CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 31 gennaio 2019
135.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 133

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 31 gennaio 2019. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI. — Interviene il viceministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Lorenzo Fioramonti.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori

  Giorgia LATINI, presidente, ricorda che è stato chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

DL n. 135/2018: Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione.
C. 1550 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite V e X).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giorgia LATINI, presidente e relatrice, ricorda che il decreto-legge deve essere convertito in legge entro il 12 febbraio e che la Conferenza dei presidenti di gruppo ne ha previsto la discussione in Assemblea a partire da martedì prossimo, 5 febbraio. Per questa ragione le Commissioni di merito attendono il parere non oltre lunedì. Ricorda inoltre che ieri, in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è concordato che la VII Commissione esprimerà il parere oggi.
  Quindi, ricorda che il provvedimento è stato approvato dal Senato, che vi ha introdotto numerose modificazioni. Il decreto reca disposizioni urgenti a sostegno dell'attività delle le imprese e della pubblica amministrazione, volte – nelle intenzioni del Governo – a far superare situazioni di difficoltà, nonché criticità riscontrate nella realtà sociale quali il sovraffollamento delle strutture carcerarie e la carenza di medici di medicina generale.
  Rileva che aspetti di interesse della Commissione sono innanzitutto nell'articolo 10 del decreto-legge, presente già nel testo iniziale del Governo, prima che lo stesso fosse modificato dal Senato, il quale detta disposizioni finalizzate alla semplificazione amministrativa della procedura di reclutamento di dirigenti scolastici attualmente in corso. In particolare, il Pag. 134comma 1 introduce – a valere per il concorso per dirigenti scolastici bandito nel 2017 – una deroga alla normativa che regola la procedura ordinaria di reclutamento di queste figure, la quale è stabilita dall'articolo 29 del decreto legislativo n. 165 del 2001, nonché dal decreto ministeriale n. 138 del 2017. La procedura ordinaria prevede che il reclutamento dei dirigenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione avvenga tramite un corso-concorso articolato in un concorso di ammissione e un corso di formazione dirigenziale. Il concorso di ammissione si articola in una o più prove scritte e in una prova orale, precedute da una prova di preselezione, sulla base del numero dei candidati. È ammesso a sostenere la prima prova scritta un numero di candidati pari a tre volte quello dei posti disponibili per il corso di formazione dirigenziale. Superate la prova scritta e quella orale, alla frequenza del corso di formazione dirigenziale sono ammessi candidati in numero superiore a quello dei posti messi a bando nella percentuale del venti per cento in più. Il corso dirigenziale comprende due mesi di formazione generale e quattro mesi di tirocinio, integrati da sessioni di formazione erogabili anche a distanza, nonché lo svolgimento di una prova scritta e di un colloquio orale. Durante il corso di formazione dirigenziale e il tirocinio i partecipanti beneficiano del semiesonero dal servizio. L'articolo 10 del decreto in esame introduce una deroga a questa disciplina, da applicare al concorso in fase di espletamento, avviato col bando pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 novembre 2017.
