CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 febbraio 2019
145.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 20 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 14.35.

  Carla RUOCCO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata tramite l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Ne dispone, pertanto, l'attivazione.
  Avverte inoltre che le interrogazioni Pastorino n. 5-01485 e Centemero n. 5-01520 saranno svolte congiuntamente in quanto vertenti sulla medesima materia.

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5-01483 Bignami: Esonero dall'obbligo di fatturazione elettronica per soggetti operanti nei comuni colpiti da eventi sismici.

  Maria SPENA (FI) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmataria.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Maria SPENA (FI) prende atto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, nella quale si chiarisce che il Governo, ha accordato un maggior termine per l'emissione delle fatture elettroniche, che dal 1o luglio 2019 potranno essere emesse entro 10 giorno dall'avvenuta operazione. Avrebbe auspicato una più ampia dilazione, pari a tre anni, per i soggetti che operano nei territori del Centro Italia colpiti da eventi sismici; ciò anche in considerazione del fatto che in tali aree – nelle quali non solo gli esercizi commerciali, ma anche strutture comunali e chiese sono ad oggi ospitati in container – difficilmente potranno essere, da qui al prossimo mese di luglio, ripristinate adeguate infrastrutture informatiche.

5-01485 Pastorino: Modifiche alla disciplina relativa ai termini di prescrizione per la presentazione di ricorsi all'Arbitrato bancario finanziario (ABF).
5-01520 Centemero: Modifiche alla disciplina relativa ai termini di prescrizione per la presentazione di ricorsi all'Arbitrato bancario finanziario (ABF).

  Luca PASTORINO (LeU) illustra la propria interrogazione.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Silvia COVOLO (Lega) giudica doveroso assicurare la massima tutela ai risparmiatori penalizzati dalle banche e ritiene che dimezzare i termini di prescrizione equivalga a negare giustizia a tali cittadini. Valuta comunque positiva l'indicazione che le misure in discussione non riguarderebbero i procedimenti pendenti relativi a fatti inerenti al periodo 2009-2014. Auspica che sull'argomento sia mantenuta alta l'attenzione.

  Luca PASTORINO (LeU) ringrazia il Sottosegretario per la risposta fornita, evidenziando tuttavia come il problema sollevato permanga, e come non siano chiare le motivazioni che indurrebbero a ridurre il termine di prescrizione da dieci a cinque anni. Auspica che la questione possa essere oggetto di approfondimento in occasione della consultazione pubblica avviata dalla Banca d'Italia.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (Lega), intervenendo sui lavori della Commissione, riterrebbe opportuno che la Commissione valuti l'opportunità di svolgere adeguati approfondimenti sui temi oggetto della consultazione pubblica avviata dalla Banca d'Italia, al fine di poter incidere sulle tematiche sollevate.

5-01486 Fregolent: Effetti distorsivi sulla concorrenza provocati dalle disposizioni relative all'applicazione dell'imposta sostitutiva unica di cui alla Legge di Bilancio 2019.

  Carla RUOCCO, presidente, informa la Commissione che la deputata Silvia Fregolent ha subito un grave lutto ed esprime la vicinanza della Commissione alla collega.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Martina NARDI (PD) rileva come il rappresentante del Governo abbia omesso di rispondere al principale quesito posto, ovvero se nel caso di affidamenti o gare nell'ambito della pubblica amministrazione non si possano verificare situazioni di concorrenza sleale. Ciò in quanto rappresentando Pag. 48l'IVA un costo non deducibile per la PA, sarà interesse della medesima rivolgersi prevalentemente a professionisti in regime di esonero, a scapito degli studi professionali più affermati, anche laddove offrano una più elevata qualità dei servizi. Ritiene che in tal modo si rischi di provocare un impoverimento di numerosi studi professionali e del Paese nel suo complesso.

5-01487 Osnato: Meccanismi di riattribuzione delle imposte versate dai lavoratori transfronlieri residenti in comuni al confine con la Confederazione elvetica.

