CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 luglio 2019
216.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 140

RISOLUZIONI

  Mercoledì 3 luglio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 9.35.

7-00266 Montaruli: Sul controllo effettuato dalla Corte dei conti europea nei confronti della Commissione europea relativamente al rispetto dei principi di trasparenza nell'assegnazione diretta e indiretta di fondi alle ONG.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Augusta MONTARULI (FdI) illustra l'atto di indirizzo di cui è prima firmataria ricordando che la Corte dei conti europea ha depositato la relazione speciale «La trasparenza dei finanziamenti dell'Unione europea la cui esecuzione è demandata alle ONG: è necessario compiere maggiori sforzi» dalla quale emerge una preoccupante e non trasparente gestione delle risorse europee destinate alle ONG, dovuta ad una carenza di controlli da parte della Commissione europea che si aggiunge all'assenza di qualsiasi obbligo da parte delle ONG stesse di rivelare tutti i soggetti finanziatori, le entità dei finanziamenti e le modalità di gestione. In particolare, rileva che la relazione della Corte dei conti europea ha in primo luogo evidenziato come l'identificazione da parte della Commissione europea di una ONG non sia affidabile e come i controlli sulle entità che si autodichiarano ONG siano limitati. Precisa quindi che dalla relazione emerge come la Commissione non sempre raccolga e controlli in modo adeguato la Pag. 141gestione diretta dei fondi dell'Unione europea da parte delle ONG. Evidenzia, peraltro, che la Corte ha rilevato che, sia in regime di gestione diretta che in regime di gestione indiretta, la Commissione europea disponeva di informazioni inesatte sui diversi attori che attuavano l'azione finanziata e che, in particolare in relazione alle ONG internazionali, i sistemi della Commissione europea contenevano informazioni sulla struttura delle entità attuatrici che non corrispondevano alla realtà, che le informazioni dei contratti conclusi con le ONG erano incomplete e che la Commissione non è stata sufficientemente trasparente circa l'esecuzione dei fondi dell'Unione europea da parte delle ONG, carenza di trasparenza che ha pure ostacolato il controllo sulla corretta gestione delle risorse.
  Sottolinea che la relazione in questione non è specificamente focalizzata su una singola categoria di ONG, ad esempio quelle che si occupano di aiuti umanitari, ma sul complesso di tutti settori d'intervento, quali ad esempio, oltre ai citati aiuti umanitari, quelle ONG che si occupano di aiuti allo sviluppo, ambiente, ricerca e innovazione, aiutando la Commissione europea a ideare, attuare e monitorare i programmi dell'Unione europea.
  Ritiene che sia opportuno quindi correggere tale quadro e portare trasparenza ove, allo stato risulta opacità. In tal senso, crede che sia preciso dovere dell'Italia intervenire prontamente considerando che, sotto certi profili, le ONG sono protagoniste di un acceso e rilevante dibattito di interesse nazionale in corso nel Paese, specialmente in questi giorni.
  Osserva che nel recente passato molti parlamentari europei, e tra di essi un cospicuo numero di rappresentanti italiani al Parlamento europeo appartenenti al MoVimento 5 Stelle, sono intervenuti sulla materia incontrando però l'inerzia della Commissione europea, circostanza che, a suo avviso, conferma la necessità di un intervento a livello governativo nel senso proposto nella risoluzione in esame.
  Per tali motivi crede sia necessario promuovere un cambiamento e quindi, attraverso l'atto l'indirizzo in titolo, a stimolare l'impegno del Governo ad attivarsi nelle opportune sedi affinché la Commissione europea rispetti rigorosamente i principi di trasparenza, anche nell'assegnazione diretta e indiretta di fondi alle ONG e, in particolare, acquisisca tutte le informazioni sulle ONG finanziate ed indichi tutti i beneficiari incaricati dall'Unione europea unitamente all'importo concesso e alle modalità concrete di gestione.

  Cristina ROSSELLO (FI) apprezza l'iniziativa della deputata Montaruli che considera assai fondata e condivisibile nelle finalità.

