CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 giugno 2019
212.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 26

AUDIZIONI INFORMALI

    Mercoledì 26 giugno 2019. — Presidenza della vicepresidente Annagrazia CALABRIA.

Audizione dell'avvocato Raffella Bordogna, nell'ambito dell'esame della proposta di legge costituzionale C. 14 di iniziativa popolare, recante «Norme per l'attuazione della separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura».

  L'audizione informale è stata svolta dalle 9.40 alle 10.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Mercoledì 26 giugno 2019. — Presidenza del presidente Alberto STEFANI.

  La seduta comincia alle 10.15.

Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione.
Emendamenti C. 1603-bis-A.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti riferiti al provvedimento.

  Alberto STEFANI, presidente, rileva come il Comitato permanente per i pareri sia chiamato a esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 2 degli emendamenti presentati al disegno di legge C. 1603-bis, recante «Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione».
  In sostituzione del relatore, D'Ambrosio, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, segnala come gli emendamenti trasmessi non presentino profili problematici per quanto riguarda il riparto di competenze legislative tra Stato e Regioni ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: propone pertanto di esprimere su di essi nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 10.20.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Mercoledì 26 giugno 2019. — Presidenza del presidente Alberto STEFANI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni per la promozione e il sostegno della lettura.
Nuovo testo C. 478.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Gianluca VINCI (Lega), relatore, rileva come il Comitato permanente per i pareri sia chiamato a esaminare, ai fini del parere alla VII Commissione Cultura, il nuovo testo della proposta di legge C. 478 Piccoli Nardelli, adottata come testo base, cui sono abbinate le proposte di legge C. 1410 Belotti, C. 1516 Mollicone, C. 1614 Frassinetti e C. 1686 Casciello, recante disposizioni per la promozione e il sostegno Pag. 27della lettura, come risultante dalle proposte emendative approvate nel corso dell'esame in sede referente presso la VII Commissione.
  In linea genere rileva come il provvedimento sia volto – attraverso interventi di diversa natura, riguardanti, tra l'altro, nuovi strumenti di programmazione, incentivi alla digitalizzazione delle opere e disposizioni in materia di promozione della lettura nelle scuole – alla promozione e al sostegno della lettura quale mezzo per lo sviluppo della conoscenza, la diffusione della cultura, la promozione del progresso civile, sociale ed economico della nazione, la formazione e il benessere dei cittadini.
  Passando a sintetizzare il contenuto delle disposizioni, l'articolo 1 – oltre a precisare che la Repubblica favorisce e sostiene la lettura in attuazione degli articoli 2, 3 e 9 della Costituzione – dispone che all'attuazione delle finalità indicate dal testo contribuiscono lo Stato, le regioni e gli altri enti territoriali, secondo il principio di leale collaborazione e nel rispetto delle proprie competenze. In particolare, la Repubblica promuove interventi per sostenere e incentivare la produzione, la conservazione, la circolazione e la fruizione dei libri come strumenti preferenziali per l'accesso ai contenuti e per la loro diffusione, nonché per il miglioramento degli indicatori del Benessere equo e sostenibile (BES), introdotti nell'ordinamento italiano come strumento di programmazione economica al fine di valutare il progresso di una società non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale e ambientale.
  L'articolo 2 prevede, al comma 1, l'adozione di un Piano nazionale d'azione per la promozione della lettura. Il Piano – la cui proposta è predisposta dal Centro per il libro e la lettura (CEPELL), e che è adottato, ogni 3 anni, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, previo parere della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari competenti – garantisce l'equilibrata distribuzione territoriale degli interventi in esso previsti e prevede stanziamenti entro il limite di spesa di 3.500.000 euro annui per la sua attuazione. Il primo Piano è adottato entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge.
  In virtù della competenza legislativa concorrente prevista dall'articolo 117, terzo comma, della Costituzione, in materia di «promozione e organizzazione di attività culturali», nonché della partecipazione finanziaria da parte degli enti territoriali prevista dall'articolo 3 del provvedimento – segnala l'opportunità di prevedere l'intesa, e non il semplice parere della Conferenza unificata sul DPCM di adozione del Piano.
  Ai sensi del comma 3 nell'individuazione delle priorità del Piano, si tiene conto delle seguenti finalità:
   diffondere l'abitudine alla lettura e favorire l'aumento del numero dei lettori, valorizzando l'immagine sociale del libro e della lettura, anche attraverso attività programmate di lettura comune e pratiche fondate sulla condivisione dei testi e la partecipazione attiva dei lettori;
   promuovere la frequentazione di biblioteche e librerie, nonché la conoscenza della produzione libraria italiana;
   valorizzare e sostenere le buone pratiche di promozione della lettura realizzate da soggetti pubblici e privati, anche in collaborazione tra loro, e, in particolar modo, quelle tra le istituzioni pubbliche, gli operatori e le associazioni professionali del settore librario, favorendone la diffusione nel territorio nazionale;
   valorizzare e sostenere la lingua italiana, favorendo la conoscenza delle opere degli autori italiani e la loro diffusione all'estero, anche tramite le biblioteche;
   valorizzare la diversità della produzione editoriale, nel rispetto delle logiche di mercato e della concorrenza;
   promuovere la formazione continua e specifica degli operatori di tutte le istituzioni coinvolte nella realizzazione dello stesso Piano; Pag. 28
   promuovere la dimensione interculturale e plurilingue della lettura nelle istituzioni scolastiche e nelle biblioteche;
   promuovere la lettura presso i teatri, all'interno delle programmazioni artistiche e culturali, nonché durante i festival;
   prevedere interventi mirati per specifiche fasce di lettori, e per i territori con più alto tasso di povertà educativa e culturale, anche al fine di prevenire o di contrastare fenomeni di esclusione sociale.

