CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 gennaio 2019
133.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 83

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 29 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 13.45.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016.
C. 1332 Grande.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'esame in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla III Commissione (Affari esteri), della proposta di legge n. 1332 Grande, recante: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Cuba, dall'altra, fatto a Bruxelles il 12 dicembre 2016.
  Invita quindi il relatore, onorevole Perconti, a svolgere la relazione introduttiva.

  Filippo Giuseppe PERCONTI (M5S), relatore, rileva preliminarmente che l'Accordo di dialogo politico e di cooperazione tra l'Unione europea e Cuba, ratificato dal Parlamento europeo il 5 luglio 2017, è finalizzato a promuovere le relazioni tra l'Unione europea e Cuba, affinché raggiungano un livello che rispecchi i saldi legami storici, economici e culturali tra le Parti.
  Il testo dell'Accordo si compone di ottantanove articoli, suddivisi in cinque Parti. La Parte I reca le disposizioni generali Pag. 84e consta di due articoli, recanti, rispettivamente, i principi e gli obiettivi dell'Accordo.
  La Parte II, che comprende gli articoli da 3 a 14, è relativa al dialogo politico e, oltre a definirne gli obiettivi, individua i settori strategici comuni che saranno l'oggetto del dialogo politico medesimo.
  Con riferimento alla Parte III, riguardante la cooperazione e il dialogo strategico settoriale, segnala che il Titolo I, agli articoli da 15 a 21, fissa gli obiettivi, i principi e le modalità del dialogo, nonché le procedure di cooperazione. Tra gli obiettivi, rileva, all'articolo 15, comma 1, anche la promozione di uno sviluppo sostenibile inclusivo, migliorando le sinergie tra la crescita economica, la creazione di posti di lavoro, la coesione e la tutela sociali e la protezione ambientale. Il Titolo II, agli articoli da 22 a 26, è relativo ai temi della democrazia, dei diritti umani e del buon governo, mentre, al Titolo III, le disposizioni di cui agli articoli da 27 a 36 riguardano i settori della promozione della giustizia, della sicurezza dei cittadini e della migrazione.
  Si sofferma quindi, in particolare, sul Titolo IV, dedicato, agli articoli da 37 a 46, allo sviluppo e alla coesione sociale. Segnala, per quanto di specifico interesse della Commissione, all'articolo 37, l'impegno delle Parti a collaborare per promuovere e scambiare le migliori prassi riguardanti, tra l'altro, le politiche dell'occupazione volte a garantire a tutti un lavoro dignitoso in conformità alle norme del lavoro internazionali e nazionali e a creare opportunità economiche destinate in particolare ai gruppi più poveri e vulnerabili e alle regioni più svantaggiate (comma 2, lettera f)), nonché regimi di protezione sociale più inclusivi e completi per quanto riguarda, tra l'altro, pensioni, sanità, infortuni e disoccupazione, sulla base del principio di solidarietà e del principio di non discriminazione (comma 2, lettera g)). Più in dettaglio, all'articolo 38, le Parti convengono di collaborare per promuovere l'occupazione e la protezione sociale mediante azioni e programmi volti in particolare a: garantire a tutti un lavoro dignitoso; creare mercati del lavoro più inclusivi e ben funzionanti; estendere la copertura della protezione sociale; promuovere il dialogo sociale; garantire il rispetto delle norme fondamentali del lavoro definite nelle convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro; affrontare le questioni connesse all'economia informale; prestare particolare attenzione ai gruppi svantaggiati e alla lotta contro la discriminazione; sviluppare la qualità delle risorse umane migliorando l'istruzione e la formazione, ivi compresa un'efficace formazione professionale; migliorare le condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro, in particolare rafforzando gli ispettorati del lavoro e promuovendo miglioramenti in materia di salute e sicurezza; stimolare la creazione di posti di lavoro e l'imprenditorialità, rafforzando il quadro istituzionale necessario alla creazione di imprese e all'agevolazione dell'accesso al credito. Segnala ancora, all'articolo 44, il riconoscimento delle Parti che la cooperazione contribuisce al rafforzamento delle politiche, dei programmi e dei meccanismi volti a garantire, migliorare ed estendere la partecipazione paritaria alla vita politica, economica, sociale e culturale e le pari opportunità tra uomini e donne. Contestualmente, è riconosciuto il contributo della cooperazione ad agevolare la parità di accesso di uomini e donne a tutti i servizi e a tutte le risorse che consentono loro di esercitare appieno i propri diritti fondamentali, ad esempio negli ambiti dell'istruzione, della salute, della formazione professionale, delle opportunità di lavoro, dei processi di adozione di decisioni politiche, delle strutture di governance e delle imprese private.
