CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 13 febbraio 2019
142.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza
COMUNICATO
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  Mercoledì 13 febbraio 2019. — Presidenza del vicepresidente Simone PILLON. — Interviene, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, la dottoressa Nunzia Ciardi, direttore del Servizio di Polizia postale e delle Comunicazioni.

  La seduta comincia alle 8.10.

Sulla pubblicità dei lavori

  Il presidente PILLON avverte che della seduta odierna verrà redatto il resoconto sommario e che, ai sensi dell'articolo 33, comma 4, del Regolamento del Senato, è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo, con contestuale registrazione audio, e che la Presidenza del Senato ha fatto preventivamente conoscere il proprio assenso.
  I lavori della Commissione, che saranno oggetto di registrazione, potranno essere quindi seguiti – dall'esterno – sia sulla web TV Camera che su quella del Senato.
  Non essendovi osservazioni, tale forma di pubblicità è dunque adottata per il prosieguo dei lavori.

Sull'audizione della Presidente dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.

  Il presidente PILLON informa la Commissione che è disponibile, ad uso strettamente interno, la trascrizione dei lavori della seduta di mercoledì 6 febbraio 2019, nel corso della quale è stata audita la dottoressa Albano, presidente dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza. Fa presente altresì che tale trascrizione sarà inoltrata via mail a ciascun componente della Commissione.

  La Commissione prende atto.

PROCEDURE INFORMATIVE

Seguito dell'indagine conoscitiva sulle forme di violenza fra i minori e ai danni di bambini e adolescenti.
Audizione del Direttore del Servizio di Polizia postale e delle comunicazioni.

  Il PRESIDENTE, dopo aver ringraziato la dottoressa Nunzia Ciardi per la sua disponibilità a prendere parte ai lavori della Commissione, ricorda sinteticamente l'oggetto della indagine conoscitiva. Tale Pag. 188indagine si propone di affrontare la questione connessa alla diffusione della violenza tra i minori. Le forme di violenza possono essere le più varie, fra queste una prima tipologia è rappresentata dalla violenza di carattere sessuale e a questa categoria si può ricondurre il fenomeno della pornografia minorile. La pornografia, nella cui diffusione la rete svolge un ruolo di rilievo, è una realtà che interessa i minori sotto un duplice profilo: da un lato, come vittime dirette, e quindi come pedopornografia; dall'altro come fruitori di materiale pornografico. Dà quindi la parola alla dottoressa Ciardi.

  La dottoressa CIARDI dà in primo luogo conto dell'organizzazione e delle competenze della polizia postale e delle comunicazioni, la quale costituisce una «specialità» della Polizia di Stato all'avanguardia nell'azione di prevenzione e contrasto della criminalità informatica e a garanzia dei valori costituzionali della segretezza della corrispondenza e della libertà di ogni forma di comunicazione. Il principale sforzo operativo della Polizia Postale e delle Comunicazioni è nella direzione del continuo adeguamento della propria risposta alle nuove frontiere tecnologiche della criminalità. La polizia postale è presente su tutto il territorio nazionale attraverso i 20 compartimenti, con competenza regionale, e le 80 sezioni con competenza provinciale, coordinati a livello centrale dal Servizio Polizia delle Comunicazioni. Gli uffici sono dotati di indirizzi e-mail ai quali è possibile chiedere informazioni o inviare segnalazioni di violazione di norme penali nei settori della specialità.
  A livello operativo il Servizio della polizia postale e delle comunicazioni è organizzato in distinte aree d'intervento, in particolare sono cinque i settori di competenza: gli attacchi cyber e la protezione delle infrastrutture critiche; la pedopornografia online; il cyberterrorismo; l'hacking e il financial cybercrime e infine i reati postali.
  Con riguardo alla questione della violenza ai danni i minori, osserva come la rete abbia significativamente mutato i rapporti interpersonali, determinando una vera e propria «piazza virtuale». La rete offre molte opportunità, ma il suo utilizzo non è scevro da rischi. Tali rischi sono connessi anche all'anonimato che connota internet e che fa sentire chiunque, sia gli autori dei reati che le vittime, al sicuro. E ancora internet, oltre ad amplificare l'impatto di ogni esternazione individuale, tende a spersonalizzare e filtrare i rapporti, ciò determina che spesso l'autore del reato non ha piena consapevolezza delle conseguenze della propria condotta.
  In termini statistici poi, rileva l'esponenziale incremento del numero di possessori di smartphone (attualmente oltre il 70 per cento degli italiani ne possiede uno) e l'altrettanto incisivo aumento degli iscritti ai social networks, e in particolare a whatsapp e a instagram.
   Si sofferma quindi sul tema della pedopornografia online, che costituisce il più antico settore di competenza della polizia postale. In proposito rileva come tale fenomeno si sostanzi principalmente nella commercializzazione di immagini che ritraggono minori anche in atteggiamenti sessualmente espliciti. L'abuso sessuale online in quanto tecnomediato è particolarmente grave, non solo per la diffusività legata all'utilizzo della rete, ma anche per l'assenza di «luoghi sicuri» per i minori. Ribadisce inoltre come il filtro della rete renda non solo potenzialmente più esecrabili le condotte degli autori ma anche meno accorte le vittime, le cui strategie di difesa sono ridotte. Si tratta inoltre di un fenomeno in continuo mutamento e che richiede alle forze di polizia di essere sempre aggiornate. Rileva peraltro come sia stata elaborata una blacklist dei siti contenenti materiali vietati (attualmente 2077), la quale è inoltrata a tutti i provider italiani affinché tali siti siano resi inaccessibili sul suolo nazionale. Sempre con riguardo alla diffusione di immagini pedopornografiche rileva come essa avvenga principalmente attraverso il file sharing, lo scambio di e-mail, l'utilizzo di chat room o di forum tematici. Sempre con riguardo alla pedopornografia online rileva Pag. 189come fra le più recenti modalità si segnali lo sfruttamento sessuale su commissione. In questi casi il pedofilo acquista la «regia» di un abuso, guidando le azioni fisiche dell'abusante, che, solitamente, agisce in un paese diverso da quello del committente.
  In relazione ai cybercrimes osserva come una ulteriore e particolarmente grave forma è rappresentata dallo stupro virtuale, nel quale vengono postate in rete immagini o filmati che ritraggono persone, molte volte inconsapevoli, e sulle quali sono riversati commenti di ogni genere.
  Dopo aver svolto sintetiche considerazioni sui siti pro-ana e pro-mia, nonché sui videogiochi violenti si sofferma sul fenomeno delle sfide social, le quali hanno mietuto negli ultimi anni non poche vittime soprattutto tra gli adolescenti.
  Conclude sottolineando l'importanza di interventi di prevenzione. A tal proposito ricorda alla Commissione le numerose iniziative formative condotte dal proprio Servizio all'interno delle scuole di oltre 250 città italiane.

