CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 novembre 2018
101.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 28 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE.

  La seduta comincia alle 9.05.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale e di istruzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 15 aprile 2014.
C. 1389 Petrocelli, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

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  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Cristian ROMANIELLO (M5S), relatore, ricorda preliminarmente che il Montenegro, Paese di circa settecentomila abitanti, stretto fra i Balcani occidentali e il Mediterraneo, è divenuto indipendente nel 2006, e, da allora, forte di un progressivo miglioramento delle condizioni di vita dei suoi abitanti e delle prospettive di ulteriore sviluppo economico che potrebbero derivarne, si è avviato con decisione sulla via della integrazione europea.
  Rileva che il percorso di avvicinamento all'Unione europea, dopo l'adozione di fatto dell'euro come propria moneta, ha ufficialmente preso inizio nel 2008 con la presentazione della domanda di adesione, cui ha fatto seguito l'avvio dei relativi negoziati nel 2012. Ad oggi, su un totale di 35 capitoli negoziali, ne risultano aperti 31, tre dei quali già provvisoriamente conclusi.
  Sottolinea che il Montenegro considera il nostro Paese un punto di riferimento essenziale per il suo percorso di avvicinamento all'Unione europea, anche in ragione dei forti legami culturali esistenti tra i due Paesi. La cooperazione nel settore culturale e dell'istruzione ricopre, quindi, un ruolo fondamentale nel rafforzamento dei rapporti bilaterali.
  Evidenzia che lo scopo principale dell'Accordo in esame è in effetti propriamente quello di consolidare e di armonizzare i legami culturali esistenti e la comprensione reciproca, fornendo al contempo una risposta efficace alla forte richiesta di cultura e lingua italiana in Montenegro.
  Rileva, in particolare, che l'Accordo, che si compone di un preambolo e di 18 articoli, oltre a promuovere e favorire iniziative e collaborazioni in ambito artistico-culturale, attraverso l'organizzazione di eventi, nonché le cooperazioni a livello universitario e scolastico, consentendo l'offerta di borse di studio, faciliterà la cooperazione anche nella conservazione, tutela, restauro e valorizzazione del patrimonio artistico e demo-etno-antropologico, con particolare attenzione alla tutela del patrimonio archeologico, contrastando altresì i trasferimenti illeciti di beni culturali.
  Sottolinea che l'intesa, che prevede anche una stretta collaborazione nei campi dell'archivistica e biblioteconomia, dell'informazione, dell'editoria, delle attività sportive nonché degli scambi giovanili, rappresenterà altresì un valido strumento anche per la protezione dei diritti d'autore e dei diritti connessi, in ottemperanza alle norme internazionali e nazionali.
  Osserva che, come indicato nella relazione introduttiva, il testo in esame ripropone, sia pure parzialmente e limitatamente al solo Accordo con il Montenegro, il disegno di legge di ratifica di numerosi accordi internazionali bilaterali proposto dal Governo nel corso della XVII legislatura che, presentato il 4 maggio 2017, fu esaminato dalla Commissione affari esteri, emigrazione del Senato in data 28 giugno 2017, senza peraltro poter completare il proprio iter di esame parlamentare per la chiusura della legislatura.
  Evidenzia che la proposta di legge, approvata dall'altro ramo del Parlamento il 20 novembre scorso, consta di quattro articoli che dispongono, rispettivamente, in merito all'autorizzazione alla ratifica, all'ordine di esecuzione, agli impegni finanziari e all'entrata in vigore.
  Rileva che gli oneri economici derivanti dall'attuazione del provvedimento sono valutati complessivamente in 160.000 euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, e in 163.760 euro a decorrere dall'anno 2020.
  Sottolinea che l'articolo 4 contiene una clausola di invarianza finanziaria in base alla quale (comma 1) dall'attuazione della legge di autorizzazione alla ratifica non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Il comma 2 prevede che a eventuali oneri derivanti dall'applicazione dell'articolo 17 dell'Accordo si provvederà con apposito provvedimento legislativo. Evidenzia che tale disposizione è stata introdotta su richiesta della Commissione Bilancio del Senato, dopo avere acquisito la relazione tecnica da parte Ragioneria generale dello Stato.Pag. 41
  In conclusione, richiama l'importanza di mantenere saldi e forti legami con il Montenegro, un Paese che ha dimostrato di essere capofila di un percorso nella penisola balcanica assolutamente non facile, né banale o scontato: un percorso che il Montenegro sta portando avanti con forza, confermandosi un attore regionale importante per la stabilità ed il progresso della penisola balcanica.

