CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 maggio 2019
185.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 75

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 9 maggio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 9.15.

DL 35/2019: Misure emergenziali per il servizio sanitario della regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria.
C. 1816 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Sergio BATTELLI, presidente, in sostituzione della relatrice, ricorda che il provvedimento risulta calendarizzato nei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 27 maggio e che pertanto, anche in relazione anche ai tempi di esame previsti dalla Commissione di merito, la Commissione, come convenuto in sede di ufficio di presidenza del 7 maggio 2019, si esprimerà Pag. 76sul testo presentato dal Governo, anche al fine di contribuire con il suo parere all'istruttoria presso la XII Commissione. Segnala che qualora i gruppi lo ritengano e ve ne siano le condizioni, la Commissione potrà tornare nuovamente ad esprimersi sul testo eventualmente modificato in esito alla votazione delle proposte emendative, nel caso in cui le modifiche apportate in sede referente riguardino materie di sua competenza.
  Con riferimento al contenuto del decreto-legge, segnala preliminarmente che esso si compone di tre capi per un complesso di 16 articoli.
  Osserva che il capo I, recante gli articoli da 1 a 10, è dedicato alla situazione del servizio sanitario nella regione Calabria. Rilevando che la questione non riguarda direttamente profili di competenza della Commissione, espone in sintesi che, per come è spiegato nella relazione illustrativa del Governo, «la persistenza della situazione di significativa criticità in capo al servizio sanitario della regione Calabria non può peraltro prescindere dalla considerazione dei gravi effetti sul sistema salute determinati dalle infiltrazioni della criminalità organizzata nel settore». Evidenzia quindi che la relazione illustrativa del Governo ricorda come la Calabria non abbia raggiunto gli obiettivi fissati in un primo Piano di rientro del 17 dicembre 2009 ed è stata quindi commissariata a far data dal 30 luglio 2010, che il commissario ad acta ha approvato, successivamente, due programmi operativi di rientro e, infine, che il Consiglio dei ministri ha nominato, il 7 dicembre 2018, una nuova struttura commissariale. In questo contesto, fa presente che la relazione ricorda i plurimi scioglimenti per condizionamento mafioso delle ASL di Reggio Calabria (due volte), di Locri e di Vibo Valentia.
  Segnala che con il provvedimento in esame si stabilisce che il Commissario ad acta potrà, in caso di valutazione negativa dell'operato dei direttori generali e previa contestazione, dichiararne l'immediata decadenza dall'incarico. In tal caso, il commissario ad acta potrà conseguentemente nominare commissari straordinari, previa intesa con la regione, ovvero, in mancanza di intesa, proporne la nomina da effettuare con decreto del Ministro della salute, previa deliberazione del Consiglio dei ministri cui è invitato anche il presidente della regione. Ai sensi dell'articolo 4 potranno essere dichiarati decaduti anche i direttori amministrativi e sanitari delle ASL in caso di manifesta violazione di leggi o regolamenti o del principio di buon andamento e di imparzialità dell'amministrazione. Ricorda che l'articolo 5 reca disposizioni relative alla possibilità della gestione straordinaria di enti del servizio sanitario regionale in situazione di dissesto finanziario e che l'articolo 6 dispone l'obbligo di avvalersi di convenzioni Consip per gli acquisti del servizio sanitario regionale, ovvero, previa convenzione, di stipulare convenzioni con altri centrali di committenza regionali. La norma prevede inoltre la stipula di un protocollo d'intesa con l'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) per l'affidamento di appalti e forniture di importi inferiori alla soglia di rilevanza comunitaria. Sottolinea che l'articolo 7 prevede misure straordinarie nei confronti di imprese private che esercitino attività sanitaria per conto della regione.
  Per quanto riguarda il capo II, ricorda che esso è composto degli articoli 11, 12 e 13. Ritiene quindi opportuno soffermarsi – anzitutto – sull'articolo 12, che reca disposizioni sulla formazione sanitaria e dei medici in medicina generale. Più specificamente, evidenzia che il comma 5 apporta alcune modifiche al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, recante Attuazione della direttiva 93/16/CE in materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati ed altri titoli e delle direttive 97/50/CE, 98/21/CE, 98/63/CE e 99/46/CE che modificano la direttiva 93/16/CE, e, in particolare, all'articolo 21, comma 1, prevedendo per l'esercizio dell'attività di medico chirurgo di medicina generale, alla luce delle disposizioni introdotte dall'articolo 9 del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12, in alternativa al possesso del diploma di formazione Pag. 77specifica in medicina generale, l'iscrizione al corso di formazione, e all'articolo 24, comma 3, disponendo l'abrogazione delle lettere d) ed e). Tali lettere concernono condizioni per l'organizzazione dei corsi di formazione a tempo parziale da parte delle regioni e possono ritenersi ricomprese nelle precedenti lettere a), b) e c), in osservanza del disposto dell'articolo 22 della direttiva 2005/36/CE, il quale prevede che gli Stati membri possano autorizzare una formazione a tempo parziale, alle condizioni previste dalle autorità competenti, facendo sì che la durata complessiva, il livello e la qualità di siffatta formazione non siano inferiori a quelli della formazione continua a tempo pieno, condizioni già riprese da tali lettere.