  Ricorda poi, brevemente, che il Titolo V, con gli articoli da 47 a 49, riguarda la cooperazione nel settore dell'ambiente, della gestione del rischio di catastrofi e di cambiamenti climatici, mentre il Titolo VI, relativo allo sviluppo economico, individua, agli articoli da 50 a 58, una serie di attività di cooperazione nei settori dell'agricoltura, dello sviluppo rurale, della pesca, del turismo sostenibile, della scienza, della tecnologia e dell'innovazione, dell'energia, Pag. 85dei trasporti, delle statistiche, della modernizzazione del modello economico e sociale e della buona governance in materia fiscale. Il Titolo VI, che consta unicamente dell'articolo 59, ha per oggetto, infine, l'integrazione e la cooperazione regionali.
  Passa, quindi, alla Parte IV, in materia di scambi e cooperazione commerciale, segnalando che definisce, agli articoli da 60 a 80, suddivisi in due Titoli, gli obiettivi della cooperazione in tale settore. La Parte V, relativa a disposizioni istituzionali e finali, agli articoli da 81 a 89, istituisce il quadro istituzionale, composto da un Consiglio congiunto e da un Comitato misto, e ne disciplina la composizione e il funzionamento.
  Infine, segnala che la proposta di legge di ratifica consta di quattro articoli. In particolare, gli articoli 1 e 2 recano, rispettivamente, l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione dell'Accordo. L'articolo 3 reca la clausola di invarianza finanziaria e l'articolo 4 riguarda l'entrata in vigore dell'Accordo.

  Andrea GIACCONE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 13.50.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 29 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 13.50.

Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – Mantenere le promesse e prepararsi al futuro.
(COM(2018)800 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita nell'anno 2019.
Doc. LXXXVI, n. 2.
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze rumena, finlandese e croata.
(14518/18).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei documenti in oggetto.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'esame congiunto dei documenti di carattere programmatico relativi alle attività dell'Unione europea, in particolare, della Commissione europea e del Consiglio, e alla partecipazione dell'Italia all'Unione stessa. Si tratta, infatti, della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2019, del programma di lavoro della Commissione europea per il medesimo anno e del programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2019 – 30 giugno 2020).
  Fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere sui documenti all'ordine del giorno un parere alla XIV Commissione, la quale, a conclusione dell'esame congiunto, procederà alla votazione di una relazione per l'Assemblea, avente a oggetto i medesimi documenti.
  Invita quindi il relatore, onorevole Caffaratto, a svolgere la relazione introduttiva.

  Gualtiero CAFFARATTO (Lega), relatore, rileva preliminarmente che quelli in esame sono documenti molto articolati, che illustrano gli indirizzi politici che saranno seguiti dal Governo italiano e dalle istituzioni europee nell'arco del 2019 e, per quanto riguarda il Consiglio dell'Unione europea, fino alla scadenza del primo semestre del 2020.
  Preannuncia che, data la complessità dei documenti in esame, dopo averne tracciato un quadro di insieme, si soffermerà sulle parti direttamente riconducibili Pag. 86alle competenze della Commissione, cercando di offrire una panoramica delle azioni che, sulla medesima materia, si propongono di portare avanti il Governo italiano e le Istituzioni europee.
