CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 aprile 2019
177.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 148

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 17 aprile 2019. — Presidenza del vicepresidente Davide TRIPIEDI.

  La seduta comincia alle 9.35.

Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2, e Allegati.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 16 aprile 2019.

  Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai sensi dell'articolo 118-bis del Regolamento, del Documento di economia e finanza 2019, ai fini dell'espressione del parere di competenza alla V Commissione.
  Ricorda che, avendo nella seduta di ieri il relatore, onorevole Tucci, svolto la sua relazione, nella seduta odierna la Commissione procederà all'espressione del parere.
  Invita quindi il relatore a illustrare la sua proposta di parere (vedi allegato 1).
  Segnala, infine, che i deputati del gruppo Partito Democratico hanno presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2).

  Riccardo TUCCI (M5S), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Debora SERRACCHIANI (PD), dopo avere ricordato che il gruppo Partito Democratico ha presentato una proposta di parere contrario, alternativa a quella del relatore, osserva che con il DEF, che espone stime delle grandezze di finanza pubblica e del quadro macroeconomico ulteriormente peggiorate rispetto a quelle precedenti, il Governo sembra aver preso finalmente coscienza della realtà. Ritiene, tuttavia, che la responsabilità del quadro in peggioramento non vada attribuita esclusivamente ai fattori internazionali, che certamente hanno un ruolo, ma, soprattutto, alle scelte sbagliate operate dall'Esecutivo. In particolare, citando i dati più recenti dell'ISTAT, dell'INPS, di diversi centri studi e delle organizzazioni sindacali, osserva che la perdita di circa centosedicimila posti di lavoro sia riconducibile al cosiddetto «decreto Dignità», che, ponendo limiti alla stipula di contratti a tempo determinato, dopo un primo effetto positivo in termini di stabilizzazioni, presto esauritosi, sta ora dispiegando le sue conseguenze negative a carico soprattutto dei giovani, ai quali tali contratti non vengono rinnovati e che si ritrovano senza un lavoro. Il DEF dà conto anche dell'aumento, nel periodo 2019-2022, del tasso di disoccupazione e della riduzione del tasso degli inattivi. Quest'ultimo, in particolare, si riduce perché, evidentemente, chi prima non cercava neppure lavoro ha deciso di presentarsi ai centri per l'impiego, probabilmente per accedere al Reddito di Cittadinanza. I dati del DEF dimostrano il fallimento anche delle altre misure adottate dal Governo. Il tasso di sostituzione di coloro che accedono al pensionamento grazie a Quota 100 è appena dello 0,5 per cento, rivelando l'infondatezza delle aspettative di ricambio generazionale sbandierate dalla maggioranza. Anche l'effetto del Reddito di Cittadinanza sui consumi appare trascurabile. Assolutamente non trascurabile, invece, è l'onere finanziario addossato al Paese per il finanziamento di tali misure, pari a ben 60 miliardi di euro nel periodo dal 2019 al 2022. Occorre, pertanto, cambiare strategia, prendendo esempio anche da quanto fanno altri Paesi, come la Polonia, che ha deliberato un taglio di 2,5 miliardi di euro dell'imposizione fiscale. Infine, mette in guardia il Governo dall'illusione che la prossima manovra di finanza pubblica sarà più facile grazie al favore di un quadro europeo mutato a seguito delle elezioni di maggio per il rinnovo del Parlamento europeo. Non sarà così, perché, a prescindere dalla maggioranza che emergerà da tali elezioni, nessuno potrà aiutare l'Italia a risolvere problemi che sono innanzitutto suoi e per risolvere i quali che dovrà adottare misure durissime, a spese dei suoi cittadini.

