CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 maggio 2019
184.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 173

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 8 maggio 2019. — Presidenza del vicepresidente Andrea CRIPPA.

  La seduta comincia alle 9.30.

DL 22/2019: Misure urgenti per assicurare sicurezza, stabilità finanziaria e integrità dei mercati, nonché tutela della salute e della libertà di soggiorno dei cittadini italiani e di quelli del Regno Unito, in caso di recesso di quest'ultimo dall'Unione europea.
C. 1789 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 maggio 2019.

  Andrea CRIPPA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore, deputato Olgiati, ha illustrato i contenuti del disegno di legge ed è iniziato il dibattito.
  Ricorda altresì che, in relazione alla calendarizzazione del provvedimento in Assemblea a partire da lunedì 13 maggio e come convenuto nell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltosi ieri, la Commissione è chiamata a rendere il parere di competenza entro la giornata odierna sul testo trasmesso dal Senato, ferma restando la possibilità – ove ve ne siano le condizioni e i gruppi lo richiedano – di riconvocarla sul testo che sarà licenziato dalla VI Commissione in esito alla votazione delle proposte emendative, qualora le modifiche eventualmente apportate in sede referente incidano sulle competenze della Commissione.

  Guido Germano PETTARIN (FI), considerato che le vicende riguardanti la cosiddetta Brexit risultano in continua evoluzione, chiede al relatore di fornire ulteriori aggiornamenti sugli aspetti che sono più strettamente collegati al provvedimento in esame.

  Riccardo OLGIATI (M5S), relatore, con riferimento ai chiarimenti richiesti dall'onorevole Pettarin, rinvia alla relazione svolta nella seduta di ieri in cui ha segnalato i diversi aspetti del provvedimento Pag. 174che contiene le misure che il Governo ritiene necessarie alla tutela dei nostri cittadini e imprese nel caso che l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea avvenga senza accordo. Con riferimento alle osservazioni svolte dalla deputata Rossini nella seduta di ieri, in riferimento al rafforzamento dei servizi consolari italiani in Gran Bretagna, segnala che la questione è all'attenzione della III Commissione su iniziativa delle stesse forze di maggioranza. Con riferimento alle altre due questioni evidenziate dalla deputata Rossini, relative alla equipollenza dei titoli di studio e al rilascio della carta d'identità elettronica ai cittadini italiani residenti nel Regno Unito, rileva che esse afferiscono all'ambito di competenza di altre Commissioni parlamentari, rispettivamente la VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione) e la I Commissione (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni), rinviando a tali sedi per un ulteriore approfondimento. Sottolinea, peraltro, che il vasto articolato del provvedimento all'esame è assai dettagliato e ritiene che esso sia idoneo a coprire tutti gli aspetti problematici che risulterebbero conseguenti ad un'eventuale uscita del Regno Unito dall'Unione europea senza accordo. Preannuncia quindi di essere già pronto a formulare una proposta di parere a conclusione del dibattito.

  Marina BERLINGHIERI (PD), osserva che, da un punto di vista generale, al momento è possibile effettuare valutazioni solo ipotetiche giacché si saprà con certezza cosa accadrà in Gran Bretagna soltanto alla fine di ottobre. Osserva che quanto sta succedendo nel Regno Unito dovrebbe fare riflettere sulle conseguenze del sovranismo, propugnato da soggetti come il Primo ministro ungherese, Viktor Orbán, la Presidente del Rassemblement national francese, Marine Le Pen, e la stessa Lega che sta causando una grave incertezza nel Regno Unito e nell'Europa intera. Ricorda che la Brexit è il frutto avvelenato di una pianta seminata dalla destra britannica che ha sostenuto la possibilità per il Regno Unito, da solo, di competere meglio con attori quali Cina, Russia e Stati Uniti. Tuttavia segnala che questa illusione sta lentamente svanendo, come dimostrano, a suo avviso, i risultati elettorali delle recenti consultazioni amministrative in Gran Bretagna che vedono premiati alcuni partiti più francamente europeisti e puniti, lievemente, il Partito laburista e, vistosamente, il Partito conservatore. Crede quindi che sia opportuno riflettere su quanto il cosiddetto sovranismo comporti conseguenze estremamente negative nonché su quanto esso sia dannoso, in specie, per i nostri connazionali nel Regno Unito. Osserva con preoccupazione, per quanto riguarda l'assetto del Governo italiano, che di fronte alle vaste problematiche che si apriranno nell'immediato futuro non è ancora noto chi sarà il Ministro per gli affari europei che dovrà occuparsi di tutelare gli interessi italiani e stigmatizza i comportamenti opportunistici e le scelte estemporanee della maggioranza dettati dal desiderio di guadagnare voti senza preoccuparsi delle conseguenze dettate da necessità contingenti senza una visione strategica.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.), in replica a quanto riferito dal relatore, sulla questione relativa alla carta d'identità elettronica ricorda che il Ministro degli esteri e della cooperazione internazionale, in occasione dell'interrogazione a risposta scritta presentata dalla senatrice Garavini e pubblicata il 19 giugno 2018, aveva assunto un impegno prioritario illustrando le diverse fasi necessarie per la soluzione delle problematiche sollevate. Ritiene quindi che sia giunto il momento di attuare quanto promesso, anche e soprattutto considerato quanto tutto ciò sia utile per i cittadini italiani coinvolti.

