CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 giugno 2019
199.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 6 giugno 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Stefano Candiani.

  La seduta comincia alle 13.45.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-02231 Sisto: Sulle questioni relative alla riorganizzazione delle questure.

  Marco MARIN (FI) rinuncia a illustrare l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Marco MARIN (FI), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta fornita. Ritiene quindi che il passaggio delle questure di Padova, Verona, Brescia, Bergamo, Caserta e Salerno nella fascia da dirigente generale debba essere realizzata in tempi rapidi, per essere vicini alle esigenze dei cittadini di quei territori.
  Valuta pertanto positivamente tale «promozione», che avviene in base a criteri oggettivi, la quale però deve essere portata a compimento senza nessuna perdita di tempo.

5-02232 Magi: Sulla partecipazione del Prefetto di Viterbo a iniziative politiche di partito.

  Riccardo MAGI (Misto-+E-CD) illustra l'interrogazione in titolo, riferendo come, stando a notizie di stampa, il Prefetto di Viterbo partecipi con costanza a iniziative di partito della Lega. Sottolinea come ciò appaia del tutto inopportuno, in considerazione delle funzioni attribuite al Prefetto Pag. 31e della necessità di garantire la terzietà e imparzialità del loro esercizio.
  A tale proposito l'interrogazione chiede al Governo se e quali iniziative intenda adottare al fine di assicurare che le funzioni attribuite al Prefetto di Viterbo vengano svolte in modo imparziale, a garanzia della regolarità dei procedimenti democratici e dei diritti e delle libertà costituzionali.

  Il sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), facendo inoltre notare, nello specifico, come il Prefetto di Viterbo non sia stato nominato da questo Governo e, in generale, come i soggetti incaricati del ruolo di prefetto presentino i requisiti di imparzialità richiesti da tale delicata carica. A tale proposito ricorda che in passato, prefetti, tra i quali ricorda a titolo di esempio il Prefetto Morcone, si sono presentati come candidati alle elezioni, ritornando successivamente nel loro precedente incarico, senza che ciò abbia in alcun modo pregiudicato il corretto svolgimento delle loro funzioni.

  Riccardo MAGI (Misto-+E-CD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita. Rileva infatti come anche quando le strutture amministrative siano chiamate all'attuazione delle politiche del Governo, il rapporto tra autorità amministrativa e autorità politica debba essere di natura istituzionale e non di contiguità politica. Stigmatizza dunque, in quanto del tutto inopportuna, la condotta del Prefetto di Viterbo, anche in considerazione delle funzioni particolarmente delicate attribuite a tale organo in materia di enti locali, ordine pubblico e procedimento elettorale.
  Sottolinea inoltre come nella risposta si faccia riferimento soltanto ad alcuni degli episodi citati nell'interrogazione e osserva che, qualora l'intento del Prefetto sia stato quello di acquisire informazioni utili all'esercizio delle proprie funzioni, sarebbe stato opportuno fare ricorso a canali più consoni dal punto di vista istituzionale. Si augura pertanto che il Governo, al di là della risposta formale, abbia provveduto a richiamare l'attenzione del Prefetto di Viterbo sulla necessità di evitare i comportamenti riferiti, di cui ribadisce l'inopportunità.

5-02233 Brescia: Sulle spese sostenute dallo Stato per lo svolgimento delle elezioni europee e sulle relative finalità.

  Giuseppe BRESCIA (M5S), presidente, illustrando l'interrogazione in titolo, di cui è primo firmatario, fa notare che alle consultazioni europee dello scorso 26 maggio per l'elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo sono stati chiamati al voto quasi 51 milioni di elettori (49,3 in Italia e 1,7 all'estero nei 27 Paesi dell'Unione europea). Osserva che nella stessa giornata si sono tenute inoltre le elezioni comunali in 3.654 comuni, le elezioni del presidente e del consiglio regionale in Piemonte e le elezioni suppletive della Camera dei Deputati in due collegi uninominali in Trentino.
  Il numero dei votanti alle europee non ha superato i 28 milioni, pari al 54,5 per cento degli elettori, con un'affluenza nazionale pari al 56 per cento e all'estero pari al 7,6 per cento.
  In tale contesto l'interrogazione chiede dunque di rendere note le spese complessive sostenute dallo Stato per lo svolgimento delle elezioni europee, indicando nel dettaglio il riparto tra i ministeri interessati e, nell'ambito del Ministero dell'Interno, tra i diversi dipartimenti interessati, nonché di riportare le relative finalità, ricordando che analoghi dati nelle modalità qui richieste furono forniti dal Viminale in occasione delle elezioni politiche del 2013.

