CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 novembre 2018
101.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 28 novembre 2018. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 14.10.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Andrea GIACCONE, presidente, comunica che è entrata a far parte della Commissione la deputata Giulia Zanotelli, alla quale rivolge, a nome della Commissione, un cordiale augurio di buon lavoro. Comunica inoltre che ha cessato di far parte della Commissione la deputata Aurelia Bubisutti.

Modifiche al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479, concernenti l'ordinamento e la struttura organizzativa dell'Istituto nazionale della previdenza sociale e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
C. 479 Carla Cantone e C. 1158 Murelli.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione avvia l'esame in sede referente delle abbinate proposte di legge n. 479, a prima firma Carla Cantone, e n. 1158, a prima firma Murelli, recanti modifiche al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479, concernenti l'ordinamento e la struttura organizzativa dell'Istituto nazionale della previdenza sociale e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
  Invita quindi la relatrice, deputata Murelli, a illustrare il contenuto delle proposte di legge.

  Elena MURELLI (Lega), relatrice, dopo aver sottolineato che le due proposte di legge, sostanzialmente identiche, riprendono integralmente il contenuto del testo unificato approvato dalla Commissione nella scorsa legislatura, ricorda, preliminarmente, che la disciplina degli enti previdenziali pubblici negli ultimi anni è stata caratterizzata da un progressivo accorpamento degli enti pubblici non interessati dal processo di privatizzazione delle casse professionali previsto dal decreto legislativo n. 509 del 1994 e dal decreto legislativo n. 103 del 1996.
  A seguito di tale processo, erano rimasti enti previdenziali pubblici l'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), l'Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica (INPDAP), l'Istituto postelegrafonici (IPOST), l'Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS), l'Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA) e l'Ente nazionale di assistenza magistrale (ENAM), con caratteristiche anche assistenziali.
  Una serie di interventi, adottati nell'ambito delle manovre finanziarie approvate tra il 2010 e il 2011, ha poi accorpato i vari enti tra loro, fino a che, in base alle disposizioni recate dall'articolo 21 del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, sono rimasti enti previdenziali pubblici solamente l'INPS e l'INAIL. In particolare, tale ultima disposizione ha disposto la soppressione di INPDAP ed ENPALS a decorrere dal 1o gennaio 2012 e il conseguente trasferimento delle loro funzioni all'INPS. In particolare, il comma 5 ha disposto la nuova collocazione dei sette componenti del Collegio dei sindaci dell'INPDAP, di cui due vanno a integrare il Collegio dei sindaci dell'INPS e cinque sono trasformati in posizioni dirigenziali di livello generale per esigenze di consulenza, studio e ricerca della Ragioneria generale dello Stato.
  Per quanto riguarda la governance degli enti, la disciplina di riferimento è costituita dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 479 del 1994, così come modificata dal decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del Pag. 1072010, e si caratterizza per l'adozione di un modello duale, incentrato sulla separazione tra le funzioni di indirizzo politico-strategico, svolte dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV), e quelle di amministrazione e di gestione, che dopo la riforma sono accentrate nel presidente, essendo venuta meno la presenza del consiglio di amministrazione.
  In particolare, ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 479 del 1994, come modificato dall'articolo 7 del citato decreto-legge n. 78 del 2010, il presidente riveste il ruolo di legale rappresentante dell'istituto, può assistere alle sedute del consiglio di indirizzo e vigilanza ed esercita le funzioni in precedenza svolte dal consiglio di amministrazione. Tra le funzioni attribuite al presidente, rientrano: la predisposizione dei piani pluriennali, dei criteri generali dei piani di investimento e di disinvestimento, del bilancio preventivo e del conto consuntivo, nonché delle variazioni di bilancio, nell'osservanza degli indirizzi generali fissati dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV); l'approvazione e l'attribuzione al direttore generale delle risorse annuali di spesa da destinare ai singoli centri di responsabilità e agli specifici progetti per la gestione operativa delle attività, nei limiti di bilancio e della pianificazione definita; la trasmissione, con cadenza trimestrale, al consiglio di indirizzo e vigilanza di una relazione predisposta dal direttore generale, nonché di qualsiasi altra relazione che sia richiesta dal consiglio; la cura dei rapporti con gli organi istituzionali nazionali e internazionali.
