CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 gennaio 2019
130.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 38

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 23 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Stefano Candiani.

  La seduta comincia alle 14.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-01280 Magi: Sulle modalità di intervento da parte della guardia costiera libica in risposta alle richieste di soccorso di migranti nella zona di ricerca e soccorso (SAR).

  Riccardo MAGI (Misto-+E-CD), illustrando la sua interrogazione, rileva come il 21 dicembre 2018 il Ministero dell'interno abbia deliberato un appalto di 9.318.000 euro per la fornitura di 20 imbarcazioni da destinare alla polizia libica nell'ambito del progetto «Support to integrated Border and Migration Management in Libya – First Phase», cofinanziato dall'Unione europea nel quadro del «Trust Fund For Africa», e chiede di comprendere in quale strategia si inserisca tale decisione.
  In merito ricorda come l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sulla Libia del Pag. 39dicembre 2018 denunci gli «inimmaginabili orrori» subiti da migranti e rifugiati nei centri di detenzione in Libia, governativi e non, e come lo stesso Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Moavero ha dichiarato che «in senso stretto e giuridico la Libia non può essere considerata porto sicuro».
  In tale contesto l'interrogazione chiede di sapere quali siano i numeri, in termini di naufragi, di dispersi e di persone intercettate e riportate indietro, anche al fine di conoscere le modalità di intervento da parte della guardia costiera libica nella rispettiva zona di ricerca e soccorso dal gennaio 2018 al gennaio 2019, con particolare riferimento alla garanzia del rispetto dei diritti umani delle persone intercettate.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Riccardo MAGI (Misto-+E-CD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita e rileva come la tragedia occorsa il 19 gennaio, nella quale sono morte 117 persone e soltanto tre sono state tratte in salvo, dimostri l'inefficacia della strategia perseguita dal Governo. Ricorda, infatti, come in tale occasione la nave Sea Watch, su indicazione delle autorità italiane, si sia rivolta alle autorità libiche, le quali però si sono rese responsabili di una vera e propria omissione di soccorso. Osserva come non vi sia alcuna garanzia circa le modalità di utilizzo dei mezzi ceduti alle autorità libiche nonché sull'affidabilità dei soggetti para-istituzionali ai quali i mezzi stessi vengono ceduti. Rileva al riguardo come sia sintomatico che il Governo faccia riferimento, alla polizia libica, e non, come accaduto in passato, alla guardia costiera, tenuto conto del coinvolgimento di quest'ultima, stando a rapporti dell'ONU, nel traffico di esseri umani. Sottolinea come, pur in presenza di una diminuzione degli sbarchi, si assista all'aumento del numero delle vittime e, dopo aver ribadito la propria insoddisfazione per la risposta, condanna la strategia perseguita dal Governo.

5-01281 Sisto: Problematiche relative all'efficacia del sistema di espulsione degli stranieri.

  Giorgio SILLI (FI), illustra l'interrogazione, di cui è cofirmatario, rilevando come il 7 gennaio 2019, presso una sala slot del centro cittadino di Prato sia intervenuta la polizia a seguito di una segnalazione che riferiva della presenza di uno straniero, di origine marocchina, che stava disturbando i clienti.
  Rileva come il soggetto citato annoverasse parecchi precedenti per reati contro la persona e il patrimonio e fosse solito inoltre intrattenersi e recare disturbo all'interno o negli ambiti di omologhi locali siti nella città di Prato. Il giovane, in conseguenza della condotta nella circostanza ed in ragione dei precedenti, veniva immobilizzato e trasportato in questura non senza difficoltà. Gli operatori della polizia, giunti tempestivamente sul luogo, immobilizzavano lo stesso, hanno appreso che il giovane marocchino durante le fasi di allontanamento dalla questura aveva girato un filmato con il proprio cellulare, poi postato sui social network, che nelle ore successive era diventato virale.
  Come riportato nel filmato, lo straniero, alternando frasi e minacce, offendeva l'onorabilità degli operatori della polizia di Stato che, in questo modo, hanno subito un nocumento dalla diffusione in rete del filmato, mentre hanno dato prova di svolgere, anche in questa occasione, un eccellente lavoro a difesa della sicurezza di tutta la cittadinanza. A ciò si aggiunge che lo straordinario lavoro condotto dalle forze dell'ordine su tutto il territorio nazionale è reso più difficile dal cosiddetto «reato di tortura» che, così come formulato, non serve a punire condotte violente.
  In tale contesto l'atto di sindacato ispettivo chiede al Governo se e quali iniziative intenda intraprendere al fine di garantire un efficace sistema di espulsioni su tutto il territorio nazionale, al fine di evitare il perpetrarsi di episodi come Pag. 40quello citato in premessa, e di evitare possibili abusi, anche in virtù del reato di tortura previsto dall'articolo 613-bis del codice penale.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI, rispondendo all'interrogazione, evidenzia come l'Esecutivo presti la massima attenzione alla questione della piena operatività delle forze dell'ordine, nella consapevolezza dell'elevata professionalità di tale personale. Fa notare che, al di là di taluni clamori suscitati dagli organi di stampa o dai social network, il Governo è dunque pienamente consapevole della necessità di garantire a tali operatori il massimo sostegno, mettendoli nelle condizioni di operare al meglio, pur nel rispetto dei diritti di chi viene tratto in arresto.
  Evidenzia, in ogni caso, come, dai dati in suo possesso, non risultino, allo stato, procedimenti penali pendenti connessi al reato di tortura.