  Paolo ZANGRILLO (FI), preannunciando il voto contrario del gruppo Forza Italia sulla proposta di parere del relatore, ritiene che il DEF fornisca la fotografia della situazione drammatica in cui versa il Paese, a cui la maggioranza, Pag. 150apparentemente coesa, ma, in realtà, divisa tra le due anime che la compongono, ha imposto provvedimenti che non hanno dato sin qui, né daranno in futuro, gli effetti sperati. Il quadro tendenziale delle principali grandezze di finanza pubblica restituisce una realtà sconfortante e l'incapacità del Governo di assumere le decisioni necessarie a invertire la tendenza. Anzi, i più volte citati decreti-legge «Crescita» e «Sblocca-cantieri», approvati dal Consiglio dei ministri con la formula «salvo intese» e a cui sono attribuiti effetti di stimolo dell'economia, non solo non sono ancora stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale, ma non sono nemmeno giunti all'attenzione del Presidente della Repubblica, che ha dovuto, a quanto si legge sui quotidiani oggi in edicola, richiamare il Governo a un ricorso allo strumento della decretazione d'urgenza più aderente al dettato costituzionale. Il DEF, inoltre, fornisce stime sul miglioramento del quadro macroeconomico al termine del periodo di previsione, senza tuttavia spiegarne i motivi o esplicitare le misure che il Governo ha intenzione di adottare. L'unica cosa che appare pressoché certa, stando al tenore letterale del Documento, è l'aumento dell'IVA, che tuttavia non basterà a fornire interamente copertura ai circa 60 miliardi che sarà necessario reperire a fine anno. Venendo, infine, ai temi di stretto interesse della Commissione, rileva che il Governo ha fondato il rilancio dell'economia e la lotta alla disoccupazione sul Reddito di Cittadinanza e sulla Pensione di Cittadinanza, i cui effetti previsti dal DEF sono di molto inferiori a quelli auspicati dalla maggioranza. Ancora una volta, pertanto, si dimostra che quelli del Governo, lungi dall'essere programmi credibili, sono solo sogni e che la realtà del Paese è drammatica. Invita, pertanto, la maggioranza a prenderne coscienza e a smettere di fare proclami e di parlare per slogan, adottando finalmente provvedimenti seri e in linea con le reali necessità dell'Italia.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU) osserva che la stima fornita dal DEF sulle principali variabili di finanza pubblica, con particolare riferimento alla riduzione dell'avanzo primario e all'aumento del disavanzo e dell'indebitamento, spiega per quale motivo sarà necessario affrontare con decisione il problema del debito, in quanto, nonostante l'aiuto che la BCE potrà continuare a fornire, si riducono progressivamente i margini per una politica espansiva. Dichiara di comprendere la preoccupazione espressa dai colleghi sulla possibilità che il Governo, stretto dalla necessità di reperire risorse aggiuntive a fine anno, scelga di lasciare che aumentino le aliquote IVA. Tale decisione avrebbe sicuramente gli effetti positivi di spostare la tassazione dalle persone ai consumi, di gravare anche sulle imprese che importano beni in Italia, nonché di permettere un modesto aumento dell'inflazione e, di conseguenza, del deflatore del PIL, con effetti di riduzione del debito, ma essa avrebbe, al contempo, lo svantaggio enorme di scaricare il peso maggiore dei sacrifici sulla parte più debole del Paese, aggravandone le condizioni. Sottolinea, infatti, che, come risulta dal DEF, il tasso di crescita del Mezzogiorno è stimato inferiore allo zero e che il volume degli investimenti pubblici, quantificato nell'1,9 per cento del PIL, al valore minimo nella storia della Repubblica, non sarà certo in grado di stimolare la crescita dell'occupazione in questa parte dell'Italia. Ulteriori effetti regressivi avrebbe il ricorso, in corso d'anno, dato per certo dallo stesso DEF, alla clausola di salvaguardia di 2 miliardi di euro, a causa dello scostamento dai valori programmati, che, a quanto è dato capire dovrebbe essere realizzato attraverso tagli ai trasferimenti al trasporto pubblico locale e alla sanità. Quello che colpisce, infatti, nel Documento in esame, è la mancanza di scelte chiare da parte del Governo, in ordine alle politiche che intende intraprendere e ai provvedimenti concreti che pensa di adottare. La scelta in proposito è una responsabilità del Governo, che non deve illudersi di un Pag. 151maggiore favore delle istituzioni europee e delle maggioranze politiche che emergeranno dalle elezioni di maggio. Auspica, pertanto, che il Governo non fugga dalla responsabilità di compiere tali scelte e invece, prendendo atto finalmente della drammatica realtà del Paese, adotti provvedimenti seri ed efficaci, senza ripetere gli errori commessi nell'ultima manovra di bilancio.

