CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 14 marzo 2019
157.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
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  Giovedì 14 marzo 2019. – Presidenza del vice presidente Simone PILLON. – Intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, il professore Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'istituto di ortofonologia, la dottoressa Flavia Ferrazzoli, psicoterapeuta presso lo stesso istituto e la professoressa Benedetta Emanuela Palladino, assegnista di ricerca a contratto presso il dipartimento di scienze della formazione e psicologia dell'Università di Firenze.

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Il PRESIDENTE avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Se non vi sono osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva su bullismo e cyberbullismo: audizione del professor Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'istituto di ortofonologia, della dottoressa Flavia Ferrazzoli, psicoterapeuta presso lo stesso istituto e della professoressa Benedetta Emanuela Palladino, assegnista di ricerca a contratto presso il dipartimento di scienze della formazione e psicologia dell'Università di Firenze.

  Il PRESIDENTE, dopo aver ricordato che gli auditi – che ringrazia – sono chiamati, in questa sede, a fornire il loro autorevole contributo sulle tematiche del bullismo e del cyberbullismo, dà la parola al professore Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell'istituto di ortofonologia.

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  Il professore BIANCHI di CASTELBIANCO ritiene che la questione del bullismo e del cyberbullismo venga affrontata in modo spesso non del tutto corretto, in quanto non si indagano effettivamente le reali cause all'origine del fenomeno. Già da un punto di vista formale ritiene errato parlare di bullismo, in quanto tale parola sembra sottendere una dinamica bilaterale che vede, da un lato, un bullo, più grande per età e struttura fisica e che tende a sopraffare e, dall'altro, una vittima, più piccola, che subisce. Questo stereotipo è quanto mai scorretto in quanto attualmente si assiste ad un fenomeno ben più grave e diffuso. Già negli asili nido si registra infatti la presenza di bambini – peraltro sempre più numerosi – aggressivi e violenti.
  Tale aggressività è da ricondursi in molti casi al sentimento di abbandono che i bambini precocemente scolarizzati provano e alla assenza del contatto fisico soprattutto con i genitori. In proposito ritiene interessanti i risultati di un programma, portato avanti di concerto con il Comune di Roma all'interno degli asili nido, dal titolo «Mancano gli abbracci». Tale progetto si proponeva, attraverso la presenza di esperti, di ovviare all'aggressività registrata nei bambini favorendo il contatto fisico, le coccole. I bambini «coccolati» mostravano già dopo il primo anno un netto miglioramento nel comportamento.
  L'aggressività che matura nei primi anni dell'infanzia finisce per sfociare in comportamenti violenti nell'adolescenza. Per tale ragione il bullismo deve essere considerato un fenomeno sociale.
  Sempre con riguardo all'aggressività in età prescolare osserva come sia in atto un dibattito sulla effettiva positività di una precoce scolarizzazione, la quale sarebbe la causa di una vera e propria rabbia legata all'abbandono genitoriale.
  Nelle fasi successive dell'evoluzione infantile tale sentimento di abbandono e di solitudine può permanere, come è confermato dal fatto che molti ragazzi intervistati in merito alle misure da adottare per contrastare il bullismo, oltre a richiedere l'istallazione di telecamere nei bagni – per evitare che si perpetrino condotte vessatorie proprio in quei luoghi – hanno sollecitato l'introduzione di un'ora scolastica dedicata a favorire il contatto e la conoscenza individuale fra studenti e docenti.
  Ritiene poi che non ci si debba stupire né meravigliare del fatto che bambini soli e che si sentono abbandonati possano diventare adolescenti con tendenze suicide. I tentativi di suicidio sono una realtà purtroppo in aumento e in relazione alla quale non sono facili analisi predittive.
  Conclude sottolineando l'importanza di rafforzare il ruolo di aggregazione, fisica e non virtuale, della scuola, anche attraverso la necessaria partecipazione degli adulti.

