CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 gennaio 2019
129.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 19

RISOLUZIONI

  Martedì 22 gennaio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. – Interviene il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Guglielmo Picchi.

  La seduta comincia alle 12.50.

7-00146 Delmastro Delle Vedove: Sui recenti sviluppi della situazione in Venezuela.
(Discussione e rinvio).

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) illustra la risoluzione in titolo, a sua prima firma, esprimendo profonda angoscia per la grave situazione umanitaria che il Venezuela sta attraversando come diretta conseguenza della politica liberticida del dittatore comunista Maduro, la cui conferma a presidente del Paese non è stata riconosciuta da ben quattordici Paesi americani. Segnala alla Commissione che proprio in queste ore la Corte Suprema venezuelana ha invalidato l'elezione presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana, unico baluardo dell'opposizione al regime. Evidenzia che l'emergenza è anche, ma non soltanto, economica, tenuto conto dei dati relativi all'inflazione, alla disoccupazione e alla percentuale pari al 70 per cento di minori malnutriti, oltre allo straordinario flusso di profughi diretti verso i Paesi confinanti, l'assenza di beni e di istruzione primaria. La crisi politica in atto si colloca, pertanto, nel contesto di una crisi umanitaria che è già stata oggetto di attenzione da parte della Corte de L'Aja. Sottolinea, quindi, l'ambiguità della posizione espressa dall'Unione europea che, pur contestando le gravi carenze del processo elettorale per le elezioni presidenziali, ha riconosciuto di fatto la legittimità del secondo mandato di Nicolas Maduro a partire dal 10 gennaio scorso. Al riguardo, segnala che, nella riunione del Consiglio affari esteri dell'UE dell'11 dicembre 2018, i ministri dei ventotto Stati membri hanno ribadito che il voto del 20 maggio 2018 è carente di qualsiasi credibilità poiché il processo elettorale non ha assicurato le necessarie garanzie per elezioni Pag. 20inclusive e democratiche. I leader europei hanno, inoltre, assunto misure sanzionatorie nei confronti di alcuni esponenti del regime venezuelano senza proporre alcuna iniziativa politica concreta per ripristinare la legalità democratica ed affrontare la gravissima crisi umanitaria. Per il nostro Paese si pone drammaticamente, in aggiunta a tutto ciò, l'esigenza di tutelare la consistente comunità di connazionali. Conclude segnalando che la risoluzione mira, pertanto, ad impegnare il Governo a non riconoscere l'esito delle elezioni presidenziali del 20 maggio 2018 e, dunque, il secondo mandato presidenziale di Maduro, precisando che il secondo punto della parte dispositiva dell'atto di indirizzo deve ritenersi superato dalla condotta fin qui correttamente tenuta dal nostro Ambasciatore a Caracas.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI si riserva di intervenire nel prosieguo della discussione.

  Pino CABRAS (M5S), sottolineando che l'appellativo «dittatore comunista», con il quale il collega Delmastro Delle Vedove ha definito il presidente Maduro, è inaccettabile e del tutto inadeguato al contesto istituzionale della Commissione, sottolinea che il sistema elettorale venezuelano è stato giudicato dal Carter Centre tra i migliori ed i più efficienti al mondo, come attestano le oltre ventitré elezioni che si sono celebrate in Venezuela dal 1998 ad oggi. Pur ammettendo l'esistenza di alcune carenze dell'assetto istituzionale, evidenzia che la stampa gode di un'ampia libertà di espressione, soprattutto se confrontata con la situazione di altri Paesi latino-americani. Rileva l'opportunità di non alimentare le tensioni e contestualizzare le critiche al regime venezuelano, anche alla luce delle recenti esperienze in Libia e in Siria, laddove i Paesi occidentali sono intervenuti per contrastare i regimi al potere, determinando una situazione di grave destabilizzazione. Segnalando i pericolosi intrecci di interesse tra l'Amministrazione statunitense e la borghesia compradora venezuelana, sottolinea netta contrarietà alla risoluzione in titolo ed auspica la presentazione di un atto di maggioranza da parte della maggioranza che, più prudentemente, riconosca la legittimità del processo democratico in Venezuela.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), dichiarandosi allibita per le considerazioni dell'onorevole Cabras, esprime sconcerto e profonda sorpresa per l'assenza di una visione coesa e condivisa all'interno della maggioranza di governo rispetto alle sofferenze e alla sorte della comunità italiana in Venezuela. Non riteneva prevedibile il tentativo da parte della maggioranza di legittimare il regime di Maduro in discontinuità con le posizioni di condanna al regime che più volte, nella legislatura precedente, hanno assunto in modo unanime le Commissioni esteri dei due rami del Parlamento italiano. Si dichiara assai turbata dall'impegno profuso dal collega Cabras, con un intervento che ci riporta a stagioni politiche assai risalenti nel tempo, nello smussare le critiche al regime di Maduro, laddove ci si sarebbe aspettati soprattutto attenzione alla condizione di insicurezza e di grave difficoltà umanitaria che anche i nostri stessi connazionali stanno fronteggiando.
  Ringraziando il collega Delmastro Delle Vedove per aver assunto l'iniziativa, sottolinea che, con le opportune riformulazioni, avrebbe ritenuto opportuno collaborare alla definizione di un testo condiviso da tutti i gruppi ma anche che tale obiettivo appare del tutto compromesso dalla posizione espressa dal collega del Movimento 5 stelle.

