CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 settembre 2019
240.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Gianluca RIZZO, presidente, comunica che i deputati Furgiuele, Marchetti, Paolini, Pettazzi, Rixi e Traversi cessano di far parte della Commissione ed entrano a farne parte i deputati Boniardi, Castiello, Piccolo, Tofalo, Tomasi e Raffaele Volpi.

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Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.
Tabella 11.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che, al termine dell'esame preliminare congiunto dei disegni di legge, l'iter proseguirà distintamente e che l'esame si concluderà con la votazione di una relazione su ciascuno dei provvedimenti.
  Ricorda, inoltre, che nel corso dell'esame in sede consultiva, presso le Commissioni di settore possono essere presentati emendamenti.
  In particolare, per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, fa presente che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto invece concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi riferiti alle predette parti di competenza.
  Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione Bilancio.
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione Bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione Bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione Bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti che siano stati eventualmente approvati, sono trasmessi alla Commissione Bilancio.
  Avverte, quindi, che tenuto conto dei tempi di esame del provvedimento, come stabilito nella riunione dell'Ufficio di presidenza dell'11 settembre, il termine per la presentazione di emendamenti alle parti di competenza del disegno di legge di assestamento è fissato alle ore 12 della giornata odierna.

  Carmelo Massimo MISITI (M5S), relatore, introduce l'esame congiunto dei due disegni di legge recanti, rispettivamente il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 e l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2019, approvati in prima lettura dal Senato nello scorso mese di luglio, ricordando che il rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Pag. 69Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
  Riferisce, quindi, che l'articolo 35 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196, del 31 dicembre 2009) dispone che il rendiconto relativo al 31 dicembre dell'anno precedente sia presentato entro il successivo mese di giugno alle Camere con apposito disegno di legge, dopo esser stato previamente sottoposto alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione.
  L'articolo 36 della citata legge precisa, poi, che il rendiconto generale dello Stato, articolato per missioni e programmi, è costituito da due parti: il conto del bilancio, che espone l'entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento; ed il conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.
  In particolare, il conto del bilancio fornisce l'esposizione dettagliata delle risultanze della gestione ed è costituito dal conto consuntivo dell'entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero.
  L'istituto dell'assestamento di bilancio è invece volto a consentire, a metà esercizio, un aggiornamento degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Dunque, il disegno di legge di assestamento si collega strettamente al disegno di legge di rendiconto relativo all'esercizio precedente in quanto l'entità dei residui sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.
  Passando, quindi, all'esame congiunto dei due disegni di legge, con riferimento al disegno di legge recante il rendiconto per l'esercizio finanziario 2018, segnala che per quanto concerne il dicastero della Difesa, le variazioni degli stanziamenti di competenza tra le previsioni iniziali contenute nella legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017), pari a 20.968,9 milioni di euro, e quelle definitive a seguito della legge di assestamento (legge n. 111 del 2018), pari a 24.044,4 milioni di euro, hanno determinato una variazione in aumento di circa 3.075,5 milioni di euro, di cui 2.826,4 milioni di euro di spese correnti e 249,1 milioni di euro di spese in conto capitale. Le spese finali definitive del Ministero della difesa per l'anno 2018 ammontano quindi al 3,9 per cento della spesa finale definitiva del bilancio dello Stato. Con riferimento alle previsioni definitive, rileva inoltre che la spesa del Ministero della difesa è prevalentemente di parte corrente (21.311 milioni di euro). Le spese correnti incidono, dunque, sugli stanziamenti complessivi per l'89 per cento, mentre la spesa in conto capitale (2.733,4 milioni di euro) incide per il restante 11 per cento.
