CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 16 gennaio 2019
126.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per il regolamento
COMUNICATO
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  Mercoledì 16 gennaio 2019. — Presidenza del Presidente Roberto FICO.

  La seduta comincia alle 14.

Parere su una proposta di integrazione della Giunta, ai sensi dell'articolo 16, comma 1, del Regolamento.

  Roberto FICO, Presidente, desidera anzitutto rivolgere ai colleghi un augurio di buon lavoro, in vista dei compiti che attendono la Giunta: fa presente infatti che è suo intendimento, una volta definite le questioni attinenti alla composizione dell'organo, avviare, sin dalle prossime settimane, una riflessione complessiva sui possibili interventi di riforma regolamentare.
  Ai fini dell'avvio di questo percorso è necessario procedere, in questa prima riunione, alla valutazione delle richieste di integrazione della composizione della Giunta.
  Ricorda che, a seguito della nomina dei dieci componenti della Giunta – effettuata, come da prassi costante, sulla base di una ripartizione proporzionale dei seggi sulla base della consistenza dei Gruppi al momento della nomina – sono entrati a farne parte deputati appartenenti ai Gruppi MoVimento 5 Stelle (4 seggi), Lega, Partito democratico e Forza Italia, ciascuno con 2 seggi, mentre ne risultano esclusi, allo stato, i Gruppi Fratelli d'Italia (composto da 32 deputati), Misto (composto da 22 deputati) e Liberi e Uguali (14 deputati), quest'ultimo autorizzato a costituirsi in deroga al requisito numerico minimo. I Presidenti dei Gruppi non rappresentati hanno avanzato la richiesta di integrare la composizione della Giunta.
  Al riguardo, fa presente che l'articolo 16, comma 1, del Regolamento attribuisce al Presidente della Camera la facoltà, udito il parere della Giunta, di «integrarne la composizione ai fini di una più adeguata rappresentatività tenendo presenti, per quanto possibile, criteri di proporzionalità tra i vari Gruppi». La citata norma non prevede dunque un obbligo di rappresentanza di tutti i Gruppi: osserva tuttavia come la rilevanza dei compiti attribuiti alla Giunta, in particolare in materia di riforme regolamentari, renda sicuramente opportuno cercare di assicurare la massima rappresentatività dell'organo.
  La Giunta è dunque oggi chiamata ad esprimere il proprio orientamento alla Presidenza, svolgendo una valutazione complessiva della questione e degli interessi in campo, ossia l'esigenza di rappresentatività, quella della proporzione fra i Gruppi e quella della migliore funzionalità dell'organo.
  Nel rimandare alla documentazione predisposta dagli uffici (e a disposizione dei membri della Giunta), contenente la ricognizione puntuale dei precedenti, richiama le diverse decisioni assunte nelle Pag. 4precedenti legislature, molto differenziate tra loro e riassumibili in cinque ipotesi: in alcuni casi (VI, VII e IX legislatura), nonostante la mancata rappresentanza in Giunta di Gruppi originariamente costituiti e di Gruppi autorizzati in deroga, non si è comunque proceduto ad alcuna integrazione. In altri casi si è proceduto all'integrazione della Giunta con uno o più componenti al fine di consentire la rappresentanza di Gruppi originariamente costituiti ma non di Gruppi autorizzati in deroga (XIV e XV legislatura). In tre legislature (XII, XIII e XVI), in cui peraltro non era stata autorizzata la costituzione di alcun Gruppo in deroga, è stata disposta l'integrazione della Giunta per consentire a tutti i Gruppi costituiti di prendervi parte. In due legislature (VIII e XVII) si è proceduto ad una o più integrazioni della Giunta per consentire la rappresentanza di tutti i Gruppi, compresi quelli autorizzati e quello (nel 2013) la cui rappresentanza era venuta meno: al fine di garantire l'equilibrio complessivo fra i Gruppi, la Giunta è stata anche integrata con deputati appartenenti a Gruppi già rappresentati. In due legislature (X e XI), infine, a fronte dell'autorizzazione di un consistente numero di Gruppi in deroga, la Giunta è stata integrata con un unico membro aggiuntivo, in rappresentanza «unitaria» di alcuni Gruppi.
