CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 luglio 2019
226.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
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  Martedì 23 luglio 2019. — Presidenza della presidente Licia RONZULLI, indi del vicepresidente Simone PILLON e della presidente Licia RONZULLI. – Interviene, ai sensi della legge istitutiva, l'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, la dottoressa Filomena Albano e interviene, quindi, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Marco Bussetti.

  La seduta comincia alle 11.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  La PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e quello stenografico e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Se non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Audizione, ai sensi della legge istitutiva, dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.

  La PRESIDENTE ringrazia la dottoressa Filomena Albano, Autorità garante Pag. 178
per l'infanzia e l'adolescenza, per la Sua disponibilità ad intervenire ai lavori della Commissione riferendo, in particolare, sull'ultima Relazione presentata alle Camere. Ricorda alla Commissione infatti che lo scorso 19 giugno è stata presentata al Parlamento la Relazione annuale dell'Autorità garante per l'infanzia e per l'adolescenza e che, purtroppo per la concomitanza con i lavori parlamentari molti componenti della Commissione non hanno potuto partecipare a tale evento.

  La dottoressa Filomena ALBANO ringrazia per l'opportunità che le è stata offerta di condividere con la Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza il contenuto dell'ultima relazione presentata alle Camere.
  Sottolinea preliminarmente come questa relazione dia conto delle attività e delle iniziative svolte dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza nel corso dell'anno 2018. Accanto a tale relazione l'Autorità garante ha, poi, predisposto un ulteriore documento, recante i cosiddetti «sette cantieri per i diritti dei minorenni in Italia». Si tratta di un documento programmatico che individua le nuove sfide che l'Autorità intende affrontare sempre nel quadro della promozione dei diritti dei minori di età.
  Tornando alla relazione, rileva come «responsabilità» si possa considerare la parola chiave alla quale tutta l'attività svolta nel 2018 si è ispirata. La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo, di cui ricorre quest'anno il trentennale, ha segnato una vera rivoluzione culturale nel campo dell'infanzia: i minori da oggetto di tutela sono stati riconosciuti soggetti titolari di diritti. Tale radicale mutamento di prospettiva, e quindi il riconoscimento dei diritti dei minori di età, non deve però sostanziarsi in una abdicazione dei doveri e delle responsabilità genitoriali. In proposito sottolinea come proprio i bambini, chiamati dall'Autorità garante a «riscrivere» i diritti sanciti nella Convenzione delle Nazioni Unite, hanno espressamente sancito il loro diritto «a guardare il mondo da sopra le spalle dei genitori».
  Per quanto riguarda la tematica della famiglia nella Relazione si sottolinea l'importanza di promuovere interventi volti ad una più efficace conciliazione della vita familiare con i tempi lavorativi. Inoltre ampio spazio nella Relazione è dedicato al tema della conflittualità nei rapporti familiari, in particolare nei casi di separazione e divorzio. L'Autorità ha elaborato in proposito una Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori.
  Ancora, particolare attenzione nella Relazione è dedicata ai diritti dei minori, figli di detenuti; anche con riguardo ad essi l'Autorità ha elaborato una apposita Carta dei diritti.
  La Relazione si sofferma poi sulla questione della tutela dei bambini vittime di violenza e della necessità di dare quanto prima attuazione alla legge n. 4 del 2018 in materia di orfani di femminicidio.
  Riferisce poi alla Commissione sugli interventi in materia di mediazione penale e al ruolo del minore, vittima di reato.
  Dopo aver svolto alcune considerazioni sulla questione relativa alla responsabilità dello Stato nella definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, si sofferma sul tema del contrasto alla povertà minorile. La povertà minorile non deve essere intesa solo in senso economico, ma anche come povertà educativa.
  Affronta quindi la questione connessa ai minori non accompagnati, ricordando le recenti raccomandazioni all'Italia del Comitato ONU proprio sulla tutela dei minori stranieri.
  Conclude sottolineando come la Relazione sia il frutto di un intenso lavoro dell'Autorità, pur con limitate risorse economiche ed umane.

  Il presidente PILLON dichiara aperto il dibattito.

  L'onorevole Fabiola BOLOGNA (M5S) chiede alla Garante se le risulti che nei procedimenti per l'affido o l'adozione dei minori le autorità giudiziarie decidano Pag. 179sulla base di un'unica perizia redatta da un solo esperto.