  I presidenti sono nominati in conformità alla legge 24 gennaio 1978, n. 14, con deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, avendo acquisito il parere delle Commissioni parlamentari competenti. Sulla base di quanto previsto dall'articolo 7 del decreto-legge n. 78 del 2010, contestualmente alla richiesta del parere parlamentare, sulla proposta di nomina è acquisita l'intesa del Consiglio di indirizzo e vigilanza, che deve intervenire nel termine di trenta giorni. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa entro tale termine, il Consiglio dei ministri può comunque procedere alla nomina con provvedimento motivato.
  Per altro verso, il Consiglio di indirizzo e vigilanza, nell'esercizio delle sue funzioni, predispone le linee di indirizzo generali e gli obiettivi strategici, approva i bilanci, i piani pluriennali, i piani di investimento e disinvestimento ed esercita funzioni di vigilanza. Il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'INPS è composto da ventidue membri, designati dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi, mentre quello dell'INAIL è composto da diciassette membri, nominati con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, di cui sedici designati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori autonomi e dipendenti e dei datori di lavoro, e uno in rappresentanza dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (ANMIL).
  Il direttore generale, nominato su proposta del consiglio di amministrazione (ora del presidente), partecipa con voto consultivo alle sedute del Consiglio di indirizzo e vigilanza, ha la responsabilità dell'attività diretta al conseguimento dei risultati e degli obiettivi e sovraintende al personale e all'organizzazione dei servizi.
  Il collegio dei sindaci esercita le funzioni di cui all'articolo 2403 del codice civile. Gli organi degli enti previdenziali, a eccezione del direttore generale, durano in carica quattro anni e possono essere confermati una sola volta.
  Venendo, quindi, al contenuto delle due proposte di legge, rileva che esse sono volte a rivedere la disciplina della governance degli enti pubblici previdenziali, attraverso la sostituzione, all'articolo 1 di ambedue le proposte, dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 479 del 1994, prevedendo, in primo luogo, la reintroduzione, tra gli organi degli istituti di previdenza, del consiglio di amministrazione e il conseguente ridimensionamento dei poteri del presidente.Pag. 108
  Infatti, ai sensi del nuovo articolo 1 del decreto legislativo n. 479 del 1994, sono organi degli Istituti il presidente, il consiglio di amministrazione, il consiglio di strategia e vigilanza, il direttore generale e il collegio dei sindaci. Le proposte prevedono la leale collaborazione tra gli organi e la garanzia della rappresentanza di ambedue i sessi in misura non inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico, in ciascuno degli organi collegiali.
  Con riferimento al consiglio di amministrazione, osserva che, come previsto da ambedue le proposte, esso è composto dal presidente e da quattro consiglieri, nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Sulla proposta è acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, secondo le procedure di cui alla legge 24 gennaio 1978, n. 14. La nomina è subordinata al parere favorevole espresso dalle predette Commissioni a maggioranza assoluta dei loro componenti. Contestualmente, si provvede ad acquisire l'intesa del consiglio di strategia e vigilanza, che deve intervenire nel termine di trenta giorni. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa entro tale termine, il Consiglio dei ministri può comunque procedere alla nomina con provvedimento motivato. Segnala che le norme richiedono che i componenti del consiglio di amministrazione siano scelti tra persone di comprovate competenza, professionalità ed esperienza nell'esercizio di funzioni attinenti al settore operativo dell'istituto e in possesso di requisiti di indiscussa moralità e indipendenza, provenienti dalla pubblica amministrazione ovvero estranee ad essa. Essi durano in carica quattro anni, possono essere confermati una sola volta e cessano dalle funzioni allo scadere del quadriennio, anche qualora siano stati nominati nel corso di esso in sostituzione di altri componenti dimissionari, decaduti dalla carica o deceduti. Le proposte prevedono, inoltre, la procedura da adottare per la sostituzione dei consiglieri cessati e dispongono norme stringenti in materia di incompatibilità. Infatti, per tutta la durata dell'incarico i componenti del consiglio di amministrazione, a pena di decadenza, non possono esercitare, direttamente o indirettamente, alcuna attività professionale o di consulenza, né possono essere amministratori o dipendenti di soggetti pubblici o privati né ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura, nonché incarichi elettivi o di rappresentanza nei partiti politici ovvero nelle organizzazioni sindacali o incarichi all'interno dell'Istituto. I dipendenti pubblici sono collocati fuori ruolo o in aspettativa per l'intera durata del mandato, anche in deroga ai rispettivi ordinamenti.