  Inoltre, il Piano contiene indicazioni circa le azioni volte a: favorire la lettura nella prima infanzia, anche attraverso il coinvolgimento dei consultori e delle ludoteche; promuovere la lettura nelle strutture socioassistenziali per anziani e negli ospedali, con iniziative a favore delle persone ricoverate per lunga degenza, nonché negli istituti penitenziari, con particolare riferimento agli istituti penali per minorenni; promuovere la parità d'accesso alla produzione editoriale da parte delle persone con difficoltà di lettura, ovvero disabilità fisiche o sensoriali, in coerenza con gli impegni assunti con la sottoscrizione del Trattato di Marrakech.
  Oltre che la predisposizione della proposta di Piano, il comma 6 affida al Centro per il libro e la lettura (CEPELL) il coordinamento e l'attuazione delle relative attività, nonché il monitoraggio e la valutazione dei risultati. Il CEPELL dà conto, ogni due anni, in un apposito documento da trasmettere al Parlamento, degli esiti del monitoraggio e della valutazione dei risultati. Per le attività preliminari e successive all'adozione del Piano, il CEPELL può conferire, in deroga ai limiti finanziari previsti dalla legislazione vigente, ed entro il limite di spesa di 150.000 euro annui, fino a 3 incarichi di collaborazione per la durata massima di 36 mesi, a persone di comprovata qualificazione professionale.
  Inoltre il comma 4 dispone che le amministrazioni pubbliche, in collaborazione con l'industria editoriale, promuovono, per le pubblicazioni, l'utilizzo di carta con origine forestale ecologicamente sostenibile.
  L'articolo 3 dispone che le regioni e gli altri enti territoriali diano attuazione al Piano d'azione nazionale attraverso la stipula di patti locali per la lettura, ai quali partecipano anche altri soggetti pubblici – in particolare, biblioteche e scuole – e privati, operanti sul territorio.
  Più nello specifico, ai sensi del comma 2 i patti locali prevedono, sulla base degli obiettivi generali individuati dal Piano d'azione nazionale e delle specificità territoriali, interventi finalizzati ad aumentare il numero dei lettori abituali. A tale fine, sono previsti specifici finanziamenti nell'ambito dei bilanci degli enti territoriali e degli altri soggetti coinvolti.
  Il censimento periodico e la raccolta di dati statistici relativi all'attuazione dei patti locali sono, anche in questo caso, affidati dal comma 3 al CEPELL, che vi provvede con le risorse disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
  L'articolo 4 prevede che, a decorrere dal 2020, il Consiglio dei ministri assegni annualmente il titolo di Capitale italiana del libro ad una città italiana, all'esito di una selezione basata sui progetti presentati dalle città che si candidano al titolo. Le relative modalità sono definite con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, da emanare entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, previa intesa in sede di Conferenza unificata. I progetti presentati dalla città assegnataria del titolo sono finanziati nel limite di 500.000 euro annui.
  L'articolo 5 reca interventi per favorire la digitalizzazione delle opere. In particolare, si dispone che i soggetti pubblici realizzano o promuovono iniziative di digitalizzazione, anche attraverso contratti o convenzioni, al fine di:
   assicurare e incrementare l'accesso al patrimonio culturale, compreso quello custodito presso le Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), e la sua libera fruizione, nel rispetto dei diritti sussistenti sulle opere;
   contribuire a sostenere l'innovazione tecnologica nel settore editoriale;Pag. 29
   favorire l'utilizzo di strumenti didattici in versione digitale, nel rispetto del Piano nazionale scuola digitale.