  Partendo, quindi, dalla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2019, ricorda che, sulla base dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, il Governo presenta al Parlamento due relazioni annuali sulla partecipazione dell'Italia all'UE, una programmatica e una consuntiva. Nella relazione programmatica, da presentarsi entro il 31 dicembre, sono indicati gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire nell'anno successivo con riguardo al processo di integrazione europea, ai profili istituzionali e a ciascuna politica dell'UE, nonché in merito agli specifici progetti di atti inseriti nel programma di lavoro della Commissione europea, dando altresì conto della strategia di formazione e comunicazione del Governo sulla partecipazione italiana alle attività dell'UE.
  La Relazione si articola in cinque parti e quattro appendici: sviluppo del processo di integrazione europea e questioni istituzionali; principali politiche orizzontali e settoriali; l'Italia e la dimensione esterna dell'UE; comunicazione e formazione sull'attività dell'Unione europea; il coordinamento nazionale delle politiche europee. Tra le appendici segnala la prima e la terza, in quanto recano, rispettivamente, il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea, che la Commissione è chiamata, come detto, a esaminare per le parti di competenza.
  Come si legge nella premessa, la Relazione per il 2019 trae il suo motivo ispiratore dalla constatazione che, a fronte della presenza nell'architettura europea di tutte le componenti di uno Stato-nazione, rappresentato da un dettagliato corpo legislativo che governa i comportamenti dei cittadini europei, produttori, consumatori e risparmiatori, che vivono nel territorio dell'Unione, il complesso dei Paesi membri, tuttavia, non ha assunto i contenuti formali tipici della corrispondente organizzazione sociale di Stato unitario o federazione tra Stati, dando luogo, in tal modo, a quella che la Relazione medesima definisce una «zoppia» istituzionale, alla quale va posto rimedio. Si tratta di un obiettivo primario, di cui è necessario tenere conto, si legge nella Relazione, per poter intendere la correttezza delle iniziative intraprese dall'attuale Governo e di quelle che verranno portate avanti nel corso dei prossimi anni, a cominciare dal 2019.
  Passando, quindi, alle parti di maggiore interesse per la Commissione, segnala che, nella parte seconda, il capitolo 11 è dedicato alle politiche in materia di occupazione. In particolare, al paragrafo 11.1, il Governo precisa la sua intenzione di svolgere un'azione di impulso per l'attuazione dell'Agenda europea per le competenze (COM(2016)381) e di fornire supporto ai processi di implementazione degli strumenti legislativi esistenti, con particolare riferimento alla raccomandazione sui percorsi di miglioramento delle competenze degli adulti, alla raccomandazione sulla revisione del quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente e alla decisione sul quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche. Sul fronte delle iniziative non legislative, il Governo assicura il suo impegno nella realizzazione di specifiche attività, tra le quali si segnala la settimana europea delle competenze e lo strumento di profilazione delle competenze per gli immigrati (skills profile tool for third country nationals). Infine, sarà assicurata l'attività svolta dai Punti di contatto nazionali Europass, Quadro europeo delle qualifiche (EQF) e Euroguidance.
  Il successivo paragrafo 11.2 è dedicato alle politiche attive per l'occupazione. In tale ambito, si prevede l'avvio di iniziative volte a valorizzare l'esperienza maturata nel Programma operativo nazionale servizi di politiche attive per l'occupazione – PON SPAO, nonché il finanziamento di interventi a sostegno dei servizi competenti, al fine di rendere più efficaci le politiche Pag. 87attive del lavoro, anche prevedendo la definizione di regole e strumenti comuni e il coordinamento del monitoraggio e della valutazione dei Servizi pubblici per l'impiego. L'azione del Governo, inoltre, sarà volta alla conclusione di convenzioni con le amministrazioni regionali, per il rafforzamento dei centri per l'impiego; al coordinamento, gestione e monitoraggio del repertorio incentivi all'occupazione, per realizzare un sistema per la loro raccolta, gestione e diffusione online; all'attuazione del ramo professionale del progetto Corpo europeo di solidarietà; all'impulso a percorsi di istruzione e formazione professionale, quale strumento per implementare l'occupazione; al negoziato sulla proposta di regolamento sul Fondo sociale europeo plus (COM(2018)382), nel corso del quale il Governo intende assicurare, tra l'altro, il mantenimento di un livello adeguato di risorse, da utilizzare per accompagnare riforme strutturali quali il reddito di cittadinanza e il rafforzamento dei centri per l'impiego.
