CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 settembre 2019
240.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 56

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.

  La seduta comincia alle 10.10.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.

Pag. 57

Tabella n. 6: stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2019 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in esame.

  Marta GRANDE, presidente, con riferimento alle modalità di esame dei provvedimenti in titolo, ricorda che dopo l'esame preliminare la Commissione procede all'esame delle proposte emendative eventualmente presentate e delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Nel ricordare che il termine di presentazione degli emendamenti è fissato in data odierna alle ore 12.30, per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, sottolinea che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare – tipologia di entrata o programma di spesa – e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. Segnala che, in ogni caso, le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione.
  Ricorda, inoltre, che è considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa.
  Rileva che è comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa, sottolinea che deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.
  Fa presente, altresì, che tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione bilancio e che gli emendamenti approvati in sede consultiva sono Pag. 58trasmessi alla V Commissione come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Evidenzia che sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente.
  Ribadisce che l'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Ricorda che possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Con riferimento alla Tabella n. 6, recante lo stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, allegata al disegno di legge di assestamento, segnala che, ai fini dell'individuazione dei limiti di emendabilità agli stanziamenti di spesa, la normativa vigente in tema di contabilità e finanza pubblica consente di rimodulare in via compensativa le dotazioni finanziarie iscritte in programmi anche di missioni diverse (ed eventualmente appartenenti a differenti stati di previsione), restando comunque precluso l'utilizzo degli stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti. Osserva che resta ferma, ovviamente, la regola generale sull'emendabilità delle previsioni di spesa secondo cui, ai fini del rispetto dei saldi-obiettivo indicati nella risoluzione di approvazione del Documento di economia e finanza, gli emendamenti in aumento (di maggiore spesa) devono essere compensati da corrispondenti diminuzioni di spesa.

