CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 luglio 2019
224.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 17 luglio 2019.

Nell'ambito della discussione della risoluzione n. 7-00228 Iorio, sul trascinamento delle indennità supplementari.
Audizione del Capo del I Reparto dello Stato Maggiore della difesa e di un rappresentante del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 9.10 alle 10.05.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 17 luglio 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la Difesa, Angelo Tofalo.

  La seduta comincia alle 10.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Sui lavori della Commissione.

  Gianluca RIZZO, presidente, con riguardo alla questione sollevata dall'onorevole Dall'Osso nella seduta dello scorso 10 luglio, ricorda che lo svolgimento congiunto di interrogazioni ordinarie a risposta in Commissione è consentito in via Pag. 94generale dall'articolo 139, comma 3, del Regolamento, in relazione ad argomenti identici o strettamente connessi.
  Ricorda, altresì, che tale disposizione è stata applicata in via di prassi anche per le interrogazioni che vertono sulla medesima materia o su materia analoga, fermo restando il diritto di ciascun interrogante di replicare alla risposta del Governo.
  Osserva, quindi, che la questione sollevata riguarda atti di natura diversa, sottoposti ad una procedura diversa. È escluso, infatti, che si possa procedere allo svolgimento congiunto di interrogazioni ordinarie e interrogazioni a risposta immediata (sia in Assemblea, sia in Commissione), in considerazione del diverso regime procedurale a cui soggiacciono le prime rispetto alle seconde. Infatti, lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è caratterizzato da una specifica disciplina in ordine al contenuto, alla forma e ai termini di presentazione volta a garantirne l'immediatezza e tempestività, previste dal Regolamento.

Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2019-2021.
Doc. CCXXXIV, n. 2.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Luca FRUSONE (M5S), relatore, introduce l'esame del provvedimento rilevando che lo scorso 2 luglio, il Ministro della difesa ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 536, comma 1, del codice dell'ordinamento militare, il documento programmatico pluriennale (DPP) per la difesa per il triennio 2019-2021.
  Ricorda, quindi, che il documento è finalizzato a riassumere: il quadro generale delle esigenze operative delle Forze armate, comprensive degli indirizzi strategici e delle linee di sviluppo capacitive; l'elenco dei programmi d'armamento e di ricerca in corso ed il relativo piano di programmazione finanziaria, indicante le risorse assegnate a ciascuno dei programmi per un periodo non inferiore a tre anni, compresi i programmi di ricerca o di sviluppo finanziati nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico; le spese relative alla funzione difesa, comprensive delle risorse assegnate ad altri ministeri.
  Ciò premesso, segnala che il DPP 2019-2021, analogamente a quello relativo al triennio 2018-2020, è composto di tre capitoli.
  Il primo è riferito all'impegno nazionale sia nel contesto interno che in quello internazionale; il secondo allo sviluppo dello strumento militare; il terzo, infine, al bilancio della difesa.
  Il documento reca, inoltre, 8 allegati. In particolare, l'allegato C reca le schede descrittive delle missioni internazionali oggetto della deliberazione del Consiglio dei ministri del 23 aprile 2019; l'allegato D illustra le priorità politiche che sono alla base del bilancio finanziario della Difesa per il prossimo triennio 2019- 2021, mentre gli allegati E ed F recano dati in merito alla situazione del personale militare e civile della Difesa; l'allegato G riporta le condizioni contrattuali e le eventuali clausole penali relative ai singoli programmi d'armamento e di ricerca in corso di svolgimento; infine, l'allegato H reca l'elenco dei progetti supportati dall'Italia nell'ambito della partecipazione al Programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP).
  Osserva, quindi, che, come sottolineato nell'introduzione, il DPP 2019-2021, nel solco della profonda opera di rinnovamento intrapresa a partire dal 2017, «pur mantenendo gli elementi informativi cui deve rimanere saldamente ancorato in virtù dei disposti normativi, si presenta ulteriormente rinnovato nella struttura e nella veste grafica ed offre informazioni e approfondimenti sulle questioni che assumono una particolare rilevanza non solo per la Difesa ma per tutto il Paese, sulle quali appare doveroso sviluppare un confronto ad ampio respiro che coinvolga tutte le componenti sociali e politiche nazionali».Pag. 95
  Esso, infatti, oltre a rappresentare lo strumento con cui il Ministro della difesa illustra al Parlamento le previsioni di spesa per l'anno in corso e per il biennio a venire, assolve anche alla sua fondamentale funzione di condividere con i cittadini le attività e le esigenze intrinseche dello Strumento militare, contribuendo ad aumentare nella collettività nazionale sia la consapevolezza del ruolo svolto dalle Forze armate, sia il livello di partecipazione democratica alle scelte governative in materia di sicurezza e difesa nazionale ed internazionale.
  Per quanto concerne il contesto geopolitico e geostrategico, il DPP 2019-2021 delinea un quadro caratterizzato da diffusa instabilità, incertezza, da un elevato grado di complessità e imprevedibilità, nonché gravato da una molteplicità di minacce in continua evoluzione.
  Il deterioramento complessivo del quadro geostrategico è ulteriormente gravato dall'accentuazione della minaccia cyber soprattutto alle infrastrutture critiche e alla sicurezza energetica, nonché dalla minaccia globale del terrorismo internazionale.
  Tra i fattori di rischio permanente, cui l'Italia risulta particolarmente esposta, il documento segnala anche le conseguenze dei cambiamenti climatici, nonché i disastri naturali e di origine antropica che hanno richiesto un impegno crescente da parte delle Forze armate nel concorso con le Forze di polizia alla salvaguardia delle libere istituzioni e allo svolgimento di compiti specifici in circostante di pubbliche calamità e in altri casi di straordinaria necessità ed urgenza.
  Quanto all'impiego dello Strumento militare all'estero, il documento rileva che questo rappresenta un mezzo fondamentale per promuovere i valori, i principi e gli interessi del nostro Paese nel delicato contesto strategico delineato. Pertanto, anche nel 2019 l'Italia parteciperà alla difesa degli spazi euro-atlantici e mediterranei e agli interventi finalizzati al mantenimento della pace e al ripristino delle fondamentali condizioni di sicurezza e stabilità internazionali nelle principali aree di crisi.
  Sul piano degli impegni nazionali della Difesa, il DPP sottolinea come l'operazione «Strade sicure» preveda la possibilità di impiego di personale militare appartenente alle Forze armate da affiancare alle Forze dell'ordine nell'ambito di operazioni di sicurezza e di controllo del territorio e di prevenzione dei delitti di criminalità organizzata, in determinate aree metropolitane ovvero a difesa di siti reputati particolarmente sensibili.
  L'Operazione «Mare sicuro» da ultimo prorogata dalla deliberazione del Consiglio dei ministri del 23 aprile 2019, prevede invece un potenziamento del dispositivo aeronavale dispiegato nel Mediterraneo allo scopo di corrispondere alle straordinarie esigenze di prevenzione e contrasto del terrorismo e assicurare la tutela degli interessi nazionali. Attualmente vi partecipano 754 unità di personale militare, con l'impiego di 6 mezzi navali, di cui uno dedicato all'assistenza tecnica della Marina/Guardia costiera libica e di 5 mezzi aerei.
