CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 ottobre 2019
246.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 1o ottobre 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO. — Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Giuseppe De Cristofaro e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo Anna Laura Orrico.

  La seduta comincia alle 12.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luigi GALLO, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante la trasmissione sul circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Luigi GALLO, presidente, comunica che i deputati Ascani e Franceschini hanno cessato di fare parte della Commissione e che è entrato a farne parte il deputato Orfini.

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Schema di decreto ministeriale recante istituzione della tabella triennale 2017-2019 degli enti privati di ricerca nonché riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per gli anni 2017, 2018 e 2019, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, con riferimento agli enti privati di ricerca.
Atto n. 105.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto.

  Alessandro MELICCHIO (M5S), relatore, premette che si avvia oggi l'esame dello schema di decreto interministeriale relativo all'istituzione della tabella triennale 2017-2019 degli enti privati di ricerca, che reca anche il riparto delle risorse per ciascun anno del triennio.
  Ricorda che la previsione di inserimento in una tabella triennale per poter fruire dei contributi è stata introdotta dal decreto ministeriale n. 44 del 2008, che oggi regola la materia. In particolare, il decreto ministeriale prevede che possono presentare domanda gli enti di ricerca che hanno ottenuto il riconoscimento della personalità giuridica da almeno 3 anni e che svolgono, per prioritarie finalità statutarie e senza scopo di lucro, l'attività di ricerca finalizzata all'ampliamento delle conoscenze culturali, scientifiche, tecniche non connesse a specifici obiettivi industriali o commerciali e realizzate anche attraverso attività di formazione post-universitaria specificamente preordinata alla ricerca. Non possono usufruire dei contributi, fra gli altri, gli enti pubblici di ricerca, le università statali e non statali, né i relativi consorzi e fondazioni. La selezione delle domande avviene sulla base di un bando pubblico, emanato alla scadenza di ciascun triennio. La valutazione delle domande, ai fini della formulazione di una proposta al Ministro, è affidata ad una commissione di 5 esperti tecnico-scientifici, nominata con decreto dello stesso Ministro per ciascun triennio. I criteri di valutazione e di ripartizione delle risorse attengono a: tradizione storica dell'ente, sua rilevanza nazionale e internazionale e sua attualità; qualità e rilevanza dei programmi di attività di ricerca svolti in modo continuativo, anche mediante collegamenti con altre istituzioni italiane e internazionali e, in particolare, con quelle dell'UE; coerenza e congruità del contributo richiesto rispetto alle attività svolte e programmate e rispetto ai flussi di bilancio dell'ente; consistenza e qualificazione delle risorse umane; consistenza del patrimonio didattico, scientifico e strumentale.
  Precisa che il contributo è erogato per il 50 per cento a titolo di anticipazione e per il 50 per cento a saldo, previa dimostrazione delle spese sostenute e della positiva verifica delle relazioni tecnico-scientifiche e della rendicontazione. L'ammontare del contributo annuale è determinato in rapporto allo stanziamento complessivo previsto dalla legge di bilancio.
  Ricorda anche che, esprimendosi sullo schema di decreto istitutivo della tabella triennale 2014-2016, la Commissione aveva chiesto che, ai fini della successiva tabella, fosse riequilibrato il rapporto tra contributi destinati al funzionamento e contributi volti a valorizzare il merito scientifico e gli esiti della ricerca. Aveva, altresì, rilevato che la quota minima di contributo da assegnare, fissata allora in euro 50.000 – pur tesa ad evitare la polverizzazione dei finanziamenti – aveva determinato una eccessiva concentrazione degli stessi e la conseguente esclusione di un numero troppo alto di enti. Pertanto, sempre ai fini della successiva tabella, aveva chiesto che fosse ridotto l'importo minimo del contributo da assegnare. Infine, aveva chiesto che lo schema di decreto istitutivo della tabella 2017-2019 fosse trasmesso alle Camere entro il 31 gennaio 2017.