  Emilio CARELLI (M5S), relatore, ricorda preliminarmente che il rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura dell'anno finanziario, adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
  Ricorda che la disciplina del rendiconto è dettata dalla legge di contabilità e finanza pubblica del 31 dicembre 2009, n. 196, che, all'articolo 35, dispone che il rendiconto relativo al 31 dicembre dell'anno precedente sia presentato entro il successivo mese di giugno alle Camere con apposito disegno di legge, dopo esser stato previamente sottoposto alla Corte dei Conti per il giudizio di parificazione.
  Segnala che i disegni di legge in titolo sono stati approvati, senza modificazioni, dall'Assemblea del Senato il 23 luglio 2019.
  Evidenzia che, per quanto riguarda il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, il suo stato di previsione per l'anno finanziario trascorso, di cui alla legge di bilancio 27 dicembre 2017, n. 205, prevedeva spese in conto competenza pari a 2.608,97 milioni di euro e pari a 2.668,58 milioni di euro in conto cassa.
  Osserva che, per effetto delle variazioni intervenute nel corso della gestione, gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a complessivi 3.070,59 milioni di euro, con una variazione in aumento di 461,62 milioni di euro (+17,7 per cento) rispetto alle previsioni iniziali.
  Segnala che, come rilevato dalla Corte dei Conti nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2018, l'incremento degli stanziamenti del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale anche per il 2018 conferma un trend pluriennale di crescita pressoché continua dal 2013 ad oggi, con l'unica eccezione rappresentata dalla flessione rilevata nel 2014.
  Sottolinea che rispetto all'esercizio 2017, quando la quasi totalità degli stanziamenti (circa il 99,08 per cento sul totale) era destinata ad affrontare spese correnti, il 2018 registra una lieve inversione di tendenza portando le spese correnti al 98,57 per cento sullo stanziamento Pag. 59definitivo del Ministero, mentre il restante 1,43 per cento è stato destinato a spese in conto capitale.
  Evidenzia che, secondo quanto riportato nel disegno di legge di rendiconto, in termini di competenza, la spesa finale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per il 2018 è pari a 2.879,31 milioni di euro ha un'incidenza sul bilancio dello Stato dello 0,5 per cento.
  Rileva che, nel complesso, come sottolineato dalla Corte dei Conti nella Relazione già citata, la gestione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale evidenzia, con riferimento alle spese di parte corrente, il perdurare nel 2018 di una buona capacità di impegno, già riscontrata nell'esercizio precedente, pari al 93,7 per cento e di pagamento del 95,8 per cento.
  Osserva che, quanto ai residui, che nelle previsioni al 1o gennaio 2018 erano pari a 182,42 milioni, al 31 dicembre 2018 ammontano a 184,75 milioni. Si registra, pertanto, un aumento dei residui finali totali di 2,33 milioni, pari a circa l'1,28 per cento. Essi sono costituiti per 153,24 milioni da somme rimaste da pagare sul conto della competenza e per 31,51 milioni da somme rimaste da pagare sul conto dei residui, provenienti dagli esercizi precedenti.
  Segnala che gli aumenti si riscontrano nei seguenti programmi: 1.5 Integrazione europea, che passa dalla previsione iniziale (1o gennaio 2018) di 5,51 milioni a 7,72 milioni (+2,21 milioni); 1.7 Promozione del sistema Paese, da 13,66 milioni a 17,28 milioni (+3,62 milioni); 1.8 Rappresentanza all'estero e servizi ai cittadini e alle imprese, da 10,32 a 13,71 milioni (+3,39 milioni); 2.2 Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza, che passa dagli iniziali 22,81 milioni a 35,62 milioni (+12,81 milioni).
  Evidenzia l'importanza, ai fini dell'attività di controllo e di indirizzo svolta dalla nostra Commissione, della Relazione sull'utilizzo degli stanziamenti per le politiche di cooperazione allo sviluppo, prevista dall'articolo 14, comma 2, della legge n. 125 del 2014, allegata al rendiconto generale dello Stato, che consente una lettura complessiva delle politiche di cooperazione allo sviluppo adottate dal nostro Paese nel corso dell'esercizio finanziario trascorso.
  Sottolinea che il documento, a cura del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, contiene i dati e gli elementi informativi sull'utilizzo degli stanziamenti a sostegno di politiche di cooperazione allo sviluppo, riferiti all'anno precedente, nonché l'illustrazione dei risultati conseguiti rispetto agli obiettivi e alle priorità indicati nel Documento triennale di programmazione e di indirizzo, di cui all'articolo 12 della citata legge di riforma del 2014.
  Osserva che, secondo i dati riportati nella Relazione, l'Aiuto pubblico allo sviluppo (APS) promosso dalle Amministrazioni pubbliche italiane per l'anno 2018 è pari a 4.240,92 milioni di euro, corrispondenti allo 0,24 per cento del Reddito nazionale lordo (RNL).
  Rileva che si tratta di dati preliminari trasmessi al Comitato per l'aiuto allo sviluppo (DAC) dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) nel mese di marzo 2019. Tale dato, ove validato dall'OCSE, farebbe registrare un decremento di 0,06 punti percentuali del rapporto APS/RNL conseguito nel 2017, interrompendo la tendenza positiva del nostro APS osservata nel corso degli ultimi sei anni. Segnala che tale flessione è dovuta in particolare al sensibile calo delle spese destinate all'accoglienza temporanea in Italia dei rifugiati e dei richiedenti asilo notificate dal Ministero dell'Interno.
  Ricorda che il secondo target dell'Obiettivo 17 dell'Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, adottata nel 2015, prevede un preciso impegno quantitativo a carico dei Paesi donatori in termini di risorse da destinare, entro il 2030, all'Aiuto pubblico allo sviluppo (APS), ossia lo 0,7 per cento del Reddito nazionale lordo, obiettivo confermato dal Documento di economia e finanza 2019.