  La senatrice Paola BOLDRINI (PD) esprime apprezzamento per il tenore della Relazione annuale, la quale affronta varie delicate questioni che riguardano il mondo dell'infanzia. Si sofferma poi sulla questione relativa alla violenza ai danni dei minori rilevando come in molti casi essa sia perpetrata proprio all'interno delle mura domestiche. Svolge poi considerazioni sul tema degli affidamenti dei minori evidenziando come tale argomento non debba costituire l'oggetto di inaccettabili strumentalizzazioni politiche. In proposito chiede alla Garante quale sia la sua posizione sull'eventuale introduzione di un Osservatorio sul fenomeno e sulla attivazione di una banca dati ad hoc. Si sofferma quindi sul tema relativo al diritto del minore di età di non sentirsi responsabile delle eventuali scelte coniugali dei genitori, ponendo quesiti sulla questione della mediazione obbligatoria e a pagamento, prevista da alcune iniziative legislative attualmente all'esame del Parlamento.

  L'onorevole SIANI (PD) chiede alla dottoressa Albano se ritenga utile la istituzione di un Osservatorio criminologico sugli abusi e sui maltrattamenti ai danni dei minori. Questo Osservatorio – che potrebbe essere incardinato proprio presso l'Autorità garante – dovrebbe occuparsi oltre che della rilevazione dei dati relativi al fenomeno della violenza, anche della elaborazione di alcune linee guida per l'individuazione dei segnali precoci del maltrattamento.

  Il senatore PILLON (L-SP-PSd'Az) non condivide il generale apprezzamento espresso nei confronti della Relazione annuale dell'Autorità garante. In tale documento infatti non sono trattati alcuni importanti temi legati alla tutela dell'infanzia e alla promozione dei diritti dei bambini.
  In primo luogo, non si rinviene traccia nella Relazione di considerazioni sull'inefficiente funzionamento del sistema delle adozioni internazionali, conseguente allo sconsiderato operato della precedente presidente, già senatrice del Partito Democratico, Silvia Della Monica.
   Altrettanto assente nella Relazione è, in secondo luogo, la questione relativa alla giustizia minorile e ai rapporti tra tribunali dei minorenni e tribunali ordinari.
  Incomprensibili sono, poi, i rilievi critici formulati con riguardo all'istituto dell'affido condiviso: non si comprende infatti per quale ragione il diritto a trascorrere del tempo con i propri genitori sia sancito per tutti i bambini, ivi inclusi i figli di detenuti, tranne che per i figli di persone separate.
  Nella Relazione, ancora, l'Autorità si riferisce sistematicamente alla famiglia qualificandola come «tradizionale». Si tratta di una categoria che non trova un riscontro nel nostro ordinamento. Sarebbe stato più corretto e rispettoso del dettato costituzionale riferirsi ad essa come «famiglia naturale». È importante ribadire il ruolo che la famiglia svolge nella educazione e nel percorso di crescita dei bambini. È inaccettabile l'idea che emerge non solo dalla Relazione, ma anche dal dibattito, per la quale la famiglia è un luogo di violenza e di nefandezze.
  Altrettanto ingiustificata è l'ostilità dell'Autorità garante nei confronti non solo della videoregistrazione dei colloqui dei minori, in particolare nelle cause di separazione, ma anche, più in generale, della installazione di strumenti per la videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia.
  Infine la Relazione della Garante trascura del tutto la questione connessa alla condizione dei minori nelle altre culture, quali quella islamica e rom, nelle quali sono legittimate pratiche inaccettabili quali i matrimoni forzati con spose bambine.
  Conclude rilevando come tutta la Relazione annuale sia evidentemente improntata ad una visione ideologica dell'infanzia e dei diritti dei minori.

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  La senatrice Caterina BINI (PD) ritiene che l'audizione della Garante non possa diventare l'occasione per una «sceneggiata politica». La dottoressa Albano, la cui audizione era stata richiesta proprio dal vicepresidente Pillon, è chiamata, oggi, a riferire sul contenuto della Relazione annuale ed è inaccettabile che l'audizione si trasformi in un processo alla persona e al suo operato.