  Rileva che tale abrogazione appare coerente con le previsioni del citato articolo 9 del citato decreto-legge n. 135 del 2018, ove, al comma 2, si raccomanda alle regioni l'organizzazione dei corsi a tempo parziale, per le finalità di cui al comma 1 dell'articolo medesimo.
  Evidenzia che anche l'articolo 13 interessa la competenza della Commissione, giacché si tratta della modifica del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, recante Attuazione della direttiva 2001/83/CE (e successive direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano, nonché della direttiva 2003/94/CE.
  Ricorda incidentalmente che nella legge europea 2018, approvata dalla Camera il 12 marzo 2019, sono previste, agli articoli 16 e 17, disposizioni di recepimento di modifiche alla medesima direttiva sia pure ad altro proposito.
  Segnala che la disposizione in esame interviene in tema di carenza di medicinali, estendendo il termine temporale, da due a quattro mesi, entro il quale le aziende farmaceutiche sono tenute ad informare l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA) dell'interruzione, momentanea o parziale, della commercializzazione di un medicinale di cui sono titolari di autorizzazione. Correlativamente è ampliato il regime sanzionatorio per chi contravviene a questo obbligo di preavviso. In proposito, ricorda che l'articolo 23-bis della citata direttiva 2001/83/CE stabilisce che la richiamata comunicazione relativa a interruzione o sospensione della produzione dei medicinali debba essere effettuata non meno di due mesi prima dell'interruzione della commercializzazione, lasciando pertanto agli Stati membri la possibilità, come previsto dalla norma in commento, di individuare un termine più ampio.
  Osserva che il capo III del decreto legge, composto dagli gli articoli da 14 a 16, reca norme finanziarie e transitorie e finali. Rileva, infine, che l'articolo 16 stabilisce l'entrata in vigore del decreto, fissandola al giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.25.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 9 maggio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 9.25.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni – Legiferare meglio: bilancio e perseveranza nell'impegno. COM(2019)178.
(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Matteo Luigi BIANCHI (Lega), relatore, ricorda che la Commissione europea ha presentato il 15 aprile 2019 la comunicazione intitolata «Legiferare meglio: bilancio e perseveranza dell'impegno» (COM(2019)178) nella quale traccia un bilancio delle iniziative da lei condotte in tale ambito per il periodo 2015-2018 e Pag. 78fornisce indicazioni di prospettiva per il futuro, sulla base anche dei risultati della consultazione pubblica della Commissione europea che si è conclusa il 23 ottobre 2018. Nella comunicazione, la Commissione europea ricorda che l'introduzione di principi per legiferare meglio trae le proprie origini dalla volontà di conseguire una migliore governance europea e di ancorare lo sviluppo sostenibile all'elaborazione delle politiche dell'Unione attraverso un esame congiunto degli impatti economici, sociali e ambientali e che legiferare meglio consiste nel prendere in considerazione modalità alternative per conseguire risultati, evidenziando che l'attività legislativa non deve mai essere fine a se stessa. Inoltre, la Commissione ricorda che le azioni a livello dell'Unione europea dovrebbero sempre comportare un valore aggiunto rispetto a ciò che può essere conseguito a livello nazionale, regionale o locale. Sottolinea che la Commissione europea rileva come le ragioni alla base delle iniziative per legiferare meglio sono divenute più importanti che in passato alla luce di un contesto globale in cui la disinformazione, le casse di risonanza dei media sociali e la propaganda vera e propria si combinano per minare il tessuto del dibattito democratico e l'autorità scientifica. La trasformazione ad un ritmo sempre più rapido delle tecnologie rende sempre più importante comprendere gli effetti intersettoriali e identificare le possibilità di sinergie per elaborare e attuare le soluzioni politiche appropriate lungo l'intero ciclo di elaborazione delle politiche, dalla valutazione all'attuazione.