  I poteri del presidente sono disciplinati dal comma 5 del nuovo articolo 1 del decreto legislativo n. 479 del 1994. Esso, in particolare, è il rappresentante legale dell'Istituto, presiede il consiglio di amministrazione, di cui convoca le riunioni definendone l'ordine del giorno, e può assistere alle sedute del consiglio di strategia e vigilanza. Il presidente adotta, in caso di comprovata necessità e urgenza, al fine di evitare pregiudizi all'Istituto, gli atti di competenza del consiglio di amministrazione, con l'obbligo di presentarli per la ratifica nella prima riunione utile e, comunque, entro dieci giorni dall'adozione, a pena di decadenza dell'atto.
  Il consiglio di amministrazione, nel rispetto degli indirizzi strategici fissati dal consiglio di strategia e vigilanza, delibera ogni triennio il piano industriale; approva, d'intesa con il consiglio di strategia e vigilanza, il piano della performance e la relazione annuale sulla performance; predispone i criteri generali dei piani di investimento e di disinvestimento, il bilancio preventivo e il conto consuntivo; nell'ambito della programmazione, approva i piani annuali di attività definendo le relative priorità, delibera i piani d'impiego dei fondi disponibili e adotta gli atti individuati nel regolamento interno di organizzazione e funzionamento; delibera il regolamento organico del personale, sentite le associazioni sindacali maggiormente rappresentative del Pag. 109personale, nonché l'ordinamento dei servizi, la dotazione organica, i regolamenti concernenti l'amministrazione e la contabilità e i regolamenti di cui all'articolo 10 del decreto-legge 30 dicembre 1987, n. 536, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 febbraio 1988, n. 48; sentito il consiglio di strategia e vigilanza, individua il responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza e, qualora i due incarichi non coincidano, il responsabile per la trasparenza; propone la nomina del direttore generale e nomina, su sua proposta, i dirigenti generali; trasmette al consiglio di strategia e vigilanza una relazione trimestrale sull'attività svolta, con particolare riferimento al processo produttivo e ai profili finanziari, nonché qualsiasi altra relazione richiesta dal medesimo consiglio di strategia e vigilanza; esercita ogni altra funzione di indirizzo amministrativo non attribuita alla competenza degli altri organi dell'Istituto.
  Passa, quindi, al consiglio di strategia e vigilanza dell'INPS, che è composto da quindici membri, dei quali uno in rappresentanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e i restanti quattordici per metà in rappresentanza delle associazioni sindacali dei lavoratori dipendenti maggiormente rappresentative sul piano nazionale e per metà in rappresentanza delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi maggiormente rappresentative sul piano nazionale, secondo criteri che tengano conto delle esigenze di rappresentatività e delle funzioni dell'istituto. Il consiglio di strategia e vigilanza dell'INAIL, invece, è composto da sedici membri, in quanto alla medesima composizione prevista per il consiglio dell'INPS si aggiunge un membro in rappresentanza dell'Associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro (ANMIL). Il presidente del consiglio di strategia e vigilanza è eletto dal consiglio stesso tra i rappresentanti dei lavoratori dipendenti. I componenti del consiglio di strategia e vigilanza, che durano in carica quattro anni e possono essere confermati una sola volta, devono avere specifiche competenze ed esperienze maturate in posizioni di responsabilità pubbliche o private. Essi sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sulla base delle designazioni delle associazioni e delle organizzazioni i cui rappresentanti fanno parte del consiglio. Per quanto riguarda i poteri, segnala che il consiglio di strategia e vigilanza definisce i programmi generali e le linee di indirizzo dell'Istituto; determina gli obiettivi strategici pluriennali; approva il bilancio preventivo, il conto consuntivo, nonché i piani pluriennali e i criteri generali dei piani di investimento e di disinvestimento deliberati dal consiglio di amministrazione; esprime la propria intesa sulla nomina dei componenti del consiglio di amministrazione; definisce, in sede di autoregolamentazione, la propria organizzazione interna, nonché le modalità e le strutture con cui esercitare le proprie funzioni; esercita funzioni di vigilanza, avvalendosi anche dell'Organismo indipendente di valutazione della performance; predispone e adotta il bilancio sociale; presenta alle Camere una relazione annuale di valutazione sulla coerenza degli indirizzi gestionali rispetto agli indirizzi strategici.