  Al paragrafo 12.3, sulla salute e sicurezza sul lavoro, il Governo preannuncia il proprio impegno negoziale sui seguenti dossier legislativi: proposte di ulteriori revisioni, dopo quelle introdotte nel 2017 e nel 2018, della direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro; proposta di direttiva sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione europea (COM(2017)797); proposta di direttiva in materia di conciliazione di vita familiare e lavoro (COM(2017)253); proposta di regolamento che istituisce l'Autorità europea del lavoro (COM(2018)131).
  Passando al paragrafo 12.4, riguardante la sicurezza sociale dei lavoratori, segnala che la Relazione preannuncia l'impegno del Governo ad attuare a livello nazionale il regolamento sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale (COM(2016)815), che si prevede di adottare nel corso del 2019. Il Governo intende altresì dedicare particolare attenzione al tema della parità di trattamento.
  Sul medesimo tema dell'occupazione, segnala che il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 rileva il ritorno dell'occupazione e degli investimenti ai livelli precedenti alla crisi e afferma la necessità di «sfruttare l'attuale slancio per continuare a promuovere politiche che consentano di cogliere nuove opportunità». La Commissione, inoltre, dopo avere sottolineato che il mercato unico è «garante della protezione dei lavoratori», auspica la tempestiva approvazione dei medesimi dossier legislativi su cui il Governo italiano ha assicurato il suo impegno nella Relazione programmatica, a cui si aggiunge la proposta di regolamento sul prodotto pensionistico individuale (COM(2017)343).
  A sua volta, sul tema dell'occupazione, il Programma del Consiglio pone l'accento sulla necessità di proseguire gli sforzi tesi a reintegrare i disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro; di aiutare i giovani a sviluppare le competenze necessarie per assumere un ruolo attivo nel mercato del lavoro; di accrescere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro; di attuare politiche volte a affrontare lo squilibrio tra domanda e offerta di competenze, cercando di anticipare le future esigenze in termini di competenze e lo sviluppo di nuove competenze fondamentali, pertinenti e trasversali.
  Ritornando, quindi, alla Relazione programmatica, segnala che, nell'ambito del capitolo 12, relativo agli affari sociali, il paragrafo 12.1, riguardante le politiche sociali, la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, il Governo inserisce, nel quadro del Pilastro europeo dei diritti sociali e nel contesto del rafforzamento della dimensione sociale della Strategia dell'Unione Europa 2020, il Reddito di cittadinanza, disciplinato dal decreto-legge n. 4 del 2019, attualmente all'esame del Senato (Atto Senato n. 1018). Si tratta di uno strumento, ad avviso del Governo, perfettamente in linea con le raccomandazioni rivolte all'Italia da parte del Consiglio europeo per favorire l'inclusione sociale. Con la medesima finalità, la Relazione, inoltre, assicura l'impegno Pag. 88del Governo nelle azioni a beneficio delle persone senza fissa dimora; dei soggetti svantaggiati e vulnerabili, da inserire nel mondo del lavoro tramite l'applicazione di modelli di economia sociale; dei lavoratori dipendenti espulsi dal lavoro e autonomi, la cui attività sia cessata a seguito di eventi di ristrutturazione (proposta di regolamento sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, FEG, COM(2018)380).
