CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 settembre 2019
243.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 25 settembre 2019. — Presidenza del vicepresidente Franco VAZIO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Vittorio Ferraresi.

  La seduta comincia alle 14.30.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito esame emendamenti e conclusione. Parere contrario).

  Franco VAZIO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore ha preannunciato la presentazione di una proposta di parere contrario su tutti gli emendamenti trasmessi.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) chiede se si possa procedere all'esame dei singoli emendamenti.

  Franco VAZIO, presidente, precisa che è possibile prendere la parola sui singoli emendamenti, ma che non si procederà alla singola votazione degli stessi, dovendo la Commissione in questa sede pronunciarsi su un'unica proposta di parere avente ad oggetto tutti gli emendamenti presentati.

  Mario PERANTONI (M5S), relatore, come preannunciato nella seduta di ieri, formula una proposta di parere contrario sugli emendamenti trasmessi dalla XIV Commissione (vedi allegato).

  Giusi BARTOLOZZI (FI), analogamente a quanto già dichiarato nella seduta di ieri, chiede nuovamente ai colleghi del Partito democratico di motivare le ragioni per cui concordano con il parere contrario Pag. 14del relatore sugli emendamenti in questione, considerato che si sono espressi in senso favorevole su proposte emendative di analogo contenuto nel corso dell'esame del provvedimento presso il Senato. Ritiene che integrità, correttezza e onestà intellettuale verso i membri della Commissione richiederebbero una spiegazione di tale comportamento, a meno che non si debba ritenere che il cambiamento delle opinioni sia determinato dal solo fatto di essere passati dall'opposizione alla maggioranza.

  Ingrid BISA (LEGA) chiede al relatore di motivare il parere contrario espresso, con particolare riguardo agli emendamenti Claudio Borghi 4.2 e 4.3, che comportano modifiche di buon senso oltre che giuridicamente fondate. Precisa a tale proposito che il primo, richiedendo tra i requisiti lo svolgimento di incarichi afferenti i reati finanziari, si prefigge di garantire una maggiore specializzazione dei soggetti candidati all'incarico di procuratore europeo, mentre il secondo è volto, con le medesime finalità, ad escludere la candidatura di magistrati collocati fuori dal ruolo organico della magistratura.

  Alfredo BAZOLI (PD), rispondendo alla collega Bartolozzi, ritiene evidente come tra l'approvazione del disegno di legge di delegazione europea da parte del Senato e l'esame presso la Camera sia intervenuto un cambiamento politico rilevante, che ha determinato la formazione di un nuovo Governo e che ha comportato il passaggio del Partito democratico dall'opposizione alla maggioranza. Ritiene altrettanto evidente come a seguito di tale cambiamento il Partito democratico, in maniera del tutto fisiologica, sia tenuto a contemperare le proprie posizioni con quelle dell'alleato di Governo, non potendo considerarsi nelle scelte completamente svincolato da valutazioni di compatibilità politica.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), perfettamente consapevole delle compatibilità politiche testé espresse dal collega Bazoli, precisa di aver richiesto una spiegazione di natura tecnica rispetto al cambiamento di parere da parte del Partito democratico, tanto più considerato il silenzio assoluto del relatore.

  Franco VAZIO, presidente, lungi dal voler limitare il dibattito, ricorda che il termine per la votazione della proposta di parere è fissato per la giornata di oggi e che, a conclusione della sede consultiva, è previsto lo svolgimento dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Propone pertanto, nel caso si ritenesse necessario dedicare tempi più ampi alla valutazione della proposta di parere del relatore, di rinviare l'esame del disegno di legge di delegazione europea 2018 al termine dei lavori odierni dell'Assemblea.

  Mario PERANTONI (M5S), relatore, nel ritenere di aver già fornito chiarimenti alla collega Bartolozzi nel corso della seduta di ieri, con riguardo alle richieste della deputata Bisa precisa che diversamente da quanto da lei stessa dichiarato, gli emendamenti in questione rispondono a ragioni di natura politica e non tecnico-giuridica. Pertanto chiarisce che l'indirizzo politico della maggioranza è quello di non introdurre ulteriori requisiti restrittivi della platea dei soggetti candidabili, in modo da lasciare al Consiglio superiore della magistratura un margine di valutazione più ampio nella scelta.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere contrario su tutti gli emendamenti trasmessi dalla XIV Commissione, formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.35 e dalle 18.45 alle 19.20.

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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 25 settembre 2019. — Presidenza del vicepresidente Franco VAZIO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia, Andrea Giorgis.

  La seduta comincia alle 18.40.

DL 75/2019: Misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali. Sanatoria degli effetti del decreto-legge 11 luglio 2019, n. 64.
C. 2107 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  Franco VAZIO, presidente, prima di dare la parola alla relatrice per lo svolgimento della relazione illustrativa del provvedimento in esame, dà il benvenuto all'onorevole Giorgis, che partecipa per la prima volta ai lavori della Commissione Giustizia in qualità di sottosegretario.

