CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 febbraio 2019
141.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 18

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 12 febbraio 2019. — Presidenza del vicepresidente Giuseppe BUOMPANE. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 13.45.

DL 1/2019: Misure urgenti a sostegno della Banca Carige Spa – Cassa di risparmio di Genova e Imperia.
C. 1486-A Governo.

(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere favorevole – Parere su emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente e relatore, ricorda che la Commissione ha già esaminato il provvedimento in titolo nella seduta del 31 gennaio scorso, esprimendo su di esso un parere favorevole con una condizione volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione.
  Rammenta, altresì, che la VI Commissione ne ha quindi concluso l'esame in sede referente, recependo integralmente la predetta condizione ed approvando inoltre alcune proposte emendative – tra cui, principalmente, quella che prevede la trasmissione da parte del Governo alle Camere di una relazione quadrimestrale relativa alle istanze presentate e agli interventi effettuati ai sensi del decreto-legge in titolo – e correzioni di forma che non presentano comunque profili problematici dal punto di vista finanziario.
  Alla luce di ciò, propone di esprimere sul testo ora all'esame dell'Assemblea un parere favorevole.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente e relatore, avverte che l'Assemblea, in data odierna, ha trasmesso il fascicolo n. 1 degli emendamenti.
  Al riguardo, con riferimento alle proposte emendative la cui quantificazione o copertura appare carente o inidonea, segnala le seguenti:
   Rizzetto 8.2, che prevede che, nel caso in cui Banca Carige non sia in grado di ottemperare al piano di ristrutturazione, il Ministero dell'economia e delle finanze sia autorizzato a procedere alla nazionalizzazione della stessa banca, senza prevedere alcuna copertura finanziaria;
   Marattin 21.015, che è volta a prevedere, tra l'altro, al comma 8, un'autorizzazione di spesa, per assunzioni a tempo determinato presso la Consob, di 4,5 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2023, provvedendo alla copertura del relativo onere con riferimento ai soli anni dal 2019 al 2021;
   Ungaro 22.1, che è volta a porre la copertura dell'onere recato dal provvedimento, pari a 1,3 miliardi di euro per l'anno 2019, a carico del Fondo per far fronte ad esigenze indifferibili in corso di gestione e del Fondo per interventi strutturali di politica economica, peraltro senza indicare come detta copertura debba essere ripartita tra i due fondi. Evidenzia comunque che la somma degli stanziamenti presenti sui due fondi per l'anno 2019 non è sufficiente a coprire l'onere recato dal provvedimento;
   Giacomoni 22.2, che è volta a porre la copertura dell'onere recato dal provvedimento, pari a 1,3 miliardi di euro per l'anno 2019, a carico del Fondo da ripartire per l'introduzione del reddito di cittadinanza, che non presenta la necessaria capienza in conseguenza della riduzione disposta dall'articolo 27, comma 2, lettera a), del decreto-legge n. 4 del 2019;Pag. 19
   Giacomoni 22.06, che prevede l'istituzione nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze di un Fondo con una dotazione di 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, destinato all'acquisto e valorizzazione di unità immobiliari oggetto di espropriazione forzata poste a garanzia di crediti deteriorati detenuti da istituti di credito. Essa provvede quindi alla copertura del relativo onere mediante corrispondente riduzione del Fondo da ripartire per l'introduzione del reddito di cittadinanza, di cui all'articolo 1, comma 255, della legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio per il 2019), che non reca tuttavia le necessarie disponibilità;
   Giacomoni 22.07, che prevede l'istituzione nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze di un Fondo con una dotazione di 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, destinato all'acquisto e valorizzazione di unità immobiliari oggetto di espropriazione forzata poste a garanzia di crediti deteriorati detenuti da istituti di credito. Essa provvede quindi alla copertura del relativo onere a valere sulle maggiori risorse derivanti da interventi di razionalizzazione e revisione della spesa pubblica, peraltro non meglio specificati, sulla base di provvedimenti amministrativi e regolamentari da adottare in data antecedente quella della presumibile entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge;
   D'Ettore 22.08, che prevede, tra l'altro, l'istituzione presso la Cassa depositi e prestiti di un fondo con una dotazione di 1 miliardo di euro per l'anno 2019, destinato ad anticipare il ristoro integrale di tutti i soggetti possessori di azioni e obbligazioni subordinate emesse dagli istituti di credito Cariferrara, Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti, Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca che, nelle more dei procedimenti di ristoro conseguenti alle procedure di risoluzione ovvero di liquidazione coatta amministrativa dei predetti istituti, abbiano subito una riduzione o un azzeramento del valore del capitale. Essa provvede quindi alla copertura del relativo onere a valere sulle maggiori risorse derivanti da interventi di razionalizzazione e revisione della spesa pubblica, peraltro non meglio specificati, sulla base di provvedimenti amministrativi e regolamentari da adottare in data antecedente quella della presumibile entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge;
   D'Ettore 22.09, che prevede, tra l'altro, l'istituzione presso la Cassa depositi e prestiti di un fondo con una dotazione di 1 miliardo di euro per l'anno 2019, destinato ad anticipare il ristoro integrale di tutti i soggetti possessori di azioni e obbligazioni subordinate emesse dagli istituti di credito Cariferrara, Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti, Banca popolare di Vicenza e Veneto Banca che, nelle more dei procedimenti di ristoro conseguenti alle procedure di risoluzione ovvero di liquidazione coatta amministrativa dei predetti istituti, abbiano subito una riduzione o un azzeramento del valore del capitale. Essa provvede quindi alla copertura del relativo onere mediante corrispondente riduzione del Fondo da ripartire per l'introduzione del reddito di cittadinanza, di cui all'articolo 1, comma 255, della legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio per il 2019), che non reca tuttavia le necessarie disponibilità.

