistente mai prima d'ora assunto su tale versante, per un valore equivalente a circa 23,1 miliardi di euro. In relazione invece alle osservazioni dianzi svolte da taluni esponenti di opposizione in merito ad un possibile aumento complessivo del gettito IVA per effetto di una eventuale rimodulazione delle singole aliquote, osserva come si possa propriamente parlare di un aumento dell'IVA stessa solo in presenza di un incremento del gettito aggregato, laddove in costanza del gettito medesimo è nella libera discrezionalità del Governo e della sua maggioranza parlamentare avviare una riflessione in ordine alla opportunità o meno di procedere ad una rimodulazione, come detto, delle diverse aliquote dell'imposta stessa. Rispetto agli impieghi complessivamente previsti dalla manovra prefigurata dalla NADEF per il 2020, quantificati nell'ordine di circa 29 miliardi di euro, osserva che – al netto delle risorse occorrenti per la disattivazione delle clausole IVA – i residui 6 miliardi di euro sono indirizzati in favore di talune, selezionate priorità politiche. A tale ultimo riguardo, accoglie con estremo favore il varo di misure volte ad una prima riduzione del cuneo fiscale nonché le prospettate misure di sostegno alla famiglia e la proroga degli incentivi rientranti nel cosiddetto piano Industria 4.0, che il precedente Governo aveva invece dapprima soppresso e poi solo parzialmente ripristinato. Per quanto concerne infine la questione cruciale degli investimenti, sia pubblici che privati, rileva come l'elemento centrale sia rappresentato dalla incapacità sinora registratasi di trasformare le risorse iscritte a bilancio in effettivi pagamenti di cassa, aspetto quest'ultimo a suo avviso addirittura preponderante rispetto al sia pur auspicabile incremento delle risorse complessivamente destinate al finanziamento degli investimenti medesimi. Osserva infine, anche in risposta a taluni degli interventi che lo hanno preceduto, che la definizione completa del quadro macroeconomico sotteso al prossimo disegno di legge di bilancio Pag. 57non è rimessa alla Nota di aggiornamento bensì al Documento programmatico di bilancio, che il nostro Governo è tenuto per legge a trasmettere all'Unione europea entro il 15 ottobre di ciascun anno.