  Marco LACARRA (PD), richiamandosi all'intervento della collega Serracchiani e constatando il silenzio con il quale i deputati della maggioranza ascoltano le osservazioni dei colleghi intervenuti, esprime la sua preoccupazione per le difficoltà dell'economia italiana evidenziate dal DEF e attribuite, dalla maggioranza, soprattutto a responsabilità esterne. Rileva anche la contraddittorietà del Governo che, da un lato, per bocca del Ministro Tria, assicura che sono allo studio misure per incentivare i consumi e, dall'altro, lascia intendere che a fine anno saranno aumentate le aliquote IVA. È invece importante ridare credibilità all'Italia, abbandonando le politiche adottate finora, che stanno spaventando gli investitori esteri. Si appella, pertanto, alla sensibilità dei colleghi del Movimento5Stelle, che dovrebbero compiere un atto di coraggio e correre il rischio di subire anche provvedimenti punitivi da parte dei loro dirigenti, per spingere la propria maggioranza verso politiche più credibili e più efficaci.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S) ritiene che i colleghi sin qui intervenuti abbiano fornito una lettura della realtà solo parziale. Infatti, nessuno ha parlato degli effetti positivi sul piano sociale, certificati dai dati dell'INPS; dei provvedimenti adottati dal Governo. Rivendica, quindi, l'importanza del Reddito di Cittadinanza, che costituisce un grande investimento per cambiare radicalmente la situazione sociale di larghe fasce di cittadini, sebbene i suoi risultati debbano ancora dispiegarsi pienamente.

  Pasquale CANNATELLI (FI), rifacendosi all'intervento del collega Cubeddu, invita la maggioranza ad abbandonare finalmente la propaganda e gli slogan elettorali e a dire la verità agli italiani, indicando con chiarezza le priorità che si intendono perseguire e le misure che si intendono adottare. Esprime, quindi, il suo forte rammarico per le condizioni in cui versa il Paese, che non merita, a suo giudizio, un tale modo di governare.

  Paolo ZANGRILLO (FI), intervenendo per ulteriori precisazioni, ribadisce la necessità che il Governo, dopo avere ottenuto il consenso, consideri realisticamente la situazione del Paese e si assuma le dovute responsabilità nei confronti dei cittadini. Sottolinea che il mondo produttivo giudica assai negativamente le misure fin qui adottate dal Governo, che si ostina, per malafede o ignoranza, a decantare gli effetti, ad esempio, del cosiddetto «decreto Dignità», senza voler vedere i danni che ha provocato e continua a provocare al sistema delle imprese. Infatti, la riduzione della flessibilità nei rapporti di lavoro comporta l'effetto voluto di quello voluto, cioè minori spazi per la stabilizzazione dei dipendenti, ai quali i datori di lavoro non rinnovano i contratti a causa dell'irrigidimento della disciplina e del pericolo concreto di incorrere in contenziosi. Sollecita quindi una pronta inversione di rotta, prima che la situazione del Paese precipiti irrimediabilmente.

