CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 dicembre 2018
119.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 155

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 27 dicembre 2018. — Presidenza del presidente Filippo GALLINELLA. — Interviene la sottosegretaria per le politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Alessandra Pesce.

  La seduta comincia alle 13.30.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 e relativa Nota di variazioni.
C. 1334-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato e C. 1334/II Governo.

(Relazione alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione inizia l'esame dei provvedimenti in oggetto.

  Filippo GALLINELLA, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che la Commissione, limitatamente alle parti di competenza, è chiamata ad esprimersi, ai sensi dell'articolo 70, comma 2, del Regolamento della Camera, sulle parti del disegno di legge di bilancio per l'anno 2019 modificate dal Senato, le quali unicamente formano oggetto di esame parlamentare in seconda lettura.
  Ricorda inoltre che, come convenuto nella riunione dell'Ufficio di Presidenza del 19 dicembre scorso, poiché la seduta dell'Assemblea per l'esame in seconda lettura del provvedimento è convocata già da domani mattina alle 9.30, la Commissione è chiamata ad esprimersi sul provvedimento in una sola seduta, affinché la Commissione Bilancio possa conferire il mandato al relatore nella giornata odierna.
  Rammenta, altresì, che tutti i gruppi hanno rinunziato al termine per la presentazione di emendamenti, i quali viceversa Pag. 156potevano essere presentati entro le 13 di oggi direttamente alla Commissione Bilancio.

