CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 giugno 2019
199.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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ESAME DI DELIBERAZIONI DEL GOVERNO AI SENSI DEGLI ARTICOLI 2 E 3 DELLA LEGGE 21 LUGLIO 2016, N. 145

  Giovedì 6 giugno 2019. — Presidenza del presidente della IV Commissione, Gianluca RIZZO. — Intervengono la viceministra degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Claudia Del Re, e il sottosegretario alla difesa, Raffaele Volpi.

  La seduta comincia alle 12.15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2019, adottata il 23 aprile 2019.
(Doc. XXV, n. 2).
Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita al periodo 1o ottobre-31 dicembre 2018, anche al fine della relativa proroga per il periodo 1o gennaio-31 dicembre 2019, deliberata il 23 aprile 2019.
(Doc. XXVI, n. 2).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione).

  Le Commissioni proseguono l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 4 giugno scorso.

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  Gianluca RIZZO, presidente, ricorda che alle ore 14 di ieri, mercoledì 5 giugno, è scaduto il termine per la presentazione di emendamenti alla proposta di relazione all'Assemblea formulata dai relatori, nonché per la presentazione di relazioni alternative.
  Comunica, quindi, che è stato presentato un emendamento, a prima firma dell'onorevole Quartapelle Procopio (vedi allegato 1), riferito alla Scheda n. 23 della Deliberazione per la proroga per il 2019 delle missioni in corso, anche ai fini della relativa proroga, di cui al Doc. XXVI, n. 2. Non sono stati, invece, presentati emendamenti riferiti alla Deliberazione in merito alla partecipazione dell'Italia ad ulteriori missioni internazionali per l'anno 2019, di cui al Doc. XXV, n. 2.
  Comunica, inoltre, che sono state presentate due proposte alternative di relazione all'Assemblea, da parte, rispettivamente, dei gruppi di LEU (vedi allegato 2) e del Partito democratico (vedi allegato 3), le quali saranno poste in votazione solo nel caso in cui sia respinta la proposta dei relatori.
  Avverte che le proposte alternative saranno comunque pubblicate in allegato al resoconto della seduta odierna.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), intervenendo sui lavori delle Commissioni, chiede una breve sospensione della seduta.

  La seduta, sospesa alle 12.20, è ripresa alle 12.55.

  Gianluca RIZZO, presidente, invita i relatori ed il Governo a esprimere il parere sull'emendamento presentato e sulle proposte di relazione all'Assemblea.

  Luigi IOVINO (M5S), relatore per la IV Commissione, anche a nome del relatore per la III Commissione, formula parere favorevole sull'emendamento 23.1 Quartapelle Procopio, riferito alla scheda n. 23, purché riformulato nel senso di impegnare il Governo, tenuto conto degli impegni dell'Italia nei confronti della Guardia costiera libica, a svolgere costanti azioni di monitoraggio, ove sussistano le condizioni, affinché sulle imbarcazioni fornite dall'Italia alla Libia, con particolare riguardo ai modelli delle guardacoste Corrubia, sia installata solo la strumentazione utile al controllo e sicurezza nel contrasto all'immigrazione illegale e al traffico di esseri umani, nonché alle attività di soccorso in mare in rispetto delle vigenti disposizioni internazionali ed europee in materia di embargo.
  Ricorda che nella precedente seduta in particolare la viceministra Del Re ha precisato che le due motovedette già cedute alle autorità libiche e le ulteriori dieci unità in via di allestimento, sono consegnate prive di ogni sistema di arma e di puntamento e che verranno utilizzate solo per attività di monitoraggio dei confini marittimi e di contrasto alla tratta di essere umani, nel pieno rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani.
  Pertanto, pur ritenendo l'emendamento ultroneo, manifesta la disponibilità della maggioranza ad accoglierlo con la riformulazione proposta, nell'intento di ricercare la più ampia convergenza su un tema particolarmente importante quale quello della partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali.
  Raccomanda, quindi, l'approvazione della relazione all'Assemblea proposta dai relatori ed esprime parere contrario su entrambe le proposte alternative.

  Paolo FORMENTINI (Lega), relatore per la III Commissione, associandosi alle considerazioni del collega Iovino, nel sottolineare che i termini della proposta di riformulazione dell'emendamento Quartapelle Procopio 23.1 ricalcano l'articolato del decreto-legge 10 luglio 2018, n. 84, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2018, n. 98, evidenzia a sua volta che la riformulazione proposta alla collega va nella direzione del più ampio consenso possibile sui provvedimenti in titolo, in segno di rispetto e sostegno ai nostri militari impegnati nelle missioni internazionali.