  Il senatore PILLON (L-SP-PSd'Az) ribadisce la propria libertà di critica, sottolineando come la legge non imponga ai componenti della Commissione bicamerale per l'infanzia di assentire obbligatoriamente sul contenuto della Relazione annuale dell'Autorità garante. Esplicita quindi alla dottoressa Albano la richiesta di chiarimenti sulle ragioni per le quali gli argomenti già illustrati nel proprio intervento non siano stati trattati nella Relazione annuale.

  La dottoressa ALBANO interviene in sede di replica, sottolineando alla Commissione che, alcuni argomenti la cui assenza è stata lamentata dal senatore Pillon, sono oggetto di interesse e di lavoro da parte dell'Autorità garante. Tali temi non sono stati riportati nella Relazione, in quanto – come ricordato – in essa per espressa previsione legislativa, l'Autorità è chiamata a dare unicamente conto delle attività svolte nell'anno solare precedente. Riferisce quindi in ordine alle iniziative portate avanti dall'Autorità con riguardo al tema della condizione dei minorenni nelle altre culture.
  Per quanto riguarda la questione delle adozioni internazionali per quanto le consta, già dallo scorso anno la Commissione adozioni internazionali, grazie all'operato della vicepresidente Laura Laera, ha ripreso a riunirsi regolarmente. Più in generale, il tema delle adozioni internazionali è trattato nelle Relazione nell'ambito delle più ampie attività dell'Autorità garante in seno all'Enoc. È comunque opportuno rilevare che la questione delle adozioni internazionali rientra solo in parte nell'ambito di competenza dell'Autorità garante, essendo ben altri i soggetti istituzionali preposti alla gestione di questa problematica. È ad essi che sarebbe quindi più corretto formulare domande e indirizzare rilievi critici.
  La mancata trattazione di alcune tematiche, poi, è dovuta al fatto che il mondo dell'infanzia costituisce una materia teoricamente «sterminata», che vede, peraltro in modo trasversale, coinvolte molte istituzioni sia nazionali che locali. A ciò si aggiunga che all'Autorità garante la legge istitutiva riconosce principalmente compiti di promozione di politiche per la tutela dei minori.
  Relativamente alla tematica dell'affido condiviso fa presente alla Commissione che l'Autorità garante ha reso nel corso del 2019 un articolato e motivato parere sulle iniziative legislative attualmente all'esame del Senato e che tale parere è disponibile sul sito istituzionale dell'Autorità.
  Osserva poi come la Carta dei diritti dei figli di genitori separati abbia incontrato ampi consensi anche a livello internazionale, tanto che ne è stata richiesta la traduzione in inglese e in spagnolo.
  Dopo aver svolto alcune considerazioni sulla questione relativa ai figli di genitori detenuti, sottolinea come l'Autorità non si sia espressa, come invece lamentato dal senatore Pillon, in senso contrario ai disegni di legge che prevedono l'istallazione di impianti di videosorveglianza negli asili.
  Fornisce poi elementi di risposta ai quesiti posti con riguardo al fenomeno della violenza ai danni dei minori, riferendo i risultati del primo anno di sperimentazione del sistema Siuss e della banca dati nazionale Sinba.
   Relativamente ai quesiti posti con riguardo alle attività peritali nei processi che vedono coinvolti minori ritiene che la questione meriti di essere inquadrata in una più ampia riflessione sulle prospettive di riforma della giustizia civile minorile.
  Sulla mediazione, nel ricordare il parere reso sui disegni di legge all'esame del Parlamento, ribadisce l'importanza che tale istituto non sia obbligatorio. Pag. 181
  Sulla questione dei minori stranieri non accompagnati evidenzia come l'ampia trattazione nella Relazione annuale sia legata al fatto che l'Autorità garante ha proprio una competenza specifica, ulteriore e aggiuntiva rispetto alle competenze riconosciutole dalla legge istitutiva, in tale ambito.

  La senatrice Maria SAPONARA (L-SP-PSd'Az) chiede in che misura l'Autorità garante possa intervenire sul sistema degli affidi e in particolare sul controllo delle attività svolte dai servizi sociali.

  La senatrice Raffaella Fiormaria MARIN (L-SP-PSd'Az) si domanda come sia possibile che le istituzioni e l'Autorità garante abbiamo potuto ignorare, in tutti questi anni, le mostruosità che si perpetravano in Val d'Elsa.

  L'onorevole Rossana BOLDI (Lega) pone quesiti in ordine alla questione della sottrazione internazionale dei minori.

