CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 16 aprile 2019
176.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 157

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 16 aprile 2019.

Audizioni nell'ambito dell'esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 1 Iniziativa popolare, C. 457 Saltamartini, C. 470 Benamati, C. 526 Crippa, C. 587 Consiglio Regionale delle Marche, C. 860 Epifani e C. 1333 Polidori, recanti «Modifiche all'articolo 3 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, in materia di disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali» di rappresentanti del Consiglio nazionale dei centri commerciali (CNCC).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.45 alle 13.20.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 16 aprile 2019. — Presidenza del vicepresidente Luca CARABETTA.

  La seduta comincia alle 13.20.

Documento di economia e finanza 2019.
Doc. LVII, n. 2 e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Luca CARABETTA, presidente e relatore, ricorda che la X Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere, per le Pag. 158parti di competenza, sul Documento di economia e finanza 2019 (Doc. LVII, n. 2).
  Espone, quindi, in sintesi, i contenuti del Documento che interessano la Commissione. Con riguardo alle politiche in tema di concorrenza e di sostegno alle imprese, rileva che nel Documento il Governo, in ottemperanza alla Raccomandazione n. 2 formulata nei confronti dell'Italia dal Consiglio dell'Unione europea nel mese di luglio 2018, preannuncia l'adozione, entro il 2019, di una nuova legge annuale sulla concorrenza e di nuove iniziative legislative per la tutela e la promozione di un'equa concorrenza, la revisione delle concessioni pubbliche e il potenziamento delle autorità di regolazione. Con riferimento alle misure di sostegno alle imprese, esse vengono prevalentemente orientate a sostenerne crescita e competitività, attraverso la ripresa degli investimenti e lo sviluppo tecnologico del tessuto imprenditoriale italiano, caratterizzato in prevalenza da realtà produttive piccole e medie. Il Programma nazionale di riforma (PNR) evidenzia la necessità di ridurre in maniera sostanziale le barriere agli investimenti, sia pubblici che privati, in linea con le osservazioni formulate dalla Commissione europea nel Country Report del 27 febbraio 2019, riguardante l'Italia. A questo riguardo, il Governo ritiene opportuno agire su diversi fronti, con politiche di accesso al credito per le imprese, di alleggerimento del carico amministrativo e di sostegno al tessuto imprenditoriale nella sua posizione sull'estero. Il Governo, in particolare, intende dare priorità alle seguenti politiche: la tutela del Made in Italy e la promozione dell'internazionalizzazione delle imprese italiane; il rafforzamento del venture capital e del cosiddetto Piano Impresa 4.0; la promozione dell'innovazione tecnologica; la tutela delle piccole e medie imprese (PMI); il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione; il contrasto agli abusi nell'utilizzo dei fondi pubblici; lo sviluppo delle aree sottoutilizzate; la tutela dell'ambiente e le energie alternative. In tale ottica, il Governo richiama l'approvazione, in Consiglio dei Ministri, di un decreto-legge in corso di definizione, che introduce misure urgenti per la crescita economica, in particolare, sgravi e incentivi fiscali, disposizioni per il rilancio degli investimenti privati e norme per la tutela del Made in Italy. Il Governo segnala inoltre la pubblicazione di un portale web grazie al quale gli imprenditori possono trovare tutte le informazioni relative alle misure nazionali di incentivazione disponibili. Al contempo, vengono prospettate azioni di semplificazione amministrativa per l'avvio di impresa, l'ottenimento di permessi edilizi, il trasferimento della proprietà immobiliare e il pagamento delle imposte.
  Nell'ambito dei fondi per lo sviluppo delle tecnologie emergenti, che hanno visto il rifinanziamento e la prosecuzione in legge di bilancio di alcune misure già introdotte nella scorsa legislatura con il citato Piano Impresa 4.0, il Documento richiama l'adozione, a febbraio 2019, da parte del Ministero dello sviluppo economico di un decreto, in attesa del visto della Corte dei conti, che incrementa di 150 milioni il Fondo per la crescita sostenibile, per il sostegno di iniziative di ricerca e sviluppo nei settori applicativi della Strategia nazionale di specializzazione intelligente. Il Governo prospetta poi un rafforzamento del Fondo di garanzia delle PMI, attraverso apposite misure, contenute nel citato decreto-legge crescita. Viene inoltre preannunciata l'istituzione di una Banca per gli investimenti con garanzia esplicita dello Stato, con la funzione di fungere da cabina di regia e da promotore per una razionalizzazione degli strumenti di accesso al credito per le PMI. Viene inoltre prospettato il potenziamento degli sportelli unici per l'impresa, già esistenti a livello territoriale. Infine per incentivare gli investimenti, nel citato decreto-legge crescita, in via di definizione, saranno previste misure che consentano alle imprese di beneficiare di una riduzione dell'aliquota IRES e IRPEF applicabile agli utili non distribuiti. Si tratta di un ulteriore sviluppo di una norma già contenuta nella legge di bilancio 2019, i cui commi da 28 a 34 prevedono, dal periodo d'imposta successivo al 31 dicembre 2018, l'applicazione Pag. 159di un'aliquota IRES agevolata al 15 per cento (in luogo dell'ordinaria 24 per cento) a una parte del reddito delle imprese che incrementano i livelli occupazionali ed effettuano nuovi investimenti, nonché l'applicazione di tale agevolazione alle imprese soggette a IRPEF.
