CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 settembre 2019
239.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 17 settembre 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.

  La seduta comincia alle 14.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, comunica che, a seguito della loro nomina a componenti del Governo, la deputata Fabiana Dadone, del gruppo MoVimento 5 Stelle, è stata sostituita dalla deputata Sabrina De Carlo; il deputato Vincenzo Spadafora, del gruppo MoVimento 5 Stelle, è stato sostituito dalla deputata Simona Suriano e il deputato Roberto Speranza, del gruppo Liberi e Uguali, è stato sostituito dal deputato Federico Fornaro.
  Comunico inoltre che il deputato Alessandro Giglio Vigna, del gruppo Lega-Salvini premier, cessa di far parte della Commissione, mentre, per il medesimo gruppo, entra a farne parte il deputato Nicola Molteni.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018.
C. 2017 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2019.
C. 2018 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 2: stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2019 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 8: stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2019.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

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  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge C. 2017, approvato dal Senato, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018» ed il disegno di legge C. 2018, approvato dal Senato, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019», con particolare riferimento ad alcune parti dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), nonché allo stato di previsione del Ministero dell'interno (Tabella 8).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che dopo l'esame preliminare la Commissione procederà all'esame delle eventuali proposte emendative presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Per quel che concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, ricorda innanzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa. Non possono invece avere ad oggetto l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto essi derivano da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione.
  È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa.
  È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati presso le Commissioni di settore emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.
  Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente in Commissione Bilancio. Pag. 8
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione Bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione Bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione Bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle relazioni di minoranza e agli emendamenti approvati, sono trasmessi alla Commissione bilancio.
  Segnala che, in ragione dell'organizzazione dei lavori sui provvedimenti definita da parte della Commissione Bilancio, che sta esaminando i provvedimenti in sede referente, l'esame in sede consultiva dovrà concludersi entro la giornata di domani 18 settembre, atteso che il termine di presentazione degli emendamenti presso la V Commissione è fissato alle ore 16,30 della medesima giornata.
  Pertanto, qualora i gruppi ritengano di presentare tali emendamenti già presso la I Commissione, il relativo termine è fissato alle ore 15 di oggi, martedì 17 settembre.

  Francesco FORCINITI, relatore, osserva preliminarmente come, nell'ambito dei disegni di legge in esame, rilevino per i profili di diretta competenza della Commissione Affari costituzionali alcune parti della Tabella n. 2, recante lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, e la Tabella n. 8, recante lo stato di previsione del Ministero dell'interno.
  Per quanto riguarda il contenuto del disegno di legge C. 2017, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018, tale provvedimento, la cui iniziativa è riservata al Governo ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, espone le risultanze contabili della gestione amministrativa delle risorse di pertinenza statale. Sul citato disegno di legge le Camere sono pertanto chiamate a esprimere una valutazione complessiva, positiva o negativa, senza poter modificare il contenuto dell'atto.
  Per ciò che attiene ai profili di diretta competenza della Commissione affari costituzionali, rileva come lo stato di previsione del Ministero dell'interno contenuto nella legge di bilancio per l'anno finanziario 2018 (legge n. 205 del 2017) esponesse previsioni iniziali di spesa in conto competenza pari a 24.408,5 milioni di euro e di cassa pari a 26.133,1 milioni di euro (i dati riportati sono al lordo del rimborso delle passività finanziarie).
  Per effetto delle variazioni intervenute nel corso della gestione, gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a complessivi 27.932 milioni di euro, con una variazione in aumento del 14 per cento circa rispetto alle previsioni iniziali (+3,5 miliardi).
  Al netto del rimborso delle passività finanziarie, pari a 16,5 milioni di euro, le spese finali in conto competenza del Ministero ammontano nel 2017 a circa 27.916 milioni di euro. La quasi totalità degli stanziamenti è rivolta alle spese correnti (circa il 97 per cento).
  L'incremento della spesa rispetto agli stanziamenti iniziali – pari a circa 3,5 miliardi di euro (+14,4 per cento) – è ascrivibile, in particolare, all'attribuzione di ulteriori risorse in corso di esercizio soprattutto per i trasferimenti agli enti locali e per le politiche su immigrazione e accoglienza. L'incremento ha riguardato in via principale la missione 3 Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (passata da 11,1 a 12,9 miliardi di euro) e Pag. 9la missione 27 Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (passata da 2,6 a 3,3 miliardi).