  In tal senso, la Commissione europea sottolinea come gli strumenti e le procedure per legiferare meglio abbiano lo scopo di sostenere il processo decisionale politico e non quello di sostituirlo. Osserva che l'attuale Commissione europea, facendo seguito ad attività già avviate dalle precedenti Commissioni, ha promosso a partire dal maggio 2015, un programma di iniziative volte in particolare a garantire che: il processo decisionale dell'Unione europea sia aperto e trasparente; i cittadini e le parti interessate possano contribuire all'elaborazione e all'esecuzione delle politiche e dei processi decisionali dell'Unione; le azioni dell'Unione europea si basino su prove concrete e tengano conto dei relativi impatti; gli oneri normativi per le imprese, i cittadini e le pubbliche amministrazioni siano ridotti al minimo. Sulla base di tale obiettivi, ricorda che, nella comunicazione in esame, la Commissione europea fa presente che, nel periodo 2015-2018, è stato migliorato e ampliato il processo di consultazione, volto a consentire ai cittadini e alle parti interessate di esprimere un parere o contributi su eventuali iniziative legislative – in proposito, la Commissione europea ricorda di avere introdotto l'obbligo di svolgere consultazioni pubbliche per tutte le valutazioni di impatto e le valutazioni ex post, ha aumentato il numero delle consultazioni pubbliche tradotte in tutte le lingue dell'Unione europea e ha istituito un nuovo sito internet «Dì la tua» dedicato alle consultazioni attraverso il quale è possibile avere tutte le informazioni sulle consultazioni avviate, aperte e concluse e partecipare a quelle in corso rispondendo ai relativi questionari. Rileva quindi che la Commissione europea evidenzia che tutte le valutazioni di impatto delle nuove proposte sono disponibili on line su un apposito sito e di avere istituito il Comitato per il controllo normativo, indipendente rispetto alle Istituzioni dell'Unione europea, con il compito di controllare la qualità di tutte le valutazioni d'impatto. La Commissione europea inoltre sottolinea di essersi impegnata a valutare sistematicamente la legislazione prima di proporre una revisione attraverso valutazioni e controlli dell'adeguatezza della legislazione e dei programmi di finanziamento europei in vigore volti a verificare l'ottenimento dei risultati attesi delle azioni europee e se rimangono pertinenti e adeguati alle loro finalità, nonché di avere consolidato il programma di controllo dell'adeguatezza e dell'efficacia della regolamentazione (REFIT) volto a semplificare la legislazione dell'Unione europea e ridurre i costi della regolamentazione in particolare per le PMI, che era stato già avviato nel 2012, Pag. 79con l'istituzione nel 2015 di una piattaforma REFIT di esperti degli Stati membri. Infine la Commissione europea comunica di avere definito una serie di orientamenti sulla Better regulation volti a dare indicazioni al suo interno sulle migliori prassi da seguire nelle attività connesse a tutto il ciclo di programmazione legislativa e ricorda di avere promosso la conclusione dell'Accordo interistituzionale «Legiferare meglio» tra Parlamento europeo, Consiglio dell'Unione europea e Commissione europea, entrato in vigore il 13 aprile 2016.
  Osserva che, per quanto riguarda i miglioramenti da apportare in futuro all'assetto attuale, in linea generale la Commissione europea rileva che occorre uno sforzo comune e una maggiore collaborazione da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo legislativo dell'Unione europea e in particolare, non solo Consiglio e Parlamento europeo, in qualità di colegislatori, ma anche da parte dei singoli ordinamenti nazionali sia a livello di Governo centrale che regionale e locale.
  Segnala che la Commissione individua, in particolare, quattro aree in cui è possibile operare alcuni miglioramenti: aprire ulteriormente il processo di elaborazione delle politiche; migliorare gli strumenti esistenti, in particolare le valutazioni di impatto delle nuove proposte legislative, le valutazioni dell'adeguatezza della legislazione esistente e l'attività del Comitato per il controllo normativo; mantenere la legislazione esistente adeguata alle sue finalità; condividere maggiormente lo sforzo per legiferare meglio.
  Per quanto riguarda il primo profilo, evidenzia che la Commissione europea rileva in particolare, che le opportunità di partecipazione alle attività di elaborazione delle politiche della Commissione medesima sono ancora relativamente poco conosciute ed occorre più trasparenza nel modo in cui essa comunica i risultati delle consultazioni pubbliche.
  In tale ambito, ricorda che la Commissione europea intende, da un lato, intensificare la propria collaborazione con il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo, le rappresentanze della Commissione negli Stati membri, le autorità nazionali e altre associazioni rappresentative per accrescere la consapevolezza generale sulle opportunità per contribuire alle attività di elaborazione delle politiche della Commissione europea e, dall'altro, migliorare la qualità delle consultazione e dei relativi questionari, spiegando più chiaramente in che modo verranno tenuti in considerazione i risultati, al fine di promuovere la partecipazione dei portatori di interessi.
