CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 maggio 2019
189.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 maggio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 9.10.

Norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo.
Nuovo testo C. 875 Corda e abb.

(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 14 maggio 2019.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla IV Commissione (Difesa), del nuovo testo della proposta C. 875 Corda e abbinate, recante norme sull'esercizio della libertà sindacale del personale delle Forze armate e dei corpi di polizia ad ordinamento militare, nonché delega al Governo per il coordinamento normativo, quale risultante dagli emendamenti approvati in sede referente.
  Ricorda che, avendo nella seduta di ieri il relatore, onorevole Tripiedi, svolto la sua relazione, nella seduta odierna la Commissione procederà all'espressione del parere sul provvedimento.
  Invita il relatore a illustrare la sua proposta di parere.

  Davide TRIPIEDI (M5S), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Debora SERRACCHIANI (PD), preannunciando l'astensione del gruppo Partito Democratico sulla proposta di parere del relatore, intende esprimere, innanzitutto, perplessità sulla scelta, di cui all'articolo 17-bis, di devolvere al giudice amministrativo la competenza a decidere le controversie relative a condotte antisindacali, in contraddizione con l'attuale assetto normativo e giurisprudenziale sulle relazioni sindacali, che vede in tale campo la competenza del giudice ordinario, con alcune, definite eccezioni. In secondo luogo, lamenta la mancanza nel testo del provvedimento della previsione di modalità di confronto tra le associazioni professionali a carattere sindacale tra militari e le organizzazioni sindacali confederali, confronto che, a suo giudizio, sarebbe molto utile su determinati temi, ad esempio quello della contaminazione da amianto. Teme che la chiusura alla realtà sindacale esterna finirà per causare l'effetto, sicuramente non voluto, di confinare l'attività sindacale nel perimetro delle caserme, favorendo l'insorgenza di un corporativismo che non può considerarsi positivamente.

  Antonio VISCOMI (PD), lamentando il mancato coinvolgimento in sede primaria della XI Commissione su un testo che, pur riguardando il personale militare, presenta profili di sicura competenza della stessa Commissione, coinvolgimento che avrebbe potuto contribuire ad evitare l'inserimento di disposizioni contraddittorie e non perfettamente in linea con le norme esistenti in materia, osserva, in primo luogo, che la previsione dell'articolo 2 relativa all'obbligo di neutralità dell'azione delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari appare del tutto in contraddizione con lo spirito proprio dell'attività sindacale. In secondo luogo, concordando con la critica espressa dalla collega Serracchiani sull'articolo 17-bis, intende aggiungere che tale norma attribuisce anche al singolo appartenente all'associazione professionale a carattere sindacale la legittimazione a promuovere il ricorso per condotta antisindacale, che la normativa vigente attribuisce esclusivamente alle articolazioni locali delle organizzazioni sindacali. Si tratta di una distorsione di una disposizione posta a tutela delle organizzazioni sindacali e non del singolo.

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  Renata POLVERINI (FI) si augura che il provvedimento, le cui finalità sono condivisibili, sia nuovamente sottoposto all'esame della Camera in terza lettura, per dare la possibilità alla Commissione lavoro di partecipare più attivamente al procedimento, contribuendo ad eliminare tutti i punti che presentano criticità. Condividendo le critiche dei colleghi del gruppo Partito Democratico alla devoluzione al giudice amministrativo della decisione sui ricorsi per condotta antisindacale, al contrario non è d'accordo con loro sull'opportunità di prevedere forme di collegamento tra le associazioni professionali a carattere sindacale tra militari e le organizzazioni sindacali confederali. A suo giudizio, infatti, tali raccordi non sarebbero opportuni per la specificità dei compiti svolti dal personale militare, la cui attività, anzi, potrebbe condizionare quella delle associazioni sindacali sul territorio. Pur con le osservazioni testé espresse, preannuncia, infine, il voto favorevole del gruppo Forza Italia sulla proposta di parere del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 1).

DL 34/2019: Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi.
C. 1807 Governo.

(Parere alla V e VI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 14 maggio 2019.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alle Commissioni riunite V (Bilancio) e VI (Finanze), del disegno di legge n. 1807 Governo, recante conversione in legge del decreto-legge n. 34 del 2019: Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi.
  Ricorda che, avendo nella seduta di ieri la relatrice, onorevole Murelli, svolto la sua relazione, nella seduta odierna la Commissione procederà all'espressione del parere sul provvedimento.
  Invita quindi la relatrice a illustrare la sua proposta di parere.

