CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 marzo 2019
162.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 21 marzo 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 9.05.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019.
(Doc. LXXXVI, n. 2).

Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro.
(COM(2018)800 final).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata.
(14518/18).

(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e conclusione – Approvazione di una relazione per l'Assemblea).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto degli atti in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 marzo 2019.

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  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che tutte le Commissioni permanenti, e il Comitato per la legislazione, hanno trasmesso i loro pareri, tutti favorevoli, ad eccezione delle Commissioni III (Affari esteri) e IV (Difesa), che hanno formulato dei pareri favorevoli con osservazioni, e della V Commissione (Bilancio), che ha trasmesso un parere favorevole con una condizione. Ricorda altresì che l'inizio della discussione in Assemblea degli atti in esame è previsto a partire da lunedì 25 marzo.
  Dà quindi conto delle sostituzioni per la seduta odierna.

  Conny GIORDANO (M5S), relatrice, illustra i contenuti della proposta di relazione per l'Assemblea (vedi allegato 1) che formula anche alla luce dei pareri espressi dalle Commissioni competenti in sede consultiva.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega) preannunciando il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione presentata, ringrazia la relatrice per la disponibilità al dialogo che ha voluto dimostrare e per il lavoro svolto sui documenti all'esame che rappresentano un momento importante nell'attività della Commissione e, più in generale, del Parlamento.

  Piero DE LUCA (PD) ricorda che, tra i documenti all'esame, vi è la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019. Esprime forti perplessità circa le modalità con le quali il Governo si accinge a trattare la presenza dell'Italia nell'Unione europea per il prossimo anno. Critica il Governo, ma ancor di più la maggioranza parlamentare, in ragione del fatto che sono sempre più evidenti dissensi e posizioni contrapposte su importanti questioni di politica estera ed europea, come ad esempio quella relativa al documento di intesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica popolare cinese sulla collaborazione all'interno del progetto economico «Via della Seta» e dell'iniziativa per le vie marittime del XXI secolo, ed evidenzia la difficoltà di comprendere come, a fronte di queste divergenze, la maggioranza possa votare in modo unitario. Osserva, peraltro, che la predetta Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 è stata redatta sotto la responsabilità di un Ministro per gli affari europei, Paolo Savona, che non è più in carica e che il documento, di fatto, rappresenta essenzialmente la memoria di un ex Ministro. Evidenzia che sembra non esservi certezza su quale sia la linea condivisa in materia di politiche europee, come anche confermato dalle incertezze dimostrate nelle occasioni concernenti altri importanti settori come ad esempio quello dei trasporti con il caso della TAV Torino-Lione. Per tale motivo ritiene che il dibattito che andrà a svolgersi in Assemblea dal 25 marzo potrebbe risultare, in un certo senso, surreale perché non solo non è sorretto da una linea politica coerente del Governo, ma è anche connotato da una serie di dubbi che lo stesso presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in occasione delle sue recenti comunicazioni, rese martedì 19 marzo all'Assemblea della Camera dei deputati, non ha saputo, a suo avviso, dissipare. Rileva inoltre che le predette modalità conflittuali all'interno della maggioranza si accompagnano a comportamenti poco trasparenti relativi alle modalità con le quali tali problematiche politiche vengono rappresentate al Paese e al Parlamento. In tal senso, stigmatizza il modo con cui sono stati trattati importanti nodi politici internazionali quali, oltre la già citata questione della cosiddetta «Via della Seta» – a causa della quale l'Italia è isolata dal resto dei Paesi dell'Unione europea –, ad esempio la Brexit, sui quali ribadisce che il Presidente Giuseppe Conte non è stato in grado di fornire i necessari chiarimenti. Ritiene che il dibattito potrebbe fornire un utile contributo al superamento di queste criticità e il fatto che la maggioranza non lo consenta appieno costituisce motivo di preoccupazione, come preoccupazione desta il fatto che l'Italia non ha ancora adottato misure, soprattutto legislative, Pag. 97volte ad affrontare l'impatto che potrebbe essere provocato da una Brexit senza accordo. Conclude, quindi, preannunciando il voto contrario del suo gruppo alla proposta di relazione della relatrice.