  A fronte di uno scenario geopolitico/geostrategico estremamente dinamico e alla luce di un quadro macroeconomico che permane critico, particolare rilievo viene posto al fatto che «le Forze armate sono chiamate a proseguire con incisività il percorso di riordinamento e razionalizzazione avviato. Ciò nella consapevolezza che uno Strumento militare efficace e moderno rappresenta un patrimonio da custodire e una risorsa indispensabile per la collettività nazionale». La Difesa sta pertanto proseguendo convintamente il processo di riforma e modernizzazione avviato, all'insegna del rafforzamento della dimensione interforze e con il chiaro intendimento di eliminare duplicazioni organizzative e funzionali, semplificare le procedure, ridurre i livelli gerarchici e pervenire ad un'ulteriore ottimizzazione del comparto.
  La seconda parte del documento è dedicata all'analisi dei principali compiti istituzionali assegnati alle Forze armate, alle singole componenti che costituiscono Pag. 96lo Strumento militare, alle rispettive esigenze operative e alle connesse future linee di sviluppo capacitivo.
  In questa parte si dà conto, inoltre, dei principali programmi d'investimento della Difesa. In particolare, sono riportati i programmi di ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma, da avviare nel 2019 e nel biennio 2020-2021, quelli in attesa della necessaria disponibilità di finanziamento, i programmi in corso di esecuzione, nonché i programmi di ricerca scientifica e tecnologica.
  Per quanto riguarda gli indirizzi strategici della Difesa, il DPP sottolinea preliminarmente la necessità di definire una Strategia Generale Nazionale di Sicurezza che dovrà costituire il riferimento istituzionale su cui il Dicastero baserà i propri obiettivi e, conseguentemente, lo sviluppo di un modello capacitivo coerente con gli indirizzi politici e rispondente alle sfide con cui il Paese è chiamato a confrontarsi, nonché il volume delle risorse finanziarie ad esso correlate.
  Tale strategia dovrebbe poi essere supportata da un idoneo strumento normativo che, assicurando quote di investimento incrementali nel tempo, renda strutturale il processo di pianificazione capacitiva, incrementando progressivamente il budget della Difesa, anche a fronte degli impegni assunti in ambito NATO, con un processo di crescita graduale, che tenga in particolare conto del prolungato ipofinanziamento cumulato nel tempo dal settore dell'Esercizio.
  La Difesa ha dunque dovuto affrontare la necessità di armonizzare le esigenze di efficientamento dello Strumento militare con quelle di bilancio sostenendo, in primo luogo, le capacità operative e le linee di sviluppo capacitivo correlate all'assolvimento dei compiti istituzionali, con particolare riferimento a quelli inerenti alla difesa e sicurezza collettiva e a quelle indispensabili per far fronte agli impegni che il Paese ha assunto a livello internazionale, e concentrando le risorse disponibili sulle capacità necessarie per fronteggiare le esigenze più dirette di sicurezza e difesa del Paese.
  In tale quadro, il Dicastero sta proseguendo il processo di ammodernamento e rinnovamento dello Strumento militare nell'ottica di garantire in primis il mantenimento delle capacità esistenti, il completamento dei programmi già avviati, al fine di non vanificare gli sforzi sinora profusi e valorizzare le risorse già investite, il ripianamento dei gap capacitivi accumulati e la risoluzione delle criticità programmatiche dei precedenti esercizi finanziari, l'adozione delle iniziative di razionalizzazione ed ottimizzazione in ambito interforze ed interdicasteriale, la prosecuzione delle bonifiche ambientali e la razionalizzazione delle infrastrutture, il potenziamento della capacità di operare nel dominio cibernetico, infine, il sostegno della ricerca tecnologica.
  Chiarito il quadro dei compiti istituzionali assegnati alla Difesa, il documento passa in rassegna le esigenze operative comuni a tutte le componenti dello Strumento militare (componente terrestre, marittima, aerea, militare di polizia, cibernetica e spaziale) e le connesse linee di sviluppo capacitivo di medio e lungo termine necessarie per garantire alle diverse componenti il soddisfacimento di specifiche esigenze operative mirate a colmare gap capacitivi individuati al loro interno.
  Da ultimo, la seconda parte del DPP 2019-2021 reca un apposito capitolo dedicato al settore infrastrutturale della Difesa, rispetto al quale viene evidenziata l'ampiezza dell'attuale patrimonio immobiliare della Difesa e le connesse esigenze di ammodernamento e rinnovamento.
  Peraltro, viene ribadito che la Difesa proseguirà nel processo di dismissione degli immobili non più funzionali alle proprie esigenze e pianificherà in maniera strategica i singoli interventi in modo da gestire con oculatezza le risorse disponibili in funzione delle effettive esigenze di mantenimento in efficienza del complesso patrimonio infrastrutturale.
  Si dà, poi, conto che il Dicastero ha avviato importanti programmi specifici riguardanti l'adeguamento a norma delle infrastrutture, la bonifica per presenza di amianto, la riqualificazione sismica degli Pag. 97edifici e l'efficientamento energetico allo scopo di migliorare la qualità degli ambienti di lavoro, ottimizzare l'affidabilità del servizio, incrementando la sicurezza e l'ecosostenibilità delle infrastrutture esistenti, nonché di quelle di nuova realizzazione.
  La terza parte del documento è dedicata all'analisi delle principali voci di spesa del comparto difesa che sono analizzate con riferimento ad un arco temporale decennale.
  In particolare, viene ricordato che la legge di bilancio per il 2019 (legge n. 145 del 2018) ha autorizzato per lo stato di previsione del Ministero della difesa spese finali, in termini di competenza, per 21.432,2 milioni di euro nel 2019 (pari all'1,21 per cento del PIL previsionale), 21.876,6 milioni per il 2020 e 21.957,5 milioni per il 2021.