  Per il finanziamento delle iniziative di digitalizzazione il comma 2 istituisce un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali, con una dotazione di 1.000.000 di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022.
  Ai sensi del comma 3 i requisiti e le modalità per l'accesso ai finanziamenti e per il riparto delle risorse sono stabiliti, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  L'articolo 6, ai commi 1 e 2, nel prevedere che le scuole statali e non statali di ogni ordine e grado, nell'ambito della loro autonomia, promuovono la lettura come momento qualificante del percorso didattico ed educativo degli studenti e quale strumento di base per l'esercizio del diritto all'istruzione e alla cultura nell'ambito della società della conoscenza, dispone che, attraverso appositi bandi, gli uffici scolastici regionali individuino nelle reti fra scuole del medesimo ambito territoriale una scuola che operi quale «Polo responsabile del servizio bibliotecario scolastico di ogni ordine e grado».
  Nello specifico, ai sensi del comma 3 ciascuna scuola Polo:
   promuove la collaborazione tra le scuole della rete e le istituzioni del territorio, con particolare riferimento alle biblioteche di pubblica lettura e alle altre istituzioni o associazioni culturali, al fine di promuovere la lettura tra i giovani. I relativi progetti sono realizzati con le risorse disponibili a legislazione vigente, incluso l'organico dell'autonomia, ma possono avvalersi dell'utilizzo dei materiali delle Teche Rai e delle opportunità offerte dai Patti locali per la lettura;
   organizza la formazione del personale delle scuole della rete impegnato nella gestione delle biblioteche scolastiche. A tale fine è autorizzata la spesa di 1.000.000 di euro annui a decorrere dal 2020.