  Elena MURELLI (Lega), relatrice, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Debora SERRACCHIANI (PD), sottolineando la discutibile prassi di definire urgenti provvedimenti che tali non sono, attribuendo loro nomi altisonanti e programmatici, ritiene che il contenuto del cosiddetto «decreto crescita», al pari dei precedenti decreti «sicurezza», «dignità», «semplificazione» e via dicendo, non contenga disposizioni coerenti con il suo titolo. Sottolinea, inoltre, che esso reca norme che, con trascurabili modifiche, ripropongono alcune misure del programma «Industria 4.0», che, introdotte dal precedente Governo, erano state abrogate da quello attuale, che, per di più, ha respinto tutte le proposte di un loro ripristino avanzate in più sedi dal Partito Democratico. Ora però che il Paese è entrato in recessione, prima, e in stagnazione, poi, il Governo le ripropone, me esse, essendo sganciate dal contesto in cui erano state inserite, quello, appunto, del programma «Industria 4.0», appaiono poco incisive e del tutto slegate dall'aspetto della promozione di una maggiore occupazione. Al contrario, per promuovere sviluppo e crescita sono necessari misure organiche e finanziamenti adeguati. A tale proposito, si chiede per quale motivo il Governo non abbia pensato di utilizzare le risorse che sembrano essere state risparmiate per il Reddito di cittadinanza, sempre che, trattandosi di risorse a debito, possano essere effettivamente spese. L'unica misura volta a tutelare i livelli occupazionali è la disciplina dei marchi storici, recata dall'articolo 31. Anche in questo caso, tuttavia, si tratta di disposizioni Pag. 55superficiali e prive di efficacia, pur se con finalità condivisibili. Sottolineando, ancora una volta, la mancanza di strategia del Governo, stigmatizza il suo continuo scaricare all'esterno la responsabilità di una situazione economica grave e preoccupante, causata esclusivamente dalle iniziative del Governo medesimo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice (vedi allegato 2).

DL 35/2019: Misure emergenziali per il servizio sanitario della regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria.
C. 1816 Governo.

(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 14 maggio 2019.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame, in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla XII Commissione (Affari sociali), del disegno di legge n. 1816 Governo, recante conversione in legge del decreto-legge n. 35 del 2019: Misure emergenziali per il servizio sanitario della regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria.
  Ricorda che, avendo nella seduta di ieri il relatore, onorevole Tucci, svolto la sua relazione, nella seduta odierna la Commissione procederà all'espressione del parere sul provvedimento.
  Invita quindi il relatore a illustrare la sua proposta di parere.

  Riccardo TUCCI (M5S), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Antonio VISCOMI (PD) preannuncia il voto contrario del gruppo Partito Democratico sulla proposta di parere del relatore, sia per un motivo di legittimità sia per un motivo di opportunità. Quanto alla legittimità, a suo giudizio, il decreto-legge mette in discussione il sistema dei rapporti tra Stato e Regioni delineato dagli articoli 117 e 120 della Costituzione, quest'ultimo attuato dall'articolo 8 della legge n. 131 del 2003, che definisce le procedure atte a garantire che i poteri sostitutivi dello Stato siano esercitati nel rispetto del principio di sussidiarietà e del principio di leale collaborazione. Sotto il profilo dell'opportunità, inoltre, ritiene che il ricorso all'ennesimo commissariamento non risolva i problemi innegabili che affliggono il servizio sanitario calabrese, trattandosi di uno strumento che non interviene sull'organizzazione del sistema, da cui, invece, si dovrebbe ripartire per sanare le gravi disfunzioni della sanità calabrese. Che si tratti di un compito con poche speranze di riuscita lo dimostra anche il fatto che per la nomina del Commissario ad acta non si è trovato nessun candidato iscritto nell'apposito albo disposto a intraprendere una tale missione, essendosi pertanto ripiegato, ancora una volta come già nel passato, su un generale, con nessuna esperienza di tipo manageriale.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 9.45.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 15 maggio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 9.45.

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Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e lo sviluppo del Paese.
Atto n. 81.
(Rilievi alla V Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento e conclusione – Deliberazione di rilievi).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato nella seduta del 14 maggio 2019.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione prosegue l'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per il rilancio degli investimenti delle amministrazioni centrali dello Stato e lo sviluppo del Paese (Atto n. 81), ai fini dell'espressione di rilievi alla V Commissione (Bilancio).
  Ricorda che, dovendo la Commissione terminare l'esame del provvedimento nel termine di otto giorni, come stabilito dal medesimo articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, l'espressione di rilievi avverrà nella seduta odierna, dal momento che il provvedimento è stato assegnato dal Presidente della Camera lo scorso 9 maggio.
  Invita quindi il relatore, onorevole Invidia, a illustrare la sua proposta di deliberazione.

  Niccolò INVIDIA (M5S), relatore, illustra la sua proposta di valutazione favorevole dell'atto (vedi allegato 4).

  Debora SERRACCHIANI (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, lamenta l'insufficienza del tempo assegnato alla Commissione per esaminare lo schema di decreto, il cui contenuto, estremamente complesso, avrebbe richiesto un approfondito lavoro di analisi. Sarebbe stato più opportuno, a suo avviso, aspettare che la V Commissione terminasse il suo esame, allo scopo di poter lavorare su un testo già consolidato.