  Per quanto riguarda il secondo profilo, quello relativo al miglioramento degli strumenti esistenti, segnala che la Commissione europea intenderebbe aumentare il ricorso alle valutazioni di impatto e la loro qualità, utilizzando, per quanto riguarda in particolare i profili di sussidiarietà e proporzionalità la «griglia» comune proposta dalla Task force per la valutazione della sussidiarietà e della proporzionalità.
  A tal proposito, sottolinea l'importanza di dare seguito agli impegni che la stessa Commissione europea, con la comunicazione dell'ottobre scorso, ha preso al fine di dare attuazione alle raccomandazioni della Task force, e in particolare quello della promozione di un'interpretazione comune della sussidiarietà e proporzionalità, utilizzando la suddetta griglia come strumento per facilitare il dialogo con i Parlamenti nazionali. La Commissione europea ha, infatti, suggerito che i Parlamenti nazionali possano utilizzare la griglia di valutazione, adattandola, se necessario, alle loro esigenze, al fine di rafforzare l'impatto dei loro pareri motivati. Parimenti degni di nota sono anche gli impegni assunti dalla Commissione europea, da un lato, al fine di rafforzare il rispetto del principio di sussidiarietà anche nella valutazione della legislazione vigente e, dall'altro, a concentrarsi sulle modalità di migliorare la collaborazione con i soggetti direttamente coinvolti nell'applicazione della legislazione dell'Unione a livello locale e regionale.
  Per quanto riguarda il terzo profilo, quello delle valutazioni della legislazione in vigore, evidenzia che la Commissione europea, rilevando talune criticità sulla Pag. 80raccolta dei dati disponibili, auspica una maggiore cooperazione tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea e indica che presterà particolare attenzione all'inserimento di disposizioni riguardanti il monitoraggio e la rendicontazione nelle sue proposte future, sollecitando fermamente il loro mantenimento in particolare nella legislazione riguardante il futuro quadro finanziario pluriennale.
  Rimarca, in secondo luogo, che la Commissione evidenzia come le valutazioni e le valutazioni d'impatto dovrebbero essere meglio collegate tra loro, in modo che le risultanze delle prime siano utilizzate più efficacemente per le conclusioni delle seconde.
  Segnala, inoltre, che la Commissione indica poi la necessità di accrescere la consapevolezza del pubblico circa le attività del Comitato per il controllo normativo e di sfruttarne meglio le competenze ed esperienze in seno alla Commissione europea affinché possano sostenere più efficacemente il miglioramento generale delle valutazioni d'impatto e delle valutazioni.
  Sottolinea che la Commissione rileva anche come i suoi sforzi volti a semplificare e ridurre gli oneri normativi superflui, pur apprezzati, non sono stati tuttavia comunicati efficacemente e sono ancora considerati insufficienti.
  Per quanto riguarda la piattaforma REFIT, ricorda che la Commissione ritiene che occorrano maggiori sforzi per sfruttare pienamente il suo potenziale ed indica che in futuro la piattaforma REFIT potrebbe essere rafforzata attraverso: la razionalizzazione delle sue modalità di lavoro; una maggiore promozione della sua attività presso i cittadini e l'ampliamento della sua attività anche ai profili della sussidiarietà, proporzionalità. Rileva che, a tal fine, la Commissione europea suggerisce che potrebbero anche essere esaminate modalità per accrescere la portata delle sue competenze e il grado di partecipazione degli enti locali e regionali responsabili dell'attuazione di buona parte della legislazione dell'Unione.
  Evidenzia, infine, che la Commissione europea rileva che l'Accordo interistituzionale «Legiferare meglio» del 2016, pur avendo già prodotto risultati importanti, necessita di una più completa applicazione, in particolare sotto il profilo di una maggiore cooperazione con gli Stati membri che non danno ancora prova di trasparenza nella comunicazione delle misure nazionali adottate in attuazione della normativa europea, specie quando vanno oltre quanto richiesto dal diritto dell'Unione europea (la cosiddetta «sovraregolamentazione» o Gold-plating). In tal senso, rileva che la Commissione sottolinea come sia importante che gli Stati membri evitino, con le loro scelte in materia di recepimento e attuazione, di aggiungere ulteriori strati di complessità.
  Richiama, infine, alcuni rilievi formulati recentemente in sede OCSE in tema di qualità della legislazione per cui gli Stati membri potrebbero informare meglio i rispettivi portatori di interessi circa le opportunità offerte dalle consultazioni della Commissione europea promuovendo più attivamente la partecipazione dei cittadini e delle parti interessate o coinvolte e dovrebbe essere sviluppata in modo più sistematico e coerente l'attività di valutazione della legislazione già in vigore e la sua adeguatezza agli obiettivi iniziali.