  L'articolo 7, comma 1, prevede, al fine di contrastare la povertà educativa e promuovere la diffusione della lettura, l'istituzione di una Carta della cultura. Si tratta di una Carta elettronica destinata all'acquisto di libri, anche digitali, muniti di codice ISBN, nonché di prodotti e servizi culturali, da parte di cittadini italiani e stranieri residenti nel territorio nazionale e appartenenti a nuclei familiari economicamente svantaggiati.
  In particolare, ai sensi del comma 2 i requisiti per ottenere l'assegnazione della Carta e le modalità di attribuzione e di utilizzo della stessa devono essere definiti con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
  La Carta ha un importo nominale annuo pari a 100 euro ed è utilizzabile entro un anno dal suo rilascio e i libri acquistati con la Carta non possono essere rivenduti.
  Ai sensi dell'ultimo periodo del comma 1 le somme assegnate con la Carta «non costituiscono reddito imponibile del beneficiario» e non rilevano ai fini del computo del valore dell'ISEE.
  A tale ultimo proposito segnala l'opportunità di specificare meglio la portata della disposizione, chiarendo che tali somme non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi.
  Inoltre il comma 2 istituisce nello stato di previsione del MIBAC, con il medesimo decreto interministeriale citato, il Fondo «Carta della cultura», al quale afferiscono, ai sensi del comma 3, secondo le modalità previste dallo stesso decreto, donazioni, lasciti, disposizioni testamentarie di soggetti privati, destinati alle finalità dello stesso Fondo.
  Ai sensi del comma 4 al Fondo può, inoltre, essere conferito parte del volume di affari delle imprese, «senza effetti ai fini delle imposte sui redditi e dell'imposta regionale Pag. 30sulle attività produttive». Le imprese che destinano al Fondo almeno l'1 per cento del loro volume di affari sono autorizzate ad utilizzare un logo del MIBAC che certifica il loro impegno nella lotta contro la povertà educativa e culturale.
  Solo per donazioni, lasciti e disposizioni testamentarie di soggetti privati si prevede che le relative somme affluiscono ad appositi capitoli dell'entrata, per essere riassegnate allo stato di previsione della spesa del MEF, ai fini della destinazione al Fondo. Ai fini dell'attuazione di tali disposizioni è autorizzata una spesa entro il limite di 5.000.000 di euro annui a decorrere dal 2020.
  Si dispone, infine, che il Fondo «opera sino a concorrenza delle risorse assegnate dalla stessa legge.
  L'articolo 8 interviene in materia di disciplina delle donazioni librarie, con una modifica al comma 1 dell'articolo 16 della legge n. 166 del 2016, volta ad escludere dal campo di applicazione dell'IVA le cessioni gratuite di libri e relativi supporti integrativi non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione per imperfezioni o danni, che non ne modificano l'idoneità all'utilizzo, effettuate a favore di enti pubblici o privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche e solidaristiche.
  L'articolo 9 modifica la disciplina del prezzo dei libri recata dalla legge n. 128 del 2011, introducendo al comma 1 dell'articolo 9, tra le finalità della legge la tutela dell'offerta editoriale, da attuarsi anche attraverso il contrasto di pratiche limitative della concorrenza.
  Inoltre, con le modifiche, recate dal comma 2, all'articolo 2 della stessa legge n. 128 del 2011 viene ridotta la percentuale massima di sconto sulla vendita di libri da chiunque e con qualsiasi modalità effettuata – comprese le vendite effettuate per corrispondenza o tramite piattaforme digitali nella rete internet – fissandola, in via generale, al 5 per cento, elevato al 15 per cento per i libri adottati dalle istituzioni scolastiche come libri di testo. I limiti indicati non si applicano alle vendite di libri alle biblioteche, purché i libri siano destinati all'uso dell'istituzione, restando esclusa la loro rivendita. Tale esclusione si aggiunge alle esclusioni previste dal comma 5 del medesimo articolo 2 che non è oggetto di modifiche.
  Le case editrici, per un solo mese all'anno per ciascun marchio editoriale, con esclusione dei titoli pubblicati nei 6 mesi precedenti a quello in cui si svolge la promozione, possono praticare sconti fino al 20 per cento.
  I mesi in cui ciò è consentito, con l'esclusione del mese di dicembre, sono stabiliti con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, da adottare, in sede di prima attuazione, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Rimane salva la facoltà dei venditori al dettaglio, che devono in ogni caso essere informati e messi in grado di partecipare alle medesime condizioni, di non aderire a tali campagne promozionali.
  In uno dei mesi individuati dal decreto ministeriale, inoltre, anche i punti vendita possono, una sola volta l'anno, applicare sconti sui libri fino ad un massimo del 15 per cento. Infine, viene introdotto il divieto, nei confronti di chiunque, di promuovere iniziative commerciali che accordino sconti superiori ai suddetti limiti, anche nel caso in cui prevedano la sostituzione dello sconto diretto con la consegna di buoni spesa, utilizzabili contestualmente o successivamente all'acquisto dei libri sui quali sono riconosciuti. Anche in questo caso, il divieto non si applica ai libri adottati dalle istituzioni scolastiche come libri di testo.
  Ancora, il comma 4, inserendo un nuovo articolo 3-bis nella citata legge n. 128 del 2011, attribuisce all'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) – che, a tale fine, si avvale della Guardia di finanza, nonché, all'occorrenza, della collaborazione degli altri organi dello Stato – le funzioni di vigilanza sul rispetto della stessa legge. Alla stessa Autorità, inoltre, sono attribuite le funzioni di accertamento e di irrogazione delle sanzioni già previste dalla medesima Pag. 31legge n. 128 in materia di prezzo dei libri, tra le quali è contemplata anche la sospensione dell'attività di vendita.
  Al riguardo segnala l'opportunità di valutare se un'Autorità indipendente possa disporre la sospensione di una attività commerciale.
  Conseguentemente, il comma 3 abroga il comma 9 dell'articolo 2 della legge n. 128 del 2011, che recava una diversa disciplina sulla vigilanza, attribuendola ai comuni.
  L'articolo 10 concerne l'istituzione, presso il Ministero per i beni e le attività culturali, dell'Albo delle librerie di qualità. L'iscrizione nell'Albo attribuisce al punto di vendita – e non all'impresa commerciale – il diritto di utilizzo del relativo marchio, per un periodo di tre anni, rinnovabile, a domanda, per il successivo triennio, previa verifica della permanenza dei requisiti per l'iscrizione nello stesso Albo.
  Ai sensi dei commi 2 e 4 all'Albo possono essere iscritte, a domanda, le librerie aventi i requisiti stabiliti con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, da emanare entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge. In particolare, l'iscrizione è riservata alle librerie che esercitano in modo prevalente l'attività di vendita al dettaglio di libri in locali accessibili al pubblico e che assicurano un servizio innovativo, caratterizzato da continuità, diversificazione dell'offerta di libri e realizzazione di iniziative di promozione culturale nel territorio.
  Nella definizione dei requisiti, si tiene conto di:
   assortimento diversificato di titoli offerti in vendita;
   qualità del servizio;
   proposta di eventi culturali;
   adesione ai patti locali per la lettura, ove attivati;
   specificità del territorio.

