CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 settembre 2019
242.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 24 settembre 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 17.15.

Variazione della composizione.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che i deputati Tomasi e Tofalo cessano di far parte della Commissione ed entrano a farne parte i deputati Pretto e Giarrizzo.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Sull'ordine dei lavori.

  Raffaele VOLPI (LEGA) fa presente che il nuovo Ministro della difesa interverrà nella seduta di question-time dell'Assemblea prevista per domani.
  Osserva, quindi, che la Commissione è chiamata ad esaminare degli importanti Pag. 18programmi di ammodernamento e rinnovamento e che il proprio gruppo ha sempre sostenuto l'importanza di effettuare i necessari investimenti nel settore della Difesa. Evidenzia, tuttavia, che tali programmi sono conseguenti alla pianificazione e programmazione predisposta dal precedente Governo e, pertanto, sollecita la presenza del nuovo Ministro in Commissione per riferire sulle linee programmatiche del suo dicastero.
  Conclude sottolineando che, a suo avviso, sussistano tutti i presupposti per lavorare in sintonia con il nuovo dicastero e rimarca il ruolo fortemente istituzionale che ha sempre connotato i lavori della Commissione difesa.

  Gianluca RIZZO, presidente assicura che la presidenza ha già avviato gli opportuni contatti e che il nuovo Ministro sarà sentito quanto prima.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 26/2019, relativo allo sviluppo ed al potenziamento della costellazione dei satelliti radar COSMO-Sky Med di seconda generazione (CSG) per l'osservazione della terra.
Atto n. 111.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S), relatore, introduce l'esame dell'atto del Governo concernente l'approvazione del programma pluriennale di ammodernamento e rinnovamento dello stato maggiore della Difesa relativo allo sviluppo e all'acquisizione di due satelliti radar COSMO-SkyMed di seconda generazione per l'Osservazione della Terra ad altissima risoluzione rilevando che COSMO-SkyMed è la prima costellazione di satelliti a uso duale, civile e militare, impegnata nel monitoraggio del territorio, nella sicurezza e nella gestione delle emergenze.
  Osserva, quindi, che le applicazioni rese possibili dal sistema in parola sono molteplici, sia a livello istituzionale, sia a livello commerciale e vanno dal supporto alle emergenze (in questo senso si può inquadrare il progetto MapItaly, sviluppato dall'Agenzia spaziale italiana con la protezione civile nazionale, che effettua un monitoraggio di dettaglio dell'intero territorio italiano ogni 16 giorni) ai cambiamenti climatici (i dati COSMO-SkyMed hanno contribuito a monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici, osservando e studiando fenomeni quali la desertificazione, le inondazioni, l'innalzamento del livello del mare, le catastrofi naturali come frane o terremoti, lo scioglimento dei ghiacciai) alla sicurezza marittima (COSMO-SkyMed costituisce una risorsa fondamentale per la salvaguardia dell'ambiente marino e la sua sicurezza, per monitorare coste e acque aperte proteggendole da minacce come pirateria e terrorismo, nonché per la individuazione di imbarcazioni dedite ad attività illegali o per il supporto Search and Rescue) alla gestione delle risorse (l'utilizzo di COSMO-SkyMed contribuisce a contrastare fenomeni quali l'eccesso di sfruttamento agricolo e dell'allevamento di bestiame, la deforestazione e il dissesto idrogeologico, l'urbanizzazione e la cattiva gestione delle risorse idriche).
  Evidenzia, quindi, che nel dettaglio, la costellazione COSMO-SkyMed di Seconda Generazione prevede quattro satelliti. I primi due sono stati già finanziati e realizzati (il lancio è previsto tra la fine del 2019 e il 2020) mentre il terzo e quarto satellite saranno sviluppati a valle dell'approvazione del programma pluriennale in esame.