  Andrea GIACCONE, segnala tuttavia che, come disposto dall'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, il parere delle Commissioni di settore deve essere reso prima dell'espressione del parere da parte della Commissione di merito.

  Debora SERRACCHIANI (PD), a integrazione del suo precedente intervento, ritiene che sarebbe stato preferibile che il provvedimento fosse incardinato prima, per permettere alla Commissione un lavoro accurato. Per tali ragioni, preannuncia che il gruppo Partito Democratico non parteciperà al voto sulla proposta di deliberazione del relatore.

  Carlo FATUZZO (FI) sottolinea la scarsa utilità di pareri resi quando la Commissione di merito ha già concluso il suo esame. Inoltre, la ristrettezza del tempo a disposizione delle Commissioni dipende, a suo giudizio, dalla molteplicità dei compiti assegnati ai deputati nelle diverse sedi parlamentari, che spesso si sovrappongono o soffrono tempistiche penalizzanti. Per tali ragioni, ha forti dubbi che la riduzione del numero dei parlamentari, fortemente voluta dalla attuale maggioranza di Governo, possa portare a una razionalizzazione dei lavori del Parlamento, se non ridimensionandone i compiti e le funzioni.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di valutazione favorevole del relatore, senza formulare rilievi (vedi allegato 4).

  La seduta termina alle 9.50.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 15 maggio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 9.50.

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Proposta di nomina del professor Pasquale Tridico a presidente dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS).
Nomina n. 22.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

  Andrea GIACCONE, presidente, ricorda che nella seduta dello scorso 8 maggio la deputata Pallini ha svolto la relazione sulla proposta di nomina in esame e che la Commissione, nelle giornate del 9 e del 14 maggio, ha proceduto all'audizione informale del professor Tridico.
  Chiede se vi siano deputati che intendono intervenire.

  Renata POLVERINI (FI), ricordando il suo voto contrario sulla proposta di nomina a presidente dell'INPS del professor Tito Boeri nella scorsa legislatura, motivato dalla mancanza dei requisiti richiesti dalla legge e dalla scarsa, a suo giudizio, adeguatezza al ruolo al quale era chiamato, sottolinea che i fatti le hanno, purtroppo, dato ragione. Ricorda, infatti, la chiusura del professor Boeri verso le iniziative della Commissione e la totale mancanza di collaborazione e risposta alle sollecitazioni provenienti sia da parte parlamentare sia, a volte, da parte del Governo stesso. Al contrario, il professor Tridico ha mostrato, nel corso della sua audizione, piena disponibilità a contribuire al lavoro della Commissione e, pertanto, auspicando che alle parole seguano i fatti, preannuncia l'astensione del gruppo Forza Italia.

  Debora SERRACCHIANI (PD), riconoscendo al professor Tridico disponibilità e rispetto per il Parlamento, ritiene tuttavia che, pur in possesso di un curriculum prestigioso, non abbia le competenze manageriali e nel settore previdenziale che la carica di presidente dell'INPS richiede. Più specificamente, a suo giudizio, la competenza nella materia pensionistica è imprescindibile dal momento che, a causa del calo demografico e dell'invecchiamento della popolazione, il tema delle pensioni e della loro sostenibilità diventerà sempre più rilevante. Infine, il professor Tridico ha fornito risposte del tutto insoddisfacenti sul nuovo assetto organizzativo dell'INPS, non specificando quale sarà la divisione dei poteri tra presidente, vice presidente e direttore generale, una tripartizione che non ha confronto in altri Istituti assimilabili all'ente previdenziale e voluta esclusivamente per la necessità della maggioranza di spartirsi il potere. Per tali motivi, preannuncia l'astensione del gruppo Partito Democratico.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU), dando atto al professor Tridico della ricchezza del suo curriculum, non si sente tuttavia del tutto rassicurato sulle sue capacità manageriali, che saranno messe subito alla prova dalla nuova organizzazione dell'ente, inutilmente articolata in presidente, vicepresidente, consiglio di amministrazione, ristretto nella sua composizione, e direttore generale. Ciò nonostante, avendo apprezzato la disponibilità dimostrata dal professor Tridico in audizione, preannuncia il suo voto favorevole sulla proposta di nomina e si augura che, una volta eletto, egli si adoperi perché l'INPS torni a essere un punto di riferimento per i cittadini italiani.

  Carlo FATUZZO (FI) si augura che l'astensione del gruppo Forza Italia sia interpretata dal professor Tridico non come una contrarietà alla sua nomina, ma come un'apertura di credito. Dopo avere ricordato la sua esperienza di parlamentare europeo, osserva che il disegno del professor Tridico, di una presenza capillare dell'INPS sul territorio, è di difficile realizzazione a causa della insufficienza del personale. Osserva, tuttavia, che il presidio capillare del territorio è già una realtà grazie ai patronati, che, pur con le poche risorse a disposizione, possono collaborare alla diffusione delle norme in materia previdenziale tra i cittadini, per renderli consapevoli dei loro diritti.