  L'onorevole Maria Teresa BELLUCCI (FDI) chiede in che modo l'Autorità garante possa intervenire in materia di affidamento dei minori. In proposito è necessario ricordare come, al di là dei ruoli dei servizi sociali, importanti competenze sono riconosciute proprio ai tribunali dei minorenni.

  L'onorevole Rosa Maria DI GIORGI (PD) esprime apprezzamento per l'attività svolta dalla Garante per la promozione dei diritti dei minori. Per quanto concerne la questione degli affidi ritiene che debba essere sgombrato il campo da ogni possibile strumentalizzazione politica in ordine alla recente vicenda di cronaca verificatasi a Reggio Emilia. Chiede più in generale alla Garante se ritenga che la legislazione vigente preveda un adeguato sistema di controlli.

  Dopo una breve precisazione dell'onorevole Laura CAVANDOLI (Lega), la dottoressa ALBANO fornisce ulteriori elementi di risposta alle nuove questioni poste, sottolineando come la propria Autorità, nell'espletamento delle funzioni che la legge le riconosce, non possa in nessun caso sovrapporsi con l'operato di altre istituzioni. Conclude svolgendo alcune considerazioni sulla tematica degli affidi.

  Il senatore PILLON (L-SP-PSd'Az) ritiene che la dottoressa Albano non possa esimersi, in quanto vertice dell'Autorità preposta alla tutela dei minori, dal fornire elementi di risposta a questioni di così alto rilievo. Dopo aver ricordato che alcuni garanti regionali hanno espresso serie riserve sull'attività della Garante, ritiene necessario, considerando che il Ministro Bussetti attende da quasi un'ora, che la Commissione proceda ad una nuova audizione della Garante, prima della pausa estiva.

  Dopo un breve dibattito la dottoressa ALBANO si dichiara disponibile ad intervenire nuovamente in Commissione nel corso della prima settimana del mese di agosto, pur ribadendo che per tale data non saranno disponibili alcuni preziosi approfondimenti tecnici che l'Autorità ha avviato.

  La PRESIDENTE ringrazia la dottoressa Albano e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta, sospesa alle 12.55, riprende alle 13.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine su bullismo e cyberbullismo.
Audizione del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

  Prosegue la procedura informativa, sospesa nella seduta del 13 giugno.

  La PRESIDENTE ringrazia il Ministro per la Sua disponibilità ad intervenire ai lavori della Commissione, fornendo il proprio autorevole contributo su ambedue le Pag. 182indagini conoscitive deliberate dalla Commissione. Per ragioni legate anche alla pubblicità dei lavori invita il Ministro a riferire dapprima sulle tematiche del bullismo e del cyberbullismo e conclusosi il dibattito e le eventuali repliche, a riferire, poi, sulle questioni connesse alla violenza tra e ai danni di minori.