  I nuovi satelliti di Seconda Generazione garantiranno la continuità dei servizi finora forniti dai satelliti e dal segmento di terra di prima generazione, apportando un salto generazionale in termini di tecnologia, prestazioni e vita operativa del sistema e fornendo nuove opportunità applicative nella gestione del rischio e della valutazione dei danni nell'ambito dei disastri naturali e antropici. Pag. 19
  Infatti, la Seconda Generazione garantisce agli utenti istituzionali (Difesa, ASI, Protezione civile, CNR) e all'utenza scientifica e commerciale in generale, una continuità di dati radar ad elevate prestazioni per le loro necessità operative. L'architettura del sistema consente, infatti, agli utenti militari e civili di operare in assoluta autonomia grazie a due distinti siti collocati a Pratica di mare e Matera.
  Il dispiegamento degli ulteriori due satelliti CSG consentirà ulteriori partnership internazionali di interesse strategico nel campo dell'osservazione della Terra e rispetto ai primi 4 satelliti, la Seconda Generazione ha nuove dotazioni in termini di capacità.
  Tra le caratteristiche del sistema segnala la maggiore velocità di trasmissione dei dati di osservazione a terra, così come l'aumento del numero delle immagini, miglioramenti di risoluzione, accuratezza e polarizzazione nella discriminazione dei target, volume dati gestiti a bordo e raddoppio della capacità di processing a terra. Migliore integrazione e complementarietà col programma europeo Copernicus Sentinel.
  Il Programma figura nel D.P.P. 2019-2021 tra quelli di previsto avvio nell'anno in corso (parte II) ed ha come finalità quella di permettere di migliorare i tempi di risposta dell'osservazione e raddoppiare le quote di sistema che potranno essere messe a disposizione per le cooperazioni internazionali.
  Secondo quanto riferito nella scheda illustrativa allegata alla richiesta di parere parlamentare il sistema in esame si caratterizza per la particolare flessibilità in quanto il radar può operare in modalità spotlight (concentrandosi su un'area di pochi km quadrati, e osservandola con risoluzione fino al singolo metro), stripmap (ossia osservando una striscia continua di superficie terrestre) oppure scanSAR (coprendo una regione di 200 km di lato).
  Il programma, di previsto avvio nel 2019, si concluderà nel 2022 ed il relativo costo, comprensivo degli oneri di mantenimento delle condizioni operative per dieci anni, è stimato ammontare a circa 607 milioni di euro, di cui il 65 per cento (circa 394 milioni) stanziati dall'Agenzia spaziale italiana (ASI) ed il restante 35 per cento (circa 212 milioni) a carico dell'Amministrazione della difesa.
  In particolare la quota di spesa a carico dell'Amministrazione della difesa (52 milioni di euro nel 2019, 70 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021 e 20 milioni nel 2022) graverà sui capitoli di investimento dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico nell'ambito delle risorse iscritte alla missione «Competitività e sviluppo delle imprese», programma «Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo» a valere sugli stanziamenti recati dall'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017).
  Segnala inoltre che la nota illustrativa precisa che il programma in oggetto non potrà prescindere dall'acquisizione di un idoneo supporto logistico teso ad assicurare la disponibilità del sistema e il mantenimento in condizioni operative e al riguardo andrebbe precisato se il costo di tale supporto logistico sia ricompreso nelle spese complessive del programma.
  Ulteriori precisazioni sarebbero necessarie anche con riguardo alla comparazione dei costi di analoghi supporti sviluppati da altri Paesi.
  I settori industriali interessati dal programma sono prevalentemente quelli della meccanica ed elettronica relativi al comparto spaziale presenti in tutto il territorio nazionale.
  Al riguardo, la relazione illustrativa che accompagna lo schema di decreto evidenzia che lo sviluppo degli ulteriori due satelliti e la successiva gestione operativa di questi avranno forti impatti occupazionali in un settore di altissima tecnologia, tutto italiano, strategico per l'economia e gli interessi nazionali. Infatti, data la complessità del sistema, sia nelle sue fasi di sviluppo che in quelle di produzione, sarà possibile generare un notevole volume di indotto che coinvolgerà aziende e piccole e medie imprese in qualità di sottofornitori.Pag. 20
  Le ricadute occupazionali riguarderanno, in particolare, sia le aziende capofila Thales Alenia Space e Telespazio, impiegando alcune migliaia di persone altamente qualificate nel settore della progettazione e produzione di sistemi spaziali, che le aziende italiane di indotto, tra cui le piccole e medie imprese, che implicano una ricaduta occupazionale persino più ampia di quella delle suddette aziende capofila.