  Piero DE LUCA (PD) ritiene che discutere la risoluzione in titolo in questo momento rischi di provocare una enfatizzazione del dibattito e di strumentalizzare i lavori della Camera dei deputati relativi al decreto-legge cosiddetto «sicurezza-bis», in corso di esame. Osserva infatti che quando è stata decisa la sua calendarizzazione la polemica relativa al citato decreto-legge non era ancora scoppiata e la questione relativa all'accoglienza dei migranti salvati in mare, da parte di imbarcazioni appartenenti a ONG, non era ancora precipitata come è invece avvenuto negli ultimi giorni. Sottolinea che il rapporto della Corte dei conti europea deve essere considerato per quello che è, cioè un documento dello scorso anno che riguarda il complesso delle ONG.
  Alla luce di ciò teme che affrontare la discussione sulla risoluzione in oggetto rappresenti di fatto una strumentalizzazione politica perché sembrerebbe, in tal modo, emergere la volontà politica di dare un messaggio preciso sul tema delle ONG operanti nel soccorso in mare dei migranti. Sottolinea che ciò sia particolarmente evidente alla luce di quanto accaduto ieri sera in relazione al voto su una proposta di legge in quota opposizione in materia di giustizia e in relazione alla negata convocazione in audizione, di fatto su richiesta del Governo, della ONG Sea Watch, nell'ambito dell'esame del decreto-Pag. 142legge cosiddetto «sicurezza-bis» presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia, ove invece è stata prevista la convocazione di molte altre Organizzazioni non governative che si occupano di salvataggio in mare.
  Osserva che la tematica riguardante le ONG è trasversale in tutti settori e sottolinea che esse svolgono un lavoro prezioso attraverso la generosità di molti volontari non solo nel settore dei salvataggi in mare. Concorda sull'importanza della trasparenza oggetto della risoluzione, peraltro preannunciando la presentazione di risoluzioni in materia del gruppo Partito democratico, e tuttavia ricorda che è stato proprio il Governo Gentiloni, nel luglio del 2017, a promuovere l'adozione di un codice di condotta alle ONG sottoscritto da molte di esse. Ribadisce che tutti i finanziamenti alle predette organizzazioni devono essere trasparenti, ma ritiene che il dibattito su tale argomento debba essere affrontato serenamente e nel suo complesso, quindi slegandolo dalla stretta attualità cosa che, a suo avviso, la maggioranza sembra invece non volere essendo più che altro interessata ad una sua strumentalizzazione.
  Rimarca, d'altra parte, che la stessa Corte dei conti europea – che ha stilato il suo rapporto, esprimendo le sue ragioni, nei confronti della Commissione europea senza avere l'intenzione di creare livori propagandistici alle spalle di una quarantina di migranti, ma limitandosi a svolgere un suo compito istituzionale –, come anche ricordato nel preambolo della risoluzione in oggetto, sottolinea l'importanza del ruolo delle ONG. Sottolinea quindi che, se il dibattito parte da queste premesse, allora produce qualcosa di utile altrimenti alimenta solo una sterile polemica. Per tali motivi chiede che la discussione sulla risoluzione in titolo sia rinviata ad altro momento per evitare ogni possibile strumentalizzazione. Osserva peraltro che sarebbe più utile, invece, aprire un dibattito sui disastri che a suo avviso ha provocato l'azione del Governo presso il tavolo di trattativa per le nuove nomine delle istituzioni dell'Unione europea.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda al deputato De Luca che l'oggetto della discussione non riguarda le nomine, su cui un eventuale dibattito potrà essere proposto e deciso in sede di ufficio di presidenza, ma la risoluzione in titolo.

