CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 ottobre 2019
246.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 1o ottobre 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo BARETTA.

  La seduta comincia alle 12.35.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Carla RUOCCO, presidente, comunica che sono entrati a far parte della Commissione i deputati Alessia Morani, Paola De Micheli e Roberto Morassut, che in qualità di membri del Governo sono ora sostituiti, rispettivamente, dai deputati Umberto Buratti, Romina Mura e Alessia Rotta. Entra altresì a far parte della Commissione il deputato Gian Mario Fragomeli.

DL 75/2019: Misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali.
C. 2107 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Carla RUOCCO, presidente, ricorda che la discussione del provvedimento in Assemblea è prevista già a partire dal pomeriggio e che la Commissione dovrà quindi esprimere il parere di competenza entro la seduta odierna.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), relatore, rammenta che la Commissione avvia oggi l'esame – ai fini del parere da rendere alla Commissione Giustizia – del disegno di legge C. 2107, approvato dal Senato il 24 settembre, che reca la conversione in legge del decreto-legge n. 75 del 2019, il quale prevede misure urgenti finalizzate ad assicurare la continuità delle funzioni del Garante per la protezione dei dati personali. Il provvedimento, con disposizione inserita al Senato nel disegno di legge di conversione, reca inoltre la sanatoria degli effetti prodotti dal decreto-legge n. 64 del 2019, presentato l'11 luglio 2019 ma non convertito in legge dal Parlamento.
  Di specifico interesse per la Commissione Finanze, più che il contenuto del decreto-legge, è proprio tale ultima disposizione, finalizzata a fare salvi gli effetti del decreto-legge 11 luglio 2019, n. 64, relativo all'esercizio dei poteri speciali del Governo (cd. golden power) in alcuni settori industriali e produttivi. Rinvia alla documentazione predisposta dal Servizio Studi per un'analisi dettagliata del provvedimento.
  Si limita in questa sede a ricordare che, per salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e di interesse nazionale, il legislatore ha organicamente disciplinato, con il decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21 la materia dei poteri speciali esercitabili dal Governo, definendone l'ambito oggettivo e soggettivo, la tipologia, le condizioni e le procedure di esercizio da parte dello Stato (in particolare, del Governo). Si tratta di poteri esercitabili nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché in taluni ambiti di attività definiti di rilevanza strategica nei settori dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni.
  Il decaduto decreto-legge n. 64 del 2019, del quale si intendono qui fare salvi gli effetti, modificava la predetta disciplina dei poteri speciali, prevedendo:
   l'allungamento dei termini per l'esercizio dei poteri speciali da parte del Governo e un arricchimento del contenuto dell'informativa resa all'esecutivo dalle imprese detentrici degli asset strategici;
   l'ampliamento dell'oggetto di alcuni poteri speciali (con riferimento al potere di veto da parte dell'esecutivo, esso veniva esteso anche all'adozione di atti o operazioni da parte delle società che detengono gli asset strategici);
   specifiche integrazioni agli obblighi di notifica finalizzati all'esercizio dei poteri speciali;
   modifiche alla disciplina dei poteri speciali in tema di tecnologie 5G, per rendere il procedimento sostanzialmente simmetrico rispetto a quello per l'esercizio dei poteri speciali nei settori della difesa e della sicurezza nazionale;
   con riferimento ai settori dei trasporti e delle comunicazioni, novelle volte a rendere la definizione di soggetto esterno all'Unione europea simmetrica a quanto disposto in tema di tecnologia 5G e a precisare i criteri per determinare se un investimento estero possa incidere sulla sicurezza o sull'ordine pubblico.

  Il Consiglio dei ministri, nella riunione del 5 settembre 2019, ha deliberato l'esercizio dei poteri speciali, anche ai sensi del richiamato decreto-legge n. 64 del 2019, con riferimento ad alcune operazioni riguardanti le comunicazioni elettroniche basate su tecnologia 5G e l'acquisizione di componenti ad alta intensità tecnologica.
  Come si è detto, essendo il decreto-legge n. 64 decaduto allo scadere dei 60 giorni (ovvero il 9 settembre 2019) per mancata conversione in legge, il Governo provvede ora a disporre che rimangano validi gli atti e i provvedimenti adottati e Pag. 47siano fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti in base al decreto-legge non convertito.
  Quanto al decreto-legge in conversione, consta di due articoli.
  L'articolo 1, come modificato dal Senato, dispone, al comma 1, che il Presidente e i componenti del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali continuino ad esercitare le proprie funzioni, limitatamente agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli indifferibili e urgenti, fino all'insediamento del nuovo Collegio e comunque, non oltre il 31 dicembre 2019.
  L'articolo 2 dispone in ordine all'entrata in vigore del provvedimento.
  In conclusione, formula sul provvedimento in esame una proposta di parere favorevole.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 12.40.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 1o ottobre 2019. — Presidenza della Presidente Carla RUOCCO. — Interviene il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 12.40.