  Osserva che il direttore generale, nominato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, su proposta del consiglio di amministrazione, è scelto tra i dirigenti generali dell'Istituto ovvero tra soggetti esperti delle discipline attinenti ai compiti dell'Istituto medesimo in possesso di elevate capacità manageriali. La durata dell'incarico è stabilita nel provvedimento di nomina e non può, in ogni caso, eccedere la residua durata in carica del consiglio di amministrazione che ha formulato la proposta di nomina. Egli ha la responsabilità dell'attività di gestione dell'Istituto, diretta al conseguimento dei risultati e degli obiettivi; sovrintende al personale e all'organizzazione dei servizi dell'Istituto; riferisce almeno trimestralmente al consiglio di amministrazione sull'andamento della gestione e sull'attuazione degli indirizzi formulati e delle determinazioni adottate dal medesimo consiglio; assegna alla dirigenza le risorse umane, finanziarie e strumentali per il Pag. 110perseguimento degli interventi programmati; formula proposte in materia di ristrutturazione operativa dell'Istituto e di consistenza degli organici ed esercita ogni altro potere attribuitogli dal consiglio di amministrazione; propone al consiglio di amministrazione la nomina dei dirigenti generali; partecipa, senza diritto di voto, alle riunioni del consiglio di amministrazione; può assistere alle riunioni del consiglio di strategia e vigilanza; esercita il potere di sospendere l'esecuzione delle decisioni dei comitati amministratori delle gestioni, dei fondi e delle casse. Segnala che le proposte prevedono la possibilità per il consiglio di amministrazione di revocare l'incarico del direttore generale, per responsabilità a lui attribuibili in caso di mancata o parziale attuazione degli indirizzi o delle decisioni del consiglio di amministrazione.
  Infine, il collegio dei sindaci è composto da sette membri effettivi, uno dei quali con incarico di presidente, e da altrettanti supplenti. I membri effettivi sono collocati fuori ruolo dalle amministrazioni di appartenenza e durano in carica quattro anni. Possono essere confermati una sola volta e cessano dalle funzioni allo scadere del quadriennio anche qualora siano stati nominati nel corso di esso in sostituzione di altri componenti dimissionari, decaduti dalla carica o deceduti.
  Le proposte di legge dispongono, inoltre, l'istituzione, presso ciascun Istituto, dell'organismo indipendente di valutazione della performance, costituito in forma collegiale con tre componenti, nonché di un comitato scientifico, presieduto dal Presidente dell'istituto e composto di massimo sei esperti in possesso di elevata qualificazione tecnico-scientifica e riconosciuta esperienza nelle materie di competenza dell'Istituto. Il comitato scientifico, i cui componenti durano in carica quattro anni e possono essere confermati per una sola volta, esercita funzioni consultive in materia di pianificazione strategica e di supervisione delle attività di ricerca svolte dall'istituto. La partecipazione al comitato scientifico ha natura onorifica e non dà titolo alla corresponsione di alcun compenso, indennità, gettone di presenza o altro emolumento comunque denominato, fatto salvo il rimborso delle spese documentate.
  È previsto anche che continuino ad operare, presso l'INPS, i comitati regionali e provinciali, di cui agli articoli da 33 a 37 del decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1970, n. 639, e i comitati amministratori delle gestioni, fondi e casse di cui al Capo II della legge 9 marzo 1989, n. 88, nonché, presso l'INAIL, i comitati consultivi provinciali di cui alla legge 3 dicembre 1962, n. 1712, e i loro coordinamenti regionali.
  Le indennità di carica spettanti agli organi degli Istituti sono determinate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione.
  Rileva che, con riferimento alle indennità di carica, la proposta di legge C. 1158, a differenza della proposta C. 479, ne prevede l'incremento di 700.000 euro per il 2018 e di un milione di euro annui a decorrere dal 2019 (naturalmente, la decorrenza degli oneri andrà aggiornata in considerazione del prossimo scadere dell'esercizio finanziario in corso).
  Infine, oltre alle abrogazioni delle disposizioni incompatibili con la nuova disciplina, le proposte modificano la composizione del comitato che amministra la gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali.
  Le disposizioni finali, recate dall'articolo 2 della proposta C. 1158 e dai commi 3 e 4 dell'articolo 1 della proposta C. 479, prevedono, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del provvedimento, sia il rinnovo degli organi dei due Istituti secondo la nuova disciplina, sia l'emanazione dei regolamenti di organizzazione e di funzionamento mediante decreti del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione.