  Per quanto concerne, invece, le proposte emendative sulle quali ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo, segnala le seguenti:
   Rizzetto 2.1, che è volta ad escludere dai requisiti necessari affinché sia concessa la garanzia dello Stato su strumenti finanziari di debito emessi da Banca Carige la durata residua non superiore a cinque anni di tali strumenti finanziari. Al riguardo, considera opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli effetti finanziari della proposta emendativa;
   Rizzetto 5.1, che è volta ad escludere il requisito della durata superiore a tre anni per gli strumenti finanziari il cui Pag. 20valore nominale non può eccedere un terzo del valore nominale totale degli strumenti finanziari emessi da Banca Carige e garantiti dallo Stato. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari della proposta emendativa;
   Ungaro 5.01, che estende fino al 6 marzo 2021 il periodo in cui il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato per la cartolarizzazione dei crediti in sofferenza. Al riguardo, considera opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari della proposta emendativa;
   Rizzetto 6.4, che è volta a consentire che le variazioni dei criteri di calcolo e la misura delle commissioni relativi alla garanzia dello Stato, previste con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, abbiano effetto anche sulle operazioni già in essere. Al riguardo, considera opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari della proposta emendativa;
   Martino 9.1, che prevede che, nel rilasciare la garanzia statale per integrare il valore di realizzo del collaterale stanziato da Banca Carige a garanzia di finanziamenti erogati dalla Banca d'Italia per fronteggiare gravi crisi di liquidità, si tenga conto anche dei crediti di imposta iscritti nelle voci di bilancio di Banca Carige e della titolarità da parte della stessa di quote di partecipazione in Banca d'Italia. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari della proposta emendativa;
   Ungaro 10.01, che consente a Banca Carige di avvalersi, nella forma di consulenze a titolo gratuito, del supporto di società per la gestione di attività per la gestione dei crediti deteriorati, prevedendo che da tale disposizione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari della proposta emendativa;
   Osnato 11.01, che è volta a sospendere tutti i termini temporali per l'accesso alle prestazioni del Fondo indennizzo risparmiatori nel caso in cui sia disposta una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia da parte della Commissione europea in merito alle disposizioni della legge n. 145 del 2018 che disciplinano il citato Fondo. Al riguardo, considera opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari della proposta emendativa, con particolare riguardo al possibile disallineamento che potrebbe verificarsi tra la durata del Fondo e gli oneri ad esso imputati;
   Rizzetto 13.2 e 13.3, che sono volte a subordinare l'intervento pubblico all'assunzione da parte dell'autorità competente del provvedimento di amministrazione straordinaria. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine agli eventuali effetti finanziari della proposta emendativa;
   D'Ettore 21.08, che è volta all'istituzione di una Cabina di regia per gli interventi nel settore delle crisi bancarie presso il Ministero dell'economia e delle finanze. Al riguardo, considera opportuno acquisire l'avviso del Governo in merito alla possibilità di dare attuazione alla proposta emendativa in esame nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, come prescritto dalla medesima proposta;
   Zanettin 22.01, che è volta a introdurre disposizioni concernenti la deducibilità delle minusvalenze degli strumenti finanziari emessi da Veneto Banca S.p.A. e Banca popolare di Vicenza S.p.A. e provvede alla copertura dei relativi oneri, quantificati in 20 milioni di euro per il 2019, mediante corrispondente riduzione del Fondo da ripartire per l'introduzione del reddito di cittadinanza. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in merito alla congruità della quantificazione dell'onere, con particolare riguardo al fatto che la proposta emendativa imputa il predetto onere alla sola Pag. 21annualità 2019 laddove, invece, lo stesso sembrerebbe doversi produrre, almeno in parte, anche nel 2020;
   Zanettin 22.02, che è volta a introdurre disposizioni concernenti la deducibilità delle minusvalenze degli strumenti finanziari emessi da Veneto Banca S.p.A. e Banca popolare di Vicenza S.p.A. e provvede alla copertura dei relativi oneri, quantificati in 20 milioni di euro per il 2019, mediante corrispondente riduzione del Fondo speciale di conto capitale utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze. Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in merito alla congruità della quantificazione dell'onere, con particolare riguardo al fatto che la proposta emendativa imputa il predetto onere alla sola annualità 2019 laddove, invece, lo stesso sembrerebbe doversi produrre, almeno in parte, anche nel 2020.
  Segnala, infine, che le restanti proposte emendative contenute nel fascicolo n. 1 non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA esprime parere contrario sul complesso delle proposte emendative puntualmente richiamate dal relatore. Esprime, infine, nulla osta sulle restanti proposte emendative contenute nel fascicolo n. 1.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente e relatore, preso atto dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo, propone pertanto di esprimere parere contrario sugli emendamenti 2.1, 5.1, 6.4, 8.2, 9.1, 13.2, 13.3, 22.1 e 22.2 e sugli articoli aggiuntivi 5.01, 10.01, 11.01, 21.08, 21.015, 22.01, 22.02, 22.06, 22.07, 22.08 e 22.09, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura, nonché di esprimere nulla osta sulle restanti proposte emendative.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016.
C. 1332.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S), relatore, osserva che il progetto di legge, di iniziativa parlamentare e non corredato di relazione tecnica, reca la ratifica ed esecuzione dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016.
  In merito ai profili di quantificazione, rileva che l'Accordo vede come parti, oltre a Cuba, sia l'Unione europea sia gli Stati membri, dunque anche la Repubblica italiana, sulla base delle rispettive competenze (articolo 84). L'Accordo prevede, altresì, che le parti convengano, compatibilmente con le rispettive risorse e disposizioni normative, di mettere a disposizione i mezzi necessari, comprese le risorse finanziarie, per il conseguimento degli obiettivi di cooperazione previsti nell'Accordo medesimo (articolo 21). Il disegno di legge di ratifica è, a sua volta, corredato di una clausola di invarianza (articolo 3).
  Ciò posto, prende preliminarmente atto che molte disposizioni presentano carattere programmatico e che altre parrebbero confermative di norme vigenti o comunque destinate ad operare nel quadro di procedure già avviate. Tuttavia, osserva che talune disposizioni sembrano porre a carico delle Parti, fra cui appunto la Repubblica italiana, specifici adempimenti di carattere potenzialmente oneroso: si riferisce, in particolare, al dialogo politico, da Pag. 22condurre a livello politico e di funzionari (articolo 4), agli scambi di esperienze e alla cooperazione giudiziaria e di polizia nel settore delle droghe illecite (articolo 28), alle forme di cooperazione in materia culturale (articolo 42), al sostegno a iniziative interne di Cuba per la gestione del rischio di catastrofi (articolo 48), alle forme di cooperazione in materia statistica, che vedono coinvolti – oltre a Eurostat – anche gli istituti statistici degli Stati membri UE (articolo 57) nonché alla partecipazione e al funzionamento del Consiglio congiunto (articolo 81), del Comitato misto (articolo 82) e dei suoi possibili sottocomitati (articolo 83).
  Ciò premesso, al fine di suffragare la previsione di invarianza finanziaria recata dal progetto di legge di ratifica, ritiene opportuno che sia chiarito quali disposizioni dell'Accordo, fra quelle suscettibili di comportare oneri finanziari per la loro attuazione, siano di competenza dell'Unione europea e quali di competenza diretta statale e, in rapporto ad esse, gli elementi sulla cui base la relativa attuazione può avvenire nel quadro delle risorse già disponibili.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA si riserva di fornire gli elementi di chiarimento richiesti dal relatore.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifiche all'articolo 4 del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, in materia di accesso aperto all'informazione scientifica.
Nuovo testo C. 395.

