CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 dicembre 2018
119.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 27 dicembre 2018. — Presidenza del vicepresidente Gianluca VINCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Luigi Gaetti.

  La seduta comincia alle 14.35.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, e relativa Nota di variazioni (C. 1334/II Governo).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Gianluca VINCI, presidente, rileva come la Commissione sia chiamata oggi ad esaminare, in sede consultiva, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il disegno di legge C. 1334-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, per le parti di propria competenza, e relativa nota di variazioni (C. 1334/II Governo).
  Ricordo inoltre che, trattandosi di un provvedimento approvato dalla Camera e modificato dal Senato, in questa fase la Camera esamina, ai sensi dell'articolo 70, comma 2, del Regolamento, soltanto le modificazioni apportate dal Senato.
  Rammenta quindi che l'esame in questa sede del disegno di legge si concluderà con l'approvazione di una relazione sulle parti di competenza del disegno di legge di bilancio e con la nomina di un relatore. Potranno essere presentate relazioni di minoranza. La relazione approvata dalla Commissione e le eventuali relazioni di minoranza saranno trasmesse alla Commissione Bilancio. I relatori (per la maggioranza e di minoranza) potranno partecipare ai lavori della Commissione Bilancio per riferire circa i lavori svolti presso la Commissione di settore.
  In tale contesto ricorda che l'esame sul provvedimento da parte della Commissione dovrà concludersi entro oggi e che in Pag. 14sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, si è convenuto di non fissare un termine per la presentazione degli emendamenti afferenti alle parti del provvedimento rientranti negli ambiti di competenza della I Commissione, i quali potranno essere presentati direttamente presso la Commissione Bilancio.
  Avverte quindi che, come richiesto dai gruppi di opposizione, è stato posto a disposizione di tutti i commissari, nonché pubblicato su GeoComm, il testo scritto della relazione illustrativa del provvedimento predisposta dalla relatrice, Bilotti.

  Stefano CECCANTI (PD), ribadisce le considerazioni da lui espresse in occasione dell'esame in prima lettura circa l'incostituzionalità del disegno di legge in esame, in quanto esso incrementa il deficit strutturale del Paese senza che sussistano le condizioni previste dall'articolo 81 della Costituzione. A tale motivo di incostituzionalità si aggiunge ora anche il fatto, gravissimo, che nel corso dell'esame al Senato è stato violato l'articolo 72 della Costituzione, laddove si stabilisce che ogni provvedimento debba essere previamente esaminato in Commissione, in quanto, al contrario, il testo del maxiemendamento che ha completamente riscritto la manovra, non è stato in realtà oggetto di esame da parte della Commissione. Per tale motivo saranno pertanto certamente presentati ricorsi alla Corte costituzionale sia da parte di singoli elettori, accogliendo l'appello in tal senso lanciato dal professor De Siervo, sia da parte delle regioni, sia da parte del gruppo del PD. A quest'ultimo riguardo ricorda che un ricorso è già stato presentato dal gruppo PD del Senato e che il gruppo del PD alla Camera si riserva di procedere analogamente.

  Francesco Paolo SISTO (FI), chiede di sospendere brevemente la seduta, al fine di poter leggere la relazione sul provvedimento predisposta dalla relatrice.

  Gianluca VINCI, presidente, ritiene opportuno accogliere la richiesta avanzata dal deputato Sisto.

  Francesco Paolo SISTO (FI), chiede che, alla ripresa dei lavori, la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante gli impianti audiovisivi di ripresa a circuito chiuso.

  Gianluca VINCI, presidente, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.40, è ripresa alle 15.

  Gianluca VINCI, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione degli impianti audiovisivi di ripresa a circuito chiuso.

  Il sottosegretario Luigi GAETTI, con riferimento alle considerazioni espresse dal deputato Ceccanti in merito all'andamento dell'esame al Senato del disegno di legge, ricorda che nella scorsa legislatura, nella seduta del Senato del 5 novembre 2014, in sede di conversione del decreto-legge n. 133 del 2014 (Atto Senato n. 1651), venne votata la questione di fiducia su un provvedimento che faceva riferimento ad alcuni schemi di convenzione non presenti nel testo. Rileva quindi come in tale occasione il Parlamento abbia votato un provvedimento che risultava non conoscibile in quanto mancante di alcune parti, nonostante il gruppo M5S avesse chiesto agli esponenti del Governo di allora di poterne avere contezza. Invita pertanto i componenti della Commissione alla lettura del resoconto di quella seduta per meglio comprendere ciò di cui ha riferito.

  Gennaro MIGLIORE (PD), si scusa per essere giunto in ritardo e chiede se la relatrice abbia illustrato il provvedimento.

  Gianluca VINCI, presidente, ricorda che il testo della relazione illustrativa della relatrice è stato distribuito ai componenti della Commissione e che la seduta è stata sospesa per consentire ai componenti della Commissione di prenderne visione.

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  Gennaro MIGLIORE (PD), chiede che la relatrice illustri compiutamente il provvedimento.

  Francesco FORCINITI (M5S), osserva che la seduta è stata sospesa proprio per consentire la lettura del testo della relazione illustrativa da parte dei commissari e considera dunque ora superfluo pretendere che la relatrice ne dia lettura.

  Gennaro MIGLIORE (PD), insiste perché la relatrice illustri compiutamente il provvedimento.

  Francesco Paolo SISTO (FI), sottolinea che, sebbene sia stata chiesta una sospensione per prendere visione della relazione sul provvedimento, se un componente della Commissione ne chiede formalmente l'illustrazione non c’è ragione perché non si possa procedere a tale illustrazione, considerato che il regolamento lo consente.