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  Carla CANTONE (PD), condividendo gli interventi dei colleghi, si augura che vi possa essere un miglioramento delle relazioni sindacali all'interno dell'INPS, come fa sperare quanto dichiarato dal professor Tridico nel corso della sua audizione informale. Inoltre, auspica il suo impegno a collaborare alla realizzazione del disegno di separazione tra assistenza e previdenza, di cui si sta molto discutendo. Quanto alla governance dell'Istituto, ritiene indispensabile che nel nuovo consiglio di amministrazione, nel quadro di una corretta dialettica tra maggioranza e minoranze, queste ultime siano effettivamente ed efficacemente rappresentate. Infine, ritiene che anche l'astensione del gruppo Partito Democratico debba essere interpretata non come una contrarietà preconcetta, ma piuttosto come un'opposizione costruttiva.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S) esprime il pieno apprezzamento del gruppo Movimento 5 Stelle nei confronti del professor Tridico, per lo spessore del suo curriculum e per la visione che ha offerto dell'INPS futuro, al passo con i tempi e con le novità normative. Ritiene condivisibili le decisioni che egli intende adottare, preannunciate con lucidità e chiarezza, e apprezza, in particolare, quella relativa alla costituzione di una direzione generale dedicata alla povertà, quella di rendere capillare la presenza dell'INPS sul territorio, nonché quella di potenziare i servizi ispettivi dell'Istituto, privilegiando l'aspetto preventivo rispetto a quello repressivo.

  Walter RIZZETTO (FdI), avendo apprezzato le parole del professor Tridico, tese a dipingere un INPS reale e non virtuale, si augura che egli, una volta nel pieno dei suoi poteri, interpreti il suo ruolo in senso tecnico e non politico. Prendendo, quindi, atto della disponibilità dimostrata, auspica una proficua collaborazione con il Parlamento, già a partire dal tema dell'organizzazione dell'Istituto, attualmente in discussione.

  Andrea GIACCONE, presidente, non essendovi altre richieste di intervento, invita la relatrice a formulare la sua proposta di parere.

  Maria PALLINI (M5S), relatrice, alla luce degli elementi emersi nel corso dell'audizione informale del professor Tridico, tenutasi nelle giornate del 9 e del 14 maggio, e alla luce dello spessore del suo curriculum, ritiene di poter confermare la proposta di parere favorevole sulla sua nomina, come anticipato nella seduta dello scorso 8 maggio al termine della sua relazione.

  Andrea GIACCONE, presidente, non essendovi richieste di intervento per dichiarazione di voto, indice la votazione sulla proposta di parere formulata dalla relatrice, segnalando che risulta in missione il deputato Scoma.

  La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

  Andrea GIACCONE, presidente, comunica il risultato della votazione:
   Presenti  34   
   Votanti  23   
   Astenuti  11   
   Maggioranza  12   
    Hanno votato  22    
    Hanno votato no  1    
  (La Commissione approva).

  Hanno preso parte alla votazione i deputati: Aiello, Amitrano, Bilotti, Caffaratto, Caparvi, Ciprini, Costanzo, Cubeddu, De Lorenzo, Epifani, Giaccone, Giannone, Invidia, Eva Lorenzoni, Murelli, Pallini, Perconti, Piccolo, Segneri, Siragusa, Tripiedi, Tucci e Vizzini.
  Si sono astenuti i deputati: Bucalo, Cannatelli, Carla Cantone, Fatuzzo, Gribaudo, Mura, Polverini, Rizzetto, Serracchiani, Viscomi e Zan.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé Pag. 59espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

  La seduta termina alle 10.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 15 maggio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 10.30.

Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e altre disposizioni concernenti la vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro e la determinazione dei premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
C. 1266 Speranza.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione inizia l'esame in sede referente della proposta di legge n. 1266 Speranza, recante «Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e altre disposizioni concernenti la vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro e la determinazione dei premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali».
  Invita quindi i relatori, l'onorevole Epifani e l'onorevole Murelli, a illustrare il contenuto della proposta di legge.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU), relatore, premesso che l'aumento dei casi di incidenti sul lavoro, dopo una modesta riduzione riconducibile alla crisi economica ormai superata, dimostra che permane una soglia che non appare scalfita dai ripetuti interventi legislativi, sottolinea che il suo gruppo ha deciso di presentare una proposta di legge dal contenuto essenziale, recante gli interventi minimi per cercare di aggredire il fenomeno da un punto di vista nuovo.
  Rileva infatti che, come si legge nella relazione illustrativa della proposta di legge, essa è volta a correggere la normativa vigente, recata essenzialmente dai decreti legislativi n. 81 del 2008 e n. 149 del 2015, dal momento che i dati sugli infortuni e sulle morti sul lavoro dimostrano che il fenomeno continua ad avere dimensioni importanti, nonostante i ripetuti interventi del legislatore. La proposta di legge mira essenzialmente a intervenire sul fronte della prevenzione, introducendo meccanismi di incentivo e disincentivo efficaci, soprattutto nei settori delle piccole e delle medie imprese, che sono le realtà produttive nelle quali si manifesta in maniera più significativa la carenza delle disposizioni vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, anche per il fatto che i meccanismi di sconto e di incentivo vigenti non si sono rilevati determinanti.
  Gli effetti dell'insufficiente efficacia del sistema normativo, come si legge nella relazione di accompagnamento, sono inoltre amplificati dalla frammentazione delle tutele, dalla precarizzazione dei rapporti di lavoro e dalla instabilità di molte tipologie di lavoro.
  Gli interventi adottati nella scorsa legislatura, nell'alveo della sistematizzazione della materia recata dal decreto legislativo n. 81 del 2008, hanno privilegiato gli aspetti della semplificazione amministrativa e procedurale, in una prospettiva di riduzione degli adempimenti burocratici per le imprese, nonché la razionalizzazione del sistema sanzionatorio e di quello della vigilanza. Su tale ultimo aspetto è intervenuto, in particolare, il decreto legislativo n. 149 del 2015, sulla base di una specifica delega conferita al Governo dalla legge n. 183 del 2014 (Jobs act), che ha disposto l'unificazione dell'attività ispettiva in un unico organo, l'Ispettorato nazionale del Lavoro, che integra le funzioni ispettive prima facenti capo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, all'INPS e all'INAIL, prevedendo strumenti e forme di coordinamento anche con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la protezione ambientale.Pag. 60
  La normativa vigente, nel suo complesso, appare fondata sull'obiettivo di ridurre il fenomeno degli infortuni sul lavoro attraverso, da un lato, la prevenzione da parte dei datori di lavoro, incentivati da una riduzione dei tassi dei premi assicurativi, parametrata alla certificata riduzione dei casi attraverso un meccanismo di bonus/malus (oscillazione del tasso aziendale per andamento infortunistico), e, dall'altro, un sistema di disincentivi e deterrenti economici e normativi per le imprese che operano non in conformità con la normativa in materia.
  Tuttavia, nella sua applicazione concreta, il sistema ha mostrato evidenti limiti, identificati dai firmatari della proposta di legge, tra l'altro, nella scarsa convenienza della riduzione dei premi, soprattutto per le piccole imprese; nella mancata previsione dell'obbligo di introdurre interventi migliorativi nel piano della prevenzione, propedeutico alla riconferma annuale della riduzione di premi; nell'insufficiente competenza del personale responsabile nell'azienda per l'aspetto assicurativo e per quello della prevenzione; nel disallineamento tra il momento in cui un'azienda effettua il proprio investimento in prevenzione e quello dell'effettivo riconoscimento dello sconto.
  Infine, i dati statistici hanno evidenziato una minore efficacia del sistema incentivante basato sulla riduzione dei premi rispetto a quello consistente in un vero e proprio finanziamento alle aziende a sostegno degli interventi di prevenzione.
  Venendo, quindi, al contenuto della proposta di legge, che consta di cinque articoli, rileva che l'articolo 1, modificando l'articolo 8 del decreto legislativo n. 81 del 2008, aggiunge le associazioni agli organismi paritetici e agli istituti di settore a carattere scientifico, già previsti dalla norma, nella composizione dei soggetti che concorrono allo sviluppo del Sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP) e ai flussi informativi, la cui consultazione periodica costituisce la forma di partecipazione delle parti sociali al Sistema. Inoltre, per superare l'evidenziata carenza di documenti o notizie sui risultati ottenuti dal SINP, la norma introduce la previsione di una relazione semestrale del Ministro del lavoro e delle politiche sociali alle Camere sull'attività svolta e sui risultati conseguiti dal Sistema informativo.
  Osserva, quindi, che l'articolo 2, allo scopo di fare chiarezza in merito alle competenze dell'INAIL dopo l'istituzione dell'Ispettorato nazionale del lavoro, evitando il pericolo di sovrapposizioni di compiti e intervenendo sulle funzioni dell'INL medesimo, come disciplinate dal decreto legislativo n. 149 del 2015, da un lato, gli attribuisce anche le funzioni riguardanti la vigilanza sull'applicazione delle misure e delle prescrizioni per la salute e la sicurezza sul lavoro, dall'altro, mantiene nella competenza dell'INAIL le attività di prevenzione e di consulenza. Inoltre, amplia le competenze dell'Ispettorato, sempre sulla base delle direttive emanate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comprendendo anche gli accertamenti sulla regolarità, sui requisiti e sulle modalità dei rapporti di lavoro, sulla dinamica degli infortuni e sulle tipologie dell'esposizione al rischio di malattie professionali e delle caratteristiche dei vari cicli produttivi, ai fini dell'applicazione della tariffa dei premi, nei limiti delle competenze già attribuite al personale ispettivo dell'INPS, dell'INAIL e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Infine, nell'ambito delle azioni volte al contrasto del lavoro sommerso e irregolare, la norma assegna all'Ispettorato una vera e propria funzione di vigilanza e controllo presso enti, datori di lavoro e associazioni, anche per rilevare l'eventuale uso non corretto dei tirocini, laddove la normativa vigente prevede, con le medesime finalità, soltanto lo svolgimento di attività di prevenzione e promozione della legalità.