  Antonio VISCOMI (PD), in considerazione della sostanziale identità delle due Pag. 111proposte di legge in esame, auspica che la Commissione giunga alla formulazione di un testo unificato. Ritiene, a tal fine, opportuno che il lavoro in sede referente sia supportato dalle informazioni e dagli approfondimenti che potrebbero essere acquisiti mediante uno specifico ciclo di audizioni. Ritiene, altresì, che, all'esito dell'esame in sede referente, ove ne ricorrano i presupposti, il testo della Commissione potrebbe essere più celermente approvato dalla Commissione medesima in sede legislativa.

  Carlo FATUZZO (FI) ritiene che la prospettata composizione del Consiglio di strategia e vigilanza, che riflette l'attuale composizione del Consiglio di indirizzo e vigilanza, non risponda al peso che nella vita degli Istituti previdenziali hanno i pensionati. Pertanto, a suo parere, sarebbe opportuno prevedere l'integrazione di tali organi collegiali con rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei pensionati. Rinvia, quindi, al seguito dell'esame delle proposte di legge ulteriori considerazioni su altri punti critici delle proposte, tra cui segnala i rapporti intercorrenti tra l'INPS e le ASL e la debolezza degli obblighi informativi degli Istituti nei confronti dei loro assicurati.

  Elena MURELLI (Lega), relatrice, concordando con il deputato Viscomi, auspica un celere esame delle proposte di legge, auspicando che, anche attraverso lo svolgimento di un ciclo di audizioni, si possa giungere rapidamente all'adozione di un testo unificato.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU) concorda con i colleghi sulla necessità di procedere celermente all'adozione delle modifiche in esame all'attuale struttura della governance degli enti previdenziali. È sotto gli occhi di tutti, a suo parere, l'impossibilità di esercitare al meglio i diversi e gravosi compiti che l'ordinamento assegna all'INPS e all'INAIL, dal momento che tutti i poteri sono concentrati nel presidente. Con riferimento alla proposta del collega Fatuzzo, rileva che i pensionati sono già rappresentati nel Consiglio di indirizzo e vigilanza attraverso le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Ovviamente, quando si procederà alla verifica della rappresentatività delle organizzazioni sindacali, i pensionati potranno esprimere rappresentanti autonomi, qualora sia provato il maggior peso delle loro organizzazioni di categoria. Infine, trova preferibile che l'ammontare delle indennità di carica sia determinato dagli organi interni degli Istituti, senza che la materia sia irrigidita da un'indicazione legislativa. Alla luce di tali considerazioni, si unisce ai colleghi nell'auspicare l'elaborazione di un testo unificato, da approvare successivamente, se possibile, in sede legislativa.

  Andrea GIACCONE, presidente, dopo aver fatto presente che le modalità di organizzazione del ciclo di audizioni e, più in generale, del prosieguo dell'esame saranno discusse nell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocato al termine della seduta odierna, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 28 novembre 2018. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE.

  La seduta comincia alle 14.30.

7-00075 Gribaudo: Iniziative per la salvaguardia dell'occupazione nel settore della produzione dei mezzi di trasporto e dei loro componenti, con particolare riguardo alla situazione del gruppo FCA.
7-00108 Segneri: Iniziative per la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali nel settore dell'industria automobilistica, con particolare riferimento alla situazione del gruppo FCA.
(Discussione congiunta e rinvio).

  Andrea GIACCONE, presidente, avverte che la Commissione avvia oggi la discussione Pag. 112delle risoluzioni 7-00075 Gribaudo e 7-00108 Segneri. Fa presente che, vertendo sul medesimo argomento, le risoluzioni saranno discusse congiuntamente.
  Chiede, pertanto, alle firmatarie degli atti di indirizzo se desiderino illustrarle.

  Chiara GRIBAUDO (PD), rinviando al testo della sua risoluzione, rileva che essa riguarda un settore strategico nell'economia del Paese, che impiega un elevato numero di lavoratori. Il suo atto di indirizzo è motivato dalla necessità di acquisire dati più puntuali, rispetto a quelli apparsi negli ultimi tempi sulla stampa, sui contenuti delle proposte per il prossimo rinnovo del contratto collettivo, alla luce soprattutto dell'imminente presentazione del nuovo piano industriale da parte del gruppo FCA, che dovrebbe coprire il periodo fino al 2022. Da tale piano industriale, tra l'altro, si dovrebbero evincere le decisioni che l'azienda intende assumere sugli stabilimenti di Mirafiori, Pomigliano e Melfi, i cui dipendenti esauriranno a fine 2019 la cassa integrazione. Propone, pertanto, che la Commissione inviti in audizione i rappresentanti del gruppo.