  Ricorda che si tratta di un concorso per l'assunzione di 2.425 dirigenti scolastici e che nove dei dirigenti da assumere sono destinati alle scuole della regione autonoma del Friuli Venezia Giulia con insegnamento in lingua slovena e bilingue sloveno-italiano. In sostanza la deroga consiste nel fatto che l'assunzione dei dirigenti viene anticipata al momento della loro ammissione al corso conclusivo del corso-concorso nazionale per titoli ed esami. L'articolo 10 in esame infatti stabilisce che sono dichiarati vincitori e assunti i candidati ammessi al corso conclusivo del corso-concorso, secondo l'ordine della graduatoria di ammissione al corso stesso, nel limite dei posti annualmente vacanti e disponibili. È previsto che il periodo di formazione e prova sia disciplinato con i decreti di cui all'articolo 29 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Il citato articolo 29 prevede l'adozione di un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca per definire le modalità di svolgimento delle procedure concorsuali, la durata del corso e le forme di valutazione dei candidati ammessi al corso. In attuazione è stato già adottato il decreto ministeriale 3 agosto 2018, n. 138. Riferisce che la relazione del Governo che accompagna il disegno di legge di conversione presentato dal Governo al Senato (atto Senato n. 989) chiarisce le ragioni per cui è stata adottata la norma in esame. La relazione evidenzia che la procedura concorsuale delineata dalla vigente normativa è estremamente lunga e in quanto tale inidonea, in sede di prima applicazione, a rispondere all'esigenza urgente di sopperire alle criticità organizzative delle istituzioni scolastiche: criticità che risultano evidenti dal fatto che nell'anno scolastico in corso 2018/2019 sono vacanti e disponibili 1.536 i posti di dirigente scolastico, mentre nel 2017/18, le reggenze assegnate sono state 1.748, tenendo conto anche di scuole sottodimensionate e dei distacchi (o comandi) presso altre amministrazioni o sindacali. La misura dell'articolo 10 del decreto in esame ha quindi lo scopo di accelerare, in prima applicazione, lo svolgimento della procedura per il reclutamento dei dirigenti scolastici, che – se svolta secondo la procedura ordinaria – renderebbe impossibile le immissioni in ruolo dei dirigenti a decorrere dal 2019/2020. Si tratta dunque di una misura adottata in vista del preminente interesse alla funzionalità del sistema scolastico. Il comma 2 dello stesso articolo 10 prevede che le risorse stanziate per gli anni 2018 e 2019 per il semi-esonero del personale scolastico frequentante il corso di formazione dirigenziale e Pag. 135tirocinio – le quali risorse che non sono più necessarie a tale scopo – confluiscano nel Fondo per «La Buona Scuola». Tali risorse – che ammontano a 8,26 milioni di euro per ciascuno dei due anni di riferimento – vengono ora destinate al miglioramento e alla valorizzazione dell'istituzione scolastica, per essere destinati alle assunzioni di personale.
  A parte la norma sui dirigenti scolastici, è di interesse della VII Commissione il comma 1-quaterdecies, introdotto dal Senato nell'articolo 3, che proroga il termine entro cui le Federazioni sportive nazionali (FSN), le Discipline sportive associate (DSA) e gli Enti di promozione sportiva (EPS) devono adeguare i propri statuti alle nuove disposizioni introdotte dalla legge n. 8 del 2018 in materia di limiti al rinnovo dei mandati del presidente e dei membri degli organi direttivi del CONI e di altri enti sportivi. In sostanza, la legge n. 8 del 2018 ha stabilito in tre il numero massimo di mandati che è possibile ricoprire per le cariche negli organi del CONI e degli altri enti anzidetti. In conseguenza della nuova norma, lo statuto del CONI è stato modificato a fine 2018. La legge n. 8 prevedeva che gli altri enti sopra richiamati (le Federazioni sportive nazionali, le Discipline sportive associate e gli Enti di promozione sportiva) dovessero a loro volta adeguare gli statuti entro 4 mesi dalle modifiche dello statuto del CONI. Il decreto in esame proroga questo termine portandolo a 6 mesi dalla medesima data.
  Considerate le disposizioni di interesse della Commissione, propone di esprimere parere favorevole.