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, comunica che si intende rinunciato il termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica fra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica popolare democratica del Laos, fatto a Bangkok il 17 febbraio 2003.
C. 1390 Petrocelli, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Mirella EMILIOZZI (M5S), relatrice, ricorda che il Laos è un Paese del Sud-est asiatico di oltre 6 milioni di abitanti, privo di sbocco al mare e che si sviluppa lungo il corso del fiume Mekong, in un'area geografica della penisola indocinese stretta fra il Vietnam, la Cambogia, la Thailandia, il Myanmar e la Cina. Protettorato francese dal 1893, indipendente dal 1954, il Laos ha subito pesantemente le conseguenze della guerra degli Stati Uniti in Vietnam. Sottolinea che tra il 1964 al 1973, in effetti, vennero sganciate, sul Paese, due milioni di tonnellate di ordigni esplosivi e ancora oggi ci sono circa 80 milioni di bombe da disinnescare, che continuano a mietere vittime tra persone e animali, tant’è che, ogni anno, più di 300 persone restano vittime di queste esplosioni, di cui metà muoiono, con una maggioranza di bambini.
  Ricorda che dal dicembre 1975 il Laos è diventato una Repubblica Democratica Popolare, con un regime di tipo socialista, e, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, è rimasto per alcuni anni isolato sia fisicamente che politicamente, fino al 1997, anno in cui ha optato per l'adesione all'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN), avviandosi sulla strada della piena integrazione regionale e internazionale.
  Sottolinea che dal 2013 è entrato ufficialmente a far parte dell'Organizzazione mondiale del Commercio, con un'economia prevalentemente rurale che vanta una grande disponibilità di corsi d'acqua, condizioni che potrebbero favorire la cooperazione agricola con l'Italia e dare ulteriori sbocchi economici per le nostre imprese agricole che vivono una fortissima crisi economica.
  Rileva che l'Accordo, sottoscritto nel lontano 2003 e composto di 13 articoli, si pone l'obiettivo di sviluppare i rapporti di collaborazione bilaterale, e di consolidare e approfondire la conoscenza reciproca, fornendo al contempo una risposta alla crescente richiesta di cultura, scienza e tecnologia che emerge in questo Paese, offrendo in più l'opportunità di allargare gli orizzonti economici e culturali dell'Italia in Asia.
  In particolare, segnala che l'Accordo, dopo aver stabilito i princìpi generali di mutuo sostegno e di collaborazione culturale, scientifica e tecnologica ai quali dovrà ispirarsi la cooperazione (articolo 1), afferma la volontà delle due Parti di sostenere lo sviluppo di attività di cooperazione culturale attraverso scambi di artisti, esperti, ricercatori e di mostre, favorendo altresì gli scambi di conoscenza e le esperienze nell'aggiornamento e nella formazione negli ambiti dell'informazione, delle traduzioni e delle pubblicazioni in campo scientifico e letterario (articolo 2).
  Osserva che gli ambiti prioritari della collaborazione scientifica e tecnologica sono individuati nei settori delle scienze di base, dell'agricoltura, della tecnologia dell'informazione, Pag. 42dell'energia ed ambiente, delle scienze della salute, della biomedicina e delle biotecnologie, delle tecnologie per la conservazione dei beni culturali ed in altri settori che le Parti concorderanno (articolo 3).
  Sottolinea che il testo prevede altresì che le attività di cooperazione scientifica e tecnologica si realizzino attraverso lo scambio di scienziati e tecnici, l'organizzazione di convegni, seminari e di altri eventi, nonché mediante la realizzazione di progetti di ricerca congiunta, di attività di addestramento e aggiornamento professionale (articolo 4).
  Segnala che l'Accordo punta, inoltre, a promuovere la collaborazione nei campi archeologico ed antropologico per la salvaguardia del patrimonio archeologico e culturale (articolo 5), nonché la cooperazione nel campo dell'istruzione secondaria, professionale e post-secondaria e fra le rispettive istituzioni accademiche (articolo 6), oltre a prevedere l'impegno, nei limiti della disponibilità dei fondi, per la erogazione di borse di studio per studenti e laureati per studi e ricerche a livello universitario, post-universitario o presso altre istituzioni accademiche nel campo delle belle arti, dell'archeologia e della linguistica (articolo 7).
  Evidenzia che il testo prevede, su base di reciprocità, la facilitazione e la promozione di attività delle istituzioni culturali dei due Paesi (articolo 8), nonché l'incoraggiamento alla cooperazione nel settore dello sport e degli scambi giovanili (articolo 9).
  Rileva che per valutare l'efficacia degli interventi di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica è prevista l'istituzione di una apposita commissione mista, destinata a riunirsi alternativamente nelle due capitali (articolo 10) e preposta anche a stabilire le condizioni tecniche e finanziarie relative alle attività previste dall'Accordo (articolo 11). Da ultimi gli articoli 12 e 13 stabiliscono le modalità dell'entrata in vigore dell'Accordo ed esprimono la volontà delle Parti sulla sua durata illimitata.
  Sottolinea che il provvedimento in esame ripropone, sia pure parzialmente e limitatamente al solo Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica con il Laos, il testo del disegno di legge di ratifica presentato dal Governo nel corso della XVII legislatura che, presentato il 4 maggio 2017, fu esaminato dalla Commissione Affari esteri del Senato in data 28 giugno 2017, ma non vide completato il proprio iter di esame.
  Evidenzia che il progetto di legge di ratifica, d'iniziativa del senatore Petrocelli, presidente della Commissione Affari esteri del Senato, consta di quattro articoli che dispongono, rispettivamente, in merito all'autorizzazione alla ratifica, all'ordine di esecuzione, alle disposizioni finanziarie, all'entrata in vigore.
  In particolare, segnala che l'articolo 3 reca la norma di copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione delle disposizioni dell'Accordo. Il comma 1 autorizza la spesa di 220.000 euro annui per il 2018 e 2019, nonché di 249.190 euro annui a decorrere dal 2020. Il medesimo comma 1 specifica che tale autorizzazione di spesa è finalizzata all'attuazione delle disposizioni di cui agli articoli 2-10 dell'Accordo in esame. A tale proposito, osserva che l'articolo 4, introdotto nel corso dell'esame al Senato, riporta una clausola di invarianza finanziaria per la quale dalle restanti disposizioni dell'Accordo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
  Conclude auspicando una celere conclusione dell’iter di approvazione del progetto di legge di ratifica in esame, approvato dall'altro ramo del Parlamento il 20 novembre scorso.