  Guido Germano PETTARIN (FI) preannuncia il voto di astensione del suo gruppo perché la relazione proposta non è soddisfacente, in specie, riguardo le problematiche dell'allargamento dell'Unione europea, in particolare ai Paesi della regione balcanica, e delle procedure di infrazione a carico dell'Italia. Per quanto riguarda il primo aspetto ritiene che la relazione non tenga conto del ruolo che va assumendo la Serbia, anche in connessione alle questioni riguardanti i rapporti con la Russia e alla questione della cosiddetta «Via della Seta», e alla particolare posizione che verso di essa è assunta dalla Croazia. Per quanto riguarda la seconda problematica rileva che il Governo non sta procedendo correttamente: ritiene infatti che il miglior modo per evitare procedure di infrazione a carico del Paese consista nell'assicurare una maggiore e qualificata presenza durante la fase ascendente del processo legislativo europeo e non intervenire a seguito dell'apertura di una procedura di infrazione o di una contestazione da parte dell'Unione europea. Preannunciando opportune iniziative parlamentari nel corso dell'esame in Assemblea da parte del gruppo Forza Italia, ribadisce che per affrontare efficacemente i predetti temi, nonché la problematica della Brexit, c’è bisogno di più Europa e non di meno Europa.

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) esprime preoccupazione per la politica del Governo concernente la partecipazione dell'Italia all'Unione europea e ribadisce quanto già da lei dichiarato in Assemblea in occasione del dibattito sulle Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri, svoltosi martedì 19 marzo in Assemblea, circa la contraddizione tra la politica sovranista del Ministro Salvini, e quindi del Governo, che dichiara di volere tutelare innanzitutto gli interessi nazionali e la sua dichiarata vicinanza alla destra britannica e al modo di gestire la Brexit da questi caldeggiato, che rischia di provocare un danno agli oltre 600 mila cittadini nostri connazionali che si trovano nel Regno Unito e alle nostre produzioni che si potrebbero trovare a subire i contraccolpi di dazi della frontiera. Riservandosi di intervenire nel corso del dibattito che si terrà in Assemblea dal 25 marzo prossimo, anche con apposita risoluzione, preannuncia il suo voto contrario alla proposta di relazione della relatrice.

  Filippo SCERRA (M5S) in relazione alle osservazioni del deputato De Luca in merito a differenze all'interno della maggioranza, segnala che nella relazione del Governo all'esame e nella proposta di relazione presentata dalla relatrice, sono contenuti moltissimi punti sui quali le forze di maggioranza si trovano perfettamente d'accordo. In tal senso ricorda: la questione delle migrazioni, con la richiesta di revisione delle regole di Dublino e delle modalità di ricollocazione di chi ha titolo a migrare nell'Unione europea; l'allargamento dell'Unione europea a quei Paesi che rispettino determinati vincoli e siano in possesso di specifici requisiti; la questione relativa alla Turchia, che le forze di maggioranza ritengono non essere pronta per l'adesione all'Unione europea, cosa che, sottolinea, non esclude la necessità di mantenere relazioni economiche e culturali per tutelare i reciproci interessi; la richiesta di superamento delle sanzioni alla Russia; la più generale questione degli accordi commerciali e del mercato unico digitale. Rileva inoltre che, anche sulle politiche ambientali, europee e nazionali, vi è una sostanziale convergenza politica tra le forze di maggioranza, nel senso che esse ritengono necessario passare da un modello di economia lineare a un modello di economia circolare, nonché pieno accordo sulla problematica relativa alle risorse unionali concernenti i Fondi di coesione e la Politica agricola comune. Osserva che tra le forze di maggioranza non si è ancora espressa una posizione comune sugli argomenti concernenti l'istituzione di Pag. 98un Ministro europeo dell'economia e delle finanze e di un Fondo monetario europeo, strutturato sulla base del Meccanismo europeo di stabilità (MES), perché entrambe le forze di maggioranza ritengono che siano elementi da rivedere alla luce dell'esito delle prossime elezioni per il Parlamento europeo, nella convinzione che i risultati della consultazione elettorale daranno impulso ad una nuova e diversa politica dell'Unione europea. Riservandosi di approfondire la questione nel corso del dibattito che si svolgerà in Assemblea, preannuncia voto favorevole alla relazione della relatrice.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega) intervenendo per una precisazione, dichiara di riservarsi di replicare a quanto osservato dai deputati nelle loro dichiarazioni di voto in occasione della discussione che si svolgerà in Assemblea.