(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 febbraio 2019.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, nel far presente che la relazione tecnica non è ancora pervenuta, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2018.
C. 1432 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla XIV Commissione).
(Parere su emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Alberto RIBOLLA (Lega), relatore, nel ricordare che la XIV Commissione (Politiche dell'Unione europea) ha trasmesso l'emendamento Montaruli 4.1, ai fini dell'espressione del parere sui profili di competenza della Commissione bilancio, fa presente che tale emendamento reca l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, di un Fondo con una dotazione di 300 milioni di euro per l'anno 2019, volto a consentire il rispetto dei termini di pagamento relativi agli acconti del corrispettivo di appalto di cui all'articolo 113-bis del decreto legislativo n. 50 del 2016 (Codice dei contratti pubblici), come sostituito dal comma 1 dell'articolo 4 del disegno di legge in titolo, stabiliti, salvo specifiche eccezioni, in trenta giorni decorrenti dall'adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori.
  In particolare, segnala che la proposta emendativa prevede che le risorse del Fondo di nuova istituzione siano prioritariamente destinate ai comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti che non si trovino in condizioni strutturalmente deficitarie né in stato di dissesto economico-finanziario, presentino residui attivi e versino in condizioni di temporanea indisponibilità di cassa.Pag. 23
  Evidenzia che viene altresì demandata ad apposito decreto del Ministro dell'economia e delle finanze l'individuazione dei criteri di funzionamento e di ripartizione del Fondo, con particolare riferimento alla determinazione degli importi da destinare a ciascun beneficiario sotto forma di anticipazione e alle modalità per la loro restituzione, da effettuare in un periodo massimo di due anni.
  Per quanto attiene infine ai profili di copertura finanziaria, segnala che l'emendamento in esame provvede agli oneri da esso derivanti – pari, come in precedenza detto, a 300 milioni di euro per l'anno 2019 – mediante corrispondente riduzione del Fondo per esigenze indifferibili di cui all'articolo 1, comma 200, della legge n. 190 del 2014, che reca per l'anno 2019 uno stanziamento di bilancio pari a 13.887.000 euro.
  Tanto premesso, in considerazione del fatto che il Fondo utilizzato a copertura non presenta le occorrenti disponibilità, propone di esprimere parere contrario sull'emendamento Montaruli 4.1.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA, sottolineando che sul Fondo per esigenze indifferibili non sono presenti le necessarie disponibilità, concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere contrario formulata dal relatore sull'emendamento Montaruli 4.1.

