CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 febbraio 2019
145.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE SULLA POLITICA ESTERA E LE RELAZIONI ESTERNE DELL'UNIONE EUROPEA

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 20 febbraio 2019. — Presidenza del presidente Andrea ORSINI.

Sul programma dei lavori del Comitato.

  La seduta comincia alle 10.15.

  Andrea ORSINI, presidente, facendo seguito a quanto convenuto in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti Pag. 34dei gruppi, del Comitato e in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della III Commissione, nelle riunioni del 6 febbraio scorso, sottolinea la propria personale soddisfazione e gratitudine per il riconoscimento derivante dalla sua elezione per consenso unanime a presidente del Comitato permanente. Evidenzia che non si tratta di una gratitudine formale, dal momento che, per formazione e cultura istituzionale, considera un onore ricoprire un incarico parlamentare così prestigioso.
  Rileva che il perimetro di azione del Comitato è definito dall'ambito delle materie di competenza della Commissione sui temi europei, che ricorda consistere, anche ai sensi delle circolari del Presidente della Camera sulla competenza delle Commissioni permanenti, in ogni questione concernente la revisione dei trattati, rapporti con Stati terzi e rapporti politici tra gli Stati membri.
  Segnala che, anche nello spirito della legge n. 234 del 2012 sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea, i lavori del Comitato, come da prassi consolidata, potranno articolarsi prevalentemente nell'esame istruttorio di atti dell'Unione europea, su cui la Commissione potrà successivamente pronunciarsi secondo le norme del Regolamento della Camera, e in approfondimenti conoscitivi, mediante audizioni, sopralluoghi e incontri con delegazioni di parlamentari esteri.
  Tenendo conto della imminente deliberazione da parte delle Commissioni riunite affari esteri e comunitari e politiche dell'Unione europea di un'indagine conoscitiva sulla Brexit e sul relativo impatto per l'Italia, sottolinea che il Comitato è chiamato a seguirne i lavori contribuendo in modo specifico sulle tematiche relative alla politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea. Si tratta di un approccio che va, peraltro, nella direzione di una sempre maggiore integrazione dei lavori delle Commissioni III e XIV attesa la centralità della riflessione politica sui temi europei.
  Evidenzia che il Comitato potrà altresì dedicarsi al monitoraggio sull'agenda e sui lavori del Consiglio Affari esteri dell'UE, che proprio nei giorni scorsi è tornato a riunirsi assumendo importanti posizioni su temi come la situazione in Siria, Venezuela, Corno d'Africa ma anche sull'evolvere della procedura nei confronti di alcuni Stati membri di cui all'articolo 7, paragrafo 1 del Trattato sull'Unione europea. Ricorda che sulla materia l'Italia partecipa tra l'altro attivamente al Gruppo «Amici dello Stato di diritto», esercizio avviato nel 2016 su impulso belga e a cui hanno aderito altri nove Stati membri. Segnala che la posizione italiana in materia è stata esplicitata dal Ministro Moavero Milanesi che ha precisato che il Governo italiano sostiene l'importanza di un dialogo aperto, in piena collaborazione con tali Paesi nel rispetto della sovranità degli Stati membri dell'Unione.
  In ogni caso ritiene opportuno avviare fin da ora un percorso di approfondimento sul metodo decisionale in tema di politica estera e di sicurezza comune al fine di esplorare margini politici, oltre che normativi, per accrescerne l'incisività e l'efficacia. Al riguarda, osserva che il Comitato potrà utilmente avviare la prossima settimana l'esame istruttorio della Comunicazione della Commissione al Consiglio europeo, al Parlamento europeo e al Consiglio «Un ruolo più incisivo a livello mondiale: un processo decisionale più efficiente per la politica estera e di sicurezza comune dell'UE (COM(2018) 647), ai sensi dell'articolo 127 del regolamento.
  Comunica di aver altresì acquisito l'interesse del Rappresentante Permanente d'Italia presso l'Unione europea, Ambasciatore Maurizio Massari, a contribuire ai lavori del Comitato con un'audizione su tematiche di specifico interesse del Comitato stesso.
  Ricorda, infine, che insieme al collega Comencini prenderà parte alla Conferenza interparlamentare sulle politiche estera, di sicurezza e di difesa comune, che si celebrerà nei giorni 7 e 8 marzo prossimi a Bucarest. Sottolinea che si tratta di un appuntamento assai importante sebbene Pag. 35da svariate edizioni della Conferenza i Parlamenti nazionali dei ventotto Paesi membri non riescano a produrre un testo di conclusioni, come sarebbe previsto dal regolamento della stessa Conferenza.
  Ciò premesso, chiede ai colleghi presenti se intendano intervenire per segnalare proposte di lavoro.