  La professoressa FERRAZZOLI fa presente alla Commissione che la propria attività professionale consiste nel coordinamento di oltre cento psicologhe operanti in ambito scolastico. Tale attività le ha consentito di maturare un'ampia esperienza sul diffuso fenomeno del bullismo in particolare nella realtà delle scuole.
  Il bullismo e il cyberbullismo sono fenomeni strettamente legati ad una errata percezione e attuazione delle dinamiche relazionali. L'utilizzo di smartphone e altri device finisce per ingenerare nei più giovani una vera e propria desensibilizzazione sul piano delle relazioni interpersonali. Sono sempre più frequenti, purtroppo non solo tra gli adolescenti, relazioni sentimentali vissute mediante il filtro dello schermo.
  Un'altra realtà particolarmente preoccupante è rappresentata dalla diffusione di gruppi whatsapp di genitori, i quali molto spesso finiscono per alimentare condotte vessatorie non lontano dai tradizionali atti di bullismo.
  Altrettanto negativamente influiscono sullo sviluppo dei bambini ed adolescenti anche i messaggi televisivi che alimentano un modello per il quale – in generale – alla violenza si risponde con la violenza o attraverso una fuga nel mondo della magia e dei superpoteri.Pag. 79
  L'attività svolta dagli psicologi nelle scuole è volta proprio a porre rimedio a questa situazione e si sostanzia nella promozione di attività di gruppo condotte anche in forma giocosa. Con tali attività ci si propone di incentivare l'empatia e di favorire la consapevolezza nei minori di dover modulare le loro condotte a seconda della sensibilità dell'interlocutore.
  Condivide l'opinione del professor Bianchi di Castelbianco, sul fatto che alla base del fenomeno del bullismo vi sia la solitudine nella quale vivono troppi giovani, dovuta alla scarsa presenza dei genitori.
  Una ricerca condotta in varie scuole del territorio su ragazzi dell'ultimo anno di scuola primaria di secondo grado ha mostrato come uno dei rimedi individuati dagli stessi per affrontare «i bulli» sia stato ravvisato nel dialogo, nella necessità cioè di affrontare direttamente l'autore della condotta vessatoria. Proprio alla logica del dialogo si ispirano gli sportelli di ascolto che operano nelle scuole e che tentano di gestire eventuali criticità di concerto con i docenti e con le famiglie.
  Ritiene inoltre assolutamente necessario favore l'attivazione nelle scuole di laboratori per ragazzi, gestiti con la costante presenza di adulti. In questo contesto, ai fini di una reale socializzazione, un ruolo importante può essere assolto dai corsi di teatro e dalle attività sportive.
  In merito poi agli atti di bullismo sottolinea l'importanza di una collaborazione anche con le Forze dell'ordine, volta a favorire la consapevolezza nei ragazzi della rilevanza penale di certe condotte e in particolare di quelle che possono essere ascritte al cosiddetto fenomeno del revenge porn. Conclude ribadendo l'importanza di favorire fin dall'infanzia il dialogo e il contatto fisico.

  La professoressa PALLADINO osserva come il bullismo sia un fenomeno complesso, derivante dalla interazione di più livelli di socializzazione e che vede il coinvolgimento dei pari, delle famiglie e delle scuole.
   In particolare per quanto riguarda la dinamica dei pari è indubbio che frequentemente i compagni di classe sono consapevoli degli atti di bullismo posti in essere e il loro non reagire, a sostegno della vittima, incide, accrescendolo, sul potere intimidatorio del bullo.
  Altrettanto importante è il ruolo degli adulti i quali possono negativamente influire sul fenomeno. A ben vedere condotte volte a minimizzare gli atti di bullismo possono finire per legittimare condotte che dovrebbero essere invece incisivamente condannate.
  Il cyberbullismo presenta poi delle ulteriori peculiarità che rendono questa forma di bullismo particolarmente grave, quali l'anonimato e la sostanziale deresponsabilizzazione che ad esso si associa, l'assenza di luoghi sicuri per la vittima e infine l'impossibilità di rimuoverne completamente gli effetti lesivi.
  Dà quindi conto di una serie di progetti portati avanti anche in collaborazione con interlocutori istituzionali, quali «Generazioni connesse».
  A livello scientifico inoltre sono numerosi i modelli teorici che sono stati elaborati per gestire il fenomeno. Fra questi ricorda il programma anti-bullismo, di origine finlandese, KiVa.
  Con riguardo alla legge n. 71 del 2017 esprime apprezzamento per la logica di prevenzione ad essa sottesa. Conclude ricordando che da circa quattro mesi è in funzione la piattaforma Elisa per la formazione e-learning dei docenti, referenti per il cyberbullismo.

  Il PRESIDENTE dichiara quindi aperta la discussione.

  La senatrice BINETTI (FI-BP) rileva come dagli interventi testé svolti emerga un evidente collegamento fra il fenomeno del bullismo e la solitudine nella quale vivono i bambini anche in parte legata ad una precocizzazione nell'inserimento scolastico. Sarebbe pertanto importante una più ampia riflessione sulle scelte legislative portate avanti negli ultimi anni che più che sulla permanenza domestica dei genitori Pag. 80si sono concentrate nell'incentivazione del ricorso agli asili nido. È evidente, a suo parere, che il problema non possa più essere affrontato discutendo della introduzione di eventuali limiti all'utilizzo di internet e degli smartphones da parte dei minori, ma debba essere risolto puntando sul rafforzamento delle interazioni personali. Conclude chiedendo se e quali iniziative siano poste in essere con i genitori, visto il ruolo importante che ad essi è riconosciuto nella formazione dei bambini.

