CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 ottobre 2019
251.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'Interno Achille Variati.

  La seduta comincia alle 13.30.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati

5-02805 Tonelli: In merito alle informazioni fornite sull'arresto di tre immigrati giunti in Italia a bordo della nave Sea Watch III e alle iniziative per scongiurare i rischi connessi agli sbarchi.

  Gianni TONELLI (LEGA) illustra la sua interrogazione, rilevando come notizie di Pag. 13stampa del 26 settembre 2019 hanno riportato l'arresto di tre immigrati accusati di essere trafficanti di esseri umani approdati in Italia il 29 giugno scorso, a bordo della Sea Watch III, ossia il natante finito alla ribalta delle cronache perché comandato da Carola Rackete.
  Osserva che, successivamente, alcuni immigrati, sbarcati con la nave Mediterranea, hanno riconosciuto Mohammed Condè, detto Suàrez, di 27 anni, originario della Guinea, Hameda Ahmed, di 26 anni, egiziano, e Mahmoud Ashuia, egiziano di 24 anni, quali soggetti che nel campo Zawya, in Libia, li avevano torturati, sottoposti a violenze di ogni genere ed anche ad abusi sessuali, oltre a riservare loro condizioni di vita disumane.
  Evidenzia quindi come le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia e dalla squadra mobile di Agrigento abbiano portato all'arresto di queste persone con l'accusa di tratta di persone, violenza sessuale, tortura, omicidio, sequestro di persona a scopo di estorsione e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
  Rileva come in un articolo de Il Giornale si segnali, secondo fonti attendibili, che il Ministro interrogato avrebbe imposto il silenzio sulla notizia, considerando fondato il dubbio che tale riservatezza sia stata imposta non già per motivi di carattere investigativo, bensì per ragioni di opportunità politica, visto che, a seguito della vicenda della Sea Watch III, l'ex Ministro dell'interno, Matteo Salvini, è stato querelato da Carola Rackete, anch'essa a sua volta sottoposta ad indagine per vari reati.
  Fa notare che, se ciò fosse confermato, Carola Rackete non sarebbe una caritatevole soccorritrice che ha rispettato solo gli obblighi derivanti dalle Convenzioni sul diritto internazionale del mare, come descritta da diversi esponenti politici saliti a bordo della nave, ma piuttosto una traghettatrice di torturatori e scafisti.
  In tale contesto l'interrogazione chiede se i fatti riportati nell'atto di sindacato ispettivo corrispondano al vero e, con particolare riguardo al silenzio sulla notizia, quali siano le ragioni sottese, nonché quali iniziative intenda adottare al fine di scongiurare rischi come quelli sopra esposti alla luce dei nuovi intendimenti del Governo sugli sbarchi.

  Il Sottosegretario Achille VARIATI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Gianni TONELLI (LEGA), replicando, si dichiara non soddisfatto della risposta, facendo notare che la notizia dell'arresto è stata sì diffusa agli organi di stampa il 16 settembre 2019 presso i locali della questura di Agrigento, ma senza che venisse resa nota la circostanza più rilevante, ovvero la correlazione tra l'arresto dei soggetti ritenuti responsabili di gravi reati e la circostanza del loro traghettamento in Italia, avvenuto grazie all'intervento della Sea Watch 3 e dalla sua comandante Carola Rackete.
  Nel ricordare che alla nave Sea Watch 3 venne intimato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane dall'allora Ministro dell'interno Matteo Salvini, ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge n. 53 del 2019, il quale ha disposto la possibilità di adottare tale misura proprio per motivi di ordine e sicurezza pubblica e in caso di violazione delle leggi sull'immigrazione, paventa il rischio che le organizzazioni non governative (ONG), nelle loro attività di salvataggio in mare, finiscano di fatto per diventare complici del traghettamento in Europa di delinquenti e trafficanti di esseri umani.
  Dopo aver ricordato che tale vicenda destò grandi polemiche politiche, fa notare come il rappresentante del Governo non abbia fornito, nella sua risposta, alcun elemento volto a dissipare i dubbi riguardanti il comportamento del Ministro dell'interno, che, secondo indiscrezioni di stampa basate su fonti attendibili, avrebbe imposto il silenzio su tale notizia per ragioni di opportunità politica.

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5-02844 Sisto: In merito all'utilizzo dei defibrillatori automatici esterni da parte delle Forze dell'ordine a Lodi.

  Giorgio MULÈ (FI), illustrando l'interrogazione, di cui è cofirmatario, ne richiama brevemente il contenuto, chiedendo se il Governo intenda adottare iniziative adeguate di immediata applicabilità volte ad assicurare l'utilizzo dei defibrillatori da parte delle forze dell'ordine a Lodi, con particolare riferimento all'attuazione del protocollo d'intesa sottoscritto tra la locale questura e l'Azienda regionale emergenza urgenza (AREU) della regione Lombardia.