  Il sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), facendo inoltre notare come il carattere generale del Fondo da cui si attingono le risorse necessarie per le varie consultazioni elettorali, comprese quelle per eventuali elezioni suppletive, imponga di rispettare una certa tempistica per le Pag. 32rendicontazioni relative all'anno in corso. Fa notare, infine, che la tabella allegata alla sua risposta indica il totale delle somme assegnate dal MEF in vista delle consultazioni elettorali, precisando che tale dato non rappresenta le somme poste a consuntivo, ma la massima capienza possibile del Fondo in questione.

  Giuseppe BRESCIA (M5S), replicando, ringrazia il Sottosegretario per i dati forniti, osservando come si tratti di un'operazione di trasparenza molto utile per far capire ai cittadini l'importanza della macchina organizzativa messa in piedi dallo Stato in ogni tornata elettorale.
  Ritiene che l'innovazione possa aiutare ad abbassare questi costi in prospettiva e a garantire il concreto esercizio del diritto di voto di tutti i cittadini italiani, sottolineando al riguardo positivamente come l'introduzione dell'app «Eligendo» da parte del Viminale abbia reso facilmente fruibili i dati sulle elezioni di domenica 26 maggio.
  Ritiene, quindi, che serva comunque un investimento maggiore in termini di innovazione nelle procedure elettorali.
  Rileva inoltre come anche in questa tornata elettorale centinaia di migliaia di cittadini che vivono in un comune lontano da quello di residenza non abbiano potuto esprimere il loro voto, invitando altresì a riflettere sul bassissimo tasso di affluenza all'estero, legato anche a ragioni di mobilità degli elettori, facendo notare che in queste elezioni non era infatti ammesso il voto per corrispondenza.
  In tale contesto considera dunque necessario studiare esperienze internazionali significative come quella estone e belga.
  In particolare rileva come in Estonia, ad esempio, il 46,7 per cento dei votanti abbia votato in anticipo online, con una percentuale di votanti in crescita sia rispetto alle politiche dello scorso marzo sia alle europee del 2014 (+50 per cento), mentre in Belgio il voto elettronico è stato utilizzato in 185 comuni – più del 30 per cento – con più di 4.000 seggi organizzati secondo il modello già sperimentato in Italia per il referendum sull'autonomia in Lombardia. Fa notare altresì che un'analoga sperimentazione si è tenuta in Bulgaria, dove si è fatto ricorso a più di 3000 voting machines, un'operazione possibile grazie a un progetto dell'agenzia statale per la governance elettronica, finanziato anche con fondi europei.

5-02234 Migliore: Sulle iniziative per ripristinare condizioni di legalità e il controllo del territorio nella città e nella provincia di Napoli.

  Gennaro MIGLIORE (PD) rinuncia a illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Gennaro MIGLIORE (PD), replicando, non si ritiene soddisfatto della risposta fornita dal Governo in merito alle iniziative annunciate, in particolare per quanto riguarda il potenziamento di organico che sarebbe avvenuto con l'invio a Napoli nell'ultimo anno di 137 agenti di polizia.
  Come già rilevato dal deputato Fiano circa due settimane fa in occasione dello svolgimento di un altro atto di sindacato ispettivo, tale dato non è infatti di per sé indicativo di un effettivo incremento degli operatori delle forze dell'ordine, se si considerano le cessazioni dal servizio nel frattempo intervenute. Tale limitato incremento appare inoltre del tutto insufficiente a fronte delle gravi criticità sollevate dall'interrogante anche in passati atti di sindacato ispettivo, e riconosciute dal Governo stesso, e che denotano a Napoli una situazione di grave allarme sociale e degenerazione, da un lato sul fronte degli attentati di natura camorristica, e dall'altro per il fenomeno, in decisa espansione, di episodi di violenza e aggressioni compiuti da bande formate da ragazzi in giovanissima età.
  Ritiene invece che, per far fronte a questa grave emergenza, occorra adottare con urgenza interventi strutturali e provvedimenti concreti, non solo annunciati, al fine di attuare una vera e propria rivoluzione Pag. 33nella strategia di lotta contro la camorra e contro tutte le altre mafie, da un lato, e nella prevenzione dei piccoli atti di criminalità compiuti dai giovani e giovanissimi, dall'altro lato.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.

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