  Vito COMENCINI (Lega) propone di inserire tra le tematiche da approfondire in sede di Comitato i rapporti tra l'Unione europea e la Russia, con particolare riferimento all'efficacia e alle conseguenze del regime sanzionatorio in vigore contro la Russia stessa, nonché le relazioni con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, con particolare riguardo all'evoluzione della crisi siriana, anche alla luce della prossima riapertura dell'ambasciata italiana a Damasco.

  Andrea ORSINI, presidente, chiede se, nelle intenzioni del collega, tali questioni dovrebbero essere approfondite attraverso apposite indagini conoscitive.

  Vito COMENCINI (Lega) propone effettivamente l'avvio di una specifica indagine conoscitiva sui rapporti con la Russia, per verificare gli effetti delle sanzioni sui cittadini russi e sulle imprese del nostro Paese, nonché per approfondire l'effettiva attuazione degli Accordi di Minsk, volti a facilitare la risoluzione dei conflitti in Ucraina orientale e meridionale.

  Andrea ORSINI, presidente, segnala che, poiché il Senato sta conducendo un'attività conoscitiva su un tema analogo, potrebbe essere opportuno individuare modalità utili a differenziare l'approccio e il metodo di lavoro del Comitato per scongiurare duplicazioni. Tuttavia, considerato l'interesse strategico della questione, concorda sull'opportunità di programmare delle specifiche audizioni sul tema. Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluse le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 10.25.

COMITATO PERMANENTE SULL'ATTUAZIONE DELL'AGENDA 2030 PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 20 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Lia QUARTAPELLE PROCOPIO.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sull'azione internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: l'efficacia del quadro normativo nazionale e del sistema italiano di cooperazione.
Audizione del Direttore Generale della Commissione europea per la cooperazione allo sviluppo, Stefano Manservisi.
(Svolgimento e conclusione).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso la web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Stefano MANSERVISI, Direttore Generale della Commissione europea per la cooperazione allo sviluppo, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni, Simona SURIANO (M5S), Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, presidente, e Cristian ROMANIELLO (M5S).

  Stefano MANSERVISI, Direttore Generale della Commissione europea per la cooperazione allo sviluppo, replica ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

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  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO, presidente, dichiara conclusa l'audizione

  La seduta termina alle 15.15.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 20 febbraio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Guglielmo Picchi.

  La seduta comincia alle 15.20.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo transattivo fra il Governo della Repubblica italiana e la Comunità europea dell'energia atomica sui princìpi governanti le responsabilità di gestione dei rifiuti radioattivi del sito del Centro comune di ricerca di Ispra, con Appendice, fatto a Bruxelles il 27 novembre 2009.
C. 1394 Governo.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 gennaio scorso.

  Marta GRANDE, presidente, segnala che l'avvio della discussione in Aula del provvedimento in oggetto è calendarizzato per lunedì 25 febbraio prossimo. Comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari Costituzionali, Ambiente, Attività produttive e Politiche dell'Unione europea, mentre la Commissione Bilancio ha espresso parere favorevole con una condizione, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. Conseguentemente, avverte che il relatore, deputato Paolo Formentini, ha presentato l'emendamento 3.1 volto a recepire tale condizione (vedi allegato).