  Alessio BUTTI (FdI) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Alessio BUTTI (FdI) ringrazia il Sottosegretario per la risposta, che si riserva di valutare nel dettaglio, anche alla luce dei numerosi dati forniti. Sembra in ogni caso emergere come siano intervenute delle modifiche rispetto alla previgente disciplina, modifiche che a suo avviso determinano un serio problema per i comuni siti al confine con la Confederazione elvetica, i cui bilanci sono fortemente a rischio laddove vengano a mancare le risorse derivanti dal ristorno delle imposte versate in Svizzera dai lavoratori transfrontalieri, che – lo rammenta – sono in Italia circa 60 mila in totale.

5-01488 Giuliodori: Ritardo nella procedura concorsuale per assunzioni presso l'Agenzia delle entrate.

  Paolo GIULIODORI (M5S) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Paolo GIULIODORI (M5S) si dichiara soddisfatto e ringrazia il Sottosegretario per la risposta fornita.

5-01519 Tabacci: Cessione del credito d'imposta per la riqualificazione di strutture ricettive turistico-alberghiere.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario.

  Il Sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) dichiara di non potersi ritenere particolarmente soddisfatto dalla risposta fornita dal rappresentante del Governo. Ribadisce come, a suo avviso, siano chiare le disposizioni di cui al decreto-legge n. 83 del 2014 e che, nel caso di trasferimento tra generazioni di beni agevolati, insieme all'azienda cui si riferiscono, non vi sia affatto un cambio di destinazione dei beni che giustifichi la revoca dell'agevolazione fiscale.

  Carla RUOCCO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.15.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 20 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Carla RUOCCO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 15.15.

Norme per l'attribuzione a soggetti pubblici della proprietà della Banca d'Italia.
C. 313 Meloni.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Carla RUOCCO, presidente, nel ricordare che la Conferenza dei Capigruppo ha previsto la calendarizzazione del provvedimento in Assemblea per il mese di marzo, invita la relatrice Ruggiero a illustrare i contenuti del provvedimento.

  Claudio MANCINI (PD) chiede di intervenire preliminarmente sull'ordine dei lavori della Commissione, evidenziando come nella giornata odierna si sia prevista, e quindi deciso di sconvocare, una riunione dell'Ufficio di Presidenza. Chiede pertanto chiarimenti in ordine ai prossimi lavori della Commissione, con particolare riferimento alle audizioni richieste dal suo gruppo nell'ambito dell'esame della proposta di nomina del Governo del professor Savona a presidente della Consob. Sottolinea il rilievo di tale atto del Governo, del quale non è stato ancora avviato l'esame; evidenzia come, a causa di successivi rinvii, la Commissione non sia stata messa sinora nelle condizioni di esprimersi.

  Carla RUOCCO, presidente, si riserva di intervenire in ordine ai lavori della Commissione al termine della seduta.