  Al paragrafo 12.2, riguardante le politiche per la famiglia e le disabilità, segnala l'impegno del Governo a portare avanti nel corso del 2019 le azioni di coordinamento necessarie, sia a livello nazionale che europeo, al fine di proseguire i negoziati e dare attuazione alla proposta di direttiva relativa all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE. La proposta di direttiva reca disposizioni minime in materia di congedo di paternità, congedo parentale, congedo per i prestatori di assistenza e modalità di lavoro flessibile in generale. Con le medesime finalità, la Relazione dà conto dell'impegno del Governo nel rafforzamento delle misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata, nonché nelle azioni di incentivazione del welfare familiare aziendale, agevolando al contempo il ricorso a modalità di lavoro agile.
  Al successivo paragrafo 12.3, la Relazione illustra i programmi del Governo sulle politiche per le pari opportunità, basati sulla promozione: di azioni volte a ridisegnare l'organizzazione del lavoro con forme di lavoro agile non penalizzanti per i percorsi di carriera delle donne; dell'uguaglianza di genere nel settore scientifico-tecnologico, ingegneristico e matematico (STEM); dell'imprenditoria femminile e del lavoro autonomo; della verifica e del monitoraggio della corretta applicazione della normativa sull'equilibrio di genere nelle società controllate dalle pubbliche amministrazioni.
  Con riferimento alle politiche di integrazione dei migranti, di cui al paragrafo 12.4, al fine di garantire l'inclusione socio-lavorativa dei migranti, il Governo intende prioritariamente: proseguire i negoziati sulla proposta di direttiva sull'ingresso e soggiorno dei cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente specializzati (cosiddetta «carta blu», COM(2016)378), allo scopo di attrarre talenti e favorire una migliore gestione dei percorsi migratori regolari; partecipare a negoziati con i principali Paesi ad alta incidenza migratoria per la realizzazione di partenariati che assicurino il rimpatrio degli irregolari.
  Per quanto riguarda, infine, le politiche per la parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni, argomento del paragrafo 12.5, segnala che la Relazione programmatica riferisce, tra l'altro, sulle attività che il Governo si propone di svolgere in tema di promozione dell'uguaglianza di genere.
  Sulle politiche sociali, il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 – che definisce il mercato unico come garante «di adeguati standard sociali» – sollecita, in particolare, la conclusione dell’iter di approvazione dell'atto europeo sull'accessibilità di prodotti e servizi. Nel Programma del Consiglio, invece, si pone in particolare l'accento sull'inclusione sociale delle persone con disabilità e sul sostegno alle attività di lotta alla povertà, soprattutto infantile, ma si sottolinea anche la necessità di promuovere le pari opportunità e l'inclusione sociale in tutte le politiche dell'Unione europea, rispettando, nel contempo, le competenze degli Stati membri.
  Da ultimo, al capitolo 19, riguardante la riforma delle pubbliche amministrazioni e la semplificazione, segnala che il paragrafo 19.2 dà conto dell'impegno del Governo a sviluppare la mobilità dei pubblici dipendenti italiani verso l'Europa, attraverso un maggiore utilizzo degli istituti del distacco e del collocamento fuori ruolo verso le istituzioni europee.
  Rileva, in conclusione, che il Programma di lavoro della Commissione per il 2019 non prevede espliciti riferimenti a tale materia, ma nell'elenco delle iniziative legislative prioritarie pendenti figura Pag. 89la già citata proposta di regolamento che istituisce l'Autorità europea per il lavoro (COM(2018)131), la cui finalità generale è costituita dal miglioramento della tutela dei lavoratori e dei datori di lavoro nell'ambito della mobilità transfrontaliera all'interno dell'Unione europea. Tale proposta è coerente con l'obiettivo strategico del mercato unico digitale di modernizzare la pubblica amministrazione, realizzare l'interoperabilità transfrontaliera e agevolare l'interazione con gli individui.

  Andrea GIACCONE, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 14.