  Il ministro BUSSETTI, dopo aver ringraziato la Presidente e tutti i Commissari per l'invito a partecipare ai lavori della Commissione parlamentare per l'infanzia, dà conto in primo luogo delle iniziative avviate per prevenire e contrastare episodi che hanno assunto una incidenza negativa sui comportamenti dei giovani, minori e non, anche nell'ambito della comunità scolastica.
  La comunità scolastica è, e deve essere, il luogo della solidarietà, dell'inclusione e della condivisione. È necessario che sia dunque, insieme alla famiglia, in prima linea per contrastare e prevenire il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, come peraltro previsto dalla legge n. 71 del 2017.
  Nell'ambito delle politiche del sapere, sono state di recente messe in campo strategie di intervento per arginare comportamenti a rischio, prestando una particolare e crescente attenzione alla sua declinazione digitale. Informazione, dialogo, uso consapevole della tecnologia sono gli strumenti che il Ministero impiega secondo un approccio aperto, partecipativo e ad ampio spettro: dalla sensibilizzazione delle famiglie in tema di prevenzione, fino al recupero di quei ragazzi che si rendono autori, spesso inconsapevoli, di comportamenti scorretti, anche nelle relazioni online.
  Il mondo della scuola non può non relazionarsi con il web. La scuola deve essere capace di cogliere e insegnare a cogliere le opportunità del digitale e, al tempo stesso, vigilare perché, anche sul web, vengano rispettati quei principi formativi fondamentali che da sempre contraddistinguono la comunità scolastica: il rispetto dell'altro, l'osservanza delle regole, la consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto degli altrui diritti e nell'adempimento dei propri doveri.
  Riferisce quindi in ordine agli esiti della indagine EU Kids Online 2017, realizzata dal Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con il Ministero. L'indagine è stata realizzata su un campione rappresentativo di circa 1000 ragazze e ragazzi dai 9 ai 17 anni. Dagli esiti dell'indagine emerge l'aumento della percentuale di giovani che vivono esperienze negative navigando sulla rete internet. In proposito, nell'illustrare nel dettaglio gli esiti dell'indagine, rileva come il 58 per cento degli intervistati abbia riconosciuto di non aver fatto nulla per difendere la vittima.
  Dà poi conto del progetto Safer Internet Centre (SIC) – Generazioni Connesse, con cui sono stati sviluppati servizi dal contenuto innovativo e di più elevata qualità per garantire ai giovani di muoversi in sicurezza «nell'ambiente» online.
  Si sofferma quindi sui risultati di una ulteriore indagine compiuta dal Ministero nella quale si rileva un'incidenza relativamente stabile nel tempo della vittimizzazione, ovverosia, dei comportamenti di bullismo e cyber-bullismo subìti. L'indagine fornisce ulteriori importanti elementi con riguardo al fenomeno dell'adescamento online.
  Di fonte a tali fenomeni che sono in continua evoluzione, proprio perché legati all'uso delle nuove tecnologie, il Ministero intende promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte non solo ai ragazzi, ma all'intera comunità scolastica al fine di implementare azioni efficaci sia in termini di prevenzione dei rischi online, che di intervento nei casi in cui questi fenomeni si manifestino nel contesto scolastico. In proposito ricorda l'evento annuale del Safer Internet Day. Questo evento nel 2019 è stato promosso dal Ministero in collaborazione con il Dipartimento per le politiche della famiglia con il tema «Contro il cyber-bullismo una nuova alleanza tra scuola e famiglia». In concomitanza è stata celebrata, anche Pag. 183quest'anno, la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyber-bullismo a scuola, «Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo». Ricorda inoltre la presentazione del documento «Linee guida per l'uso positivo delle tecnologie digitali e la prevenzione dei rischi nelle scuole», che si rivolge alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e agli enti pubblici e privati che realizzano iniziative in tema di sicurezza online.
  Segnala poi la recente presentazione del Cybercity Chronicles, la prima applicazione istituzionale italiana di «intrattenimento educativo» ambientata nel cyber-spazio, sviluppata e promossa dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Ministero. L'iniziativa nasce nell'ambito della campagna «Be Aware Be Digital» promossa dalla Sicurezza Nazionale e volta a sensibilizzare gli studenti italiani, oltre che docenti e famiglie, all'uso positivo, corretto e consapevole di internet, dei social media e delle nuove tecnologie. L'obiettivo di Cybercity Chronicles è quello di creare una relazione tra didattica e nuove tecnologie: far appassionare il giocatore al videogioco, coinvolgendolo nell'avventura e trasmettendogli nozioni e informazioni utili alla sua crescita culturale e digitale. All'interno del gioco si trova anche un Cyberbook: un glossario per familiarizzare con i principali termini utilizzati nel mondo della cybersecurity.
  Dà conto, ancora, di una iniziativa teatrale legata ai temi del bullismo e del cyber-bullismo, promossa dal Ministero, dalla Polizia di Stato e dalla compagnia «Teatro in Movimento» e che ha visto il coinvolgimento di oltre 4000 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