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, dichiara che aveva rinunciato all'illustrazione del provvedimento solo per ragioni di economicità di tempo e che procede volentieri a illustrarlo compiutamente.
  Passando quindi a illustrare il disegno di legge in esame, ricorda preliminarmente che con la riforma operata dalla legge 11 dicembre 2016, n. 232, sulla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, i contenuti delle previgenti leggi di bilancio e di stabilità sono stati riuniti in un unico provvedimento, costituito dalla nuova legge di bilancio, riferita a un periodo triennale e articolata in due sezioni. La Sezione I svolge essenzialmente le funzioni dell'ex disegno di legge di stabilità, mentre la Sezione II assolve, nella sostanza, quelle del disegno di legge di bilancio.
  Con riferimento alle parti introdotte o modificate dal Senato relative agli ambiti di pertinenza della I Commissione, segnala come alcune disposizioni dell'articolo 1, segnatamente i commi da 149 a 152 (già commi da 85-bis a 85-quinquies), vertano sulle risorse da destinare al personale civile dell'amministrazione del Ministero dell'interno. Viene, in particolare, disposto un incremento di risorse per tale personale, al fine di incentivare le maggiori attività rese in particolare nel settore della depenalizzazione e dell'immigrazione. Tali incrementi investono sia il fondo risorse decentrate del personale contrattualizzato non dirigente sia il fondo per la retribuzione, di posizione e di risultato, del personale contrattualizzato di livello dirigenziale.
  Il primo dei due fondi, destinato al personale non dirigente, riceve un incremento pari a 7 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e a 18 milioni di euro a decorrere dal 2021. Il secondo dei due fondi, destinato al personale dirigente, riceve un incremento pari a 500.000 euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 e a 2,5 milioni di euro a decorrere dal 2021. È previsto inoltre un possibile incremento del fondo destinato al personale non dirigente fino a un massimo di 3,5 milioni di euro dal 2019, a fronte di risparmi strutturali di spesa corrente, derivanti dall'ottimizzazione e dalla razionalizzazione dei servizi di noleggio e di assicurazione degli automezzi del programma 1 ( «contrasto al crimine, tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica») della missione 3 ( «ordine pubblico e sicurezza») dello stato di previsione del Ministero dell'interno. È affidata a un decreto del Ministro dell'interno, da adottare di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, l'individuazione delle misure e dei conseguenti risparmi.
  Il comma 264 (già comma 142-sexies) prevede che gli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale, nell'ambito della propria autonomia, si adeguino, a decorrere dalla data di entrata in vigore della disposizione, alle previsioni che hanno introdotto, a decorre dal 1o gennaio 2019 e per la durata di cinque anni, una riduzione dell'importo delle pensioni eccedenti la soglia di 100 mila euro lordi annui, mediante specifiche aliquote di riduzione, crescenti per specifiche fasce di importo (come previsto dai commi da 260 a 264, già commi 142-bis e seguenti).Pag. 16
  Il comma 300 (già comma 163), come modificato nel corso dell'esame al Senato, dispone che le procedure concorsuali autorizzate a valere sulle risorse del Fondo per il pubblico impiego, per la parte relativa alle nuove assunzioni a tempo indeterminato presso la pubblica amministrazione, come rifinanziato dal provvedimento in esame, si svolgano mediante concorsi pubblici unici.
  Il comma 313 (già comma 168), modificato nel corso dell'esame al Senato, autorizza il Ministero dell'interno – per il triennio 2019-2021 – ad assumere a tempo indeterminato, in aggiunta alle vigenti facoltà assunzionali e nell'ambito dell'attuale dotazione organica, 775 unità di personale della carriera prefettizia e di livello dirigenziale e non dirigenziale dell'amministrazione civile dell'interno. Nel corso dell'esame al Senato è stato soppresso il secondo periodo del comma, il quale disponeva che le relative procedure concorsuali potessero essere bandite anche in deroga a quanto disposto in materia di mobilità volontaria e di mobilità collettiva. In relazione a ciò, quindi, le amministrazioni interessate prima di procedere alle assunzioni dovranno osservare quanto disposto in materia.
  Il comma 394 (già comma 208-bis) dispone che, per il 2019, la Presidenza del Consiglio dei ministri, i Ministeri, gli enti pubblici non economici, le Agenzie fiscali e le Università, in relazione alle ordinarie facoltà di assunzione riferite al medesimo anno, non possono effettuare assunzioni di personale a tempo indeterminato con decorrenza giuridica ed economica anteriore al 15 novembre 2019. Per le Università la suddetta limitazione si applica con riferimento al 1o dicembre 2019 relativamente alle ordinarie facoltà di assunzione dello stesso anno.
  Il comma 442 (già comma 231-bis) stanzia risorse aggiuntive per il personale del comparto sicurezza e difesa, per complessivi 19.066.908 euro a decorrere dall'anno 2019. La disposizione fa riferimento alla specificità delle funzioni e delle responsabilità dirigenziali connesse alle esigenze in materia di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, di immigrazione, di tutela economico-finanziaria, di difesa nazionale e di soccorso pubblico. Tale incremento è posto in deroga al vincolo (imposto dall'articolo 23, comma 2, del decreto legislativo n. 75 del 2017) secondo cui – nelle more della convergenza e armonizzazione dei trattamenti economici accessori del personale delle pubbliche amministrazioni – l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale (anche di livello dirigenziale) di ciascuna amministrazione pubblica non può eccedere il corrispondente importo determinato per l'anno 2016. Nell'ambito delle complessive risorse circa 9,4 milioni di euro sono destinati all'attuazione dell'articolo 46, commi 3 e 6, del decreto legislativo n. 95 del 2017.
  Rileva come in proposito occorra fare riferimento alla ripartizione delle risorse di cui all'articolo 1, comma 680, della legge n. 205 del 2017, pari a 50 milioni di euro per l'anno 2018, a 100 milioni di euro per l'anno 2019 e a 150 milioni di euro a decorrere dall'anno 2020, destinate ai fondi per i servizi istituzionali del personale del comparto sicurezza-difesa, ai fondi per il trattamento accessorio del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché all'attuazione di quanto previsto dall'articolo 46 del decreto legislativo n. 95 del 2017, il quale ha disposto, per i dirigenti delle Forze di polizia ad ordinamento civile, l'istituzione di un'area negoziale, limitata agli istituti normativi in materia di rapporto di lavoro e ai trattamenti accessori, nel rispetto del principio di sostanziale perequazione dei trattamenti dei dirigenti delle Forze di polizia e delle Forze armate. La predetta disposizione ha quindi previsto disposizioni volte ad assicurare la sostanziale perequazione dei trattamenti economici accessori e degli istituti normativi dei dirigenti delle Forze di polizia ad ordinamento militare e delle Forze armate con quelli dei dirigenti delle Forze di polizia ad ordinamento civile. La ripartizione delle risorse prevista è intervenuta con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 marzo 2018.Pag. 17
  Rispetto a tale ripartizione, la disposizione del comma 442 alloca ulteriori 9,4 milioni di euro per l'attuazione dell'articolo 46 del decreto legislativo n. 95 del 2017 – in particolare per l'attuazione dei commi 3 e 6 – sì da incrementare per il 2019 e per il 2020 l'importo sopra esposto per ciascuna Forza di polizia e per le Forze armate, secondo un incremento che deve corrispondere all'importo previsto per ciascuna per il 2020 appunto dal citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
  In tale ambito il comma 3 del citato articolo 46 concerne in particolare l'accordo sindacale per il personale dirigente delle Forze di polizia ad ordinamento civile (le materie oggetto delle procedure negoziali per il personale dirigente di cui al comma 1 sono: il trattamento accessorio; le misure per incentivare l'efficienza del servizio; il congedo ordinario; il congedo straordinario; l'aspettativa per motivi di salute e di famiglia; i permessi brevi per esigenze personali; le aspettative, i distacchi e i permessi sindacali; il trattamento di missione e di trasferimento; i criteri di massima per la formazione e l'aggiornamento professionale; i criteri di massima per la gestione degli enti di assistenza del personale).
  Il comma 6 del medesimo articolo 46 prevede inoltre che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri possano essere estese al personale dirigente delle Forze di polizia ad ordinamento militare e a quello delle Forze armate le disposizioni adottate in attuazione di quanto previsto dal comma 3, al fine di assicurare la sostanziale perequazione dei trattamenti economici accessori e degli istituti normativi dei dirigenti delle Forze di polizia ad ordinamento militare e delle Forze armate con quelli dei dirigenti delle Forze di polizia ad ordinamento civile.
  Il medesimo comma 442 destina poi, nell'ambito delle complessive risorse, 7,5 milioni per il Fondo finalizzato a fronteggiare specifiche esigenze di carattere operativo o valorizzare l'attuazione di specifici programmi o il raggiungimento di qualificati obiettivi, destinato alle qualifiche di vice questore aggiunto e di vice questore e qualifiche e gradi corrispondenti (per Polizia di Stato, Arma dei carabinieri; Corpo della Guardia di finanza; Corpo della Polizia penitenziaria), ai sensi dell'articolo 45, comma 11, del decreto legislativo n. 95 del 2017.
  La norma destina inoltre 300.000 euro per i fondi per la retribuzione di rischio e posizione dei dirigenti di livello non generale e per la retribuzione di risultato dei dirigenti di livello generale, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (ai sensi degli articoli 8 e 9 del decreto del Presidente della Repubblica n. 42 del 2018).
  Infine, 1.844.530 euro sono destinati al fondo per la retribuzione, di posizione e di risultato del personale della carriera prefettizia (di cui all'articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica n. 66 del 2018, che ha dato recepimento per tale carriera all'accordo sindacale per il triennio economico e giuridico 2016-2018).
  Il comma 443 (già comma 231-ter) autorizza un incremento del trattamento economico accessorio per il personale posto alle dipendenze della Direzione investigativa antimafia (di cui all'articolo 4, comma 4, del decreto-legge n. 345 del 1991). Per tale incremento si destinano: 770.000 euro per il 2019; 1,68 milioni per il 2020; 2,59 milioni a decorrere dal 2021.