  Il Sottosegretario Achille VARIATI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Giorgio MULÈ (FI), replicando, ringrazia il Sottosegretario per la risposta e prende positivamente atto dell'impegno a un immediato intervento attraverso la prefettura di Lodi.
  In tale contesto ricorda come la Camera abbia approvato lo scorso 30 luglio il testo unificato delle proposte di legge C. 181 ed abbinate, recanti disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero, di cui auspica la rapida approvazione definitiva da parte del Senato, e come esso preveda l'utilizzazione di un'apposita applicazione, unica per tutto il territorio nazionale. Ricorda come tale proposta di legge si sia ispirata tra l'altro proprio all'esperienza lodigiana, che costituisce un esempio virtuoso, e auspica dunque come le criticità evidenziate nell'atto di sindacato ispettivo in titolo siano risolte il più presto possibile.

5-02845 Gebhard: Sulla presenza del trafficante di uomini libico Abd al-Rahman al-Milad (alias Bija) ad un incontro svolto presso il CARA di Mineo nel maggio 2017.
5-02846 Brescia: Sulla presenza del trafficante di uomini libico Abd al-Rahman al-Milad (alias Bija) ad un incontro svolto presso il CARA di Mineo nel maggio 2017.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla medesima tematica, saranno svolte congiuntamente.

  Riccardo MAGI (MISTO-+E-CD), illustrando l'interrogazione 5-02845, di cui è cofirmatario, rileva come essa abbia ad oggetto la presenza, l'11 maggio 2017, in occasione di un incontro presso il CARA di Mineo, di una delegazione libica della quale, secondo quanto riportato lo scorso 4 ottobre dal quotidiano Avvenire, faceva parte anche Abd al-Rahman al-Milad (alias Bija), che sarebbe stato successivamente destinatario di sanzioni da parte del Consiglio di sicurezza dell'ONU in quanto coinvolto nel traffico di esseri umani, e chiede di sapere quale fosse la composizione delle delegazioni italiana e libica, quale l'oggetto dell'incontro, se il salvataggio in mare o i centri accoglienza, e se vi siano stati contatti con Bija da parte delle autorità italiane successivi alla condanna dell'ONU.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, illustrando la sua interrogazione, rileva come già ieri fonti qualificate del Viminale abbiano fatto trapelare all'Agenzia di stampa ANSA che era stata l'OIM (Organizzazione internazionale per le migrazioni) a chiedere l'incontro tenutosi nel maggio 2017 presso il CARA di Mineo tra una delegazione libica e autorità italiane, al quale, secondo quanto riferito dal quotidiano Avvenire, ha preso parte anche il criminale Bija.
  Osserva inoltre come, secondo quanto riportato dall'Agenzia ANSA, le stesse fonti precisavano che i membri della delegazione erano stati designati dai libici ed erano entrati con regolare visto di soggiorno e che Bija aveva ottenuto tale visto fornendo generalità diverse da quelle reali, probabilmente fornendo un documento falso. Pag. 15
  In tale contesto la sua interrogazione chiede, quindi, di fornire ogni altro elemento utile per chiarire questa vicenda e, più in generale, di rendere noti quali orientamenti il Ministero dell'Interno intenda seguire nei rapporti con le autorità libiche.

  Il Sottosegretario Achille VARIATI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Riccardo MAGI (MISTO-+E-CD), replicando, nel ringraziare il Sottosegretario, si dichiara tuttavia insoddisfatto della risposta fornita. Rileva infatti come le sanzioni nei confronti di Bija siano state effettivamente adottate dal Consiglio di sicurezza dell'ONU un anno dopo lo svolgimento dell'incontro presso il CARA, ma osserva come le responsabilità del medesimo siano state oggetto di un rapporto del Consiglio di sicurezza diffuso soltanto pochi giorni dopo l'incontro e come comunque le autorità italiane, anche per il tramite dei servizi di sicurezza, avrebbero dovuto disporre di elementi di conoscenza più approfonditi circa il ruolo di tale esponente libico.
  Ritiene, in via generale, che sia necessario, per la tutela della legalità democratica, ricostruire le vicende relative agli accordi intervenuti con organizzazioni illegali dedite al traffico di esseri umani, rilevando come il problema non sia certo costituito da inesistenti collusioni tra le ONG e i trafficanti di esseri umani, bensì da quelle esistenti tra tali trafficanti e la guardia costiera libica e dal fatto che esse siano state utilizzate per ridurre gli sbarchi dei migranti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, con la quale sono stati comunque forniti elementi utili alla ricostruzione della vicenda oggetto dell'atto di sindacato ispettivo a sua prima firma.
  Ritiene, tuttavia, come tale vicenda sia stata grave e pericolosa, in quanto non è accettabile che lo Stato italiano intrattenga un'interlocuzione con personalità coinvolte in attività criminali come il traffico di esseri umani. Sottolinea la necessità, al fine di evitare il ripetersi di tali episodi, di acquisire preliminarmente, anche per il tramite dei servizi di sicurezza, elementi di valutazione circa il ruolo e le eventuali responsabilità degli interlocutori del Governo italiano.

