CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 marzo 2019
155.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (XI e XII)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 13 MARZO 2019

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SEDE REFERENTE

  Martedì 12 marzo 2019. — Presidenza della presidente della XII Commissione, Marialucia LOREFICE. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi.

  La seduta comincia alle 12.35.

DL 4/2019: Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.
C. 1637 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'11 marzo 2019.

  Marialucia LOREFICE, presidente, avverte che sono stati presentati alcuni ricorsi avverso i giudizi di inammissibilità di talune proposte emendative pronunciati nella seduta di ieri.
  In tale contesto, alla luce di un ulteriore esame delle proposte emendative, nonché a seguito dell'analisi dei motivi di ricorso addotti dai ricorrenti, la Presidenza ritiene di poter rivedere i giudizi di inammissibilità sulle seguenti proposte emendative, che devono pertanto considerarsi ammissibili:
   gli identici emendamenti Epifani 20.13, Eva Lorenzoni 20.16 e Lepri 20.5, in quanto contemplano un'ipotesi di contribuzione volontaria finalizzata al perfezionamento dei requisiti contributivi per raggiungere il diritto al trattamento pensionistico, nel presupposto che tale ipotesi sia comparabile alla facoltà di riscatto per periodi non coperti da contribuzione, contemplata dall'articolo 20 del decreto-legge in oggetto;
   gli articoli aggiuntivi Tripiedi 16.02 e Serracchiani 26-sexies.03, in quanto, riconoscendo integralmente, a fini contributivi, i periodi lavorati in regime di part time verticale, allo scopo di incrementare l'anzianità contributiva per agevolare il raggiungimento del diritto al trattamento pensionistico, corrispondono alla ratio degli articoli 20 e 22 del provvedimento in esame; deve, pertanto, considerarsi altresì ammissibile l'articolo aggiuntivo Eva Lorenzoni 25-ter.05 vertente sulla medesima materia.

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  La Presidenza ritiene, invece, di dover confermare i giudizi di inammissibilità per estraneità di materia sulle restanti proposte emendative.
  Avverte, altresì, che, a seguito della riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, che ha avuto luogo nella giornata di ieri, i gruppi sono stati invitati a segnalare – entro le ore 9 della giornata odierna – le proposte emendative da porre comunque in votazione, per assicurare, attraverso uno svolgimento ordinato dei lavori delle Commissioni, il rispetto del termine fissato dalla Conferenza dei presidenti di gruppo per l'inizio dell'esame in Assemblea il prossimo lunedì 18 marzo (vedi allegato pubblicato in un fascicolo a parte) .
  Avverte, infine, che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione attraverso l'impianto audiovisivo a circuito chiuso: non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito.
  Dà, quindi, la parola alle relatrici, deputata Murelli per la XI Commissione e deputata Nesci per la XII Commissione, invitandole a esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo da cui propongono di iniziare l'esame.

  Walter RIZZETTO (FdI), intervenendo sull'ordine dei lavori, lamenta il fatto che le Commissioni si apprestino a iniziare l'esame degli emendamenti prima che sia stato stampato e distribuito il fascicolo di tutte le proposte emendative segnalate dai gruppi, riferite all'intero provvedimento. Tale modo di procede, a suo avviso, non appare giustificabile, a fronte dell'atteggiamento collaborativo delle opposizioni, le quali, nonostante la tempistica stringente, non hanno sollevato problemi e si sono sforzate di rispettare tutte le scadenze. Per queste ragioni, ritiene preferibile rinviare l'inizio dei lavori a un momento successivo alla pubblicazione del fascicolo completo degli emendamenti segnalati, al momento non a disposizione dei deputati.

  Paolo ZANGRILLO (FI) si associa alle considerazioni del collega Rizzetto.

  Debora SERRACCHIANI (PD), dichiarandosi d'accordo con i colleghi intervenuti, ritiene che la complessità del provvedimento ne imponga un esame ordinato e sistematico.

  Marialucia LOREFICE, presidente, dopo aver preliminarmente ricordato che è facoltà delle relatrici proporre le modalità di svolgimento dei lavori da loro ritenute più consone, chiede loro se ritengano utile accedere alla proposta di rinviare l'inizio dell'esame degli emendamenti a un momento successivo alla pubblicazione dell'intero fascicolo di quelli segnalati.