  Con riferimento al trend di bilancio relativo alle risorse destinate alla difesa, comprensive di quelle per le missioni internazionali allocate nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze, dei finanziamenti allocati presso il Ministero dello sviluppo economico e dei costi relativi alla funzione di polizia dei carabinieri, viene evidenziato come nell'ultimo decennio vi sia stato un andamento altalenante a causa delle circostanze legate alla crisi economica iniziata nel 2007 e dei discendenti interventi di revisione della spesa pubblica, mentre il trend delle risorse rapportate con i rispettivi valori di PIL dell'ultimo decennio è stato costantemente decrescente, scendendo dal valore di 1,51 per cento del 2008 all'attuale rapporto di 1,36 per cento.
  Anche il bilancio ordinario della Difesa rispetto al PIL ha subito una diminuzione, passando dall'1,35 per cento del 2008 all'1,18 per cento del 2019.
  Con riferimento poi ai finanziamenti allocati presso il MISE ma destinati ad investimenti nel settore della difesa, si registra un andamento tendenzialmente crescente.
  Quanto alla tradizionale articolazione per funzioni del bilancio della Difesa, il DPP evidenzia che nel 2019 la spesa totale è pari a 21.432,3 milioni di euro di cui 13.982,5 milioni per la funzione difesa, 6.898,3 milioni per la funzione sicurezza del territorio, 149,6 milioni per funzioni esterne e 401,9 milioni per pensioni provvisorie del personale in ausiliaria.
  In termini percentuali e rispetto alla spesa totale la funzione difesa è pari al 65 per cento; la funzione sicurezza del territorio al 32 per cento; le funzioni esterne all'1 per cento e, infine, le pensioni provvisorie sono pari al 2 per cento.
  Con riguardo alle previsioni di spesa della funzione difesa relative ai settori Personale, Esercizio e Investimento, il DPP segnala che la progressiva riduzione degli organici, tesa al raggiungimento del traguardo previsto per il 2024 con il personale militare a quota 150.000 unità, si realizza di fatto con provvedimenti di contenimento della spesa pubblica nel settore Personale che incidono in maniera significativa sulle capacità di assunzione della componente militare, ovvero, con notevole riduzione dei reclutamenti nell'intero comparto. Con riferimento, invece, alle dotazioni organiche del personale civile della Difesa, il DPP evidenzia l'esigenza di raggiungere l'obiettivo delle complessive 20.000 unità alla data del 1o gennaio 2025, da realizzare mediante l'adozione di piani graduali.
  Viene poi sottolineato che la contrazione di risorse per il settore Esercizio è stata particolarmente rilevante con un taglio degli stanziamenti (dal 2008 al 2019) di circa il 34 per cento, passando da 2,7 milioni di euro ai circa 1,7 milioni attuali. Tale contrazione, osserva il DPP, ha accelerato riorganizzazioni e accorpamenti. Il DPP segnala anche che dall'analisi delle dotazioni previste per il settore Esercizio nella legge di bilancio 2019-2021, si rileva l'inversione del trend di riduzione degli ultimi anni.
  Infine, in relazione alle risorse destinate al finanziamento dei programmi di ammodernamento e rinnovamento, il DPP dà conto di due ulteriori strumenti finanziari: il fondo per gli investimenti e lo Pag. 98sviluppo infrastrutturale e il fondo per il rilancio degli investimenti per le amministrazioni centrali.
  Analogamente ai precedenti documenti programmatici, il DPP relativo al 2019-2021 riporta i dati in merito al bilancio della Difesa elaborato in base a parametri e criteri indicati dalla NATO. Al riguardo si evidenzia che in occasione della Ministeriale NATO svoltasi il 13-14 febbraio 2019, l'Italia ha prospettato, per quanto riguarda il target NATO del 2 per cento, un rapporto spese Difesa/PIL pari, in termini percentuali, all'1,15 per cento per il 2019 e all'1,17 per cento nel 2020.
  In conclusione, nel documento in esame si osserva che «bilanciare la dimensione quantitativa con quella qualitativa dello Strumento militare rappresenta una delle principali sfide della Difesa, nonché un impegno reale da attuare con continuità, al fine di consentire al Paese di disporre di Forze armate moderne, interforze, integrate, efficaci, efficienti, economicamente sostenibili, eticamente allineate ed energeticamente neutre».
  Gli sforzi della Difesa saranno orientati, pertanto, alla ricerca di livelli di integrazione sempre maggiori a livello europeo e allo sviluppo di cooperazioni più strutturate e profonde, in primis con i Paesi UE a noi più vicini per interessi, legami storico-culturali e valori di riferimento.
  In tal senso, vanno accolti con soddisfazione gli sviluppi registrati verso la costruzione di un'Europa della sicurezza e della difesa: in particolare, l'uso di tutte le potenzialità, offerte dalla Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO) e delle altre iniziative europee.
  Parimenti, nella considerazione del ruolo imprescindibile svolto dalla NATO, la partecipazione attiva e il significativo contributo fornito ai consolidati meccanismi di prevenzione, deterrenza e difesa collettiva dell'Alleanza, continueranno a rappresentare, anche per il futuro, un'indispensabile garanzia per un'adeguata cornice di sicurezza.
  Infine, nella consapevolezza che l'industria della difesa rappresenta uno dei settori trainanti e maggiormente competitivi dell'economia nazionale e che un'efficace politica di sicurezza non possa prescindere dalla disponibilità di capacità tecnologiche e industriali all'avanguardia, occorre continuare a favorire lo sviluppo di una base industriale sempre più solida, moderna ed efficiente, a cui concorrano sia i grandi gruppi sia le piccole e medie imprese, unitamente all'impegno per l'innovazione e la ricerca scientifica, da portare avanti in sinergia con il mondo accademico e il settore privato.