  Infine, il programma che, come detto si innesta nell'attuale COSMO SkyMed Seconda Generazione, ha connotazione duale e internazionale e assicurerà interessanti prospettive di export non solo a beneficio dell'industria nazionale, ma anche a beneficio della Difesa e degli altri Ministeri coinvolti che, per mezzo del sistema, potranno instaurare, rafforzare e allargare cooperazioni con altri ministeri della difesa e con altri enti internazionali, nell'alveo di quanto già avvenuto con il sistema COSMO SkyMed.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO, nel preannunciare sin da ora l'orientamento favorevole del dicastero su un programma che contribuisce a mantenere un livello di eccellenza nell'ambito della filiera dello spazio, si riserva di fornire i chiarimenti richiesti in una successiva seduta.

  Raffaele VOLPI (LEGA), nel preannunciare che il proprio gruppo è assolutamente favorevole all'approvazione del programma, non comprende se la posizione del relatore possa mutare in base alla risposta che il rappresentante del Governo fornirà ai chiarimenti richiesti.
  Domanda, infine, che cosa si intenda praticamente con l'espressione riferita all'impiego del sistema in linea con i dettami del diritto internazionale umanitario.

  Giovanni Luca ARESTA (M5S) ritiene che sia comunque utile avere un quadro completo dei costi relativi agli impianti a terra e segnala che l'utilizzo del sistema ai fini dell'osservazione della Terra incide su aspetti relativi alla riservatezza e alla tutela della privacy.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 04/2019, relativo al potenziamento ed all'aggiornamento della capacità di autoprotezione dei velivoli da trasporto dell'Aeronautica militare.
Atto n. 113.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Alberto LOSACCO (PD), relatore, osserva che il programma in esame, rientrante tra quelli di previsto avvio nel 2019 nell'ultimo Documento programmatico pluriennale trasmesso dalla Difesa, è volto a sviluppare ed aggiornare i sistemi di autoprotezione destinati agli aeromobili da trasporto e rifornimento in volo già in dotazione all'Aeronautica militare, al fine di adeguarli all'evoluzione tecnologica della minaccia di abbattimento presente nell'ambito degli scenari operativi attuali ed in quelli di prevedibile impiego.
  Evidenzia, quindi, che i nuovi sistemi di autoprotezione dovranno essere in grado di rilevare, identificare e contrastare i sensori utilizzati dai sistemi d'arma anti-aerei per l'ingaggio dei bersagli, anche in condizioni di spettro elettromagnetico altamente congestionato e contestato. Rientrano tra gli obiettivi del programma anche il potenziamento e l'aggiornamento dei sistemi di supporto operativo necessari alla generazione e validazione delle librerie di guerra elettronica (i software in grado di impostare i limiti di funzionamento, le modalità operative e le strategie di ricerca, di impiego e/o di contrasto dei sistemi di guerra elettronica, a fronte di uno specifico scenario di minaccia ed una missione definita) quale funzione imprescindibile per l'adattamento delle potenzialità fornite dai sistemi di autoprotezione agli specifici scenari di minaccia.Pag. 21
  Segnala, poi, che la relazione illustrativa che accompagna lo schema di decreto sottolinea che l'attuale scenario internazionale lascia presagire un prolungato impegno delle Forze armate italiane in operazioni fuori dei confini nazionali al fine di prevenire e gestire situazioni internazionali di crisi a diversa intensità, per stabilizzare aree coinvolte in conflitti regionali e per difendere gli interessi strategici nazionali. In tali scenari la mobilità aerea – che comprende il trasporto di uomini, mezzi e materiali, l'aviolancio, il rifornimento in volo e l'evacuazione di personale (sia per sottrarsi da condizioni di pericolo, sia per motivi sanitari) – è assicurata dai velivoli da trasporto dell'Aeronautica militare che rappresentano un imprescindibile strumento di proiezione e sostentamento di tutte le forze della Difesa.