  Lorenzo VIVIANI (Lega), relatore, segnala preliminarmente che le disposizioni della prima sezione del disegno di legge di bilancio (che, ricorda, svolge essenzialmente le funzioni assolte, prima dell'entrata in vigore della riforma operata dalla legge n. 163 del 2016, dalla legge di stabilità) sono contenute, a seguito della posizione della questione di fiducia presso entrambi i rami del Parlamento, all'articolo 1 del testo.
  Fa presente dunque che esaminerà le disposizioni contenute in tale sezione afferenti direttamente alle competenze della XIII Commissione.
  In proposito, evidenzia che vengono in causa le disposizioni contenute al comma 4, dell'articolo 1, che dispone l'estensione dell'IVA agevolata al 4 per cento a taluni ingredienti utilizzati per la preparazione del pane.
  In particolare, sottolinea che la disposizione amplia il novero degli ingredienti e delle sostanze che possono beneficiare, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, dell'IVA agevolata se utilizzati per la preparazione di prodotti di panetteria, al fine di ricomprendervi i grassi, gli oli alimentari industriali ammessi dalla legge, i cereali interi o in granella e semi, i semi oleosi, le erbe aromatiche e le spezie di uso comune.
  Segnala poi che vengono poi in causa le disposizioni recate dai commi da 657 a 661 dell'articolo 1, recanti interventi per il contrasto della diffusione della Xylella fastidiosa.
  Al riguardo, ricorda che il comma 657 (approvato dalla Camera) prevede che il finanziamento di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, previsto dalla legge di bilancio 2018 per il reimpianto con piante tolleranti o resistenti al batterio Xylella fastidiosa sia destinato anche al rifinanziamento dei contratti di distretto per la realizzazione di un programma di rigenerazione dell'agricoltura nei territori colpiti, da attuarsi anche attraverso il recupero di colture storiche di qualità. Con il comma 660 – introdotto dalla Camera dei deputati e modificato dal Senato – si dispone un incremento di 2 milioni di euro (1 milione previsto alla Camera ed un altro aggiunto al Senato) per il 2019 e 2020 rispetto allo stanziamento di 1 milione già previsto a legislazione vigente, e un nuovo finanziamento per il 2021, di 2 milioni di euro del Fondo (anche in questo caso, 1 milione aggiunto alla Camera e un ulteriore milione previsto al Senato) per i prodotti cerealicoli, olivicoli e lattiero-caseari, per le medesime finalità di cui sopra.
  Con il comma 661, introdotto dal Senato, si prevede infine che le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 9 del decreto ministeriale 23.10.2014, relative agli alberi monumentali, non si applichino agli ulivi che insistono nelle zone interessate dalla Decisione (UE) n. 2018/927, escludendo così gli ulivi monumentali situati nelle zone comprese nelle aree infette ai sensi della richiamata Decisione dalla disciplina vigente che stabilisce una procedura specifica per procedere all'abbattimento e alle modifiche della chioma e dell'apparato radicale degli alberi monumentali e, per le piante dichiarate di notevole interesse pubblico, prevede anche l'acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica.
  Segnala poi il comma 668 dell'articolo 1, inserito dal Senato, che dispone l'aumento dello stanziamento, nella misura di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, del Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti, che vanta una dotazione a regime di 5 milioni di euro.
  Rileva che il Senato ha poi riformato la disciplina fiscale relativa alla raccolta di prodotti selvatici non legnosi e delle piante officinali spontanee, inserendola ai commi da 692 a 699 dell'articolo 1.
  A tal fine, il comma 692 istituisce un'imposta sostitutiva dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali da applicare ai redditi derivati dallo svolgimento, in via occasionale, delle attività di raccolta di prodotti selvatici non Pag. 157legnosi di cui alla classe ATECO 02.30, e dalla raccolta di piante officinali spontanee, come regolata dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 75 del 2018.
  Nei prodotti selvatici non legnosi di cui alla classe ATECO 02.30 rientrano funghi, tartufi, bacche, frutta in guscio, balata e altre gomme simili al caucciù, sughero, gommalacca e resine, balsami, crine vegetale, crine marino, ghiande, frutti dell'ippocastano, muschi e licheni. Dalla classe è esclusa la produzione gestita, mentre vi ricade la raccolta di questi prodotti.
  Il comma 693 fissa in 100 euro l'importo dell'imposta sostitutiva, dal pagamento della quale sono esclusi coloro i quali effettuano la raccolta esclusivamente per autoconsumo.
  Il comma 694 stabilisce una soglia dei corrispettivi percepiti dalla vendita del prodotto, pari a 7.000 euro, entro la quale l'attività di raccolta di prodotti selvatici non legnosi si intende svolta in via occasionale.
  Il comma 695 dispone che ai soggetti che hanno versato l'imposta sostitutiva non si applica la ritenuta di cui all'articolo 25-quater del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973, con riferimento all'anno in cui la cessione del prodotto è stata effettuata.
  Il comma 696 estende alla cessione di tutti i prodotti selvatici non legnosi di cui alla classe ATECO 02.30, nonché alle piante officinali spontanee, le disposizioni previste dal comma 109, dell'articolo 1 della legge n. 311 del 2004 (legge finanziaria 2005) per la cessione del tartufo, ai sensi delle quali, la cessione di tartufo non obbliga il cedente raccoglitore occasionale non munito di partita IVA ad alcun obbligo contabile, ma solo ad effettuare una serie di comunicazioni alle regioni di appartenenza.
  Il successivo comma 697 stabilisce che per le operazioni di acquisto di prodotto effettuate senza l'applicazione della ritenuta, il soggetto acquirente emette un documento d'acquisto dal quale risultino taluni dati relativi al cedente e al prodotto ceduto.
  Il comma 698 modifica il decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 (decreto del Presidente della Repubblica IVA), inserendo il nuovo articolo 34-ter che reca il regime dell'imposta sul valore aggiunto applicabile alla vendita di prodotti derivanti dalla raccolta occasionale. Viene, quindi, previsto che per i tartufi, nei limiti della quantità standard di produzione prevista con decreto, si applichi l'aliquota IVA ridotta al 4 per cento, per i tartufi freschi o refrigerati si applichi l'IVA agevolata al 5 per cento e per i tartufi congelati, essiccati o preservati in acqua salata, si applichi l'IVA al 10 per cento.
  Infine, il comma 699 dispone che i produttori agricoli che gestiscono la produzione dei prodotti selvatici non legnosi e che non ricadono nell'esonero stabilito dall'articolo 34, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica IVA possono applicare il regime forfettario di cui all'articolo 1, commi da 54 a 75, della legge n. 190 del 2014.
  Evidenzia che il Senato è poi intervenuto sulla disciplina della vendita diretta (articolo 1, commi 700 e 701), stabilendo che gli imprenditori agricoli possono vendere non solo prodotti propri ma anche prodotti agricoli e alimentari acquistati direttamente da altri imprenditori agricoli. Tali prodotti non devono appartenere alla stessa categoria merceologica dei prodotti propri e l'attività di vendita non deve essere prevalente rispetto a quella dei prodotti propri. Per tali finalità, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano promuovono specifiche campagne per valorizzare le produzioni agroalimentari locali, prevedendo, a tal fine, un limite di spesa di 500.000 euro annui a decorrere dal 2019.
  I commi 702 e 703 dell'articolo 1, inseriti dal Senato, recano poi misure in favore delle aziende agricole prealpine di collina.
  Nello specifico, il comma 702 modifica il comma 12 dell'articolo 1-bis del decreto-legge n. 91 del 2014 al fine di estendere alle aziende agricole ubicate nei comuni prealpini di collina, pedemontani e della Pag. 158pianura non irrigua la facoltà già prevista per quelle ubicate nei comuni montani di non dover disporre del titolo di conduzione del terreno agricolo ai fini della costituzione del relativo fascicolo aziendale. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e del Ministro dell'ambiente e del territorio e del mare si dovrà provvedere alla determinazione delle aree ubicate nei comuni prealpini di collina, pedemontani e della pianura non irrigua tenendo in considerazione, tra l'altro, gli specifici fattori di svantaggio indicati, tra i quali: la frammentazione dei fondi, una minore produttività rispetto alle zone di pianura, la presenza di zone urbanistiche a diversa destinazione edificatoria o di tutela ambientale, la carenza di opere urbanistiche e di infrastrutture indispensabili per l'esercizio dell'attività agricola (comma 703).
  Il comma 705 dell'articolo 1 reca quindi l'equiparazione del trattamento fiscale dei familiari che coadiuvano il coltivatore diretto a quello dei titolari dell'impresa agricola al cui esercizio detti familiari partecipano attivamente. Le norme in oggetto si applicano a condizione che tali familiari appartengano al medesimo nucleo familiare, siano iscritti nella gestione assistenziale e previdenziale agricola quali coltivatori diretti e beneficino della stessa disciplina fiscale propria dei titolari dell'impresa agricola al cui esercizio partecipano attivamente.
  I commi da 954 a 957 dell'articolo 1 recano poi Incentivi per impianti di biogas realizzati da imprenditori agricoli.
  Tali disposizioni prevedono che, fino al riordino della materia, gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, con potenza elettrica non superiore a 300 kW e facenti parte del ciclo produttivo di una impresa agricola, di allevamento, realizzati da imprenditori agricoli anche in forma consortile e la cui alimentazione deriva per almeno l'ottanta per cento da reflui e materie derivanti dalle aziende agricole realizzatrici e per il restante venti per cento da loro colture di secondo raccolto, continuino ad accedere agli incentivi previsti per l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, ai sensi del decreto ministeriale 23 giugno 2016, nel limite di un costo medio annuo pari a 25 milioni di euro. L'accesso agli incentivi è condizionato all'autoconsumo in sito dell'energia termica prodotta, a servizio dei processi aziendali.
  Da ultimo, l'articolo 1, al comma 1131 lettera e), introdotto dal Senato, reca la proroga, al 31 dicembre 2019, dei termini per procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato presso enti, la quale riguarda anche la stabilizzazione del personale precario presso il CREA, mentre, al comma 1136, reca la proroga al gennaio 2020 della data fissata al gennaio 2019 entro la quale deve essere adattato il sistema UNIEMENS (unico sistema di inoltro delle denunce mensili relative ai lavoratori dipendenti) al settore agricolo.