  In generale evidenzia come l'incidenza percentuale delle risorse del Ministero dell'interno sul bilancio dello Stato nel 2018 salga al 4,5 per cento, segnando un lieve aumento rispetto all'andamento degli anni immediatamente precedenti (4,3 per cento nel 2016 e 4,4 nel 2017).
  In tale contesto si evince nel 2018 un aumento degli stanziamenti definitivi finali di competenza di circa il 3,4 per cento rispetto all'anno 2017 (+919 milioni di euro). Si registra un aumento degli impegni del 2,8 per cento (pari a +763 milioni di euro).
  Più nel dettaglio, per ciò che concerne la gestione, il 98,4 per cento degli stanziamenti definitivi finali di competenza (pari a 27.481,5 milioni di euro) risulta impegnato al termine dell'esercizio finanziario. I pagamenti eseguiti in totale nel 2018 sono stati pari a circa 27.273,3 milioni di euro; si tratta della somma dei pagamenti effettuati in base agli stanziamenti di competenza (25.512,1 milioni) e dei pagamenti effettuati per smaltimento residui (1.761,2 milioni).
  La Corte dei conti, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato 2018, evidenzia in proposito che, per le risorse assegnate al Ministero dell'interno, il 2018 ha mostrato in generale buone performance finanziarie, anche in ragione della netta preponderanza di spese correnti obbligatorie e ricorrenti.
  Per quanto concerne i residui, che nelle previsioni al 1o gennaio 2018 erano pari a 2.670,1 milioni, al 31 dicembre 2018 ammontano a 2.694,1 milioni, sostanzialmente stabili rispetto all'esercizio 2017. All'interno di questo risultato, come rilevato dalla Corte dei conti, si registra un importante incremento dei residui finali solo della missione 27, che passano da 303 a 813 milioni di euro, imputabili prevalentemente alle spese per l'accoglienza.
  I residui passivi finali sono costituiti per 1.969,4 milioni da somme rimaste da pagare sul conto della competenza (residui di nuova formazione) e per 724,7 milioni da somme rimaste da pagare sul conto dei residui, provenienti dagli esercizi precedenti. L'entità dei residui pagati nel corso del 2018 è risultata pari a 1.761,2 milioni. Quanto alla tipologia, si tratta in prevalenza di residui propri da trasferimenti correnti. I residui di stanziamento di nuova formazione sono pari a 205,3 milioni di euro, in diminuzione rispetto al 2017 (pari a 328,2 milioni).
  In relazione all'analisi della gestione delle spese, la Corte dei conti ha evidenziato come i debiti fuori bilancio siano in riduzione rispetto al 2017. Al 31 dicembre 2018 tali debiti ammontano a 160 milioni di euro (erano 690 milioni a fine 2017). La riduzione è dovuta principalmente alla chiusura delle esposizioni debitorie che riguardavano l'accoglienza dei migranti per 522 milioni (capitolo 2351 – spese per i centri di trattenimento e di accoglienza per stranieri irregolari).
  Passando all'analisi per missioni e programmi, evidenzia come anche nel 2018 l'attività del Ministero dell'interno risulti articolata su sei missioni, tutte condivise con altri Ministeri:
   Missione 2, «Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di Governo e dello Stato sul territorio»;
   Missione 3, «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali»;
   Missione 7, «Ordine pubblico e sicurezza»;
   Missione 8, «Soccorso civile»;
   Missione 27, «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti»;
   Missione 32, «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche».

  I programmi complessivamente sono 12, come riorganizzati a seguito della ristrutturazione del bilancio.
  In dettaglio, la Missione 2, Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (che è numerata Missione 3 nel bilancio dello Stato ed è condivisa con il Ministero Pag. 10dell'economia e delle finanze) è la Missione più consistente all'interno dello stato di previsione del Ministero.
  Su essa insiste la gran parte degli stanziamenti di competenza del Ministero, pari a circa il 46 per cento dello stanziamento definitivo, sostanzialmente stabile rispetto all'esercizio precedente. Le risorse maggiori sono attribuite al programma 10, che gestisce i trasferimenti erariali agli enti locali (la cui consistenza è pari a 12.916,5 miliardi di euro, in lieve flessione rispetto al 2017).
  Sul piano della gestione finanziaria, la Corte dei Conti, nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2018, sottolinea come la missione mostra buone percentuali nei rapporti fra stanziato, impegnato e pagato di competenza, nonché una riduzione dello stock di residui. Per quanto attiene ai profili più significativi, la Corte dei conti evidenzia, con riferimento al programma 9 «Interventi e cooperazione istituzionale nei confronti delle autonomie locali», il ritardo nel rimborso delle spese sostenute dai comuni per il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 (i residui ancora da pagare ammontano a 29,7 milioni di euro), nonché il notevole ritardo nella realizzazione dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente – ANPR, già segnalato nei precedenti rendiconti.