  Massimo GARAVAGLIA (LEGA) evidenzia come dall'intervento del Ministro dell'economia e delle finanze, Gualtieri, svolto il 7 ottobre scorso dinnanzi alle Commissioni bilancio di Camera e Senato si evince che la rimodulazione dell'IVA avrà anche lo scopo di incentivare l'utilizzo della moneta elettronica. Sembrerebbe, pertanto, che tale rimodulazione comporterà una diminuzione dell'IVA sulle bollette per le utenze e, invece, un aumento della stessa imposta nell'ambito di alcuni settori, come quello turistico e quello della ristorazione, in cui il nostro Paese ha un forte sviluppo. Chiede, quindi, che il Governo chiarisca se dalla rimodulazione dell'IVA si aspetta un aumento di gettito derivante da tale imposta e, nel caso, come intenda utilizzare l'eventuale surplus di gettito.
  Chiede, altresì, alla rappresentante del Governo di chiarire quali componenti garantiscono l'aumento del deflattore del PIL nel 2020 e negli anni successivi, evidenziando che tale circostanza si verifica solo in caso di una marcata inflazione. In proposito, chiede se il Governo intenda mantenere la sterilizzazione delle clausole IVA anche negli anni successivi al 2020.
  Quanto ai 7,2 miliardi di euro derivanti dalla lotta all'evasione fiscale previsti dalla NADEF, ritiene che tale previsione sia particolarmente ottimistica. In merito, chiede se il Governo intenda mantenere gli indici sintetici di affidabilità (ISA), che il Governo precedente aveva previsto di eliminare. Sempre in merito al recupero dell'evasione fiscale, chiede come il Governo intenda aumentare il gettito derivante da tributi quali l'IMU e la TASI, rispetto ai quali il contribuente non ha molte possibilità di evasione. Chiede, inoltre, quali misure il Governo intenda porre in atto riguardo la lotta all'evasione sul lavoro irregolare, evidenziando che la NADEF non fornisce indicazioni specifiche su questo tema. Infine, in merito alle tasse ambientali, nell'osservare che nel nostro Paese tali imposte sono molto elevate, chiede come il Governo intenda recuperare i 17 miliardi di euro previsti, in parte, a copertura delle agevolazioni inserite nel decreto-legge ambientale in corso di predisposizione.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), nel riproporre alla rappresentante del Governo alcune richieste a cui ritiene che il Ministro Gualtieri non abbia fornito una risposta soddisfacente, associandosi all'intervento dell'onorevole Garavaglia, ritiene ottimistica la previsione del recupero di ulteriori 7,2 miliardi di euro dalla lotta all'evasione fiscale prevista dalla NADEF. Al riguardo, ricorda che le misure adottate negli ultimi anni, come lo split payment e la fatturazione elettronica, hanno generato introiti decisamente più contenuti. Osserva, altresì, che nel corso delle audizioni che si sono svolte nelle giornate di lunedì e di martedì scorsi dinnanzi alle Commissioni bilancio di Camera e Senato, gli auditi hanno confermato come la previsione di ottenere 7,2 miliardi di euro dalla lotta all'evasione fiscale sia poco realistica.
  Chiede, altresì, che il Governo chiarisca quale indirizzo di politica economica intenda assumere nei confronti dei professionisti e delle imprese, rispetto ai quali la NADEF non fornisce indicazioni specifiche.
  Infine, chiede quali misure il Governo intenda adottare a tutela del made in Italy, anche alla luce dell'eventuale imposizione di dazi sui prodotti italiani da parte di Paesi extraeuropei.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI, replicando agli interventi svolti nel corso della discussione, si rammarica che alcuni deputati ritengano che alle loro domande non siano state fornite risposte soddisfacenti da parte del Ministro Gualtieri, ricordando che la NADEF è il primo passo di un percorso complessivo durante il quale saranno dettagliate le misure che il Governo intende adottare per raggiungere gli obiettivi che la stessa NADEF ha posto. Pag. 58
  In merito alla sanità, fa presente che la NADEF conferma gli stanziamenti previsti negli anni precedenti e ricorda, altresì, che l'utilizzo di tali stanziamenti verrà definito mediante accordo tra il Ministro della salute e le regioni nell'ambito della Conferenza Stato-regioni.