  Giorgio SILLI (FI), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta, osservando come l'interrogazione faccia riferimento ad un caso specifico che giudica emblematico di una situazione che compromette l'operatività delle forze dell'ordine. Rileva che, proprio per tale ragione, sarebbe importante conoscere quali iniziative il Governo intende portare avanti in materia di abolizione del reato di tortura, al fine di mettere tale personale nelle condizioni migliori di agire, come avviene, del resto, in tutti i Paesi civili.

5-01282 Migliore: Sulla mancata applicazione dell'obbligo di rappresentanza dei due sessi nella composizione delle giunte comunali.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), illustrando l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, rileva come essa sia volta a richiamare l'attenzione sul mancato rispetto della previsione di cui all'articolo 1, comma 137, della legge 7 aprile 2014, n. 56, in virtù della quale nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3 mila abitanti nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento.
  In proposito l'atto di sindacato ispettivo chiede quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare, per quanto di competenza, al fine di garantire l'applicazione uniforme della predetta norma su tutto il territorio nazionale.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD), replicando, rileva come, pur non essendo previste sanzioni per l'inosservanza della norma in questione, sarebbe stato necessario un intervento più incisivo nei confronti degli enti locali inadempienti. Osserva, inoltre, come le difficoltà di applicazione della norma che si ravvisano in alcune situazioni potrebbero essere superate prevedendo nello statuto dell'ente locale che possano essere chiamati a far parte della giunta anche coloro che non siano membri del consiglio. Ritiene pertanto necessario monitorare attentamente, nelle opportune sedi istituzionali, l'applicazione della norma in questione.

5-01283 Prisco: Sullo sgombero dei centri sociali «Askatasuna» e «Asilo occupato» di Torino.