  Il comma 481 (già comma 250-quater) dispone un incremento di 50 milioni di euro per il 2019 del Fondo nazionale per il servizio civile, al fine di garantire il sostegno e lo sviluppo del servizio civile universale e stabilizzare il contingente complessivo di operatori volontari da avviare al servizio civile. Alla copertura dei relativi oneri si provvede mediante corrispondente riduzione per il 2019 del Fondo per l'attuazione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.
  Il comma 769 (già comma 436-bis) sopprime la previsione, introdotta dalla legge di conversione del decreto-legge n. 113 del 2018 (articolo 12, comma 2, lettera h-bis) all'articolo 19, comma 3, del decreto legislativo n. 142 del 2015, in base alla quale è «comunque senza alcuna Pag. 18spesa o onere a carico del comune interessato all'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati» l'accesso al Fondo nazionale per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (MSNA), nel limite delle risorse del medesimo Fondo, da parte dei comuni che assicurano accoglienza ai MSNA per i quali vi sia una temporanea indisponibilità nelle strutture di prima accoglienza loro destinate o nello SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo, rifugiati e minori stranieri non accompagnati). Ricorda al riguardo che il citato articolo 19 del decreto legislativo n. 142 del 2015 prevede, in particolare, che in caso di temporanea indisponibilità nelle strutture di prima accoglienza loro destinate o negli SPRAR, l'assistenza e l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati siano temporaneamente assicurate dalla pubblica autorità del comune in cui i minori si trovino, fatta salva la possibilità di trasferimento di minori in altro comune (secondo gli indirizzi fissati da un Tavolo di coordinamento) tenendo in considerazione prioritariamente il superiore interesse dei minori stessi. I comuni che assicurano l'attività di accoglienza accedono ai contributi disposti dal Ministero dell'interno a valere sul Fondo nazionale per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
  Il comma 887 (già comma 510-terdecies) stabilisce che il finanziamento previsto nei protocolli d'intesa stipulati dalle province autonome di Trento e di Bolzano con i rispettivi Commissariati di Governo per l'affidamento della gestione dell'accoglienza dei richiedenti asilo e dei minori non accompagnati costituisce entrata nei bilanci delle province a titolo di trasferimento statale vincolato, con obbligo di riversare al bilancio dello Stato le somme non utilizzate. La disposizione si applica a decorrere dall'esercizio finanziario 2014.
  Ricorda come nel corso dell'esame al Senato siano state modificate le disposizioni di cui ai commi 965 e seguenti (già comma 569 e seguenti), volte a prevedere una rideterminazione, secondo il metodo del calcolo contributivo, da parte delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano, dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi in essere in favore di coloro che abbiano rivestito la carica di presidente della regione, di consigliere regionale o di assessore regionale. Con le modifiche introdotte dal Senato viene prevista, in particolare, l'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni per consentire l'armonizzazione delle nuove discipline relative alla rideterminazione dei trattamenti previdenziali e dei vitalizi già in essere. È stata inoltre soppressa la previsione in base alla quale alla regione che non avesse adeguato il proprio ordinamento entro i termini stabiliti, sarebbe stato assegnato il termine di 60 giorni per provvedervi, ai sensi della disciplina sul potere sostitutivo dello Stato. Si stabilisce invece che, in caso di mancato raggiungimento dell'intesa entro il 31 marzo 2019, le regioni e le province autonome provvedono a rideterminare i trattamenti, secondo il metodo contributivo, entro i termini previsti, ovvero quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio o sei mesi nel caso di necessità di procedere a modifiche statutarie. Viene infine specificato che le disposizioni in questione si applicano anche alle regioni nelle quali si devono svolgere le elezioni entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio.
  I commi 1004 e 1005 (già commi 598-bis e 598-ter) recano stanziamenti in favore del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Da una parte, è autorizzata la spesa di 1,6 milioni per il 2019 per l'adeguamento delle sedi di servizio nella città di Genova e l'incremento della dotazione di mezzi idonei al soccorso tecnico urgente in quella città. Dall'altra parte, è autorizzata la spesa di 5 milioni annui dal 2019 al 2023, per l'acquisto e l'adeguamento strutturali delle sedi di servizio territoriali del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
  Il comma 1131 (già comma 654-bis) reca una serie di proroghe di termini in materie di interesse della Presidenza del Consiglio.
  Per quanto di competenza della I Commissione richiama le seguenti disposizioni: Pag. 19
   alla lettera a), il numero 1) proroga al 31 dicembre 2019 il termine per procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato, relative alle cessazioni verificatesi negli anni 2009, 2010, 2011 e 2012, ed il termine per le relative autorizzazioni alle assunzioni ove previste, in specifiche amministrazioni pubbliche;
   alla lettera a), numero 2), è prorogato al 31 dicembre 2019 il termine per l'utilizzo temporaneo di segretari comunali da parte del Dipartimento della funzione pubblica per specifiche esigenze funzionali. Questa novella incide sull'articolo 1, comma 6-quater, del decreto-legge n. 216 del 2011, il quale dispose, nel testo originario, fino al 31 dicembre 2015, la possibilità di utilizzo temporaneo del contingente di 30 unità di personale in servizio presso il Dipartimento della funzione pubblica. Tale contingente di personale era costituito (ai sensi dell'articolo 10-bis, comma 3, del decreto-legge n. 203 del 2005) dai segretari comunali e provinciali, rimasti privi di incarico e posti a disposizione dell'Agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciali sino al passaggio in mobilità (fatta salva la cessazione dell'utilizzo temporaneo nel caso di conferimento di incarico da parte di un Comune o di una Provincia). L'utilizzo temporaneo previsto dal richiamato comma 6-quater è finalizzato a soddisfare le esigenze funzionali di cui all'articolo 10-bis, comma 2, del decreto-legge n. 203 del 2005, vale a dire l'esigenza di garantire il rafforzamento delle attività di semplificazione delle norme e delle procedure amministrative e di monitoraggio dei servizi resi dalla pubblica amministrazione alle imprese e ai cittadini, nonché delle attività connesse alla gestione del personale in eccedenza (di cui agli articoli 34 e 34-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001);
   la lettera b) proroga al 31 dicembre 2019 il termine per le autorizzazioni alle assunzioni di cui all'articolo 1, comma 5, del decreto-legge n. 150 del 2013, adottate, per il comparto sicurezza-difesa e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in deroga alle limitazioni assunzionali previste per le pubbliche amministrazioni dalla normativa vigente;
   la lettera c), al numero 1) proroga al 31 dicembre 2019 il termine per procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato, relative alle cessazioni verificatesi nel quadriennio 2013-2016, di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 192 del 2014. Contestualmente prevede che le assunzioni possano essere effettuate anche in relazione alle cessazioni verificatesi nel 2017. Le assunzioni qui considerate sono quelle di personale a tempo indeterminato per le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie, gli enti pubblici non economici (compresi quelli di cui all'articolo 70, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001) e gli enti di ricerca;
   la lettera c), al numero 2) proroga al 31 dicembre 2019 il termine per le autorizzazioni alle assunzioni aggiuntive nel comparto Sicurezza e del comparto Vigili del fuoco e soccorso pubblico, di cui all'articolo 1, comma 4, del decreto-legge n. 192 del 2014;
   la lettera d) proroga il termine per procedere alle assunzioni (finanziate con l'apposito Fondo di cui all'articolo 1, comma 365, della legge n. 232 del 2016, istituito per sovvenzionare vicende contrattuali e nuove assunzioni presso talune amministrazioni pubbliche) presso le amministrazioni dello Stato, inclusi i Corpi di polizia e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco (nonché le agenzie, anche fiscali, gli enti pubblici non economici, gli enti pubblici di cui all'articolo 70, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001 e l'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo); tale termine (già oggetto di proroga da parte dell'articolo 1, comma 1148, lettera e), della legge n. 205 del 2017) che scadrebbe il 31 dicembre 2018, viene posticipato al 31 dicembre 2019;
   la lettera f) interviene su un termine relativo ai contratti di collaborazione delle pubbliche amministrazioni. In merito ricorda che l'articolo 7, comma 5-bis (introdotto Pag. 20dal decreto legislativo n. 75 del 2017), del decreto legislativo n. 165 del 2001 (recante norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) fa divieto alle amministrazioni pubbliche di stipulare contratti di collaborazione che si concretino in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro, prevedendo che i contratti stipulati in violazione del divieto siano nulli e determinino responsabilità erariale e che i dirigenti operanti in violazione siano, altresì, soggetti a responsabilità dirigenziale e non ricevano la retribuzione di risultato. L'applicazione di tale divieto di contratto è previsto dal 1o gennaio 2019 (secondo l'articolo 22, comma 8, del medesimo decreto legislativo n. 75 del 2017): in tale contesto la lettera f) posticipa tale termine al 1o luglio 2019;
   la lettera g) proroga al 31 gennaio 2020 il termine entro il quale il Presidente del Consiglio, anche tramite il direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, può delegare i direttori delle Agenzie d'informazione per la sicurezza interna e esterna (AISI e AISE) o altro personale delegato a svolgere colloqui investigativi con i detenuti a fini di prevenzione del terrorismo internazionale. Ricorda che tale facoltà è stata ammessa, in via transitoria, dall'articolo 6 del decreto-legge n. 7 del 2015 (recante misure urgenti per il contrasto del terrorismo, anche di matrice internazionale), mediante modifica all'articolo 4 del decreto-legge n. 144 del 2005.