  I dati del 2018 mostrano una ridotta capacità di spesa (a fronte di stanziamenti di bilancio per 6.5 milioni di euro per competenza, risultano impegni per 4,3 milioni e pagamenti per 193 mila euro. Risultano attualmente inseriti nel sistema 2.126 comuni.
  Con riferimento al programma 10 relativo alle risorse finanziarie da attribuire agli enti locali, segnala un incremento di oltre 1,5 miliardi di euro dell'ammontare complessivo dei trasferimenti erariali 2018 in favore degli enti locali rispetto agli stanziamenti iniziali.
  La seconda missione per consistenza finanziaria è la Missione 3, Ordine pubblico e sicurezza (numerata Missione 7 nel bilancio dello Stato); ai tre programmi intestati sono destinate risorse per circa 8,4 miliardi di euro, che rappresentano il 30 per cento degli stanziamenti definitivi del Ministero e risulta in lieve crescita rispetto al 2017, pari a circa 8 miliardi (+4 per cento). Inoltre all'Interno è assegnato circa il 72 per cento delle risorse complessive della Missione, condivisa con il Ministero dell'economia e delle finanze ed il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Rispetto ai risultati della gestione finanziaria, la Corte dei conti ha sottolineato che la missione presenta complessivamente buone percentuali nei rapporti tra stanziamenti, impegni e pagamenti, mentre rileva minor efficienza nella gestione dei residui, il cui ammontare complessivo risulta in aumento rispetto all'esercizio precedente.
  Al programma 8 «Contrasto al crimine, tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica» risultano assegnate risorse per 7,5 miliardi di euro nel 2018 (+4 per cento rispetto al 2017), in gran parte destinate alla retribuzione del personale di polizia (circa 5,8 miliardi, pari a circa il 75 per cento dell'intero programma). Per quanto concerne la dinamica di bilancio segnala in particolare il capitolo 2817 (Fondo rimpatri) il cui stanziamento è stato aumentato in corso di esercizio, passando da 3,9 milioni di stanziamenti iniziali a 28,3 milioni di stanziamenti definitivi (quasi integralmente impegnati e pagati, con residui passivi pari 4,2 milioni).
  L'andamento storico degli stanziamenti per Missione conferma il peso crescente della Missione 5, Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti (numerata Missione 27 nel bilancio dello Stato), a cui è riconducibile la maggior parte della spesa per il sistema di accoglienza dei migranti. Tale missione è condivisa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell'economia e delle finanze: il programma intestato al Ministero dell'interno assorbe circa il 74,5 per cento dell'intera missione.
  Si registrano infatti stanziamenti definitivi per 3,3 miliardi di euro, con un incremento del 12 per cento (oltre 350 milioni di euro) rispetto al 2017 (che aveva Pag. 11stanziamenti finali pari a 2,9 miliardi): le risorse salgono percentualmente dall'8,6 (2016) al 11,7 per cento del totale del Ministero.
  La Corte dei conti sottolinea che nell'esercizio sono state stanziate risorse per ripianare i debiti pregressi, per 522 milioni di euro. Si registra tuttavia un significativo aumento dei residui passivi finali da competenza, che ammontano a 813,5 milioni (rispetto ai 313 milioni del 2017), in gran parte imputabili alle spese per i servizi di accoglienza e per l'asilo (capitoli 2351 e 2352). Inoltre, la Corte sottolinea che nonostante l'aumento delle risorse per le strutture di accoglienza (hotspot, strutture straordinarie e temporanee, prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati), a fine 2018 si sono generati debiti per circa 32 milioni di euro (fabbisogni segnalati dalle Prefetture per la copertura delle spese del sesto bimestre 2018).
  I dati finanziari relativi alla gestione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo (cap. 2352) palesano altresì un incremento di risorse stanziate ed impegnate nel triennio 2016-2018, con buona percentuale di pagamenti. La Corte dei conti evidenzia dati finanziari positivi anche in relazione alla gestione del Fondo asilo migrazione e integrazione 2014-2020. Sottolinea come siano buoni anche i risultati della gestione anche delle risorse destinate all'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, su cui segnala la recente Relazione sul «Il Fondo per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (2015-2017)», approvato dalla Corte dei conti – Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato, con Deliberazione n. 10/2019/G del 13 giugno 2019.