  Augusta MONTARULI (FdI) illustra l'interrogazione, di cui è cofirmataria, rilevando come nella città di Torino si trovino numerosi centri sociali, tra i quali figurano quelli denominati «Askatasuna» e «Asilo occupato», facenti riferimento il primo all'area autonoma e il secondo all'area anarchica.
  Osserva come i due suddetti centri sociali siano siti a poca distanza l'uno dall'altro e, nonostante siano entrambi tenuti sotto osservazione da parte delle forze dell'ordine, gli interventi delle stesse vengano vanificati a causa di azioni disturbanti degli occupanti.
  Fa quindi notare che nel Borgo Aurora gli occupanti abusivi dell’«Asilo occupato» Pag. 41più volte hanno circondato le forze dell'ordine durante le retate, minacciando i cittadini e consiglieri che lavorano per una riqualificazione del borgo.
  Nello specifico, evidenzia come una consigliera di FdI nella Circoscrizione 7-To, Patrizia Alessi, da anni venga minacciata e sia stata presa di mira la sua abitazione con cortei e scritte ingiuriose e minacce di ogni sorta (tra cui la morte), il tutto specificato e documentato in diverse denunce presentate negli uffici della Digos e al vicino commissariato di polizia.
  Osserva altresì come gli stessi esponenti del centro «Asilo occupato» abbiano anche occupato dieci alloggi ATC in via Aosta 31, un intero stabile privato in corso Giulio Cesare 45, e affittato anche alcuni appartamenti privati nei pressi dell'asilo occupato.
  Inoltre, fa notare come poco distante dall’«Asilo occupato», in via Bologna, si trovi La Nuvola Lavazza, un edificio che spesso viene vandalizzato dagli anarchici, in quanto contrari alla riqualificazione dell'area.
  Osserva poi come nel 2017, in occasione di alcuni controlli sulla vendita di alcolici svolti dalle forze dell'ordine in piazza Santa Giulia a Torino, gli agenti si siano trovati costretti a fronteggiare per due volte nel giro di pochi giorni gli occupanti del centro sociale «Askatasuna» che, accorsi sul posto, hanno aggredito le forze dell'ordine, obbligandole di fatto a far intervenire il reparto mobile per ripristinare l'ordine pubblico e la legalità.
  Fa presente che tale stato di cose, aggravato anche da altri fatti avvenuti di recente, sta trasformando determinate zone della città in una sorta di zone franche, in mano a organizzazioni violente che sembrano trovare una collocazione nei citati centri sociali.
  In tale contesto l'interrogazione chiede al Governo se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritenga di assumere ogni iniziativa di competenza per permettere lo sgombero immediato dei suddetti centri sociali e ripristinare una situazione di legalità e di decoro negli spazi citati.
  Preannuncia sin da ora che non accetterà una risposta da parte del Governo che sia negativa sulla questione dello sgombero, facendo ricorso all'argomentazione che si tratta di immobili di proprietà comunale, motivazione che giudicherebbe pretestuosa, anche considerato che la responsabilità sull'amministrazione della città di Torino compete oggi al M5S, attualmente parte della maggioranza di Governo.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Augusta MONTARULI (FdI), replicando, fa notare come, alla luce della risposta fornita dal rappresentante del Governo, si aspetti la tempestiva adozione di un provvedimento di sgombero riguardo agli stabili richiamati nella sua interrogazione.
  Evidenzia infatti la situazione di grave degrado che caratterizza le aree torinesi di Porta Palazzo e Borgo Aurora, rilevando come, in quelle zone, sia in atto un'azione di sabotaggio dell'attività di riqualificazione del territorio portata avanti dalle associazioni operanti sul territorio, che denunciano tale stato delle cose da tempo.
  Si attende, dunque, un intervento energico sia del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica sia del Ministero dell'interno, prima che la situazione testé descritta degeneri. Nel prendere atto che il rappresentante del Governo non ha indicato una tempistica precisa in ordine all'adozione dei provvedimenti necessari, fa notare che il suo gruppo continuerà a monitorare la situazione, tornando, se necessario, a sollecitare interventi al riguardo da parte dell'Esecutivo.

5-01284 Macina: Sulla necessità di introdurre una tutela assicurativa per i responsabili delle squadre di soccorso e di addestramento dei Vigili del fuoco in caso di colpa grave.

  Maurizio CATTOI (M5S), illustrando l'interrogazione in titolo, di cui è cofirmatario, Pag. 42rileva come essa sia volta a segnalare un caso specifico per introdurre una questione generale.
  Ricorda infatti come l'atto di sindacato ispettivo prenda spunto dalla vicenda di Pier Paolo Balzi, capo reparto addetto al comando provinciale dei Vigili del fuoco della Spezia, condannato dal tribunale della Spezia con sentenza dell'8 agosto 2017, quale «responsabile di manovra», per lesioni colpose a nove mesi di carcere e al pagamento di una provvisionale di 200 mila euro (in appello, cinque mesi e 180 mila euro), per l'infortunio occorso al vigile esperto Silvio Guani il 29 agosto 2012.
  Ritiene, alla luce di tale vicenda, che l'Amministrazione debba farsi carico delle richieste risarcitorie di terzi, anche ai sensi dell'articolo 28 della Costituzione, e chiede se il Governo non ritenga che, in casi quale quello oggetto dell'interrogazione in titolo, l'Amministrazione possa assumere l'onere delle conseguenze economiche e se, a tal fine, non ritenga di adottare le iniziative necessarie per la tempestiva introduzione di uno strumento di tutela complessiva dei responsabili delle squadre di soccorso e di addestramento, prevedendo la stipula di una polizza assicurativa per colpa grave.