  Per quanto riguarda il settore del turismo, nell'ambito del capitolo «Altre riforme», un apposito paragrafo del PNR è dedicato alle politiche dell'esecutivo in questo settore. Il PNR evidenzia come il Governo sia intervenuto sotto il profilo della governance nel settore. Il decreto-legge n. 86 del 2018 ha disposto infatti il trasferimento al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (che ha assunto la nuova denominazione di Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo – MIPAAFT) delle funzioni in materia di turismo già esercitate dal Ministero dei beni e delle attività culturali. Il medesimo decreto-legge ha altresì disposto il trasferimento al MIPAAFT, con decorrenza dal 1o gennaio 2019, delle risorse umane, strumentali e finanziarie, compresa la gestione dei residui, della Direzione generale per le politiche del turismo nonché quelle comunque destinate all'esercizio delle funzioni oggetto del trasferimento. Il PNR evidenzia che il Dipartimento del Turismo presso il MiPAAFT non si occuperà solo delle politiche del turismo, ma anche di politiche di promozione e valorizzazione dei territori in ottica enogastronomica, con azione integrata e di sostegno al settore nei suoi vari comparti professionali e industriali. Si rileva, inoltre, che tra i temi che saranno trattati nell'ambito della Conferenza Stato Regioni, attraverso il concerto con i dicasteri competenti e sentite le principali categorie professionali ed industriali, saranno compresi, in particolare, il riordino della normativa relativa alle professioni turistiche e ai sistemi di agevolazione fiscale vigenti (Tax Credit ristrutturazione e Tax credit digitalizzazione), nonché la risoluzione delle problematiche relative alle concessioni demaniali marittime, alla luce della direttiva servizi dell'Unione europea, meglio nota come direttiva Bolkestein. Il PNR evidenzia, inoltre, che nel settore ricettivo saranno promosse misure come la definizione di un codice identificativo unico, a supporto della lotta all'abusivismo. Si sottolinea altresì la necessità di una ridefinizione organica della regolamentazione applicativa dell'imposta di soggiorno, attraverso la contrattazione con i Comuni, tale da dotarli di un efficace sistema di accertamento, eventualmente utilizzando banche dati già esistenti. La base di partenza per la programmazione finanziaria saranno le linee di attività individuate dal Piano strategico del turismo 2017-2022, in una prospettiva di integrazione con le politiche agricole, che definisca un quadro più ampio di tutela del Made in Italy. In tale contesto, l'esecutivo intende focalizzare l'attenzione sulle specificità del Sud Italia, definendo una serie di iniziative coordinate, imperniate sulla valorizzazione delle specificità territoriali, fondate sul binomio enogastronomia e turismo, con specifica attenzione alle aree interne, che devono diventare uno dei fattori di maggiore attrattività del nostro Paese.
  Il PNR evidenzia inoltre la necessità di una revisione dell'approccio operativo e funzionale di ENIT – Agenzia Italiana del Turismo, al fine di consentire all'ente di esercitare funzioni di coordinamento reale e di definire le linee di indirizzo relative alla promozione turistica e all'internazionalizzazione del Made in Italy. Si ricorda, in proposito, che il citato decreto-legge n. 86 del 2018 ha devoluto, rispettivamente, al Ministro e al Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo le competenze relative sia all'ENIT che alla società Promuovi Italia S.p.A., in liquidazione. Il PNR sottolinea infine l'intenzione del Governo di avviare la trasformazione digitale della rilevazione dati e la relativa rielaborazione, nel contesto della diffusione del wi-fi a livello nazionale, con l'ambizione di costituire un contesto integrato di supporto anche alla digitalizzazione dell'offerta turistica.
  Per quanto riguarda le politiche in materia di energia, il Documento indica la prossima emanazione di due decreti volti Pag. 160ad incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili (FER 1 e FER 2), in attesa che venga recepita la nuova direttiva sulle fonti rinnovabili (direttiva (ue)2018/2001). Si ricorda che il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC) prevede un obiettivo di produzione di energia da fonti rinnovabili nei consumi finali lordi di energia pari al 30 per cento, in linea con gli obiettivi UE per l'Italia, e una quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti del 21,6 per cento, a fronte del 14 per cento previsto dall'Unione europea. È prevista inoltre una riduzione dei consumi di energia primaria del 43 per cento, contro l'obiettivo Ue dall'Unione europea del 32,5 per cento. Si menzionano in corso di approvazione dieci disegni di legge in materia di semplificazione e codificazione che riguardano, tra l'altro, i settori dell'energia e delle fonti rinnovabili. Si ricorda, al riguardo, come nel citato Country report sull'Italia, in relazione all'obiettivo relativo alle energie rinnovabili si è evidenziato come, rispetto all'anno scorso, la quota della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili appaia in stallo, la quota delle energie rinnovabili nei trasporti è diminuita, e la quota di energie rinnovabili nel settore del riscaldamento e del raffreddamento risulta aumentata notevolmente nello stesso periodo. La Relazione indica pertanto per l'Italia necessari ulteriori sforzi in tutti e tre i settori al fine di garantire una crescita costante delle energie rinnovabili e il raggiungimento degli obiettivi per il 2020 e il 2030, nonché in materia di obiettivi di efficienza energetica.
  Segnala, infine, che tra gli interventi in materia fiscale adottati con la legge di bilancio 2019, il Documento ricorda, tra l'altro, la proroga delle detrazioni per interventi di efficienza energetica. In materia di tassazione immobiliare, si segnalano l'aumento dal 20 al 40 per cento della deducibilità dell'IMU sugli immobili strumentali dal reddito di impresa e di lavoro autonomo.
  In base a quanto esposto, preannuncia quindi la formulazione di un parere favorevole.
  Ricorda che la Commissione dovrà necessariamente votare il parere alla V Commissione nella seduta di domani.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.