  Elena MURELLI (Lega), relatrice per la XI Commissione, ritiene che, essendo già le relatrici in condizione di esprimere i propri pareri sulle proposte emendative riferite agli articoli 9-bis, 11-bis, 17, 19, 24, 26 e 27, le Commissioni potrebbero già iniziarne l'esame, avvalendosi del fascicolo degli emendamenti segnalati messo a disposizione dei deputati da parte degli uffici.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S) ritiene perfettamente percorribile la strada proposta dalla relatrice Murelli, che è poi la stessa, a quanto gli consta, adottata proficuamente dal Senato e che risulta, per certi versi, obbligata, data la complessità del provvedimento.

  Elena CARNEVALI (PD) osserva che i lavori delle Commissione riunite stanno prendendo avvio dalla parte finale e meno rilevante del provvedimento, tralasciando gli aspetti più caratterizzanti. Rileva, quindi, che a fronte di un provvedimento articolato e di estrema rilevanza, non appare opportuno iniziare l'esame da alcune questioni di dettaglio, oltretutto relative ad ambedue i Capi in cui è suddiviso il provvedimento.

  Marialucia LOREFICE, presidente, osserva che, anche in presenza di un fascicolo completo, le relatrici avrebbero in ogni caso, nella seduta odierna, formulato le loro proposte di parere solo in relazione agli articoli presenti nel fascicolo già in distribuzione.

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  Renata POLVERINI (FI) ritiene che la disponibilità del fascicolo completo degli emendamenti segnalati aiuterebbe i deputati a seguire meglio l'andamento dei lavori, proprio in considerazione della grande complessità del provvedimento.

  Marialucia LOREFICE, presidente, tenuto conto di tutte le opinioni espresse dai deputati intervenuti e della proposta formulata dalle relatrici, le invita a esprimere il parere di competenza sulle proposte emendative segnalate riferite agli articoli 9-bis, 11-bis, 17, 19, 24, 26 e 27.

  Dalila NESCI (M5S), relatrice per la XII Commissione, anche a nome della collega relatrice per la XI Commissione, propone di accantonare l'emendamento Rizzetto 9-bis.3 ed esprime parere contrario sull'emendamento Epifani 11-bis.1.

  Elena MURELLI (Lega), relatrice per la XI Commissione, con riferimento agli articoli del decreto-legge direttamente riconducibili alle competenze della Commissione lavoro in quanto riguardanti la materia pensionistica, anche a nome della collega relatrice per la XII Commissione, per quanto attiene all'articolo 17, esprime parere contrario sull'emendamento Rizzetto 17.4 e propone l'accantonamento dell'emendamento Mura 17.1.
  Con riferimento all'articolo 19, esprime, quindi, parere contrario sugli identici emendamenti Epifani 19.3 e Lacarra 19.1, nonché sull'emendamento Lacarra 19.2.
  Per quanto riguarda l'articolo 24, esprime parere contrario sugli emendamenti Carla Cantone 24.1 e Pentangelo 24.2.
  Con riferimento all'articolo 26, esprime parere contrario sull'emendamento Sozzani 26.2.
  Infine, in riferimento all'articolo 27, esprime parere contrario sugli emendamenti Bond 27.1 e D'Attis 27.3.

  Il sottosegretario Claudio COMINARDI esprimere parere conforme alle relatrici.

  Marialucia LOREFICE, presidente, avverte che, intendendosi accantonato l'emendamento Rizzetto 9-bis.3, le Commissioni passeranno all'esame dell'emendamento Epifani 11-bis.1.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU), intervenendo sul suo emendamento 11-bis.1, chiede alle relatrici e al rappresentante del Governo di conoscere le motivazioni alla base del loro parere contrario, da lui ritenuto incomprensibile, dal momento che la sua proposta è volta a eliminare dal testo del decreto-legge il riferimento a una disciplina, in materia di formazione, che, essendo risalente al 2000, risulta superata dal nuovo assetto costituzionale introdotto nel 2001, in base al quale la formazione e la formazione professionale sono materie di competenza esclusiva delle regioni.

  Debora SERRACCHIANI (PD) auspica l'approvazione dell'emendamento Epifani 11-bis.1, che interviene su una materia, quella dei percorsi formativi, piuttosto trascurata dal provvedimento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Epifani 11-bis.1.

