CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 marzo 2019
156.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 13 marzo 2019.

Audizione di rappresentanti dell'Ufficio parlamentare di bilancio sui risultati della prima attuazione dell'articolo 22-bis della legge n. 196 del 2009, in materia di programmazione finanziaria e accordi tra ministeri.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.10 alle 15.25.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 13 marzo 2019. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 15.25.

DL 4/2019: Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.
C. 1637 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni XI e XII).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 marzo 2019.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI, nel depositare agli atti della Commissione la relazione tecnica aggiornata sul provvedimento in esame, ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009 (vedi allegato), che dà conto, in particolare, delle modifiche approvate nel corso dell'iter presso il Senato, fa presente che sono ancora in corso di predisposizione le risposte alle richieste di chiarimento della relatrice.

  Claudio BORGHI, presidente, chiede se vi siano colleghi interessati a porre al Pag. 75Governo ulteriori richieste di chiarimento rispetto a quelle già poste dalla relatrice nella seduta dello scorso 6 marzo. Fa peraltro presente che, essendo probabile che le Commissioni di merito in sede referente introducano a breve ulteriori modificazioni al testo del decreto-legge in titolo e non potendo la Commissione bilancio, in mancanza dei chiarimenti del Governo, esprimere il proprio parere nella seduta odierna sul testo trasmesso dal Senato, ritiene opportuno, ove non vi siano obiezioni, che tale parere sia espresso direttamente sul testo che sarà sottoposto all'esame dell'Assemblea.

  Luigi MARATTIN (PD) ritiene necessario che il Governo fornisca puntuali precisazioni in merito alle richieste di chiarimento già formulate dalla relatrice nella seduta dello scorso 6 marzo in riferimento alle disposizioni di copertura finanziaria di cui all'articolo 28 del decreto-legge in esame, con particolare riguardo alle considerazioni dalla stessa svolte circa le due differenti tipologie di oneri rappresentati, rispettivamente, da limiti massimi di spesa e da previsioni di spesa.

  La sottosegretaria Laura CASTELLI si riserva di fornire i predetti chiarimenti in altra seduta.

  Claudio BORGHI, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 13 marzo 2019. — Presidenza del presidente Claudio BORGHI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Laura Castelli.

  La seduta comincia alle 15.30.

Relazione sugli indicatori di benessere equo e sostenibile 2019.
Doc. LIX n. 1.
(Esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della Relazione in oggetto.

  Claudio BORGHI, presidente, avverte che la Relazione in discussione sarà esaminata ai sensi dell'articolo 124 del Regolamento della Camera dei deputati. Ricorda che, ai sensi del citato articolo 124, le relazioni presentate dal Governo sono assegnate alla Commissione competente per materia e che, su ciascun documento, la Commissione nomina un relatore. Ricorda infine che l'esame può concludersi con la votazione di una risoluzione da parte della Commissione stessa ai sensi dell'articolo 117 del Regolamento medesimo.

  Luigi MARATTIN (PD), ferme restando le prerogative riconosciute dal Regolamento della Camera dei deputati alla presidenza della Commissione, intende preliminarmente esprimere disappunto per la mancata designazione di un relatore del proprio gruppo su un documento di tale rilevanza, frutto di un importante lavoro svolto nella scorsa legislatura dal gruppo del Partito Democratico. Ritiene che con ciò la maggioranza abbia disatteso sia ad un impegno che era stato assunto in tal senso nella scorsa riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sia, più in generale, ad un impegno assunto all'inizio della presente legislatura, finalizzato a non escludere che su provvedimenti di particolare interesse potessero essere nominati relatori anche esponenti di gruppi di minoranza, come peraltro è già accaduto in occasione dell'esame dello schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 12 maggio 2016, n. 90, in materia di completamento della riforma della struttura del bilancio dello Pag. 76Stato. Auspica pertanto che in futuro possa darsi concretamente seguito al predetto impegno.