  Francesca Anna RUGGIERO (M5S), relatrice, rammenta che la proposta di legge della quale la Commissione avvia oggi l'esame in sede referente intende trasferire, a decorrere dal 1o marzo 2019, al Ministero dell'economia e finanze le quote di capitale della Banca d'Italia detenute da soggetti privati e, comunque, consentire che dette quote circolino solo presso soggetti pubblici. La cessione deve avvenire al valore nominale delle quote.
  Viene dunque meno, attraverso l'abrogazione esplicita delle norme del decreto-legge n. 133 del 2013 (recante Disposizioni urgenti concernenti l'IMU, l'alienazione di immobili pubblici e la Banca d'Italia) l'attuale assetto proprietario della Banca d'Italia.
  In particolare, l'articolo 1 dispone che, a decorrere dal 1o marzo 2019, le quote di proprietà della Banca d'Italia detenute da soggetti privati siano acquisite dal Ministero dell'economia e delle finanze al loro valore nominale, come stabilito dall'articolo 20 del regio decreto-legge 12 marzo 1936, n. 375, ovvero in misura pari a 154.937 euro (trecento milioni di lire).
  Le disposizioni in commento prevedono inoltre che il Ministero dell'economia e delle finanze sia autorizzato a cedere le proprie quote esclusivamente a soggetti pubblici (comma 1).
  Si affida a un regolamento, da adottare – entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della proposta – con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio di Stato (ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge n. 400 del 1988), il compito di disciplinare le modalità di trasferimento delle quote acquisite dal MEF (comma 2).
  L'articolo 2 abroga gli articoli 4, 5 e 6 del decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133.
  Ricorda che il richiamato articolo 4 (comma 1), nel ribadire l'indipendenza dell'Istituto, definisce inoltre la Banca d'Italia quale autorità nazionale competente nel meccanismo di vigilanza unico (di cui all'articolo 6 del Regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio del 15 ottobre 2013). Le norme in esame tuttavia non sembrano incidere sull'indipendenza e sulla pubblicità dell'istituto, comunque disposte – tra l'altro – dall'articolo 19 della citata legge n. 262 del 2005, che rimane in vigore.
  Conseguentemente al nuovo assetto proposto, la proposta abroga la disciplina della partecipazione al capitale della Banca d'Italia, di cui ai commi 2-6-bis dell'articolo 4.
   L'articolo 5 del decreto-legge 133 del 2013 reca norme sull'Assemblea dei partecipanti al capitale e sul Consiglio Superiore della Banca d'Italia, cui è vietato avere ingerenza nelle materie relative all'esercizio delle funzioni pubbliche attribuite alla Banca d'Italia dalle norme nazionali ed UE, come anche ribadito dallo Statuto. Il comma 2 dell'articolo 5 riguarda la composizione del Consiglio Superiore della Banca d'Italia (costituito dal Pag. 50Governatore e da 13 consiglieri, nominati nelle assemblee dei partecipanti presso le sedi della Banca).
  Con riferimento all'articolo 6 del decreto-legge n. 133 del 2013 ricorda che esso reca in primo luogo una serie di abrogazioni e riformulazioni conseguenti all'assetto patrimoniale e di governance della Banca d'Italia, come ridisegnato dal decreto-legge n. 133 del 2013.
  Un secondo gruppo di disposizioni dell'articolo 6 riguarda i principi, le modalità e i criteri che informano lo Statuto della Banca d'Italia, con riferimento agli assetti proprietari.
  L'articolo 6, infine, riguarda le già menzionate modalità di contabilizzazione delle quote nei bilanci dei soggetti partecipanti, nonché il processo di dematerializzazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia.
  Rinvia in conclusione alla documentazione predisposta dagli Uffici per una ricognizione della collocazione della Banca d'Italia nell'Eurosistema e le fonti che disciplinano l'Istituto, nonché per una ricostruzione dell'evoluzione nel tempo dell'assetto proprietario della Banca d'Italia.

  Claudio MANCINI (PD) chiede chiarimenti in ordine alla scelta di affidare la relazione sul provvedimento ad un esponente della maggioranza; ritiene necessario una delucidazione sul punto, al fine di comprendere se le forze di maggioranza condividano i contenuti della proposta di legge in discussione.