  Walter RIZZETTO (FdI), intervenendo sul suo emendamento 17.4, chiede alla maggioranza e al Governo un'ulteriore riflessione per superare il parere contrario precedentemente espresso e che, a suo avviso, non è giustificabile. La sua proposta, infatti, affronta una questione, quella della cosiddetta «Quota 41», che, per ragioni di sistematicità, avrebbe dovuto essere risolta prima dell'introduzione della cosiddetta «Quota 100», sulle cui finalità, peraltro, il suo gruppo concorda. Infatti, «Quota 100» non permette l'accesso al pensionamento a coloro che, pur avendo un'anzianità contributiva superiore a quella minima richiesta dal canale di «Quota 100», hanno un'età anagrafica inferiore a 62 anni, avendo iniziato l'attività lavorativa in età giovanile. Si tratta di una contrarietà incomprensibile, soprattutto alla luce dell'impegno profuso dalle forze oggi in maggioranza nella scorsa Pag. 8legislatura, quando la XI Commissione, con l'accordo di tutti i gruppi, si era spesa in più sedi per garantire ai lavoratori precoci il diritto di accedere al pensionamento a età inferiori a quella imposta dalla riforma Fornero, senza penalizzazioni e senza l'applicazione del meccanismo di adeguamento al variare della speranza di vita.

  Carla CANTONE (PD), associandosi alle osservazioni del collega Rizzetto, sottoscrive a nome del gruppo Partito Democratico l'emendamento 17.4. Ricorda che tutti gli interventi in materia pensionistica che si sono susseguiti dal 1995 hanno sempre tenuto presente la peculiarità dei lavoratori precoci. L'attuale Governo, in totale discontinuità con il passato, ha scelto di intervenire senza confrontarsi preventivamente con le organizzazioni sindacali, che avrebbero potuto collaborare proficuamente all'individuazione di soluzioni specifiche che evitassero la vera e propria ingiustizia sociale che si è prodotta a danno di tale categoria di lavoratori. Propone, pertanto, l'accantonamento dell'emendamento Rizzetto 17.4, allo scopo di permettere un'ulteriore riflessione sul tema da parte della maggioranza e del Governo.

  Debora SERRACCHIANI (PD), associandosi ai colleghi intervenuti, sottolinea la mancanza di organicità degli interventi recati dal provvedimento, che non incide sulla riforma Fornero, ma, semplicemente, ne affianca la disciplina con nuove previsioni, estremamente costose, ma valide solo per tre anni e solo per alcune categorie di lavoratori, trascurandone altre che presentano problematiche ben più rilevanti. Ricorda gli interventi introdotti dal precedente Governo in favore dei lavoratori precoci, con particolare riferimento al cosiddetto anticipo pensionistico. Invita, quindi, tutte le forze politiche presenti in Parlamento a un impegno particolare in favore dei lavoratori precoci e, sull'emendamento Rizzetto 17.4, auspica un supplemento di riflessione da parte della maggioranza e del Governo, allo scopo di rivedere la loro contrarietà.

  Renata POLVERINI (FI) sottoscrive, a nome del gruppo Forza Italia, l'emendamento Rizzetto 17.4 e ricorda l'impegno profuso nella scorsa legislatura dalla XI Commissione lavoro per risolvere il problema dei lavoratori precoci, sottolineando il ruolo di proposta rivestito dall'onorevole Massimiliano Fedriga, esponente di punta della Lega e attuale Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia. Ricorda che tutti gli interventi sul sistema pensionistico, adottati solo dopo un confronto con le organizzazioni sindacali, hanno mantenuto un carattere di organicità e non hanno mai trascurato le categorie di lavoratori considerate meritevoli di particolare tutela, come quella dei lavoratori precoci. La decisione assunta dall'attuale Governo, pertanto, si pone in netta controtendenza con il passato e introduce disposizioni di favore per una particolare categoria di lavoratori, quelli che potranno accedere al pensionamento grazie a «Quota 100», trascurando le esigenze, ben più pressanti, di altre. Si appella, quindi, ai deputati del MoVimento 5 Stelle, già presenti in XI Commissione nella scorsa legislatura, come i deputati Tripiedi, Ciprini e il sottosegretario Cominardi, perché siano di stimolo per il Governo all'adozione di misure che attenuino l'ingiustizia a danno dei lavoratori precoci e, per favorire tale ulteriore riflessione, ritiene opportuno l'accantonamento dell'emendamento Rizzetto 17.4.

