CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 28 marzo 2019
166.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
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  Giovedì 28 marzo 2019. — Presidenza del vicepresidente Simone PILLON. – Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, l'avvocato Luca Bolognini, presidente del Centro nazionale anti cyber-bullismo (Cnac).

  La seduta comincia alle 8.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo.
Audizione del Presidente del Centro nazionale anti cyber-bullismo (Cnac).

  Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziato l'avvocato Bolognini, avverte che nell'audizione odierna il Presidente del Centro nazionale anti cyber-bullismo è chiamato a fornire il proprio autorevole contributo sulle questioni afferenti proprio ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.

  L'avvocato BOLOGNINI, dopo aver ricordato che il Centro nazionale anti cyber-bullismo nasce in senso all'istituto italiano per la privacy e la valorizzazione dei dati, precisa che esso si propone di prevenire e contrastare, mediante l'offerta di supporto legale, attività di sensibilizzazione e cyber-coaching, gli episodi di cyberbullismo che quotidianamente imperversano nel web. Nel corso del 2018 sono pervenute al Centro circa cento segnalazioni, della quale oltre la metà si è rivelata essere relativa ad episodi non collegati cyberbullismo ma, più che altro, riconducibili ad Pag. 91un aspro esercizio del diritto di critica. Nello svolgimento della propria attività il Centro si avvale non solo della collaborazione di importanti studi legali che operano pro bono, ma anche di una interlocuzione privilegiata con i colossi del mondo del web.
  Si sofferma poi sulla legge n. 71 del 2017, la quale, pur rappresentando un primo importante passo nel contrasto del fenomeno, presenta alcune intrinseche criticità.
  In primo luogo l'audito ritiene necessario un rafforzamento del sistema di recupero dei cyberbulli, anche attraverso la previsione di capillari centri sul territorio. A ben vedere infatti l'istituto dell'ammonimento del questore rischia di rivelarsi inutile se ad esso non seguono interventi di recupero sostenuti sul territorio.
  Un ulteriore limite della legge del 2017 è rappresentato dallo scarso coinvolgimento del ruolo delle famiglie nella prevenzione del fenomeno. L'esperienza mostra come in molti casi l'operato delle famiglie del cyberbullo si ponga addirittura in contrasto con l'attività svolta dal dirigente scolastico a fronte di casi di cyberbullismo. La condotta dei genitori inoltre, spesso si sostanzia in un esplicito appoggio della condotta vessatoria posta in essere dai figli, ingenerando dinamiche qualificabili come paramafiose. Sarebbe quindi a suo parere intervenire su questo profilo prevedendo fra le altre forme di responsabilità anche di carattere patrimoniale.
  Infine un ultimo limite della legge n. 71 è rappresentato dal suo ambito di applicazione, circoscritto ai soli minori. Si tratta di un limite particolarmente grave, come è dimostrato dal fatto che gran parte delle segnalazioni riguardano episodi di cyberbullismo compiuti o subìti da adulti.

  Il PRESIDENTE dichiara aperta la discussione.

  La senatrice SAPONARA (L-SP-PSd'Az) ritiene condivisibili le critiche mosse alla legge n. 71 con riguardo alla scarsa responsabilizzazione delle famiglie. In proposito chiede quali possono essere le modalità più opportune per prevedere un maggiore coinvolgimento delle stesse. Con riguardo alla questione della previsione di una eventuale responsabilità di carattere patrimoniale si domanda in che modo tale misura potrebbe trovare applicazione nel caso di famiglie disagiate. Inoltre chiede all'audito di chiarire in che modo si possa, sempre nell'ambito del contrasto del fenomeno, coniugare l'operato delle scuole e delle associazioni con il ruolo delle famiglie.

  L'onorevole MARROCCO (FI) domanda all'audito quale sia la sua opinione sulla mancata attuazione del piano d'azione previsto dalla legge n. 71. Chiede inoltre se le risorse stanziate da destinarsi alle iniziative di tutela, educazione ed attenzione nei confronti del cyberbullismo si possano ritenere congrue a coprire le numerose campagne informative che in base al piano dovrebbero essere realizzate.

  L'onorevole SIANI (PD) domanda all'avvocato Bolognini se il Centro nazionale anti cyber-bullismo sia stato mai contattato da genitori di ragazzi che in conseguenza di atti di cyberbullismo si sono tolti la vita e quale siano state le indicazioni date in questi casi.

  L'onorevole GRIPPA (M5S) pone quesiti in ordine all'attuazione sul piano territoriale delle misure previste dalla legge n. 71, nonché all'istituto dell'ammonimento.

  Il presidente PILLON (L-SP-PSd'Az) condivide quanto affermato dall'audito con riguardo all'importanza del coinvolgimento delle famiglie nella politica di prevenzione e contrasto al fenomeno del cyberbullismo. Pone quindi quesiti in ordine alle modalità di estensione dell'ambito di applicazione della disciplina anche agli adulti.

  Il PRESIDENTE prende quindi atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento. Pag. 92
  Dà pertanto la parola all'audito per brevi repliche, invitandolo a far pervenire per iscritto più ampie ed argomentate risposte ai quesiti posti.

  L'avvocato BOLOGNINI osserva come le risorse stanziate siano del tutto insufficienti per far fronte alle iniziative contemplate dal piano di azione. Per quanto concerne il ruolo delle famiglie ribadisce l'importanza di una forma di «responsabilizzazione» sul piano patrimoniale. Dopo aver chiarito la portata dell'istituto dell'ammonimento del questore, osserva come la questione dell'estensione dell'ambito applicativo della legge anche agli adulti sia particolarmente delicata, nella parte in cui tale disciplina si deve coniugare con la normativa a tutela della protezione dei dati personali.

  Il PRESIDENTE dichiara chiusa l'audizione e rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 9.10.