  La seduta termina alle 13.50.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 12 febbraio 2019. — Presidenza del vicepresidente Giuseppe BUOMPANE. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 13.50.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 concernente gli interventi relativi alla fame nel mondo.
Atto n. 65.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 concernente gli interventi relativi alle calamità naturali.
Atto n. 66.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 concernente gli interventi relativi all'assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati.
Atto n. 67.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 concernente gli interventi relativi alla conservazione dei beni culturali.
Atto n. 68.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto degli schemi di decreto all'ordine del giorno, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 febbraio 2019.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA deposita agli atti della Commissione una relazione illustrativa che dà conto, ai sensi dell'articolo 2-bis, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, delle ragioni per cui il Governo ha derogato ai criteri generali di ripartizione del beneficio (vedi allegato).

  Emanuele CESTARI (Lega), relatore, formula la seguente proposta di parere sull'atto n. 65:

  La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione, Pag. 24
   esaminato lo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 concernente gli interventi relativi alla fame nel mondo (Atto n. 65);
   preso atto dei contenuti della relazione illustrativa riferita agli schemi di decreto concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 (Atti nn. 65, 66, 67 e 68), depositata dal Governo nella seduta odierna, da cui si evince che:
    le somme relative alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devolute alla diretta gestione statale affluiscono sul capitolo 224 del bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri, denominato «Contributi ad enti ed associazioni diverse per assegnazione di quota parte dell'otto per mille IRPEF di pertinenza dello Stato», sulla base dell'importo liquidato dagli uffici finanziari;
    per l'anno 2017 tali somme, comprensive anche dei risparmi di spesa pervenuti in corso d'anno, sono risultate pari ad euro 37.551.878,66;
    alle predette somme, non conteggiando i risparmi di spesa, è stata detratta una quota pari al 20 per cento, destinata all'Agenzia per la cooperazione allo sviluppo ai sensi dell'articolo 18, comma 2, lettera e), della legge n. 125 del 2014;
    le somme risultanti sono state suddivise in parti uguali tra le cinque categorie di intervento per un importo unitario di euro 6.014.190,78, una delle quali, relativa all'edilizia scolastica, è stata destinata al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ai sensi dell'articolo 1, comma 172, della legge n. 107 del 2015;
    l'articolo 2-bis, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998 prevede che il Consiglio dei ministri su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri può, anche in deroga ai criteri di cui ai commi 1 e 4 del predetto articolo 2-bis e fermo restando l'ambito delle finalità perseguite dalla legge, deliberare di concentrare le risorse per specifici interventi, tenendo conto dei particolari caratteri di eccezionalità, necessità ed urgenza dei medesimi;
    il Consiglio dei ministri, con delibera in data 8 novembre 2018, adottata ai sensi del citato articolo 2-bis, comma 5, ha disposto la riduzione del 50 per cento delle quote relative alle categorie «Fame nel mondo» e Assistenza ai rifugiati» per un ammontare di euro 3.007.095,30 ciascuna ed ha conseguentemente destinato tale somma ad incremento della quota della categoria «Calamità naturali», per un totale complessivo di euro 12.028.381,56,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  Emanuele CESTARI (Lega), relatore, formula la seguente proposta di parere sull'atto n. 66:

  La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato lo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 concernente gli interventi relativi alle calamità naturali (Atto n. 66);
   preso atto dei contenuti della relazione illustrativa riferita agli schemi di decreto concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 Pag. 25(Atti nn. 65, 66, 67 e 68), depositata dal Governo nella seduta odierna, da cui si evince che:
    le somme relative alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devolute alla diretta gestione statale affluiscono sul capitolo 224 del bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri, denominato «Contributi ad enti ed associazioni diverse per assegnazione di quota parte dell'otto per mille IRPEF di pertinenza dello Stato», sulla base dell'importo liquidato dagli uffici finanziari;
    per l'anno 2017 tali somme, comprensive anche dei risparmi di spesa pervenuti in corso d'anno, sono risultate pari ad euro 37.551.878,66;
    alle predette somme, non conteggiando i risparmi di spesa, è stata detratta una quota pari al 20 per cento, destinata all'Agenzia per la cooperazione allo sviluppo ai sensi dell'articolo 18, comma 2, lettera e), della legge n. 125 del 2014;
    le somme risultanti sono state suddivise in parti uguali tra le cinque categorie di intervento per un importo unitario di euro 6.014.190,78, una delle quali, relativa all'edilizia scolastica, è stata destinata al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ai sensi dell'articolo 1, comma 172, della legge n. 107 del 2015;
    l'articolo 2-bis, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998 prevede che il Consiglio dei ministri su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri può, anche in deroga ai criteri di cui ai commi 1 e 4 del predetto articolo 2-bis e fermo restando l'ambito delle finalità perseguite dalla legge, deliberare di concentrare le risorse per specifici interventi, tenendo conto dei particolari caratteri di eccezionalità, necessità ed urgenza dei medesimi;
    il Consiglio dei ministri, con delibera in data 8 novembre 2018, adottata ai sensi del citato articolo 2-bis, comma 5, ha disposto la riduzione del 50 per cento delle quote relative alle categorie «Fame nel mondo» e Assistenza ai rifugiati» per un ammontare di euro 3.007.095,30 ciascuna ed ha conseguentemente destinato tale somma ad incremento della quota della categoria «Calamità naturali», per un totale complessivo di euro 12.028.381,56,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  Emanuele CESTARI (Lega), relatore, formula la seguente proposta di parere sull'atto n. 67:

  La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato lo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 concernente gli interventi relativi all'assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati (Atto n. 67);
   preso atto dei contenuti della relazione illustrativa riferita agli schemi di decreto concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 (Atti nn. 65, 66, 67 e 68), depositata dal Governo nella seduta odierna, da cui si evince che:
    le somme relative alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devolute alla diretta gestione statale affluiscono sul capitolo 224 del bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri, denominato «Contributi ad enti ed associazioni diverse per assegnazione di quota parte dell'otto per mille IRPEF di pertinenza dello Stato», sulla base dell'importo liquidato dagli uffici finanziari;Pag. 26
    per l'anno 2017 tali somme, comprensive anche dei risparmi di spesa pervenuti in corso d'anno, sono risultate pari ad euro 37.551.878,66;
    alle predette somme, non conteggiando i risparmi di spesa, è stata detratta una quota pari al 20 per cento, destinata all'Agenzia per la cooperazione allo sviluppo ai sensi dell'articolo 18, comma 2, lettera e), della legge n. 125 del 2014;
    le somme risultanti sono state suddivise in parti uguali tra le cinque categorie di intervento per un importo unitario di euro 6.014.190,78, una delle quali, relativa all'edilizia scolastica, è stata destinata al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ai sensi dell'articolo 1, comma 172, della legge n. 107 del 2015;
    l'articolo 2-bis, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998 prevede che il Consiglio dei ministri su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri può, anche in deroga ai criteri di cui ai commi 1 e 4 del predetto articolo 2-bis e fermo restando l'ambito delle finalità perseguite dalla legge, deliberare di concentrare le risorse per specifici interventi, tenendo conto dei particolari caratteri di eccezionalità, necessità ed urgenza dei medesimi;
    il Consiglio dei ministri, con delibera in data 8 novembre 2018, adottata ai sensi del citato articolo 2-bis, comma 5, ha disposto la riduzione del 50 per cento delle quote relative alle categorie «Fame nel mondo» e Assistenza ai rifugiati» per un ammontare di euro 3.007.095,30 ciascuna ed ha conseguentemente destinato tale somma ad incremento della quota della categoria «Calamità naturali», per un totale complessivo di euro 12.028.381,56,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  Emanuele CESTARI (Lega), relatore, formula la seguente proposta di parere sull'atto n. 68:

  La V Commissione bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato lo Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 concernente gli interventi relativi alla conservazione dei beni culturali (Atto n. 68);
   preso atto dei contenuti della relazione illustrativa riferita agli schemi di decreto concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2017 (Atti nn. 65, 66, 67 e 68), depositata dal Governo nella seduta odierna, da cui si evince che:
    le somme relative alla quota dell'otto per mille dell'IRPEF devolute alla diretta gestione statale affluiscono sul capitolo 224 del bilancio di previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri, denominato «Contributi ad enti ed associazioni diverse per assegnazione di quota parte dell'otto per mille IRPEF di pertinenza dello Stato», sulla base dell'importo liquidato dagli uffici finanziari;
    per l'anno 2017 tali somme, comprensive anche dei risparmi di spesa pervenuti in corso d'anno, sono risultate pari ad euro 37.551.878,66;
    alle predette somme, non conteggiando i risparmi di spesa, è stata detratta una quota pari al 20 per cento, destinata all'Agenzia per la cooperazione allo sviluppo ai sensi dell'articolo 18, comma 2, lettera e), della legge n. 125 del 2014;
    le somme risultanti sono state suddivise in parti uguali tra le cinque categorie Pag. 27di intervento per un importo unitario di euro 6.014.190,78, una delle quali, relativa all'edilizia scolastica, è stata destinata al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ai sensi dell'articolo 1, comma 172, della legge n. 107 del 2015;
    l'articolo 2-bis, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998 prevede che il Consiglio dei ministri su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri può, anche in deroga ai criteri di cui ai commi 1 e 4 del predetto articolo 2-bis e fermo restando l'ambito delle finalità perseguite dalla legge, deliberare di concentrare le risorse per specifici interventi, tenendo conto dei particolari caratteri di eccezionalità, necessità ed urgenza dei medesimi;
    il Consiglio dei ministri, con delibera in data 8 novembre 2018, adottata ai sensi del citato articolo 2-bis, comma 5, ha disposto la riduzione del 50 per cento delle quote relative alle categorie «Fame nel mondo» e Assistenza ai rifugiati» per un ammontare di euro 3.007.095,30 ciascuna ed ha conseguentemente destinato tale somma ad incremento della quota della categoria «Calamità naturali», per un totale complessivo di euro 12.028.381,56;
    per quanto riguarda la categoria «Conservazione dei beni culturali», l'articolo 21-ter del decreto-legge n. 8 del 2017 ha previsto che le risorse della quota dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale derivanti dalle dichiarazioni dei redditi relative agli anni dal 2016 al 2025 e riferite alla conservazione di beni culturali sono destinate agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016 nei comuni indicati negli allegati 1, 2 e 2-bis al decreto-legge n. 189 del 2016;
    il riferimento alle dichiarazioni dei redditi dal 2016 al 2025, contenuto all'articolo 21-ter del citato decreto-legge n. 8 del 2017, avrebbe determinato l'assegnazione di tali risorse solo a partire dall'anno 2019, in quanto l'articolo 47 della legge n. 222 del 1985 stabilisce che la quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale è calcolata sull'importo liquidato dagli uffici finanziari sulla base delle dichiarazioni dei redditi annuali relative al terzo periodo d'imposta precedente;
  ricordato che:
   il riferimento alle dichiarazioni dei redditi dal 2016 al 2025 è stato introdotto al citato articolo 21-ter del decreto-legge n. 8 del 2017 a seguito di una specifica condizione posta ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione nel parere deliberato dalla Commissione bilancio della Camera dei deputati nella seduta del 21 marzo 2017, al fine di non incidere – come emerge nel citato parere – sulle scelte già assunte dai contribuenti;
   il Consiglio dei ministri – ravvisata la necessità e l'urgenza di far fronte tempestivamente alla ricostruzione e al restauro dei beni culturali danneggiati o distrutti a seguito degli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016 – ha adottato in data 23 settembre 2017 una delibera, ai sensi dell'articolo 2-bis, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, per consentire l'immediata assegnazione della quota parte relativa ai progetti attinenti alla categoria «Conservazione dei beni culturali» ai comuni terremotati per l'anno 2017 e per l'anno 2018, anziché a partire dall'anno 2019,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

  Il sottosegretario Alessio Mattia VILLAROSA concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 13.55.

Pag. 28

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 12 febbraio 2019 — Presidenza del vicepresidente Giuseppe BUOMPANE. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Alessio Mattia Villarosa.

  La seduta comincia alle 13.55.

Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro.
(COM(2018)800 final).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata.
(14518/18).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Alberto RIBOLLA (Lega), relatore, annuncia che nel corso della relazione si soffermerà, con riferimento alle politiche di competenza della Commissione bilancio, sulle priorità indicate: nella relazione programmatica 2019, presentata dal Governo ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012; nel programma di lavoro per il 2019 della Commissione europea, contenuto nel documento COM(2018)800, intitolato «Mantenere le promesse e prepararsi al futuro»; nel programma della Presidenza del Consiglio dell'UE della Romania per il periodo 1o gennaio – 30 giugno 2019; nel programma di 18 mesi del Consiglio per il periodo 1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020. Si tratta in particolare delle politiche macroeconomiche e delle politiche di coesione (utilizzo dei fondi strutturali e di investimento europei). In proposito segnala quanto segue.
  Per quanto riguarda le politiche macroeconomiche, la relazione programmatica del Governo indica le seguenti priorità per il 2019:
   portare avanti la costituzione di un Gruppo di lavoro europeo ad alto livello composto dai rappresentanti degli Stati membri per definire «Una politeia per un'Europa diversa, più forte e più equa» secondo le linee indicate dal Governo nel documento trasmesso a Bruxelles a settembre 2018;
   giocare un ruolo critico, ma anche propositivo e propulsivo, riguardo all'approfondimento dell'Unione economica e monetaria, al fine di rafforzare la crescita economica, promuovere la competitività del sistema produttivo europeo nell'economia globale, salvaguardare la stabilità dell'euro;
   sostenere l'inclusione ed il progresso sociale, contribuendo anche ad una maggiore convergenza economica fra gli Stati membri;
   impegnarsi affinché il completamento dell'Unione bancaria sia basato sulle due dimensioni di condivisione e riduzione dei rischi, che, secondo il Governo, dovrebbero procedere in parallelo rinforzandosi a vicenda, ma senza condizionamenti reciproci quanto a tempi e modalità, acquisendo così credibilità di fronte ai mercati finanziari.