  In realtà, già il bando per la concessione dei contributi per il triennio 2017-2019 è stato emanato dopo tale data, con decreto direttoriale 7 settembre 2017 che ha fissato il termine perentorio per l'arrivo al MIUR delle domande al 19 ottobre 2017 e ha stabilito che al termine dei lavori – per il quale non è stata indicata una data – la Commissione avrebbe proposto al Pag. 52Ministro la graduatoria delle domande con i punteggi attribuiti, elaborando una proposta di assegnazione. Sulla base di tale proposta, il Ministro avrebbe provveduto all'assegnazione dei contributi. Con riferimento ai criteri di valutazione, il bando ha previsto la ripartizione di 50 punti, destinandone massimo 10 alla qualità delle attività di ricerca, massimo 10 alla qualità dei soggetti proponenti, massimo 20 a coerenza, congruità e rilevanza del contributo richiesto, massimo 10 alla qualità della struttura. Ha, altresì, disposto che sarebbero state approvate solo le domande che avessero conseguito almeno 35 punti e, comunque, almeno 6 punti nei criteri relativi alla qualità delle attività di ricerca e alla qualità dei soggetti proponenti e almeno 12 punti nel criterio relativo a coerenza, congruità e rilevanza del contributo. Ha, altresì, disposto che a ciascun soggetto sarebbe stato riconosciuto un finanziamento fra 30.000 e 60.000 euro su base annua, pari al 60 per cento dei costi di funzionamento.
  Passando all'illustrazione del contenuto dello schema, rileva che dalla nota illustrativa della Commissione di valutazione, si evince che le domande presentate e valutate dalla stessa sono state 105. Di esse, 33 provengono da enti già destinatari di finanziamenti nella tabella 2014-2016 e 72 da enti nuovi. Precisa che sul totale delle domande presentate e valutate, 23 non sono state ammesse al finanziamento per non aver conseguito almeno 35 punti. Dei medesimi 23 enti non ammessi al finanziamento, nessuno era inserito nella tabella 2014-2016.
  Degli enti già destinatari di finanziamenti nella tabella 2014-2016, 9 non risultano tra i beneficiari del finanziamento per il triennio 2017-2019. Gli enti ammessi al finanziamento per il triennio 2017-2019 sono, dunque, 82 (di cui 33 già destinatari dei contributi 2014-2016), che hanno riportato punteggi compresi tra 44 e 36. Al riguardo, segnala che le schede con i giudizi espressi dalla Commissione per ogni ente valutato non risultano allegate allo schema.
  L'importo disponibile per il 2017 risulta pari a 2.750.000 euro, a seguito dell'accantonamento di 1.500.000 euro da destinare all'Istituto di studi politici S. Pio V di Roma ai sensi della legge n. 293 del 2003. Tale somma, rispetto alla somma disponibile per il 2014, primo anno di vigenza della tabella triennale 2014-2016, pari – al netto delle somme destinate all'Istituto di studi politici S. Pio V – a 3.000.000 di euro, registra un decremento dell'8,3 per cento. Sempre per il 2017, l'ammontare del contributo a ciascun ente oscilla da un minimo di euro 30.000 a un massimo di euro 48.000. Le somme più consistenti sono attribuite a: Venice International University (euro 48 mila: –17,9 per cento rispetto alla tabella 2014-2016); Fondazione Gramsci Onlus (euro 43 mila: – 44,9 per cento rispetto alla tabella 2014-2016); IIASS – Istituto Internazionale Alti Studi Scientifici (euro 40 mila: –47,7 per cento rispetto alla tabella 2014-2016); Fondazione per la ricerca biomedica avanzata Onlus (euro 40 mila, non presente nella tabella 2014-2016); Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (euro 40 mila: –25,2 per cento rispetto alla tabella 2014-2016); Fondazione centro di documentazione ebraica contemporanea CDEC Onlus (euro 40 mila, non presente nella tabella 2014-2016); Associazione italiana per la promozione della cultura della cooperazione e del nonprofit (euro 40 mila, non presente nella tabella 2014-2016).
  In corrispondenza degli enti già destinatari di finanziamenti nella tabella 2014-2016, si registrano variazioni, comunque negative, che vanno, sempre per il 2017, da un massimo di –67 per cento (Fondazione Humanitas per la ricerca) a un minimo di –17,9 per cento (Venice International University).