  Piero DE LUCA (PD) considera tale richiamo come volto a censurare un suo intervento politico che ha ben diritto di fare e che ritiene non esulare dalle competenze di questa Commissione. Osserva quindi che la risoluzione in oggetto è formalmente una risoluzione proposta dalla minoranza parlamentare ma tutto lascia intendere che sembri assai condivisa dalla maggioranza quasi che da essa fosse stata proposta. Crede che ciò sia un segnale inequivoco che il Governo intenda quindi strumentalizzarla in relazione al dibattito in corso sull'immigrazione e sul decreto-legge cosiddetto «sicurezza-bis», ciò che lo convince ancor di più ad insistere affinché la discussione della risoluzione sia rinviata in futuro.

  Sergio BATTELLI, presidente, rammenta che in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il gruppo Fratelli d'Italia, gruppo di minoranza, ha chiesto che fosse messa all'ordine del giorno dei lavori della Commissione la discussione di una sua risoluzione previamente assegnata dalla Presidenza alla XIV Commissione che ha convenuto sull'opportunità di esaminarla, manifestando fin d'ora disponibilità a calendarizzare strumenti eventualmente proposti dal gruppo del Partito Democratico.

  Piero DE LUCA (PD) ritiene che la decisione di mettere all'ordine del giorno dei lavori della Commissione la risoluzione corrisponda a una chiara volontà politica sottolineando che sono stati presentati dalle opposizioni, in questo primo scorcio di legislatura, centinaia di atti di indirizzo senza che fossero calendarizzati.

  Sergio BATTELLI, presidente, ribadisce che la scelta di calendarizzare la risoluzione è stata assunta in sede di ufficio di Pag. 143presidenza, peraltro nel rispetto della quota di argomenti spettanti alle opposizioni.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega) ritiene che quanto espresso dal deputato De Luca costituisca un attacco strumentale verso la maggioranza parlamentare che non trova riscontro nei fatti. In tal senso, per quanto riguarda la mancata audizione della ONG Sea Watch da parte delle Commissioni competenti per il merito sul decreto-legge cosiddetto «sicurezza-bis», osserva che essa è dovuta essenzialmente a ragioni di opportunità in quanto tale organizzazione non solo è parte in causa, ma oggetto di un procedimento giurisdizionale in materia anche sulla base di quanto disposto dal predetto decreto-legge. Ritiene quindi che, in tal modo, il Parlamento abbia evitato un possibile cortocircuito conoscitivo giacché, a suo avviso, sarebbe stato improprio audire un soggetto che versa in tale situazione. Conclude ringraziando la deputata Montaruli per aver voluto, con la sua risoluzione, sottoporre questa importante tematica all'attenzione della Commissione e segnala che essa sarà oggetto di approfondite valutazioni da parte del suo gruppo.

  Sergio BATTELLI, presidente, invita ulteriormente i colleghi ad attenersi all'oggetto della discussione che verte sulla risoluzione in esame e non sulle scelte effettuate da altre Commissioni.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.) ritiene che sia del tutto legittimo chiedere la massima trasparenza alle ONG. Tuttavia rileva che la risoluzione sembra essere costruita tenendo conto le ONG internazionali in generale senza ulteriori specificazioni, scontando così una certa vaghezza nei contenuti. Rammenta che le ONG nascono anche per supplire all'assenza degli Stati in certi settori, denunciando abusi dei diritti e dei comportamenti e aiutando chi è solo di fronte alle avversità o si trovi a combattere contro la prepotenza. Per quanto riguarda la parte dispositiva della risoluzione si chiede se quanto proposto nell'impegno rivolto alla Governo rientri effettivamente tra le competenze della Commissione europea. Chiede quindi al gruppo Fratelli d'Italia di voler integrare la risoluzione in oggetto con talune specificazioni tendenti a meglio illustrare le ragioni storiche che hanno portato alla nascita delle ONG e a segnalare l'effettiva attività che le ONG hanno svolto in questi anni.

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) esprime il proprio disappunto sulle modalità scelte per la discussione della risoluzione in questione – al di là del contenuto politico di essa che certamente non appartiene alla sua personale cultura politica – perché ritiene non vi sia dubbio che la tempistica adottata non possa che intrecciarsi con la discussione sul cosiddetto decreto-legge «sicurezza-bis». Si associa quindi alla richiesta di rinviarne la discussione proposta del deputato De Luca e conclude ritenendo che l'attacco al funzionamento delle ONG sia inaccettabile anche se questo viene veicolato attraverso una critica alla gestione della materia da parte della Commissione europea.