SEDE REFERENTE

  Martedì 16 aprile 2019. — Presidenza del vicepresidente Luca CARABETTA. — Interviene la sottosegretaria di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali e del turismo Alessandra Pesce.

  La seduta comincia alle 13.25.

Disposizioni per la salvaguardia dei marchi storici nazionali di alto valore territoriale.
C. 1518 Fornaro e C. 1631 Molinari.
(Seguito dell'esame e rinvio)

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 aprile 2019.

  Jari COLLA (Lega) relatore, ricorda che nella scorsa seduta la deputata Fiorini aveva anticipato i contenuti di una proposta di legge sulla materia della salvaguardia dei marchi storici nazionali da parte del gruppo di Forza Italia. Valutata l'opportunità, come relatore, di avere il quadro completo delle proposte presentate, ai fini di un proficuo prosieguo dei lavori, chiede quale sia lo stato dell’iter di presentazione ed assegnazione della suddetta proposta.

  Paolo BARELLI (FI) conferma che la proposta di legge in questione, C. 1689 a prima firma della deputata Porchietto, è stata presentata ed è in attesa di assegnazione

  Luca CARABETTA, presidente, ribadisce, come già affermato nella precedente Pag. 161seduta dalla presidente Saltamartini, che una volta assegnata la proposta di legge C. 1689 Porchietto, ne sarà valutato l'abbinamento alle proposte di legge già all'esame della Commissione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Delega al Governo in materia di turismo.
C. 1698 Governo.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giorgia ANDREUZZA (Lega), relatrice, espone in sintesi i contenuti del disegno di legge di cui oggi la Commissione avvia l'esame, che consta di due articoli.
  L'articolo 1, comma 1, conferisce al Governo la delega per l'adozione di uno o più decreti legislativi in materia di turismo, contestualmente individuando i relativi principi e criteri direttivi. Il comma 2 enumera i principi e i criteri direttivi ai quali il Governo dovrà attenersi nell'esercizio della delega e, in particolare: a) organizzazione delle disposizioni per settori omogenei o per specifiche attività o gruppi di attività, intervenendo mediante l'aggiornamento del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79, recante Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo; b) coordinamento sotto il profilo formale e sostanziale del testo delle disposizioni legislative vigenti anche di recepimento e attuazione della normativa europea, apportando le opportune modifiche volte a garantire o migliorare la coerenza giuridica, logica e sistematica della normativa; c) adeguamento, aggiornamento e semplificazione del linguaggio normativo; d) indicazione esplicita delle norme da abrogare, fatta salva comunque l'applicazione dell'articolo 15 delle disposizioni sulla legge in generale premesse al codice civile; e) nelle situazioni in cui sia necessario autorizzare interventi potenzialmente identici, previsione della facoltà per l'amministrazione competente di adottare provvedimenti a carattere generale; f) previsione dell'obbligo per le pubbliche amministrazioni di rendere facilmente conoscibili e accessibili le informazioni, i dati da fornire e la relativa modulistica, anche adeguando, aggiornando e semplificando il linguaggio, nonché adottando moduli unificati e standardizzati che definiscono esaustivamente, per tipologia di procedimento, i contenuti tipici e la relativa organizzazione dei dati; g) armonizzazione della normativa in materia di turismo con il diritto europeo, nei limiti delle competenze statali, prevedendo, in particolare: il riordino della normativa in materia di professioni turistiche; la revisione della normativa relativa alla classificazione delle strutture alberghiere con definizione dei perimetri e della tassonomia delle strutture ricettive ed extra-alberghiere; l'individuazione dei fabbisogni, la semplificazione delle procedure di raccolta, condivisione, monitoraggio e analisi dei dati ai fini del miglioramento della qualità dell'offerta turistica e della realizzazione di un codice identificativo nazionale. Il comma 3 dispone in merito al procedimento di adozione dei decreti legislativi. In dettaglio, si prevede che i decreti legislativi siano adottati, entro il termine di due anni dalla data di entrata in vigore della legge, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro delegato per la pubblica amministrazione e del Ministro delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con gli altri Ministri competenti, previa intesa con la Conferenza Unificata ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. La norma dispone, inoltre, che sugli schemi di decreti legislativi sia acquisito il parere del Consiglio di Stato, reso nel termine di quarantacinque giorni dalla data di trasmissione di ciascuno schema. Decorso tale termine il Governo può comunque procedere. Gli schemi di decreti legislativi sono poi trasmessi alle Camere per l'espressione dei pareri della Commissione parlamentare per la semplificazione Pag. 162e delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, che si pronunciano nel termine di quarantacinque giorni dalla data di trasmissione. Decorso tale termine, i decreti legislativi possono essere comunque adottati. Si prevede altresì che, se il termine previsto per l'espressione del parere delle Commissioni parlamentari cade nei trenta giorni che precedono la scadenza del termine previsto per l'esercizio della delega o successivamente, la scadenza medesima sia prorogata di novanta giorni. Qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, il Governo trasmette nuovamente i testi alle Camere con le proprie osservazioni e con eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e motivazione. Le Commissioni possono esprimersi sulle osservazioni del Governo entro il termine di dieci giorni dalla data della nuova trasmissione, decorso il quale i decreti possono comunque essere adottati. Il comma 4 dispone in merito all'adozione di decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive, dando facoltà al Governo, entro un anno dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi, di adottare uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive, nel rispetto della procedura e dei princìpi e criteri direttivi prima descritti.
  L'articolo 2 reca disposizioni di carattere finanziario, disponendo che dall'attuazione delle deleghe contenute nel provvedimento non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e che, a tale fine, le amministrazioni competenti provvedano agli adempimenti previsti dai relativi decreti legislativi attraverso una diversa allocazione delle ordinarie risorse umane, finanziarie e strumentali, allo stato in dotazione alle medesime amministrazioni. Si prevede, infine, che, in conformità all'articolo 17, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, qualora uno o più decreti legislativi determinino nuovi o maggiori oneri che non trovino compensazione al proprio interno, i medesimi decreti legislativi siano emanati solo successivamente o contestualmente all'entrata in vigore dei provvedimenti legislativi, ivi compresa la legge di bilancio, che stanzino le occorrenti risorse finanziarie.

  Sara MORETTO (PD) riservandosi di entrare più compiutamente nel merito del provvedimento nel prosieguo dell'esame, desidera, a nome del gruppo del Partito Democratico, stigmatizzare il metodo usato dal Governo per legiferare in una materia come il turismo di prioritaria rilevanza per la X Commissione, ovvero l'uso della legislazione delegata. Ricorda che ad inizio legislatura si erano create grandi aspettative per interventi complessivi di riordino del settore con il coinvolgimento diretto del Parlamento e delle Commissioni competenti. Ora con questo provvedimento si interviene con lo strumento della delega su tematiche specifiche, importanti e non certo tecniche, quali il riordino della normativa in materia di professioni turistiche e di classificazione delle strutture turistiche nonché il monitoraggio dei dati dell'attività turistica. Sono materie che potevano meglio essere affrontate con un esame diretto da parte del Parlamento, senza esautorarne il ruolo limitandolo al parere delle Commissioni competenti sui decreti legislativi attuativi della delega. Oltretutto sarebbe stato un esame più veloce dei tre anni almeno che ci vorranno per completare l’iter del provvedimento in esame. Ribadisce quindi la contrarietà del Partito Democratico all'uso della legislazione delegata in materie come il turismo, uso che sta diventando un'abitudine per il Governo su molte materie per le quali sarebbe più consono un esame diretto da parte del Parlamento.

  La sottosegretaria Alessandra PESCE prende atto delle osservazioni formulate, assicurando l'attenzione e l'impegno del Governo al confronto parlamentare.

  Luca CARABETTA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.35.