  Risulta, infine, in lieve aumento il peso finanziario della Missione 4, Soccorso civile (numerata Missione 8 nel bilancio dello Stato), la cui gestione è condivisa con il Ministero dell'economia e delle finanze.
  In particolare, ai due programmi di competenza del Ministero dell'interno sono destinati stanziamenti finali pari a 2,5 miliardi di euro, che rappresentano il 9,1 per cento delle risorse complessive del Ministero.
  La Corte dei conti ha rilevato al riguardo che la gestione dei due programmi, in capo al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, mostra buone percentuali nei rapporti tra stanziato, impegnato e pagato di competenza.
  Tuttavia è meno efficiente la gestione dei residui, che sono in lieve aumento rispetto all'esercizio 2017. Permangono inoltre, seppur in diminuzione, debiti fuori bilancio per 6,5 milioni di euro.
  Per quanto riguarda le competenze della I Commissione assumono rilevanza anche ulteriori stanziamenti previsti in specifici capitoli di spesa nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2).
  Viene, in primo luogo, in evidenza la Missione 17, Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri (1), il cui obiettivo consiste nel trasferimento di risorse per il funzionamento degli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale.
  Per quanto concerne il programma 17.1 relativo agli Organi costituzionali (1.1), i pagamenti in conto competenza e gli impegni presi nel 2018 sono pressoché in linea con gli stanziamenti iniziali e definitivi, pari 1.768, 3 milioni di euro.
  In relazione ai trasferimenti per il funzionamento della Presidenza del Consiglio dei ministri e per le celebrazioni ed eventi a carattere nazionale, oggetto del programma 17.2 (1.3), gli stanziamenti definitivi risultano pari a 513,1 milioni, superiori agli stanziamenti iniziali (pari a circa 470 milioni) per effetto di variazioni dovute a provvedimenti normativi intervenuti in corso d'anno.
  Rispetto all'anno 2017, le entrate di tale programma trasferite alla Presidenza del Consiglio dai capitoli iscritti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze presentano una diminuzione complessiva di 282,7 milioni (-35,5 per cento). In particolare, si passa da 795,8 milioni di euro del 2017 a 513,1 milioni di euro del 2018. Oltre ad una parziale Pag. 12riduzione di quasi tutti i capitoli del programma, va comunque segnalato che sulla diminuzione complessiva hanno inciso anche il trasferimento delle risorse destinate all'attuazione del Piano nazionale per la riqualificazione e rigenerazione delle aree urbane degradate (pari a circa 21 milioni) alla diversa Missione 19, Casa ed assetto urbanistico, nonché la mancata assegnazione delle risorse destinate all'organizzazione del vertice G7, previste una tantum nel 2017 per un importo di 45 milioni di euro.
  Gli stanziamenti destinati alla Presidenza del Consiglio dei ministri non si limitano alle risorse stanziate nell'ambito del programma 17.2 (1.3), ma sono ripartiti nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze in ulteriori programmi di spesa in ragione delle diverse missioni perseguite con gli stanziamenti.
  Tra gli interventi riconducibili agli ambiti di interesse della I Commissione, si segnalano i trasferimenti destinati alla Missione 6 Soccorso civile (8). In particolare, nell'ambito del programma 6.2 Protezione civile (8.5), le risorse definitive assegnate nel 2018 per le spese obbligatorie e per il funzionamento del Dipartimento della protezione civile (capitolo 2179) sono pari a 77,9 milioni di euro, in aumento rispetto all'esercizio 2017 (73,3 milioni di euro).
  Nell'ambito della Missione 14, Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (24), al programma 14.1. Protezione sociale per particolari categorie (24.5), si collocano due azioni di interesse della Commissione:
   Promozione e garanzia delle pari opportunità, rappresentata dal capitolo 2108 relativo alle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche delle pari opportunità (cosiddetto Fondo pari opportunità), che è dotato a consuntivo 2018 di 69,2 milioni, senza scostamenti in corso di esercizio; rispetto ai dati 2017, rileva una lieve diminuzione delle risorse per complessivi 319 mila euro;
   Tutela delle minoranze linguistiche storiche, nel cui ambito si collocano i capitoli 5210 e 5211; in particolare, le previsioni definitive per il Fondo nazionale per la tutela delle minoranze linguistiche (capitoli 5210 e 5211) risultano nel 2018 pari a 2,94 milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto all'esercizio 2017 (3,25 milioni).