  Guido Germano PETTARIN (FI) ringrazia il relatore per le considerazioni svolte, con particolare riferimento al tema della sussidiarietà, e chiede un approfondimento sul tema concernente la difficoltà di una efficace azione di intervento normativo in fase ascendente e circa i modi per migliorare la qualità della normazione al fine di prevenire, ovvero di diminuire, eventuali procedure di infrazione da parte dell'Unione europea.

  Matteo Luigi BIANCHI (Lega), relatore, ritiene che sia centrale riflettere sulla sussidiarietà e sottolinea che presso i vari organismi dell'Unione europea è in corso un rilevante dibattito sulla qualità e le modalità della cosiddetta fase ascendente. Ricorda infatti che nella Comunicazione in Pag. 81esame è appunto sottolineata l'esigenza di valorizzare tale fase e segnala che le diverse istituzioni europee hanno compreso che vi sono problematiche aperte sul processo ascendente nel senso che esso non riesce, a suo avviso, a dare voce ai territori in modo convincente, ciò che costituisce un aspetto di forte criticità del sistema.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.35.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Giovedì 9 maggio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 9.35.

Sulla Conferenza interparlamentare sul futuro dell'Unione europea svolta a Bucarest l'1 e il 2 aprile 2019.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che l'1 e il 2 aprile scorsi si è svolta a Bucarest la Conferenza interparlamentare sul futuro dell'Unione europea cui, in rappresentanza della Commissione, ha preso parte la deputata Giuseppina Occhionero che ha predisposto una dettagliata relazione depositata agli atti della Commissione (vedi allegato 1).