  Marco OSNATO (FdI) evidenzia come la proposta di legge in esame, che reca la prima firma della Presidente Giorgia Meloni, sia conseguente agli impegni assunti da Fratelli d'Italia con i suoi elettori. Si intende innanzitutto fare chiarezza, con riferimento alla Banca d'Italia, sulla destinazione degli utili derivanti dall'emissione di moneta, come anche su quelli provenienti dall'emissione di titoli di Stato. Evidenzia quindi i rischi connessi con le disposizioni introdotte dal decreto-legge n. 133 del 2013, che ha modificato la disciplina dell'attribuzione delle quote di proprietà della Banca d'Italia a diversi soggetti privati, quali casse di risparmio, istituti di credito, istituti di previdenza e istituti di assicurazione. Ove poi, uno di questi soggetti fosse oggetto di acquisizione da parte di un gruppo straniero si verificherebbe la paradossale situazione in cui quote di Banca d'Italia siano detenute da azionisti esteri. Quanto alla questione relativa alla quantificazione delle azioni di Banca d'Italia attualmente detenute da soggetti privati, osserva come, a suo avviso, non possa questo tema rappresentare un problema prioritario e dirimente rispetto al rischio che corre il Paese di perdere la sovranità sulla propria banca centrale. Si tratta in ogni caso di un aspetto che potrà essere oggetto di approfondimento nel corso dell'esame della proposta di legge.
  Con riferimento all'intervento dell'onorevole Mancini, osserva quindi come coloro che si sorprendono del fatto che la relazione sul provvedimento sia stata affidata ad una collega della maggioranza, non ricordano quanto avvenuto durante la precedente legislatura, né le posizioni allora assunte dagli attuali esponenti del M5S, che sul medesimo argomento della nazionalizzazione della Banca d'Italia hanno presentato, nel 2016, una proposta di legge analoga a quella oggi in discussione. Auspica quindi che, in questa legislatura, si possa ragionare insieme sul provvedimento.

  Claudio MANCINI (PD) evidenzia come sulla proposta di legge in esame – il primo provvedimento dell'opposizione, nella legislatura corrente, in discussione presso la Commissione Finanze – il gruppo di Fratelli d'Italia abbia fatto valere il proprio peso, ottenendone la calendarizzazione in Assemblea. Osserva tuttavia che, poiché la scelta del relatore è caduta su una esponente della maggioranza, occorre allora che questa, e con essa il Governo, chiariscano preliminarmente la propria posizione politica sul provvedimento. Esprime quindi la contrarietà del gruppo del PD sulla proposta di legge e ritiene in ogni caso opportuno acquisire, mediante la previsione di apposite audizioni, gli orientamenti, Pag. 51oltre che del Ministero dell'Economia e delle Finanze, della Banca d'Italia medesima e dei suoi azionisti.

  Azzurra Pia Maria CANCELLERI (M5S) rammenta come nella scorsa legislatura sia avvenuto in diversi casi che proposte di legge di iniziativa delle minoranze fossero assegnate ad un relatore di maggioranza. Ricorda ai colleghi che il ruolo del relatore è quello di illustrare alla Commissione i contenuti di un provvedimento, sul quale si avviano poi gli approfondimenti previsti in sede di istruttoria legislativa. Intende in proposito ringraziare la relatrice Ruggiero per la relazione svolta, che nel dare conto dei contenuti della proposta di legge senza assumere alcuna posizione preconcetta consentirà di avviare un dibattito sereno e ampio, a differenza di quanto avvenuto nella precedente legislatura. Cita a titolo di esempio una sua proposta di legge che fu allora respinta dalla maggioranza, senza alcuna possibilità di dibattito.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA comunica che il Governo si riserva senz'altro di intervenire in una successiva fase dell'iter del provvedimento, essendo la seduta odierna dedicata all'avvio dell'esame della proposta di legge. Condivide la richiesta avanzata di procedere allo svolgimenti di alcune audizioni, al fine di garantire un adeguato approfondimento delle tematiche in discussione.

  Marco OSNATO (FdI), con riferimento alla richiesta avanzata dal collega Mancini di acquisire, sin dalla seduta odierna, una complessiva valutazione politica sul provvedimento da parte della maggioranza, ritiene che si debba piuttosto svolgere, in primo luogo, una adeguata istruttoria legislativa sul provvedimento. All'esito di tale attività di approfondimento i gruppi potranno esprimere un giudizio definitivo.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) intende precisare come la questione posta dal collega Mancini sia una questione di carattere politico, che non riguarda la valutazione di merito delle singole disposizioni recate dalla proposta di legge in discussione. Maggioranza e Governo hanno a suo avviso il dovere di chiarire se il provvedimento del quale si avvia oggi l'esame sia destinato a finire in un nulla di fatto, oppure se vi sia un atteggiamento di apertura nei confronti della proposta. Ciò anche in considerazione dei possibili oneri derivanti dalle norme proposte, che potrebbero avere effetti rilevanti sul bilancio dello Stato.