  Il comma 1132 (già comma 654-ter) proroga al 31 dicembre 2019 i termini vigenti in materia di utilizzo delle dichiarazioni sostitutive da parte dei cittadini stranieri e di impiego di guardie private nel contrasto della pirateria.
  In particolare, la lettera a) proroga al 31 dicembre 2019 le disposizioni – di cui all'articolo 17, commi 4-bis e seguenti, del decreto-legge n. 5 del 2012 – che consentono anche ai cittadini di Stati non appartenenti all'Unione europea, purché regolarmente soggiornanti in Italia, di utilizzare dichiarazioni sostitutive (le cosiddette autocertificazioni) limitatamente agli stati, alle qualità personali e ai fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani.
  La lettera b) proroga al 31 dicembre 2019 il termine entro il quale è possibile impiegare nel contrasto della pirateria anche guardie giurate che non abbiano ancora frequentato i corsi teorico-pratici, a condizione che abbiano partecipato per un periodo di almeno sei mesi, quali appartenenti alle Forze armate, alle missioni internazionali in incarichi operativi e che tale condizione sia attestata dal Ministero della difesa.
  Per quanto riguarda la seconda sezione del disegno di legge, ricorda che nel corso dell'esame al Senato è stato approvato un emendamento compensativo volto a trasferire nella predetta seconda sezione i riflessi finanziari delle modifiche apportate in sede di conversione del decreto-legge n. 113 del 2018 (cosiddetto decreto –legge «sicurezza»), i cui effetti originari sono già stati considerati nel disegno di legge di bilancio per l'anno finanziario 2019 e per il triennio 2019-2021.