  Pertanto, i sistemi di autoprotezione dovranno essere dotati di strumenti di supporto operativo per la generazione e validazione delle librerie di guerra elettronica; dovranno consentire di contrastare sistemi antiaerei terrestri, navali e aeroportati operanti in tutte le bande di interesse dello spettro elettromagnetico (radar, infrarosso, visibile/elettro-ottico e laser) e facenti parti di un sistema di difesa aerea integrato; dovranno essere basati su un'architettura aperta che disponga di capacità di crescita tali da consentire l'adeguamento delle prestazioni ai prevedibili miglioramenti tecnologici dei sistemi d'arma antiaerei; infine, dovranno essere pienamente integrati a bordo delle piattaforme aree così da massimizzare la consapevolezza della situazione tattica degli equipaggi e disporre di una spiccata capacità di registrazione in volo dei dati di missione ai fini di una accurata analisi dello scenario operativo e/o di un eventuale tempestivo aggiornamento delle librerie di autoprotezione.
  Il programma, di previsto avvio nel 2019, si concluderà presumibilmente nel 2030 e il relativo onere finanziario, stimato in 243,5 milioni di euro, verrà finanziato per 170 milioni, per il periodo dal 2019 al 2025, a valere sul Fondo istituito dall'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018 e per 73,5 milioni di euro, per il periodo dal 2026 al 2030, a valere sulle risorse recate dal Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 140 della legge di bilancio 2017.
  Al riguardo segnala che la relazione illustrativa precisa che, in ogni caso, il programma sarà modulato in modo tale da renderlo compatibile con le risorse complessivamente disponibili, anche mediante una sua parziale attuazione e/o con una ridefinizione dei tempi di attuazione.
  I settori industriali interessati sono prevalentemente quelli dell'industria aerospaziale, con particolare riferimento allo sviluppo ed alla produzione di sistemi di autoprotezione degli aeromobili.
  Nello specifico, le industrie di produzione interessate sono quelle dei sistemi elettronici e di alta tecnologia localizzate nell'area romana, incluso il tecno-polo Tiburtino. Le ditte aeronautiche responsabili dell'integrazione dei sistemi a bordo sono localizzate nelle aree di Torino, Varese e Napoli. Inoltre, i processi produttivi prevedono il coinvolgimento di qualificate catene di fornitura di sottosistemi e semi-lavorati caratterizzate dalla presenza di piccole-medie imprese (PMI) prevalentemente localizzate nelle stesse aree geografiche sopra citate.
  Sottolinea, infine, che il programma comporta un coinvolgimento di industrie statunitensi, principalmente in qualità di ditta responsabile di sistema (DRS) degli aeromobili, per le attività di integrazione a bordo degli apparati di autoprotezione. Al riguardo, evidenzia che la relazione illustrativa aggiunge che tale coinvolgimento rappresenta una grande opportunità di crescita per l'industria italiana che potrebbe acquisire un più elevato livello di know-how in ambito altamente tecnologico.
  Conclude rilevando che, in considerazione dell'incremento del livello di autoprotezione che si raggiungerà sulle diverse piattaforme e della diffusione delle stesse presso forze armate straniere, è prevedibile Pag. 22che il programma possa generare concrete prospettive di export in un settore fortemente in crescita.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) preannuncia che il gruppo della Lega voterà a favore del programma ed auspica, in considerazione della rilevanza dello strumento militare aeronautico, che oltre al programma in oggetto possano essere presto approvati anche altri rilevanti programmi quale quello di difesa antiaerea.
  Infine, auspica che possa ricevere nuovi impulsi anche il programma di acquisizione dei velivoli F-35.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvio il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 05/2019, relativo allo sviluppo, all'acquisizione ed al supporto logistico decennale di due nuove linee di mezzi subacquei per le missioni affidate alle Forze speciali della Marina militare.