  Replicando ai deputati che ritengono troppo ottimistica la previsione di ottenere circa 7 miliardi di euro dalla lotta all'evasione fiscale, ricorda che il disegno di legge di bilancio, come di consueto, sarà accompagnato dalla relazione tecnica «bollinata» dalla Ragioneria generale dello Stato. Fa presente che le misure che garantiranno tale maggiore gettito sono ancora in corso di definizione e riguarderanno, ad esempio, la lotta all'evasione delle accise e dell'IVA sui carburanti e alle irregolarità relative alle indebite compensazioni contributive nelle dichiarazioni presentate all'INPS. Quanto al recupero di gettito relativo all'IMU e alla TASI evidenzia che il Governo provvederà a presentare al Parlamento un pacchetto di misure sulla riscossione che favoriranno la digitalizzazione e la semplificazione, tramite, ad esempio, l'unificazione di tributi.
  In merito all'IVA, fa presente che non si attendono aumenti in termini di gettito poiché il dibattito in corso riguarda solo la rimodulazione dell'imposta. Evidenzia che non si tratta di un tema nuovo poiché in occasione dell'esame del disegno di legge di bilancio molti emendamenti parlamentari hanno prospettato in passato, in un senso o in un altro, rimodulazioni di tale imposta.
  Quanto all'incentivazione dei pagamenti elettronici ritiene sia necessario accelerare alcuni processi per rendere più vantaggiosi e agevoli tali pagamenti, come la misura della lotteria sugli scontrini, che in altri Paesi europei ha portato risultati importanti in termini di maggior gettito. Fa presente, inoltre, che dal 1o gennaio 2020 si applicherà lo scontrino elettronico per tutti gli esercenti e non solo per quelli che superano un certo fatturato.
  Quanto alla richiesta dell'onorevole Pella, condivide il parere espresso dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali relativamente all'inserimento tra i disegni di legge collegati di un disegno di legge recante la complessiva riforma del testo unico sull'ordinamento degli enti locali. Evidenzia, inoltre, che con l'avvio della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica sarà garantito un confronto continuo tra Stato ed enti locali.
  In merito all'aumento del deflattore del PIL evidenzia che, come confermato anche dall'Ufficio parlamentare di bilancio, esso è dovuto all'aumento degli investimenti privati, all'aumento della domanda aggregata e alla sterilizzazione delle clausole IVA.
  Quanto all'intervento dell'onorevole Garavaglia, tralasciando la propaganda, auspica che una seria lotta all'evasione fiscale renderà superfluo ricorrere agli indici sintetici di affidabilità (ISA) nel prossimo futuro. Ritiene, infatti, che sarà necessario mantenere lo strumento degli ISA fino a quando lo stesso gettito sarà garantito da altre misure di lotta all'evasione fiscale.
  Quanto ai sussidi ambientali dannosi, ricorda che il nostro Paese si è impegnato a difesa dell'ambiente in tutti i più prestigiosi consessi internazionali. Afferma che il Governo crede fermamente in questo impegno e ritiene che per mantenerlo sia necessaria una seria programmazione pluriennale che preveda incentivi, quali il credito di imposta, a favore dei comportamenti virtuosi.
  Quanto alla tutela del made in Italy, auspica che le risoluzioni che verranno presentate in Assemblea pongano in risalto questo aspetto.
  Concludendo, fa presente che il disegno di legge di bilancio e un decreto-legge fiscale allo studio del Governo potranno chiarire meglio i temi affrontanti durante la discussione. Fa presente, infine, che la previsione del deficit al 2,2 per cento permetterà al Governo di sostenere una manovra espansiva, che contribuirà alla ripresa economica del nostro Paese.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), intervenendo in dichiarazione di voto, ricorda Pag. 59che nel corso delle audizioni che si sono svolte nelle giornate di lunedì e di martedì scorsi dinnanzi alle Commissioni bilancio di Camera e Senato, tutti gli auditi, e in particolare il vicedirettore generale della Banca d'Italia, Signorini, e il presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, Pisauro, hanno affermato come la previsione di ottenere circa 7 miliardi di euro dalla lotta all'evasione fiscale sia troppo ambiziosa. Auspica che l'Unione europea consenta una manovra ancora più espansiva, anche se ritiene che, a causa della sterilizzazione delle clausole IVA e di altre misure necessarie, rimanga poco margine per consentire tale risultato.
  Quanto alla rimodulazione dell'IVA, evidenzia che, a parità di gettito, ci saranno comunque contribuenti che pagheranno di più a fronte di altri che pagheranno di meno.
  Tutto ciò premesso, ribadendo che la Lega non ha alcun intento ostruzionistico, ma intende svolgere una discussione approfondita, preannuncia il voto contrario del proprio gruppo, ricordando le parole del presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, Pisauro, il quale ha dichiarato che non risponde a criteri di prudenzialità coprire con entrate incerte spese certe.