  Passa, quindi, all'articolo 3, che, modificando il decreto legislativo n. 124 del 2004, recante misure di razionalizzazione delle funzioni ispettive in materia di previdenza sociale e di lavoro, attribuisce all'INAIL la funzione, prima attribuita alle direzioni regionali e provinciali del lavoro e poi all'Ispettorato nazionale del lavoro, Pag. 61di organizzazione delle attività di prevenzione e promozione in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nonché su questioni di ordine generale, svolte presso i datori di lavoro. La norma, inoltre, attribuisce all'INAIL il compito di fornire, attraverso il proprio personale professionista pubblico, indicazioni operative sulle modalità per la corretta attuazione della normativa, nonché di proporre, anche d'intesa con l'Ispettorato nazionale del lavoro, con gli ispettorati interregionali e territoriali del lavoro e con le aziende sanitarie locali, a enti, datori di lavoro e associazioni, attività di informazione e di aggiornamento da svolgere anche mediante la stipulazione di apposite convenzioni.
  Si sofferma, quindi, sull'articolo 4, che, partendo dalla constatazione che la maggior parte degli incidenti avviene nelle piccole e nelle micro imprese, prevede, per un periodo di tre anni, una riduzione del tasso medio della tariffa dei premi assicurativi dovuti all'INAIL in misura fissa non inferiore al 15 per cento, aggiuntiva rispetto alle agevolazioni già previste in materia, a favore delle imprese attive da più di due anni, con meno di cinquanta dipendenti, inquadrate nelle gestioni industria e artigianato, nonché alle imprese operanti nelle zone svantaggiate del Mezzogiorno, a condizione che non risultino violazioni delle disposizioni in materia di prevenzione degli infortuni e di igiene del lavoro né della normativa e degli adempimenti contributivi e assicurativi. L'ulteriore condizione per il riconoscimento della riduzione è l'adozione, nell'anno precedente e nel primo anno di applicazione della misura, di interventi e di misure organizzative e produttive per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, finalizzati al miglioramento delle condizioni di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, aggiuntivi rispetto alle prescrizioni delle norme vigenti. La copertura degli oneri è realizzata mediante quota parte delle risorse programmate dall'INAIL per il biennio 2019-2020 per il finanziamento dei progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro rivolti in particolare alle piccole, medie e micro imprese e dei progetti volti a sperimentare soluzioni innovative e strumenti di natura organizzativa e gestionale ispirati ai principi di responsabilità sociale delle imprese, di cui all'articolo 11, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nonché mediante l'aumento dell'importo della tariffa dei premi assicurativi dovuti all'INAIL a carico dei datori di lavoro che non osservano le norme di prevenzione, fermo restando l'equilibrio di bilancio dello stesso Istituto.
  Alla riduzione dei premi si aggiunge l'esonero, per un periodo massimo di trentasei mesi, dal versamento di contributi previdenziali a carico del lavoratore qualora l'azienda assuma, negli anni 2019 e 2020, lavoratori con contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti di cui al decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 23, o stabile ai sensi dell'articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n. 300, mediante patto individuale o accordo collettivo. Quota parte delle maggiori entrate generate dalle nuove assunzioni è finalizzata alla copertura degli effetti di minore entrata dell'esonero contributivo. Si tratta, come è evidente, di previsioni che mirano a stimolare l'investimento dei datori di lavoro nella formazione e nella prevenzione.
  La norma rinvia ad un decreto del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta dell'INAIL, per la determinazione dei requisiti e della misura della riduzione aggiuntiva del tasso medio della tariffa. Il decreto, al fine di salvaguardare l'equilibrio economico-finanziario dell'assicuratore e di ripartire gli effetti dei sinistri fra gli assicurati, può prevedere oscillazioni, in aumento o in diminuzione, nei confronti delle altre imprese, sulla base dei dati da confrontare. Con un ulteriore decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono, quindi, stabilite le modalità di fruizione dell'esonero dal versamento dei contributi previdenziali.Pag. 62
  Per garantire l'equilibrio dei saldi di finanza pubblica, si prevede il monitoraggio trimestrale degli oneri da parte dell'INAIL, che effettua una verifica di sostenibilità economica, finanziaria e attuariale, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, con il Ministero dello sviluppo economico e con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. La norma, inoltre, attribuisce all'INAIL il compito di predisporre gli indirizzi operativi per la prevenzione e la sicurezza sul lavoro e di provvedere al monitoraggio dell'attuazione del provvedimento in esame, in particolare per quanto concerne le imprese che hanno beneficiato della riduzione delle tariffe dei premi, riferendo ogni due mesi al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  Passa, infine, all'articolo 5, che prevede la predisposizione, da parte del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, di un piano pluriennale di assunzioni di ispettori del lavoro, da attuare a decorrere dall'anno 2019 e finalizzato al rafforzamento del contrasto del lavoro illegale e della violazione delle norme in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro mediante l'attività ispettiva svolta dall'Ispettorato nazionale del lavoro.

