CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 febbraio 2019
148.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 27 febbraio 2019. — Presidenza del vicepresidente Riccardo Augusto MARCHETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Vittorio Ferraresi.

  La seduta comincia alle 14.30.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione in materia di difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Niger, fatto a Roma il 26 settembre 2017.
C. 1468 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto,

  Iolanda DI STASIO (M5S), relatrice, fa presente che la Commissione è chiamata ad esaminare, nella seduta odierna, il disegno di legge C. 1468, recante «Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione in materia di difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Niger, fatto a Roma il 26 settembre 2017».
  Rammenta che l'Accordo di cooperazione in titolo, che ha lo scopo di fornire un'adeguata cornice giuridica per avviare forme strutturate di cooperazione bilaterale tra le Forze armate dei due Stati contraenti, nell'intento di consolidare le rispettive capacità difensive e di migliorare la comprensione reciproca sulle questioni della sicurezza, si compone di un breve preambolo e di 12 articoli.
  Evidenzia, in particolare, che l'articolo 1 dell'Accordo ne enunzia i princìpi ispiratori Pag. 35e lo scopo, dichiarando che esso intende incoraggiare, agevolare e sviluppare la cooperazione nel settore della difesa sulla base dei princìpi di reciprocità, eguaglianza e mutuo interesse, in conformità ai rispettivi ordinamenti giuridici e agli impegni internazionali assunti dalle Parti. L'articolo 2 è relativo alla cooperazione generale, e stabilisce l'attuazione dell'Accordo (paragrafo 1), i campi della cooperazione previsti (paragrafo 2) e le modalità della cooperazione (paragrafo 3), mentre l'articolo 3 regola gli aspetti finanziari derivanti dalla cooperazione.
  Rileva che l'articolo 4 tratta questioni attinenti alla giurisdizione e prevede che lo Stato ospitante eserciti la propria giurisdizione per i reati commessi nel suo territorio da parte del personale ospitato; lo Stato inviante ha diritto di esercitare la propria giurisdizione sui membri delle proprie Forze armate e del personale civile nel caso in cui i reati commessi minaccino la propria sicurezza o il proprio patrimonio o siano stati commessi intenzionalmente o per negligenza nell'esecuzione del servizio o in relazione a esso. Si precisa altresì che, qualora il personale ospitato sia coinvolto in eventi per i quali la legislazione della Parte ospitante preveda l'applicazione della pena capitale o, anche congiuntamente, di altre sanzioni in contrasto con i princìpi fondamentali e con l'ordinamento giuridico della Parte inviante, tali pene e sanzioni non saranno irrogate e, se esse sono state già irrogate, non saranno eseguite. Il quarto paragrafo dell'articolo 4 prevede, inoltre che i contraenti si impegnino ad adottare le misure necessarie per evitare ogni maltrattamento o intimidazione, derivanti dall'esecuzione dell'Accordo o in caso di violazione della legislazione in vigore, alle persone sottoposte alla propria giurisdizione.
  Segnala che l'articolo 5 reca disposizioni in materia di risarcimento dei danni e prevede che, in caso di danni causati dalla Parte inviante alla Parte ospitante in occasione di attività previste dall'Accordo o connesse alle stesse, il risarcimento sarà garantito dalla Parte inviante previo accordo tra le Parti. Inoltre, qualora le Parti siano congiuntamente responsabili di perdite o di danni causati durante o in relazione alle attività svolte nell'ambito dell'Accordo, esse, previa intesa, saranno tenute al rimborso di tale perdita o danno. L'articolo 6 riguarda la cooperazione nel campo dei prodotti della difesa ed enumera le categorie di armamenti previsti. L'articolo 7 dispone in materia di proprietà intellettuale e disciplina la regolamentazione delle procedure necessarie per garantire la protezione della proprietà intellettuale (compresi i brevetti) derivante da attività condotte in conformità all'Accordo e ai sensi delle rispettive normative nazionali e degli Accordi internazionali in materia sottoscritti dalle Parti.
  Rammenta che l'articolo 8 regola il trattamento di informazioni, documenti, materiali, atti e cose cui sia stata apposta, da una delle Parti, una classifica di segretezza, specificando che il loro trasferimento potrà avvenire solo attraverso canali intergovernativi diretti approvati dalle rispettive Autorità nazionali per la sicurezza o da Autorità nazionali designate in conformità alle leggi dei due Paesi.
  Osserva che l'articolo 9 dispone in materia di risoluzione delle controversie tra le parti, prevedendo che qualsiasi controversia riguardante l'interpretazione o l'attuazione dell'Accordo sarà risolta esclusivamente mediante consultazioni e negoziati tra le Parti, attraverso i rispettivi canali diplomatici, mentre l'articolo 10 dispone in ordine all'entrata in vigore dell'Accordo. L'articolo 11 prevede la possibilità di sottoscrivere protocolli aggiuntivi in ambiti specifici della cooperazione in materia di difesa nel rispetto delle procedure nazionali e limitati agli scopi dell'Accordo e l'articolo 12 dispone, infine, della durata e del termine dell'Accordo.
  Per quanto concerne il contenuto del disegno di legge di ratifica dell'Accordo in esame, evidenzia che l'articolo 1 contiene l'autorizzazione alla ratifica, mentre l'articolo 2 dispone l'ordine di esecuzione dell'Accordo. L'articolo 3 reca la copertura finanziaria del provvedimento e l'articolo 4 prevede una clausola di invarianza finanziaria, Pag. 36mentre l'articolo 5 stabilisce che la legge di ratifica ed esecuzione entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 27 febbraio 2019. — Presidenza del vicepresidente Riccardo Augusto MARCHETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Vittorio Ferraresi.