  Claudio MANCINI (PD) si dichiara sorpreso del continuo richiamo fatto dai colleghi a situazioni verificatesi nella scorsa legislatura. Rammenta infatti che l'attuale Parlamento è frutto di un sistema elettorale di tipo proporzionale e non maggioritario, ciò che determina una dialettica assai diversa rispetto al passato nel rapporto tra maggioranza e opposizioni. È evidente a tutti come la posizione del gruppo del PD rispetto a Governo e maggioranza sia più distante rispetto a quella assunta dal gruppo di Fratelli d'Italia, che in diverse occasioni, si considera più come un interlocutore esterno che come una vera e propria forza di opposizione.
  Ribadisce in ogni caso come la questione da lui posta non riguardi il merito del provvedimento – che appare in verità assai chiaro e semplice – ma piuttosto la necessità di comprendere se la proposta di legge è condivisa o meno dalla maggioranza. Si tratta di una questione dirimente, come è ovvio, rispetto agli effetti che il provvedimento potrà avere.
  Ritiene pertanto opportuno che il Governo, come preannunciato dal Sottosegretario Villarosa, esprima quanto prima il proprio orientamento e auspica che il Ministro Tria possa a tal fine prendere parte ai lavori della Commissione.

  Marco OSNATO (FdI) condivide l'analisi dell'onorevole Mancini in ordine alle differenze tra l'attuale Parlamento e quello della precedente legislatura, sottolineando come il suo gruppo abbia preannunciato sin dalla campagna elettorale l'intenzione di sostenere alcuni provvedimenti Pag. 52della maggioranza, quale – a titolo di esempio – il disegno di legge attualmente in discussione in Assemblea in materia di legittima difesa. Sulla proposta di legge in esame, tuttavia, il suo gruppo non ha interloquito con alcun esponente della maggioranza e non vi è dunque nessun accordo preordinato.

  Francesca Anna RUGGIERO (M5S), relatrice, in quanto parlamentare al suo primo mandato, auspica che si possa svolgere sulla proposta di legge la più ampia istruttoria legislativa, anche a tal fine dando spazio agli interventi di tutti i soggetti interessati; ciò affinché possano emergere con chiarezza le differenti posizioni ed essere approfonditi tutti gli aspetti inerenti il provvedimento.

  Luca PASTORINO (LeU) prende atto delle buone intenzioni della relatrice, così come di quelle del collega Osnato. Rileva tuttavia come la questione sollevata in questa sede sia di natura strettamente politica, e abbia in quanto tale piena cittadinanza, anche alla luce delle recenti dichiarazioni sui vertici della Banca d'Italia rilasciate alla stampa dal Vicepresidente del Consiglio Di Maio.

  Massimo UNGARO (PD) si associa alle considerazioni dei colleghi Mancini e Fragomeli e chiede alla maggioranza di chiarire la propria posizione in ordine ad alcune questioni fondamentali.
  In primo luogo, il provvedimento dispone il trasferimento delle quote di proprietà di Banca d'Italia ad un valore nominale e non di mercato, il che metterebbe a rischio gli equilibri finanziari degli istituti coinvolti; in alternativa, dal riconoscimento del valore di mercato delle quote discenderebbe l'obbligo di indennizzare gli attuali proprietari in misura pari a 7,5 miliardi di euro, con evidenti problemi di ordine finanziario.
  Osserva, in secondo luogo, che ove il provvedimento venisse approvato, si determinerebbe la modifica dello Statuto di Banca d'Italia con l'abolizione del Consiglio superiore e dell'Assemblea dei partecipanti, con effetti di paralisi nel funzionamento dell'intero organismo. Occorrerebbe almeno prevedere un'alternativa che garantisca la funzionalità dell'Istituto.
  Ricorda in terzo luogo come l'indipendenza della Banca d'Italia sia garantita, come previsto dal decreto-legge n. 133 del 2013, da limiti posti ai dividendi, alla quota massima – pari al 3 per cento – che ciascun azionista può detenere, nonché alle decisioni che possono essere assunte dall'assemblea degli azionisti. Quanto al richiamato timore che quote di partecipazione possano essere acquisite da soggetti stranieri evidenzia come la normativa vigente stabilisca che le quote della Banca d'Italia possano essere di proprietà esclusivamente di banche e assicurazioni aventi sede legale e amministrazione centrale in Italia.
  Ritiene che appoggiare un simile provvedimento significhi ’strizzare l'occhio’ a Fratelli d'Italia, che agita la bandierina sovranista, e non comprende come possa quella della nazionalizzazione della Banca d'Italia rappresentare una priorità di Governo, in un momento nel quale vi sono in Italia due milioni di disoccupati e gravissimi problemi economici. Denuncia la politica suicida del Governo e della maggioranza, che sta portando il Paese alla rovina.