  Nell'ambito della Missione 22, Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (32), programma 22.3, Servizi generali delle strutture pubbliche preposte ad attività formative e ad altre attività trasversali per le pubbliche amministrazioni (32.4), segnala i seguenti stanziamenti:
   il capitolo 1709, Spese per il supporto alle attività del Commissario straordinario per l'attuazione dell'Agenda digitale, con stanziamenti finali pari a 18 milioni di euro, in aumento di circa 7 milioni rispetto all'esercizio 2017;
   il capitolo 5217, relativo alle somme da assegnare alla Scuola nazionale della amministrazione – SNA, che è dotato di 14 milioni di euro a consuntivo 2018, senza variazioni in corso di esercizio. Le risorse destinate alla SNA sono aumentate di circa 185 mila euro rispetto all'anno precedente.

  Con riferimento alle competenze della Commissione Affari costituzionali possono assumere rilevanza anche ulteriori stanziamenti contenuti in specifici capitoli di spesa dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Nell'ambito della Missione 5, Ordine pubblico e sicurezza (7), programma 5.2, Sicurezza democratica (7.4), il capitolo 1670 è relativo alle spese di organizzazione e funzionamento del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ed è dotato a consuntivo 2018 di 709,5 milioni di euro.
  Segnala, inoltre, i seguenti stanziamenti:
   il capitolo 2116, relativo alle somme da corrispondere alla Autorità nazionale Pag. 13anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (A.N.AC.), che a consuntivo 2018 espone una dotazione pari a 5,22 milioni di euro, senza variazioni in corso di esercizio e in lieve aumento rispetto all'esercizio 2017;
   il capitolo 1680, relativo alle spese per l'Istituto nazionale di statistica, che reca una dotazione finale pari 190 milioni di euro, totalmente impegnati ma di cui 161,4 sono rimasti da pagare;
   il capitolo 2160, relativo ai trasferimenti alla Corte dei conti, che espone a consuntivo 282,1 milioni di euro, in aumento rispetto all'esercizio 2017 (262,7 milioni di euro);
   il capitolo 1707, relativo alle spese per l'azione relativa all'Agenzia per l'Italia digitale, che espone a consuntivo stanziamenti pari a circa 9,7 milioni di euro, senza variazioni in corso di esercizio.

  Passando a sintetizzare il contenuto del disegno di legge C. 2018, recante Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2019, rileva, in linea generale, come con tale provvedimento si correggano, a metà esercizio, le previsioni già contenute nella legge di bilancio.
  Le variazioni proposte alle previsioni di competenza sono correlate alle effettive esigenze di gestione e tengono conto della situazione della finanza pubblica; l'adeguamento delle autorizzazioni di cassa consegue invece all'accertata effettiva consistenza dei residui nonché alla valutazione delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. Per quanto riguarda i residui, le modifiche introdotte trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti alla data del 1o gennaio 2019 con quelli effettivamente risultanti dal rendiconto del 2018.
  I dati relativi agli stanziamenti del disegno di legge C. 2018 che si riferiscono ad ambiti materiali di competenza della I Commissione sono contenuti nella Tabella n. 8, relativa allo stato di previsione del Ministero dell'interno, e in talune parti della Tabella n. 2, che reca lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Lo stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2019, approvato con la legge n. 145 del 2018, reca previsioni di competenza per complessivi 25.003,5 milioni di euro, di cui: 23.012,4 milioni per la parte corrente; 1.973,7 milioni per la parte in conto capitale e 17,3 milioni per il rimborso del debito pubblico.
  Le previsioni relative alle autorizzazioni di cassa ammontano complessivamente a circa 25.446,1 milioni di euro, di cui: 23.223,5 milioni di parte corrente; 2.205,3 milioni in conto capitale e 17,3 milioni per il rimborso del debito pubblico.
  La consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2019 è valutata, nella legge di bilancio, in circa 1.289,5 milioni di euro, di cui: 957,1 milioni di parte corrente e 332,3 milioni in conto capitale.
  Tali previsioni iniziali subiscono variazioni nel corso dell'esercizio sia per l'incidenza di atti amministrativi intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2019, che hanno già prodotto i loro effetti sulle poste di bilancio, sia in conseguenza delle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame.
  Le variazioni già introdotte in bilancio per atto amministrativo, e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di circa 628,5 milioni di euro delle previsioni di competenza, un aumento di 1.232,9 milioni di euro delle dotazioni di cassa.
  In tale contesto ricorda che le variazioni disposte in bilancio con atto amministrativo nel periodo gennaio-maggio derivano dall'applicazione di provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all'approvazione del bilancio (per le quali il Ministro dell'economia è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti Pag. 14variazioni), oppure dall'applicazione di procedure previste dalla normativa contabile.