  Enrica SEGNERI (M5S), dichiarandosi d'accordo con la proposta di invitare in audizione i rappresentanti del gruppo FCA, formulata dalla collega Gribaudo, sottolinea la necessità di verificare quale sia il ruolo assegnato dal nuovo piano industriale agli stabilimenti italiani del gruppo.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU), concordando con l'opportunità di convocare in audizione i rappresentanti del gruppo FCA, sottolinea la stretta connessione esistente tra le problematiche occupazionali e le politiche industriali adottate dall'azienda. A suo giudizio, i limiti del precedente piano industriale, ovvero la scelta di concentrare in Italia la produzione di autovetture dal maggior valore aggiunto e di non effettuare investimenti per lo sviluppo di motori ibridi ed elettrici, hanno avuto conseguenze negative sul fronte occupazionale e il recupero del ritardo risulta ora difficile e lento.

  Paolo ZANGRILLO (FI) condivide l'opportunità di audire i rappresentanti del gruppo FCA, che costituisce il primo gruppo industriale privato italiano, le cui scelte strategiche hanno un'immediata ricaduta sull'economia nazionale. Invita, tuttavia, i colleghi della maggioranza a riflettere sulla necessità di mantenere un atteggiamento coerente nei confronti delle imprese, evitando l'adozione di provvedimenti che ne minano la fiducia, quali le misure del cosiddetto «decreto Dignità» e la riduzione delle risorse per il finanziamento del piano «Industria 4.0».

  Stefano LEPRI (PD) giudica ingeneroso il giudizio espresso dal collega Epifani sulle scelte adottate dalla dirigenza del gruppo FCA con il precedente piano industriale e invita i colleghi a tenere presenti le condizioni in cui versava la FIAT nel momento in cui ne ha preso le redini Sergio Marchionne. Alcune delle sue scelte, infatti, sono state imposte dalla necessità di ripartire dalla situazione data, rilanciando il marchio, ma, contestualmente, rinunciando a competere da subito nelle sfide innovative dei nuovi motori.

  Elena MURELLI (Lega), rilevando che il gruppo della Lega ha sottoscritto convintamente la risoluzione della collega Segneri, giudica opportuno sentire in audizione i rappresentanti del gruppo FCA, ma ritiene che gli approfondimenti della Commissione non dovrebbero limitarsi strettamente agli aspetti occupazionali, potendo, invece, estendersi anche alle scelte di politica industriale che l'azienda si appresta a compiere. Ciò, proprio in considerazione delle inevitabili ricadute che tali scelte avranno sui livelli occupazionali.

  Andrea GIACCONE, presidente, dopo aver rilevato come alcuni dei temi sollevati dai colleghi, in particolare con riferimento alla proposta di svolgere un ciclo di audizioni nell'ambito della discussione congiunta delle risoluzioni in titolo, potranno Pag. 113essere affrontanti nel corso della riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocato al termine della seduta odierna, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia la discussione congiunta degli atti di indirizzo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 28 novembre 2018. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 14.50.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Andrea GIACCONE (Lega), presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00966 Epifani: Applicazione dell'articolo 1, comma 154, della legge n. 205 del 2017, in materia di accesso anticipato al pensionamento per i dipendenti di imprese del settore editoriale e stampatrici di periodici che hanno cessato l'attività.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU) illustra l'interrogazione in titolo, riguardante alcuni lavoratori poligrafici che non sono riusciti ad accedere al pensionamento anticipato, sulla base di un'interpretazione fornita dall'INPS dell'articolo 1, comma 154, della legge n. 205 del 2017, che non appare coerente con le intenzioni del legislatore.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU), replicando, rileva la necessità di adottare decisioni di buon senso, che permettano il superamento di una situazione incongrua, riconducibile unicamente, a suo giudizio, agli effetti distorsivi determinati dall'applicazione del criterio dell'adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento al variare della speranza di vita.

5-00968 Murelli: Rispetto della normativa in materia di lavoro e degli accordi raggiunti con i rappresentanti dei lavoratori presso gli stabilimenti dell'azienda Amazon.