  Claudio BORGHI, presidente, ribadisce la piena disponibilità della presidenza ad utilizzare, nella designazione dei relatori, un criterio che tenga presente, per quanto possibile, anche le esigenze eventualmente manifestate dai gruppi di minoranza, perlomeno in ordine a taluni specifici provvedimenti.

  Marialuisa FARO (M5S) ritiene che, nel caso di specie, non vi sia stata alcuna mancanza di considerazione nei confronti dei gruppi di opposizione, osservando piuttosto come l'indicazione del relatore abbia fatto seguito ad uno specifico interessamento manifestato sul provvedimento in esame dal deputato Sodano.

  Michele SODANO (M5S), relatore, condividendo l'opportunità rilevata dal deputato Marattin in ordine ad una maggiore condivisione dei gruppi di minoranza nella designazione dei relatori su taluni specifici provvedimenti, passando all'illustrazione del documento in oggetto fa presente quanto segue.
  La Relazione 2019 aggiorna la previsione degli indicatori BES per il triennio in corso in base agli effetti della legge di bilancio 2019-2021. Il quadro programmatico per il successivo triennio sarà presentato dal Governo nell'Allegato BES che accompagna il Documento di economia e finanza (DEF) previsto per aprile 2019.
  Ricorda che il DEF 2018 e il relativo allegato BES furono predisposti da un Governo uscente e si riferirono unicamente al quadro a legislazione vigente. Il Governo attualmente in carica ha presentato la propria strategia di politica economica e di riforma nella Nota di Aggiornamento del DEF 2018. La prima fase di attuazione di tale strategia è avvenuta con la legge di bilancio per il 2019, che ha introdotto misure che interessano vari aspetti del BES – in particolare, nella Relazione si citano il reddito di cittadinanza e «quota 100», definite in dettaglio solo con il recente decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, attualmente all'esame del Parlamento per la conversione in legge – i cui effetti attesi sono già inclusi nelle stime relative ai prossimi tre anni contenute nella Relazione in esame, per i quattro indicatori per cui si attua l'esercizio previsionale.
  Dal momento che, peraltro, le misure attuative sono ancora in corso di definizione, la Relazione precisa che, considerato il breve lasso di tempo a disposizione e l'incertezza relativa ad alcuni aspetti statistici e definitori, le valutazioni riportate sono di natura provvisoria e saranno oggetto di ulteriori approfondimenti che verranno diffusi nell'allegato BES al DEF 2019.
  La relazione è strutturata in quattro sezioni. La prima di esse contiene una premessa di carattere introduttivo.
  La seconda presenta un'analisi delle misure contenute nella legge di bilancio 2019 che sono ritenute rilevanti per i domini del benessere monitorati attraverso i 12 indicatori BES.
  La terza reca l'analisi di quattro indicatori per cui è attualmente possibile effettuare delle previsioni – reddito medio disponibile aggiustato pro capite, disuguaglianza del reddito disponibile, tasso di mancata partecipazione al lavoro, emissioni CO2 e altri gas clima alteranti – che mostra sia l'andamento nel triennio 2015-2017, sulla base dei dati forniti dall'ISTAT, sia le previsioni elaborate dal Ministero dell'economia e delle finanze per il periodo 2018-2021.
  Vengono altresì riportate le serie storiche 2015-2017 degli altri otto indicatori per i quali non è al momento possibile effettuare previsioni, ovvero sia: uscita precoce dal sistema di istruzione; criminalità predatoria; efficienza della giustizia civile; rapporto tra tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne di 25-49 anni senza figli; speranza di vita in buona salute alla nascita; eccesso di peso; indice di abusivismo edilizio; povertà assoluta.Pag. 77
  La quarta sezione, infine, contiene un approfondimento sull'indicatore di povertà assoluta e una stima del poverty gap nel 2017.