  Angela SALAFIA (M5S), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata ad esaminare il disegno di legge C. 2107, di conversione in legge del «decreto-legge 7 agosto 2019, n. 75, recante misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali. Sanatoria degli effetti del decreto-legge 11 luglio 2019, n. 64», approvato dal Senato il 24 settembre scorso. Rammenta che il decreto-legge consta di due articoli.
  L'articolo 1, nella formulazione vigente, dispone che il Presidente e i componenti del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali continuino ad esercitare le proprie funzioni, limitatamente agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli indifferibili e urgenti, fino all'insediamento del nuovo Collegio e comunque non oltre il 7 ottobre 2019 (sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge in conversione). Il testo pervenuto all'esame della Camera, dopo l'approvazione del Senato, prevede, invece che il Collegio del Garante per la protezione dei dati personali continui ad esercitare le suddette funzioni fino all'insediamento e comunque non oltre il 31 dicembre 2019.
  Rammenta inoltre che gli attuali membri del Collegio sono stati eletti nelle rispettive sedute di Camera e Senato del 6 giugno 2012 e si sono insediati il 19 giugno 2012. La scadenza del Consiglio dell'Autorità era dunque prevista per il 19 giugno 2019. In conformità al parere del Consiglio di Stato del 7 dicembre 2010, n. 5.388, è stato consentito all'attuale Collegio di operare in regime di prorogatio fino al 17 agosto 2019. Il regime di prorogatio, infatti, non può avere durata superiore a sessanta giorni dalla scadenza naturale del mandato del Collegio. Il Consiglio di Stato, nel citato parere, ha infatti precisato come la durata del periodo di prorogatio sia desumibile in via interpretativa dall'articolo 1, comma 15, della legge 23 agosto 2004, n. 239, e come il termine di sessanta giorni ivi previsto non sia ulteriormente prorogabile Stante l'improrogabilità di tale termine, si è ritenuto necessario introdurre nell'ordinamento un'apposita disposizione di legge allo scopo di garantire la funzionalità del Garante per un ulteriore periodo di tempo, in attesa del rinnovo del Collegio. Proprio al fine di scongiurare l'interruzione delle funzioni del Garante, è stato adottato il decreto-legge in esame, che quindi prevede ora il termine del 31 dicembre 2019 fino al quale l'attuale Collegio potrà continuare ad esercitare le proprie funzioni.
  Con riferimento al disegno di legge conversione del decreto-legge, evidenzia che nel corso dell'esame del provvedimento presso il Senato è stato introdotto il comma 2 dell'articolo 1, che prevede che restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottosi e i rapporti giuridici sorti sulla base del decreto-legge n. 64 del 2019, decaduto per mancata conversione. Quest'ultimo decreto-legge interveniva sulla disciplina organica dei poteri speciali del Governo nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, nonché per le attività di rilevanza strategica nei settori dell'energia, Pag. 16dei trasporti e delle comunicazioni (cosiddetto golden power), contenuta nel decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21. Ricordo che per salvaguardare gli assetti proprietari delle società operanti in settori reputati strategici e di interesse nazionale, il legislatore ha organicamente disciplinato, con il decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21 – come successivamente modificato nel tempo – la materia dei poteri speciali esercitabili dal Governo, anche per aderire alle indicazioni e alle censure sollevate in sede europea. Il decaduto decreto legge aveva l'obiettivo, in linea generale, di rafforzare la tutela della sicurezza nazionale in ambiti di rilevanza strategica, attribuendo al Governo più tempo e un ventaglio più ampio di informazioni ai fini dell'esercizio dei propri poteri.
  In particolare, il decreto-legge modificava la predetta disciplina dei poteri speciali prevedendo: in linea generale, l'allungamento dei termini per l'esercizio dei poteri speciali da parte del Governo e un arricchimento del contenuto dell'informativa resa all'esecutivo dalle imprese detentrici degli asset strategici; l'ampliamento dell'oggetto di alcuni poteri speciali (con riferimento al potere di veto da parte dell'esecutivo, esso veniva esteso anche all'adozione di atti o operazioni da parte delle società che detengono gli asset strategici); specifiche integrazioni agli obblighi di notifica finalizzati all'esercizio dei poteri speciali; modifiche alla disciplina dei poteri speciali in tema di tecnologie 5G, per rendere il procedimento sostanzialmente simmetrico rispetto a quello per l'esercizio dei poteri speciali nei settori della difesa e della sicurezza nazionale; con riferimento ai settori dei trasporti e delle comunicazioni, novelle volte a rendere la definizione di soggetto esterno all'Unione europea simmetrica a quanto disposto in tema di tecnologia 5G e a precisare i criteri per determinare se un investimento estero possa incidere sulla sicurezza o sull'ordine pubblico.

  Franco VAZIO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia la definizione delle modalità per il prosieguo dell'esame del provvedimento all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, fissato al termine della seduta. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra data.

  La seduta termina alle 18.45.

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