  Il decreto ministeriale definisce anche le modalità di formazione e tenuta dell'Albo, che deve essere reso pubblico in una pagina dedicata e facilmente accessibile del sito del MIBAC. All'attuazione di tali disposizioni il MIBAC provvede nell'ambito delle risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili a legislazione vigente.
  L'articolo 11 incrementa di 3.750.000 euro annui, a decorrere dal 2020, il limite di spesa relativo al credito di imposta di cui possono usufruire gli esercenti di attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di libri in esercizi specializzati, o nel settore di vendita al dettaglio di libri di seconda mano.
  L'articolo 12 reca la copertura finanziaria degli oneri recati dal provvedimento.
  L'articolo 13 stabilisce che le disposizioni della legge si applicano a decorrere dal 1o gennaio 2020.
  Per quanto attiene al rispetto delle competenze costituzionalmente definite rileva come il provvedimento sia riconducibile, principalmente, alla materia «valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali», che l'articolo 117, terzo comma, della Costituzione ha incluso tra le materie di legislazione concorrente.
  Occorre, peraltro, segnalare come, con le sentenze n. 478 del 2002 e n. 307 del 2004, la Corte costituzionale – ripercorrendo quanto già evidenziato, nel contesto del previgente titolo V, parte seconda della Costituzione, con le sentenze n. 276 del 1991, n. 348 del 1990, n. 562 e n. 829 del 1988 (esplicitamente citate nella richiamata sentenza n. 307 del 2004) – abbia affermato che lo sviluppo della cultura corrisponde a finalità di interesse generale, «il cui perseguimento fa capo alla Repubblica in tutte le sue articolazioni (articolo 9 della Costituzione), anche al di là del riparto di competenze per materia fra Stato e regioni».
  Rilevano, inoltre, la materia «sistema tributario e contabile dello Stato», affidata alla competenza legislativa esclusiva dello Stato (ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione) e la materia «commercio», ricondotta alla competenza legislativa residuale delle regioni ai sensi dell'articolo 117, quarto comma, della Costituzione.Pag. 32
  Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Alberto STEFANI, presidente, sospende brevemente la seduta per consentire ai componenti della Commissione di approfondire il contenuto della proposta di parere.

  La seduta, sospesa alle 14.15, è ripresa alle 14.20.

  Gianluca VINCI (Lega), relatore, alla luce degli ulteriori approfondimenti svolti, riformula la sua proposta di parere, espungendo l'osservazione di cui alla lettera c)(vedi allegato 2).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore, come riformulata.

  La seduta termina alle 14.25.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 26 giugno 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Luigi Gaetti.

  La seduta comincia alle 14.25.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-02350 Macina: Sul ricollocamento degli ospiti del Centro di accoglienza richiedenti asilo (CARA) di Borgo Mezzanotte e sullo smantellamento della baraccopoli adiacente.

  Rosa MENGA (M5S), in qualità di cofirmataria, illustra l'interrogazione in titolo, chiedendo quali siano gli intendimenti del Ministro interrogato circa la tutela e la ricollocazione degli attuali ospiti del CARA di Borgo Mezzanone e il futuro di chi ivi presta il proprio lavoro, nonché in relazione alla necessità indifferibile di procedere anche all'integrale smantellamento della baraccopoli abusiva, alla luce degli innumerevoli episodi di criminalità che vi si perpetrano e perpetuano all'interno, al fine di spezzare il circuito fra criminalità, sfruttamento delle persone e mancato riconoscimento dei diritti umani, restituendo sicurezza e dignità al territorio e a chi lo abita.

  Il Sottosegretario Luigi GAETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Rosa MENGA (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta fornita, manifestando soddisfazione per il forte segnale di attenzione lanciato dall'Esecutivo rispetto alla vicenda in oggetto. Manifesta quindi soddisfazione sia per il sequestro preventivo di alcuni manufatti abusivamente realizzati, sia per la loro demolizione, sia per l'intensificazione dei servizi di vigilanza interforze e per la volontà di portare a compimento il censimento degli stranieri dimoranti in quell'area. Ritenendo apprezzabile la disponibilità manifestata al riguardo dalla regione Puglia alla ricollocazione dei lavoratori stagionali coinvolti, ritiene infatti necessario ragionare su intervento organico che, oltre alla necessaria messa in sicurezza di quei luoghi, consenta di avviare un processo di riconversione della struttura di accoglienza in oggetto, al fine di garantire una idonea sistemazione ai migranti coinvolti, il cui contributo nel campo dei lavori stagionale appare importante, tutelando anche i diritti dei lavoratori dipendenti delle aziende operanti nel CARA.