  Marta GRANDE, presidente, in sostituzione del relatore, impossibilitato a prendere parte alla seduta odierna, illustra l'emendamento 3.1.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI esprime parere favorevole.

  La Commissione approva l'emendamento 3.1 del relatore.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, precisa che il proprio gruppo si asterrà sul provvedimento non perché non condivida la ratifica, bensì a causa dell'inerzia del Governo, che non ha ancora provveduto ad indicare il luogo di stoccaggio, sul territorio nazionale, dei rifiuti radioattivi. Tenuto conto della scadenza ravvicinata fissata dall'Accordo per indicare tale sito, a suo avviso l'Italia rischia seriamente di non riuscire ad adempiere agli impegni assunti. Pertanto, sollecita il Governo a designare il luogo di stoccaggio, preannunciando che, in tal caso, il Partito Democratico potrebbe esprimere voto favorevole sul provvedimento direttamente in Aula.

  La Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato al relatore, onorevole Formentini, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Marta GRANDE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016.
C. 1332 Grande.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 gennaio scorso.

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  Marta GRANDE, presidente, segnala che anche per questo provvedimento l'avvio della discussione generale in Aula è calendarizzato per lunedì 25 febbraio prossimo. Comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Difesa, Finanze, Cultura, Trasporti, Lavoro, Agricoltura, Politiche dell'Unione europea e della Commissione parlamentare per le questioni regionali, mentre la Commissione Affari sociali ha preannunciato di non procedere all'espressione del previsto parere.
  Rileva che la Commissione Bilancio ha rinviato a domani l'espressione del proprio parere mentre sono tuttora in corso i lavori in sede consultiva presso le Commissioni Ambiente ed Attività produttive. Propone pertanto di rinviare seguito dell'esame ad altra seduta.

  La Commissione concorda.