  In tale contesto il disegno di legge di assestamento propone, per lo stato di previsione del Ministero dell'interno (Tabella n. 8), una riduzione di 34,2 milioni di euro delle previsioni di competenza ed un aumento di 159,1 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa.
  Nella nota illustrativa alla tabella di assestamento si evidenzia che le variazioni alla competenza sono connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza.
  Per quanto riguarda la competenza, per effetto sia delle variazioni intervenute, sia di quelle proposte con il disegno di legge in esame, le previsioni assestate per il bilancio 2019 del Ministero dell'interno risultano pari a 25.597,8 milioni di euro, di cui 23.448,7 milioni di parte corrente, 8,1 milioni in conto capitale e 17,3 milioni di rimborso passività (per competenza, + 594 milioni rispetto alle previsioni iniziali, pari 2,4 per cento dello stanziamento complessivo del Ministero).
  Le dotazioni di cassa assestate ammontano a 26.838,1 milioni di euro, ripartiti fra parte corrente e conto capitale, in ragione, rispettivamente, di 24.396,1 e 2.416,3 milioni di euro (+1,4 miliardi di euro rispetto alle previsioni iniziali, pari al 5,5 per cento).
  Inoltre, con il disegno di legge di assestamento è proposto un aumento dei residui pari complessivamente a 1.472.5 milioni di euro. Le variazioni ai residui trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti al 1o gennaio a quelli risultanti dal rendiconto del 2018 e tengono conto altresì delle variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'applicazione di particolari disposizioni legislative. Le previsioni assestate 2019 risultano pertanto pari a 2.762 milioni di euro ripartiti tra parte corrente, conto capitale e rimborso passività in ragione, rispettivamente, di 1.874,2 milioni, 851,2 milioni e 36,6 milioni di euro.
  Le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento rilevano lievemente sull'incidenza percentuale delle risorse per il Ministero dell'interno sul bilancio dello Stato, che risulta pari al 4 per cento a fronte del 3,9 per cento registrato nelle previsioni iniziali del 2019.
  La riduzione delle dotazioni di competenza proposte con il disegno di legge di assestamento (-34,2 milioni) riguardano principalmente la missione Soccorso civile, che registra una riduzione pari a circa 88 milioni di euro. La variazione riguarda quasi interamente il capitolo 1809 – Fondo per l'operatività del soccorso pubblico per la valorizzazione delle peculiari condizioni di impiego.
  Rammenta in tale contesto che alla correzione di bilancio 2019 contribuiscono inoltre i risparmi attesi nel 2019 dal minor utilizzo delle risorse iscritte in bilancio per l'attuazione delle disposizioni relative all'introduzione del reddito di cittadinanza e al trattamento di pensione anticipata «quota 100». A salvaguardia dell'effettivo realizzo di tali risparmi per un importo almeno pari a 1,5 miliardi di euro nel 2019, con il decreto-legge n. 61 del 2019 il Governo ha disposto l'accantonamento di un corrispondente importo delle dotazioni di bilancio in termini di competenza e cassa indicate nell'Allegato 1 al decreto medesimo. Tali accantonamenti interessano, tra gli altri anche la missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche nello stato di previsione del Ministero dell'interno, per 6,5 milioni di euro.
  Per quanto riguarda gli altri ambiti di interesse della I Commissione nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2) viene, in primo luogo, in evidenza la Missione 17, Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri (1).Pag. 15
  Nel quadro di questa Missione, rileva la spesa per gli Organi costituzionali, oggetto del programma 17.1, sul quale non si registrano variazioni di rilievo rispetto alle previsioni iniziali di competenza della legge di bilancio.
  Le previsioni relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sono invece oggetto del programma 17.2.
  Al riguardo, il disegno di legge di assestamento propone un aumento delle previsioni iniziali di competenza – pari a 543,9 milioni di euro – di circa 60 milioni. Tale variazione riguarda:
   il capitolo 2120 (Somma da assegnare alla Presidenza del Consiglio) per 18 milioni;
   il capitolo 2127 (somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio destinate al pagamenti delle spese derivanti da contenzioso) per 20 milioni di euro;
   il capitolo 2780 (spese da corrispondere alla Presidenza del Consiglio relativa a quota parte dell'importo dell'8 per mille), per circa 22 milioni, in relazione all'andamento delle scelte dei contribuenti sulle dichiarazioni dei redditi dell'anno 2016.

  Pertanto, all'esito delle variazioni già registrate (+0,05 milioni) e delle modifiche proposte dal disegno di legge, le previsioni assestate per il 2019 relative alla Presidenza del Consiglio risultano pari a 604,1 milioni di euro.