5-02351 Migliore: Sulle aggressioni perpetrate da associazioni di estrema destra nei confronti di alcuni giovani sostenitori del cinema America in Roma.

  Gennaro MIGLIORE (PD) illustra l'interrogazione in titolo, la quale trae origine Pag. 33dall'aggressione, verificatasi lo scorso 15 giugno a Roma, nei confronti di quattro ragazzi che avevano assistito alla proiezione di un film in piazza San Cosimato, nel cuore di Trastevere, e che indossavano la maglietta bordeaux del Piccolo Cinema America, atta a connotarli, secondo gli aggressori, come antifascisti, cui ha fatto seguito, a distanza di pochi giorni, una seconda aggressione, ai danni di una giovane attrice che sarebbe stata sbattuta contro il finestrino di un'automobile e alla quale sarebbe stato intimato di recapitare un messaggio intimidatorio al presidente dell'associazione Piccolo Cinema America, suo ex fidanzato.
  Rileva come si sia trattato di un grave episodio di violenza politica e, dopo aver ricordato come il fascismo non possa essere considerato una legittima opinione politica, bensì un crimine, osserva come il ripetersi del compimento di simili atti da parte di organizzazioni neofasciste renda evidente la necessità di un intervento più radicale, che conduca allo scioglimento di tali associazioni, nonché allo sgombero di immobili di proprietà pubblica illegalmente occupati dalle stesse.
  In tale contesto l'interrogazione chiede pertanto quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare per prevenire in futuro il ripetersi di fatti analoghi, nonché per contrastare efficacemente movimenti e associazioni come Casapound e analoghe formazioni riconducibili all'estremismo di destra, anche valutando ogni iniziativa utile per sostenere la diffusione della memoria sui gravi atti compiuti dal regime fascista e da quello nazifascista, al fine di assicurare il pieno rispetto dei valori fondanti la nostra Carta costituzionale su tutto il territorio nazionale.

  Il Sottosegretario Luigi GAETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Gennaro MIGLIORE (PD), replicando, ringrazia il Sottosegretario Gaetti per la ricostruzione delle attività svolte dalle forze di polizia, ma si dichiara insoddisfatto della risposta resa. Fa presente, anche in qualità di residente nel quartiere Trastevere, di conoscere la professionalità delle forze di polizia operanti nel territorio e rileva come l'attività svolta nel caso di specie sia stata tempestiva e qualificata, non nutrendo altresì dubbi circa l'accuratezza dell'attività investigativa in corso volta a individuare i responsabili della seconda aggressione.
  Rileva, tuttavia, come la sua interrogazione abbia posto anche la questione della necessità di un intervento che impedisca a tali organizzazioni di estrema destra di continuare a turbare la sicurezza e la tranquillità di coloro che intendono partecipare a iniziative culturali come quella promossa dall'associazione Piccolo Cinema America, nonché, in via generale, di tutta la cittadinanza, e, in particolare, dei soggetti che si trovano in condizioni di vulnerabilità, come gli stranieri e i rom, contro i quali le predette organizzazioni hanno più volte organizzato manifestazioni aventi il sapore del pogrom.
  Ritiene quindi che il Ministero dell'interno debba intervenire con maggiore decisione, in quanto vi sono le condizioni per lo scioglimento delle organizzazioni citate, che in alcuni casi si sono addirittura presentate alle elezioni, e per l'assunzione nei loro confronti di un atteggiamento ispirato alla «tolleranza zero», anche con riferimento alle occupazioni di immobili.

5-02352 Sisto: Iniziative per ripristinare la piena legittimità dell'azione del Comune di Giugliano in Campania.