  La seduta comincia alle 14.35.

Modifiche al codice di procedura penale: disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
C. 1003 Bartolozzi, C. 1403 Ascari, C. 1455 Governo e C. 1457 Annibali.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 30 gennaio 2019.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, rammenta che nella seduta di ieri si è concluso il ciclo delle audizioni informali sui provvedimenti in discussione.

  Stefania ASCARI (M5S), relatrice, si riserva di effettuare una valutazione dei contributi resi dagli auditi nel corso delle audizioni informali, anche al fine dell'adozione di un testo base.

  Giusi BARTOLOZZI (FI), nell'evidenziare che i provvedimenti in titolo sono ben quattro, ritiene che sarebbe più logico che la Commissione adottasse un testo unificato.

  Lucia ANNIBALI (PD) concorda con la collega Bartolozzi sull'opportunità di predisporre un testo unificato dei provvedimenti in titolo.

  Giusi BARTOLOZZI (FI) ritiene auspicabile che la Commissione costituisca un comitato ristretto, al fine di predisporre un testo unificato delle proposte di legge in esame.

  Stefania ASCARI (M5S), relatrice, nel sottolineare la massima disponibilità a lavorare congiuntamente ai proponenti delle varie proposte di legge in discussione, precisa di essersi esclusivamente riservata di valutare le osservazioni e i rilievi emersi nel corso delle audizioni svolte dalla Commissione.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, nell'invitare la relatrice a svolgere una verifica sulla possibilità di adottare un testo unificato delle proposte di legge all'esame della Commissione, anche previa nomina di un comitato ristretto, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 27 febbraio 2019. — Presidenza del vicepresidente Riccardo Augusto MARCHETTI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Vittorio Ferraresi.

  La seduta comincia alle 14.40.

7-00149 Varchi: Iniziative normative inerenti il personale della polizia penitenziaria.
(Seguito della discussione e conclusione – Reiezione).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 20 febbraio 2019.

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  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, ricorda che nella seduta del 20 febbraio scorso la presentatrice, onorevole Varchi, ha proceduto all'illustrazione della risoluzione.