5-02847 Marco Di Maio: Sull'avanzamento delle procedure per l'istituzione di un presidio stabile dei Vigili del fuoco presso l'aeroporto «Luigi Ridolfi» di Forlì.

  Marco DI MAIO (IV) illustra la sua interrogazione, con la quale chiede se sia vero che è stata conclusa positivamente l'istruttoria del Ministero dell'interno per l'inclusione dell'aeroporto «Ridolfi» tra quelli inseriti nella tabella A del decreto legislativo n. 139 del 2006.
  Ricorda, infatti, la situazione di stallo che riguarda l'aeroporto in questione, rilevando che ci si trova in una situazione paradossale, in quanto, per vedere accettato il livello di operatività richiesto per lo scalo, chiuso nel 2013, sussiste l'obbligo di disporre di un presidio antincendio dei Vigili del fuoco, che non è tuttavia possibile avere fino a quando la struttura non sarà ricompresa tra gli aeroporti di cui alla Tabella A del decreto legislativo n. 139 del 2006, recante l'elenco degli scali nei quali il Corpo dei vigili del fuoco rassicura il servizio antincendio.

  Il Sottosegretario Achille VARIATI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Marco DI MAIO (IV), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta fornita, prendendo atto di come, seppur all'attenzione del corrente Governo, che non ritiene responsabile di quanto accaduto, la questione sia ancora aperta e appaia lontana da una sua conclusione positiva.
  Dopo aver ricordato che l'inserimento del «Ridolfi» nella tabella A del decreto legislativo n. 139 del 2006 consentirebbe Pag. 16di avere il presidio Vigili del fuoco su pista, il cui onere, altrimenti, ricadrebbe sull'ente gestore, fa notare come in tutti gli aeroporti a concessione di gestione totale il servizio antincendio è coperto direttamente dal Corpo dei vigili del fuoco.
  Auspica quindi che una soluzione venga trovata quanto prima, al fine di mettere il concessionario nelle condizioni di programmare le attività aeroportuali per il prossimo anno, scongiurando il rischio di un suo eventuale abbandono della gestione dell'aeroporto. Ritiene dunque necessario anzitutto agire sul piano normativo, inserendo la struttura in oggetto tra gli aeroporti di cui alla Tabella A del decreto legislativo n. 139 del 2006, eventualmente vincolando tale previsione all'individuazione di risorse finanziarie necessarie.
  Nel far notare che ciò risponderebbe alle esigenze di quei territori, venendo incontro anche alle aziende che hanno investito ingenti risorse in quelle aree, dichiara che continuerà a monitorare la situazione, riservandosi di intraprendere ulteriori iniziative in futuro, al fine di giungere ad un esito positivo della vicenda.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Vito Claudio Crimi.

  La seduta comincia alle 14.

Promozione del recupero dei rifiuti in mare e per l'economia circolare («Legge Salvamare»).
C. 1939 Governo e abb.

(Parere alla VIII Commissione).
(Rinvio dell'esame).

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la VIII Commissione ha concluso nella tarda serata di ieri l'esame degli emendamenti al disegno di legge C. 1939 e abbinate, recante promozione del recupero dei rifiuti in mare e per l'economia circolare («Legge Salvamare»), e ha successivamente trasmesso il testo come risultante dagli emendamenti approvati, sul quale la Commissione è chiamata a esprimere il parere. Pertanto, al fine di consentire una compiuta analisi del testo, l'esame del provvedimento deve essere rinviato alla seduta di domani, nel corso della quale si procederà all'espressione del parere, considerato che la discussione in Assemblea è prevista a partire dalla seduta di lunedì 14 ottobre prossimo.

  La seduta termina alle 14.05.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 9 ottobre 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Vito Claudio Crimi.

  La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 2001, n. 208, recante regolamento per il riordino della struttura organizzativa e delle articolazioni centrali e periferiche dell'Amministrazione della pubblica sicurezza.
Atto n. 117.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta dell'8 ottobre 2019.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri, il relatore, Cattoi, ha illustrato il contenuto del provvedimento.

  Francesco Paolo SISTO (FI), attesa la rilevanza dello schema di decreto in Pag. 17esame, il quale concerne le strutture e il personale che si occupano della tutela della pubblica sicurezza, ritiene imprescindibile lo svolgimento un ciclo di audizioni, con modalità e tempi tali da non pregiudicare l'espressione del parere entro il termine previsto, al fine di acquisire elementi di valutazione da parte dei rappresentanti degli operatori del settore.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, assicura che la questione posta dal deputato Sisto sarà oggetto di valutazione in occasione dell'odierna riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 9 ottobre 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.45.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

ELEZIONE DI UN SEGRETARIO

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