  Federico FORNARO (LeU), preso atto delle modifiche, evidenziate dal relatore, apportate al disegno di legge di bilancio al Senato, stigmatizza, quale elemento di assoluta novità in negativo, che l'esame della manovra economica presso l'altro ramo del Parlamento si sia limitato, in sostanza, ad una mera ratifica da parte dell'Assemblea del Senato del maxiemendamento presentato dal Governo. Sottolinea infatti che, contrariamente a ciò che è avvenuto in passato, nel maxiemendamento non è stato recepito il frutto del lavoro svolto in sede di Commissione, rimarcando che la Commissione Bilancio del Senato non ha espresso alcun voto sul provvedimento.
  Ritiene quindi che ciò rappresenti un grave precedente anche sotto il profilo dei rapporti istituzionali tra il Parlamento e l'Esecutivo, che a suo avviso dovrebbe essere stigmatizzato anche dal Presidente della Camera.
  Evidenzia poi che nel maxiemendamento del Governo sono confluite disposizioni di carattere ordinamentale in spregio ai limiti di contenuto propri del disegno di legge di bilancio, dei quali invece, si era tenuto conto nell'impianto originario della manovra e, attraverso il vaglio di ammissibilità svolto dai presidenti delle Commissioni, anche nell'attività emendativa Pag. 159nel corso della prima lettura alla Camera. Reputa che tale aspetto introduca un ulteriore elemento di vulnus nei rapporti tra potere legislativo e potere esecutivo e, prima ancora, che rappresenti una lesione delle prerogative del Parlamento e degli stessi parlamentari che compongono la maggioranza.