  Il sottosegretario Vittorio FERRARESI evidenzia che con la risoluzione oggi in commissione gli onorevoli proponenti fanno riferimento alla protrazione ultra-decennale del concorso interno per titoli di servizio ed esami a n. 643 posti per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo maschile e femminile degli ispettori del Corpo di Polizia penitenziaria, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 giugno 2008, evidenziando le ricadute negative che ne sono discese a danno dei vincitori per molti dei quali, tenuto conto del dato anagrafico (l'età media del personale interessato va dai 41 ai 59 anni), si profila il rischio di dover rinunciare a fine corso in assenza di un qualunque vantaggio economico, anche in ragione dell'eventualità di assegnazione ad altra sede. In via preliminare, fa rilevare che l'individuazione della decorrenza della nomina alla data degli esami di fine corso dei vincitori dei concorsi (interni ed esterni) per vice ispettore del Corpo di Polizia penitenziaria è conforme alla normativa vigente. Precisa che analogo problema è già stato affrontato con riferimento al concorso pubblico a n. 271 posti di vice ispettore bandito nel mese di novembre 2003 i cui vincitori sono stati nominati, all'esito del corso di formazione, con decorrenza 14 dicembre 2014. Fa presente che in tale circostanza deve registrarsi la soccombenza dei candidati che hanno impugnato il decreto di decorrenza della nomina, in quanto i contenziosi giudiziari si sono risolti con pronunce del giudice amministrativo in primo ed in secondo grado (del T.A.R., Consiglio di Stato), tutte favorevoli all'Amministrazione, laddove è stato espressamente riconosciuto che la decorrenza della nomina non può che avvenire in conformità alle disposizioni normative vigenti.
  Sottolinea che la possibilità di proporre iniziative normative per la retrodatazione della nomina alla qualifica di vice ispettore al primo gennaio 2010, non trova alcun appiglio ragionevole, atteso che, a quella data, non erano state espletate neanche le prove di preselezione.
  Prescindendo da tale ragione pregiudiziale ma al contempo dirimente, aggiunge che la proposta di retrodatazione sarebbe difficilmente sostenibile de jure condendo anche perché altererebbe il sistema di equiordinazione delle carriere voluto dal legislatore e, quindi, determinerebbe evidenti criticità in ottica comparativa rispetto alle altre Forze di polizia a ordinamento civile e militare ed alle Forze Armate.
  Rileva che, oltre che sul piano esogeno, ne conseguirebbe un illogico effetto dirompente anche sul piano endogeno, producendo diacronici scavalcamenti all'interno del personale dell'amministrazione penitenziaria.
  In ordine alla possibilità di mantenere a domanda la sede di servizio, rappresenta che non può escludersi la necessità di adottare una adeguata soluzione organizzativa sulle prossime assegnazioni dei n. 972 allievi vice ispettori che, a breve, termineranno il prescritto corso di formazione, in ragione del fatto che, come premesso, gli stessi hanno partecipato ad un concorso bandito nell'anno 2008, allorquando le condizioni organiche erano sostanzialmente diverse.
  Precisa che le determinazioni che hanno portato, a quell'epoca, a prevedere nel bando, all'articolo 14, comma 7, del P.D.G. 3 aprile 2008, che «Il personale nominato vice ispettore del ruolo maschile e femminile del Corpo si polizia penitenziaria sarà confermato nella sede di appartenenza compatibilmente alla dotazione organica», nascevano da esigenze e situazioni non più attuali, in considerazione del lunghissimo tempo trascorso. Ricorda che all'epoca vigeva la determinazione di cui al decreto ministeriale 8 febbraio 2001, sostituito poi con il decreto ministeriale 22 marzo 2013, revisionato, da ultimo, con il vigente decreto ministeriale 2 ottobre 2017, emesso in applicazione delle modifiche relativa al cosiddetto «riordino delle carriere».Pag. 38
  Tenendo conto della cronologia temporale delle disposizioni relative all'organizzazione dell'Amministrazione penitenziaria, segnala che l'ultimo atto ha altresì recepito la disciplina di cui al d.p.c.m. 15 giugno 2015, n. 84 applicato con decreto ministeriale 2 marzo 2016. Ricorda, per tutte, la svolta epocale dell'istituzione del Dipartimento per la Giustizia minorile e comunità.
  Ciò premesso, esprime, in relazione al primo impegno della risoluzione, parere favorevole a condizione che sia riformulato nei seguenti termini: «assumere iniziative urgenti per eliminare gli effetti pregiudizievoli che stanno subendo i suddetti vincitori, anche orientandosi verso una ridefinizione delle dotazioni organiche del ruolo dei vice ispettori sulla base dell'ineludibile esigenza di distribuzione razionale delle risorse organiche». Esprime invece parere contrario in relazione al secondo impegno dell'atto di indirizzo in discussione.