  Passando all'analisi delle spese di competenza definitive riferite alle 3 missioni del Ministero, evidenzia che la missione «Difesa e sicurezza del territorio» è quella che assorbe quasi totalmente il complesso delle spese totali del Ministero stesso (22.547,7 milioni di euro, pari al 94 per cento). Essa, inoltre, è la missione che presenta la variazione di competenza più importante, avendo fatto registrare un aumento pari a 3.097,2 milioni di euro. Infatti, tutti i programmi di tale missione subiscono una variazione di segno positivo. In particolare, il Programma 5.2 (Approntamento e impiego delle forze terrestri) ha visto un incremento maggiore rispetto agli altri, pari a 931 milioni di euro; a seguire vi è il Programma 5.1 (Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e la sicurezza), con un incremento di 819,9 milioni di euro; leggermente più contenuti risultano gli aumenti a carico del Programma 5.6 (Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari) pari a 485,3 milioni di euro, del programma 5.4 (Approntamento e impiego delle forze aeree) pari a 494,2 milioni di euro e, infine, del programma 5.3 (Approntamento Pag. 70e impiego delle forze navali) che presenta l'incremento minore, pari a 366,8 milioni di euro.
  Ciò chiarito, sottolinea come dal confronto degli ultimi 5 anni emerga che la spesa definitiva di competenza del Ministero della difesa è passata dai 22.191,8 milioni di euro del 2013 ai 24.044,4 milioni di euro del 2018, dopo essere scesa, nel 2015, a 20.951,4 milioni di euro.
  Segnala, quindi, con riguardo agli stanziamenti presenti nei rendiconti di altri ministeri che hanno interessato la Difesa, che nell'ambito del Ministero dell'economia e delle finanze insiste il Fondo per le missioni internazionali, mentre nell'ambito del Ministero dello sviluppo economico rileva la missione 11 «Competitività e sviluppo delle imprese» del programma 5 (Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione di responsabilità sociale di impresa e movimento cooperativo), in particolare, con riguardo al capitolo 7419, sul quale gravano le spese necessarie alla conduzione del programma di ammodernamento della flotta navale, al capitolo 7420 relativo al Fondo per gli interventi agevolativi alle imprese, al capitolo 7421, per la parte che riguarda principalmente il settore aeronautico, e al capitolo 7485, per i programmi FREMM.
  Infine, evidenzia che i residui totali della Difesa alla data del 31 dicembre 2018 risultano aumentati di 9,1 milioni di euro di euro rispetto a quelli presenti al 1o gennaio 2018, aumento imputabile esclusivamente alle spese in conto capitale.
  Passando al disegno di legge di assestamento 2019, ricorda che la legge di bilancio 2019-2021 (legge n. 145 del 2018) ha autorizzato, per lo stato di previsione del Ministero della difesa, spese finali, in termini di competenza, pari a 21.432,2 milioni di euro nel 2019. La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2019, risulta, nel progetto di bilancio presentato al Parlamento, di 1.269,7 milioni di euro di euro di cui 208,4 per la parte corrente e 1.061,3 per il conto capitale.
  In particolare, l'articolo 1 dispone l'approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2019, indicate nelle annesse tabelle, riferite allo stato di previsione dell'entrata, agli stati di previsione della spesa dei Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome. Il disegno di legge reca, infatti, sia per lo stato di previsione dell'entrata che per ciascuno degli stati di previsione dei Ministeri di spesa, le proposte di variazione degli stanziamenti di bilancio in termini di competenza e di cassa, che costituiscono oggetto di approvazione da parte del Parlamento. Come evidenziato nella Relazione tecnica che accompagna il disegno di legge in esame, in linea con quanto convenuto dal Governo italiano nell'ambito della negoziazione avviata con la Commissione europea in merito al rispetto della regola del debito pubblico del Patto di stabilità e crescita per l'anno 2018, le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento sono volte ad ottenere un miglioramento del valore dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni stimato in circa 5,6 miliardi.
