CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 giugno 2019
204.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
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  Giovedì 13 giugno 2019. — Presidenza della presidente Licia RONZULLI. — Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il professor Maurizio Mensi, docente presso l'Università LUISS e dell'avvocato Luciana Delfini, docente presso l'Università di Tor Vergata.

  La seduta comincia alle 8.50.

Sui lavori della Commissione.

  La PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo.
Audizione di esperti in materie giuridiche.

  La PRESIDENTE, dopo aver ringraziato l'avvocato Luciana Delfini e il professor Maurizio Mensi, ricorda che gli auditi sono chiamati, in questa sede, a fornire il loro autorevole contributo sulle tematiche del bullismo e del cyberbullismo.

  L'avvocato DELFINI, dopo aver svolto alcune considerazioni sulle caratteristiche del bullismo e del cyberbullismo, sottolinea come un efficace intervento regolatorio presupponga una corretta definizione del fenomeno da individuare sulla base di rilevazioni statistiche. È assolutamente necessario che si proceda a una acquisizione, uniforme su tutto il territorio nazionale dei dati. Si deve trattare di una rilevazione scientifica, da realizzarsi sulla base di specifiche linee guida, la cui adozione dovrebbe essere prevista a livello legislativo. La definizione di tali linee guida potrebbe essere demandata anche al Tavolo Pag. 114tecnico previsto dalla legge n. 71 del 2017, eventualmente integrato con esperti di statistica. Tanto più scientifica sarà la rappresentazione del fenomeno tanto più efficaci saranno le misure di intervento che il legislatore potrà mettere in campo.
  Un ulteriore aspetto di rilievo, troppo spesso trascurato da coloro che affrontano soprattutto il cyberbullismo, è rappresentato dalla dinamica trilaterale che connota il fenomeno e che vede coinvolti, oltre alla vittima e all'autore, anche i terzi spettatori, che in qualche modo, con la loro condotta, non solo rafforzano il comportamento del bullo, ma finiscono per diventarne complici.
  Riferisce poi alla Commissione in ordine al progetto Educal, portato avanti dall'Avvocatura e dalla Magistratura, da oltre tre anni, nei licei romani. Si tratta di un progetto che prevede la realizzazione di simulazioni processuali, con il coinvolgimento di avvocati, magistrati e degli studenti. Ciò che è emerso da tali simulazioni processuali è la scarsa consapevolezza da parte dei minori non solo la rilevanza penale di certe condotte, ma anche e soprattutto le conseguenze civilistiche sul piano risarcitorio per i genitori. Relativamente alle attività di formazione nelle scuole è necessario, data la scarsità delle risorse stanziate nella legge del 2017, prevederne quanto meno un coordinamento. Altrettanto necessario è, ai fini di assicurare la qualità delle attività formative svolte, prevederne una qualche forma di «rendicontazione» dei risultati. E alla luce di tali risultati esportare e diffondere i progetti più efficaci.
  La questione del bullismo e del cyberbullismo impone, poi, una riflessione anche sull'utilizzo della intelligenza artificiale e sull'impatto che l'utilizzo di algoritmi può determinare sul piano della tutela dei diritti umani. Si tratta di un dibattito che è già all'attenzione delle organizzazioni internazionali. È vero infatti che l'intelligenza artificiale può aiutare nella prevenzione del cyberbullismo, ad esempio attraverso la automatica rimozione di contenuti offensivi, ma è altrettanto vero che essa rischia di determinare e di favorire la creazione di stereotipi. In ogni caso la gestione di tali strumenti non può essere lasciata unicamente nelle mani dei «signori» della rete, ma deve essere veicolata e normata dalle istituzioni. Sempre con riguardo all'utilizzo dell'intelligenza artificiale per la prevenzione del fenomeno dà conto del recente progetto Creep, portato avanti in alcune scuole medie della provincia di Trento, il cui obiettivo è quello di realizzare un software di analisi semantica che aiuti ad analizzare i profili social dei ragazzi e a dare vita ad un virtual chatbot, che offra alle potenziali vittime consigli e suggerimenti su come comportarsi. Questi sistemi di per sé virtuosi devono essere però, ribadisce l'audita, gestiti dalle istituzioni, in primo luogo le scuole, e supportati dalle famiglie.

  Il professor MENSI condivide i rilievi testé formulati circa la necessità di prevedere un sistema uniforme e sistematico di raccolta dei dati relativi al fenomeno. Da un punto di vista normativo le tematiche del bullismo e del cyberbullismo devono essere affrontate tenendo conto in primo luogo di quanto stabilito dal recente Regolamento (UE) 2016/679 in materia di protezione dei dati personali. In particolare nel dare esecuzione a livello nazionale al suddetto Regolamento, il legislatore italiano ha fissato a 14 anni l'età per il consenso digitale. Il Regolamento, pur lasciando liberi gli Stati membri di prevedere differenti limiti di età, individuava invece nei 16 anni l'età alla quale collegare il consenso dell'interessato per la liceità del trattamento dei dati.
  Dopo aver svolto alcune considerazioni sulla questione del controllo dei contenuti, anche nel quadro del Codice di regolamentazione media e minori, si sofferma sulla questione relativa ai rischi della rete soprattutto per i minori così come individuati nell'ambito del progetto Safer Internet center.
  Un importante impatto anche sul contrasto dei fenomeni oggetto dell'indagine conoscitiva sicuramente avrà l'attuazione della Direttiva europea n. 1808 del 2018, Pag. 115che gli Stati membri dovranno trasporre entro il 19 settembre del 2020. In particolare tale direttiva, pur non introducendo una vera e propria responsabilità delle piattaforme per i comportamenti illeciti posti in essere dagli utenti, prevede comunque alcuni obblighi per esse.
  Si sofferma poi sulla questione delle misure per contrastare l'anonimato in rete rilevando in proposito come la verifica dell'età sia un aspetto particolarmente delicato, e come sia sconsigliato delegare un qualsiasi onere di verifica ai gestori della rete, data la loro natura strettamente privatistica.
  Dopo aver svolto ulteriori considerazioni sulla questione della responsabilità dei gestori delle piattaforme, anche nel quadro della più recente giurisprudenza della legittimità, si sofferma su recenti iniziative intraprese con riguardo alla disciplina dell'uso della rete nell'ordinamento inglese.