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) rinviando all'allegata descrizione sui contenuti e sugli esiti della conferenza in titolo, osserva che essa ha rappresentato un'occasione di particolare rilievo per confrontarsi su cosa si intenda per Europa attuale e, in prospettiva, futura. Ricorda che la conferenza si è articolata in quattro sessioni dedicate al dibattito con i rappresentanti dei Gruppi politici europei sulle politiche per il futuro, su cittadini e valori nell'era della quarta rivoluzione industriale, sull'eventuale necessità di riformare il modello economico e sul vicinato europeo, con particolare riferimento a Balcani, relazioni orientali ed eurotransatlantiche.
  Segnala innanzitutto l'intervento del Presidente del Senato romeno, che ha sottolineato la necessità di porre limite alle tendenze protezionistiche che possono limitare il mercato unico europeo, evidenziato la necessità di adottare il nuovo Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 per dare risposte ai cittadini e auspicato che si possa al più presto completare l'adesione della Romania al sistema Schengen, poiché, in mancanza, molti cittadini hanno difficoltà a sentirsi pienamente europei.
  Ricorda che lei ha avuto modo di intervenire nel corso della III sessione dedicata all'economia del futuro e al dibattito sull'eventuale necessità di riformare il modello economico europeo ove ha sottolineato i rischi di una sovranità monetaria concentrata a livello nazionale e le difficoltà a completare il percorso verso un'autentica Unione monetaria.
  Osserva che complessivamente è emersa una visione generale condivisa connotata dall'auspicio che l'Unione europea proceda ad una velocità uguale per tutti e che siano intraprese politiche dinamiche idonee a superare ogni improduttivi nazionalismi e populismi, volte comunque a migliorare il benessere dei cittadini.
  Evidenzia, in ultimo, che nel corso della IV sessione, dedicata alle questioni del vicinato europeo, è intervenuto altresì un rappresentante del Parlamento armeno che ha sottolineato i progressi del proprio Paese dopo la cosiddetta «rivoluzione di velluto» e le recenti vicende concernenti rapporti con la Russia.

  Guido Germano PETTARIN (FI) ringrazia la deputata Giuseppina Occhionero per la relazione presentata che considera assai rilevante. Sottolinea inoltre l'importanza del ruolo giocato dalla Romania, anche grazie alla sua posizione geografica, nell'ambito della realizzazione delle politiche di vicinato nonché in vista di possibili allargamenti e ritiene che questo Paese abbia gestito Pag. 82il suo turno semestrale di Presidenza in modo tanto efficace quanto discreto. Osserva che sarebbe interessante conoscere più approfonditamente se dalla conferenza sono desumibili elementi informativi concernenti, in prospettiva, le due prossime presidenze di turno considerando che il nostro Paese potrebbe essere particolarmente interessato da quella croata.

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) osserva che la comune valutazione emersa dalla conferenza è che le elezioni di maggio saranno un test cruciale per capire il futuro dell'Unione, e che resta centrale la questione dei rapporti con i Paesi interessati all'allargamento e comunque la rilevanza delle politiche di partenariato.

  La Commissione prende atto.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 9.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.45 alle 9.50.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 9 maggio 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta, Simone Valente.

  La seduta comincia alle 10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che, come convenuto nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 7 maggio 2019, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-02074 Rossello: Sull'adeguamento del diritto interno rispetto alle procedure di infrazione europee pendenti a carico dell'Italia.

  Simona VIETINA (FI) illustra l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmataria.

  Il Sottosegretario Simone VALENTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Guido Germano PETTARIN (FI) intervenendo in replica, in qualità di cofirmatario, ringrazia il rappresentante del Governo e si dichiara solo parzialmente soddisfatto per la risposta fornita malgrado questa dimostri come il tema sia sentito e che si intenda porre rimedio alla problematica sollevata. Osserva infatti che non sembra che la questione venga affrontata dal Governo nel suo complesso, evidenziando come, a suo avviso, non vi sia tanto un problema di come risolvere le procedure aperte, ma di come queste andrebbero evitate a monte. Sottolinea infatti che vi è qualcosa che non funziona nella fase di formazione della normativa europea, quindi nello svolgimento della cosiddetta fase ascendente. Ricorda peraltro che proprio nell'odierna seduta è iniziato l'esame della Comunicazione della Commissione europea intitolata «Legiferare meglio: bilancio e perseveranza nell'impegno (COM(2019)178» con la quale si traccia un bilancio delle iniziative prese nel periodo 2015-2018 per tali finalità e ove uno dei punti qualificanti riguarda la promozione di un'interpretazione comune della sussidiarietà e proporzionalità. Osserva al riguardo che in Italia vi sono di fatto ventidue legislatori, considerando anche gli organi territoriali con potestà legislativa, e che risulta quindi decisivo garantire una qualità di legislazione di alto livello idonea al fine di evitare l'apertura di procedure di infrazione per violazione della normativa europea o per il mancato recepimento di essa. Conclude ribadendo Pag. 83che la domanda che ci si deve porre attiene a come affrontare il futuro piuttosto che il passato.