  Carmela BUCALO (FdI), concordando con il collega Zangrillo, dichiara di non vedere come misure quali il Reddito di Cittadinanza possano risollevare il Paese dalla crisi in cui è precipitato. Sarebbe necessario, invece, dare impulso agli investimenti e varare una nuova politica industriale, due interventi che mancano totalmente nel DEF e che, invece, costituirebbero l'unico modo per invertire la tendenza del nostro sistema economico.

  Serse SOVERINI (Misto-CP-A-PS-A) osserva che, se è vero che, secondo le statistiche, metà dei lavoratori a tempo Pag. 152determinato sono stati stabilizzati grazie al cosiddetto «decreto Dignità», esse, a saperle leggere, dimostrano anche che l'altra metà dei lavoratori ha perso l'occupazione per il mancato rinnovo del contratto, con un effetto che era stato anticipato dalle opposizioni, ma che non era stato ritenuto meritevole di correzione dalla maggioranza. Si unisce, quindi, ai colleghi intervenuti nel sollecitare una presa d'atto, da parte del Governo, della gravità della situazione e un'assunzione di responsabilità nei confronti degli italiani, ai quali la maggioranza deve indicare chiaramente quali interventi intende adottare per porvi rimedio.

  Davide TRIPIEDI, presidente, osserva che non sono i contratti a determinare l'aumento o la riduzione dell'occupazione, bensì gli investimenti.

  Carmela BUCALO (FdI) rileva che il presidente Tripiedi sembra concordare con le sue osservazioni sulla necessità di prevedere investimenti e non, come risulta dal DEF, ridurli.

  Davide TRIPIEDI, presidente, precisa che, a suo avviso, i giovani hanno sofferto le conseguenze più gravi delle politiche liberiste dei Governi precedenti.

  Riccardo TUCCI (M5S), relatore, ritiene che la responsabilità maggiore della situazione in cui versa il Paese sia imputabile ai Governi sostenuti dal Partito Democratico, che si sono susseguiti nella scorsa legislatura. A suo giudizio, il DEF si limita a fornire una chiave di lettura della realtà di natura contabile e non può tenere conto degli effetti positivi che si produrranno, per così dire, a cascata, con l'entrata in vigore del Reddito di Cittadinanza e di Quota 100, i quali, aumentando la capacità di spesa dei cittadini e permettendo l'accesso al mercato del lavoro dei giovani, stimoleranno la domanda interna.

  Carlo FATUZZO (FI) ritiene che le istituzioni europee, di qualunque maggioranza saranno espressione, non potranno non tenere conto della mancanza nel DEF di indicazioni utili alla correzione degli squilibri dell'economia italiana, imponendo, pertanto, una manovra di bilancio estremamente gravosa per i cittadini.

  Serse SOVERINI (Misto-CP-A-PS-A), intervenendo per precisare ulteriormente il suo pensiero, ritiene che l'Italia non abbia più credito presso le istituzioni europee e che non lo recupererà nemmeno se dovessero risultare vincitrici alle prossime elezioni le forze più vicine alla sensibilità della attuale maggioranza di Governo. Ribadisce la mancanza di prospettive del DEF e ritiene che la descrizione, fatta dal relatore, dell'effetto moltiplicatore del Reddito di Cittadinanza e di Quota 100 sia limitata al piano microeconomico, non allargandosi a una visione complessiva del sistema.

  Paolo ZANGRILLO (FI), intervenendo per ulteriori precisazioni, ritiene non più sostenibile, da parte della maggioranza, lo scarico della responsabilità della attuale situazione sui Governi precedenti. Il DEF, infatti, fornisce le previsioni del periodo 2019-2022, partendo da una esperienza di Governo già di quasi un anno. Dal momento che tali previsioni sono negative, ritiene si possa dire che il DEF muove da una posizione che sconta i danni già imputabili a tale anno di Governo, che si sommano a quelli lasciati in eredità dai Governi che lo hanno preceduto.