  Inoltre, il Governo ricorda che, per il prossimo bilancio pluriennale dell'UE 2021-2027, è in corso di discussione la proposta di regolamento COM(2018)439 che istituisce il programma InvestEU, che utilizzerebbe lo stesso meccanismo di garanzia utilizzato dal Piano Juncker. In particolare, il Fondo InvestEU consiste in una garanzia di bilancio dell'UE a sostegno di prodotti finanziari forniti da partner esecutivi. Il Fondo si rivolge ai progetti dotati di valore aggiunto per l'UE e promuove un approccio coerente al finanziamento degli obiettivi delle politiche dell'UE. Esso offre una combinazione efficace ed efficiente di strumenti finanziari dell'UE Pag. 29per settori di intervento specifici. Il Governo afferma di essere particolarmente favorevole alle misure che consentono di ampliare le possibilità di investimento e le capacità operative della BEI. Inoltre, in tale contesto, annuncia l'intenzione di voler esplorare in termini concreti la possibilità di emissioni di titoli di debito comune europeo specificamente volti a finanziare progetti strategici di investimento e ribadire sul tavolo negoziale la richiesta di scomputo integrale e non condizionato dal calcolo dei vincoli finanziari europei (deficit e debito) della quota di cofinanziamento nazionale dei programmi UE di investimento, nonché degli investimenti in generale.
  Nel programma di lavoro della Commissione per il 2019 si indicano invece le seguenti priorità:
   rafforzamento del ruolo internazionale dell'euro;
   completamento dell'Unione dei mercati dei capitali;
   ottenere risultati sulle proposte presentate per approfondire l'Unione economica e monetaria (UEM), compresi gli strumenti di bilancio proposti nell'ambito del prossimo Quadro finanziario pluriennale (funzione di stabilizzazione europea e programma di sostegno alle riforme). Ricorda che il 6 dicembre 2017 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure sul futuro dell'UEM che si propone, in particolare, di: istituire il Ministro europeo dell'economia e delle finanze (COM(2017)823); istituire il Fondo monetario europeo – FME (COM(2017)827), che sarebbe basato sulla struttura ormai consolidata del Meccanismo europeo di stabilità (cd. Fondo «salva-Stati»), ma ancorato all'ordinamento giuridico dell'Unione europea (attualmente è disciplinato da un apposito accordo intergovernativo);
   completamento dell'Unione bancaria, anche tramite: la creazione di un meccanismo di backstop (garanzia) comune per il Fondo di risoluzione unico delle crisi bancarie; l'ottenimento di progressi verso il sistema europeo di assicurazione dei depositi; il rafforzamento del ruolo del Meccanismo europeo di stabilità (MES) quale strumento per la gestione delle crisi; la conclusione rapida di un accordo sulle proposte relative alla riduzione dei rischi nel settore bancario e al pacchetto per la riduzione dei prestiti in sofferenza; il rafforzamento del Semestre europeo in modo tale da sostenere e orientare gli Stati membri verso il conseguimento di una crescita sostenibile, inclusiva e a lungo termine.