  Con riguardo ai contributi relativi agli anni 2018 e 2019, ricorda che il bando stabiliva che, considerati gli stanziamenti previsti per i medesimi anni dalla legge di bilancio 2017, l'importo complessivo, al netto delle somme destinate all'Istituto S. Pio V, sarebbe stato pari a euro 2.682.384 per il 2018 e a 2.750.000 per il 2019, Pag. 53precisando, però, che, in caso di riduzione annuale dello stanziamento medesimo, esso sarebbe stato ridotto in proporzione. Per gli anni 2018 e 2019 risultano disponibili, al netto delle somme destinate all'Istituto di studi politici S. Pio V, rispettivamente, euro 1.182.384 ed euro 1.250.000. Le riduzioni intervenute sono state ripartite proporzionalmente fra gli enti inseriti nella tabella. In particolare, per il 2018, l'ammontare del contributo a ciascun ente oscilla da un minimo di euro 12.898,73 a un massimo di euro 20.637,98. Per il 2019, l'ammontare del contributo a ciascun ente oscilla da un minimo di euro 13.636,36 a un massimo di euro 21.818,18.
  Per ulteriori approfondimenti rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici, con particolare riferimento alle tabelle 1 e 2 del dossier del Servizio Studi, nelle quali, rispettivamente, si opera un raffronto fra la proposta di riparto dei contributi per il triennio 2017-2019 e i contributi disposti dalla tabella 2014-2016 per il 2014, con le variazioni percentuali calcolate per il 2017 rispetto al 2014, e si riportano gli enti presenti nella tabella 2014-2016, non presenti nella proposta per il triennio 2017-2019.
  In conclusione, nel riservarsi di presentare la proposta di parere nella prossima seduta, in modo da poter dare modo a tutti di riflettere sul provvedimento, sottolinea il ritardo con cui lo stesso è stato presentato, evidenziando le conseguenti ricadute negative sugli enti interessati, cui è mancata nel triennio ogni certezza in merito alla effettiva disponibilità delle risorse.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) concorda sulla necessità di disporre di un congruo lasso di tempo per analizzare il contenuto dello schema e, pur rilevando favorevolmente l'attenzione posta dal Ministero nello specificare le valutazioni effettuate, si associa alle considerazioni critiche del relatore in merito al ritardo con cui il provvedimento è stato predisposto.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di nomina del dottor Franco Gallo a presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana.
Nomina n. 32.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD), relatrice, riferisce che il Consiglio dei ministri, nella seduta del 31 luglio 2019, ha avviato la procedura per la conferma del professor Franco Gallo a presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani». Dice conferma perché – come i colleghi sanno – il professor Gallo è già attualmente presidente dell'Istituto dal 2014.
  Ricorda brevemente che l'Istituto dell'Enciclopedia italiana è stato costituito con il regio decreto-legge 24 giugno 1933, n. 669, e ha per missione statutaria, come previsto all'articolo 2 dello statuto, la compilazione, l'aggiornamento, la pubblicazione e la diffusione dell'Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti iniziata dall'Istituto Giovanni Treccani, e delle opere che possono comunque derivarne o che si richiamino alla sua esperienza, soprattutto per gli sviluppi della cultura umanistica e scientifica, nonché per esigenze educative, di ricerca e di servizio sociale. Sottolinea che nel corso dell'ultimo quinquennio l'Istituto ha lavorato intensamente in tali ambiti.
  Il Presidente dell'Istituto, a norma dell'articolo 7 dello statuto dell'ente, è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, tra personalità di particolare rilievo nel campo della cultura e della scienza. In base all'articolo 3 della legge n. 400 del 1988, le nomine alla presidenza di enti di competenza dell'amministrazione statale sono effettuate con decreto del Presidente della Repubblica emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del ministro competente. Sulle nomine la legge n. 14 del 1978 prevede l'acquisizione del Pag. 54parere delle Commissioni parlamentari competenti.