  Paolo FORMENTINI (Lega), sottolineando che la tutela dei connazionali in loco costituisce una priorità per la Lega, rileva l'opportunità di operare con grande cautela su un tema così delicato.

  Laura BOLDRINI (LeU), preannunciando a questo punto la presentazione di una risoluzione da parte del suo gruppo, esprime profondo dissenso rispetto alle affermazioni del collega Cabras, secondo il Pag. 21quale i regimi, ancorché autoritari, non dovrebbero essere messi in discussione per evitare pericolose destabilizzazioni. Alla luce di questa posizione alquanto cinica, la comunità internazionale non avrebbe dovuto interessarsi all'operato di Gheddafi o Assad al solo scopo di non creare incertezza. Rispetto al caso venezuelano, non è praticabile il «chiudere un occhio» solo perché più conveniente, poiché il contesto in questione non ha nulla in comune con la democrazia e con la garanzia trasparente di diritti e libertà.

  Pino CABRAS (M5S), nel precisare la portata del suo intervento precedente, ribadisce l'inopportunità di sancire l'illegittimità dell'elezione di Maduro, poiché ciò potrebbe compromettere la tutela dei nostri connazionali, la situazione dei diritti umani e, più in generale, gli equilibri geopolitici della regione. Ricordando che il regime gode di un ampio sostegno popolare, sottolinea altresì che occorre evitare ogni forma di ingerenza, che rappresenta un principio di diritto internazionale, dal momento che analoghe interferenze esterne hanno prodotto situazioni di caos incontrollato, come è accaduto, in Libia.

  Osvaldo NAPOLI (FI) si dichiara a sua volta allibito dalle considerazioni del collega Cabras, ricordando le migliaia di sfollati che tentano, con ogni mezzo, di sfuggire alla grave crisi umanitaria che affligge il Venezuela. Si interroga su come il collega del Movimento 5 Stelle valuti la congerie di notizie inquietanti e di immagini di esodi epocali che giungono dal Venezuela, sottolineando che l'elezione del presidente Maduro è stata giudicata legittima da una minoranza di Paesi della comunità internazionale. In generale ritiene la tematica sintomatica del divario che separa la sua forza politica dal Movimento 5 Stelle.

  Pino CABRAS (M5S) precisa che i Paesi che riconoscono la legittimità delle elezioni sono 108 e rappresentano la maggioranza della popolazione mondiale.

  Laura BOLDRINI (LeU), rivolgendosi al collega Cabras, osserva che il principio di non ingerenza negli affari interni di uno Stato trova un limite invalicabile nel diritto internazionale umanitario, la violazione del quale rende legittima e doverosa l'interferenza da parte della comunità internazionale. Al riguardo, ricorda la tragica esperienza della guerra nei Balcani, allorché le incertezze della comunità internazionale hanno creato le condizioni per il massacro delle popolazioni civili e gli stupri etnici, prefigurando la complicità di chi pur potendo e dovendo non è intervenuto a prevenirli.