  Maria Chiara GADDA (PD), evidenziato come un fatto estremamente grave e inedito nella storia dell'Italia repubblicana che le istituzioni parlamentari siano state spogliate in modo così plateale del loro fondamentale ruolo, osserva che il disegno di legge di bilancio all'esame è stato radicalmente modificato, per non dire completamente stravolto, rispetto a quello che aveva ottenuto la fiducia dell'Aula di Montecitorio.
  Sottolinea che il testo è stato stravolto fin dalle fondamenta, cioè dai saldi che sono stati cambiati dopo una tormentata trattativa con l'Unione europea che ha smascherato l'improvvisazione con cui il Governo ha irresponsabilmente giocato con i numeri pur di portare avanti un'operazione di pura propaganda attorno a misure tuttora aleatorie come il reddito di cittadinanza e la «Quota 100» in materia di pensioni.
  Rilevato che il Senato ha potuto esaminare l'attuale testo, prima di votare la fiducia, solo per poche ore, evidenzia che «esaminare» è in realtà un termine del tutto improprio, considerato che la Commissione bilancio di Palazzo Madama non ha effettuato neanche un voto. Rimarca, quindi, che il provvedimento è stato votato direttamente dall'Assemblea del Senato senza che sia stato esercitato il dovuto e consapevole controllo sui contenuti e sul nuovo quadro programmatico di finanza pubblica.
  Denuncia, quindi, che la maggioranza vuole ripetere la stessa procedura alla Camera, calpestando le prerogative dei deputati, insistendo con protervia e senza il minimo rispetto delle istituzioni democratiche con una marcia a tappe forzate che deve servire a nascondere la confusione e i ritardi con cui il Governo si è mosso nelle ultime settimane e in tutti questi mesi.
  Richiamate le parole del Presidente della Repubblica, che ha ribadito, del Parlamento, «il ruolo centrale, che va rispettato e preservato», stigmatizza che la maggioranza abbia scelto di procedere, incurante, in direzione opposta, una direzione che nel tempo, progressivamente, vuole condannare il Parlamento ad una sostanziale irrilevanza.
  Reputa pertanto che il Parlamento sia stato messo di fronte ad una procedura inaccettabile, che ferisce la democrazia.
  Nel richiamare le affermazioni del Presidente Luciano Violante nel suo saggio «Democrazie senza memoria» in merito ai connotati e alle funzioni delle democrazie, osserva come con l'attuale disegno di legge di bilancio non si siano governati i processi decisionali come invece in un ordinamento democratico sarebbe dovuto avvenire.
  Venendo al merito dei contenuti del disegno di legge di bilancio, lamenta in primo luogo come la stragrande maggioranza delle misure contenute nella manovra siano state destinate a interventi molto opinabili e dai contorni ancora incerti, a discapito dei settori produttivi del Paese e, tra di essi, del comparto agricolo, penalizzato in modo assai significativo. A tal riguardo, segnala le numerose misure destinate al comparto ed alle singole filiere le quali finiscono per essere insignificanti in quanto destinatarie di misure insufficienti. Cita tra le altre le misure destinate al contrasto della Xylella fastidiosa, con le quali si stanziano risorse per un ammontare assai inferiore rispetto a quello previsto dalle proposte emendative dell'opposizione. Si riferisce poi agli stanziamenti destinati al Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti che svolge la fondamentale funzione di destinare a soggetti in stato di bisogno i prodotti agricoli ed agroalimentari provenienti da filiere a loro volta in difficoltà. La dotazione di tale fondo risulta assai inferiore rispetto a quella di cui beneficiava negli anni più recenti, che oscillava Pag. 160tra i 9 ed i 12 milioni a fronte dei 6 milioni attuali, dei quali ben 5 resi strutturali nel 2017.
  Passando poi all'intervento inserito dal Senato ai commi 700 e 701, con i quali si stabilisce che gli imprenditori agricoli possono vendere non solo prodotti propri ma anche prodotti agricoli e alimentari acquistati direttamente da altri imprenditori agricoli, sottolinea come per tradizione misure di tal fatta vengono approvate previo confronto con le organizzazioni agricole, ove condivise presso le Commissioni competenti dei due rami del Parlamento. Questa rilevante modifica, destinata a creare un conflitto nei territori tra chi produce e chi commercia, è invece comparsa nel maxi emendamento del Governo, senza un preventivo confronto.
  Dopo aver ricordato le numerose proposte emendative dell'opposizione respinte presso la Commissione Bilancio della Camera, torna sulle disposizioni contenute ai commi da 654 a 656, che prevedono l'assegnazione a titolo gratuito di una quota dei terreni agricoli a favore dei nuclei familiari con tre o più figli, uno dei quali sia nato negli anni 2019, 2020 e 2021, che giudica offensive e propagandistiche, le quali produrranno l'effetto di assegnare la terra a chi non la coltiva, a discapito della fondamentale funzione dell'agricoltura di presidio dei territori. Tale funzione era invece perseguita dalle numerose proposte del suo gruppo – respinte nel corso dell'esame parlamentare – con le quali si stanziavano risorse per favorire l'accesso alle infrastrutture nelle aree fragili e svantaggiate del Paese, incentivando così veramente il ripopolamento delle medesime. Dopo aver ricordato come siano state egualmente respinte proposte emendative del suo gruppo di senso diametralmente opposto a quelle contenute ai richiamati commi della manovra, in quanto destinate a sostenere l'imprenditoria femminile e giovanile, esprime un giudizio complessivamente molto critico sulla manovra che, a suo avviso, penalizza chi ha voglia di lavorare.