  La senatrice BOLDRINI (PD) ritiene che prima ancora che sui minori sia importante educare ad un corretto utilizzo degli strumenti tecnologici gli adulti. Un evidente prova della mancanza di regole di correttezza nell'utilizzo della rete da parte degli adulti si può rintracciare anche nella esecrabile vicenda che sta coinvolgendo l'onorevole Giulia Sarti. La gogna mediatica che sta colpendo la collega parlamentare è inaccettabile. Si domanda quindi che tipo di esempio possano dare adulti che si comportano in questo modo ai ragazzi. Chiede infine agli auditi quali secondo loro possano essere le più opportune linee di intervento.

  Il PRESIDENTE esprime piena solidarietà all'onorevole Sarti per la vile aggressione mediatica che sta subendo.

  La senatrice MARIN (L-SP-PSd'Az) ritiene che, se alla base del fenomeno in esame vi sia il forte senso di abbandono che i bambini, soprattutto più piccoli, vivono a causa di un precoce inserimento scolastico, sarebbe forse opportuna una riflessione sulle scelte politiche fino ad ora poste, valutando nuove misure volte ad assicurare una maggiore permanenza dei genitori tra le mura domestiche.

  L'onorevole SIANI (PD) si associa ai colleghi nell'esprimere piena solidarietà alla collega Sarti. Agli auditi chiede, poi, in primo luogo di chiarire se gli atti di bullismo siano più frequentemente posti in essere da bambini o da bambine. In secondo luogo domanda se vi sia un collegamento fra tali atteggiamenti ed eventuali comportamenti genitoriali. Conclude infine chiedendo se sia possibile intercettare, nei bambini in età prescolare, i primi segnali di future condotte «da bullo».

  L'onorevole SPENA (FI) non condivide questa demonizzazione degli asili nido, in quanto tali strutture, oltre a rappresentare una positiva esperienza anche educativa per i bambini, costituiscono per le madri una importante opportunità per poter coniugare la non facile dinamica lavoro-famiglia.
  Ritiene invece assolutamente necessaria la presenza all'interno di ogni scuola di sportelli di ascolto con personale qualificato in grado di cogliere fin dall'inizio eventuali episodi di bullismo. Tali sportelli possono svolgere un ruolo importante soprattutto a partire dalle scuole primarie di secondo grado, quando il ruolo della famiglia nelle scuole sembra progressivamente destinato a scomparire.

  La senatrice ANGRISANI (M5S) pone quesiti in ordine al funzionamento e al bacino di utenza della piattaforma Elisa.

  Il PRESIDENTE sottolinea come dalle audizioni odierne emerga l'importanza di recuperare il ruolo educativo della famiglia, assolutamente essenziale soprattutto nei primi anni di vita dei bambini.

  Non essendovi ulteriori richieste di intervento il PRESIDENTE dà quindi la parola agli auditi per le repliche.

  Il professor BIANCHI di CASTELBIANCO, nel replicare all'onorevole Siani, osserva come i quesiti posti risultino ispirati ad un approccio «clinico» al problema; in realtà il fenomeno in esame ha una portata sociale, che affonda le proprie origini nella solitudine e nel sentimento di abbandono vissuto dai bambini nei primi anni di vita. Non è difficile immaginare che bambini scolarizzati troppo precocemente e che coltivano quindi un forte senso di aggressività, possano negli anni comportarsi da bulli. In merito alla vicenda dell'onorevole Sarti, osserva come si Pag. 81tratti di una realtà che nella vita quotidiana interessa, senza analogo scalpore e aperte forme di solidarietà, molte persone. Il problema del bullismo è ampio e profondo e non è risolvibile solo con interventi a livello scolastico.

  La professoressa FERRAZZOLI, nell'associarsi alle considerazioni svolte, precisa come i docenti non possano essere eccessivamente caricati di responsabilità, ma sia importante nella gestione del fenomeno puntare su figure professionali qualificate. Condivide le perplessità legate ad una precoce scolarizzazione, soprattutto quando la permanenza negli asili nido finisce per coprire l'intera giornata. Nella soluzione del problema è essenziale un rafforzamento della presenza dei genitori anche a livello scolastico.

  La professoressa PALLADINO, nel sottolineare come si tratti di un problema complesso e che vede il coinvolgimento di più soggetti, ribadisce l'importanza sul piano psico-educativo dei genitori. Conclude fornendo elementi di risposta in ordine al funzionamento della piattaforma Elisa.

  Il professor BIANCHI di CASTELBIANCO prende brevemente la parola per sottolineare come una presenza delle madri limitata al solo fine settimana influisca negativamente sullo sviluppo dei bambini.

  Il PRESIDENTE dichiara conclusa l'audizione e rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva.

  La seduta termina alle 9.45.