  La viceministra Emanuela Claudia DEL RE ed il sottosegretario Raffaele VOLPI esprimono parere conforme ai relatori.

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  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), ringraziando i relatori per la proposta di riformulazione e per la disponibilità ad accogliere l'emendamento a sua prima firma, precisa che la relativa presentazione si è resa opportuna e necessaria in ragione del grave deteriorarsi della situazione in Libia e dall'esigenza di assicurare la più ampia tutela al contingente italiano impegnato in quel teatro. Esprime soddisfazione, pertanto, per il fatto che da parte della maggioranza e del Governo qui rappresentato vi sia stata convergenza con l'opposizione sulla tematica.

  Erasmo PALAZZOTTO (LeU), cogliendo l'opportunità di questo confronto per sottoporre ai rappresentanti del Governo questioni che non è stato possibile porre ai Ministri Moavero Milanesi e Trenta, esprime riserve sull'opportunità di proseguire la partecipazione alla Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera libica, di cui alla scheda n. 23/2019, non soltanto per la questione delle dotazioni delle motovedette ma per ragioni di sostenibilità in sé della missione, dal momento che l'Italia, insieme all'Unione europea in quanto tale e ad altri Stati membri, a seguito delle politiche migratorie praticate nel Mediterraneo centrale, è oggetto di un esposto di fronte Corte Penale internazionale dell'Aia con l'accusa di crimini contro l'umanità. Evidenzia che in Libia permane una situazione di grave destabilizzazione e che i migranti sono reclusi in veri e propri campi di concentramento, dove nello stato attuale non c’è alcuna garanzia di incolumità né rispetto della dignità umana. Chiede, inoltre al Governo di chiarire le ragioni che giustificano l'incremento da 1 a circa 6 milioni di euro dei costi relativi a tale missione: un aumento che appare del tutto sproporzionato rispetto alla dotazione finanziaria della Missione «Mare sicuro», di cui alla scheda n. 38/2019, e che non trova spiegazione nella relazione tecnica, anche rispetto all'esiguo incremento di unità di personale. Chiede, pertanto, al Governo di precisare se saranno cedute ulteriori motovedette italiane alla Guardia costiera libica, nell'intento di fugare ogni dubbio su un utilizzo arbitrario delle risorse finanziarie.

  Salvatore DEIDDA (FdI) manifesta stupore per l'interlocuzione che si è svolta sull'emendamento della collega del Partito Democratico, dal momento che ritiene sia curioso che mezzi impegnati in operazioni di contrasto ai traffici illegali siano sprovvisti di ogni tipo di difesa.
  Concorda con le considerazioni dei relatori riguardo l'esigenza di non alimentare divisioni politiche sul tema della partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, ma considera retorico e demagogico il contenuto della proposta emendativa della collega Quartapelle Procopio e, pertanto, preannuncia il voto contrario di Fratelli d'Italia.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Quartapelle Procopio 23.1 come riformulato (vedi allegato 4).

  Gianluca RIZZO, presidente, avverte che si è concluso l'esame delle proposte emendative riferite alla proposta di relazione all'Assemblea dei relatori e che gli stessi hanno presentato una nuova versione della loro proposta che tiene conto dell'emendamento approvato (vedi allegato 5).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) chiede che le Commissioni procedano alla votazione per parti separate nel senso di procedere a due deliberazioni distinte per gli impegni complessivi e per la premessa.

  Paolo FORMENTINI (Lega), relatore per la III Commissione, si dichiara contrario alla richiesta della collega Quartapelle Procopio, dal momento che le opposizioni, in caso di dissenso rispetto alla relazione della maggioranza, hanno la facoltà di presentare proposte di relazioni alternative.

  Luca FRUSONE (M5S) ricorda che nella precedente legislatura, prima ancora dell'approvazione della legge n. 145 del 2016, si è battuto affinché potessero essere Pag. 7votate separatamente le varie missioni che venivano prorogate attraverso il decreto-legge sulle missioni internazionali.
  Osserva, tuttavia, che nelle precedenti occasioni in cui le Commissioni hanno esaminato le Deliberazioni sulle missioni, la relazione all'Assemblea è sempre stata votata nella sua interezza e che la votazione per parti separate verrà comunque effettuata sulle risoluzioni presentate in Assemblea. Infine, fa presente che in questa fase le posizioni dei gruppi possono essere espresse attraverso la votazione sugli emendamenti presentati alle singole missioni e, pertanto, invita a evitare di prendere decisioni che finirebbero per creare un precedente.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), non comprendendo le ragioni del dissenso da parte dei colleghi, precisa che la richiesta di votazioni per parti separate discende dal fatto che il proprio gruppo sostiene la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali elencate nel dispositivo, ma non concorda con il quadro di considerazioni svolte nelle premesse. Sottolineando che il suo gruppo certamente in Assemblea presenterà una propria risoluzione, ritiene alquanto bizzarro che la votazione per parti separate sia ammessa in Aula e non in Commissione.