  Luca DE CARLO (FdI), stigmatizza in primo luogo l'estrema contrazione dei tempi di discussione che connotano anche l'esame in seconda lettura alla Camera del disegno di legge di bilancio, che stride con l'auspicio espresso nel suo discorso di insediamento proprio dal Presidente della Camera, Roberto Fico, di far riassumere centralità al Parlamento nel processo decisionale.
  Preso comunque atto del fatto che la brutale compressione dei tempi di esame è funzionale a consentire l'approvazione della manovra entro la fine dell'anno, evidenzia come sia meno comprensibile, a suo giudizio, il tentativo messo in atto da alcuni gruppi parlamentare di evitare l'esame nelle Commissioni in sede consultiva. Rimarca a tal proposito come i parlamentari siano chiamati, per definizione, a discutere delle questioni afferenti la vita del Paese.
  Ricollegandosi a quanto evidenziato dall'onorevole Gadda, si sofferma sulle gravi lacune della manovra di bilancio in esame, riscontrabili in particolar modo con riferimento al comparto primario per il quale sono state stanziate risorse limitatissime e previste misure che non reputa affatto degne di essere inserite in un disegno di legge di bilancio.
  Ciò a suo avviso è frutto di una precisa scelta politica compiuta dalle forze di governo che hanno scelto di destinare ingenti risorse al finanziamento del reddito di cittadinanza e alla così detta «quota 100», sottraendo così rilevantissime risorse al sostegno degli agricoltori e delle aziende agricole, che rappresentano una parte fondamentale del settore produttivo del Paese.
  Reputa inoltre aberrante e antistorica la disposizione che prevede l'assegnazione a titolo gratuito di una quota dei terreni agricoli a favore dei nuclei familiari che avranno un terzo figlio negli anni 2019, 2020 e 2021, rammaricandosi del fatto che tale disposizione non sia stata oggetto di un ripensamento nel corso dell’iter del disegno di legge di bilancio.
  Stigmatizza, quindi, la mancanza di misure volte a favorire lo sviluppo delle Pag. 161aree marginali con sgravi contributivi e promozione dell'innovazione delle aziende agricole, nonostante siano stati temi oggetto delle proposte emendative presentate dalle opposizioni.
  Rileva, inoltre, che le disposizioni introdotte al Senato in materia di vendita diretta creeranno contenziosi sul territorio, non risultando, in realtà, coerenti con lo scopo, solo dichiarato nel testo della norma, di promuovere prodotti locali, ma rispondendo solo ad una scelta, a sua avviso opinabile, di dare agli agricoltori la possibilità di fare anche i commercianti.
  In conclusione, definisce vuota la manovra di bilancio in esame perché unicamente orientata a favorire coloro che non hanno voluto lavorare.