  Andrea MANDELLI (FI) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sulla Nota di aggiornamento al DEF 2019 a causa delle eccessive incertezze sulle misure che il Governo intende intraprendere e per l'assenza di interventi di carattere strutturale.
  Preannuncia inoltre che il gruppo Forza Italia, il gruppo Lega e il gruppo Fratelli d'Italia designeranno quale relatrice di minoranza l'onorevole Lucaselli.

  Claudio BORGHI, presidente, in attesa che sia completata la trasmissione di tutti i pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.55, riprende alle 15.20.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri di tutte le Commissioni competenti in sede consultiva, che sono in distribuzione.

  La Commissione delibera quindi di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul documento in esame.

  La seduta termina alle 15.25.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 14.55.

DL 105/2019: Disposizioni urgenti in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica.
C. 2100 Governo.
(Parere alle Commissioni I e IX).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 2 ottobre 2019.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda che nella seduta dello scorso 2 ottobre il rappresentante del Governo si era riservato di fornire gli elementi di chiarimento richiesti dal relatore.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI deposita agli atti della Commissione un prospetto contenente chiarimenti del Ministero dello sviluppo economico e una nota della Ragioneria generale dello Stato (vedi allegato).

  Claudio BORGHI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Pag. 60

Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate o sottoposte a misure di sicurezza tra la Repubblica italiana e la Repubblica argentina, fatto a Buenos Aires l'8 maggio 2017.
C. 1989 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, ricorda che il disegno di legge in esame – già approvato senza modificazioni dal Senato (A.S. 1014) – dispone la ratifica e l'esecuzione del Trattato fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica argentina sul trasferimento delle persone condannate o sottoposte a misure di sicurezza tra la Repubblica italiana e la Repubblica argentina, fatto a Buenos Aires l'8 maggio 2017 e che il testo originario del disegno di legge di ratifica è corredato di relazione tecnica.
  In merito ai profili di quantificazione, evidenzia che il provvedimento in esame ha ad oggetto il Trattato fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica argentina sul trasferimento delle persone condannate o sottoposte a misure di sicurezza. Rileva che la relazione tecnica basa la stima degli oneri sull'ipotesi che possano trovarsi nelle condizioni previste per ottenere il trasferimento in Argentina, in conformità con quanto previsto dal Trattato, 2 persone condannate l'anno. La medesima relazione informa che attualmente sono ristretti, presso strutture penitenziarie italiane, 26 cittadini argentini, 13 dei quali con titolo definitivo. Pertanto, pur tenendo conto che l'articolo 4 del Trattato subordina il trasferimento del condannato a una pluralità di requisiti concomitanti, appare necessario, a suo avviso, acquisire conferma circa l'effettiva prudenzialità della stima di due trasferimenti l'anno.
  In merito ai profili di copertura finanziaria, osserva che l'articolo 3 provvede agli oneri riconducibili alle spese di missione del Trattato oggetto di ratifica, valutati in 20.064 euro annui a decorrere dal 2019, nonché alle rimanenti spese derivanti dal Trattato medesimo, pari a 4.000 euro annui a decorrere dal 2019, mediante corrispondente riduzione dell'accantonamento del fondo speciale di parte corrente di competenza del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale relativo al bilancio triennale 2019-2021. In proposito, non ha osservazioni da formulare, atteso che il predetto accantonamento reca le occorrenti disponibilità.
  A margine, ritiene infine utile rilevare che il comma 2 dell'articolo 3 reca, con specifico riferimento ai citati oneri «valutati», il richiamo all'articolo 17, commi da 12 a 12-quater, della legge n. 196 del 2009, che detta la disciplina di carattere generale volta ad assicurare la compensazione degli oneri eventualmente eccedenti le previsioni di spesa.
  Al riguardo, rileva che il predetto richiamo appare sostanzialmente ultroneo, dal momento che, come del resto evidenziato nei pareri in tal senso resi dalla Commissione bilancio a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 163 del 2016, recante la riforma del bilancio dello Stato, la suddetta disciplina è da ritenersi ormai automaticamente applicabile, anche in assenza di un esplicito rinvio normativo. Ciò nonostante, trattandosi di un profilo di carattere meramente formale, si potrebbe valutare, a suo avviso, l'opportunità di non espungere il comma 2 dell'articolo 3, al fine di escludere un nuovo passaggio parlamentare.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI conferma che la stima degli oneri relativa a due trasferimenti di persone condannate dalla Repubblica argentina risulta essere stata calcolata in via prudenziale.
  Concorda, infine, con il relatore sull'opportunità di non espungere il comma 2 dell'articolo 3, al fine di escludere un nuovo passaggio parlamentare.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, formula la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il progetto di legge C. 1989 Governo, approvato dal Senato, recante Pag. 61Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate o sottoposte a misure di sicurezza tra la Repubblica italiana e la Repubblica argentina, fatto a Buenos Aires l'8 maggio 2017;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che la stima degli oneri relativa a due trasferimenti di persone condannate dalla Repubblica argentina risulta essere stata calcolata in via prudenziale,
   ritenuto che:
    al comma 2 dell'articolo 3, il richiamo all'articolo 17, commi da 12 a 12-quater, della legge n. 196 del 2009, che detta la disciplina di carattere generale volta ad assicurare la compensazione degli oneri eventualmente eccedenti le previsioni di spesa, appare sostanzialmente ultroneo, giacché, come del resto evidenziato nei pareri in tal senso resi dalla Commissione bilancio a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 163 del 2016, recante la riforma del bilancio dello Stato, la suddetta disciplina è da ritenersi ormai automaticamente applicabile, anche in assenza di un esplicito rinvio normativo;
    tuttavia, trattandosi di un profilo di carattere meramente formale, appare opportuno non espungere il comma 2 dell'articolo 3, al fine di escludere un nuovo passaggio parlamentare,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo l'11 maggio 2017.
C. 1990 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, ricorda che il disegno di legge in esame – approvato senza modificazioni dal Senato (A.S. 1015) – ha ad oggetto la ratifica e l'esecuzione del Trattato fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica orientale dell'Uruguay in materia di estradizione, fatto a Montevideo l'11 maggio 2017 e che il testo originario del disegno di legge è corredato di relazione tecnica.
  In merito ai profili di quantificazione, non ha osservazioni da formulare alla luce dei dati e degli elementi di quantificazione forniti dalla relazione tecnica, che risultano in linea con quelli forniti da relazioni tecniche relative a provvedimenti di analogo contenuto normativo.
  In merito ai profili di copertura finanziaria, osserva che l'articolo 3 provvede agli oneri riconducibili alle spese di missione del Trattato oggetto di ratifica, valutati in 19.253 euro a decorrere dal 2019, nonché alle rimanenti spese derivanti dal Trattato medesimo, pari a 4.000 euro a decorrere dal 2019, mediante corrispondente riduzione dell'accantonamento del fondo speciale di parte corrente di competenza del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale relativo al bilancio triennale 2019-2021. In proposito, non ha osservazioni da formulare, atteso che il predetto accantonamento reca le occorrenti disponibilità.
  Ciò posto, per quanto riguarda i citati oneri, che presentano natura permanente, segnala che essi, pur in mancanza di una precisazione in tal senso nel testo del provvedimento, devono comunque intendersi come aventi carattere «annuo».
  A margine, ritiene infine utile rilevare che il comma 2 dell'articolo 3 reca, con specifico riferimento ai suddetti oneri «valutati», il richiamo all'articolo 17, commi da 12 a 12-quater, della legge n. 196 del 2009, che detta la disciplina di carattere generale volta ad assicurare la compensazione degli oneri eventualmente eccedenti le previsioni di spesa.Pag. 62
  Al riguardo, rileva che il predetto richiamo appare sostanzialmente ultroneo, dal momento che, come del resto evidenziato nei pareri in tal senso resi dalla Commissione bilancio a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 163 del 2016, recante la riforma del bilancio dello Stato, la suddetta disciplina è da ritenersi ormai automaticamente applicabile, anche in assenza di un esplicito rinvio normativo. Ciò nonostante, trattandosi di un profilo di carattere meramente formale, si potrebbe valutare, a suo avviso, l'opportunità di non espungere il comma 2 dell'articolo 3, al fine di escludere un nuovo passaggio parlamentare.
  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con quanto evidenziato dal relatore in merito al carattere «annuo» degli oneri di cui all'articolo 3, riconducibili alle spese di missione del Trattato oggetto di ratifica, che presentano natura permanente, e conferma pertanto che detti oneri, pur in mancanza di una precisazione in tal senso nel testo del provvedimento, devono comunque intendersi come aventi carattere «annuo».
  Concorda, infine, con il relatore sull'opportunità di non espungere il comma 2 dell'articolo 3, al fine di escludere un nuovo passaggio parlamentare.