  Carlo SARRO (FI), in qualità di cofirmatario, illustra l'interrogazione in titolo, evidenziando come nel mese di maggio 2015, a Giugliano in Campania, comune sito in provincia di Napoli, siano stati eletti il Sindaco e il Consiglio comunale, sciolto nel 2013 per infiltrazioni e condizionamento della criminalità organizzata. Fa notare che dall'insediamento dell'amministrazione sono state contestate anomalie giuridiche, peraltro già accertate in sede giurisdizionale; fa riferimento, in particolare, alle anomali riscontrate da consiglieri Pag. 34comunali, costretti ad agire in giudizio per tutelare il diritto ad indire referendum popolare consultivo per scongiurare la realizzazione di un ecovillaggio per rom, nonché alla rimozione dall'incarico di comandante della polizia municipale del dirigente assunto nel 2013 a seguito di concorso pubblico – peraltro impegnato in importanti indagini riguardanti fattispecie di reati connesse alle gestione dei rifiuti e ad abusi edilizi – rimozione che ha poi portato il Sindaco, d'intesa con il Segretario generale, a destinare all'incarico un soggetto senza requisiti richiesti e procedura selettiva. Nel rilevare l'inerzia della prefettura di Napoli dinanzi a tali vicende, l'interrogazione chiede quindi quali iniziative il Ministro interrogato abbia adottato o intenda adottare, per quanto di competenza, anche nei confronti di quanti hanno assunto comportamenti illegittimi, omissivi o dilatori descritti in premessa, per ripristinare la piena legittimità dell'azione del Comune di Giugliano e se non intenda chiarire le ragioni dell'ingiustificata inerzia del Prefetto di Napoli.

  Il Sottosegretario Luigi GAETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Carlo SARRO (FI) replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta, ritenendo che l'intervento del Prefetto di Napoli avrebbe potuto svolgersi nel pieno rispetto degli ambiti di competenza definiti tra Stato ed autonomie e sarebbe stato quanto mai necessario, a fronte delle ripetute violazioni di legge riscontrate, anche con pronunce definitive della magistratura, nell'ambito del Comune di Giugliano in Campania. Fa quindi notare che il Prefetto di Napoli avrebbe investito, secondo quanto consta agli interroganti, in chiave dilatoria, il Dipartimento per gli affari interni e territoriali del Ministero dell'interno, che avrebbe puntualizzato l'impossibilità di conferire la qualifica di agente di P.S. a soggetto privo dei requisiti e l'inammissibilità della revoca della qualifica al dirigente illegittimamente esautorato.
  Manifesta quindi grande preoccupazione per l'inerzia dimostrata dalla prefettura di Napoli, facendo notare come l'unica iniziativa di monitoraggio da parte di quell'organismo competente sia stata assunta solo di recente, peraltro dopo che si era presa contezza della presentazione dell'atto di sindacato ispettivo in discussione.
  Ferma restando la tutela giurisdizionale dei diritti violati, che ritiene troveranno in quella sede sicuro riconoscimento, fa quindi presente che gli interroganti continueranno a vigilare sulla vicenda, affinché su di essa sia fatta piena chiarezza.

5-02353 Donzelli: Misure per contrastare l'utilizzo abusivo di locali dell'Ateneo «La Sapienza» di Roma e di altre università da parte di collettivi universitari di estrema sinistra.

  Giovanni DONZELLI (FdI) illustra l'interrogazione in titolo, che trae origine da un doloroso fatto di cronaca, il quale presenta tuttavia anche risvolti di natura politica. Ricorda come i collettivi di estrema sinistra abbiano usato ripetutamente l'ateneo «La Sapienza» di Roma per lo svolgimento di feste illegali a pagamento.
  In tale ambito l'interrogazione chiede quali siano gli intendimenti del Governo, al fine di ripristinare la legalità all'interno dell'Università «La Sapienza» e delle altre università italiane, troppo spesso in balìa dei collettivi universitari che con violenza impediscono le iniziative legittime dei gruppi studenteschi di destra e organizzano invece continuamente feste e iniziative abusive, nonché di liberare tutte le aule occupate illegalmente negli atenei; di prevedere controlli antidroga durante le iniziative dei collettivi.