5-02075 De Luca: Sullo stato delle procedure di infrazione europea a carico dell'Italia.

  Marina BERLINGHIERI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Simone VALENTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Piero DE LUCA (PD), replicando, esprime profonda delusione per la risposta del rappresentante del Governo, che ritiene insoddisfacente, e soprattutto per la politica dell'Esecutivo che, a suo avviso, negli ultimi undici mesi, cioè da quando è in carica, ha di fatto prodotto un aumento del numero delle procedure di infrazione a danno dell'Italia, praticamente al ritmo di una nuova infrazione al mese. Ritiene che ciò sia frutto di una profonda incapacità a governare il Paese, peraltro dimostrata anche dall'aver nominato un Ministro per gli affari europei, ora non più in carica, che è stato molto poco presente, per sua stessa ammissione, a Bruxelles. Rimarca che tale incapacità continua a essere evidente considerando che non è stato ancora nominato un nuovo Ministro per gli affari europei, cosa che stigmatizza ritenendo insopportabile che un Paese come l'Italia non abbia ancora un Ministro nel pieno dei poteri o un Sottosegretario con una delega piena in materia. Teme, inoltre, che alle attuali procedure di infrazione pendenti se ne possono aggiungere altre legate al quadro macroeconomico italiano. Sottolinea che la recente manovra di bilancio, a suo avviso, non è idonea ad affrontare problematiche profonde quali la disoccupazione, il deficit e il debito pubblico che risultano tutte caratterizzate da un trend in crescita; in tal senso ritiene vi sia il rischio molto concreto che per evitare procedure di infrazione per eccessivo disavanzo, che comporterebbero oneri molto pesanti a carico della finanza pubblica, l'unico modo che resti al Governo sia quello di aumentare le aliquote IVA.

5-02076 Scerra: Priorità del Governo per la definizione dell'Agenda strategica dell'Unione europea per il periodo 2019-2024.

  Filippo SCERRA (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il Sottosegretario Simone VALENTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Francesca GALIZIA (M5S) intervenendo in replica, in qualità di cofirmataria dell'interrogazione in titolo, ringrazia il rappresentante del Governo per l'esaustiva risposta che ha voluto fornire nonché per l'impegno dell'Esecutivo a realizzare condizioni maggiormente favorevoli in materia di lavoro e sostegno all'occupazione. Ritiene infatti che il Governo in carica stia dimostrando particolare sensibilità e dedizione al mondo del lavoro e alle fasce deboli e abbia assunto misure concrete a difesa dei lavoratori che, partendo dal decreto cosiddetto «dignità», passano per l'istituzione del reddito di cittadinanza e proseguono con la futura definizione di un salario minimo per i lavoratori. Sottolinea che una delle sfide più importanti da vincere, per l'Unione europea, è quella della crescita e dell'occupazione stabilendo così le condizioni per la piena realizzazione di quanto prefigurato nel «pilastro sociale europeo». Ritiene infatti che la vera sfida dell'Italia e dell'Unione europea riguardi l'abbandono delle politiche di austerità e l'incremento degli investimenti. Per tale motivo crede che sia essenziale portare al centro del dibattito europeo la riaffermazione che il lavoro è un diritto fondamentale e che l'istituzione di un salario minimo europeo costituisca un obiettivo programmatico da perseguire.

  Sergio BATTELLI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 10.25.

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