  Gennaro MIGLIORE (PD), rileva come per la sola lettura dell'intervento della relatrice sia stato necessario un tempo di gran lunga maggiore rispetto ai dieci minuti di sospensione della seduta precedentemente disposti, rendendo evidente l'inadeguatezza del tempo concesso per svolgere i necessari approfondimenti. Chiede, comunque, che gli sia messo immediatamente a disposizione tutto il materiale di documentazione predisposto dagli uffici.

  Gianluca VINCI, presidente, osserva come la sospensione si sia di fatto protratta ben oltre dieci minuti. Dispone, inoltre, che il materiale richiesto dal deputato Migliore sia messo a sua disposizione.

  Gennaro MIGLIORE (PD), osserva come l'intervento della relatrice evidenzi Pag. 21diversi profili di criticità. Ritiene, in primo luogo, inappropriato il riferimento alle modifiche introdotte nel corso dell'esame del provvedimento da parte del Senato, in quanto di fatto non vi è stato alcun esame da parte dell'altro ramo del Parlamento e le modifiche sono state in realtà introdotte dal Governo. Si associa, al riguardo, alle considerazioni svolte dal deputato Ceccanti e richiama l'attenzione sul ruolo della Commissione per quanto concerne la valutazione degli aspetti relativi alla legittimità costituzionale.
  Quanto al merito, rileva come il provvedimento comporti sostanzialmente il blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, con l'unica eccezione del comparto sicurezza, per il quale peraltro si prevedono risorse assai modeste per i rinnovi contrattuali. Osserva come ciò contraddica gli impegni assunti dalla Ministra per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, di cui sarebbe stata opportuna la presenza, anche in considerazione del fatto che l'audizione della medesima Ministra sulle linee programmatiche deve ancora essere completata. Chiede, in particolare, se e quali graduatorie si intendano utilizzare ai fini delle assunzioni per il 2019 e per gli anni successivi. Con particolare riferimento al Ministero della giustizia, chiede di sapere se il blocco delle assunzioni riguardi anche i 1.800 candidati risultati idonei all'esito dell'ultimo concorso espletato.
  Chiede, inoltre, spiegazioni sul contenuto del comma 769 (già comma 436-bis) dell'articolo 1, in quanto, a suo avviso, l'intervento della relatrice non è stato al riguardo sufficientemente chiaro. In particolare, chiede di sapere se tale norma ponga i costi per l'accoglienza e l'assistenza dei minori stranieri non accompagnati a carico dei comuni, esprimendo, in tal caso, la propria preoccupazione, non essendo chiaro con quali risorse i comuni debbano far fronte a tali costi.