  Luigi MARATTIN (IV), relatore, formula la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione,
   esaminato il progetto di legge C. 1990 Governo, approvato dal Senato, recante Ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell'Uruguay, fatto a Montevideo l'11 maggio 2017;
   ritenuto che:
    gli oneri di cui all'articolo 3, riconducibili alle spese di missione del Trattato oggetto di ratifica, che presentano natura permanente, pur in mancanza di una precisazione in tal senso nel testo del provvedimento, devono comunque intendersi come aventi carattere «annuo»;
    al comma 2 dell'articolo 3, il richiamo all'articolo 17, commi da 12 a 12-quater, della legge n. 196 del 2009, che detta la disciplina di carattere generale volta ad assicurare la compensazione degli oneri eventualmente eccedenti le previsioni di spesa, appare sostanzialmente ultroneo, giacché, come del resto evidenziato nei pareri in tal senso resi dalla Commissione bilancio a seguito dell'entrata in vigore della legge n. 163 del 2016, recante la riforma del bilancio dello Stato, la suddetta disciplina è da ritenersi ormai automaticamente applicabile, anche in assenza di un esplicito rinvio normativo;
    tuttavia, trattandosi di un profilo di carattere meramente formale, appare opportuno non espungere il comma 2 dell'articolo 3, al fine di escludere un nuovo passaggio parlamentare,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  La sottosegretaria Laura CASTELLI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 15.

Pag. 63

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 novembre 2017, n. 229, concernente revisione ed integrazione del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171, recante codice della nautica da diporto ed attuazione della direttiva 2003/44/CE.
Atto n. 101.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 25 settembre 2019.

  Claudio BORGHI, presidente, comunica che sullo schema di decreto in esame non risultano ancora pervenuti i prescritti pareri del Consiglio di Stato e del Garante per la protezione dei dati personali.
  Quindi, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del fondo di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145, per il finanziamento delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per l'anno 2019.
Atto n. 104.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 2 ottobre 2019.

  Claudio BORGHI, presidente, ricorda che nella seduta del 2 ottobre 2019 il rappresentante del Governo si era riservato di fornire i chiarimenti richiesti dal relatore.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI comunica di non essere ancora in grado di fornire i chiarimenti richiesti dal relatore.

  Claudio BORGHI, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 15.05.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 33/2019, relativo all'acquisizione, comprensiva del relativo sostegno logistico, di aeromobili a pilotaggio remoto della categoria MALE (Medium Altitude Long Endurance) quali test-bed tecnologici per il potenziamento delle capacità di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance per compiti di sicurezza e difesa.
Atto n. 112.
(Rilievi alla IV Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto.