  Maria Carolina VARCHI (FdI), non condividendo l'analisi effettuata dal sottosegretario Ferraresi in ordine al secondo impegno della risoluzione, sul quale il rappresentante del Governo ha formulato parere contrario, dichiara di non accettare la proposta di riformulazione del primo impegno dell'atto di indirizzo, in quanto, a suo avviso, ne snaturerebbe il contenuto.

  Il sottosegretario Vittorio FERRARESI, nel far notare che le procedure per risolvere la questione posta nel primo impegno della risoluzione sono state già avviate dall'Esecutivo, riferisce che il sottosegretario Morrone ha svolto un incontro con i soggetti interessati e che in tempi brevi sarà possibile fornire una risposta sia in termini di pianta organica che di assunzioni. Per tale ragione, specifica che, allorché la riformulazione proposta non venisse accettata, il parere del Governo sarebbe quindi contrario su entrambi gli impegni della risoluzione. Precisa che qualora l'Esecutivo esprimesse parere favorevole sulla risoluzione, sconfesserebbe il proprio operato con riguardo alle decisioni che a breve saranno adottate sulla materia.

  Maria Carolina VARCHI (FdI) dichiara di prendere atto della volontà dell'Esecutivo di non risolvere la questione posta dall'atto di indirizzo in titolo.

  Il sottosegretario Vittorio FERRARESI ritiene che la deputata Varchi non abbia compreso i termini della risposta fornita.

  Maria Carolina VARCHI (FdI), nel precisare che potrebbe probabilmente aver avuto problemi di comprensione, osserva che in ogni caso anche il rappresentante del Governo non è stato sufficientemente chiaro. Ribadisce quindi di non condividere il parere espresso dal rappresentante del Governo sul suo atto di indirizzo.

  Il sottosegretario Vittorio FERRARESI, nel ribadire che l'Esecutivo e l'atto di indirizzo in titolo, come risulterebbe dalla riformulazione proposta, intendono perseguire il medesimo obiettivo, non comprende la motivazione del mancato accoglimento della proposta di riformulazione.

  La Commissione respinge la risoluzione n. 7-00149 Varchi.

7-00166 Costa: Sulla applicazione del nuovo articolo 4-bis dell'ordinamento penitenziario.
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 20 febbraio 2019.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, ricorda che nella seduta del 20 febbraio scorso il presentatore, onorevole Costa, ha proceduto all'illustrazione della risoluzione.

  Il sottosegretario Vittorio FERRARESI, al fine di fornire all'onorevole Costa una risposta compiuta sulla questione posta, chiede di rinviare alla prossima settimana Pag. 39l'espressione del parere sulla risoluzione in oggetto.