Atto n. 114.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Alessandra ERMELLINO (M5S), relatrice, introduce l'esame dell'atto evidenziando che il programma d'arma è finalizzato allo sviluppo e all'acquisizione di due nuove linee di trasportatori speciali subacquei (TT.S.S.), relativi sistemi d'arma speciale, sistemi C4I, sistemi optoelettronici integrati ed equipaggiamenti subacquei specialistici, nonché dotazioni di sicurezza (il cui sviluppo, implementazione ed integrazione dovranno essere paralleli a quelli dei TT.S.S.), da impiegare nell'ambito di operazioni speciali, sia in contesti strettamente nazionali che in ambito internazionale, così come in supporto ad operazioni di altri dicasteri nell'ambito dei piani di contingenza o di cooperazione attualmente in vigore ed in quelli realizzati in concorso ad agenzie governative ed altri tipi di missione che esulano dalle attività militari in senso stretto.
  Si sofferma, quindi, sulla parte della relazione illustrativa che chiarisce come la Marina militare sia oggi chiamata a operare in uno scenario complesso che richiede di assicurare la tutela della sicurezza marittima nella più estesa accezione e comprende i compiti istituzionali, il contrasto dei flussi migratori e il contrasto a nuove forme di minaccia quali la pirateria e il terrorismo, svolgendo missioni in cui il vantaggio conoscitivo e la capacità di non palesare immediatamente la propria presenza costituiscono un fattore abilitante. In tale contesto si inserisce il Gruppo Operativo Incursori (GOI), in seno al quale risiedono le forze speciali della Marina militare, i cui ampi margini di capacità, flessibilità e autonomia operativa e logistica ne fanno uno strumento di grande efficacia nella gestione di situazioni critiche.
  Osserva ancora, che la relazione illustrativa sottolinea che la capacità di condurre operazioni mediante l'utilizzo di mezzi subacquei di piccole dimensioni, per il trasporto celato di operatori delle forze speciali o la ricognizione mediante l'utilizzo discreto di sistemi per il reperimento di informazioni, è un fattore di potenza che storicamente ha contribuito a collocare l'Italia, nel settore specifico, al pari di altre nazioni di riferimento. Infatti, l'Italia, storicamente, ha una posizione di rilevanza nel settore delle forze speciali nel dominio marittimo e il programma in esame assicura la possibilità di rimanere in questo ristretto/esclusivo ambito, fornendo alle forze speciali della Marina militare mezzi idonei sul piano qualitativo e quantitativo per portare a termine con successo le missioni del comparto che richiedono capacità di penetrazione/accesso in ambienti non permissivi.
  Evidenzia, poi, che le due linee di mezzi, unitamente ai moderni sistemi d'arma oggetto del programma, si differenziano tra loro per capacità esprimibili e tipologia di profilo d'impiego effettuabile. Pag. 23
  Si tratta, nello specifico, di mezzi subacquei di dimensioni ridotte, progettati e realizzati con innovativi e più efficienti sistemi tecnologici, tali da consentire di operare in maniera totalmente celata e con elevatissima precisione di navigazione. I particolari criteri di modularità, unitamente alle dimensioni ed alla facilità di trasporto, assicurano elevata versatilità d'impiego e capacità di integrare differenti sistemi di arma, di scoperta e di comunicazione, così come apparati ed equipaggiamenti speciali funzionali al tipo di missione da svolgere.
  In particolare, i nuovi mezzi subacquei sono concepiti per assolvere alle missioni di azione diretta, ricognizione speciale, controterrorismo e ricognizione strategica, caratteristiche delle operazioni speciali.
  Essi inoltre saranno progettati in modo da disporre dei più moderni, sofisticati ed efficaci sotto-sistemi e da assicurare elevate velocità e precisione nella navigazione in immersione; contestualmente saranno adottati dei criteri costruttivi tali da incrementare i volumi disponibili e migliorare gli spazi di bordo, l'accessibilità e l'ergonomia.