  Il sottosegretario di Stato per la difesa Angelo TOFALO manifesta apprezzamento per l'esaustivo intervento del relatore che ha focalizzato i punti più salienti del Documento programmatico pluriennale per la Difesa 2019-2021 e sottolinea come l'audizione del Capo di stato maggiore della Difesa, generale Vecciarelli, già programmata per domani, consentirà di acquisire i necessari ulteriori elementi di informazione per potere esaminare con la dovuta accuratezza il documento in esame.
  Osserva, quindi, che il DPP 2019-2021 è stato redatto con una veste grafica più fruibile proprio al fine di permettere una maggiore comprensione dell'attività delle nostre Forze armate, avvicinando i cittadini a una più piena consapevolezza delle delicate e sensibili materie della Difesa.

  Salvatore DEIDDA (FdI) desidera, innanzitutto, esprimere la solidarietà del proprio gruppo alla deputata Businarolo, presidente della Commissione Giustizia, per gli attacchi che le sono stati poco fa rivolti nel corso della seduta presso le Commissioni riunite I (Affari costituzionali) e II (Giustizia) per l'esame del decreto-legge sicurezza.
  Evidenzia, quindi, che il Documento programmatico pluriennale per la Difesa 2019-2021 attesta chiaramente come la relativa spesa si collochi ad un livello, rispetto al PIL, molto lontano da quello del 2 per cento raccomandato a livello dell'Alleanza Atlantica.
  Ritiene doveroso invertire questa tendenza e auspica che la maggioranza e il Pag. 99Governo vogliano in futuro incrementare la spesa militare effettuando investimenti durevoli negli anni e fornendo alle nostre Forze armate i mezzi più adeguati per assolvere con dignità i compiti loro assegnati.
  Nutre, poi, perplessità sulla tendenza relativa all'incremento delle spese per la Difesa registrato nell'ambito dei capitoli di bilancio del Ministero dello sviluppo economico ed invita a riflettere sull'opportunità di riportare tali spese nell'ambito del bilancio della Difesa, al fine di consentire al dicastero di poter gestire direttamente tali risorse.
  Conclude esprimendo l'auspicio che tutti i gruppi della Commissione possano convenire sull'esigenza di sollecitare il Governo ad incrementare le risorse finanziarie da destinare al comparto.