  Come in precedenza evidenziato, per quattro dei dodici indicatori BES la Relazione presenta sia i consuntivi 2015-2017 che le previsioni 2018-2021. Attualmente, sia nei due allegati al DEF attualmente presentati (nel 2017 e nel 2018) che nella precedente Relazione 2018, solo per questi quattro indicatori si è potuto effettuare un esercizio previsionale. La Relazione precisa che ulteriori indicatori verranno aggiunti nelle prossime edizioni in base agli avanzamenti nello sviluppo degli strumenti statistici e modellistici necessari per fornire previsioni nell'orizzonte temporale del ciclo di programmazione economico-finanziaria.
  Le previsioni della Relazione 2019 considerano, in relazione a ciascun indicatore, gli effetti delle principali misure contenute nella legge di bilancio 2019 e dell'aggiornamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica di dicembre 2018.
  Il Governo segnala che particolare attenzione è stata dedicata alla misura del reddito di Cittadinanza, che ha impatti rilevanti sugli indicatori BES, avvertendo tuttavia che una trattazione più puntuale degli impatti della misura potrà essere effettuata in occasione della presentazione dell'allegato BES al DEF 2019. Inoltre, nella sezione II vengono riassunte le misure più rilevanti contenute nella legge di bilancio 2019 e riconducibili ai domini del benessere monitorati tramite la Relazione BES.
  L'indicatore relativo al reddito medio disponibile aggiustato pro capite nel triennio 2015-2017 è cresciuto del 3,2 per cento, pari ad un aumento in termini assoluti di 687 euro, superando, nell'ultimo anno, per la prima volta, il livello registrato nel 2008, quando era pari a 22.154 euro annui.
  Per il periodo 2018-2021 il Governo prevede ulteriori incrementi annui, pari rispettivamente a +2,7, +2,5, +2,5 e +1,9 per cento, in virtù delle previsioni moderatamente positive della dinamica del mercato del lavoro e delle misure introdotte nella legge di bilancio 2019, e in particolare dell'introduzione del reddito di cittadinanza.
  Confrontando le previsioni 2018-2021 della Relazione BES 2019 con quelle dell'allegato al DEF 2018 si può notare che, dopo un sostanziale allineamento nei primi tre anni (2018-2020), esse si discostano nel 2021, posto che il reddito medio disponibile aggiustato pro capite previsto nel DEF 2018 a legislazione vigente per il 2021 è di circa 150 euro più elevato.
  L'indicatore relativo alla disuguaglianza del reddito disponibile rappresenta la distanza nella distribuzione delle risorse tra la quota più agiata di popolazione e quella più povera. Una riduzione dell'indice, segnando una minore distanza, si associa ad una distribuzione dei redditi più equa.
  Per quanto concerne i consuntivi 2015-2017, nel 2015 si osserva un valore dell'indice di disuguaglianza pari a 6,3 (il livello più alto raggiunto nel periodo di analisi), che si contrae di 0,4 punti nel 2016 e si rialza leggermente nel 2017.
  Per l'anno 2016, dalla tabella si evince un significativo disallineamento tra il dato del 2016 riportato nel DEF 2018 (pari a 6,3) e nella Relazione BES 2019 (pari a 5,9).
  Al riguardo si segnala, tuttavia, che quest'ultimo valore coincide con il valore dell'indicatore riportato nel consuntivo 2016 dal Rapporto BES 2018 dell'ISTAT.
  Per le previsioni, il Governo ipotizza una riduzione dell'indice di 0,1 punti rispetto al dato ISTAT stimato per il 2017 (da 6,0 a 5,9), in virtù dell'introduzione del reddito di inclusione, che ha sostituito, a partire dal 1o gennaio 2018, il sostegno per l'inclusione attiva, con un beneficio economico superiore e requisiti di accesso meno stringenti, e, in minore misura, dell'innalzamento del limite reddituale oltre il quale si azzera il «bonus 80 euro».