  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI) respinge con fermezza le affermazioni del collega Cabras, secondo il quale la stampa in Venezuela sarebbe libera: segnala, al contrario, che i giornali di opposizione sono stati chiusi e molti giornalisti sono detenuti o costretti a svolgere la propria attività in maniera clandestina. Invita, quindi, il gruppo della Lega ad esprimere con maggiore chiarezza la propria posizione sul tema, senza limitarsi a dichiarare una generica solidarietà con la comunità italiana in Venezuela. Ribadisce le dimensioni della crisi umanitaria, con 2,3 milioni di persone che tentano la fuga dal Paese e 11 mila bambini che risultano denutriti. Quanto alla legittimità del rinnovo della carica presidenziale per Nicolas Maduro, rileva che le elezioni si possono vincere assai facilmente ricorrendo in modo sistematico a metodi autoritari e che i nostri connazionali cercano in modo disperato di potere trovare rifugio futuro in patria. Infine, al di là di un dialogo tra le forze politiche che a questo punto appare difficile e delle analisi su questioni ideologiche alquanto puerili, chiede al Governo di dichiarare se le posizioni dell'onorevole Cabras sono condivise dall'Esecutivo.

  Yana Chiara EHM (M5S), non entrando nel merito del dibattito, preannuncia l'intenzione di presentare una risoluzione di maggioranza sul tema.

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  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, anche in vista della presentazione di atti di indirizzo sulla medesima materia da parte della maggioranza e del gruppo LeU, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-00112 De Maria: Sulla situazione politica in Cambogia.
7-00152 Boldrini: Sulla situazione politica in Cambogia.
(Discussione congiunta e rinvio).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), cofirmataria dell'atto in titolo n. 7-00112, illustra la risoluzione ricordando che essa è stata presentata ad esito dell'audizione, svolta il 25 ottobre 2018, di Sam Rainsy, il leader del partito di opposizione Cambodia National Rescue Party (CNRP), da anni costretto all'esilio a Parigi. Nel corso di tale audizione è infatti emerso un quadro di gravi violazioni dei diritti umani, nonché di deterioramento del sistema democratico cambogiano. In tale contesto, la risoluzione mira a impegnare il Governo a condannare in tutte le sedi opportune la repressione politica in Cambogia e le misure restrittive nei confronti di partiti, esponenti politici, organizzazioni per i diritti umani, giornali e stazioni radio e per l'arresto e la detenzione del leader del CNRP, Kem Sokha; a sostenere il processo di sospensione dell'accordo commerciale sul tariffario preferenziale tra Unione europea e Cambogia; a valutare se sussistano i presupposti per aderire agli accordi di pace di Parigi del 1991, adottando ogni iniziativa di competenza affinché si creino le condizioni per l'indizione di nuove elezioni che siano libere e giuste per il popolo cambogiano.

  Laura BOLDRINI (LeU) si associa alle considerazioni della collega Quartapelle Procopio, sottolineando che la risoluzione n. 7-00152, di cui è prima firmataria, richiama in maniera esplicita l'indagine che la Commissione europea sta conducendo per valutare la sospensione del regime commerciale preferenziale di cui gode la Cambogia. Auspica pertanto che la Commissione possa pervenire ad un atto condiviso, finalizzato a promuovere la democratizzazione del Paese.

  Il sottosegretario Guglielmo PICCHI si riserva di intervenire in una seduta successiva.

  Paolo FORMENTINI (Lega) e Pino CABRAS (M5S) sottolineano che sussistono i presupposti per addivenire a un consenso dei gruppi su un testo unitario di risoluzione.

  Laura BOLDRINI (LeU) chiede che la Commissione assuma fin da ora un impegno preciso sui tempi della discussione degli atti in titolo.

  Marta GRANDE, presidente, risponde alla collega Boldrini rinviando alla imminente riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE

  Martedì 22 gennaio 2019. — Presidenza della presidente Marta GRANDE.

  La seduta comincia alle 13.25.

Sulla costituzione dei Comitati permanenti.