  Giovanni RUSSO (M5) manifesta, a nome del proprio gruppo, contrarietà a procedere ad una votazione per parti separate della relazione all'Assemblea.

  Gianluca RIZZO, presidente, sospende brevemente la seduta per una valutazione più approfondita della richiesta della deputata Quartapelle Procopio.

  La seduta, sospesa alle 13.10, è ripresa alle 13.30.

  Gianluca RIZZO, presidente, comunica, d'intesa con la presidente della III Commissione, di non ritenere di dare seguito alla richiesta di procedere alla votazione per parti separate della relazione all'Assemblea, considerato che la prassi fin qui seguita dalle Commissioni, nei casi in cui l'esame delle Deliberazioni si concluda in Assemblea, prevede la presentazione di emendamenti e di relazioni alternative e, successivamente, la votazione degli emendamenti e della proposta di relazione all'Assemblea oggetto di un voto finale complessivo. In ogni caso ritiene che la questione meriti un giusto approfondimento nelle sedi preposte.

  Erasmo PALAZZOTTO (LeU) evidenzia che in futuro non potrà essere preclusa una votazione per parti separate sulle singole missioni, poiché si tratta di una modalità procedurale che consente alle Commissioni di svolgere un dibattito approfondito e leggibile per i cittadini sul merito delle missioni stesse. Rileva che, nel corso delle comunicazioni del Governo sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, svolte il 31 maggio scorso, la Ministra Trenta ha presentato un quadro organico della politica di difesa del nostro Paese, a differenza del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Moavero Milanesi, che non ha delineato un altrettanto chiaro quadro di politica estera. Ebbene, sulla base dell'illustrazione della Ministra Trenta, il baricentro degli interessi strategici italiani si è spostato sull'Africa e sul Medio Oriente, con il conseguente potenziamento dei contingenti italiani ivi dislocati. Rileva la necessità di fare un bilancio sulla missione NATO Resolute Support in Afghanistan, di cui alla scheda n. 10/2019, che, dall'avvio delle operazioni, nel 2001, è costata circa 8 miliardi di euro, ed anche per l'anno in corso prevede un costo di circa 500 milioni di euro. Sottolinea che la situazione in Afghanistan è tutt'altro che stabilizzata e vede la presenza di gruppi terroristici che mettono a rischio la sicurezza globale. Osserva che, peraltro, la soluzione dell'attuale impasse politica sembra affidata al negoziato bilaterale in corso tra Stati Uniti e talebani, senza coinvolgere il Governo afghano in carica né i tradizionali alleati degli USA. Evidenzia che solo una conferenza di pace che coinvolga tutti gli attori dello scenario afghano potrebbe avviare il Pag. 8percorso di una pacificazione del Paese e di una successiva stabilizzazione. Chiede quindi al Governo di chiarire se e in che modo intende adoperarsi per promuovere tale conferenza. Con riferimento alla missione NATO in Iraq, di cui alla scheda 18/2019, ricorda che la guerra contro il regime di Saddam Hussein è stata decisa nel 2003 con l'intento di privare il dittatore iracheno delle armi di distruzione di massa, peraltro mai state rinvenute: tale conflitto ha invece determinato l'insorgere nell'area della minaccia jihadista rappresentata dal Daesh, che si è riusciti a sconfiggere solo con il contributo essenziale dei curdi. Al riguardo, rileva che anche la partecipazione alla Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh, di cui n. 17/2019, andrebbe rivista alla luce della difficoltà di individuare una soluzione politica che ponga fine al conflitto in Siria. Evidenzia le contraddizioni che caratterizzano il rapporto con la Turchia che, pur essendo un alleato NATO, esita a concludere accordi di cooperazione militare con la Russia. Rileva la necessità di ripensare la presenza di un contingente militare italiano a Misurata, impiegato a suo tempo per supportare le forze anti-jihadiste impegnate a Sirte, dal momento che tale minaccia non sussiste più. Conclusivamente, sottolinea che tutte le missioni in corso in Africa e Medio Oriente con finalità di contrasto ai flussi migratori si riveleranno fallimentari, perché tale fenomeno di combatte promuovendo lo state building e non la militarizzazione delle frontiere.