  Gianluca VINCI, presidente, osserva come la norma da ultimo richiamata dal deputato Migliore, sopprimendo una previsione introdotta dalla legge di conversione del decreto-legge n. 113 del 2018 e ripristinando dunque la situazione esistente all'inizio del 2018, non incida sul bilancio dei comuni, in quanto, essendo stata introdotta nell'anno in corso, i suoi effetti non sono stati ancora contabilizzati.

  Gennaro MIGLIORE (PD), evidenzia come la predisposizione dei bilanci da parte dei comuni avvenga prima della fine dell'anno e come dunque sia presumibile che la norma di cui si prevede la soppressione sia stata già sostanzialmente contabilizzata.
  Rileva inoltre come il precedente citato dal Sottosegretario Gaetti sia affatto incongruo, in quanto gli schemi di convenzioni per le concessioni autostradali, cui egli ha fatto riferimento, non possono certo essere paragonate, per natura e portata, al disegno di legge di bilancio e alle misure volte a dare attuazione al reddito di cittadinanza e alla flat tax, che al momento non sono note.

  Francesco Paolo SISTO (FI), ricorda che il 18 dicembre 2014 Beppe Grillo, parlando ironicamente di «Natale in Parlamento» ammoniva il Governo a non presentare al Senato un maxi emendamento per farlo approvare frettolosamente ponendo una questione di fiducia per poi imporre un'altrettanto frettolosa ratifica alla Camera.
  Sottolinea che sebbene tutto cambi, che tutto evolva e involva molto rapidamente, difficilmente sarebbe stato possibile immaginare che il Movimento 5 stelle avrebbe potuto fare esattamente ciò che in passato contestava così duramente.
  Preso atto del tentativo disperato del Sottosegretario Gaetti di difendere l'indifendibile, rileva come qui non si tratti solo di quanto sta accadendo nell’iter della legge di bilancio ma di una serie di soprusi che possono essere definiti veri spintoni, pugni e schiaffi che vengono inferti alla democrazia, la quale può essere pertanto paragonata a un pugile suonato che non riesce più ad apprezzare uno schiaffo in più o in meno.
  Rileva come ci si trovi davanti a un illecito parlamentare e come anche l'atteggiamento Pag. 22omissivo da parte dei colleghi del gruppo della Lega contribuisca a questo attacco alla democrazie.
  Si dichiara molto preoccupato di questo metodo, lesivo dei princìpi della democrazia rappresentativa e in particolare degli articoli 72 e 81 della Costituzione.
  Con riferimento all'articolo 72 trova difficile giustificare l'eccentrico precedente di soli 240 minuti concessi al Senato per l'esame delle modifiche apportate poiché si tratta di oltre 700 pagine di testo.
  Sottolinea come il quarto comma dell'articolo 72 della Costituzione preveda che l'approvazione dei disegni di legge di bilancio debba avvenire con procedura normale di esame, mentre il Parlamento è stato trasformato in una sala d'attesa dove i parlamentari hanno atteso seduti su comode (o scomode) sedie in attesa che fosse pronto il maxi emendamento.
  Ancora più inaccettabile e più grave è che la manovra sia stata imposta da diktat dell'Unione europea senza che il Parlamento abbia potuto apportare alcuna modifica e senza confronto tra maggioranza e opposizione. Evidenzia come il Governo che aveva formulato un suo testo si è trovato costretto a modificarlo integralmente a causa delle osservazioni imposte dall'Unione europea, ma ciò che è davvero incredibile è che tali rimodulazioni siano state apportate dopo la presentazione della legge al Parlamento e non prima. Appare evidente che il Governo si sia dimostrato incapace e inefficiente, facendo perdere al Paese 300 miliardi di euro pensando forse di giocare a Monopoli o a Risiko e supponendo che fosse sufficiente mostrare i muscoli per vincere sul ring. Ma sul ring si vince quando suona il gong e il gong è suonato quando l'Europa ci ha imposto la sua riformulazione.
  Rileva come, sebbene la presentazione di maxi emendamenti da parte del Governo sia ormai una prassi, seppur criticata, di ormai di lunga tradizione, finora il maxi emendamento fosse il frutto di ciò che veniva elaborato in Commissione e non qualcosa che non si ha nemmeno il tempo di esaminare. Riconosce alla maggioranza il diritto di vedere approvata la propria legge di bilancio, ma sottolinea come ciò debba avvenire in osservazione dell’iter dettato inderogabilmente dalla Costituzione. La legge di bilancio non è un decreto-legge ma un atto fondamentale di politica economica e quello che sta accadendo in questi giorni non era mai accaduto dal 1948 ad oggi, se ciò può rappresentare un vanto per qualcuno non può di certo esserlo per chi ama la democrazia. Fa quindi notare che il Governo ha voluto spossessare il Parlamento dei suoi poteri per non ricorrere all'esercizio provvisorio, pagando un prezzo politico, ma dichiara che sarebbe stato senz'altro meglio l'esercizio provvisorio, che pure è una eventualità contemplata dal nostro sistema costituzionale, sebbene non auspicabile, piuttosto che perpetrare una violazione della Costituzione.
  Ricorda che nella passata legislatura furono presentati milioni di emendamenti per impedire la riforma costituzionale e che i rappresentanti del Movimento 5 stelle urlavano al golpe perché erano state concesse solo 4 settimane per la discussione della legge elettorale. Si chiede quindi cosa si dovrebbe dire oggi, quando sembra che conti soltanto adempiere alle promesse elettorali.

  Igor Giancarlo IEZZI (Lega), con riferimento alla considerazione da ultimo espressa dal deputato Sisto, sottolinea come non sia affatto secondario adempiere alle promesse elettorali.