  Marta GRANDE, presidente, comunica che nella sede dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppo, nella riunione del 17 gennaio scorso, si è convenuto in modo unanime, ai sensi dell'articolo 22, comma 4, del regolamento, sulla composizione dei quattro Comitati permanenti, già istituiti nella seduta del 5 Pag. 23dicembre scorso: sui diritti umani nel mondo; sugli italiani nel mondo e la promozione del Sistema Paese; sull'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; sulla politica estera e le relazioni esterne dell'Unione europea.
  Ricordando che la composizione dei comitati permanenti deve garantire congiuntamente il rispetto dei principi di rappresentatività e di proporzionalità, comunica quindi che il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Cabras, Carelli, Colletti, Sabrina De Carlo, Di Stasio, Ehm ed Emiliozzi; per il gruppo Lega, i deputati Billi, Comencini e Formentini; per il gruppo Partito Democratico i deputati De Maria, Fassino, Quartapelle Procopio e Scalfarotto; per il gruppo Forza Italia, i deputati Biancofiore, Carfagna e Valentini; per il gruppo Fratelli d'Italia, il deputato Edmondo Cirielli; per il gruppo Liberi e Uguali la deputata Boldrini e per il gruppo Misto i deputati Borghese e Lupi.
  Il Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del Sistema Paese risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Cappellani, Colletti, Del Grosso, Di Stasio, Perconti, Romaniello e Siragusa; per il gruppo Lega, i deputati Billi, Coin, Di San Martino Lorenzato di Ivrea e Ribolla; per il gruppo Partito Democratico, i deputati De Maria, La Marca e Scalfarotto; per il gruppo Forza Italia i deputati Cappellacci, Fitzgerald Nissoli e Napoli; per il gruppo Fratelli d'Italia i deputati Cirielli e Delmastro Delle Vedove; per il gruppo Liberi e Uguali la deputata Boldrini e per il gruppo Misto il deputato Borghese.
  Il Comitato permanente sull'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Cabras, Cappellani, Sabrina De Carlo, Ehm, Emiliozzi, Olgiati e Suriano; per il gruppo Lega, i deputati Grimoldi, Di San Martino Lorenzato di Ivrea, Formentini e Ribolla; per il gruppo Partito Democratico i deputati De Maria, Fassino, La Marca e Quartapelle Procopio; per il gruppo Forza Italia i deputati Cappellacci, Fitzgerald Nissoli e Valentini; per il gruppo Fratelli d'Italia il deputato Delmastro Delle Vedove; per il gruppo Liberi e Uguali la deputata Boldrini e per il gruppo Misto il deputato Lupi.
  Il Comitato permanente sulla politica estera e le relazioni esterne dell'Unione europea risulta così composto: per il gruppo Movimento 5 Stelle, i deputati Cappellani, Carelli, Sabrina De Carlo, Olgiati, Romaniello, Siragusa e Suriano; per il gruppo Lega i deputati Caffaratto, Comencini, Ribolla e Zoffili; per il gruppo Partito Democratico i deputati De Maria, Fassino e La Marca; per il gruppo Forza Italia i deputati Gelmini, Napoli, Orsini e Valentini; per il gruppo Fratelli d'Italia il deputato Delmastro Delle Vedove; per il gruppo Liberi e uguali la deputata Boldrini e per il gruppo Misto il deputato Lupi.
  Comunica, altresì, che l'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato, all'unanimità, la seguente composizione degli Uffici di presidenza dei predetti Comitati permanenti:

   Comitato permanente sui diritti umani nel mondo:
  Iolanda DI STASIO (M5S), presidente;
  Maurizio LUPI (Misto-NcI-USEI), vicepresidente;
  Ivan SCALFAROTTO (PD), segretario;

   Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del Sistema Paese:
  Simone BILLI (Lega), presidente;
  Elisa SIRAGUSA (M5S), vicepresidente;
  Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE (FdI), segretario;

   Comitato permanente sull'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile:
   Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), presidente; Pag. 24
  Simona SURIANO (M5S), vicepresidente;
  Alberto RIBOLLA (Lega), segretario;

   Comitato permanente sulla politica estera e relazioni esterne dell'Unione europea:
  Andrea ORSINI (FI) presidente;
  Vito COMENCINI (Lega) vicepresidente;
  Santi CAPPELLANI (M5S), segretario.

  Formula, infine, i migliori auguri di buon lavoro ai colleghi chiamati ai suddetti incarichi.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 13.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.30 alle 13.45.