  Elena MURELLI (Lega), relatrice, condividendo i contenuti della proposta di legge in esame e prendendo spunto da quanto affermato dal collega Epifani sulla necessità di rafforzare il Sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP) e di rendere fruibili i dati che ad esso affluiscono, ritiene necessario utilizzare il sistema informativo anche allo scopo di verificare la corrispondenza dei contratti sottoscritti all'attività effettivamente svolta dai lavoratori, per evitare il ricorso distorto a tipologie di contratti economicamente più convenienti per il datore di lavoro, ma privi dei contenuti di formazione e delle tutele necessarie allo svolgimento delle attività effettivamente esercitate dai lavoratori. Si tratta di un uso surrettizio dei contratti, che contribuisce all'aumento del numero degli incidenti sul lavoro. Propone, quindi, di fare procedere l'esame della proposta di legge in parallelo alla indagine conoscitiva sul riordino del sistema della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, nella prospettiva di una maggiore efficacia delle azioni di contrasto al lavoro irregolare e all'evasione contributiva, che la Commissione sta attualmente svolgendo. In tal modo, i dati e gli elementi di conoscenza che saranno acquisiti nel corso delle audizioni potranno essere utilizzati per arricchire, eventualmente, il contenuto della proposta di legge.

  Antonio VISCOMI (PD), esprimendo apprezzamento per le finalità della proposta di legge in esame, ritiene che la sua struttura essenziale costituisca una buona base di partenza per, eventualmente, ampliare il raggio delle materie su cui intervenire. A tale scopo, propone l'effettuazione di un breve ciclo di audizioni, per approfondire i temi da discutere.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S), condividendo le finalità della proposta di legge, ritiene che essa possa costituire per la Commissione l'occasione per occuparsi di temi di estrema importanza, allo scopo di verificare quali siano gli strumenti da adottare per contrastare efficacemente il fenomeno degli infortuni sul lavoro.

  Carla CANTONE (PD), apprezzando le finalità della proposta di legge in esame, ritiene che la Commissione debba affrontare il problema della prevenzione degli infortuni sul lavoro, identificandone le cause e verificando la possibilità di adottare strumenti finalmente efficaci. A tale scopo, reputa utile un breve ciclo di audizioni, per ascoltare i pareri dei principali soggetti interessati alla materia.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ringrazia il collega Epifani per avere voluto portare all'attenzione della Commissione il tema della sicurezza sul lavoro. Ricorda, a tale Pag. 63proposito, la sensibilità del Movimento 5 Stelle su tale argomento, discusso recentemente in un seminario organizzato dal collega Amitrano. Ritiene come, per il raggiungimento di risultati apprezzabili, sia necessaria la collaborazione di tutti e, per questo, assicura l'impegno del suo gruppo nell'esame della proposta di legge, che presenta anche il vantaggio di non produrre nuovi oneri.

  Antonio VISCOMI (PD), integrando il suo precedente intervento, auspica che l'esame della proposta di legge sia l'occasione per adottare un approccio nuovo, in base al quale la sicurezza non è da considerarsi un costo, bensì un vero e proprio investimento.

  Renata POLVERINI (FI), ricordando la sua esperienza sindacale proprio sul tema della sicurezza, apprezza le finalità della proposta di legge in esame e riconosce alla maggioranza di avere dimostrato aperture su temi, come la sicurezza e la rappresentanza, che nella scorsa legislatura, per cause di varia natura, erano stati trascurati. Per tali motivi, auspica che il lavoro che la Commissione ha intrapreso su tali materie possa essere portato a compimento. Ritiene che il tema della sicurezza sul lavoro debba essere affrontato abbandonando le categorie di pensiero tradizionali e prendendo atto dei profondi mutamenti del mercato del lavoro, in una prospettiva di maggiore ampiezza rispetto a quella, pur condivisibile, della proposta di legge in esame.

  Carlo FATUZZO (FI), ricordando la propria personale esperienza, apprezza le finalità della proposta di legge in esame e si augura che sul tema della sicurezza sul lavoro la Commissione riesca a superare le differenze tra maggioranza e opposizione per concorrere a un risultato unitario. Ritiene opportuno approfondire i fattori che aumentano il rischio di incidenti, verificando quali siano gli strumenti migliori per neutralizzarli, nonché il tema delle malattie professionali.