  Giuseppe BUOMPANE (M5S), relatore, segnala che il Ministro della difesa, in data 13 agosto 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b), del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell'ordinamento militare), la richiesta di parere parlamentare in ordine allo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 33/2019, relativo all'acquisizione, comprensiva del relativo sostegno logistico, di aeromobili a pilotaggio remoto della categoria MALE (Medium Altitude Long Endurance) quali test-bed tecnologici per il potenziamento delle capacità di Intelligence, Surveillance and Reconnaissance per compiti di sicurezza e difesa Pag. 64(atto del Governo n. 112). Tale provvedimento è stato quindi assegnato, in data 18 settembre 2019, alla IV Commissione (Difesa) in sede primaria, nonché alla V Commissione (Bilancio), ai fini della deliberazione di rilievi sui profili di natura finanziaria, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento della Camera.
  Come indicato nella relazione illustrativa allegata al presente schema di decreto, il programma di cui si propone l'approvazione è destinato all'acquisizione, comprensiva del relativo sostegno logistico, di due aeromobili a pilotaggio remoto della categoria MALE (Medium Altitude Long Endurance), nel quadro di una attività di sperimentazione di apparati e sensoristica di produzione nazionale rivolta in particolare alla raccolta di informazioni, al monitoraggio e alla sorveglianza di vaste aree di territorio, ciò nell'ottica di consentire al nostro Paese «l'accesso in posizione di idonea rilevanza al futuro programma per un drone europeo oltre che a un congruo share dei significativi incentivi alla ricerca assicurati dalla Commissione europea».
  La nota tecnica predisposta dallo Stato maggiore della difesa, anch'essa allegata allo schema di decreto, chiarisce che il programma in esame è previsto svilupparsi lungo un arco temporale compreso tra il 2019 e il 2026 per un costo complessivo stimato in 160 milioni di euro, precisando altresì che al relativo onere si provvederà tramite utilizzo delle risorse di cui al Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, ivi incluse quelle relative al rifinanziamento del Fondo stesso disposto dall'articolo 1, comma 1072, della legge n. 105 del 2017, attribuite in sede di riparto allo stato di previsione del Ministero della difesa ed ivi rispettivamente iscritte nei piani gestionali n. 27 e n. 32 del capitolo di bilancio 7120, relativo a spese per costruzione e acquisizione di impianti e sistemi.
  In particolare, il Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese è stato ripartito con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 luglio 2017 che, con riferimento al settore di spesa denominato «attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni», ha assegnato al Ministero della difesa complessivamente circa 5,15 miliardi di euro distribuiti nel periodo 2020-2032.
  Successivamente, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 novembre 2018 ha provveduto al riparto del rifinanziamento del suddetto Fondo, attribuendo al Ministero della difesa, con riferimento sempre al citato settore di spesa ed all'arco temporale interessato dal presente schema di decreto, i seguenti importi: 260,8, milioni di euro per il 2020, 316,54 milioni di euro per il 2021, 320,96 milioni di euro per il 2022, 287,5 milioni di euro per il 2023, 316,11 milioni di euro per il 2024, 241 milioni di euro per il 2025 e 154,28 milioni di euro per il 2026.
  Ad ulteriore garanzia della sostenibilità finanziaria del programma, la nota tecnica specifica che, in ogni caso, il programma sarà modulato in modo tale da renderlo compatibile con le risorse complessivamente disponibili, anche mediante una sua parziale attuazione e/o con una ridefinizione dei tempi di attuazione.
  Ciò premesso, nel prendere atto che le risorse previste dalla relazione appaiono congrue rispetto ai costi complessivamente da sostenere, anche tenendo conto delle risorse destinate ai programmi d'armi di cui agli atti del Governo numeri 109, 113 e 114 attualmente all'esame del Parlamento, ritiene comunque necessario che il Governo confermi che l'utilizzo delle suddette risorse non sia suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI si riserva di fornire gli elementi di chiarimento richiesti dal relatore.

  Claudio BORGHI, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Pag. 65

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 04/2019, relativo al potenziamento ed all'aggiornamento della capacità di autoprotezione dei velivoli da trasporto dell'Aeronautica militare.
Atto n. 113.
(Rilievi alla IV Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto.