  Carlo FATUZZO (FI), intervenendo sull'emendamento Rizzetto 17.4, osserva che esso interviene su una norma che dispone la sospensione fino al 2016 dell'aggancio del requisito dell'età anagrafica al variare della speranza di vita per i lavoratori precoci. Se l'intento è apprezzabile, non condivide, tuttavia, la previsione di una finestra che impone l'accesso al pensionamento dopo tre mesi dalla maturazione dei requisiti. In definitiva, se la sospensione del meccanismo di aggancio alla speranza di vita avrebbe consentito un accesso anticipato al pensionamento di cinque mesi, la previsione di una finestra di tre mesi riduce significativamente il Pag. 9vantaggio che si intendeva accordare ai lavoratori precoci. Invece, l'emendamento Rizzetto 17.4 introduce una disciplina organica e di reale favore nei confronti di tale categoria di lavoratori.

  Davide TRIPIEDI (M5S), essendo stato chiamato in causa dalla collega Polverini, desidera precisare che non intende affatto rinnegare le battaglie condotte insieme ai colleghi di tutti i gruppi nella XI Commissione durante la scorsa legislatura, e, anzi, assicura che la «Quota 41» e i lavori usuranti saranno temi affrontati nella prossima legge di bilancio, compatibilmente con le risorse finanziarie a disposizione. Consapevole che gli interventi contenuti nel decreto-legge in discussione, pur importanti, non sono tali da risolvere tutti i problemi delle categorie più svantaggiate, assicura l'impegno del suo gruppo e del Governo a intervenire al più presto anche sui temi sui quali, contrariamente a quanto affermato dalla collega Cantone, i governi della passata legislatura non si sono dimostrati disponibili.

  Antonio VISCOMI (PD) sottolinea la difficoltà di tradurre in scelte politiche gli slogan elettorali, ricordando, per esempio, l'accantonamento della proposta di legge, pomposamente definita «taglia-pensioni», la cui impraticabilità è stata messa in luce da tutti gli esperti ascoltati dalla XI Commissione. Tale vicenda dimostra, a suo avviso, l'impossibilità di intervenire su un sistema complesso, come quello pensionistico, in modo estemporaneo e disorganico. In tal modo, infatti, si creano disuguaglianze e disparità di trattamento, in aperta contraddizione con l'intento, sbandierato dal Governo, di legiferare in maniera chiara e coerente, come, da ultimo, dichiarato in occasione dell'approvazione, nella riunione del Consiglio dei ministri dello scorso 28 febbraio, del disegno di legge delega per la semplificazione e il riassetto in materia di lavoro. Al contrario, gli emendamenti presentati all'articolo 17 si propongono di introdurre disposizioni organiche, anche allo scopo di evitare diseguaglianze in aperta contraddizione con il principio sancito dall'articolo 3 della Costituzione.

  Elena MURELLI (Lega), relatrice per la XI Commissione, ringraziando i colleghi per il contributo alla discussione, ribadisce l'organicità e la completezza delle misure recate dal decreto-legge in esame, che si propone l'avvio dello smantellamento della riforma Fornero. Rispondendo, in particolare, alle osservazioni dell'onorevole Fatuzzo, rileva che la previsione di finestre per l'accesso al pensionamento risulta utile ai datori di lavoro, pubblici e privati, per pianificare le decisioni riguardanti la gestione delle risorse umane, prevedendo, tra l'altro, le nuove assunzioni per sostituire il personale che accederà al pensionamento. Sempre con riferimento all'articolo 17, la sospensione fino al 2026 dell'applicazione del meccanismo per l'adeguamento dell'età pensionabile al variare della speranza di vita concede al Governo il tempo necessario per lo studio e l'adozione delle misure utili al superamento della riforma Fornero, coerentemente con l'impegno profuso su tale tema dalla Lega.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nel dare la parola alla deputata Carnevali, invita tutti i colleghi a cercare di intervenire sui singoli emendamenti prima della replica delle relatrici.