  Andrea ROSSI (PD) trova poco comprensibile che si debba prorogare di due mesi il termine per l'adeguamento degli statuti delle federazioni sportive e degli enti di promozione sportiva, dato che il CONI ha modificato il proprio statuto da molto e c’è stato tutto il tempo per le federazioni e gli enti per procedere all'adeguamento dei propri nei termini di legge inizialmente previsti. Teme che la proroga sia finalizzata a consentire a qualche presidente o a qualche altra personalità di quelle che da anni o magari decenni ricoprono le stesse posizioni di vertice negli enti sportivi di salvaguardare la propria posizione differendo ad arte e secondo convenienza la data di decorrenza del nuovo limite di rinnovo delle cariche.

  Valentina APREA (FI) preannuncia il voto contrario del suo gruppo, motivato soprattutto dal fatto che nuovamente si vedono inserite in un provvedimento omnibus norme in materie di competenza della VII Commissione, che in questa maniera vengono sottratte a un esame ordinario da parte della stessa quale Commissione di merito.
  Nel contenuto, rileva che vengono modificate le regole del concorso per dirigenti scolastici mentre ne è in corso lo svolgimento ed è in atto la valutazione: un modo di procedere deteriore che – questo il suo timore – si sta consolidando come abitudine, visto quanto già avvenuto a riguardo dell'alternanza scuola-lavoro e dell'esame di Stato, la cui disciplina è stata modificata dal Governo ad anno scolastico già iniziato e con misure isolate inserite nella legge di bilancio. Invita quindi le forze di maggioranza a una riflessione attenta e a una valutazione degli effetti dannosi che si producono quando si agisce di corsa, in preda a una sorta di frenesia da restaurazione che spinge a cancellare le norme introdotte dai Governi precedenti senza neppure avere un disegno di insieme di riforme da portare avanti.

  Anna ASCANI (PD) premette che il decreto in esame, a dispetto del titolo, non semplifica nulla e ha tutta l'aria di essere un altro decreto omnibus, sul modello del proroga-termini, dal contenuto disomogeneo e per di più intoccabile e immodificabile dalla Camera dei deputati, dopo il passaggio al Senato: in sostanza un decreto con tutti i difetti che il Movimento 5 Stelle, quando non era al Governo, condannava senz'appello. Si domanda, a questo punto, se le misure espunte dal testo nel passaggio dalla Commissione all'Assemblea in Senato saranno dal Governo Pag. 136riproposte a breve all'interno di provvedimenti organici che possano essere esaminati e valutati dalle Commissioni di merito o se saranno abbandonate. Si riferisce, in particolare, alle norme riguardanti la proroga dei rettori e il consiglio nazionale del cinema, che in diverse occasioni sono comparse in emendamenti della maggioranza per poi essere respinte o accantonate. Auspica che il Governo chiarisca la sua posizione riguardo a queste misure. Preannuncia che il suo gruppo presenterà un emendamento per l'esonero dei collaboratori dei dirigenti scolastici, che è ormai indispensabile. Conclude preannunciando il voto contrario del suo gruppo.

  Federico MOLLICONE (FdI) concorda con la deputata Ascani sul fatto che ormai è invalsa la prassi di inserire in provvedimenti d'urgenza o comunque con iter di esame accelerato, come la legge di bilancio, norme di competenza della Commissione cultura, impedendo di fatto a quest'ultima di esaminarle in modo approfondito in sede primaria.
  Definisce il provvedimento in esame un «guazzabuglio», sul quale sarebbe praticamente impossibile, anche se ne fosse dato il tempo, intervenire in seconda lettura: un provvedimento che manca totalmente di una visione d'insieme che renda evidente l'indirizzo politico del Governo.
  Conclude dichiarando di non ravvisare alcuna urgenza nelle misure accatastate nel decreto, se non quella di proteggere le categorie di riferimento dei partiti della maggioranza.
  Preannuncia il voto contrario di Fratelli d'Italia.

  Giorgia LATINI, presidente e relatrice, ribadisce che l'introduzione di una deroga alla disciplina in materia di procedura di concorso per dirigenti scolastici si è resa necessaria in quanto la durata del procedimento come delineato dalla normativa generale sarebbe stata troppo lunga e avrebbe rischiato di non consentire le assunzioni del nuovo personale, di cui c’è urgente bisogno, entro l'inizio del prossimo anno scolastico. Quanto alla proroga del termine per l'adeguamento degli statuti degli enti sportivi, rileva che si tratta solo di dare due mesi di tempo in più per andare incontro alle necessità di alcuni di questi enti.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 14.45.