  Le caratteristiche nautiche saranno migliorate grazie all'adozione di nuovi sistemi di propulsione avente maggiori rendimenti e capacità di manovra. Nella progettazione si farà ricorso al massimo livello di innovazione tecnologica, realizzando, in particolare, una spinta integrazione funzionale dei sottosistemi di piattaforma e comando, controllo e comunicazione.
  Rileva, poi, che il programma rientra nell'ambito del più ampio programma di ammodernamento del Gruppo Operativo Incursori (G.O.I.), già operante, volto a preservare la capacità operativa delle forze speciali della Marina militare nei settori più specialistici e a spiccata connotazione marittima, proseguendo le attività già avviate nel 2013 per l'acquisizione di equipaggiamenti, sistemi, materiali e mezzi specifici mirate ad incrementare l'interoperabilità, la capacità di comando e controllo, la protezione, la mobilità e la sostenibilità delle forze speciali.
  Il programma, di previsto avvio nel 2019, si concluderà nel 2027 e prevede un costo complessivo di 90 milioni di euro, ripartiti in 10 milioni per ciascun anno, e gode dei finanziamenti del Fondo per gli investimenti di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018, di prevista allocazione sul bilancio del Ministero della difesa, quali somme da destinare alle forniture militari e attività di ricerca della Difesa con alto contenuto tecnologico.
  Infine segnala che la relazione illustrativa precisa che le attività da porre in essere per l'implementazione del programma comportano necessariamente l'accesso ad informazioni con livello di classifica fino a segreto, in relazione alle quali sarà avviata la procedura tecnico amministrativa di segretazione delle fasi negoziali.
  In conclusione chiede di poter avere alcuni elementi aggiuntivi sui contenuti del programma, sempre in un'ottica costruttiva, con particolare riferimento ai finanziamenti previsti, pari a dieci milioni di euro annui, anche per comprendere se gli stessi siano previsti nell'ambito di collaborazioni europee.

  Raffaele VOLPI (LEGA) desidera evidenziare come l'Italia si contraddistingua per la posizione di assoluta rilevanza nel settore delle Forze speciali marittime all'interno del contesto internazionale.

  Alberto PAGANI (PD) chiede di conoscere le caratteristiche tecniche del nuovo mezzo operativo che sarà dato in dotazione agli Incursori della Marina militare.

  Il sottosegretario Angelo TOFALO, nel confermare l'eccellenza delle dotazioni del Gruppo Operativo Incursori, avendo potuto direttamente verificare gli strumenti e le tecnologie a loro disposizione, propone, dopo le opportune verifiche, di organizzare una visita da parte di una delegazione parlamentare alle strutture operative del Gruppo.

  Wanda FERRO (FDI) preannuncia la posizione favorevole del proprio gruppo sull'atto in esame.

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  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvio il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 03/2019, relativo all'acquisizione di un'unità di appoggio alle operazioni speciali, di supporto alle operazioni subacquee e per il soccorso a sommergibili sinistrati e al relativo supporto logistico decennale.
Atto n. 109.
(Esame e rinvio).

  Giovanni RUSSO (M5S), relatore, riferisce che lo schema di decreto in esame prevede l'acquisizione di una nuova Unità di appoggio alle operazioni speciali con specifiche capacità di soccorso a sommergibili sinistrati e di supporto alle operazioni subacquee, anche in campo civile, per la tutela e la salvaguardia della vita umana in mare.
  Evidenzia, quindi, che il programma include anche la realizzazione di un centro iperbarico polifunzionale, ad elevate prestazioni, per la formazione e l'addestramento degli operatori subacquei militari e civili e la sperimentazione e ricerca nel settore della medicina subacquea e della fisiologia iperbarica.
  Fa presente, inoltre, che il programma rientra tra quelli di previsto avvio nell'anno corrente (Documento programmatico pluriennale della difesa, parte II) e trova il suo fondamento nell'esigenza di sostituire la Nave ANTEO che, dopo oltre 40 anni di servizio, è giunta ormai a fine vita operativa per obsolescenza delle apparecchiature specialistiche imbarcate e vetustà strutturale, con conseguenti crescenti problemi di affidabilità tali da rendere non ulteriormente efficace e conveniente perseguire cicli di ammodernamento invasivi e onerosi.