  Nel 2019 il Governo stima una riduzione più marcata dell'indice di disuguaglianza (-0,3 punti), che si attesterebbe al valore di 5,6, per effetto dell'introduzione del reddito di cittadinanza per nove mesi in sostituzione del reddito di inclusione. Ai Pag. 78fini della stima sono state considerate anche altre politiche: l'estensione della platea di soggetti che potranno beneficiare del regime forfettario di imposta con aliquota al 15 per cento, tramite l'innalzamento a 65 mila euro della soglia di ricavi ai fini dell'accesso al regime e l'innalzamento della soglia di reddito dei figli con età non superiore ai 24 anni al di sopra della quale non si è più considerati a carico dei genitori (da 2.841 a 4.000 euro).
  Nel 2020 l'indicatore si riduce a 5,5 (-0,1 punti rispetto al 2019), per effetto dell'erogazione del reddito di cittadinanza per l'intero anno. L'introduzione del regime di tassazione proporzionale (con aliquota al 20 per cento) per gli autonomi e imprenditori con ricavi fino a 100 mila euro produce, secondo il Governo, effetti più contenuti sull'indicatore in questione.
  Nel 2021, in assenza di ulteriori previsioni normative, l'indicatore rimarrebbe stabile rispetto all'anno precedente.
  L'indicatore relativo al tasso di mancata partecipazione al lavoro rappresenta un indicatore più ampio del tasso di disoccupazione, in quanto offre una rappresentazione dell'esclusione dal mercato del lavoro, tenendo conto anche di coloro che sono inattivi ma sarebbero disponibili a lavorare. Un indicatore più basso indica una maggiore partecipazione al mercato del lavoro.
  La dinamica moderatamente positiva del mercato del lavoro nel triennio 2015-2017 si è tradotta in un progressivo miglioramento del tasso. Per il quadriennio 2018-2020 il Governo prevede una prosecuzione di tale fase favorevole, fino a raggiungere nel 2021 il livello più basso dal 2011, quando era pari a 17,9 per cento.
  Poiché la partecipazione al mercato del lavoro presenta ancora delle forti differenze di genere, l'indicatore deve essere calcolato sia in forma aggregata sia disaggregando tra femmine e maschi.
  Secondo la Relazione il miglioramento del tasso in totale si riflette in una contestuale contrazione dell'indicatore sia per gli uomini che per le donne, ma più rapida per queste ultime, con una conseguente riduzione del differenziale di genere durante il periodo di analisi.
  Secondo il Governo, il progressivo miglioramento dell'indicatore nel triennio 2019-2021 è dovuto anche alle misure introdotte nella legge di bilancio 2019, tra cui l'introduzione del reddito di cittadinanza e l'istituzione del Fondo per la revisione del sistema pensionistico («quota 100»).
  L'indicatore relativo alle emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti esprime le tonnellate di emissioni dei settori economici e delle famiglie per abitante.
  Nel biennio 2015-2016 le emissioni pro capite si sono lievemente ridotte, mentre nel biennio 2017-2018 sono previste stabili e pari a 7,2 tonnellate pro capite.
  Nel triennio successivo il Governo prevede una contenuta ma progressiva riduzione dell'indicatore, anche grazie alle misure contenute nella legge di bilancio 2019 e, in particolare, alla proroga al 2019 delle detrazioni fiscali per le spese relative ad interventi di efficienza energetica e alla riconversione in chiave ecologica del parco auto, con un contributo economico a favore dei soggetti che acquistano un veicolo non inquinante e, solo nel 2019, per chi acquista un veicolo elettrico o ibrido.
  Come anticipato, per otto dei dodici indicatori BES la Relazione presenta solo i consuntivi 2015-2017, riepilogati nella Tabella 3, per la quale si rinvia al dossier predisposto dagli uffici.
  Nella tabella sono riportati, per memoria, anche i valori degli indicatori riportati nell'allegato al DEF 2018. I consuntivi degli indicatori coincidono, salvo leggeri scostamenti, con l'unica eccezione dell'indice di criminalità predatoria.