  Riferisce quindi sulle misure che il Ministero ha messo in campo in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del cyber-bullismo a partire dall'entrata in vigore della legge 29 maggio 2017, n. 71.
  In proposito ricorda che è stato costituito il Tavolo Tecnico Interistituzionale, il cui coordinamento è affidato al Ministero. Il tavolo si è insediato il 6 febbraio 2018 per redigere un Piano d'Azione Integrato per il contrasto e la prevenzione del cyber-bullismo, finalizzato anche al monitoraggio dell'evoluzione dei fenomeni attraverso la collaborazione con la Polizia Postale e delle comunicazioni e tutte le altre Forze dell'Ordine. È stato già pubblicato un avviso, come previsto dalla legge, per estendere la partecipazione ai lavori del Tavolo anche ad associazioni e operatori con comprovata esperienza nella promozione dei diritti dei minori e degli adolescenti, nonché ad operatori che forniscono servizi di social networking e ad altri operatori della rete internet. I componenti del Tavolo si sono riuniti lo scorso 11 luglio, presso il Dipartimento per le Politiche della Famiglia, per predisporre un intenso programma di lavoro per ovviare ad una mancanza ereditata dal precedente Governo.
  Il Ministero, in attuazione alla legge n. 71 del 2017, ha altresì intrapreso una riorganizzazione della struttura amministrativa centrale e periferica che opera per la prevenzione del cyber-bullismo, nella convinzione che la migliore modalità di intervento passi attraverso l'istituzione di un efficace sistema di governance che coinvolge anche istituzioni, società civile, adulti e gli stessi minori.
  Il dettato normativo attribuisce a una pluralità di soggetti compiti e responsabilità ben precisi, ribadendo però il ruolo centrale della scuola che è chiamata a realizzare azioni in un'ottica di governance diretta dal Ministero che includano: la formazione del personale, la partecipazione di un proprio referente per ogni autonomia scolastica, la promozione di un ruolo attivo degli studenti, nonché di ex studenti che abbiano già operato all'interno dell'istituto scolastico in attività di peer education, la previsione di misure di sostegno e di rieducazione dei minori coinvolti.
  Al fine di guidare questo processo e indirizzarne gli attori, il Ministero ha redatto e adottato, nell'ottobre 2017, le Pag. 184prime Linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto in ambito scolastico del cyber-bullismo.
  Inoltre, come previsto sempre dalla legge n. 71 del 2017 e dalle Linee di orientamento testé citate, il Ministero ha messo in campo una misura significativa: il Piano nazionale di formazione dei docenti referenti per il contrasto del bullismo e del cyber-bullismo.
  Tutti gli istituti scolastici e gli Uffici scolastici regionali hanno dovuto individuare almeno un docente referente per il bullismo e il cyber-bullismo. In collaborazione con l'Università di Firenze è stata quindi predisposta e presentata la piattaforma Elisa (E-learning degli Insegnanti sulle Strategie Anti bullismo) che ha dotato le scuole di strumenti di intervento efficaci sui temi del cyber-bullismo e del bullismo. Nell'ambito della piattaforma è stata predisposta, peraltro, un'area dedicata alle scuole per il monitoraggio online del bullismo e cyber-bullismo e una sezione dedicata ai docenti per la formazione attraverso moduli e-learning.
  Al momento i docenti referenti iscritti alla piattaforma sono 4.620, pari al 27 per cento del totale su tutto il territorio nazionale mentre sono 4.026, pari al 47,3 per cento, le istituzioni scolastiche statali registrate. Di recente sono state coinvolte anche le scuole paritarie.
  Il Ministero sta inoltre predisponendo una nuova attività specificatamente dedicata al bullismo discriminatorio, ovvero quello che nasce dalla prevaricazione a danni di gruppi minoritari sulla base di elementi di diversità. Ricorda che è stato costituito presso il Ministero un gruppo di lavoro specifico per il bullismo e la prevenzione, che concluderà nei prossimi mesi il proprio lavoro. Il tavolo di lavoro si è proposto e si sta adoperando per sistematizzare l'analisi descrittiva del fenomeno del bullismo e del cyber-bullismo; determinare gli indicatori comportamentali delle vittime e dei bulli nonché le tipologie di cyberbullismo; stendere protocolli specifici per interventi nei casi acuti; definire un sistema sociale di protezione a livello territoriale con azioni concrete ed efficaci; ed elaborare delle Linee Guida per la prevenzione, il contrasto del bullismo e del cyberbullismo e il supporto alle scuole e agli insegnanti.
  Conclude sottolineando come un'efficace prevenzione in grado di contrastare il sorgere dei sempre più numerosi atti di bullismo e di cyber-bullismo possa essere identificata in modo eminente nella scelta politica, condivisa dall'intero Parlamento, di procedere per via legislativa all'introduzione dell'educazione civica. La cultura del rispetto e della legalità sono fondamentali nella formazione dei cittadini italiani. Educazione civica, quindi, è termine polivoco che significa oggi educazione anche all'uso consapevole dei mezzi di informazione e degli strumenti informatici. Infatti i nuovi device possono essere utilizzati consapevolmente per l'accesso a informazioni e contenuti di grande valore formativo per giovani e adulti, quindi fornire strumenti utilissimi anche per combattere le cause dei sempre più inquietanti fenomeni di bullismo che purtroppo sono diffusi tra i ragazzi.