  Francesco Paolo SISTO (FI), pur riconoscendo l'importanza di rispettare le promesse elettorali, rileva come queste non debbano essere anteposte al rispetto della Costituzione e stigmatizza questo comportamento come incosciente, dichiarando che si tratta di un comportamento che va addirittura oltre l'arroganza – poiché l'arroganza presuppone almeno la consapevolezza – per ottenere risultati di comunicazione che parlano soltanto alla pancia degli italiani.
  Quanto all'articolo 81 della Costituzione, sull'equilibrio di bilancio, sottolinea come anche in questo caso, per la prima Pag. 23volta dal 1948, l'Italia si sia posta contro il trattato di Maastricht e contro i trattati internazionali e trova stupefacente che il Governo intenda aumentare il debito di un Paese che già ha il 132 per cento di rapporto debito – PIL e un rapporto deficit – PIL pericolosamente vicino al 3 per cento. Ricorda che anche il Presidente della Repubblica, Mattarella, ha accompagnato il disegno di legge di bilancio con una lettera che invitava il Governo a tutelare gli interessi fondamentali dell'Italia, a difendere il risparmio degli italiani, a rafforzare la fiducia delle famiglie, delle imprese e degli operatori economici e a porre l'Italia al riparo dall'instabilità finanziaria, nonché al confronto e al dialogo costruttivo con le istituzioni europee.
  Con riferimento poi ai commi da 493 a 507, che istituiscono un fondo per l'indennizzo dei risparmiatori, fa notare come tale disposizione porterà a una procedura di infrazione per aiuti di Stato, in quanto priva di clausola di salvaguardia e a tale proposito chiede l'audizione del Direttore generale del Ministero del tesoro, il quale ha già evidenziato tale aspetto.
  Con riferimento invece ai commi da 422 a 433, il quale prevedono di realizzare maggiori entrate attraverso un programma di dismissioni di immobili pubblici, fa presente che tali immobili erano già stati posti in vendita ma senza esito e che una loro eventuale svendita avrebbe una ricaduta negativa sul mercato immobiliare privato. Anche su questo tema chiede audizioni per avere chiarimenti.
  Quanto al comma 399 che prevede un blocco delle assunzioni, fa notare che da tale blocco delle assunzioni deriverà in ogni caso mancati introiti tributari e contributivi, problematica rispetto al quale chiede di ascoltare il Ministro dell'economia, il Ministro dell'interno e il Ministro della pubblica istruzione.
  Evidenzia quindi come il fondo per gli investimenti sia stato ridotto da 9 a 6 miliardi di euro e dunque la manovra di bilancio ha subìto una sorta di inversione di rotta, con effetti negativi anche sui progetti in corso, chiedendo pertanto di ascoltare il Dipartimento del tesoro e l'Ufficio parlamentare di bilancio. Allo stesso modo ritiene che il finanziamento fondo per le piccole e medie imprese sia solo una partita di giro, essendo finanziato con la riduzione del fondo di garanzia per le stesse PMI, e non innesca processi virtuosi.
  Rinnovando le richieste di audizione da lui avanzate si dichiara, in fine, molto preoccupato per il futuro del Paese.

  Gianluca VINCI, presidente, ricorda come in questa sede la Commissione sia chiamata ad esaminare il disegno di legge di bilancio, per le parti di competenza, limitatamente alle modificazioni introdotte dal Senato, e invita ad attenersi a tali temi.

  Stefano CECCANTI (PD), osserva come la Commissione sia comunque chiamata a pronunciarsi anche sui profili relativi alla legittimità costituzionale del provvedimento.

  Gennaro MIGLIORE (PD), associandosi all'osservazione del deputato Ceccanti e condividendo le preoccupazioni manifestate dal deputato Sisto, ritiene che la Commissione abbia il diritto e il dovere di esaminare i profili relativi alla legittimità costituzionale del disegno di legge. Richiama quindi l'attenzione della Commissione sulle dichiarazioni poc'anzi rilasciate alla stampa dal Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, in cui si assicura che le norme in materia di IRES a carico degli enti no profit saranno modificate. Tali dichiarazioni contraddicono quelle rilasciate poco prima dalla Sottosegretaria al Ministero dell'economia e delle finanze, Laura Castelli, e dimostrano come neppure il leader del partito di maggioranza relativa abbia avuto piena contezza del contenuto del provvedimento. Rimarca la netta contrarietà della propria parte politica a tale norma, che comporta una penalizzazione nei confronti degli enti che si fanno carico del sostegno alle fasce deboli della popolazione, sostegno che va assicurato a chiunque senza distinzione di nazionalità, conformemente Pag. 24a un principio costituzionale e, più in generale, umanistico.
  Ribadisce la richiesta di chiarimenti, avanzata in un suo precedente intervento, sulle procedure assunzionali e sull'ambito di applicazione del relativo blocco previsto dal provvedimento fino al 15 novembre 2015, chiedendo in particolare informazioni sui tempi e sulle modalità delle assunzioni previste presso il Ministero della giustizia e sul ricorso a tal fine, e in che misura, alla graduatoria degli idonei dell'ultimo concorso espletato o all'indizione di un nuovo concorso, considerato che si tratta di questioni che coinvolgono migliaia di persone.

  Giovanni DONZELLI (FdI), chiede al Governo chiarimenti sulla copertura dell'incremento del fondo destinato al personale non dirigente dell'amministrazione civile del Ministero dell'interno, individuata in risparmi derivanti dall'ottimizzazione e dalla razionalizzazione dei servizi di noleggio e assicurazione degli automezzi destinati alla forze di polizia, chiedendo in particolare che il Governo assicuri che tali risparmi non andranno a incidere né sulla qualità né sulla quantità dei mezzi a disposizione delle forze di polizia.
  Chiede, altresì, chiarimenti sulla norma che prevede 775 assunzioni nella carriera prefettizia: ribadendo la posizione della propria parte politica, che ritiene imprescindibile la figura del prefetto quale rappresentante dello Stato nel territorio, osserva tuttavia come la norma in esame sembri in contrasto con la posizione della Lega Nord, favorevole al superamento di tale figura.