  Debora SERRACCHIANI (PD), intervenendo per ulteriori precisazioni, enumera i dati di finanza pubblica ascrivibili ai passati Governi, che certificano che il progressivo miglioramento della situazione economica ha subito una brusca inversione di tendenza quando il Governo è stato assunto dalla maggioranza Lega-Movimento 5 Stelle.

  Pasquale CANNATELLI (FI), intervenendo per ulteriori precisazioni, esorta i colleghi della maggioranza ad abbandonare la passione che mettono nei loro interventi, per guardare con realismo alla Pag. 153drammatica situazione dell'Italia e per prendere sul serio la responsabilità di assumere decisioni che, finalmente, possano portare a risultati positivi, specialmente per le giovani generazioni.

  Daniele MOSCHIONI (Lega) sottolinea che il cosiddetto «decreto Dignità» reca misure, come quelle per il contrasto alle delocalizzazioni, a favore del mondo produttivo, in quanto stimolano la concorrenza e puniscono gli abusi. Concordando sulla necessità di creare lavoro stabile, dichiara di non concordare con i colleghi che, a suo giudizio, danno un'interpretazione dei dati relativi ai contratti a tempo determinato solo parziale e, per questo, ingannevole. Contesta, quindi, l'insinuazione sulla presunta intenzione del Governo di lasciare aumentare le aliquote IVA, non coerente con l'impegno in senso contrario più volte dichiarato dalla maggioranza, che, con la legge di bilancio 2019, ne ha già bloccato l'aumento previsto per l'anno in corso. Venendo, quindi, alle misure per invertire la tendenza dell'economia italiana, ritiene che la strada preferibile sia la riduzione del carico fiscale, l'unica in grado di rilanciare la competitività delle imprese e di aumentare l'offerta di lavoro.

  Romina MURA (PD) sottolinea che lo stesso Ministro Tria, in audizione presso le Commissioni bilancio congiunte di Camera e Senato, ha appena dichiarato che una delle opzioni per reperire le risorse necessarie per riequilibrare i conti è proprio l'aumento delle aliquote IVA.

  Davide TRIPIEDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di parere favorevole del relatore, avvertendo che, in caso di sua approvazione, si intenderà preclusa la votazione della proposta alternativa di parere presentata dai deputati del gruppo Partito Democratico.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 1).

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015.
C. 1648 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 16 aprile 2019.

  Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla III Commissione (Esteri), del disegno di legge n. 1648 Governo, recante: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Kazakhstan, dall'altra, con allegati, fatto ad Astana il 21 dicembre 2015.
  Ricorda che, avendo nella seduta di ieri il relatore, onorevole Caffaratto, svolto la sua relazione, nella seduta odierna la Commissione procederà all'espressione del parere.
  Invita il relatore, onorevole Caffaratto, a illustrare la sua proposta di parere.

  Gualtiero CAFFARATTO (Lega), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 11.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 17 aprile 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 15.05.

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Indagine conoscitiva sul riordino del sistema della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, nella prospettiva di una maggiore efficacia delle azioni di contrasto al lavoro irregolare e all'evasione contributiva.
(Deliberazione di un'integrazione del programma).

  Andrea GIACCONE, presidente, ricorda che l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione dello scorso 4 aprile, ha convenuto sull'opportunità di integrare il programma dell'indagine conoscitiva sul riordino del sistema di vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria a seguito delle modifiche introdotte dal decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 149, nella prospettiva di una maggiore efficacia delle azioni di contrasto al lavoro irregolare e all'evasione contributiva, deliberato nella seduta del 30 gennaio 2019.
  In particolare, in tale sede si è convenuto sull'opportunità di procedere anche all'audizione di associazioni rappresentative degli ispettori del lavoro, originariamente non prevista nel programma deliberato dalla Commissione sulla base del quale era stata acquisita l'intesa del Presidente della Camera.
  Essendo stata acquisita la necessaria intesa del Presidente della Camera, è ora possibile procedere alla formale deliberazione dell'integrazione del programma.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera l'integrazione del programma dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.30.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 17 aprile 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 15.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Andrea GIACCONE, presidente, ricorda che la pubblicità dell'odierna seduta di svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Ne dispone, pertanto, l'attivazione.