  Evidenzia che le leggi di bilancio approvate dal 2015 al 2017 hanno destinato Pag. 60risorse crescenti alla Cooperazione italiana, in particolare per quanto concerne i fondi assegnati all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) da destinare ad iniziative di cooperazione internazionale. Si è potuto così registrare, fino al 2017, un considerevole incremento dell'APS italiano che è passato dai circa 2,1 miliardi di euro del 2012 ai circa 5,2 miliardi del 2017.
  Sottolinea che il maggiore contribuente dell'APS italiano si conferma, anche per il 2018, il Ministero dell'economia e delle finanze che, con erogazioni pari a 1.818,098 milioni di euro, determina il 42,87 per cento dell'APS complessivo. L'ammontare è comprensivo degli importi di competenza di Cassa depositi e prestiti e di SACE.
  Segnala che le erogazioni del Ministero dell'economia e delle finanze, in particolare, includono la quota parte del contributo al bilancio dell'Unione europea destinato a interventi di cooperazione allo sviluppo e i contributi a banche e fondi di sviluppo notificabili come APS.
  Osserva che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale si colloca in seconda posizione destinando alla cooperazione allo sviluppo, insieme all'AICS, poco più di 1,3 miliardi di euro, pari al 31 per cento circa dell'APS.
  Rileva che nel 2018, la quota del Ministero dell'interno, pari al 22,73 per cento dell'APS, è costituita da circa 964 milioni di euro notificati destinati, in misura prevalente, all'assistenza temporanea in Italia dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Il restante 3,1 per cento dell'APS italiano, equivalente a 133 milioni di euro, è frammentato tra le altre Amministrazioni, centrali e locali.
  Con riferimento ai canali di intervento, evidenzia che il canale multilaterale, con contributi pari a 2.528.57 milioni di euro, inclusi i contributi al bilancio dell'Unione europea (la quota notificabile come APS) e al Fondo europeo di sviluppo (FES), rappresenta il 60,90 per cento dell'APS complessivo.
  Sottolinea che, quanto al posizionamento sul piano internazionale, sulla base dei dati preliminari 2018 pubblicati dall'OCSE/DAC l'Italia si colloca all'ottavo posto nella classifica dei donatori del Comitato per l'aiuto allo sviluppo-DAC per ammontare netto di APS, e al diciottesimo posto con riferimento al rapporto APS/RNL.
  Rinviando alla documentazione predisposta dagli Uffici per un'analisi più dettagliata dell'evoluzione dell'APS italiano e degli stanziamenti erogati dalle singole Amministrazioni, con riferimento al disegno di legge di assestamento ricorda che tale istituto è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.
  Segnala che la disciplina dell'istituto dell'assestamento del bilancio dello Stato è contenuta all'articolo 33 della citata legge di contabilità e finanza pubblica, che ne prevede la presentazione entro il mese di giugno di ciascun anno.
  Evidenzia che lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per il 2019, approvato con la legge di bilancio 30 dicembre 2018, n. 145, recava previsioni di competenza per un totale di 2.758,58 milioni di euro, di cui 2.723,22 milioni di parte corrente e 35,36 milioni in conto capitale.
  Osserva che le previsioni relative alle autorizzazioni di cassa ammontavano complessivamente a 2.764,93 milioni di euro, dei quali 2.728,70 di parte corrente e 36,23 milioni in conto capitale.
  Rileva che la consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2019 era valutata, nella legge di bilancio, in 37,19 milioni, per lo più di parte corrente, nella misura di 36,23 milioni, e soltanto 0,95 milioni di euro in conto capitale. La massa spendibile (competenza più residui) ammontava quindi a 2.795,77 milioni di euro.
  Sottolinea che tali previsioni hanno subito variazioni nel corso dell'esercizio finanziario sia per l'incidenza di atti amministrativi intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2019, che hanno già prodotto i Pag. 61loro effetti sulle poste di bilancio, sia in conseguenza delle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame.
  Segnala che le variazioni già introdotte in bilancio per atto amministrativo, e quindi non soggette ad approvazione parlamentare, sono modifiche che interessano contemporaneamente competenza e cassa e derivano da provvedimenti legislativi o da norme di carattere generale. Tali variazioni hanno determinato un aumento di 13,82 milioni di euro delle dotazioni di competenza e di cassa.
  Quanto alle variazioni proposte con il provvedimento in esame, con riferimento allo stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, evidenzia che si propone una diminuzione di 44,02 milioni di euro delle previsioni di competenza e di cassa, in gran parte riferita alle spese correnti (-43,77 milioni a fronte di –0,24 milioni in conto capitale).
  Osserva che tali variazioni, sono imputabili in larga parte alla riduzione di 40 milioni degli stanziamenti del Programma 4.2 – Cooperazione allo sviluppo della Missione 4 – L'Italia in Europa e nel mondo: più in dettaglio, la riduzione degli stanziamenti è posta a carico del capitolo 2185 (Somma da assegnare all'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo per l'attuazione di iniziative).
  Quanto alla competenza, evidenzia che per effetto delle variazioni intervenute e di quelle proposte con il provvedimento in esame, le previsioni assestate per il bilancio 2019 del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale risultano pari a 2.728,39 milioni di euro; per quanto riguarda le autorizzazioni di cassa le previsioni si assestano a 2.734,74 milioni.
  Rileva che con il disegno di legge di assestamento è altresì proposto un aumento dei residui pari a 150,14 milioni, di cui 102,58 milioni per la parte corrente e 47,56 milioni nel conto capitale. Precisa che le variazioni ai residui trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti al 1o gennaio a quelli risultanti dal rendiconto del 2018 e tengono conto, inoltre, delle variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'applicazione di specifiche disposizioni legislative.
  Conclusivamente, presenta una proposta di relazione favorevole per ciascun disegno di legge in titolo, che potrà recepire eventuali sollecitazioni derivanti dal dibattito (vedi allegati 1 e 2).