  Il Sottosegretario Luigi GAETTI rileva come il rafforzamento dell'organico della carriera prefettizia si renda necessario in considerazione dei nuovi compiti di notevole rilievo attribuiti ai prefetti, che vanno dal contrasto alla criminalità organizzata alla gestione delle situazioni di tensione sociale.
  Per quanto concerne le modalità delle assunzioni nel comparto sicurezza, rileva come la questione sarà oggetto di valutazione e come comunque, ove possibile, si farà luogo all'utilizzazione delle graduatorie esistenti.

  Gennaro MIGLIORE (PD), ribadisce la richiesta, già formulata, di conoscere quali saranno le modalità di reclutamento relativamente alle assunzioni previste presso il Ministero della giustizia.

  Il Sottosegretario Luigi GAETTI dichiara di non essere in grado di rispondere al riguardo, in quanto si tratta di una questione di competenza del Ministero della giustizia.

  Gennaro MIGLIORE (PD), rileva come la competenza sia, a suo avviso, della Ministra per la pubblica amministrazione, di cui chiede l'audizione da parte della Commissione.

  Il Sottosegretario Luigi GAETTI contesta l'affermazione del deputato Sisto, secondo cui nella precedente legislatura nel corso dell'esame del disegno di legge di riforma costituzionale furono presentati milioni di emendamenti da parte del Movimento 5 Stelle, rilevando come ciò non risponda al vero e come l'opposizione del Movimento 5 Stelle al predetto disegno di legge sia stata nel merito.
  Quanto all'osservazione del deputato Sisto, secondo cui il fondo per le piccole e medie imprese è sostanzialmente il frutto di una partita di giro, ricorda come a tali meccanismi contabili si sia fatto ricorso anche in passato, e cita l'esempio del Ministro Martina, che, in relazione a un prelievo richiesto dall'Unione europea, «fece la cresta» per altri 70 milioni di euro, con un'operazione successivamente annullata in sede di giustizia amministrativa.

  Gennaro MIGLIORE (PD), chiede al sottosegretario Gaetti di chiarire il senso delle sue affermazioni, che giudica gravemente offensive nei confronti del deputato Martina.

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  Il Sottosegretario Luigi GAETTI, riconoscendo di essersi espresso in modo inappropriato, precisa che intendeva riferirsi al «super prelievo» di 30 milioni di euro disposto dall'Unione europea, che fu portato a 100 milioni di euro dall'allora Ministro delle politiche agricole Martina, con un differenziale di 70 milioni di euro che venne successivamente dichiarato illegittimo dal TAR e quindi eliminato.

  Gianluca VINCI, presidente, per quanto concerne la questione, posta dal deputato Donzelli, della copertura dell'incremento del fondo destinato al personale non dirigente dell'amministrazione civile del Ministero dell'interno, rileva come si faccia riferimento all'ottimizzazione e alla razionalizzazione dei servizi di assicurazione e noleggio dei mezzi, e come dunque si potranno ottenere risparmi, facendo ricorso a soluzioni economicamente più vantaggiose, senza penalizzare l'attività delle forze dell'ordine.

  Giovanni DONZELLI (FdI), osserva come tali chiarimenti dovrebbero essere resi dal rappresentante del Governo.

  Gianluca VINCI, presidente, precisa di aver fondato la propria osservazione sul testo della norma, che, a suo avviso, è sufficientemente chiaro.

  Il Sottosegretario Luigi GAETTI assicura la massima attenzione, da parte del Governo, al comparto sicurezza, come peraltro testimoniato dalle assunzioni previste per tale comparto. Assicura, altresì, con riferimento alla questione posta dal deputato Donzelli, che non si verrà a determinare alcuna diminuzione della quantità e della qualità dei mezzi a disposizione delle forze di polizia.

  Stefano CECCANTI (PD), osserva come i rappresentanti dell'Ufficio parlamentare di bilancio, la cui audizione è in corso presso la V Commissione, abbiano rilevato come il provvedimento in esame rechi un taglio di 1 miliardo di investimenti pubblici.

  Francesco Paolo SISTO (FI), ribadisce le richieste di audizione formulate nel corso del suo precedente intervento.

  Gianluca VINCI, presidente, osserva come, considerato il tempo a disposizione, non sia possibile accedere alle richieste di audizione avanzate.

  Giuseppina OCCHIONERO (LeU), stigmatizza il taglio dei fondi per le emittenti televisive e radiofoniche delle piccole regioni, tra le quali richiama in particolare il Molise, osservando come esso penalizzi le rispettive popolazioni e la loro possibilità di accedere all'informazione.

  Anna BILOTTI (M5S), relatrice, formula una proposta di relazione favorevole sulle parti di competenza del disegno di legge C. 1334-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, recante bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 e relativa Nota di variazioni (C. 1334/II Governo) (vedi allegato 1).

  Gianluca VINCI, presidente, avverte che il gruppo del PD ha formulato una proposta di relazione alternativa a quella formulata dalla relatrice (vedi allegato 2): informa che tale proposta alternativa sarebbe posta in votazione solo qualora fosse respinta la proposta di parere della relatrice.

  Stefano CECCANTI (PD), rileva come l'espressione «significative modifiche» contenuta nella proposta di relazione formulata dalla relatrice sia inappropriata, in quanto si è trattato di una vera e propria riscrittura. Rileva, inoltre, come nella predetta proposta di relazione non vi sia alcun cenno ai profili relativi alla legittimità costituzionale emersi nel corso della discussione.

  Gianluca VINCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di relazione della relatrice, avvertendo che, se questa risulterà approvata, sarà preclusa la proposta alternativa Pag. 26presentata dal guppo del PD, che non verrebbe, quindi, posta in votazione.

  La Commissione approva la proposta di relazione formulata dalla relatrice.
  Delibera altresì di nominare la deputata Bilotti quale relatrice presso la Commissione Bilancio.

  Gianluca VINCI, presidente, avverte che la proposta di relazione alternativa presentata dal gruppo PD risulta preclusa, e sarà trasmessa alla Commissione Bilancio come relazione di minoranza del gruppo PD.

  La seduta termina alle 17.

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