  Gianluca RIZZO, presidente, si associa ai sentimenti di solidarietà espressi dal collega Deidda alla presidente della Commissione Giustizia, onorevole Businarolo.

  Maria TRIPODI (FI) considera insoddisfacente il documento in esame che conferma come il comparto della Difesa sia stato svuotato di contenuti da una politica orientata a considerare la spesa militare inutile e dannosa.
  Sottolinea come ciò abbia inciso soprattutto sugli investimenti per la Difesa che hanno subito un drastico ridimensionamento, In particolare, lamenta la cancellazione di alcuni programmi d'armamento, tra cui cita quelli degli elicotteri da trasporto ad autonomia estesa.
  Condivide, quindi, le considerazioni del sottosegretario Tofalo riguardo l'opportunità di avvicinare i cittadini alle Forze armate attraverso una maggiore conoscenza dell'attività che queste svolgono e, tuttavia, ribadisce la necessità di rivedere una politica industriale che rischia di svuotare completamente la capacità operativa della Difesa.

  Luca FRUSONE (M5S), relatore, precisa che il DPP 2019-2021 dedica un apposito paragrafo al bilancio della Difesa in chiave NATO, sottolineando come il rapporto tra spesa per la Difesa e PIL stia gradualmente aumentando, anche se il raggiungimento dell'obiettivo del 2 per cento richiede ancora tempo.
  Sottolinea, quindi, come la vera difficoltà risieda non tanto nell'aumentare la spesa per la Difesa, quanto nello spendere in maniera proficua le limitate risorse che il quadro economico rende disponibili.
  Esprime, quindi, soddisfazione per il fatto che il bilancio della Difesa in termini assoluti nell'ultimo anno sia tornato al livello pre-crisi registrato nel 2008. Non condivide, pertanto, le critiche rivolte alla politica di tagli alla spesa militare e rigetta al mittente anche le lamentele riguardo all'incremento della spesa militare riferita ai capitoli di bilancio del Ministero dello sviluppo economico, osservando che si tratta comunque di capitoli di spesa gestiti dai due ministeri in sintonia e che partono, comunque, da esigenze rappresentate dal dicastero della Difesa.