  Claudio MANCINI (PD), relatore, fa presente che il Ministro della difesa, in data 16 agosto 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b), del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell'ordinamento militare), la richiesta di parere parlamentare in ordine allo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 04/2019, relativo al potenziamento ed all'aggiornamento della capacità di autoprotezione dei velivoli da trasporto dell'Aeronautica militare (atto del Governo n. 113) e che tale provvedimento è stato quindi assegnato, in data 18 settembre 2019, alla IV Commissione (Difesa) in sede primaria, nonché alla V Commissione (Bilancio), ai fini della deliberazione di rilievi sui profili di natura finanziaria, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento della Camera.
  Rileva che dalla relazione illustrativa redatta dallo Stato maggiore della Difesa ed allegata allo schema di decreto in esame si evince che il programma pluriennale prevede lo sviluppo di nuovi sistemi di autoprotezione in grado di rilevare, identificare e contrastare i sensori utilizzati dai sistemi d'arma anti-aerei per l'ingaggio dei bersagli, anche in condizioni di spettro elettromagnetico altamente congestionato, nonché l'aggiornamento di quelli già in dotazione, al fine di adeguarli all'evoluzione tecnologica della minaccia di abbattimento presente nell'ambito degli scenari operativi attuali ed in quelli di prevedibile impiego. Osserva che il programma, il cui avvio è previsto nel 2019, si concluderà presumibilmente nel 2030 e si stima che avrà un costo complessivo di 243,5 milioni di euro.
  Segnala che il programma pluriennale è finanziato attraverso il complesso degli stanziamenti provenienti dalla ripartizione del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (capitolo 7555 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze), di cui all'articolo 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016, così come rifinanziato dal comma 1072 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017, assegnati al Ministero della difesa quali somme da destinare al settore «attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni». In proposito, ricorda che il citato comma 1072 ha incrementato la dotazione del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, in misura pari a 800 milioni di euro per l'anno 2018, a 1.615 milioni di euro per l'anno 2019, a 2.180 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023, a 2.480 milioni di euro per l'anno 2024 e a 2.500 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2033 e ha confermato nel novero dei settori di spesa tra i quali potrà essere effettuato il successivo riparto anche quello relativo ad «attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni». Rammenta, inoltre, che il Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese è stato ripartito, inizialmente, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 luglio 2017 e che, successivamente, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 novembre 2018 si è proceduto al riparto delle ulteriori risorse allocate sul medesimo Fondo, in base al citato comma 1072 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017, tra le amministrazioni centrali dello Stato.
  Evidenzia, pertanto, che l'onere finanziario recato dallo schema di decreto in esame sarà sostenuto mediante le risorse del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese assegnate al Ministero della difesa e allocate sul capitolo 7120 dello Pag. 66stato di previsione del medesimo Ministero, relativo a spese per costruzione e acquisizione di impianti e sistemi, e, in particolare, mediante le risorse assegnate ai piani gestionali n. 27 (somme da destinare alle forniture militari e attività di ricerca della difesa con alto contenuto tecnologico con sostegno alle esportazioni, anche relativi alle reti informatiche ed ai sistemi satellitari, razionalizzazione del parco infrastrutturale della difesa) e n. 32 (somme da destinare al finanziamento delle attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni). Osserva, in particolare, che all'onere finanziario programmato dal 2019 al 2025, pari complessivamente a 170 milioni di euro, si farà fronte mediante le risorse provenienti dal rifinanziamento del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese operato dal comma 1072 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017, mentre all'onere relativo agli anni dal 2026 al 2030, pari complessivamente a 73,5 milioni di euro, si provvederà mediante le risorse stanziate dal comma 140 dell'articolo 1 della legge n. 232 del 2016.
  Fa presente che la nota tecnica specifica, inoltre, che, in ogni caso, il programma sarà modulato in modo tale da renderlo compatibile con le risorse complessivamente disponibili, anche mediante una sua parziale attuazione e/o con una ridefinizione dei tempi di attuazione.
  Ciò premesso, nel prendere atto che le risorse previste dalla relazione appaiono congrue rispetto ai costi complessivamente da sostenere, ritiene comunque necessario che il Governo confermi che l'utilizzo delle suddette risorse non sia suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse, anche tenendo conto delle risorse destinate ai programmi d'armi di cui agli atti del Governo numeri 109, 112 e 114, attualmente all'esame del Parlamento.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI si riserva di rispondere in altra seduta alle richieste di chiarimento del relatore.

  Claudio BORGHI, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 05/2019, relativo allo sviluppo, all'acquisizione ed al supporto logistico decennale di due nuove linee di mezzi subacquei per le missioni affidate alle Forze speciali della Marina militare.
Atto n. 114.
(Rilievi alla IV Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto.

  Ubaldo PAGANO (PD), relatore, fa presente che il Ministro della difesa, in data 16 agosto 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b), del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell'ordinamento militare), la richiesta di parere parlamentare in ordine allo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R SMD 05/2019, relativo allo sviluppo, acquisizione e supporto logistico decennale di due nuove linee di mezzi subacquei per le missioni affidate alle Forze Speciali della Marina Militare (atto del Governo n. 114) e che tale provvedimento è stato quindi assegnato, in data 18 settembre 2019, alla IV Commissione (Difesa) in sede primaria, nonché alla V Commissione (Bilancio), ai fini della deliberazione di rilievi sui profili di natura finanziaria, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento della Camera.
  Rileva che dalla relazione illustrativa redatta dallo Stato maggiore della Difesa ed allegata allo schema di decreto in esame si evince che il programma pluriennale riguarda lo sviluppo e l'acquisizione di due nuove linee di trasportatori speciali subacquei, relativi a sistemi d'arma speciali, sistemi C4I, sistemi optoelettronici integrati ed equipaggiamenti subacquei specialistici, nonché dotazioni di sicurezza e che tale programma, il cui avvio è previsto nel 2019, si concluderà nel 2027 e avrà un costo complessivo di 90 milioni di euro.Pag. 67
  Osserva che il programma pluriennale è finanziato attraverso parte delle risorse che il comma 1072 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017 ha destinato al rifinanziamento del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (capitolo 7555 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze), di cui all'articolo 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016, assegnate al Ministero della difesa. In proposito, ricorda che il citato comma 1072 ha incrementato la dotazione del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, in misura pari a 800 milioni di euro per l'anno 2018, a 1.615 milioni di euro per l'anno 2019, a 2.180 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023, a 2.480 milioni di euro per l'anno 2024 e a 2.500 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2033 e ha confermato nel novero dei settori di spesa tra i quali potrà essere effettuato il successivo riparto anche quelli relativi ad «attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni» e alla «ricerca». Rammenta, inoltre, che con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 novembre 2018 si è proceduto al riparto delle risorse allocate sul Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, in base al citato comma 1072 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017, tra le amministrazioni centrali dello Stato.
  Evidenzia, pertanto, che l'onere finanziario recato dallo schema di decreto in esame sarà sostenuto mediante le risorse del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese assegnate al Ministero della difesa e allocate sul capitolo 7120 dello stato di previsione del medesimo Ministero, relativo a spese per costruzione e acquisizione di impianti e sistemi. Rileva, in particolare, che all'onere finanziario programmato dal 2019 al 2027, pari a 10 milioni di euro per ciascun anno del periodo considerato per un totale di 90 milioni di euro, si farà fronte mediante le risorse assegnate al piano di gestione n. 32 del citato capitolo 7120 (Somme da destinare al finanziamento delle attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni – riparto fondo investimenti 2018 – comma 1072), provenienti proprio dal rifinanziamento del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese operato dal comma 1072 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017.
  Ciò premesso, nel prendere atto che le risorse previste dalla relazione appaiono congrue rispetto ai costi complessivamente da sostenere, anche tenendo conto delle risorse destinate ai programmi d'armi di cui agli atti del Governo numeri 109, 112 e 113, attualmente all'esame del Parlamento, ritiene comunque necessario che il Governo confermi che l'utilizzo delle suddette risorse non sia suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI si riserva di fornire i chiarimenti richiesti dal relatore.