  Svolge quindi alcune considerazioni ai fini della discussione. Il Gruppo Fratelli d'Italia e il Gruppo Misto si sono costituiti di diritto all'inizio della legislatura, mentre il Gruppo Liberi e Uguali è stato autorizzato dall'Ufficio di Presidenza a costituirsi in deroga al requisito numerico. Con i suoi 32 deputati iscritti, il Gruppo Fratelli d'Italia, tra quelli oggi esclusi dalla Giunta, risulta essere titolare del resto più alto sulla base di una ripartizione proporzionale dei seggi. Per quanto riguarda i Gruppi Misto e Liberi e Uguali, essi hanno una consistenza numerica ridotta (rispettivamente 22 e 14 deputati), sicché l'eventuale integrazione della Giunta con i loro rappresentanti determinerebbe una significativa alterazione dei rapporti di proporzionalità rispetto ai Gruppi più grandi: ad esempio, il Gruppo Lega, che conta 123 deputati, disporrebbe del doppio dei seggi in Giunta rispetto al Gruppo Liberi e Uguali (ossia 2), pur avendo un numero di deputati oltre otto volte superiore (analoga sproporzione, sebbene leggermente inferiore, si avrebbe rispetto al Gruppo PD e al Gruppo Forza Italia); ancora più vistosa sarebbe l'alterazione della proporzionalità rispetto al Gruppo MoVimento 5 Stelle, che conterebbe il quadruplo dei componenti in Giunta (ossia 4) pur avendo una consistenza numerica superiore di oltre 15 volte a quella di LeU.
  Inoltre, integrando la Giunta con i rappresentanti di tutti e tre i Gruppi, la maggioranza verrebbe ad essere minoranza in Giunta (disponendo di 6 seggi su 13). Ricorda però in proposito che, conformemente ai precedenti della VIII e della XVII legislatura, al fine di attenuare questa sproporzione e di garantire l'equilibrio complessivo fra maggioranza e opposizioni, la Giunta può essere integrata anche con deputati appartenenti a Gruppi di maggioranza già rappresentati (nel caso di specie si tratterebbe dei Gruppi M5S e Lega).
  Osserva, poi, che il Gruppo Misto è caratterizzato da una fisiologica molteplicità di formazioni politiche al suo interno, come dimostra la presenza attuale di 5 componenti politiche, sicché risulta non agevole l'individuazione di un suo rappresentante «unitario», a meno che non si tratti del Capogruppo.
  Fa infine presente, per completezza, che il Regolamento non prevede un limite numerico alle integrazioni, né un limite temporale entro il quale esse debbano essere disposte, sicché sarebbe possibile anche procedervi più volte nel corso della legislatura, in relazione, ad esempio, a eventuali mutamenti intervenuti nella geografia politica della Camera.
  Nel chiedere alla Giunta di esprimere – come da Regolamento – un parere sulla questione, anticipa che suo intendimento è quello di assicurare la massima rappresentatività dell'organo attraverso la rappresentanza di tutti i Gruppi oggi costituiti, temperandone l'effetto sulla alterazione Pag. 5della proporzionalità attraverso l'aumento del numero dei rappresentanti dei Gruppi del MoVimento 5 Stelle e della Lega (un seggio in più per ciascuno di tali Gruppi), così da giungere ad un numero complessivo di membri della Giunta pari a 15 deputati.