  Filippo SENSI (PD) crede che in realtà la risoluzione in oggetto si faccia pretestuosamente scudo della tematica relativa alla trasparenza per colpire le ONG. Ciò, ritiene, non è sorprendente considerata la sua provenienza da un gruppo politico che si riconosce pienamente negli ideali di destra, il gruppo Fratelli d'Italia, mentre ritiene sorprendente che quest'ultimo si faccia braccio armato del Governo e che il MoVimento 5 Stelle esprima connivenza con tali finalità.

  Filippo SCERRA (M5S) dichiara che il MoVimento 5 Stelle si riserva di opportuni approfondimenti e valutazioni sul contenuto della risoluzione in oggetto considerato che il tema della trasparenza è assai rilevante. Stigmatizza l'intervento del deputato De Luca che, a suo avviso, distribuisce ammonizioni a tutto campo salvo poi finire a parlare di nomine quando l'oggetto della risoluzione è la trasparenza Pag. 144dei fondi europei destinati alle ONG. Ribadisce quindi che il suo gruppo quando si parla di trasparenza è sempre molto attento e si riserva, ringraziata comunque la deputata Montaruli per aver posto all'attenzione della Commissione questa tematica, di presentare proprie proposte di risoluzione qualora ritenute opportune.

  Piero DE LUCA (PD) in relazione alle osservazioni del deputato Scerra sottolinea che quanto definito come ammonizione in realtà non è altro che la richiesta di svolgere un dibattito democratico. Ribadisce che discutere oggi questo tema in questo modo rappresenta una mera strumentalizzazione. Sottolinea che questa è la valutazione politica sua e del gruppo del Partito democratico. Inoltre ritiene che la durata degli interventi che svolgono i commissari non deve essere oggetto di ironia essendo nel pieno diritto di ciascun deputato utilizzare i tempi e gli strumenti consentiti dal Regolamento. Quindi, valutando la tematica in questione meritevole di un più ampio e più complesso dibattito e per evitare ogni strumentalizzazione, anche in considerazione del fatto che la Corte dei conti europea produce relazioni sull'impiego delle risorse dell'Unione europea per ogni settore di attività e non solo sulle ONG, che quindi non rappresentano un caso a sé stante, ribadisce la richiesta di rinviare la discussione sulla risoluzione al fine di evitare ogni polemica. Conclude preannunciando risoluzioni del suo gruppo su tutta una serie di altre materie, auspicando che anche in questi casi si replichi la sollecitudine dimostrata per la risoluzione in titolo e inserendole quindi nel calendario della Commissione rapidamente.

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) intervenendo sui lavori della Commissione, condividendo le osservazioni del deputato De Luca, sottolinea che il dibattito si svolge, propriamente, attraverso interventi dei deputati e che questi non debbono essere intesi come monologhi anche se, talvolta, non si riesce a trattenere qualche termine improprio. Conclude evidenziando che anche lei è dell'opinione che un dibattito concernente le recenti nomine nelle istituzioni dell'Unione europea non esuli dalle competenze proprie della Commissione

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.) ritiene che sarebbe utile raccogliere i dati relativi all'attività delle ONG in modo che una loro maggiore conoscenza possa fare chiarezza e consentire una discussione avveduta e costruttiva che non resti ancorata al solo ambito della pura lotta politica.