  Il presidente PILLON dichiara aperto il dibattito.

  La senatrice Caterina BINI (PD) chiede all'audita indicazioni su che cosa possa fare il legislatore per implementare le misure a tutela dei minori a fronte dei rischi connessi alla rete.

  La senatrice Paola BINETTI (FI-BP) pone in primo luogo quesiti sul fenomeno dell'adescamento virtuale chiedendo se sia possibile, in qualche modo, individuare i segnali del passaggio dal mero adescamento virtuale a quello reale. Chiede poi alla audita se condivida l'esigenza di contrastare l'anonimato della rete, dal momento che esso si sostanzia in una deresponsabilizzazione degli autori di condotte vietate sulla rete.

  L'onorevole Laura CAVANDOLI (Lega) dopo aver svolto alcune considerazioni sulle opportunità e sui rischi della rete, sottolinea l'importanza di informare, non solo i minori ma anche e soprattutto i genitori su tali rischi così da aumentare la consapevolezza digitale e prevenire possibili abusi.

  L'onorevole Maria SPENA (FI) nel prendere atto del significativo aumento dell'utilizzo della rete e dei vari dispositivi digitali nel nostro Paese, svolge alcune considerazioni sull'uso di tali dispositivi da parte dei minori anche in età prescolare. Si sofferma quindi sulla questione del sexting e dei selfie killer, i quali hanno condotto alla morte non poche ragazze, proprio perché incapaci di fronteggiare la virale diffusione in rete di proprie immagini sessualmente esplicite. Dopo aver sottolineato anche i vantaggi della rete e l'importanza di strumenti di controllo a tutela dei soggetti più deboli, quali anziani e bambini, chiede all'audita di indicare quali interventi il legislatore possa porre in essere per fronteggiare questi fenomeni.

  L'onorevole Giuseppina VERSACE (FI) esprime apprezzamento per le iniziative svolte dalla polizia postale nelle scuole. Rileva quindi l'importanza di prevedere l'obbligatoria identificazione dei soggetti attraverso l'indicazione di un documento di identità valido, al momento dell'iscrizione ai social. Chiede poi all'audita se sia tecnicamente possibile intercettare ed impedire la diffusione di video o immagini lesive.

  La senatrice Maria SAPONARA (L-SP-PSd'Az) chiede di sapere in che modo le notitiae criminis giungano all'attenzione della polizia postale e quali siano le misure adottate a protezione delle vittime.

  Non essendovi ulteriori domande o richieste di intervento il presidente PILLON dichiara conclusa la discussione e dà la parola alla dottoressa Ciardi per le repliche.

  Prende la parola la dottoressa CIARDI, la quale rileva come la rete sia una realtà complessa e soprattutto soprannazionale, per la quale una regolamentazione di Pag. 190natura strettamente nazionale non può che rivelarsi insufficiente. È quindi quanto mai necessario favorire una legislazione internazionale su questi temi. A ciò si aggiunga che quasi tutti i social networks sono gestiti da aziende straniere. La vera linea di intervento deve essere la prevenzione attraverso la formazione finalizzata ad una maggiore consapevolezza digitale. È importante che in questo contesto si crei una rete tra genitori, minori e scuola. Particolarmente importante, soprattutto per limitare i rischi ai danni dei bambini, è l'utilizzo di sistemi di parental control sui vari dispositivi digitali. Più in generale osserva come sia tecnicamente difficile e materialmente quasi impossibile impedire la diffusione virale di immagini o filmati lesivi, in quanto l'eventuale oscuramento rischia di arrivare quando l'immagine o il filmato sono stati già scaricati su supporti fisici. Conclude rilevando la scarsa consapevolezza dei rischi connessi alla rete, anche da parte dei ragazzi, i quali spesso sono inconsapevoli autori di cybercrimes.

  Il presidente PILLON ringrazia la dottoressa Ciardi per il suo intervento e dichiara chiusa l'audizione.

  Il seguito dell'indagine conoscitiva è quindi rinviato.

  La seduta termina alle 9.10.