  Per quanto riguarda la figura del professor Gallo, invitando i colleghi della Commissione a soffermarsi sul curriculum del professore, ne illustra sinteticamente il contenuto. Ricorda, in particolare, che è nato nel 1937, ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l'Università la Sapienza di Roma; docente di diritto tributario presso la facoltà di giurisprudenza dell'Università LUISS (dove ha istituito il dottorato di ricerca in diritto tributario delle società), dell'Università di Roma «Tor Vergata» e nella facoltà di Scienze politiche dell'Università di Napoli. È stato ministro (tecnico) delle finanze durante il Governo Ciampi, negli anni 1993 e 1994. Al suo dicastero si devono, tra l'altro, la prima regolamentazione degli studi di settore, la riduzione dei prelievi riferiti alla c.d. «prima casa», l'adeguamento della normativa fiscale alla direttiva comunitaria sul bilancio, la semplificazione del modulo della dichiarazione dei redditi. È considerato uno dei massimi esperti italiani in materia fiscale. Nominato giudice della Corte costituzionale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il 14 settembre 2004, è stato il primo esperto di diritto tributario a farne parte. In seguito, ne è divenuto prima vicepresidente e poi eletto trentaseiesimo presidente della Corte costituzionale della Repubblica italiana il 29 gennaio 2013 (cessa il mandato il 16 settembre 2013). È membro dell'Accademia dei Lincei e del Conseil Scientifique de l'Institut français de politique fiscale. È condirettore delle Riviste «Rassegna tributaria», «Giurisprudenza Commerciale», «Giurisprudenza delle imposte», «Diritto e pratica tributaria», nonché direttore della collana «Problemi attuali di diritto tributario» della CEDAM. Ha scritto, oltre a numerosi saggi di diritto tributario e finanziario, vari volumi monografici, tra cui: «L'uguaglianza tributaria», 2012, «Le ragioni del fisco», II edizione 2011, tradotto in inglese e spagnolo; «Imposte e sviluppo economico», 2010; «Ordinamento comunitario e principi fondamentali tributari», 2010; «L'autonomia tributaria degli enti locali», 1979; «Profili di una teoria dell'imposta sul valore aggiunto», 1974. È stato vicepresidente della Fondazione di Venezia dal 1998 al 2004, consulente delle maggiori imprese e banche italiane (Unicredit, Banca Intesa, Eni, Enel e altre ancora), oltre che della Banca d'Italia. E – come ha ricordato – nel 2014 è stato nominato presidente dell'Istituto della Enciclopedia Italiana.
  Trattandosi di una proposta di conferma dell'incarico, reputa utile soffermarsi sulla gestione dell'Istituto negli ultimi cinque anni. Ricorda che la prima nomina del professor Gallo è intervenuta in una fase di crisi nella vendita di enciclopedie, che aveva portato grave sofferenza all'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, tanto che esso aveva chiuso il 2014 con una perdita di 4,45 milioni di euro. Durante il mandato del prof. Franco Gallo, l'Istituto ha allargato l'offerta culturale, tenendo fede, da una parte, alla missione originaria della Treccani, che è quella di divulgare e rendere sempre più accessibile la conoscenza, e dall'altra parte, mantenendo inalterate quelle caratteristiche qualitative che, sia nei contenuti, sia nella realizzazione fisica, hanno da sempre contraddistinto la produzione dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  Evidenzia che nel bilancio dell'esercizio 2017 i ricavi delle vendite e delle prestazioni ammontano a 48,9 milioni di euro e che tale risultato è stato raggiunto grazie alle vendite delle opere di pregio – oggi il 76 per cento del fatturato – che sono riuscite a compensare la diminuzione delle vendite di opere enciclopediche, le quali oggi si attestano sul 18,9 per cento dei ricavi. L'andamento di bilancio dimostra quindi lo sforzo effettuato per sostenere le politiche culturali dell'Enciclopedia.
  Ricorda, ancora, che l'Istituto ha poi continuato a svolgere attività di ricerca e sviluppo: un'attività iniziata nel 2016, per la quale l'Istituto ha visto riconoscersi un credito di 49,9 mila euro per innovazione tecnologica ed ha indirizzato i propri sforzi in particolare sui progetti di sviluppo sperimentale di nuove funzionalità Pag. 55relative ad un'innovativa piattaforma di apprendimento multimediale denominata «Progetto scuola» e all'ideazione e sviluppo sperimentale di un'infrastruttura applicativa open source finalizzata alla gestione di contenuti in formato digitale (digital library).

  Luigi GALLO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Elenco delle proposte di istituzione e finanziamento di comitati nazionali e di edizioni nazionali per l'anno 2019.
Atto n. 103.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD), relatrice, riferisce che lo schema di decreto di cui oggi si avvia l'esame dispone contributi per i comitati e le edizioni nazionali per l'anno 2019. Ricorda che si tratta di un provvedimento periodico, a cadenza annuale, con il quale si dispone un finanziamento statale a favore di comitati nazionali per lo svolgimento di celebrazioni e manifestazioni culturali di particolare rilevanza, nonché per il finanziamento di edizioni di opere di speciale interesse nazionale.