  Con specifico riguardo al Ministero della difesa, sottolinea che il disegno di legge di assestamento 2019 interviene sulle previsioni iniziali del dicastero sia per l'incidenza di atti amministrativi intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2019 che hanno già prodotto i loro effetti sulle poste di bilancio, sia per le variazioni contenute nel disegno di legge in esame. In particolare, le variazioni già introdotte in bilancio, e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di 792,1 milioni di euro delle previsioni di competenza e delle autorizzazioni di cassa, mentre la variazione proposta con il disegno di legge di assestamento 2019, prevede, per lo stato di previsione del Ministero della difesa, un decremento di 155,9 milioni di euro per la competenza e 156,3 milioni di euro per la cassa, dovuta principalmente alla variazione della missione Difesa e sicurezza del territorio pari a -126,3 milioni di euro; segue poi una variazione pari a -26,8 milioni di euro per la Missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche ed, infine, Pag. 71una variazione negativa, pari a -2,7 milioni di euro. per la missione Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente.
  In conclusione, le previsioni iniziali per il bilancio 2019 pari a 21.432,2 milioni di euro vengono ad assestarsi in 22.068,4 milioni di euro, per la competenza, in 23.113,3 milioni di euro per la cassa e in 2.450 milioni di euro per i residui. Pertanto, rispetto alle previsioni iniziali, le spese previste registrano un aumento complessivo di 636 milioni di euro in termini di competenza.
  Si sofferma, da ultimo, sulla relazione sul rendiconto generale dello Stato 2018 con cui la Corte dei conti ha analizzato la gestione finanziaria del Ministero della difesa con riferimento alle spese allocate nelle missioni e nei programmi, indicando i principali risultati.
  In particolare, rileva che la Corte ha osservato che la spesa militare attualmente sostenuta dall'Italia continua ad essere sbilanciata a favore delle spese di personale. Nel 2018 le percentuali di ripartizione degli impegni assunti per la Funzione difesa sono risultate pari al 71,7 per cento per il personale (66,8 nel 2014), al 14,1 per l'esercizio (14,5 nel 2014) ed al 14,2 per l'investimento (18,6 nel 2014), allontanandosi dall'obiettivo che si era prefissata la legge di riforma in senso riduttivo dello strumento militare (legge n. 244 del 2012) che fissava il rapporto tendenziale nella combinazione percentuale 50-25-25, rispettivamente tra spese di personale, di esercizio ed investimento. La Corte osserva anche che, al fine di contrarre gli oneri, il personale di truppa dovrebbe rappresentare i tre quinti del complesso delle Forze armate.
  Inoltre, il budget assegnato alla Difesa continua a rivelarsi non adeguato agli obiettivi fissati in ambito NATO. Infatti, sulla base del dato stimato per il 2018, l'Italia avrebbe assestato il rapporto tra le spese per la difesa ed il Pil a prezzi costanti intorno all'1,15 per cento, come nel 2017, restando sempre lontana dal 2 per cento fissato come obiettivo per il 2024 dalle linee guida NATO assunte nella riunione del 2014 in Galles.
  Con riguardo, poi, alle missioni internazionali, la Corte evidenzia che anche nel 2018 l'attuazione della legge quadro sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali (legge n. 145 del 2016) ha continuato a manifestare alcuni problemi di finanziamento, in quanto il Fondo per il finanziamento delle missioni internazionali è risultato insufficiente al soddisfacimento del fabbisogno annuale programmato dai dicasteri interessati, rendendo necessario reperire ulteriori risorse nel corso dell'esercizio finanziario.
  Infine, con riguardo agli investimenti della Difesa, la Corte sottolinea che circa i due terzi dei principali programmi di approvvigionamento dei sistemi d'arma gestiti dalla Difesa sono sostenuti dal Ministero dello sviluppo economico: dei 3.402,6 milioni di pagamenti destinati ai programmi d'armamento 2.067,7 milioni sono imputabili al MISE e 1.334,9 milioni alla Difesa.
  Tutto ciò considerato, si riserva di presentare una relazione favorevole a conclusione del dibattito.