  Il Sottosegretario Luigi GAETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Giovanni DONZELLI (FdI), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta, Pag. 35rilevando come non ci si trovi certo di fronte a un fisiologico ed anche auspicabile fermento studentesco, che appartiene alla tradizione delle università italiane e che ha svolto spesso un ruolo storico positivo, a partire dalle guerre di indipendenza, ma a fenomeni di teppismo, con l'utilizzazione degli spazi universitari per lo svolgimento di eventi illegali a pagamento, nel corso dei quali vengono somministrate senza autorizzazione bevande alcoliche e vengono consumate sostanze stupefacenti. Rileva, inoltre, come la risposta confermi che il Rettore dell'Università «La Sapienza» aveva preventivamente informato la questura e come, a fronte di tale preventiva comunicazione, da parte delle autorità di pubblica sicurezza siano state adottate misure inadeguate.
  Esprime stupore per il fatto che tale atteggiamento di sottovalutazione provenga non da un Governo di sinistra, ma dall'attuale Governo, dal quale si sarebbe aspettato maggiore determinazione e non con il semplice richiamo, contenuto nella risposta, a un'azione equilibrata in materia. Ribadisce quindi la richiesta di assumere iniziative volte ad impedire lo svolgimento di tali eventi e a prevedere comunque controlli antidroga in occasione del loro svolgimento, nonché a liberare i locali universitari indebitamente occupati.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Sull'ordine dei lavori.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, propone, concorde la Commissione, di procedere a un'inversione nell'ordine del giorno della seduta odierna, nel senso di procedere, prima alla riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi e, quindi, alla discussione congiunta delle risoluzioni 7-00132 Vinci e 7-00253 Brescia.

  La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 26 giugno 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Stefano Candiani.

  La seduta comincia alle 15.10.

7-00132 Vinci: Iniziative per il completamento dell'Anagrafe della popolazione residente.
7-00253 Brescia: Iniziative per il completamento dell'Anagrafe della popolazione residente.
(Discussione congiunta e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00034).

  La Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, rinviata, da ultimo, nella seduta del 18 giugno scorso.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che i presentatori hanno formulato un testo unificato delle risoluzioni (vedi allegato 7).

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI esprime l'orientamento favorevole del Governo sul testo unificato delle risoluzioni in oggetto, facendo notare come l'Anagrafe nazionale della popolazione residente costituisca l'elemento portante di un profondo processo di semplificazione e razionalizzazione nella gestione dei dati anagrafici della popolazione.
  Evidenzia quindi come, complessivamente, il progetto abbia registrato un positivo e sensibile livello di crescita, atteso che i comuni cui è subentrata l'ANPR sono 2.201 alla data del 12 giugno 2019, con 22.989.406 residenti iscritti. Pag. 36
  Quanto poi alla quantificazione dei comuni inattivi per ANPR segnala come questi siano, sempre alla data del 12 giugno 2019, 3.504, tra cui alcuni di grandi dimensioni (Bari, Messina, Trieste, Taranto, Reggio Calabria, Trento, Catanzaro, Caserta, Potenza, Grosseto, Benevento, Macerata).
  Fa inoltre presente che la struttura del Commissario straordinario per l'attuazione dell'Agenda digitale stima che al 31 dicembre 2019 saranno migrati sull'APNR circa 40 milioni di persone, evidenziando infine la necessità di sollecitare i comuni che risultano ancora inattivi su tale versante.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara di aver avuto modo di interloquire sull'argomento affrontato dalle risoluzioni con il Sindaco di Bari, che, anche in qualità di Presidente dell'ANCI, ha assicurato l'adozione di importanti misure volte a sbloccare le situazioni critiche.

  Francesco Paolo SISTO (FI) chiede al rappresentante del Governo delucidazioni circa la posizione inattiva di alcuni dei comuni richiamati.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI fa presente che per inattivi si intendono quei comuni che non hanno posto in essere alcun atto di avvio delle procedure richieste.

  Francesco Paolo SISTO (FI) chiede altresì al rappresentante del Governo se nell'attuazione di tale importante progetto sia previsto il coinvolgimento dei privati, anche per quanto riguarda la copertura degli oneri stimati.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI osserva come il perseguimento di tale obiettivo – che consiste nella piena omologazione dei sistemi di gestione – passi attraverso l'individuazione di soluzione intermedie, precisando che le stime compiute presuppongono sia gestioni interne alle pubbliche amministrazioni, sia un coinvolgimento dei privati e delle software house.
  Al riguardo, precisa che, al fine di corrispondere alle richieste dei comuni, il Dipartimento della funzione pubblica ha prorogato al 31 dicembre prossimo lo stanziamento degli incentivi per il finanziamento delle attività di subentro, a valere sui fondi europei del PON «Governance e capacità istituzionale» 2014-2020.

  La Commissione approva il testo unificato delle risoluzioni, che assume il numero 8-00034.

  La seduta termina alle 15.20.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 26 giugno 2019. — Presidenza del vicepresidente Gianluca VINCI.

Audizione delle associazioni promotrici della campagna «Ero straniero – L'umanità che fa bene», nell'ambito dell'esame della proposta di legge di iniziativa popolare C. 13, recante «Nuove norme per la promozione del regolare soggiorno e dell'inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari».

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.20 alle 16.

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