  Piero DE LUCA (PD), da un punto di vista generale ritiene che il provvedimento in esame, volto ad evitare possibili conseguenze negative connesse alla Brexit senza accordo, avrebbe dovuto essere adottato già da molto tempo, segnalando che l'Italia è l'ultimo paese ad avere adottato una regolamentazione al riguardo mentre, ad Pag. 175esempio, Francia e Germania si sono dotati di strumenti analoghi già da parecchi mesi. Da un punto di vista prettamente politico sottolinea invece che l'Italia, sulla Brexit è, di fatto, inesistente nel panorama europeo. Ricorda, infatti, che, mentre la Prima Ministra britannica, Theresa May, ha incontrato il Presidente francese, Emmanuel Macron, e la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, nessun incontro ha svolto con il Presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte. Ritiene che un'ulteriore conferma che l'Italia sia sparita dal quadro politico europeo sia rappresentata dal mancato coinvolgimento del nostro Governo al vertice informale che il Primo ministro belga, Charles Michel, ha convocato e svolto nell'immediata vigilia del Consiglio europeo del 10 aprile scorso nel quale si decidevano le sorti del Regno Unito e del suo travagliato abbandono dell'Unione europea. Ribadisce che l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea per l'Italia avrebbe conseguenze particolarmente onerose, considerando che il saldo degli scambi tra i due Paesi registra dieci miliardi di euro a vantaggio dell'Italia, somma che sarà messa a repentaglio, e comunque limata, dai futuri prevedibili dazi doganali. Ricorda altresì che la problematica coinvolge molte migliaia di cittadini italiani cosa che ha determinato il suo gruppo a sottolineare la necessità che i servizi consolari italiani siano fortemente rafforzati nonché a valutare ogni possibile misura che scongiuri ulteriori danni in materia di trasporti, porti e aeroporti. Osserva che alimentare demagogicamente il sovranismo non solo sia dannoso in sé, ma avvenga in maniera estremamente superficiale, senza tenere conto degli interessi economici del nostro Paese. È peraltro dell'avviso che la libera scelta democratica fatta dagli elettori britannici sia del tutto legittima cosa però che non può impedire di giudicarla, quanto agli esiti, negativamente. Evidenzia infine come la consistenza dei danni sarà, a suo avviso, tanto più grande quanto maggiore è l'inconsistenza della politica del Governo italiano nel tutelare gli interessi del Paese.

  Riccardo OLGIATI (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole sul provvedimento in titolo (vedi allegato).

  Guido Germano PETTARIN (FI), osserva che essere arrivati solo ora a definire un provvedimento come quello all'esame potrebbe, paradossalmente, costituire un vantaggio visto che la tematica dell'uscita del Regno Unito è in continua evoluzione e non se ne conoscono ancora i precisi dettagli. Rileva tuttavia che il suo gruppo non può dirsi politicamente soddisfatto in considerazione dell'inconsistente ruolo giocato dall'Italia in Europa che non è sufficiente a sostenere l'effettiva portata dei contenuti del provvedimento e tale da rendere difficile la completa tutela degli interessi nazionali. Sottolinea, infatti, che gli interessi economici in gioco tra Gran Bretagna e Italia sono stati, a suo avviso molto sottovalutati, rilevando che un tale comportamento politico si è verificato anche in altre occasioni e verso altri Paesi come, ad esempio, nei confronti della Francia con la quale l'Italia si trova in difficoltà sulla questione relativa alla realizzazione del TAV Torino-Lione, pur essendo questo Paese un nostro assai importante partner economico e commerciale. Osserva che al momento non sono ancora del tutto mature le condizioni per esprimere un voto da parte del suo gruppo e chiede quindi una breve sospensione della seduta per valutare politicamente il definitivo orientamento da assumere in questa sede.