  Marina BERLINGHIERI (PD) si associa alle valutazioni della deputata Rossini. Sottolinea che l'attività della Corte dei conti europea è a tutto campo e non si occupa solo delle ONG, come peraltro, ricorda, è stato evidenziato anche in precedenti interventi. Ritiene che, per dare un contributo concreto e serio alla discussione, andrebbe bandita ogni strumentalizzazione ed evitato di agitare pretestuosamente l'argomento trasparenza optando invece per uno sforzo di comprensione. In tal senso, condivide la proposta del deputato De Luca volta a rinviare ad altro momento la discussione sulla risoluzione in titolo al fine di escludere dal dibattito ogni possibile pretesto polemico proveniente dalla cronaca recente.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che l'inserimento nell'ordine del giorno dei lavori della Commissione della risoluzione in titolo è stato deciso in ufficio di presidenza con il consenso di tutti i gruppi. Segnala peraltro che resta nelle facoltà della presentatrice ritirare lo strumento di indirizzo in esame.

  Filippo SCERRA (M5S) intervenendo sui lavori della Commissione sottolinea che con il suo precedente intervento voleva semplicemente evidenziare che affinché il dibattito risulti organico sarebbe opportuno restare sul tema oggetto dell'esame. Rileva in proposito che, quando invece gli Pag. 145interventi affrontano tematiche molto eterogenee, si rischia di svilire il dibattito sconfinando nel monologo e ingenerando confusione.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega) interviene per precisare che quanto da lui precedentemente evidenziato non era minimamente diretto a interrompere il dibattito. Sottolinea, peraltro, che personalmente è assai favorevole ad affrontare anche lunghi e accesi dibattiti anche abbracciando temi non strettamente attinenti all'oggetto della discussione, ma comunque ad essa connessi.

  Augusta MONTARULI (FdI) osserva che la risoluzione a sua prima firma, come ha avuto modo di sottolineare nel corso della sua illustrazione, non è affatto diretta alla problematica relativa alle ONG che si occupano di salvataggio in mare e rileva che sono state le altre forze politiche a focalizzare la discussione su questo tema, mentre, ribadisce, l'oggetto dell'atto in esame riguarda tutte le organizzazioni non governative con riferimento alle finalità e agli aspetti chi ha già avuto modo di illustrare. Con riferimento poi alla tempistica per l'esame della risoluzione, rileva che essa è stata presentata adesso perché in questo periodo si stanno rinnovando le cariche nelle istituzioni dell'Unione europea e il suo gruppo ha ritenuto che fosse questo il momento più opportuno per cercare di dare un indirizzo, in particolar modo sulla tematica in oggetto, alle nuove istituzioni per una nuova ripartenza. In secondo luogo sottolinea che la tematica relativa alle ONG è stata più volte affrontata nel corso dell'attività parlamentare, ricordando che, negli ultimi mesi, la Camera dei deputati ha ospitato più volte diverse ONG, emergendo sempre più la necessità di approfondire gli aspetti concernenti la trasparenza e la stessa problematica identitaria di esse giacché nel sistema normativo non sembra sussistere una sufficiente nozione definitoria. Evidenzia quindi che, da questo punto di vista, la relazione della Corte dei conti europea rappresenta un utile stimolo a fare chiarezza sul come identificare le ONG, giacché al momento esse si autodefiniscono come tali, è assente un sistema dell'Unione europea per regolare, controllare e definire queste organizzazioni e, infine, che le procedure per il riconoscimento e l'assegnazione di risorse del bilancio europeo ad esse non sono ancora ben organizzate. Ricorda infine che l'impegno contenuto nella risoluzione è rivolto al Governo affinché si attivi, nell'ambito delle sue competenze possibilità, verso la Commissione europea. Conclude ricordando per quanto riguarda le sue posizioni politiche, che esse sono note a tutti, schiette e prive di opacità.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.20.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 3 luglio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 10.20.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Legiferare meglio: bilancio e perseveranza nell'impegno.
COM(2019)178.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 9 maggio 2019.

Pag. 146

  Matteo Luigi BIANCHI (Lega), relatore, formula una proposta di documento finale, sottolineando che essa tiene conto di quanto emerso dal dibattito e dalle attività conoscitive della Commissione e che auspica possa incontrare il vasto consenso dei commissari (vedi allegato).

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, al fine di consentire a tutti i gruppi di valutare la proposta del relatore, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.25 alle 10.40.

Pag. 147