Schema di atto aggiuntivo alla convenzione tra il Ministro dell'economia e delle finanze e il direttore dell'Agenzia delle entrate per la definizione dei servizi dovuti, delle risorse disponibili, delle strategie per la riscossione nonché delle modalità di verifica degli obiettivi e di vigilanza sull'ente Agenzia delle entrate-Riscossione, per il periodo 1o gennaio-31 dicembre 2019.
Atto n. 106.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Carla RUOCCO, presidente, rammenta che il termine per l'espressione del parere parlamentare è fissato per venerdì 18 ottobre prossimo.

  Raffaele TRANO (M5S), relatore, ricorda che lo schema di decreto in esame – che la Commissione Finanze è chiamata ad esaminare ai fini del parere da rendere al Governo – ottempera alla prescrizione dell'articolo 1, comma 13-bis del decreto-legge n. 193 del 2016, che prevede la trasmissione alle Camere, ai fini dell'espressione dei pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, dello schema di atto aggiuntivo alla convenzione tra il Ministro dell'economia e delle finanze e il direttore dell'Agenzia delle entrate, col quale viene definita la strategia in materia di riscossione da attuare nel corso del periodo d'imposta, più precisamente nel periodo 1o gennaio – 31 dicembre 2019 (articolo 3).
  L'Atto è stipulato annualmente dal Ministro dell'economia e delle finanze e dal direttore dell'Agenzia delle Entrate, in quanto Presidente dell'ente pubblico economico Agenzia delle Entrate-Riscossione, nato a seguito della soppressione di Equitalia e della complessiva riforma della riscossione operata dal decreto-legge n. 193 del 2016, e in atto dal 1o luglio 2017 (articolo 1, comma 13 del citato decreto-legge 193).
  L'Atto aggiuntivo in esame tiene conto delle priorità indicate nell'Atto di indirizzo del Ministro dell'economia e finanze per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale 2019-2021.
  Sotto il profilo strutturale lo schema in esame è composto dall'articolato, che regola i rapporti tra le parti per il periodo dal 1o gennaio al 31 dicembre 2019, dal piano annuale dell'Agenzia per il 2019 (Allegato 1) e da un allegato relativo ai flussi informativi (Allegato 2).
  L'articolato regola il sistema di relazioni tra MEF e Agenzia per lo svolgimento Pag. 48delle funzioni relative alla riscossione e individua, in particolare, gli impegni istituzionali dell'Agenzia per assicurare la riscossione dei crediti ad essa affidati e gli altri compiti attribuiti dalle previsioni normative vigenti, nonché gli impegni istituzionali del Ministero in ordine allo svolgimento di tutti gli adempimenti necessari per l'assegnazione delle risorse destinate all'Agenzia.
  L'articolo 1 dello schema di atto aggiuntivo si occupa delle definizioni rilevanti, l'articolo 2 individua le finalità dell'atto stesso, mentre l'articolo 3 individua la durata ed oggetto dell'atto.
  L'articolo 4 elenca gli impegni istituzionali dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione, chiamata ad esercitare l'attività di riscossione secondo criteri di efficienza gestionale, efficacia, economicità dell'azione nonché di equità, allo scopo di promuovere un corretto rapporto tra fisco e contribuente, garantendo l'effettività del gettito e l'incremento del livello di adempimento spontaneo degli obblighi tributari.
  L'articolo 5 disciplina le risorse finanziarie dell'Agenzia per l'attività di riscossione, che derivano dai corrispettivi della propria attività (riscossione mediante ruolo, ivi compresa quella degli enti locali, nonché le altre attività strumentali e accessorie alla riscossione), mentre l'articolo 6 individua gli impegni istituzionali del Ministero affinché siano assegnate all'Agenzia le risorse stanziate sui pertinenti capitoli del bilancio dello Stato.
  Analogamente all'Atto aggiuntivo 2018, gli articoli 7, 8 e 9 disciplinano i rapporti in materia di comunicazione istituzionale, sistemi informativi e qualità dei servizi ai contribuenti.
  L'articolo 10 affida al Dipartimento delle Finanze la valutazione delle modalità di esercizio dell'attività di riscossione da parte dell'ente.
  L'articolo 11 reca i contenuti del Piano annuale dell'Agenzia di cui all'Allegato 1, che indica – in relazione ai servizi dovuti – le strategie per la riscossione dei crediti affidati e le modalità organizzative per la gestione della funzione di riscossione, gli obiettivi quantitativi da raggiungere e i relativi indicatori.
  Il successivo articolo 12 stabilisce che l'Agenzia delle entrate provvede a monitorare costantemente l'attività dell'Ente, potendo richiedere a quest'ultimo rendicontazioni periodiche sull'andamento della riscossione.
  L'articolo 13 prevede il parere parlamentare sullo schema di Atto aggiuntivo in esame; l'articolo 14 detta la disciplina relativa alle procedure di modifica dell'Atto aggiuntivo, mentre l'articolo 15 individua le procedure applicabili in caso di controversie sull'applicazione dell'Atto.
  Come già ricordato, il Piano annuale dell'Agenzia delle entrate-Riscossione per il 2019, di cui all'Allegato 1, è orientato al perseguimento delle finalità istituzionali identificate nello Statuto dell'Ente. Il Piano tiene conto degli effetti derivanti dall'insieme di provvedimenti legislativi in materia di definizione agevolata della pretesa tributaria, contenuti nel decreto-legge fiscale (n. 119 del 2018), nella legge di bilancio 2019 (legge n. 145 del 2018) e nel decreto-legge n. 135 del 2018 in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione.
  Il volume di incassi stimato per l'Agenzia delle entrate-Riscossione è di 9,012 miliardi di euro per il 2019, di 9,60 miliardi di euro per il 2020 e di 9,93 miliardi di euro per il 2021. Si sottolinea in particolare che la componente di riscossione ordinaria stimata è pari a 6,207 miliardi di euro; dai pagamenti delle rate, in scadenza nell'anno 2019, relative alle misure agevolative introdotte con il decreto-legge n. 119/2018 e la legge n. 145/2018 si stima che derivino in 2,805 miliardi di euro. A differenza dell'anno precedente il Piano non quantifica il volume di investimenti da intraprendere nell'anno 2019. Esso riferisce che è stato sviluppato un piano degli investimenti correlato al budget economico (annuale e triennale), con distinzione tra immobilizzazioni materiali e immateriali.
  Nell'allegato 2, relativo ai Flussi informativi, sono definite le modalità di verifica Pag. 49del conseguimento degli obiettivi e a tal fine sono individuate le tipologie, le modalità e la periodicità dei flussi informativi che l'Agenzia delle Entrate-Riscossione deve fornire al Dipartimento delle finanze, per l'indirizzo e la vigilanza sulla gestione da parte del Ministro. Il processo di verifica si articola attraverso un report infra annuale concernente l'avanzamento degli obiettivi al 30 settembre e una rendicontazione annuale, in cui sono rappresentati entro il 31 marzo i dati e le informazioni sui risultati conseguiti al 31 dicembre dell'anno precedente.
  In considerazione della rilevanza che riveste l'atto in esame, e della necessità di svolgere alcuni approfondimenti, riterrebbe opportuno procedere all'audizione del direttore dell'Agenzia delle entrate-Riscossione.