  Emanuele FIANO si associa all'augurio di buon lavoro ai membri della Giunta.
  Con riferimento alla questione all'ordine del giorno, ritiene che la soluzione ipotizzata dal Presidente debba essere verificata quanto all'effettivo, matematico rispetto della proporzionalità: infatti, premesso che egli condivide l'ipotesi di integrare la Giunta con i rappresentanti dei tre Gruppi oggi assenti, osserva che, se l'aumento dei seggi dei Gruppi MoVimento 5 Stelle e Lega vale a riequilibrare, a suo avviso doverosamente, il rapporto fra maggioranza e opposizioni, esso non varrebbe assolutamente a sanare una sproporzione che si determinerebbe con riferimento, in particolare, al PD, il cui numero di seggi dovrebbe essere, a suo avviso, anch'esso aumentato. Nella consapevolezza che l'ipotesi di aumentare i seggi spettanti a tutti i Gruppi sottorappresentati potrebbe portare ad un considerevole aumento dei componenti della Giunta e comprendendo i dubbi che questa soluzione potrebbe far sorgere, prospetta in alternativa l'eventualità che, innovando rispetto alle regole di funzionamento dell'organo, si introduca per le deliberazioni della Giunta il criterio del voto ponderato.

  Federica DIENI, nel ringraziare il Presidente per aver voluto fornire una dettagliata esposizione dei precedenti in materia, si dichiara favorevole alla soluzione da lui prospettata che, nel garantire opportunamente la rappresentanza in Giunta di tutti i Gruppi oggi costituiti, compresi quelli attualmente non presenti, tutela doverosamente il rapporto numerico fra maggioranza ed opposizioni. Si tratta di una soluzione particolarmente opportuna alla luce dell'obiettivo, anch'esso condivisibile, di aprire il cantiere delle riforme regolamentari. Con riferimento alle obiezioni ora sollevate dal collega Fiano, desidera ricordare che il tema da lui posto era già stato sollevato dal Gruppo MoVimento 5 Stelle nella passata legislatura, senza che la maggioranza dell'epoca si mostrasse in alcun modo disponibile ad un intervento correttivo: i seggi del MoVimento 5 Stelle sono infatti rimasti solo due per l'intera legislatura, nonostante ripetute integrazioni della composizione della Giunta e nonostante una evidente sottorappresentazione del suo Gruppo rispetto ad altri.

  Roberto OCCHIUTO, nell'associarsi agli auguri di buon lavoro formulati dal Presidente nei confronti della Giunta, dichiara di ritenere la proposta di integrazione della Giunta una proposta di buon senso, attesa la sua natura e le funzioni consultive che tale organo svolge nei confronti del Presidente della Camera e che giustificano la necessità di assicurare la rappresentanza del maggior numero dei Gruppi possibile senza che, tuttavia, si arrivi a determinare un eccessivo ampliamento della composizione numerica e un'eccessiva distorsione della corretta rappresentanza proporzionale dei Gruppi.
  Ciò premesso, intende svolgere una notazione sul riferimento del Presidente alle possibili riforme regolamentari nelle quali potrebbe essere impegnata la Giunta e che reputa opportuno valutare alla luce delle modifiche costituzionali il cui iter parlamentare è attualmente in corso, consigliando al riguardo particolare prudenza e cautela. Giudicherebbe schizofrenica, infatti, un'eventuale decisione di inoltrarsi sul terreno delle riforme regolamentari prima che si sia concluso l’iter parlamentare delle suddette modifiche costituzionali che, a loro volta, dopo l'approvazione, richiederebbero di porre ulteriormente mano al Regolamento. Pur ritenendo il Gruppo di Forza Italia da lungo tempo necessaria un'opera di revisione del Regolamento, dichiara la netta contrarietà e indisponibilità del suo Gruppo, allo stato, a interventi di riforma regolamentare qualora Pag. 6si prosegua nell'esame delle proposte di modifica all'articolo 71 della Costituzione.

  Simona BORDONALI esprime consenso alla proposta di integrazione della Giunta nei termini prospettati dal Presidente.
  Quanto al tema delle riforme regolamentari, ritiene che si debba intervenire sul Regolamento della Camera, al di là e a prescindere dall’iter delle riforme costituzionali attualmente in corso, su aspetti dell'organizzazione e del funzionamento della Camera che non sono evidentemente toccati da tali riforme. Alla luce di alcune irrazionalità da lei osservate in questi primi mesi di esperienza parlamentare nel funzionamento dell'Assemblea, e sulla scorta della sua pregressa esperienza nel Consiglio regionale della Lombardia, auspica che, così come avvenuto in quel consesso, siano introdotte riforme idonee, nel rispetto delle esigenze di rappresentanza delle diverse voci politiche, a snellire ed accelerare i lavori parlamentari.

  Simone BALDELLI non vorrebbe, riallacciandosi a quanto rilevato da ultimo dalla collega Bordonali, che, nel richiamare l'esigenza di un iter legislativo accelerato e snello, ci si intenda riferire all'esempio recentissimo dell'esame della legge di bilancio, il quale evidentemente costituisce un caso tutt'altro che commendevole di cui, certo, non si può andare fieri.
  Preliminarmente constata poi che quella di oggi costituisce la prima riunione della Giunta convocata dal Presidente a distanza di più di nove mesi dall'avvio della legislatura, pur essendo stata avanzata più volte nel corso di questi mesi la richiesta di convocazione dell'organo da parte delle opposizioni in relazione a questioni insorte nel corso dell'esame di alcuni provvedimenti, quale ad esempio quello in materia di anticorruzione.
  Passando quindi all'oggetto della riunione della Giunta, si dichiara d'accordo con la proposta di integrazione avanzata per garantire la massima rappresentatività possibile dell'organo, requisito evidentemente connaturato alle funzioni da esso svolte.
  Per quanto riguarda l'accennato tema delle riforme regolamentari, non recato dall'ordine del giorno della riunione odierna della Giunta e sul quale dunque non intende addentrarsi (né potrebbe farlo), ritiene innanzitutto condivisibili le riserve avanzate dal collega Occhiuto, cui aggiunge il suo invito – che formula alla luce della personale esperienza maturata negli anni passati – ad evitare che le riforme regolamentari diventino un tema oggetto di contesa tra maggioranza ed opposizioni, con inevitabile coinvolgimento della posizione del Presidente: è memore, infatti, dei plurimi tentativi di riforma organica del Regolamento che si sono consumati negli anni passati – in particolare, da ultimo, nella passata legislatura per iniziativa della Presidente Boldrini – sui quali le diverse forze politiche hanno proiettato le proprie posizioni definite in ragione dell'appartenenza alla maggioranza o all'opposizione e non sulla base di obiettivi convincimenti regolamentari. Consiglia dunque di affrontare il tema con prudenza e buon senso, senza introdurre, in un momento peraltro non particolarmente facile nei rapporti tra maggioranza ed opposizioni, ulteriori linee di divisione.
  Conclude, dunque, ribadendo il proprio favore alla prospettata integrazione della Giunta, anche nella parte in cui essa mira a salvaguardare il rapporto tra maggioranza ed opposizione, auspicando che non risulti eccessivamente compresso il principio di proporzionalità ma che non si addivenga neppure ad un eccessivo sovradimensionamento della composizione della Giunta.