  Andrea GIACCONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame della proposta di legge ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 15 maggio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 11.

7-00224 Invidia: Iniziative per la regolazione del rapporto di lavoro tramite piattaforma (gig working).
(Discussione e rinvio).

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione avvia la discussione della risoluzione 7-00224 Invidia.
  Fa presente, altresì, che risultano assegnate alla Commissione le risoluzioni 7-00106 Costanzo e 7-00236 Serracchiani che, vertendo sul medesimo argomento, verranno discusse congiuntamente alla risoluzione 7-00224 Invidia.
  Chiede, quindi, se l'onorevole Invidia intenda intervenire per illustrare il proprio atto di indirizzo.

  Niccolò INVIDIA (M5S) osserva preliminarmente come non sia possibile ridurre il gig working esclusivamente al fenomeno dei cosiddetti riders. Infatti, la sua risoluzione parte dal presupposto della necessità di interventi per regolare tutte le tipologie di lavoro riconducibili alle piattaforme digitali. Inoltre, ritiene che qualsiasi intervento legislativo debba tener conto del numero crescente di lavori privi della stabilità contrattuale tradizionale, in una prospettiva di ulteriore aumento del fenomeno. Venendo al merito del cosiddetto gig working, fa presente che di esso si danno alternativamente due letture: la prima considera il gig working la risposta positiva alla crisi economica, Pag. 64che ha posto fine alla emorragia di posti di lavoro, con la creazione di nuove e diverse opportunità lavorative; la seconda, al contrario, considera il gig working il prodotto negativo del neoliberismo. Con la sua risoluzione, spera di fornire gli spunti necessari per dare risalto ai lati positivi del gig working, eliminando gli aspetti negativi e di sfruttamento dei lavoratori, che, purtroppo, sono sotto gli occhi di tutti. In tal senso, intende impegnare il Governo, da un lato, all'elaborazione di una piattaforma contrattuale snella, che preveda l'applicazione di adeguati standard uniformi, relativamente alla protezione sociale, al rispetto delle condizioni di lavoro, alla corresponsione di un'adeguata retribuzione, e, dall'altro, a introdurre norme che contrastino il ricorso, da parte dei soggetti che attribuiscono lavoro per il tramite di piattaforme informatiche, a meccanismi di asta al ribasso nella ricerca di lavoratori.

  Elena MURELLI (Lega), apprezzando l'iniziativa del collega Invidia, ritiene preferibile un intervento legislativo di iniziativa parlamentare e auspica che le risoluzioni in discussione costituiscano la base di partenza per l'elaborazione di una proposta di legge unitaria, che intervenga a disciplinare sia gli aspetti contrattuali, sia quelli previdenziali e assicurativi del gig working. Nell'intervenire, bisognerà, a suo giudizio, tenere anche conto che molti lavoratori fanno ricorso all'intermediazione delle piattaforme digitali per scelta, rifiutando la possibilità di essere contrattualizzati. Propone di verificare le soluzioni adottate dalla Francia, unico Paese dell'Unione europea ad avere introdotto una disciplina legislativa in materia. Ritiene, infine, che i necessari spunti per l'approfondimento potranno venire da un apposito ciclo di audizioni.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S), considerando necessario intervenire per contrastare lo sfruttamento dei lavoratori e per introdurre una soglia standard di tutele contrattuali e previdenziali, ritiene che lo strumento più efficace per il raggiungimento di tali obiettivi sia il salario minimo, la cui introduzione auspica sia oggetto di discussione da parte della Commissione nel corso della legislatura.

  Antonio VISCOMI (PD) sottolinea che le tre risoluzioni in discussione appaiono fondate su visioni diverse, dimostrando l'estrema complessità della materia, che vede in gioco l'aspetto del mercato del lavoro e della concorrenza, quello delle prestazioni di lavoro individuale e, infine, quello dell'organizzazione del lavoro tramite le piattaforme digitali. Pur in considerazione delle difficoltà, tuttavia è necessario intervenire, abbandonando i modelli contrattuali tradizionali, che legano i diritti alla tipologia di contratto, in favore di modelli nuovi, che prevedano la tutela del lavoratore a prescindere dal tipo di contratto sottoscritto. È pertanto necessario un grande lavoro di approfondimento, che, sicuramente, avrà bisogno di molto tempo per essere portato a termine.

  Jessica COSTANZO (M5S) si associa ai colleghi intervenuti, che hanno sottolineato l'importanza e la delicatezza della materia, e auspica che si faccia strada la visione in cui la tutela dei lavoratori non è di ostacolo allo sviluppo tecnologico. Ritiene, a tal proposito, che la discussione congiunta delle tre risoluzioni possa costituire l'occasione per la Commissione di affrontare il tema nella sua complessità.

  Andrea GIACCONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia la discussione congiunta delle risoluzioni ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.15 alle 11.40.

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