  Carla RUOCCO, presidente, concorda sull'opportunità di un incontro con il direttore dell'Agenzia delle entrate, anche in riferimento alle annunciate misure antievasione previste nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2019, approvata ieri dal Consiglio dei ministri.

  Galeazzo BIGNAMI (FDI) ricorda come il gruppo di Fratelli d'Italia abbia chiesto da tempo una audizione del direttore dell'Agenzia delle entrate, sul tema della fatturazione elettronica. Intende più in generale esprimere il proprio giudizio negativo sul lavoro svolto dall'Agenzia, i cui vertici ritiene debbano essere chiamati a dare conto del proprio operato.

  Carla RUOCCO, presidente, evidenzia come in occasione dell'audizione del direttore dell'Agenzia delle Entrate, i colleghi avranno modo di formulare domande ed esprimere le proprie posizioni.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 3 agosto 2017, n. 129, di attuazione della direttiva 2014/65/UE, relativa ai mercati degli strumenti finanziari, e di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 600/2014 sui mercati degli strumenti finanziari.
Atto n. 102.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 settembre scorso.

  Carla RUOCCO, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere parlamentare è fissato per mercoledì 2 ottobre prossimo.

  Luca MIGLIORINO (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole sullo schema di decreto legislativo in esame.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 12.55.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 1o ottobre 2019.

Audizione di rappresentanti dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS), nell'ambito dell'esame della proposta di legge C. 780 Caso, recante modifiche agli articoli 132-ter e 134 del codice di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, in materia di definizione dei premi relativi all'assicurazione obbligatoria per i veicoli a motore.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.05 alle 13.45.