  Ricorda che la legge n. 420 del 1997 ha previsto l'istituzione, presso il Ministero per i beni e le attività culturali, della Consulta dei comitati nazionali e delle edizioni nazionali, alla quale ha affidato il compito di deliberare sulla costituzione e organizzazione dei comitati nazionali per le celebrazioni o manifestazioni culturali, sull'ammissione al contributo finanziario statale e sulla misura dello stesso, nonché sulla costituzione delle edizioni nazionali e sulla composizione e il finanziamento delle relative commissioni scientifiche. Per quanto attiene alla procedura di erogazione dei contributi ai comitati nazionali, precisa che la legge n. 420 del 1997 ha previsto che l'emanazione dell'elenco con le decisioni della Consulta sia preceduta dal parere delle Commissioni parlamentari competenti, da rendere entro 30 giorni. Il parere non è previsto per le edizioni nazionali, per le quali, tuttavia, lo schema di decreto indica sempre le scelte operate dalla Consulta.
  Sottolinea che l'istituzione di nuovi comitati avviene anche sulla base di sollecitazioni e richieste provenienti dalle realtà territoriali, come banche e altri soggetti privati, che aggiungono il loro finanziamento a quello erogato dallo Stato. Pertanto, i comitati in questione costituiscono l'espressione culturale di specifici ambiti territoriali e si fanno portatori di iniziative che è giusto sostenere. Le Edizioni Nazionali rispondono invece all'esigenza di garantire la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio letterario e di pensiero di grandi autori, assicurando la pubblicazione dell'opera omnia di un autore.
  Con riferimento agli anni più recenti, ricorda che per il 2018 sono stati istituiti 7 comitati nazionali; per il 2017, 8 comitati; per il 2016, 7 comitati; per gli anni 2014 e 2015, complessivamente 4 comitati.
  Al contempo, peraltro, alcuni Comitati nazionali per celebrazioni di eventi sono stati istituiti con legge o comunque con provvedimento diverso dal decreto annuale. In particolare, si tratta dei comitati per il secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi, per il centenario della nascita di Alberto Burri, per il centenario dell'Istituto nazionale del dramma antico, per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e Raffaello Sanzio, per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, per i 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini, per il bimillenario della morte di Ovidio, per i 500 anni dalla morte dell'urbanista Biagio Rossetti, per i 150 anni dalla nascita del compositore lirico Umberto Giordano e per le ricorrenze della nascita e della morte di Nilde Iotti.
  Venendo al contenuto del provvedimento in esame, riferisce che le risorse stanziate per il 2019 ammontano nel complesso a euro 1.213.256 euro, con un Pag. 56incremento di circa il 3,2 per cento rispetto alle risorse ripartite per il 2018. Il finanziamento è così suddiviso: ai comitati nazionali sono destinati 490.000 euro, di cui 275.000 per i comitati nuovi e 215.000 per i comitati già operanti; alle edizioni nazionali affluiscono invece 723.256 euro, di cui 60.000 per le edizioni nuove e 663.256 per le edizioni già operanti.
  Per quanto riguarda i comitati nazionali, sono pervenute 20 domande di nuova istituzione e 12 richieste di rifinanziamento di comitati già attivi. Delle 20 nuove richieste di comitati, la Consulta ha deciso di finanziarne 8. Il totale delle risorse assegnate ai nuovi 8 comitati nazionali ammessi al finanziamento è di 275.000 euro. Si tratta dei comitati per le celebrazioni relative ai 150 anni di Roma Capitale (euro 70.000); al centenario della nascita di Giovanni Carandente (euro 35.000); al centenario della nascita di Piero Farulli (euro 40.000); al centenario della nascita di Gianfranco Folena (euro 20.000); al bicentenario della Fondazione del Gabinetto Vieusseux (euro 25.000); al centenario della nascita di Tonino Guerra (euro 30.000); al centenario della nascita di Michele Prisco (euro 25.000); e al centenario della nascita di Gianni Rodari (euro 30.000). Condivide la diversificazione dei finanziamenti, pur se a discapito della loro entità, ritenendo preferibile la loro diffusione che consente una più ampia valorizzazione delle iniziative locali.