  Renzo TONDO (MISTO-NCI-USEI) osserva come la discussione sui due provvedimenti di bilancio in esame non possa esimersi dall'effettuare una valutazione politica sulla recente sentenza della Corte di Cassazione che ha definitivamente condannato un alto ufficiale a risarcire civilmente le famiglie dei Caduti di Nassiriya.
  Ritiene inconcepibile la pronuncia della Corte e sottolinea come questa costituisca un fatto particolarmente grave sul quale sarebbe opportuno che la politica intervenga prendendo posizioni a favore di tutti quei militari che hanno trascorso l'intera carriera a servizio dello Stato.

  Salvatore DEIDDA (FDI) evidenzia come, con riguardo al dicastero della Difesa, la relazione della Corte dei conti sul rendiconto generale dello Stato rilevi le stesse criticità che il proprio gruppo ha denunciato sin dall'inizio della legislatura.Pag. 72
  Si sofferma, in particolare, sulla carenza di risorse finanziarie stanziate nel bilancio che rimangono lontane dall'obiettivo del 2 per cento del PIL, stabilito in ambito Nato, sulla sproporzione esistente nell'allocazione delle risorse tra le tre fondamentali voci del bilancio (personale, investimenti ed esercizio) ancora troppo sbilanciate a favore del personale, nonché sulla mancata adozione di misure strutturali in grado di migliorare gli standard della Difesa.
  In questo contesto, ribadisce quanto più volte affermato riguardo alla necessità di assegnare direttamente alla Difesa le risorse economiche stanziate nel bilancio del Ministero dello sviluppo economico e destinate agli investimenti tecnologici della Difesa.
  Ritiene, inoltre, che non sia più possibile continuare a sostenere che la carenza della dotazione strumentale possa essere compensata attraverso l'elevata qualità del capitale umano a disposizione ed auspica, anche se nutre forti perplessità, che il nuovo Governo voglia invertire la tendenza incrementando le spese per la Difesa anche sostenendo, presso l'Unione europea, l'opportunità di non far rientrare le spese militari nell'ambito di quelle soggette ai limiti stabiliti dal patto di stabilità.

  Francesco ZICCHIERI (LEGA) manifesta lo stupore del proprio gruppo per la modalità con cui sono ripresi i lavori dopo una crisi di governo che ha condotto ad un cambio di maggioranza.
  Sarebbe stato logico attendersi una comunicazione sulla quale poter svolgere un dibattito e lamenta che, invece, si è preferito andare avanti come se non fosse cambiato nulla.
  Ringrazia, quindi, il deputato Raffaele Volpi per l'impegno e il lavoro svolto in qualità di sottosegretario nel precedente Governo e assicura che il gruppo della Lega continuerà a lavorare con impegno ed assiduità in Commissione come forza di opposizione.

  Gianluca RIZZO, presidente, sottolinea come l'intervento del collega Zicchieri non rientri nell'ambito della materia oggetto dei provvedimenti in esame e ricorda che il dovere della presidenza è quello di garantire lo svolgimento dei lavori parlamentari della Commissione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana.

  La seduta termina alle 10.55.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Giulio Calvisi.

  La seduta comincia alle 14.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.
Tabella 11.
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che il termine per la presentazione di Pag. 73emendamenti è scaduto alle ore 12 di questa mattina.
  Comunica, quindi, che non sono pervenute proposte emendative riferite ai disegni di legge in esame.
  Ricorda, infine, che l'esame si concluderà con la votazione di due relazioni alla V Commissione, una per ciascun provvedimento.

  Carmelo Massimo MISITI (M5S), relatore, presenta una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge di rendiconto (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Giulio CALVISI condivide la proposta di relazione presentata dal relatore.

  Salvatore DEIDDA (FDI) osserva, innanzitutto, che il provvedimento si riferisce all'azione di governo di una maggioranza diversa da quella che sostiene l'attuale Esecutivo.
  Sottolinea, quindi, che la proposta di relazione testé presentata non reca alcun riferimento alle criticità manifestate dal bilancio della Difesa e riportate anche nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2018 con cui la Corte dei conti ha analizzato la gestione finanziaria del medesimo dicastero.
  Preannuncia, pertanto, un voto contrario da parte del gruppo di Fratelli d'Italia, auspicando che la nuova maggioranza voglia finalmente avviare un percorso volto a incrementare la spesa per la Difesa.

  Roberto Paolo FERRARI (LEGA) preannuncia un voto favorevole da parte del gruppo della Lega che, coerentemente, sostiene la linea di comportamento assunta dal precedente Governo di cui faceva parte.
  Sottolinea, tuttavia, che anche durante l'esperienza di Governo il proprio gruppo non si è mai sottratto dall'evidenziare le criticità che gravano sul bilancio della Difesa, svolgendo un'azione di pungolo confermata anche dalle dichiarazioni del precedente Ministro, Elisabetta Trenta, che più volte ha lamentato le difficoltà provenienti dall'azione degli alleati di Governo.
  Conclude auspicando che il nuovo Ministro della difesa voglia riferire quanto prima alla Commissione sulle linee programmatiche del dicastero e che si possa avviare una proficua interlocuzione per lavorare nel migliore dei modi.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione del relatore.

  Carmelo Massimo MISITI (M5S), relatore, presenta una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge di assestamento (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Giulio CALVISI condivide la proposta di relazione presentata dal relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione del relatore.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.40.

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