  Marta GRANDE, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione in materia di difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Niger, fatto a Roma il 26 settembre 2017.
C. 1468 Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Santi CAPPELLANI, relatore, sottolinea che l'intesa in esame ha lo scopo d'incoraggiare, agevolare e sviluppare la cooperazione tra Italia e Niger nel settore della difesa, sulla base dei princìpi di reciprocità, uguaglianza e mutuo interesse, in conformità con i rispettivi ordinamenti giuridici e con gli impegni internazionali assunti dalle Parti.
  Rileva che l'Accordo delinea una cornice giuridica per avviare forme strutturate di cooperazione tra le Forze armate per consolidare le rispettive capacità difensive e migliorare la comprensione reciproca su questioni di interesse comune relative alla sicurezza (lotta all'immigrazione irregolare, al terrorismo e ai traffici illegali).
  Osserva che il Niger, dopo un periodo di instabilità e fragilità istituzionale, a partire dalle elezioni presidenziali del 2011, che hanno decretato la vittoria del leader dell'opposizione Mahamadou Issoufou, ha iniziato un processo di stabilizzazione e di democratizzazione. Con le elezioni generali, presidenziali e legislative, del 2016 Issoufou è stato confermato presidente e il suo partito – «PNDS Tarayya» – ha conquistato la maggioranza.
  Ricorda che nel Paese è dispiegata la Missione bilaterale di supporto alla Repubblica del Niger (MISIN), nell'ambito del sostegno congiunto europeo e statunitense, per la stabilizzazione dell'area e il rafforzamento delle capacità di controllo del territorio delle autorità nigeriane e dei Paesi del G5 Sahel (Niger, Mali, Mauritania, Chad e Burkina Faso).
  Evidenzia che la missione è finalizzata, inoltre, ad incrementare le capacità di contrasto del fenomeno dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza, nonché a concorrere alle attività di sorveglianza delle frontiere e del territorio.
  Sottolinea che, secondo quanto riportato nella Relazione sulle missioni internazionali nel periodo gennaio-settembre 2018, approvata dalla Camera il 19 dicembre 2018, la missione, pianificata sulla base delle richieste avanzate dalle Autorità nigerine, avrebbe dovuto svilupparsi, nel corso del 2018, mediante un impiego di personale fino a 120 unità nel primo semestre e fino a un massimo di 470 unità entro la fine dell'anno.
  Segnala che, tuttavia, nel corso dei primi nove mesi del 2018, le stesse Autorità, principalmente per problemi politici interni connessi con una particolare sensibilità dell'opinione pubblica sulla presenza di contingenti stranieri all'interno dei confini del Niger, hanno rallentato il processo di afflusso del personale militare italiano in Niger con la mancata sottoscrizione di alcune delle note verbali sullo stazionamento. Pag. 38
  Rileva che la consistenza del personale militare nazionale presente in teatro, pertanto, è stata di circa 40 unità, impiegate in attività di collegamento e di key leader engagement per meglio definire gli ambiti di cooperazione/supporto. Sottolinea che nell'ambito dei colloqui, sia a livello politico sia a livello militare, è stato comunque più volte ribadito il valore strategico della collaborazione con l'Italia, soprattutto nell'ambito del contrasto alla migrazione irregolare.
  Venendo sinteticamente ai contenuti dell'Accordo, osserva che la responsabilità dell'elaborazione dei piani annuali e pluriennali e dell'organizzazione delle attività della cooperazione negli ambiti della difesa, che avverrà secondo modalità già adottate in analoghi precedenti accordi, viene attribuita ai ministeri della difesa di Italia e Niger (articolo 2). Lo svolgimento delle attività di cooperazione è subordinato alla disponibilità finanziaria delle Parti, che sosterranno ciascuna le spese di propria competenza (articolo 3).
  Sottolinea che l'articolo 4 disciplina la giurisdizione prevedendo che lo Stato ospitante eserciti la propria giurisdizione per i reati commessi nel suo territorio da parte del personale ospitato e il successivo articolo 5 riguarda il risarcimento dei danni.
  Segnala che Italia e Niger potranno approvvigionarsi di armamenti e prodotti della difesa, puntualmente individuati dall'articolo 6, mediante operazioni dirette tra i due Stati, o tra società private autorizzate dai rispettivi Governi, i quali si impegnano a non riesportare quanto acquisito a Paesi terzi senza il preventivo assenso della Parte cedente.
  Rileva che, come ricordato dalla relazione che accompagna il provvedimento, l'approvvigionamento e la riesportazione dovranno essere effettuati in accordo con i princìpi di cui alla legge n. 185 del 1990, recante nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali d'armamento.
  Evidenzia che i successivi articoli disciplinano, quindi, la proprietà intellettuale (articolo 7), il trattamento di informazioni e documenti classificati (articolo 8); definiscono le modalità di risoluzione delle eventuali controversie interpretative o applicative (articolo 9); enunciano le disposizioni relative all'entrata in vigore (articolo 10) e, infine, disciplinano le modalità di stipula di eventuali protocolli aggiuntivi in ambiti specifici della cooperazione in materia di difesa (articolo 11).
  Osserva, infine che l'attuazione dell'Accordo comporta oneri, imputabili agli scambi disciplinati dall'articolo 2, pari a euro 5.140 annui ad anni alterni, a decorrere dal 2019.