  Nonostante che per questi otto indicatori non vengano fatte previsioni, la Relazione esamina per ognuno di essi gli interventi contenuti nella legge di bilancio suscettibili di produrre effetti su di essi.
  All'indice di povertà assoluta, infine, è interamente dedicata la sezione IV.
  Per l'indicatore di uscita precoce dal sistema di istruzione la Relazione riporta un grafico che ne evidenzia la tendenza Pag. 79decrescente dal 2015. Nell'ultimo triennio si osserva una contrazione di 0,9 punti percentuali dal 2015 al 2016, che porta l'indicatore nel 2016 ad un valore pari al 13,8 per cento, seguito da un aumento di 0,2 punti percentuali tra il 2016 e il 2017.
  Dalla disaggregazione per sesso si evince che i tassi di abbandono precoce del sistema di istruzione e formazione sono più bassi (di 5-6 punti percentuali) per le femmine rispetto ai maschi, per tutto il periodo di osservazione. A livello territoriale, si segnala che l'abbandono scolastico precoce è superiore nel Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord, ma sempre con andamento decrescente nel periodo.
  Tra le misure contenute nella legge di bilancio che dovrebbero comportare miglioramenti nell'indicatore, il Governo ricorda il reddito di cittadinanza in quanto, mettendo a disposizione maggiori risorse per le famiglie, può permettere ai giovani in età scolastica di rimanere a scuola o in un percorso formativo alternativo.
  Per l'indice di criminalità predatoria, il Governo evidenzia, tra le misure contenute nella legge di bilancio che vanno nel senso di aumentare la sicurezza e quindi di un miglioramento dell'indicatore, le assunzioni straordinarie previste per le Forze di polizia e le risorse destinate al potenziamento del personale del comparto sicurezza e difesa. I consuntivi sono esposti in un apposito grafico, tratto dall'indagine Istat sulla sicurezza dei cittadini.
  L'indice di efficienza della giustizia civile dovrebbe, secondo il Governo, beneficiare dell'assunzione di nuovi magistrati e personale per il Ministero della giustizia, ipotizzando un effetto di riduzione della durata media effettiva dei procedimenti presso i tribunali ordinari. L'andamento dei consuntivi negli ultimi anni viene visualizzato in un apposito grafico.
  Il rapporto tra tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne di 25-49 anni senza figli, appartenente al dominio «lavoro e conciliazione dei tempi di vita» è previsto dal Governo in miglioramento grazie agli interventi come il Reddito di Cittadinanza e il Bonus asili nido. I consuntivi, tratti dalla rilevazione ISTAT sulle forze di lavoro, vengono esposti in un grafico dal 2005 al 2017.
  Riguardo agli indicatori BES appartenenti al dominio «Salute», rappresentati dalla speranza di vita in buona salute alla nascita e dall'eccesso di peso, il Governo segnala come potenzialmente forieri di effetti positivi gli interventi per l'ammodernamento delle infrastrutture, il potenziamento del personale sanitario e gli incentivi fiscali relativi agli impianti sportivi pubblici.
  Per l'indice di abusivismo edilizio vengono esposti i consuntivi dal 2005 del Centro ricerche economiche sociali di mercato per l'edilizia e il territorio (Cresme).
  Come anticipato, all'indice di povertà assoluta è dedicato uno specifico approfondimento nella sezione IV in quanto, secondo il Governo, esso assume particolare rilevanza alla luce degli interventi di contrasto alla povertà introdotti con la legge di bilancio 2019 e il successivo decreto-legge n. 4 del 2019.
  Oltre a questo, la sezione IV approfondisce le metodologie di misurazione della povertà. In particolare si definiscono la soglia di povertà assoluta, pari al costo di un paniere di beni e servizi considerati essenziali per evitare gravi forme di esclusione sociale, e la povertà relativa, basata sul reddito.