  Marzio LIUNI (Lega), reputa anch'egli strettissimi i tempi di esame della manovra di bilancio in seconda lettura e si rammarica della conseguente compressione del dibattito tra maggioranza e opposizione sui temi oggetto della manovra. Evidenzia tuttavia come ciò sia conseguenza della lunga e complicatissima battaglia che l'Italia ha dovuto portare avanti con le istituzioni europee per difendere la propria manovra di bilancio e rileva come ciò rappresenti un fatto inedito.
  Rispondendo alle osservazioni dei colleghi dei gruppi di opposizione che hanno evidenziato la mancanza di significative risorse stanziate a favore del settore agricolo, rileva che ciò deriva dalla scarsità dei fondi a disposizione. Ricorda inoltre che, al di là di quanto previsto nel disegno di legge di bilancio, nei primi mesi della legislatura, l'attuale maggioranza ha già raggiunto due importanti risultati per il comparto agricolo: l'approvazione alla Camera della proposta di legge sull'agricoltura biologica e quella per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero o utile.
  In riferimento alle perplessità sollevate in merito alle disposizioni sulla vendita diretta, sottolinea che tali modifiche riguardano soltanto gli imprenditori agricoli che, soprattutto in alcune aree del Paese, come nelle zone montane, per tenere in piedi le loro attività hanno necessità di affiancare alla loro attività prevalente la vendita di prodotti trasformati da altri imprenditori agricoli. Non reputa, pertanto, che vi sia il rischio di un conflitto con le attività poste in essere dagli addetti al commercio.
  Dopo aver ricordato i contenuti delle numerose misure inserite nel corso dell'esame alla Camera volte al sostegno di numerose filiere produttive, osserva, conclusivamente, in relazione al tema dell'agricoltura sociale richiamato da alcuni colleghi, che il Ministero delle politiche agricole sta opportunamente sottoponendo ad un attento vaglio il testo decreto attuativo per evitare il rischio di applicazioni non rispondenti alle finalità della legge.

  Filippo GALLINELLA, presidente, essendosi conclusi gli interventi in discussione sulle linee generali, ricorda che il relatore ha anticipato per le vie brevi una proposta di relazione favorevole (vedi allegato 1) e che il gruppo del partito democratico ha presentato una proposta alternativa di relazione contraria (vedi allegato 2).

  Lorenzo VIVIANI (Lega), relatore, illustra una proposta di relazione favorevole (vedi allegato 1) nella quale, dopo aver preso atto favorevolmente delle principali misure rivolte al comparto agricolo contenute nella manovra, si ravvisa la necessità che ad esse facciano seguito ulteriori riforme strutturali rivolte alle singole filiere del comparto agricolo.

  Paolo PARENTELA (M5S), dopo aver apprezzato il coraggio con il quale il Governo ha affrontato la sessione di bilancio e condotto le trattative in sede europea, richiama le importanti disposizioni rivolte al settore primario introdotte nel corso dell'esame parlamentare della manovra alla Camera, a seguito dell'approvazione di emendamenti presso la Commissione Bilancio, oltre alle misure introdotte dal Senato. Pag. 162
  Con riferimento alle prime, si sofferma, in modo particolare, sulle disposizioni che destinano risorse per l'istituzione del Catasto frutticolo nazionale, sulle misure volte al rafforzamento del sistema dei controlli per la tutela della qualità dei prodotti agroalimentari, sul sostegno alla realizzazione di progetti per il sostegno della produzione apistica, nonché sulle misure per la riduzione dell'accisa sulla birra ed in favore dei birrifici artigianali di minore dimensione.
  Richiama poi le importanti disposizioni introdotte dal Senato, segnalando, in particolare, quelle relative alla vendita diretta, in base alla quale gli imprenditori agricoli potranno vendere non solo prodotti propri ma anche prodotti agricoli e alimentari acquistati direttamente da altri imprenditori agricoli.
  Conclusivamente, preannuncia il voto favorevole del gruppo MoVimento 5 Stelle sulla proposta di relazione favorevole presentata dal relatore.