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note per la proroga dell'Accordo di cooperazione nel settore della difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Libano del 21 giugno 2004, fatto a Beirut il 25 luglio e il 16 settembre 2016.
C. 1469 Governo.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Simone BILLI, relatore, sottolinea che l'intesa in esame ha lo scopo di prolungare per ulteriori cinque anni la vigenza dell'Accordo italo-libanese di cooperazione nel settore della difesa con il Governo libanese, del 21 giugno 2004, ratificato ai sensi della legge n. 126 del 2006 ed entrato in vigore, per la durata di dieci anni, a partire dal 16 settembre dello stesso anno. Pag. 39
  Rileva che il Libano occupa un'area di assoluto rilievo strategico nel cuore del Medio Oriente e che i suoi equilibri politici interni sono spesso stati condizionati dalle conflittualità e dagli interessi geopolitici dei diversi attori dell'intera regione mediorientale. Sottolinea che il nostro Paese partecipa convintamente alla missione internazionale UNIFIL, con un contingente di circa 1.100 militari. In particolare, il nostro contingente è stanziato presso la base «Millevoi» in Shama, mentre l'unità di manovra e i supporti sono dislocati tra le basi di Al Mansouri e di Shama e le basi operative avanzate lungo la zona cuscinetto israelo-libanese, denominata «Linea blu».
  Segnala, inoltre, che dall'agosto dello scorso anno, per la quarta volta, un alto ufficiale italiano, il generale Stefano Del Col, è a capo dell'intera missione, nella quale operano unità dell'Armenia, del Brunei, dell'Estonia, della Finlandia, del Ghana, della Georgia, dell'Irlanda, della Malesia, della Repubblica di Corea, della Serbia, della Slovenia e della Tanzania.
  Osserva che l'Italia è inoltre parte del Gruppo internazionale di sostegno al Libano voluto nel 2013 dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, finalizzato a consolidare la presenza nazionale nell'area, al fine di capitalizzare l'impegno del nostro Paese sul fronte medio-orientale, incentrato nell'operazione UNIFIL, nonché di rafforzare la già proficua collaborazione nel settore addestrativo con le Forze armate libanesi (LAF), anche nell'ottica di future acquisizioni di materiali ed equipaggiamenti. Tale impegno si concretizza nella predisposizione di specifici pacchetti addestrativi che stanno contribuendo al rafforzamento delle capacità delle unità delle LAF.
  Sottolinea che la presenza di un numero particolarmente elevato di rifugiati nel territorio libanese, stimato dalle organizzazioni internazionali in oltre un milione, costituisce un ulteriore elemento di grande fragilità interna.
  Osserva che il nostro Paese è presente in Libano da molti anni, non solo attraverso il personale dei vari organismi della cooperazione allo sviluppo, ma anche nel quadro della missione internazionale UNIFIL e ha saputo guadagnarsi con la sua azione la stima ed il rispetto di tutti gli attori regionali.
  Rileva che la cooperazione nel settore della difesa e della sicurezza con il Libano, definita dall'Accordo del 2004, concerne le questioni legate al peacekeeping ad alle operazioni umanitarie in ambito ONU, l'industria per la difesa e la politica degli approvvigionamenti, l'interscambio e il transito di materiali d'armamento ed è finalizzata al miglioramento delle reciproche capacità militari nel campo addestrativo e tecnologico.
  Venendo sinteticamente ai contenuti dell'intesa, evidenzia che essa è formata dalla Nota verbale della nostra Ambasciata a Beirut n. 1331 del 25 luglio 2016 e dal riscontro positivo del Ministero degli esteri e degli emigrati della Repubblica del Libano del 16 settembre 2016, ricevuta in pari data dalla nostra Rappresentanza diplomatica.
  Osserva che tale strumento diplomatico prevede il rinnovo della vigenza dell'Accordo del 2004 per un ulteriore periodo di cinque anni e cioè fino al 16 settembre 2021. Inoltre, attesa la menzionata presenza significativa di militari italiani in Libano, assicura l'applicazione provvisoria da parte libanese di tutte le previsioni ivi inserite, in attesa del perfezionamento delle procedure di ratifica italiana.
  Segnala che, come evidenziato nella relazione tecnica allegata al provvedimento, l'attuazione dello scambio non comporta nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato, dal momento che la legge che ha autorizzato la ratifica dell'accordo originario, la citata legge n. 126 del 2006, ha già previsto la copertura finanziaria della spesa di euro 12.500 annui ad anni alterni a decorrere dall'anno 2006.

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni Pag. 40competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.35 alle 16.10.

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