  Osserva, quindi, che nella relazione illustrativa che accompagna lo schema di decreto viene esplicitato che la nuova Unità sarà concepita con i più recenti standard tecnologici e progettuali, con caratteristiche modulari per potersi riconfigurare di volta in volta, a seconda della missione assegnata. Essa, inoltre, potrà operare sia come Unità di supporto alle operazioni dei reparti subacquei e delle forze speciali della Marina, sia in soccorso a sommergibili sinistrati, operando sino alla quota di 600 metri mediante l'impiego di un sistema deployable nazionale, ovvero attraverso sistemi disponibili presso marine alleate da imbarcare sull'Unità all'occorrenza.
  Segnala che la nuova unità dovrà essere dotata di un impianto propulsivo che consenta una velocità massima continuativa di 16 nodi, un'autonomia di 5.000 miglia, una elevata capacità di manovra e un sistema per il posizionamento dinamico. Sono inoltre previsti sistemi di telecomunicazioni e di comando e controllo in grado di consentire all'eventuale Comando forze speciali imbarcato o al Comando di bordo di operare sia in contesto nazionale che internazionale con accesso a reti sicure e non classificate; un equipaggiamento di sistemi d'arma idoneo a contrastare minacce provenienti da ogni direzione, non necessariamente convenzionali; un sistema sonar con capacità di scoperta fino a una profondità di 1.000 metri e sistemi radar di navigazione e di scoperta di superficie; infine, un sistema di navigazione tale da garantire il mantenimento automatico della posizione con la necessaria accuratezza anche in condizione meteo marine sfavorevoli.
  Rileva che la Nave disporrà, altresì, di specifiche capacità sanitarie per il trattamento delle patologie subacquee e costituirà un indispensabile supporto addestrativo per la formazione degli allievi palombari, nonché per l'addestramento del personale operativo del Gruppo operativo incursori (G.O.I.) e del Gruppo operativo subacquei della Marina (G.O.S.).
  Il costo complessivo del programma, la cui durata prevista è di 14 anni (dal 2019 al 2013), è stimato in circa 424 milioni di euro, comprensivo di dieci anni di supporto in tecnico-logistico in servizio, ripartiti secondo un cronoprogramma esposto in un'apposita tabella riportata nella relazione illustrativa. In particolare, l'onere Pag. 25finanziario programmato per il periodo dal 2019 al 2025 (pari a 396 milioni di euro) è sostenuto a valere sulla ripartizione delle risorse recate sullo stato di previsione del Ministero della difesa dall'articolo 1, comma 1072, della legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017), mentre la copertura dell'onere relativo alle annualità dal 2026 al 2032 (pari a 28 milioni di euro) ricade sulle risorse stanziate dall'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio 2017 (legge n. 232 del 2016).
  Conclude sottolineando che il programma riveste particolare importanza sotto il profilo delle ricadute nel settore della cantieristica navale nazionale. Tale comparto industriale rappresenta, infatti, un importante volano antirecessivo ed uno strumento efficace per il rilancio del sistema Paese, in ragione del vasto patrimonio di competenze tecnologiche e manifatturiere che coinvolge. Esso rappresenta, inoltre, un eccellente moltiplicatore occupazionale grazie alla ramificata e vitale rete di piccole e medie imprese che vi fanno capo, nonché trasversale a molteplici aree produttive e settori industriali (navalmeccanica, elettromeccanica, siderurgia, elettronica, medicale, informatica, telematica, robotica e armamenti).

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) preannuncia il parere favorevole del proprio gruppo sull'atto in esame e condivide le osservazioni del relatore sulla valenza strategica del settore della cantieristica navale quale volano per l'industria nazionale. Auspica pertanto che l'esame da parte della Commissione, pur dopo i necessari approfondimenti, possa concludersi in tempi rapidi.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvio il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.10.