  Elena MURELLI (Lega) illustra l'interrogazione in titolo, riguardante l'imposizione ai dipendenti dello stabilimento Amazon di Castel San Giovanni di un numero di turni notturni superiore a quello concordato in sede di accordi sindacali.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Elena MURELLI (Lega), replicando, ringrazia il sottosegretario della risposta e si impegna a interpellare il nuovamente Governo qualora dovessero giungere ulteriori segnalazioni da parte dei lavoratori di comportamenti antisindacali dell'azienda.

5-00969 Serracchiani: Affidamento tramite gara della gestione del patrimonio immobiliare dell'INPS, anche con riguardo alla sorte del personale attualmente destinato a tale compito.

  Antonio VISCOMI (PD), in qualità di firmatario dell'interrogazione, ne illustra il contenuto, riguardante le modalità con le quali l'INPS intende esternalizzare la gestione di una parte del suo patrimonio immobiliare, assumendo in tal modo una Pag. 114decisione che potrà avere ricadute sul personale dipendente attualmente destinato a tali compiti.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Antonio VISCOMI (PD), ringraziando il sottosegretario, rileva che la sua risposta, tuttavia, non ha chiarito alcune delle sue perplessità, che riguardano, in particolare, le ragioni del mancato utilizzo della struttura interna già preposta al compito di gestire il patrimonio immobiliare dell'Istituto. A suo avviso, il grande valore di tale patrimonio richiederebbe una maggiore trasparenza sugli strumenti utilizzati nella sua gestione.

5-01004 Invidia: Applicazione della legge n. 147 del 1997, in materia di trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera.

  Niccolò INVIDIA (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, riguardante l'utilizzo delle somme conferite all'INPS dalla Svizzera per il pagamento del trattamento speciale di disoccupazione dei lavoratori transfrontalieri.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Niccolò INVIDIA (M5S) ringrazia il sottosegretario per la risposta dettagliata, che, tuttavia, rende chiara la necessità di chiedere all'INPS ulteriori chiarimenti su un tema la cui importanza è molto sentita nei territori al confine con la Svizzera.

5-01005 Zangrillo: Misure attuative in materia di reddito di cittadinanza, con particolare riguardo all'annuncio della stampa di apposite tessere per la fruizione del beneficio.

  Paolo ZANGRILLO (FI) illustra l'interrogazione in titolo, riguardante lo stato di attuazione delle misure relative al reddito di cittadinanza, alla luce delle dichiarazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da cui risulta che egli avrebbe già dato mandato di stampare i primi sei milioni di tessere elettroniche.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Paolo ZANGRILLO (FI) osserva che, come già successo in passato, il rappresentante del Governo non ha fornito risposta alla sua domanda e, pertanto, ritiene necessario acquisire ulteriori chiarimenti, anche alla luce del fatto che né l'INPS, né Poste Italiane, né gli istituti di credito hanno ricevuto le direttive di applicazione di una normativa che, peraltro, non risulta essere stata neppure proposta nel dettaglio. Pertanto, le dichiarazioni del Ministro Di Maio non corrispondono alla realtà dei fatti.

5-01006 Rizzetto: Iniziative per la tutela dei lavoratori nell'ambito delle procedure di appalto e di concessione.

  Walter RIZZETTO (FdI) illustra l'interrogazione in titolo, la quale muove dalla considerazione che l'applicazione del criterio del massimo ribasso nell'aggiudicazione degli appalti pubblici comporta per i lavoratori paghe orarie eccessivamente basse.

  Il sottosegretario Claudio DURIGON risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).

  Walter RIZZETTO (FdI), replicando, ritiene che i controlli preventivi svolti dall'Ispettorato nazionale del lavoro sulla base del nuovo codice dei contratti pubblici non siano sufficienti a debellare il fenomeno delle paghe irrisorie corrisposte ai lavoratori. Si tratta di gravissime forme di sfruttamento, rese ancora più pesanti dalla mancata applicazione delle Pag. 115clausole sociali in caso di successioni di appalti, per la cui previsione obbligatoria nei contratti la Commissione si era battuta con successo nella scorsa legislatura. È pertanto necessario, a suo giudizio, che intervenga nuovamente una decisione politica, affinché il criterio del massimo ribasso, che oltretutto distorce la concorrenza, sia sostituito nell'aggiudicazione degli appalti da quello della qualità del lavoro o del servizio che si intende fornire.

  Andrea GIACCONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.40.

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