  Elena CARNEVALI (PD) rileva che la discussione in corso sta ponendo in evidenza la distanza tra le buone intenzioni, la propaganda e la realtà dei fatti. In presenza di un teorico, considerevole stanziamento di quasi 40 miliardi di euro in un triennio, rileva una mancanza di risorse pari a 7 miliardi per l'anno in corso, coperta dal possibile aumento dell'IVA. Sottolinea che la maggioranza ha proceduto senza interlocuzione con le parti sociali e senza avere una conoscenza precisa della realtà del Paese, segnalando che nella passata legislatura, ad esempio, per l'Ape social e per il reddito di inclusione si era adottato un approccio assai diverso. Richiamando l'intervento del presidente dell'INPS nel corso delle audizioni svolte Pag. 10al Senato, ribadisce che il provvedimento non introduce una reale «quota 100», prevedendo il doppio requisito di 62 anni di età e 32 anni di contribuzione, escludendo di fatto molti potenziali beneficiari. Inoltre, esso non costituisce un superamento della legge Fornero, prevedendo una sperimentazione triennale, con il rischio di determinare una profonda iniquità, con trattamenti notevolmente differenti per una differenza anagrafica di un solo giorno. In conclusione, ribadisce l'esigenza di superare l'approccio propagandistico, correggendo le storture del provvedimento.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU) osserva che la discussione è stata utile a mettere in luce i limiti della proposta del Governo, in quanto «Quota 100» è un provvedimento privo di prospettiva, che permette l'accesso al pensionamento solo a chi ha determinati requisiti, trascurando, invece, le categorie che andrebbero più sostenute, ovvero i lavoratori precoci e gli ultrasessantenni con pochi o nessun contributo versato, con lavori discontinui e faticosi, costretti ad aspettare il compimento dell'età per accedere alla pensione di vecchiaia. Rileva, inoltre, che, se fra tre anni non saranno reperite le risorse per appianare o ridurre lo «scalone» per coloro che dovranno aspettare cinque anni per accedere al pensionamento a causa della fine della sperimentazione di «Quota 100», si acuiranno ulteriormente le iniquità introdotte e la sfiducia nei confronti dello Stato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Rizzetto 17.4.

  Marialucia LOREFICE, presidente, dopo avere ricordato che l'emendamento Mura 17.1 è da intendersi accantonato, avverte che le Commissioni passeranno all'esame degli identici emendamenti Epifani 19.3 e Lacarra 19.1.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU), intervenendo sul suo emendamento 19.3, chiede di conoscere le motivazioni alla base del parere contrario delle relatrici e del Governo sulla sua proposta, che, per consentire un'inequivoca interpretazione delle norme, intende solo specificare a quali gestioni di dipendenti pubblici, ora incorporate dall'INPS, si applichino le disposizioni recate dall'articolo 19, in tema di termini di prescrizione dei contributi per le amministrazioni pubbliche. Si tratta, tra l'altro, di una modifica sollecitata dalle organizzazioni sindacali.

  Carla CANTONE (PD), intervenendo sull'emendamento Lacarra 19.1, di cui è firmataria, si associa alle considerazioni svolte dal collega Epifani e ricorda le sollecitazioni delle organizzazioni sindacali per la maggiore chiarezza possibile dell'ambito applicativo dell'articolo 19.

  Marco LACARRA (PD), condividendo le osservazioni dei colleghi, si augura che la contrarietà del Governo e della maggioranza a conferire chiarezza alle disposizioni di legge in esame non sia dovuta all'orientamento, purtroppo più volte dimostrato dalla maggioranza, favorevole alla redazione di norme vaghe e di difficile applicazione, causa, per di più, di notevole contenzioso.

  Antonio VISCOMI (PD) osserva che la chiarezza invocata dai colleghi intervenuti è quanto mai necessaria per una norma che riguarda termini di prescrizione.

  Carlo FATUZZO (FI) si stupisce della contrarietà del Governo e della maggioranza nei confronti di una proposta volta all'aumento della possibilità di procedere nei confronti di pubbliche amministrazioni per il recupero dei contributi non versati.

  Walter RIZZETTO (FdI) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sugli identici emendamenti Epifani 19.3 e Lacarra 19.1, che, a suo giudizio, ampliano il novero delle gestioni previdenziali interessate dall'applicazione delle disposizioni dell'articolo 19. Ringrazia, quindi, il collega Fatuzzo, che intervenendo sul successivo Pag. 11emendamento Lacarra 19.2, ha dimostrato che la maggioranza, che non se ne è resa conto, non è attenta alla discussione che si sta svolgendo. Per tale motivo, mette radicalmente in dubbio l'utilità del lavoro che si sta svolgendo in Commissione.

  Enrica SEGNERI (M5S) non ritiene fondate le affermazioni del deputato Rizzetto sulla presunta disattenzione della maggioranza sui temi in discussione.

  Sebastiano CUBEDDU (M5S), rispondendo al collega Viscomi, ritiene non idoneo alla legislazione in materia previdenziale il ricorso a elenchi esaustivi e ricorda che il contenzioso in materia di prescrizione non ha riguardato l'ambito applicativo, bensì la decorrenza dei termini.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Epifani 19.3 e Lacarra 19.1.

  Marialucia LOREFICE, presidente, essendo imminente la ripresa della seduta con votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.