  Andrea CRIPPA, presidente, concorde la Commissione, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 9.50, è ripresa alle 10.05.

  Guido Germano PETTARIN (FI) dopo aver ringraziato la presidenza per aver voluto disporre la sospensione della seduta richiesta dal suo gruppo, annuncia che il gruppo Forza Italia esprimerà un voto di astensione sulla proposta di parere Pag. 176del relatore. Rimarca in proposito che il gruppo non si ritiene soddisfatto del contenuto del provvedimento osservando, peraltro, che ben difficilmente un qualsiasi altro provvedimento avrebbe potuto soddisfare completamente le esigenze fin qui emerse. Sottolinea che con l'astensione non si intende comunque negare il necessario supporto rispetto ad una materia che vedrà il suo gruppo sempre pronto a fornire il proprio apporto costruttivo e a seguire con attenzione ogni aggiornamento della situazione, auspicando che la Commissione possa continuare ad occuparsi della materia. Conclude sottolineando che, tra i molti danni causati, la Brexit ha comunque prodotto l'effetto positiva di aver mostrato quanto essa sia dannosa per tutti e soprattutto per chi rinuncia a far parte dell'Unione europea.

  Andrea CRIPPA, presidente, ricorda che ogni opportuno approfondimento sulle tematiche richiamate nei precedenti interventi potrà essere realizzato anche nell'ambito dei lavori dell'indagine conoscitiva «Sui negoziati relativi alla Brexit e sul relativo impatto per l'Italia» in corso presso le Commissioni riunite III (Affari esteri e comunitari) e XIV (Politiche dell'Unione europea).

  Angela IANARO (M5S), sottolinea che la posizione del suo gruppo è assai distante da quella espressa dal gruppo Forza Italia. Ritiene inoltre che, vista la situazione di estrema incertezza relativamente alla Brexit, essere arrivati, come è stato detto, «in ritardo» costituisce un vantaggio perché in tal modo si sono potute affrontare tematiche più vaste analizzandole più approfonditamente. Ricorda peraltro che il provvedimento all'esame reca disposizioni volte ad affrontare problematiche solo eventuali, e cioè quelle che sorgerebbero se l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea avvenisse senza accordo, cioè con il cosiddetto no deal.
  In replica a quanto detto circa il peso politico dell'Italia in Europa, intende sottolinea come i sintomi delle malattie quasi si manifestano originano da processi avviati tempo prima. In tal senso ritiene che sia inaccettabile imputare all'attuale Governo colpe che trovano origine nel passato ed è dell'avviso che l'attuale peso politico dell'Italia sia frutto di condotte ascrivibili ai Governi precedenti e non all'attuale maggioranza. Conclude annunciando il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.) annuncia voto favorevole sulla proposta di parere formulata dal relatore. Osserva che l'occasione è favorevole per svolgere talune considerazioni. Innanzitutto sottolinea che il provvedimento all'esame mira a tutelare gli interessi delle aziende italiane e dei cittadini italiani nel Regno Unito nel caso l'uscita di quest'ultimo dall'Unione europea avvenga senza accordo: rimarca che non è ancora noto quale sarà il finale della vicenda e che quindi è possibile che altri provvedimenti dovranno essere adottati. Rileva tuttavia che, dalla semplice lettura del testo all'esame, si evince con chiarezza come i rapporti tra Gran Bretagna e Italia siano intrecciati così strettamente che per scioglierli c’è la necessità di esercitare notevoli sforzi, anche normativi. Segnala che questa è anche l'occasione per osservare la prima vera crisi europea con tutte le conseguenze del caso, e ricorda che i suoi esiti preoccupano fortemente anche gli stessi conservatori britannici che ne hanno provocato l'origine. Sottolinea inoltre, circa la credibilità politica dell'Italia, che essa cammina sulle gambe delle persone e non sulla politica in senso formale anche se, inevitabilmente, il dialogo politico internazionale è tenuto dal Governo. Ritiene opportuno svolgere un'ultima riflessione sulla vicenda del referendum britannico da cui tutto è partito. Crede, per come si è evoluta la situazione, che sia dimostrato come lo strumento referendario debba essere utilizzato con ragionevole cautela in quanto esso produce scelte di tipo binario, di per sé nettissime, che però difficilmente tengono in debito conto tutte Pag. 177le conseguenze che ne scaturiscono. Conclude ribadendo che è la stessa importanza dello strumento referendario a doverci far riflettere con giudizio circa il suo utilizzo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 10.15.

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