  Fa presente inoltre che nel programma dei 18 mesi del Consiglio, si annuncia che le tre Presidenze (Romania, Finlandia e Croazia) porteranno avanti i lavori relativi all'approfondimento dell'UEM, al fine di migliorare la capacità di resistere alle crisi economiche. Al riguardo, secondo il programma, è essenziale troncare il legame banche-emittenti sovrani, prestando, nel contempo, attenzione agli sviluppi a livello internazionale.
  Secondo il programma, occorre anche fare di più in merito al rafforzamento dell'Unione bancaria, sulla scorta dell'approccio convenuto in materia di riduzione e condivisione dei rischi (che include la proposta sul sistema europeo di assicurazione dei depositi e l'attuazione del sostegno del MES al Fondo di risoluzione unico), e all'ulteriore sviluppo dell'Unione dei mercati dei capitali.
  Inoltre, per il programma è opportuno semplificare le norme del Patto di stabilità e crescita e, al fine di promuovere l'adesione all'euro, è necessario fare di più per quanto concerne il programma di sostegno alle riforme proposto, incluso lo strumento di sostegno alla convergenza.
  Infine, segnala che le tre Presidenze intendono portare avanti i lavori concernenti il programma per gli investimenti InvestEU.
  Per quanto riguarda le politiche di coesione (utilizzo dei fondi strutturali e di investimento europei), la relazione Pag. 30programmatica del Governo ricorda, in primo luogo, come, a partire dal 29 maggio 2018, la Commissione abbia presentato le proposte regolamentari per la politica di coesione, tra le quali la proposta di regolamento recante disposizioni comuni applicabili ai Fondi (COM(2018) 375) nonché le proposte specifiche relative al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e al Fondo di coesione (COM(2018)372), al Fondo sociale europeo Plus (COM(2018)382) e all'Obiettivo cooperazione territoriale europea (COM(2018)374).
  Evidenzia che, nel complesso, la Commissione propone per le politiche di coesione una dotazione di 330,6 miliardi di euro (a prezzi 2018), dei quali 200,6 per il FESR, 41,4 per il Fondo di coesione e 88,6 per il FSE+. Per l'Italia, l'assegnazione complessiva proposta ammonta a 38,6 miliardi. Segnala che tale dotazione si concentrerà sulle cinque grandi priorità elencate dalla Commissione: un'Europa più intelligente, attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente; un'Europa più verde e a basse emissioni di carbonio, attraverso la promozione di una transizione verso un'energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell'economia circolare, dell'adattamento ai cambiamenti climatici e della gestione e prevenzione dei rischi; un'Europa più connessa, attraverso il rafforzamento della mobilità e della connettività regionale; un'Europa più sociale, attraverso l'attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali; un'Europa più vicina ai cittadini, attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali.
  Fa presente che, pur riconoscendo, nel complesso, la condivisibilità delle proposte della Commissione e la loro coerenza con le posizioni già espresse dall'Italia, il Governo rileva una serie di criticità sulle quali sarà necessario un confronto serrato in fase negoziale, e sottolinea che il proprio impegno verterà:
   su una modifica del metodo di allocazione dei fondi della coesione, che dovrebbe essere improntato a criteri di maggiore equità e proporzionalità, tenendo conto dello scenario socio-economico di riferimento dei diversi Paesi e regioni;
   sul superamento del meccanismo della condizionalità macroeconomica, allo scopo di non arrecare pregiudizio ai territori con maggiori debolezze strutturali, che invece necessitano di più investimenti per essere parte a pieno titolo della strategia di sviluppo dell'Unione;
   sulla revisione del metodo di programmazione proposto, basato sull'allocazione delle risorse per gli ultimi due anni in occasione della revisione intermedia del 2025, e sul ritorno a un orizzonte di programmazione settennale;
   sulla garanzia – con riferimento alla possibilità di conferire i fondi della coesione ad altri programmi a gestione diretta o indiretta – che le risorse siano sempre utilizzate per finanziare progetti coerenti con gli obiettivi generali della politica di coesione, e che abbiano un impatto significativo sui territori conferenti;
   su un collegamento tra fondi per la coesione e Semestre europeo volto a far sì che le raccomandazioni specifiche per paese non siano considerate quale elemento prioritario per orientare la programmazione, e venga dato invece il giusto rilievo alle indicazioni che provengono dall'analisi dei contesti socio-economici dei territori;
   sul sostegno alla proposta volta ad accrescere i tassi di cofinanziamento nazionale, condizionato però alla possibilità di «scomputare tale voce di spesa dal calcolo del deficit ai fini del Patto di stabilità e crescita»;
   su un'attenuazione delle soglie di concentrazione delle risorse a titolo del FESR sugli Obiettivi strategici 1 e 2 (Europa intelligente ed Europa verde) – che per l'Italia raggiungerebbero il 75 per cento del totale, onde consentire maggiore flessibilità nelle decisioni allocative degli Stati membri.Pag. 31
  Quanto all'attuazione della programmazione 2014-2020, sottolinea che gli impegni per il 2019 prevedranno:
   il massimo sforzo per una tempestiva attuazione della programmazione, focalizzando l'attenzione sull'efficacia degli interventi e sulla verifica in itinere dei principali target da conseguire nel breve e medio periodo, onde evitare il disimpegno dei Fondi;
   la prosecuzione dell'azione di sostegno finora svolta e che ha consentito di raggiungere un valore totale di impegni pari al 27,3 per cento delle risorse complessive programmate, anche attraverso una riduzione, per taluni programmi, del tasso di cofinanziamento nazionale;
   la redazione della Relazione sullo stato di avanzamento dei lavori concernente l'esecuzione dell'Accordo di partenariato;
   l'implementazione, tra l'altro, del Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro, approvato a fine 2017 in Conferenza Stato-Regioni.

  Evidenzia che il programma di lavoro della Commissione per il 2019 include tra le proposte prioritarie in sospeso le proposte di regolamento relative al FSE+ (COM(2018)382), alle disposizioni comuni ai fondi (COM(2018)375), al FESR e al Fondo di coesione (COM(2018)372) e all'obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (Interreg) (COM(2018)374).
  In conclusione, si riserva di formulare una proposta di parere sulla base degli ulteriori elementi di valutazione che dovessero emergere nel corso della discussione.

  Giuseppe BUOMPANE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.

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