  Enrico COSTA (FI) sottolinea come il Governo, che pure dispone di uffici legislativi preparati e competenti, necessiti di approfondire ulteriormente la questione, nonostante che la risoluzione in oggetto sia stata presentata quasi da un mese. Nel rilevare che, in assenza di una precisazione circa la validità temporale della norma, si pregiudica ulteriormente la situazione, chiede di sottoporre a votazione la risoluzione in oggetto, non ritenendo che si debba attendere l'espressione del parere da parte del Governo.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, avverte che in assenza del parere del Governo non è possibile procedere alla votazione della risoluzione.

  Enrico COSTA (FI) ritiene che in tal modo si configuri un grave precedente, consentendosi al Governo di bloccare i lavori parlamentari.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, nel ribadire che non è possibile procedere alla votazione senza il parere del Governo, ricorda che il sottosegretario Ferraresi si è impegnato ad esprimere tale parere nella prossima settimana.

  Enrico COSTA (FI) chiede che si sospenda brevemente la seduta, per un'attenta valutazione delle norme regolamentari in materia, ritenendo che non si possa consentire al Governo di dettare i tempi dei lavori parlamentari.

  Franco VAZIO (PD) ricorda che il Partito democratico aveva già evidenziato, nel corso dell'esame in Assemblea, le criticità della modifica apportata all'articolo 4-bis dell'ordinamento penitenziario dalla cosiddetta legge «spazza corrotti», sottolineando il problema della retroattività della norma. Ritiene paradossale che il Governo non esprima il proprio parere a causa di evidenti divisioni interne, impedendo alla Commissione Giustizia di affrontare il tema di merito. Considera inaccettabile che il Parlamento non sia messo nelle condizioni di lavorare per decisione unilaterale del Governo.

  Luca Rodolfo PAOLINI (Lega), nel ricordare ai colleghi che il rappresentante del Governo si è impegnato ad esprimere il parere la prossima settimana, ritiene che la risoluzione affronti un problema reale, meritevole dell'attenzione della Commissione, in quanto la norma sopravvenuta, priva di una disposizione transitoria, sta determinando disparità di trattamento a fronte di situazioni analoghe.

  Franco VAZIO (PD) ricorda al collega Paolini che tale norma è stata approvata dalla maggioranza.

  Luca Rodolfo PAOLINI (Lega) ritiene che sia sempre possibile introdurre misure correttive al fine di migliorare il testo di legge.

  Cosimo Maria FERRI (PD) sottolinea come la risoluzione del collega Costa intervenga a confermare le perplessità già evidenziate in Assemblea, in sede di esame del cosiddetto «spazza corrotti», relativamente ai diversi aspetti critici del provvedimento. Nel preannunciare problemi anche con riguardo all'applicazione delle misure in materia di prescrizione nonché alla mancata estinzione delle pene accessorie, ritiene che ciò denoti l'improvvisazione da parte di maggioranza e Governo nel legiferare su temi seri come quelli della giustizia. Sottolineando di non condividere il metodo adottato, ritiene che vi siano regole da rispettare, anche allo scopo di impedire che tocchi poi alla magistratura risolvere le questioni poste da un legislatore non attento. Fa notare come la questione posta dalla risoluzione del collega Costa sia oggetto di dibattito da parte della giurisprudenza e della dottrina circa la natura sostanziale o processuale della norma, evidenziando peraltro le decisioni di segno opposto assunte da parte dei diversi tribunali di sorveglianza. Nel sottolineare come l'intervento imbarazzante Pag. 40del sottosegretario Ferraresi abbia evidenziato le difficoltà del Governo sul tema, auspica un atteggiamento diverso in futuro. Ribadisce che, avendo maggioranza e Governo contribuito a creare una situazione di grande confusione giuridica, toccherà alle opposizioni, per un verso, e alla magistratura, per l'altro, contribuire a risolvere la questione. Chiede da ultimo di conoscere la posizione del Governo in merito.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, ricorda e sottolinea che il sottosegretario si è impegnato ad esprimere il parere nella prossima settimana.