  Per quanto riguarda gli altri stanziamenti di interesse della I Commissione segnala infine che:
   il capitolo 2185, «Fondo occorrente per il funzionamento del servizio civile nazionale», subisce variazioni in conto competenza sia in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno (riduzione di 340 mila euro) sia delle variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento (riduzione di 10 milioni di euro); dunque, le previsioni assestate per il 2019 si attestano a 187,8 milioni per il 2019 (rispetto ai 198,1 iniziali);
   il capitolo 2160, «Somma da assegnare alla Corte dei Conti» registra variazioni in conto competenza sia in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno (aumento di 5,6 milioni di euro) sia delle variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento (riduzione di 4 milioni di euro); dunque, le previsioni assestate per il 2019 si attestano a 311,2 milioni per il 2019 (rispetto ai 309,6 iniziali);
   il capitolo 1680, «Somma da assegnare all'ISTAT», subisce variazioni in diminuzione (-1 milione di euro) unicamente in virtù delle variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento, attestandosi a 230,9 milioni di euro.

  Si riserva conclusivamente di formulare proposte di relazione nella seduta di domani.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani, mercoledì 18 settembre, nel corso della quale saranno poste in votazione le proposte di relazione che saranno formulate dal relatore.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018.
C. 1201-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che la Commissione avvia oggi l'esame, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, del disegno di legge C. 1201-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2018. Pag. 16
  La Commissione esaminerà le parti di sua competenza del predetto disegno di legge, assegnato in sede referente alla Commissione Politiche dell'Unione europea, e concluderà tale esame con l'approvazione di una relazione e con la nomina di un relatore, che potrà partecipare alle sedute della XIV Commissione.
  Ricorda altresì che, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 5, del regolamento, le Commissioni di settore possono esaminare ed approvare emendamenti al disegno di legge, per le parti di rispettiva competenza.
  Possono ritenersi ricevibili solo gli emendamenti il cui contenuto è riconducibile alle materie di competenza specifica di ciascuna Commissione di settore; nel caso in cui membri della Commissione intendano proporre emendamenti che interessano gli ambiti di competenza di altre Commissioni, tali emendamenti dovranno essere presentati presso la Commissione specificamente competente.
  Gli emendamenti eventualmente approvati dalla Commissione saranno trasmessi, unitamente alla relazione, alla XIV Commissione, mentre gli emendamenti respinti dalle Commissioni di settore non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili. Gli emendamenti respinti dalle Commissioni potranno, peraltro, essere ripresentati in Assemblea.
  Segnala peraltro che gli emendamenti possono comunque essere presentati direttamente presso la XIV Commissione, la quale li trasmetterà, prima di esaminarli, alle Commissioni di settore rispettivamente competenti, ai fini dell'acquisizione dei relativi pareri. Tali pareri delle Commissioni di settore avranno effetti sostanzialmente vincolanti, in quanto la XIV Commissione è tenuta ad adeguarsi ad essi, salvo che per motivi di compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento.
  Ricorda quindi che, sulla base di quanto stabilito in seno all'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di delegazione europea in esame, per gli ambiti di competenza della I Commissione, è fissato alle ore 15 di oggi.
  In sostituzione del relatore, Berti, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, ricorda inoltre che la legge di delegazione europea, ai sensi della legge n. 234 del 2012, è uno dei due strumenti – l'altro è la legge europea – di adeguamento all'ordinamento dell'Unione europea. La legge n. 234 del 2012 ha infatti attuato una riforma organica delle norme che regolano la partecipazione dell'Italia alla formazione e attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, procedendo allo sdoppiamento della legge comunitaria annuale – precedentemente prevista – in due distinti provvedimenti. In base alla riforma introdotta dalla predetta legge n. 234 del 2012, dunque, la legge di delegazione europea contiene le disposizioni di delega necessarie per il recepimento delle direttive e degli altri atti dell'Unione europea, mentre la legge europea reca norme di diretta attuazione volte a garantire l'adeguamento dell'ordinamento nazionale all'ordinamento europeo, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea.
  Quanto allo strumento della legge di delegazione europea, in particolare, il comma 4 dell'articolo 29 della legge n. 243 del 2012 prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri o il Ministro per gli affari europei, di concerto con il Ministro degli affari esteri e con gli altri Ministri interessati, presenta alle Camere, previo parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, un disegno di legge di delegazione europea, con l'indicazione dell'anno di riferimento. Il termine per la presentazione è posto entro il 28 febbraio di ogni anno (il disegno di legge di delegazione europea 2018 è stato presentato dal Governo alla Camera il 26 settembre 2018).