  Emanuele FIANO rinnova la propria dichiarazione di consenso ad una integrazione della Giunta che assicuri la presenza di tutti i Gruppi parlamentari e altresì la constatazione che, nella ipotesi formulata dal Presidente, che effettivamente garantisce un complessivo equilibrio numerico nel rapporto fra maggioranza e opposizioni, la proposta di integrazione sacrifica sensibilmente il principio di proporzionalità riferito ai singoli Gruppi, in particolare a danno del Gruppo del Pd in rapporto Pag. 7con il Gruppo della Lega. A ciò si aggiunga che la affermata necessità di salvaguardare il rapporto numerico tra maggioranza ed opposizioni finisce con il trascurare evidentemente la certo non irrilevante circostanza che l'opposizione non è unitaria, ma si compone di forze e di anime diverse, spesso tutt'altro che convergenti.
  Ribadisce che tali considerazioni critiche si potrebbero omettere se si applicasse in seno alla Giunta il criterio ponderale, come accade negli Uffici di presidenza delle Commissioni e nella Conferenza dei Capigruppo: diversamente esse, invece, non si possono eludere in quanto, attenendo comunque all'equilibrio dei rapporti numerici tra Gruppi di maggioranza e di opposizione, esse si riflettono anche sul prospettato tema delle riforme regolamentari. A tale proposito giudica largamente condivisibili le considerazioni svolte dal collega Baldelli, evidenziando, nell'aggancio del tema delle riforme regolamentari a quelle costituzionali attualmente in via di elaborazione in Parlamento, quanto queste ultime coinvolgano questioni che toccano il cuore della democrazia rappresentativa.

  Roberto FICO, Presidente, nessun altro chiedendo di parlare, si sofferma sul disposto dell'articolo 16, comma 1, del Regolamento che, nell'attribuire al Presidente della Camera la facoltà, udito il parere della Giunta, di «integrarne la composizione ai fini di una più adeguata rappresentatività» – e prende in proposito atto che la Giunta è unanimemente d'accordo sull'integrazione dell'organo con i rappresentanti dei Gruppi oggi non presenti – aggiunge che tale integrazione ha luogo tenendo presenti «per quanto possibile» i criteri di proporzionalità tra i Gruppi.
  Con riferimento alle considerazioni svolte dal deputato Fiano – di cui prende atto – fa distribuire un prospetto contenente i quozienti di ciascun Gruppo derivanti da una composizione della Giunta a 15 seggi, come ipotizzato nel suo intervento introduttivo: da tale prospetto si ricavano i criteri di calcolo seguiti nella distribuzione dei seggi al fine di assicurare al massimo grado – ma per quanto possibile, cioè tenendo conto della composizione necessariamente limitata dell'organo e della condivisa esigenza di rappresentarvi tutti i Gruppi – la proporzionalità.
  In conclusione, sulla base degli orientamenti emersi nel dibattito, intende attenersi alla linea già indicata nel suo intervento introduttivo dando corso all'integrazione della Giunta con un componente per ciascuno dei Gruppi attualmente non rappresentati (Fratelli d'Italia, Misto e Liberi e Uguali), nonché, al fine di mantenere un equilibrio tra principi di proporzionalità e di rappresentatività, con un componente aggiuntivo del Gruppo MoVimento 5 Stelle e uno del Gruppo Lega. Ciò non senza riservarsi un supplemento di riflessione sulla richiesta del deputato Fiano che potrà essere accolta solo ove, tenendo conto del complesso di considerazioni svolte, risulti concretamente praticabile una diversa soluzione.

  La seduta termina alle 14.30.