  Roberto Paolo FERRARI (Lega) esprime apprezzamento per il documento presentato che ritiene sia estremamente utile per svolgere un dibattito proficuo sui temi di maggior interesse della Difesa.
  In particolare, considera validi alcuni passaggi dell'introduzione in cui il Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, dà conto dell'ammodernamento in atto nello Strumento militare pur risentendo delle misure di contenimento della spesa imposte dal quadro economico finanziario attuale.
  Condivide anche le osservazioni riguardo l'importanza e l'utilità del duplice uso sistemico delle Forze armate, anche se al riguardo ritiene doveroso sottolineare che il compito prioritario che la Difesa è tenuta ad assolvere è quello di garantire la sicurezza dello Stato.
  Un riscontro positivo trova anche la maggiore facilità di lettura rispetto al documento precedente, fattore che ritiene determinante soprattutto in considerazione della mole di informazioni contenute nel provvedimento.Pag. 100
  Osserva, poi, che per quanto riguarda la spesa della Difesa in rapporto al PIL non è possibile affermare che vi sia una contrazione rispetto al passato, anche se le condizioni per raggiungere l'obiettivo del livello del 2 per cento sembrano assai difficili da conseguire.
  Sempre con riguardo alla spesa per la Difesa, osserva poi che le risorse destinate all'esercizio risentono ancora di un'eccessiva contrazione che non consente alle nostre Forze armate di poter operare con strumenti idonei a garantire il conseguimento efficiente dei risultati attesi, nonché la sicurezza e i diritti del personale impiegato.
  Quanto invece alla spesa per investimenti, constata che dalla pianificazione sono stati espunti o ridimensionati alcuni programmi d'armamento che invece erano previsti nei precedenti documenti. In particolare, sottolinea il forte ridimensionamento previsto per il programma di ammodernamento dei carri armati Ariete, mentre esprime soddisfazione per lo sviluppo del sistema di difesa aerea a corto e medio raggio.
  Osserva, poi, che rispetto alle recenti novità preannunciate sui programmi relativi agli aeromobili a pilotaggio remoto, il DPP 2019-2021 presenta una strutturazione degli investimenti che risente ancora della precedente pianificazione.
  Esprime soddisfazione anche per lo sforzo compiuto per quanto riguarda i programmi relativi al settore spaziale e a quello della cyberdifesa. Perplessità nutre, invece, per quanto riguarda il potenziamento, a suo avviso eccessivo, dei programmi volti a dotare le Forze armate di mezzi di soccorso da utilizzare nell'ambito degli interventi in concorso alle altre Forze di sicurezza nei casi di pubbliche calamità.
  Infine, rileva che il documento non reca indicazioni riguardo agli investimenti che dovranno essere attivati nell'ambito dei progetti volti a favorire la mobilità militare.
  Conclude ribadendo il proprio apprezzamento per la chiarezza del documento che ritiene in generale positivo pur in un quadro di difficoltà economica che impone alla Difesa di confrontarsi con risorse limitate e aggiunge che per quanto riguarda le risorse per la Difesa stanziate nell'ambito del bilancio del Ministero dello sviluppo economico, l'unico aspetto che ritiene possa spingere verso una diversa allocazione sia quello di evitare rallentamenti dovuti al maggior numero di passaggi burocratici.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 17 luglio 2019. — Presidenza del presidente Gianluca RIZZO.

  La seduta comincia alle 11.

Sugli esiti della missione svolta a Roma presso il COI e il COFS (2 aprile 2019).

  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che lo scorso 2 aprile, una delegazione della IV Commissione ha effettuato una missione a Roma presso il Comando Operativo di vertice Interforze (COI) e il Centro Operativo Forze Speciali COFS.
  Presenta, quindi, una relazione sui temi oggetto della citata missione (vedi allegato).

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 11.05

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.05 alle 11.20.

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