  Marco OSNATO (FdI) ribadisce la preoccupazione che azioni della Banca d'Italia possano cadere in mano straniera a seguito di procedure di acquisizione di un istituto di credito italiano da parte di una banca estera.
  Replicando all'onorevole Ungaro, sottolinea innanzitutto come le modifiche introdotte non determinerebbero una paralisi dell'Assemblea degli azionisti, che in quanto composta dal MEF medesimo potrebbe facilmente modificare il proprio regolamento.
  Quanto al valore delle quote, occorre verificare a quale prezzo siano state acquistate prima di quantificarne gli oneri.
  Osserva, più in generale come non ritenga ragionevole concedere ai privati quote della Banca d'Italia ponendo poi un Pag. 53così grande numero di limitazioni a tale possesso; tanto vale allora trasferire la proprietà in mano pubblica.

  Francesco ACQUAROLI (FdI) esprime rammarico per il fatto che il gruppo del PD possa considerare la governance della Banca d'Italia come una mera ’bandierina’, con un atteggiamento a suo avviso irrispettoso rispetto ad un tema nevralgico per il futuro della nostra nazione e dell'Europa.

  Claudio MANCINI (PD) evidenzia come il suo gruppo non sottovaluti affatto il rilievo del tema in discussione, ma giudichi ineludibile la questione relativa agli eventuali oneri recati dal provvedimento – che potrebbero ammontare a 7,5 miliardi di euro – per gli effetti sul bilancio dello Stato. Si tratta di un punto sul quale occorre preliminarmente fare chiarezza. Richiama in proposito un ordine del giorno presentato in Assemblea dal gruppo di Forza Italia sul decreto-legge riguardante Banca Carige, nel quale si evidenziava come la Banca contasse nel proprio patrimonio il 4 per cento di azioni di Banca d'Italia. È evidente come un intervento sull'azionariato privato che detiene quote della Banca centrale avrebbe ripercussioni anche su Banca Carige, alla quale la maggioranza ha appena dedicato misure di sostegno.

  Francesco ACQUAROLI (FdI) sottolinea come non risulti affatto che il valore relativo alle quote di Banca d'Italia detenute da privati ammonti a 7,5 miliardi di euro; si tratta in ogni caso di una questione meritevole di analisi ed approfondimento.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) nel richiamare la relazione tecnica, evidenzia come in ogni caso – al di là delle diverse stime che si possono fare – le risorse in questione sono assai ingenti.

  Carla RUOCCO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Carla RUOCCO, presidente, con riferimento alle sedute della Commissione previste per la giornata di domani, avverte che queste non avranno luogo.
  Con riguardo all'esame della proposta di nomina del professor Paolo Savona a Presidente della Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB) informa che è stata avanzata dal gruppo del PD la richiesta di ascoltare, oltre allo stesso professor Savona, anche i rappresentanti della Corte dei conti, dell'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), e dell'Associazione avvocati amministrativisti. Il gruppo di Fratelli d'Italia ha invece richiesto di ascoltare, oltre a Corte dei conti ed ANAC, anche esperti della materia. Avverte di aver rivolto una richiesta di autorizzazione al riguardo al Presidente della Camera e che è sul punto in attesa di una risposta.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 16.10.

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