  Quanto alle 12 richieste di rifinanziamento di comitati già operanti, ne sono state accolte 11 e respinta una. Il totale delle risorse assegnate agli 11 comitati nazionali rifinanziati è di 215.000 euro. Si tratta dei comitati per le celebrazioni relative al bicentenario de «L'Infinito» di Giacomo Leopardi (euro 40.000, e 80.000 nel 2018); al centenario della scomparsa di Arrigo Boito (euro 30.000, e 52.000 circa nel 2018); al centenario della nascita di Primo Levi (euro 30.000, e 87.000 nel 2018); al centenario della nascita di Leonardo Ricci (euro 20.000, e 10.000 nel 2018); al centenario della nascita di Bianca Guidetti Serra (euro 20.000, e 40.000 nel 2018); al centenario della nascita di Luigi Santucci (euro 15.000, e 5.000 nel 2018); al tricentenario della nascita di Giuseppe Baretti (euro 15.000, e 45.000 nel 2018); al bimillenario della morte di Germanico Cesare (euro 15.000, e 25.000 nel 2018); al centenario della nascita di Nuto Revelli (euro 15.000, e 30.000 nel 2018); al centenario della nascita di Roman Vlad (euro 10.000, e 15.000 nel 2018); al centenario dell'elaborazione degli «Elementi di un'esperienza religiosa» di Aldo Capitini (euro 5.000, non presente nel riparto 2018).
  Per le edizioni nazionali, sono pervenute 4 domande di nuova istituzione e 35 richieste di rifinanziamento. Delle 4 nuove richieste di edizioni nazionali, la Consulta ne ha ammesse al finanziamento due, per un totale di 60.000 euro. Si tratta dell'edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Pico della Mirandola (euro 30.000) e dell'edizione nazionale per la realizzazione del Compendio delle traduzioni italiane nel mondo (euro 30.000).
  Delle 35 richieste di rifinanziamento di edizioni nazionali, la Consulta ne ha finanziate 31, per un totale di 663.256 euro. Quanto alle quattro edizioni nazionali non rifinanziate, in 2 casi la Consulta ha eccepito che c’è stata modifica del piano editoriale senza che la Consulta ne fosse preventivamente informata (edizioni nazionali su Pietro Antonio Locatelli e su Giuseppe Tartini); negli altri 2 casi non è indicata la motivazione del mancato rifinanziamento (si tratta delle edizioni nazionali sulle Fonti francescane e su Giovanni Pierluigi da Palestrina).
  Sono state peraltro autorizzate 4 proroghe di edizioni nazionali già operanti, delle quali una non è inserita nello schema di decreto in quanto non ha presentato richiesta di rifinanziamento per il 2019.
  Sottolinea quindi l'importanza che le edizioni nazionali rivestono per l'altissimo livello dei loro contenuti culturali che anche grazie alle risorse erogate dallo Stato può essere mantenuto.
  Conclude esprimendo perplessità per l'esclusione della domanda di nuova istituzione riferita al comitato per le celebrazioni del centenario della nascita di Federico Fellini. Riterrebbe opportuno che le Pag. 57ragioni di tale esclusione fossero chiarite dal Governo, che esorta a rivedere la questione e ad ammettere il suddetto comitato al finanziamento.

  Luigi GALLO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 1o ottobre 2019. — Presidenza del presidente Luigi GALLO.

  La seduta comincia alle 12.40.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Kenya relativo al Centro spaziale Luigi Broglio – Malindi, Kenya, con Allegato e Protocolli attuativi, fatto a Trento il 24 ottobre 2016.
C. 1909 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Manuel TUZI (M5S), relatore, riferisce che la Commissione è chiamata ad esprimere alla III Commissione il parere sul disegno di legge – già approvato dal Senato – avente ad oggetto la Ratifica e l'esecuzione dell'Accordo fra Italia e Kenya relativo al Centro spaziale Luigi Broglio – Malindi, Kenya, con Protocolli attuativi, fatto a Trento il 24 ottobre 2016.
  Ricorda che il Centro spaziale Luigi Broglio, con sede a Malindi, in Kenia, è stato creato nel 1964 nell'ambito del progetto San Marco, ideato dal Professor Luigi Broglio della Scuola di ingegneria aerospaziale dell'Università degli studi di Roma «La Sapienza». Il Centro rappresenta per la sua localizzazione equatoriale sulla costa dell'Oceano Indiano un sito ideale sia per attività di lancio che di controllo di satelliti da terra. Gestito prima dall'Università e poi, dal 2004, dall'Agenzia spaziale italiana (ASI), è un importante stazione per il controllo da terra delle missioni spaziali. Della struttura si è avvalsa anche l'Agenzia spaziale europea (ESA) nel quadro di un Protocollo trilaterale Italia-Kenya-Agenzia spaziale europea. L'attuale funzionamento della Base è disciplinato da un Accordo intergovernativo firmato il 14 marzo 1995, che ne concedeva l'uso all'Italia fino al 2010. La validità dell'Accordo è stata prorogata più volte, da ultimo fino al 31 ottobre 2016. L'Accordo in esame riprende i contenuti del precedente, ormai scaduto, e definisce i termini e le condizioni relative all'utilizzo della base da parte dell'ASI.