  La PRESIDENTE dichiara aperto il dibattito.

  L'onorevole Maria Teresa BELLUCCI (FDI) chiede al Ministro se condivida la necessità di prevedere a livello curriculare l'insegnamento della educazione alle competenze e alla intelligenza emotiva, aspetti attualmente carenti nel sistema scolastico, la cui importanza, ai fini dell'inserimento nel mercato del lavoro, è però riconosciuta a livello internazionale. Chiede poi di esprimersi sulle proposte di legge volte alla istituzionalizzazione della figura dello psicologo scolastico, il quale soprattutto con riguardo ai fenomeni oggetto dell'indagine potrebbe svolgere un importante ruolo.

  L'onorevole Rosa Maria DI GIORGI (PD) ritiene che tutte le iniziative, per quanto meritorie, illustrate dal Ministro, rischino di scontrarsi con la realtà e quindi con l'assenza di adeguate risorse finanziarie per farvi fronte. Esprime poi apprezzamento per il richiamo fatto dal Pag. 185Ministro ai principi di equità e di inclusione sociale, anche se alcune recenti iniziative, che hanno visto l'esclusione di bambini dalle mense scolastiche, non sembrano esattamente coerenti con essi.

  L'onorevole Maria SPENA (FI) ritiene che le risorse debbano essere stanziate non per la scuola ma per i ragazzi. Svolge quindi alcune considerazioni sulla recente riunione del tavolo tecnico.

  La presidente RONZULLI (FI-BP) chiede al Ministro quali siano stati gli esiti dell'ultima riunione del tavolo tecnico e se pensi di convocarlo con maggiore regolarità in futuro. Più in generale domanda al Ministro di chiarire quali siano le prospettive di intervento con riguardo ai temi dell'indagine conoscitiva.

  Il ministro BUSSETTI si riserva di rispondere per iscritto ai quesiti posti.

  La PRESIDENTE ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione.

  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti.
Audizione del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

  Prosegue la procedura informativa, sospesa nella seduta del 18 luglio.

  La PRESIDENTE, dopo aver ricordato i temi oggetto dell'indagine conoscitiva in titolo, dà la parola nuovamente al Ministro.