  L'Italia, a differenza degli altri paesi europei che utilizzano misure di povertà relativa basate sui redditi, ha adottato una misura di povertà assoluta. Più nello specifico, la povertà assoluta non fa riferimento ad un'unica soglia nazionale ma ad una pluralità di soglie, che variano per numero, età dei componenti, ripartizione geografica e tipo di comune di residenza. Confrontando la spesa delle famiglie italiane, ricavata dall'indagine ISTAT sulle spese delle famiglie, con tali soglie si calcola ogni anno la quota di famiglie (e, per somma, di individui) residenti in Italia che si trova in condizione di povertà assoluta.
  La Relazione riporta in un grafico le serie storiche dell'indicatore di povertà Pag. 80assoluta, a livello familiare e individuale, e l'andamento dei tassi di variazione annuali del PIL, per il periodo 2005-2017.
  Il grafico suggerisce che non vi è una relazione chiara tra povertà assoluta e ciclo economico. Ad esempio, nel 2008, primo anno della grande recessione, in corrispondenza di una contrazione del PIL si registra un aumento significativo della povertà assoluta. L'anno successivo, invece, a fronte di un'ulteriore e più forte caduta del PIL, la povertà assoluta mantiene una sostanziale stabilità. Nell'ultimo triennio, poi, nonostante la ripresa del ciclo economico, la povertà assoluta ha mantenuto una traiettoria crescente.
  L'incidenza della povertà assoluta familiare presenta inoltre forti divari territoriali, con il Mezzogiorno che presenta livelli di povertà assoluta strutturalmente più elevati e per ampiezza familiare (dal 2009 si assiste ad un aumento della povertà assoluta tra le famiglie più numerose, in particolare tra le famiglie con 4 o 5 e più componenti). Per quanto riguarda la povertà assoluta per età, la Relazione evidenzia che, mentre fino al 2011 l'incidenza della povertà assoluta è tendenzialmente maggiore nella classe di età superiore a 65 anni, dal 2012 si osserva un'inversione di tendenza tra incidenza di povertà ed età della persona di riferimento: le famiglie con persona di riferimento di età inferiore ai 35 anni mostrano dal 2012 i livelli di povertà assoluta più elevati. Infine, l'incidenza della povertà assoluta tra le famiglie in cui sono presenti stranieri risulta più elevata rispetto a quella registrata nelle famiglie di soli italiani.
  La Relazione svolge alcune considerazioni circa la difficoltà di effettuare previsioni sull'indicatore di povertà assoluta, sia per le peculiarità metodologiche legate al calcolo dell'indicatore, sia per le difficoltà ad effettuare una previsione delle spese per consumi delle famiglie.
  Circa gli effetti dell'introduzione del reddito di cittadinanza, la Relazione segnala che non è possibile effettuare una sovrapposizione perfetta tra la platea di potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza e le famiglie in povertà assoluta in quanto i valori presi a riferimento per definire requisiti di accesso e importo del beneficio non si riferiscono alle soglie di povertà assoluta, ma derivano dalla soglia di rischio di povertà, fissata al 60 per cento della mediana della distribuzione del reddito familiare disponibile equivalente. Premesso ciò, la Relazione fornisce comunque una stima dell'ammontare complessivo di spesa per consumi che porterebbe ciascuna famiglia in condizione di povertà assoluta al livello della soglia riconducibile alla tipologia familiare di appartenenza. Sulla base dei dati prodotti dall'ISTAT nell'indagine sulle spese delle famiglie 2017 si stima che tale ammontare sia pari a circa 4,9 miliardi.
  In conclusione, ritiene opportuno che, al fine di approfondire ulteriormente l'esame dei contenuti della Relazione in oggetto, possa essere svolto un breve ciclo di audizioni.

  Claudio BORGHI, presidente, nel ricordare che nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, potrà essere concordato lo svolgimento del ciclo di audizioni testé richiamato dal relatore, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 15.40.

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