  Augusta MONTARULI (FdI) osserva che quanto dichiarato dai rappresentanti della maggioranza costituisce, almeno per il momento, un esercizio di meri annunci giacché, anche ammesso che si trovino d'accordo su tutto quanto è stato detto, a suo avviso, di tutto ciò nulla è stato realizzato, come dimostrato, ad esempio, dal rinnovo delle sanzioni alla Russia, che sono state confermate con l'avallo del Governo italiano. Sottolinea che, al momento, manca un progetto concreto, con scadenze temporali che scandiscono le varie tappe che portano a raggiungere gli obiettivi proposti, ma solo un elenco di mere intenzioni. Si domanda, in conclusione, se al momento opportuno, l'Italia proporrà, o farà in modo, di togliere le sanzioni alla Russia oppure se continuerà ad essere acquiescente alle decisioni dell'Unione europea.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.), ritiene che sia assolutamente necessario democratizzare i processi decisionali, dare centralità al ruolo del Parlamento europeo, rafforzare la dimensione parlamentare dell'Unione europea e il dialogo tra i Parlamenti degli Stati membri, tra di loro, in un'ottica orizzontale. Si dice convinta circa la necessità che si debba cambiare modo di lavorare, che i Parlamenti debbano giocare un ruolo più decisivo e che sia altresì necessario dare più voce ai livelli territoriali, anche attraverso il rafforzamento del ruolo del Comitato europeo delle regioni.

  Piero DE LUCA (PD) intervenendo per una precisazione, evidenzia che i punti richiamati dal deputato Scerra, come ad esempio quelli relativi all'entità delle risorse destinate alla Politica agricola comune e ai Fondi di coesione, sono oggetto di attuale discussione nell'ambito del Quadro finanziario pluriennale (QFP), non risultandogli, peraltro, che i correttivi annunciati siano effettivamente adottati.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione per l'Assemblea formulata dalla relatrice (vedi allegato 1).

  La seduta termina alle 9.30.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 21 marzo 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 9.30.

Istituzione di percorsi formativi in ambito militare per i cittadini di età compresa tra diciotto e ventidue anni.
Nuovo testo C. 1012 Perego di Cremnago.
(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 19 marzo 2019.

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  Sergio BATTELLI, presidente, ricorda che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dal 25 marzo e che, anche in relazione ai tempi di esame previsti dalla Commissione di merito, la Commissione è chiamata ad esprimere il parere entro la giornata odierna.

  Raffaele BRUNO (M5S), relatore, formula una proposta di parere favorevole con una osservazione (vedi allegato 2).

  Guido Germano PETTARIN (FI) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore osservando che il settore della Difesa va assumendo sempre più un ruolo centrale anche a livello europeo. Per quanto riguarda i singoli profili di dettaglio del provvedimento all'esame, ritiene che gli organi parlamentari competenti nel merito sapranno definirne gli opportuni assetti.

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU) ritiene che sia fondamentale che quanto il relatore propone sotto forma di osservazione sia trasformato in una condizione, sottolineando che, così come è scritto, il testo del provvedimento renda possibile l'apertura di una procedura di infrazione a carico del nostro Paese. Preannuncia, quindi, il suo voto contrario nel caso in cui, nella proposta di parere, la predetta osservazione non sia trasformata in condizione dal relatore.

  Marco MAGGIONI (Lega) valuta positivamente il provvedimento all'esame che è coerente con la linea politica della Lega che vede con favore qualunque azione volta ad avvicinare i giovani alle Forze armate, in un contesto che ormai esclude il servizio di leva, ritenendo che tali esperienze possano generare ovvero alimentare competenze che saranno utili, a quei giovani che vi parteciperanno, anche per altri fini. Osserva che un punto debole nel testo all'esame è quello di aver accostato l'aspetto formativo a quello più strettamente militare, cosa che potrebbe, a suo avviso, suscitare una contraddizione considerando che per entrare a far parte delle Forze armate è necessaria la cittadinanza italiana, mentre la partecipazione ad esperienze formative dovrebbe essere aperta a tutti cittadini dell'Unione europea. Ritiene che non debba essere sottovalutato l'aspetto concernente la sicurezza nazionale considerando che il provvedimento prevede che il Presidente del Centro alti studi per la difesa (CASD) abbia il compito di svolgere un lavoro di ricerca da consegnare al Capo di Stato maggiore della difesa; osserva che ciò consiglia che si calibri bene, in considerazione delle predette esigenze di sicurezza nazionale, la possibilità che anche i non cittadini italiani possano partecipare e, in tal caso, in che modo. Per questi motivi ritiene che l'osservazione contenuta nella proposta di parere sia idonea a segnalare alla Commissione competente nel merito l'esigenza di contemperare gli interessi in gioco. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo.