5-01961 Serracchiani: Mancato perfezionamento della nuova convenzione tra le parti sociali, l'INPS e l'INL in materia di certificazione della rappresentanza delle organizzazioni sindacali.

  Debora SERRACCHIANI (PD) illustra il suo atto di sindacato ispettivo, volto a conoscere dal Governo le ragioni per le quali non si è giunti al perfezionamento della nuova convenzione, sottoscritta nel luglio 2018 dalle organizzazioni sindacali e datoriali, dall'INPS e dall'Ispettorato nazionale del lavoro, finalizzata alla certificazione della rappresentanza delle organizzazioni sindacali per la contrattazione collettiva nazionale di categoria.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Debora SERRACCHIANI (PD) constata che il sottosegretario non ha fornito risposta alla questione posta nel suo atto di sindacato e, inoltre, ritiene infondata l'esigenza, dallo stesso rappresentata, di verificare l'evolversi di una situazione in Pag. 155continuo mutamento, dal momento che la certificazione, di cui il perfezionamento della convenzione costituisce necessario presupposto, riguarda organizzazioni abilitate alla contrattazione riferita, come è noto, ad un periodo di tre anni, la quale riveste, pertanto, un carattere sufficientemente stabile.

5-01962 Polverini: Iniziative, anche normative, per la tutela e la stabilizzazione dei lavoratori del bacino «Emergenza Palermo ex Pip» di cui all'articolo 19 della legge regionale n. 30 del 1997 della Regione Siciliana.

  Renata POLVERINI (FI) illustra la sua interrogazione, con la quale si chiede al Governo quali misure intenda adottare in favore dei lavoratori del bacino «Emergenza Palermo ex Pip», nel caso in cui la Corte Costituzionale dovesse dichiarare l'illegittimità costituzionale della norma regionale, impugnata dal Governo, che prevede la stabilizzazione di tali lavoratori con contratto a tempo indeterminato presso la società regionale Resais S.p.a..

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Renata POLVERINI (FI), dopo aver sottolineato, in base alla sua esperienza di amministratore regionale, l'anomalia della impugnazione della legge regionale da parte del Governo, e auspicando il rigetto del ricorso statale da parte della Corte costituzionale, prende atto dell'impegno, ribadito dal sottosegretario, a lavorare per la stabilizzazione dei lavoratori interessati, dopo che si saranno esauriti gli ammortizzatori sociali loro spettanti.

5-01963 Vizzini: Situazione dei dipendenti del gruppo «Roberto Cavalli».

  Gloria VIZZINI (M5S) illustra l'atto di sindacato ispettivo in titolo, riguardante i lavoratori del gruppo «Roberto Cavalli», la cui attività risulta fortemente ridimensionata nella attuale fase di incertezza, in cui l'azienda deve scegliere se presentare una proposta di concordato preventivo o, in alternativa, una domanda di accordo di ristrutturazione dei debiti.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Gloria VIZZINI (M5S), ringraziando il sottosegretario, si dichiara soddisfatta della risposta, dal momento che il Governo ha preso in carico la situazione dei dipendenti del gruppo «Roberto Cavalli», e auspica che l'attenzione sul caso continui a essere elevata.

5-01964 Murelli: Iniziative per la salvaguardia dei livelli occupazionali delle società Linkra S.r.l. e Compel Electronics S.p.A.

  Eva LORENZONI (Lega), in qualità di cofirmataria dell'atto di sindacato ispettivo, ne illustra sinteticamente i contenuti.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 7).

  Eva LORENZONI (Lega) ringrazia il sottosegretario, dichiarandosi soddisfatta della risposta fornita.

  Andrea GIACCONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.55.

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