  La viceministra Emanuela Claudia DEL RE si associa alle considerazioni del relatore.

  Marta GRANDE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata al termine delle votazioni antimeridiane dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 10.30.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 18 settembre 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re.

  La seduta comincia alle 13.55

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 6: stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno finanziario 2019 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del regolamento e conclusione – Relazione favorevole con un'osservazione sul disegno di legge C. 2017 e relazione favorevole sul disegno di legge C. 2018).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in esame, rinviato nella seduta odierna.

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  Marta GRANDE, presidente, segnala che non sono pervenuti emendamenti e che, dunque, l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo si concluderà con la deliberazione sulle due proposte di relazione favorevoli alla V Commissione presentate dal collega Carelli con riferimento ai due atti in esame e con la nomina del relatore incaricato di riferire alla medesima Commissione Bilancio.

  Laura BOLDRINI (LEU), ringraziando il collega Carelli per l'impegno profuso, anche in considerazione alla complessità dei provvedimenti in esame, esprime apprezzamento per i rilievi che il relatore ha esposto circa la necessità di invertire il trend negativo relativo al finanziamento della cooperazione allo sviluppo. Al riguardo, ribadisce l'esigenza di perseguire con determinazione l'obiettivo, fissato dall'Agenda per lo sviluppo sostenibile, di destinare, entro il 2030, lo 0,7 per cento del Reddito nazionale lordo all'Aiuto pubblico allo sviluppo. In vista della predisposizione del disegno di legge di bilancio, auspica che la Commissione possa approvare indirizzi al Governo volti ad assicurare un congruo finanziamento delle politiche di cooperazione, nonché delle attività del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale che mirano a rafforzare il ruolo dell'Italia nel mondo, compresa la promozione della lingua e della cultura italiana.

  Emilio CARELLI (M5S), relatore, condividendo le osservazioni della collega Boldrini, ritiene che l'esperienza e l'autorevolezza della viceministra Del Re rappresentano un fattore rassicurante rispetto ai temi dell'impegno dell'Italia per il sostegno allo sviluppo e per l'attuazione dell'Agenda 2030 sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Propone, pertanto, di integrare la proposta di relazione favorevole al disegno di legge recante Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 con un'osservazione concernente l'auspicio affinché il Governo valuti l'opportunità di adottare misure necessarie ad invertire il trend concernente l'investimento in Aiuto pubblico allo sviluppo al fine di realizzare l'obiettivo dello 0,7 per cento del RNL entro il 2030.

  Laura BOLDRINI (LEU) concorda con la proposta del relatore.

  La viceministra Emanuela Claudia DEL RE, associandosi alle considerazioni del relatore e dell'onorevole Boldrini, ribadisce che la cooperazione allo sviluppo, come sottolineato dallo stesso Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Luigi Di Maio, costituisce una priorità per l'attuale Governo. Al riguardo, evidenzia che l'Esecutivo intende aumentare, già nella prossima legge di bilancio, i fondi destinati alla cooperazione, in conformità con l'impegno assunto dall'Italia nei confronti dell'Assemblea Generale dell'ONU e dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

  Eugenio ZOFFILI (LEGA) preannuncia il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di relazione favorevole con un'osservazione presentata dal relatore con riferimento all'atto C. 2017.

  La Commissione approva la proposta di relazione favorevole con un'osservazione formulata dal relatore con riferimento al disegno di legge recante Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 e nomina il deputato Emilio Carelli quale relatore, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, affinché possa partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione Bilancio.

  Eugenio ZOFFILI (LEGA) preannuncia il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di relazione favorevole predisposta dal relatore e riferita all'atto C. 2018.

  La Commissione approva la proposta di relazione favorevole formulata dal relatore con riferimento al disegno di legge recante Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019 Pag. 63e nomina il deputato Emilio Carelli quale relatore, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, affinché possa partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 14.

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE

  Mercoledì 18 settembre 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE.

  La seduta comincia alle 14.

Sul disegno di legge recante Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa su un approccio integrato in materia di sicurezza fisica, sicurezza pubblica e assistenza alle partite di calcio ed altri eventi sportivi, fatta a Saint-Denis il 3 luglio 2016.
C. 1850-A Governo.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che la Commissione, nella seduta del 1o agosto scorso, ha concluso l'esame in sede referente del provvedimento in titolo, conferendo mandato al relatore, deputato Cristian Romaniello, a riferire favorevolmente all'Assemblea.
  A seguito della rinuncia al mandato di relatore comunicata oggi dall'onorevole Romaniello, propone che la Commissione, in sua sostituzione, deliberi il conferimento del mandato a riferire favorevolmente sul citato provvedimento al deputato Pino Cabras.

  La Commissione approva.

  Pino CABRAS (M5S) rinuncia a sua volta al mandato di relatore.

  Marta GRANDE, presidente, a seguito della rinuncia dell'onorevole Cabras, propone che la Commissione, in sua sostituzione, deliberi il conferimento del mandato a riferire favorevolmente sul citato provvedimento al deputato Riccardo Olgiati.

  La Commissione approva.

  La seduta termina alle 14.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 18 settembre 2019.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.05 alle 14.20.

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