  La PRESIDENTE dichiara aperto il dibattito.

  La senatrice Paola BOLDRINI (PD) rileva come recenti notizie di cronaca mostrino come, molto spesso, comportamenti inappropriati e diseducativi siano posti in essere in rete proprio dai genitori.
  Si sofferma poi sulla questione relativa alla raccolta dei dati chiedendo chiarimenti sulle modalità e sui criteri da seguire in tale attività.

  La senatrice Caterina BINI (PD) osserva come le questioni del bullismo e del cyberbullismo non possano essere risolte solo su un piano normativo, ma richiedano una vera e propria «rivoluzione» sul piano culturale.

  La PRESIDENTE dà la parola agli auditi per le repliche.

  L'avvocato DELFINI concorda con la riflessione da ultimo svolta dalla senatrice Bini. Più in generale rileva come ogni tentativo di disciplina, soprattutto del cyberbullismo, sconti un limite, legato al carattere sovranazionale e transfrontaliero della rete. Il problema non potrà mai essere del tutto risolto, ma potrà certamente essere governato e, da questo punto di vista, è importante formare ed educare ad un consapevole della rete. In questo contesto senza dubbio, data anche la loro capillarità, le scuole potranno giocare un ruolo di rilievo. Conclude ribadendo come la raccolta dati debba essere disciplinata sulla base di linee guida, la cui adozione non può che essere demandata ad un tavolo tecnico.

  Il professor MENSI rileva come il recente sviluppo tecnologico abbia evidenziato la difficoltà per il diritto di normare i nuovi fenomeni, in continua evoluzione. Le regole introdotte devono essere non solo verificate nella loro attuazione, ma anche costantemente aggiornate.
  Conclude ribadendo l'importanza di acquisire consapevolezza del fenomeno e della necessità di guidare il processo di contrasto.
  Gli auditi prendono la parola per alcune considerazioni conclusive, riservandosi di rispondere per iscritto, in modo più argomentato, ai quesiti posti.

  La PRESIDENTE ringrazia gli auditi e dichiara chiusa l'audizione.

  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

Sui lavori della Commissione.

  La PRESIDENTE informa che, come concordato per le vie brevi con i rappresentanti dei gruppi, di aver inoltrato ai Presidenti di Camera e Senato la richiesta di proroga dei lavori di entrambe le indagini conoscitive. In particolare si è deciso di chiedere il rinvio al 31 dicembre 2019 e al 31 marzo 2020 dei termini di conclusione dei lavori rispettivamente della indagine conoscitiva sul bullismo e cyberbullismo e di quella sulla violenza tra i minori e ai danni di bambini e adolescenti. Pag. 116
  Con riguardo alla indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo ricorda che restano da audire i Ministri, i Presidenti delle Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e per la protezione dei dati personali, i vertici delle Forze dell'ordine, nonché la dottoressa June Lowery-Kingston, capo unità della Direzione generale per le reti di comunicazione della Commissione europea.
  Per quanto riguarda i Ministri, comunica che il Ministro per la famiglia e le disabilità ha dato la propria disponibilità ad intervenire in Commissione martedì 25 giugno, alle ore 12. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, invece, ha dato la propria disponibilità per martedì 23 luglio. Avverte comunque che le ulteriori audizioni dei ministri, da concordare, avranno comunque luogo nelle mattinate di martedì. Con riguardo ai due Garanti propone di rinviarne l'audizione successivamente al loro rinnovo. Relativamente alle Forze dell'ordine, considerando che la dottoressa Ciardi, pur essendo stata chiamata formalmente nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla violenza, ha svolto nella sua audizione già ampie considerazioni anche sul bullismo, propone alla Commissione di evitare una nuova audizione, ma di chiedere all'audita il deposito di una nota scritta integrativa.
  Per quanto riguarda i lavori della prossima settimana propone di convocare una sola seduta o mercoledì o giovedì alle 8.30, per riprendere le audizioni dei soggetti indicati nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla violenza fra i minori e ai danni di minori.
  Avverte, infine, che nella prossima riunione dell'ufficio di presidenza dovranno essere definite le modalità di ascolto della funzionaria europea nell'ambito della indagine conoscitiva sul bullismo, nonché concordati data e dettagli della missione a Londra proposta dal senatore Pillon.

  La Commissione conviene.

  La seduta termina alle 9.50.

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