  Claudio BORGHI, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 25/2019, relativo all'acquisizione di veicoli tattici ad alta tecnologia per la mobilità tattica terrestre dell'Arma dei carabinieri.
Atto n. 115.
(Rilievi alla IV Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto.

  Daniela TORTO (M5S), relatrice, fa presente che il Ministro della difesa, in data 16 agosto 2019, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 536, comma 3, lettera b), del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell'ordinamento militare), la richiesta di Pag. 68parere parlamentare in ordine allo Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 25/2019, relativo all'acquisizione di veicoli tattici ad alta tecnologia per la mobilità tattica terrestre dell'Arma dei carabinieri (atto del Governo n. 115) e che tale provvedimento è stato quindi assegnato, in data 18 settembre 2019, alla IV Commissione (Difesa) in sede primaria, nonché alla V Commissione (Bilancio), ai fini della deliberazione di rilievi sui profili di natura finanziaria, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento della Camera.
  Osserva che dalla relazione illustrativa redatta dallo Stato maggiore della Difesa ed allegata allo schema di decreto in esame si evince che il programma pluriennale ha lo scopo di implementare la mobilità tattica dell'Arma dei Carabinieri per l'impiego in teatro operativo e nel territorio nazionale attraverso l'acquisizione di nuove capacità nell'impiego di veicoli tattici leggeri medi multiruolo e dei veicoli tattici leggeri. Rileva che il programma, il cui avvio è previsto nel 2020, si concluderà nel 2027 e si stima che avrà un costo complessivo di 54 milioni di euro.
  Evidenzia che il programma pluriennale è finanziato attraverso parte delle risorse che il comma 1072 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017 ha destinato al rifinanziamento del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese (capitolo 7555 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze), di cui all'articolo 1, comma 140, della legge n. 232 del 2016, assegnate al Ministero della difesa. In proposito, ricorda che il citato comma 1072 ha incrementato la dotazione del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, in misura pari a 800 milioni di euro per l'anno 2018, a 1.615 milioni di euro per l'anno 2019, a 2.180 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023, a 2.480 milioni di euro per l'anno 2024 e a 2.500 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2033. Rammenta, inoltre, che con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 novembre 2018 si è proceduto al riparto delle risorse allocate sul Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, in base al citato comma 1072 dell'articolo 1 della legge n. 205 del 2017, tra le amministrazioni centrali dello Stato.
  Segnala, pertanto, che l'onere finanziario recato dallo schema di decreto in esame, pari a un milione di euro per il 2020, a 3 milioni di euro per il 2021, a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022 e 2023 e a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2027, sarà sostenuto mediante le risorse del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese assegnate al Ministero della difesa e allocate sul capitolo 7120 dello stato di previsione del medesimo Ministero, relativo a spese per costruzione e acquisizione di impianti e sistemi, e, in particolare, mediante le risorse assegnate al piano gestionale n. 34 (somme da destinare al potenziamento delle infrastrutture e dei mezzi per l'ordine pubblico, la sicurezza e il soccorso).
  Ciò premesso, nel prendere atto che le risorse previste dalla relazione appaiono congrue rispetto ai costi complessivamente da sostenere, ritiene comunque necessario che il Governo confermi che l'utilizzo delle suddette risorse non sia suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI si riserva di fornire gli elementi di chiarimento richiesti dalla relatrice.

  Claudio BORGHI, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.20.

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