  Il ministro BUSSETTI esprime preliminarmente apprezzamento per il lavoro svolto dal Forum nazionale delle associazioni dei genitori (FONAGS) che ha avanzato una proposta di revisione del Patto di corresponsabilità educativa – di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 259 del 1998 e al decreto del Presidente della Repubblica n. 235 del 2007 – che ha come asse fondante il principio di collaborazione e dialogo di tutte le componenti la comunità scolastica nell'ottica di una rinnovata alleanza tra scuola, famiglia e studenti, in un clima di condivisione che mette al centro l'interesse degli studenti. Un passo importante verso il rilancio di questo strumento, per estenderlo anche alle scuole del primo ciclo, e per una revisione degli istituti della rappresentanza studentesca e della partecipazione scolastica.
  Purtroppo, proprio laddove viene meno questa alleanza educativa e il rispetto reciproco tra tutte le componenti della comunità educante trovano terreno fertile quei fenomeni di abusi e di violenze su persone vulnerabili e indifese spesso alla ribalta della cronaca.
  Si tratta di materia molto delicata e assolutamente meritevole di attenzione di cui anche il Parlamento si sta occupando e nell'ambito della quale il tema dell'installazione di sistemi di videosorveglianza all'interno di asili e scuole dell'infanzia trova giustificazione nelle ragioni di prevenzione, e di emersione e di contrasto delle violenze. L'attenzione del Governo alla problematica ha già trovato espressione in un disegno di legge che, dopo essere stato approvato alla Camera, è ora all'esame del Senato. Questo ha la finalità di prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, a danno dei minori nei servizi educativi per l'infanzia e nelle scuole dell'infanzia, nonché di disciplinare la raccolta di dati utilizzabili a fini probatori in sede di accertamento del reato di maltrattamento, percosse e lesioni in danno di minori accolti presso strutture socio-educative.
  La proposta di legge non si limita a regolamentare l'installazione di sistemi di videosorveglianza, ma investe sulla formazione obbligatoria, iniziale e permanente, del personale dei servizi educati e delle scuole dell'infanzia e, in particolare, sulla Pag. 186valutazione psico-attitudinale, che diventa requisito necessario per l'accesso alla professione.
  Si implementa quindi l'azione preventiva grazie anche a équipe psico-pedagogiche territoriali, per sostenere i lavoratori nell'acquisizione degli strumenti utili a gestire situazioni educative difficili e per rilevare precocemente i casi di stress da lavoro-correlato. Anche tale proposta di legge mira a potenziare il Patto di corresponsabilità, favorendo colloqui individuali e incontri collettivi tra famiglie ed educatori, quale strumento per migliorare il benessere dei minori nonché per rafforzare il coinvolgimento e la fiducia dei familiari nelle relazioni con il personale educativo.
  Questa attenzione alla formazione e al sostegno del personale educativo e degli insegnanti non è una realtà nuova per il proprio Ministero che già mette in campo numerose azioni nell'ambito del Piano nazionale di formazione dei docenti volte a scongiurare episodi di maltrattamenti sui minori e a prevenirne le cause. In proposito ricorda i percorsi formativi sulle tematiche del bullismo, della violenza sui minori, sul fenomeno del bournout e sul benessere; i diversi laboratori formativi – per i docenti neoassunti – sul contrasto alla dispersione scolastica e sull'inclusione sociale, sulle dinamiche relazionali e sulla gestione della classe; le scuole polo per la formazione che, nell'ambito dei finanziamenti previsti dal Piano di formazione docenti 2016/2019, hanno realizzato, nell'anno scolastico 2017/2018, molteplici percorsi formativi, tra questi alcuni dedicati al tema della coesione sociale e della prevenzione del disagio giovanile globale. Conclude ricordando alla Commissione che il Ministero sta lavorando alla realizzazione di un sistema che consenta di monitorare e di verificare le ricadute delle iniziative formative poste in essere nel Piano Nazionale di Formazione Docenti sugli apprendimenti degli studenti.

  La PRESIDENTE, non essendovi richieste di intervento, ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione.

  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

Sui lavori della Commissione.

  La PRESIDENTE ricorda che sta per iniziare la riunione dell'Ufficio di presidenza convocata per poter discutere e definire il testo della risoluzione sull'affare assegnato in materia di affidamenti dei minori. Fa presente di aver integrato l'originaria proposta con gran parte dei rilievi e delle osservazioni formulate dai Commissari.
  Ricorda quindi che la Commissione tornerà a riunirsi giovedì 25 luglio, alle ore 8,30, per l'incardinamento dell'affare sulla circoncisione rituale minorile e per l'audizione – per l'istruttoria dell'affare stesso – di alcuni esperti in pediatria.
  Avverte inoltre che martedì 30 luglio, alle ore 11 riferirà in Commissione nell'ambito della indagine conoscitiva sul bullismo, la neo ministro per le disabilità e la famiglia, Alessandra Locatelli. A seguire alle ore 12 è confermata l'audizione in Commissione del Ministro della giustizia, in relazione ad ambedue le indagini conoscitive.
  Al termine delle audizioni dei Ministri la Commissione potrà esaminare e votare, auspicabilmente, la proposta di risoluzione sull'affare assegnato in materia di affido dei minori.
  Infine fa presente di aver richiesto al Presidente della Repubblica – da sempre sensibile ai temi dell'infanzia – un incontro con la Commissione finalizzato a metterlo a parte di tutto il lavoro che fino ad oggi è stato fatto con dedizione e responsabilità nel perseguimento del superiore interesse dei minori. Si tratterebbe di un prezioso momento di confronto anche per valutare gli sviluppi futuri dell'attività della Commissione.
  Per quanto riguarda la missione a Londra in programma per il mese di settembre, avverte che, oltre al vicepresidente Pillon, sono pervenute le adesioni delle senatrici Floridia e D'Angelo del Gruppo del Movimento 5 Stelle e dell'onorevole Giannone del Gruppo Misto.

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  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 13.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 23 luglio 2019. — Presidenza della Presidente Licia RONZULLI.

Programmazione dei lavori.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.45 alle 14.15.

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