  L'Accordo principale e i cinque protocolli attuativi, a carattere tecnico, mirano a definire una collaborazione ad ampio spettro nel settore spaziale, impostata su basi di reciproco beneficio tra i due Paesi. La nuova intesa in campo spaziale è destinata a divenire un elemento centrale della collaborazione bilaterale più vasta tra Italia e Kenya.
  Riferisce che il testo dell'Accordo si compone di un preambolo e di 18 articoli e precisa che si soffermerà sulla descrizione solo di alcuni.
  In particolare, evidenzia che l'articolo III delinea diverse aree e forme di cooperazione tra le Parti, quali il potenziamento dell'attività dell'Agenzia che il Governo della Repubblica del Kenya istituirà per occuparsi di attività di ricerca, e applicazioni, tecnologia e scienza nel settore spaziale e aerospaziale; l'istituzione in Kenya di un centro regionale per l'osservazione della Terra, che formerà oggetto di un apposito accordo attuativo e la promozione del suo ruolo nell'ambito della collaborazione strategica tra Europa ed Africa in campo spaziale; l'attuazione di programmi di formazione per cittadini keniani; il sostegno allo sviluppo dell'area di Malindi, in cui è ubicato il Centro.
  L'articolo IV disciplina la parte organizzativa, prevedendo in particolare l'istituzione, le competenze e il funzionamento del Consiglio congiunto dei ministri, organo Pag. 58responsabile per gli indirizzi di politica strategica riguardanti la Base e le rimanenti aree di cooperazione.
  L'articolo VII regolamenta la gestione della Base, affidata ad un Direttore nominato dal Governo italiano tramite l'ASI.
  L'articolo VIII definisce le prerogative ed obblighi del Governo italiano, che si impegna tra l'altro ad avviare programmi di formazione a favore di cittadini keniani e a promuovere progetti di sviluppo nell'area di Ngomeni dove è ubicata la Base.
  L'articolo XVI in materia di legislazione applicabile o di riferimento, prevede che tutte le attività connesse al funzionamento della Base vengano regolate in conformità con le leggi keniane. Inoltre, l'esecuzione dell'Accordo dovrà tenere conto degli obblighi internazionali delle Parti, in particolare, per l'Italia, quelli derivanti dalla sua appartenenza all'Unione europea.
  L'articolo XVIII disciplina tra l'altro la durata dell'accordo, che è di quindici anni ed è rinnovabile per lo stesso periodo.

  Rosa Maria DI GIORGI (PD) sottolinea l'importanza del provvedimento, sia per la finalità, sia per il luogo geografico della localizzazione della Base, scelta già negli anni sessanta per favorire l'avanzamento della ricerca scientifica. Ricorda che è di questi giorni la celebrazione dei centocinquant'anni dall'inaugurazione dell'osservatorio astrofisico di Arcetri, le cui attività di ricerca si sviluppano in collaborazione con il Dipartimento di Astronomia dell'Università di Firenze. Dopo aver ricordato i tanti centri di ricerca italiani che hanno importanza di livello mondiale in campo astrofisico e spaziale e che hanno formato numerosi scienziati italiani che ora lavorano all'estero, richiama l'attenzione del Governo sul fatto che la ricerca italiana nel settore – che dà al Paese tanto lustro – deve essere sostenuta in modo adeguato anche finanziariamente. Invita quindi il Governo ad assumere un impegno affinché nella prossima legge di bilancio sia dato il giusto spazio e il dovuto riconoscimento agli enti di ricerca in generale, che costituiscono centri di eccellenza del Paese.

  Luigi GALLO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale e scientifica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dominicana, fatto a Santo Domingo il 5 dicembre 2006.
C. 1993 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Marco BELLA (M5S), relatore, riferisce che la Commissione è chiamata ad esprimere alla Commissione Affari esteri il parere sul disegno di legge – già approvato dal Senato l'11 luglio 2019 – di autorizzazione alla ratifica dell'accordo di cooperazione culturale e scientifica tra l'Italia e la Repubblica dominicana del 2006.