  Piero DE LUCA (PD) rileva che se le forze di maggioranza si trovano d'accordo ad inserire un'osservazione volta a rendere possibile la partecipazione di cittadini europei senza cittadinanza italiana all'esperienza formativa di cui al testo all'esame, allora non dovrebbero esserci impedimenti affinché essa sia inserita nel parere come condizione. Ritiene che la linea fin qui proposta sia alquanto confusa e che proporre alla Commissione di merito sotto forma di osservazione un rilievo di questa portata aumenti solo l'incertezza e renda possibile un comportamento opportunistico da parte della Lega che in questa Commissione riconosce l'esistenza di una problematica e, in quella di merito, in assenza di una condizione potrebbe ritenere di non intervenire sul testo. Richiamando le finalità della proposta di legge, sottolinea che si tratta di materia formativa; osserva che se l'intenzione è invece quella di permettere un corso-concorso per le Forze armate allora ciò andrebbe chiarito meglio. Sulla base di questi presupposti Pag. 100evidenzia che, se l'ambito è relativo alla formazione, la partecipazione ai corsi deve essere aperta a tutti cittadini europei, altrimenti la norma non rispetterebbe i vincoli giuridici dell'Unione europea. Segnala che il suo gruppo era inizialmente orientato a votare favorevolmente ma, vista la piega presa dal dibattito, il voto non potrà che essere contrario per i motivi espressi, salvo che non si inserisca una condizione volta almeno a chiedere di differenziare corso per corso, i casi in cui prevedere l'apertura anche ai cittadini degli altri Paesi membri dell'Unione europea, in ragione del carattere formativo e non militare degli stessi. Osserva infine che l'assenza di una tale minima previsione comporterebbe il rischio per l'Italia dell'apertura di una procedura di infrazione.

  Sergio BATTELLI, presidente, in considerazione dell'imminente inizio delle votazioni in Assemblea, ricorda che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire dal 25 marzo e che pertanto la Commissione dovrà esprimere il suo parere nella seduta odierna.

  Emanuela ROSSINI (Misto-Min.Ling.), osserva che, in materia di sicurezza e difesa, tutti i Paesi europei sembrano procedere compattamente e sottolinea che la stessa ambasciatrice del Regno Unito, sentita in audizione alla Camera, ha avuto modo di affermare che, anche qualora si dovesse arrivare ad una Brexit senza accordo, il suo Paese intenderebbe confermare la sua partecipazione all'organizzazione della difesa e della sicurezza europea. Ritiene quindi che non risponda ad una logica strategica e che non sia utile escludere i cittadini europei, senza cittadinanza italiana, dalle esperienze formative in esame e ritiene che i valori trasmessi con esse debbano corrispondere a quelli propri della dimensione europea.

  Marina BERLINGHIERI (PD) evidenzia che l'osservazione contenuta nella proposta di parere del relatore contraddice quanto letteralmente previsto nell'articolo 1 del testo all'esame, ove si specifica che le finalità del provvedimento sono dirette ai cittadini italiani. Sottolinea che tale previsione è in contrasto con i principi dell'Unione europea che prevedono che le attività di formazione sono rivolte a tutti cittadini dell'Unione, senza discriminazione. Per tale motivo, in ragione del fatto che l'impianto della legge risulta in contraddizione con la normativa europea e potrebbe esporre l'Italia a procedure di infrazione, ritiene che non sia sufficiente inserire la relativa osservazione nella proposta di parere, ma che sia, invece, necessario che alla Commissione di merito si trasmetta un parere con una condizione, in quanto il testo deve essere rivisto e opportunamente corretto.

  Raffaele BRUNO (M5S), relatore, osservando che le riflessioni emerse dal dibattito odierno sono le stesse che ha già avuto modo di esaminare personalmente nel corso della preparazione della sua proposta di parere, ritiene di dover confermare quest'ultima nella formulazione già espressa, essendo convinto che l'osservazione ivi contenuta sia sufficiente a segnalare la problematica alla Commissione di merito che potrà decidere nel modo più opportuno avendo piena contezza della questione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 9.45.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 21 marzo 2019. — Presidenza del presidente Sergio BATTELLI.

  La seduta comincia alle 9.45.

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Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo, al Parlamento europeo e al Consiglio: Un ruolo più incisivo a livello mondiale: un processo decisionale più efficiente per la politica estera e di sicurezza comune dell'UE.
COM(2018)647.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 marzo 2019.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (Lega), relatore, segnala che sta valutando alcuni aspetti da inserire nella sua proposta di parere che si riserva di formulare in altra seduta.

  Sergio BATTELLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.50 alle 9.55.

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