  Il Sottosegretario Stefano CANDIANI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4). Precisa, inoltre, di ritenere che, in sede di rinnovo contrattuale, possa essere valutata la possibilità di una partecipazione agli oneri sostenuti dai dipendenti per l'eventuale copertura assicurativa per colpa grave, stante l'impossibilità per l'Amministrazione, in virtù della giurisprudenza consolidata, di farsi direttamente carico di tale copertura.

  Maurizio CATTOI (M5S), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la risposta e rileva come il tema sia meritevole di essere seguito con attenzione, al fine di individuare soluzioni che tutelino il personale, in particolare quello di livello non dirigenziale.

  Giuseppe BRESCIA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.55.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 23 gennaio 2019. — Presidenza del presidente Giuseppe BRESCIA.

  La seduta comincia alle 15.05.

Proposta di nomina del professor Gian Carlo Blangiardo a Presidente dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT).
Atto n. 10.

(Rinvio del seguito dell'esame).

  La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina, rinviata nella seduta del 28 novembre 2018.

  Francesco Paolo SISTO (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede di rinviare il seguito dell'esame della proposta di nomina, al fine di consentire al suo gruppo di svolgere un'ulteriore riflessione su tale nomina, così da definire la posizione politica al riguardo.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, chiede a tutti i gruppi di esprimere il loro avviso in relazione alla richiesta di rinvio avanzata dal deputato Sisto, rilevando peraltro come la proposta di nomina del professor Blangiardo a Presidente dell'ISTAT sia all'esame della Commissione da circa due mesi e come dunque i gruppi abbiano avuto molto tempo per Pag. 43maturare la loro posizione politica rispetto a tale nomina.

  Giovanni DONZELLI (FdI) esprime la posizione favorevole del gruppo Fratelli d'Italia alla richiesta di rinvio avanzata, facendo peraltro presente che il gruppo stesso è a favore della proposta di nomina, ed accoglie quindi positivamente un'iniziativa che può favorire l'espressione di un parere positivo su di essa.

  Igor Giancarlo IEZZI (Lega) dichiara l'orientamento favorevole del suo gruppo alla richiesta di rinvio, rilevando come la previsione, contenuta nella normativa in materia, del quorum dei due terzi dei componenti della Commissione ai fini dell'espressione del parere favorevole sulla nomina, renda ancor più necessaria un'attenta valutazione politica da parte dei gruppi circa la nomina stessa.

  Anna MACINA (M5S) rileva come il suo gruppo non abbia obiezioni rispetto alla richiesta di rinvio avanzata.

  Renate GEBHARD (Misto-Min.Ling.) dichiara la posizione favorevole del suo gruppo alla richiesta di rinvio del seguito dell'esame.

  Gennaro MIGLIORE (PD) si dichiara stupito della richiesta di rinvio avanzata dal gruppo di Forza Italia, la quale evidentemente risponde ad intese politiche di cui non è a conoscenza e di cui il Partito democratico non è certamente parte. Esprime pertanto grande perplessità rispetto ad una decisione che evidenzia una oggettiva contiguità tra i gruppi di maggioranza, il gruppo di Forza Italia e il gruppo di Fratelli d'Italia, che spesso aderisce alle posizioni della maggioranza.

  Roberto SPERANZA (LeU) esprime la contrarietà del proprio gruppo rispetto alla richiesta di rinvio, evidenziando come tale scelta incida anche sui dipendenti dell'ISTAT e sull'operatività di tale istituto, il quale risulta privo del Presidente.

  Giuseppe BRESCIA, presidente e relatore, alla luce dell'orientamento largamente maggioritario dei gruppi in tal senso, avverte che il seguito dell'esame della proposta di nomina è rinviato alla prossima settimana.

  Francesco Paolo SISTO (FI), con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Migliore, assicura che la richiesta di rinvio del seguito dell'esame avanzata dal gruppo di Forza Italia non nasconde alcun intreccio o patto inconfessabile, ma risponde esclusivamente all'esigenza di maturare ulteriormente la posizione del gruppo stesso rispetto alla proposta di nomina.

  La seduta termina alle 15.10.

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