  Salvatore DEIDDA (FdI) preannuncia il voto favorevole di Fratelli d'Italia sulla relazione all'Assemblea presentata dai relatori non condividendo i contenuti delle relazioni alternative presentate, in particolare quella del gruppo di LEU.
  Evidenzia, infatti, che non è possibile affermare che in Siria non esista un governo legittimo e, al riguardo, ricorda che la Siria è stata liberata non solo attraverso l'intervento militare degli Stati Uniti a fianco dei curdi, ma anche mediante il contributo dell'esercito russo e di quello libanese. Sottolinea, quindi, come sarebbe più opportuno adoperarsi per cancellare le sanzioni internazionali comminate alla Siria, consentendo così al popolo siriano di potersi risollevare.
  Non condivide poi le critiche alla missione Resolute Support in Afghanistan, che implicano la volontà di non riconoscere il prezioso ruolo svolto dai nostri militari impegnati in quel difficile teatro operativo e apprezzato a livello internazionale, oltre che dalla popolazione locale.
  Sottolinea come i militari italiani siano in quel Paese per portare aiuto e in spirito di amicizia tra i popoli e non per alimentare la guerra.
  Infine, condivide il ragionamento del collega Palazzotto che occorra sviluppare nelle Commissioni un'approfondita discussione sulla politica di difesa, ma ritiene che il dibattito su questi aspetti debba essere svolto in altre occasioni e non nel momento in cui si procede all'autorizzazione delle missioni cui l'Italia partecipa.

  Piero FASSINO (PD), ribadendo il convinto sostegno del proprio gruppo alle missioni internazionali cui partecipa l'Italia, osserva che occorre accompagnare sempre l'impegno militare con iniziative volte a favorire la soluzione politica dei conflitti, particolarmente urgenti nella vicenda siriana e in quella libica. Purtroppo, in tali scenari sono tuttora le armi a decidere di volta in volta l'andamento della situazione e non cento in negoziati internazionali fin qui svolti. L'Italia dovrebbe distinguersi, a suo avviso, per speciale intraprendenza sul terreno delle iniziative politiche a soluzione delle crisi. Con particolare riferimento al caso dell'Afghanistan, sottolinea che un ritiro del contingente italiano deve essere valutato con grande prudenza e senso di responsabilità e solo se vi sono i presupposti politici per farlo, onde evitare il riproporsi di una situazione analoga a quella che si verificò nel Paese al momento del ritiro delle truppe sovietiche, con l'avvento della brutale dittatura talebana.

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  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) esprime profondo disappunto per la decisione della presidenza di non ammettere il voto per parti separate sulla proposta di relazione all'Aula presentata dai relatori: tale decisione, a suo avviso, contraddice lo spirito della legge n. 145 del 2016, che presuppone una decisione parlamentare approfondita e ponderata rispetto ai singoli teatri di impegno. La decisione presa pregiudica peraltro l'auspicato ampio consenso sulla relazione da presentare all'Assemblea. Nella successiva fase di esame in Aula il suo gruppo esprimerà peraltro un convinto sì alla prosecuzione degli impegni dell'Italia nelle missioni ma sulla base di altre premesse, non certo su quelle deboli, a tratti incerte e talvolta anche smentite da dichiarazioni mediatiche che ha predisposto la maggioranza. Preannunciando quindi che il suo gruppo non parteciperà al voto sulla proposta di relazione della maggioranza, anticipa l'intenzione di porre a sua volta la questione nelle sedi opportune, eventualmente anche presso la Giunta per il regolamento, al fine di chiarire i profili procedurali dell'esame in corso, a garanzia di tutti i gruppi, di maggioranza e di opposizione. La votazione per parti separate non può, infatti, essere esclusa sulla base dell'argomentazione, portata dai colleghi di maggioranza, che si rischierebbe di appesantire i lavori andando a molteplici pronunciamenti delle Commissioni per ciascuno degli impegni: si tratterebbe in ogni caso di un sacrificio sostenibile se utile a rafforzare e dare peso alle prerogative del Parlamento nella decisione sulle missioni, nello spirito della legge n. 145 del 2016.

  Gianluca RIZZO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che le Commissioni passano ora alla votazione conclusiva sulla proposta di relazione all'Assemblea come riformulata dai relatori (vedi allegato 5). Avverte che le proposte alternative saranno poste in votazione solo nel caso di reiezione della proposta dei relatori.

  Le Commissioni approvano la proposta di relazione all'Assemblea presentata dai relatori, come riformulata.

  La seduta termina alle 13.55.

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