  Enrico COSTA (FI), nel prendere atto della situazione, ribadisce che si sta prefigurando un precedente in base al quale il Governo può paralizzare i lavori della Commissione nel caso si stiano esaminando risoluzioni «imbarazzanti», sulle quali non è in grado di assumere una posizione. Invita a riflettere sulle conseguenze che deriverebbero da un atteggiamento analogo del Governo in occasione dell'esame di proposte emendative.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, evidenzia come una proposta emendativa sia cosa diversa da un atto di indirizzo al Governo, qual è la risoluzione.

  Enrico COSTA (FI), nel riservarsi di verificare le norme regolamentari, sottolinea quanto sia difficile l'esercizio parlamentare se il Governo non esprime il proprio parere su uno strumento tipico delle opposizioni, quale è l'atto di indirizzo. Chiede pertanto che il sottosegretario si impegni ad esprimere il parere nella prossima settimana e a non rinviare ulteriormente la discussione. Preannuncia che in caso contrario i componenti del gruppo di Forza Italia abbandoneranno i lavori della Commissione.

  Lucia ANNIBALI (PD) evidenzia che la questione posta dalla risoluzione del collega Costa riveste interesse anche con riguardo all'esame della proposta di legge a sua firma C. 1457 in tema di violenza di genere, che incide sull'ordinamento penitenziario. Ritiene pertanto importante sapere dal Governo se la disposizione in questione sia o meno retroattiva.

  Walter VERINI (PD), senza ripetere le considerazioni svolte dai colleghi del Partito democratico, che dichiara di condividere, evidenzia il dubbio che la prossima settimana il parere del Governo possa essere diverso a seconda che sia presente il sottosegretario Ferraresi o il sottosegretario Morrone. In ogni caso ritiene che impedire per motivi politici ad un organo istituzionale di esprimersi costituisca una ferita non accettabile.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, ritiene che la questione del rinvio della discussione della risoluzione alla prossima settimana potrà essere affrontata nel corso della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si terrà al termine della seduta.

  Enrico COSTA (FI) ribadisce l'indisponibilità dei deputati del suo gruppo a continuare a partecipare ai lavori della Commissione qualora non sia assunto un preciso impegno da parte dell'Esecutivo a fornire il parere sulla risoluzione in titolo entro la prossima settimana.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, propone di mettere in votazione il rinvio della discussione dell'atto di indirizzo in esame.

  Alfredo BAZOLI (PD) chiede di conoscere la posizione dei gruppi di maggioranza in ordine al rinvio della discussione della risoluzione.

  Roberto TURRI (Lega) manifesta la disponibilità del suo gruppo parlamentare a che la Commissione voti in ordine al rinvio della discussione della risoluzione, la cui calendarizzazione potrà poi essere definita nel corso della prossima riunione Pag. 41dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Angela SALAFIA (M5S) esprime la disponibilità del gruppo Movimento Cinque Stelle a rinviare la discussione dell'atto di indirizzo in discussione e precisa che, nel corso della prossima riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sarà possibile definire la calendarizzazione dello stesso.

  Franco VAZIO (PD), nel sottolineare come sia lapalissiano che Governo e maggioranza non abbiano interesse a discutere della risoluzione in esame, invita il presidente a chiedere al rappresentante del Governo di impegnarsi ad esprimere il parere nel corso della prossima settimana.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, ribadisce che, in assenza dell'espressione del parere da parte del Governo, la Commissione non può procedere alla discussione della risoluzione in esame. Chiede al rappresentante del Governo di impegnarsi ad esprimere il parere sull'atto di indirizzo entro la prossima settimana.

  Il sottosegretario Vittorio FERRARESI ribadisce che è volontà dell'Esecutivo esprimersi sulla risoluzione in discussione entro la prossima settimana.

  Riccardo Augusto MARCHETTI, presidente, nel prendere atto dell'impegno del Governo ad esprimere il parere sull'atto di indirizzo in titolo entro la prossima settimana, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.35.