  Ricorda che la Repubblica dominicana ospita una comunità di italiani composta da oltre 7 mila persone e vanta con l'Italia, oltre a relazioni politiche improntate ad una piena collaborazione, anche rapporti economici stabilmente in crescita.
  Precisa che l'Accordo di cooperazione culturale e scientifica in esame, composto di venti articoli, intende fornire un quadro giuridico di riferimento per approfondire e disciplinare i rapporti bilaterali nei settori della cultura, della scienza, della tecnologia, dell'insegnamento linguistico, favorendo la collaborazione e lo scambio fra istituzioni accademiche, universitarie, archivistiche e fra biblioteche.
  In particolare, con l'articolo 1 vengono individuati i settori di intervento dell'accordo, che sono cultura, scienza, tecnologia, diffusione e insegnamento della propria lingua nel territorio dell'altra Parte contraente, conoscenza delle tradizioni che fanno parte del bagaglio culturale dei due Paesi.
  Gli articoli 2 e 3 indicano quali partner dell'accordo le istituzioni accademiche, universitarie ed archivistiche. Viene favorito Pag. 59lo scambio di risorse umane, di banche dati e di esperti, nel quadro di un'intensificazione delle relazioni culturali bilaterali. La possibilità che organismi internazionali partecipino al finanziamento e all'attuazione dei progetti derivanti dalle forme di cooperazione è contemplata dall'articolo 4.
  A norma dell'articolo 5, le Parti si impegnano a favorire la creazione di istituzioni culturali e scolastiche nei due Paesi.
  L'articolo 6 riguarda la collaborazione nel settore dell'istruzione e favorisce lo scambio di esperti e di informazioni sulle rispettive metodologie didattiche e sugli ordinamenti scolastici.
  L'articolo 7 prevede l'erogazione di borse di studio mediante programmi di attuazione dell'accordo.
  L'articolo 8 contempla l'impegno delle Parti allo scambio di documentazione sulle rispettive legislazioni concernenti le università, al fine di verificare i presupposti per una equa valutazione dei titoli di studio tra i due Paesi.
  Con gli articoli 9-11 viene disciplinata la collaborazione nei settori dell'editoria, della musica, della danza, del cinema, del teatro, della radio e della televisione.
  L'articolo 12 prevede la collaborazione nell'ambito della repressione del traffico illegale di opere d'arte, di beni e documenti soggetti a protezione.
  L'articolo 13 contempla lo scambio di informazioni ed esperienze nei settori dello sport e della gioventù.
  Con l'articolo 14 viene disciplinato lo scambio di esperienze nel settore dei diritti umani e delle libertà civili e politiche, nonché in quello delle pari opportunità tra i due sessi e della tutela delle minoranze etniche, culturali e linguistiche.
  L'articolo 15 impegna le Parti alla promozione dello sviluppo nel settore della cooperazione scientifica, tecnologica, ambientale e sanitaria, mediante intese ed accordi fra le rispettive università ed enti di ricerca.
  L'articolo 16 instaura una cooperazione nei settori dell'archeologia, dell'antropologia e scienze affini. Agevolazioni per la circolazione di persone ed attrezzature necessarie alla realizzazione delle attività concordate sono previste dall'articolo 17.
  L'articolo 18 contempla un impegno alla protezione dei diritti sulla proprietà intellettuale. Viene stabilito altresì l'impegno di non divulgare le informazioni scientifiche e tecnologiche relative ai diritti sulla proprietà intellettuale a terzi senza il consenso di entrambe le Parti. Le Parti si impegnano, inoltre, a favorire il trasferimento di tecnologie fra i rispettivi enti interessati.
  Con l'articolo 19 viene istituita una Commissione mista che si riunirà alternativamente nelle due capitali, incaricata di esaminare lo sviluppo della cooperazione culturale nonché di redigere i programmi esecutivi pluriennali.
  L'articolo 20, infine, regola l'entrata in vigore e la durata dell'accordo, che sarà illimitata, salvo denuncia con effetto a sei mesi.
  Conclude, riferendo che il disegno di legge di ratifica, già approvato dal Senato, consta di cinque articoli. Con riferimento agli oneri economici derivanti dall'attuazione del provvedimento, l'articolo 3 li valuta in 90 mila euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020, e in 101.880 euro a decorrere dall'anno 2021.

  Luigi GALLO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.