  Il contenuto del disegno di legge di delegazione europea è stabilito in linea generale all'articolo 30, comma 2, della già Pag. 17citata legge n. 234 del 2012; nell'esercizio delle deleghe legislative conferite, il Governo è tenuto al rispetto dei principi e criteri generali di delega, nonché degli specifici principi e criteri direttivi aggiuntivi eventualmente stabiliti dalla legge di delegazione europea, come previsto all'articolo 32 della legge n. 234 del 2012. Ai sensi dell'articolo 29, comma 7, il Governo deve inoltre dare conto dell'eventuale omesso inserimento delle direttive il cui termine di recepimento è scaduto o scade nel periodo di riferimento, considerati i tempi previsti per l'esercizio della delega, e fornire dati sullo stato delle procedure di infrazione, l'elenco delle direttive recepite o da recepire in via amministrativa, l'elenco delle direttive recepite con regolamento e l'elenco dei provvedimenti con i quali le singole regioni e province autonome hanno provveduto a recepire direttive nelle materie di loro competenza. Tutte queste informazioni sono contenute nella articolata ed estesa relazione illustrativa che precede il testo del disegno di legge.
  Passando al contenuto del disegno di legge in esame – che è composto da 26 articoli – e in particolare delle modifiche introdotte dal Senato, sul cui esame la Camera è chiamata a concentrarsi, ai sensi dell'articolo 70, secondo comma, del Regolamento, segnala, per quanto riguarda i profili di un certo interesse per la Commissione, l'articolo 6, introdotto al Senato, laddove, al comma 5, lettera a), capoverso Art. 18, lettera f), in materia di mandato d'arresto europeo e di procedure di consegna tra Stati membri e di modifica della legge n. 69 del 2005, si prevede, tra i motivi di rifiuto obbligatorio della consegna, il caso in cui il mandato d'arresto europeo abbia per oggetto un reato politico, fatte salve le esclusioni previste:
   dall'articolo 11 della Convenzione internazionale per la repressione degli attentati terroristici mediante utilizzo di esplosivo, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il 15 dicembre 1997, resa esecutiva in Italia dalla legge 14 febbraio 2003, n. 34;
   dall'articolo 1 della Convenzione europea per la repressione del terrorismo, fatta a Strasburgo il 27 gennaio 1977, resa esecutiva dalla legge 26 novembre 1985, n. 719; dall'articolo unico della legge costituzionale 21 giugno 1967, n. 1.

  Fa poi presente che tale articolo 6, comma 5, lettera a), capoverso Art. 18, lettera s), prevede poi, tra i motivi di rifiuto obbligatorio della consegna, il caso in cui la sentenza per la cui esecuzione è stata domandata la consegna contenga disposizioni contrarie ai princìpi fondamentali dell'ordinamento giuridico italiano.
  Segnala, quindi, l'articolo 12 laddove, nel prevedere una delega al Governo per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625, relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l'applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari, al comma 3, lettera b), tra i principi e criteri direttivi specifici si prevede di individuare quali autorità competenti, oltre al Ministero della salute, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano e le aziende sanitarie locali, nell'ambito di rispettiva competenza.
  Prende atto con favore, quindi, delle modifiche apportate all'articolo 13, laddove, nell'esercizio della delega per l'attuazione della direttiva (UE) 2018/410 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2018, in materia di riduzione delle emissioni e scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra, al comma 1, si prevede che il Governo sia tenuto ad acquisire il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
  Segnala, infine, l'articolo 20, comma 1, lettera a), laddove, nell'esercizio della delega per l'attuazione della direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio, del 5 dicembre 2013 – che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro Pag. 18i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti – prevede, tra i principi e criteri direttivi specifici, l'introduzione delle modifiche e delle integrazioni necessarie al corretto e integrale recepimento della direttiva 2013/59/Euratom, anche attraverso l'emanazione di un nuovo testo normativo di riassetto e semplificazione della disciplina di cui al decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, ovvero di un testo unico volto al riordino e all'armonizzazione della normativa di settore, con abrogazione espressa delle disposizioni incompatibili, assicurando altresì il necessario coordinamento tra le disposizioni oggetto di modifica o integrazione.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani, mercoledì 18 settembre, nel corso della quale si concluderà l'esame in sede consultiva del provvedimento.

  La seduta termina alle 14.15.