  Maria Cristina CARETTA (FdI), nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo, stigmatizza l'assenza, nel disegno di legge di bilancio, di qualsivoglia misura di stimolo per l'economia. Di tale impostazione risente anche il settore agricolo, destinatario di sole misure di carattere assistenziale e non anche delle misure delle quali il comparto realmente necessita, volte alla crescita e allo sviluppo.

  Maria SPENA (FI), nel richiamare le considerazioni dei colleghi Caretta e De Carlo, evidenzia la distanza tra le dichiarazioni del titolare del Dicastero agricolo, che preannuncia interventi per il rilancio del settore agroalimentare e del Made in Italy e la totale assenza di questi interventi nella manovra. Segnala poi l'insufficienza delle risorse stanziate al fine di fronteggiare i danni causati dal maltempo e reputa deludenti del misure approvate rivolte a potenziare il settore dei controlli, che prevedono un modestissimo piano assunzionale per ICQRF. Auspica infine la celere adozione, in via definitiva, del decreto ministeriale di attuazione della legge n. 141 del 2015 in materia di agricoltura sociale, anche al fine di riconoscere un diverso valore all'imprenditoria agricola femminile ed al fine di non relegare le donne, come vorrebbero le disposizioni contenute nell'attuale disegno di legge di bilancio, ad una mera funzione procreativa.
  Preannuncia pertanto il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di relazione del relatore.

  Maria Chiara GADDA (PD), richiamando le considerazioni già svolte in discussione generale ed i contenuti della proposta di relazione contraria a sua prima firma (vedi allegato 2), osserva come solo impropriamente possa parlarsi di battaglia vinta con l'Unione europea, considerato che, da parte della Commissione europea, era giunta unicamente la richiesta di conoscere l'ammontare dei saldi della manovra.
  Stigmatizza nuovamente la presenza di misure di carattere ordinamentale, frammentate, con risorse scarse che fanno si che le pur condivisibili misure a sostegno di specifiche filiere produttive risultino inadeguate. Denuncia poi l'assenza di strategie di medio lungo periodo – come testimonia la proroga del bonus verde per un solo anno – così come l'assenza di stanziamenti per il finanziamento delle leggi approvate, a larga maggioranza, nella passata legislatura.
  Da ultimo, nel richiamare la dichiarazione odierna del vicepremier Luigi Di Maio, secondo il quale le norme introdotte nella manovra in materia di IRES che penalizzano gli enti non profit necessitano di essere modificate ma non lo si può fare in corsa, osserva come questo come altri errori commessi siano il frutto del metodo seguito dal Governo, che si sarebbe potuto evitare ove la manovra fosse stata fatta in Parlamento.

  Flavio GASTALDI (Lega), preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di relazione del deputato Viviani. Nel ricordare gli importanti interventi destinati al comparto agricolo contenuti Pag. 163nella manovra, richiama, tra l'altro, il piano di assunzioni presso l'ICQRF, le disposizioni di riforma della fiscalità relativa alla raccolta di prodotti selvatici non legnosi e delle piante officinali spontanee, che giudica molto importanti anche allo scopo di far emergere il sommerso, oltre alle disposizioni, già contenute nel testo presentato dal Governo, che prevedono l'assegnazione a titolo gratuito di una quota dei terreni agricoli a favore dei nuclei familiari con tre o più figli. Con riferimento a tali ultime, invita i commissari a valutare gli effetti che produrranno su tasso di natalità e sul ripopolamento delle aree rurali solo dopo che avranno trovato applicazione.

  Filippo GALLINELLA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire in dichiarazione di voto, pone quindi in votazione la proposta di relazione del relatore, avvertendo che la sua approvazione comporterà la preclusione della proposta del gruppo Partito democratico. Avverte che la relazione preclusa sarà comunque trasmessa alla Commissione Bilancio come relazione di minoranza.

  La Commissione approva la proposta di relazione del relatore (vedi allegato 1) e delibera altresì di nominare l'onorevole Viviani quale relatore di maggioranza.

  Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che il gruppo Partito democratico ha designato, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, l'onorevole Gadda quale relatrice di minoranza presso la Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.50.

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