  Laura BOLDRINI (LeU) esprime riserve sull'opportunità di ratificare un accordo siglato quindici anni fa, evidenziando il rischio che talune disposizioni possano essere divenute nel frattempo anacronistiche e poco conformi alla realtà attuale dei due Paesi.

  Mirella EMILIOZZI (M5S), relatrice, concorda, in parte, con le osservazioni Pag. 43della collega Boldrini rispetto all'anomalia di una ratifica così tardiva, sottolineando, tuttavia, l'esigenza di procedere rapidamente alla ratifica in ragione dei rilevanti contenuti dell'accordo.

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, comunica che si intende rinunciato il termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Giappone concernente il trasferimento di equipaggiamenti e di tecnologia di difesa, fatto a Tokyo il 22 maggio 2017.
C. 1391 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Paolo FORMENTINI, relatore, ricorda che l'accordo è volto a consolidare la collaborazione bilaterale in materia di sicurezza nel quadro dell'intento, comune alle parti, di contribuire alla pace e alla stabilità internazionale.
  Rileva che la cooperazione con il Giappone, con il quale sono in essere solidi legami culturali, mira a incrementare anche le relazioni tecnico-industriali con la terza potenza economica del pianeta, con particolare vantaggio per l'industria nazionale di difesa che sarà agevolata nella costituzione di partenariati industriali.
  Evidenzia che nella relazione illustrativa del disegno di legge viene evidenziato che la cooperazione tra Italia e Giappone nel settore della difesa è stata avviata con la Dichiarazione di intenti tra i Ministri della difesa della Repubblica italiana e del Giappone sottoscritta nel 2012, che ha fissato la comune intenzione di avviare il dialogo in ambito militare, e ribadita con il Memorandum d'intesa firmato nel maggio 2017 dai due ministri della difesa, incentrato sulla cooperazione e gli scambi nel settore della difesa al fine di migliorare la reciproca comprensione sulle questioni di politica militare e di sicurezza.
  Sottolinea che l'entrata in vigore dell'Accordo in esame – ai sensi del combinato disposto dell'articolo 537-ter del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, e del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 maggio 2015, n. 1004 – consentirà al Ministero della difesa, d'intesa con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di svolgere attività di supporto tecnico-amministrativo in favore del Governo di Tokyo in relazione all'eventuale acquisizione da parte dello stesso di materiali per la difesa prodotti dall'industria nazionale, nel rigoroso rispetto dei princìpi, delle norme e delle procedure in materia di esportazione di materiali d'armamento di cui alla legge 9 luglio 1990, n. 185, che disciplina il controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento.
  Ricorda, in proposito, che l'articolo 537-bis del Codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010 consente la partecipazione del Ministero della difesa, tramite le sue articolazioni, d'intesa con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, alle attività di supporto tecnico, amministrativo e logistico, nonché di assistenza tecnica – con esclusione delle attività contrattuali – con altri Stati esteri, per l'acquisto da parte dei citati Stati di materiali di armamento prodotti dall'industria nazionale, ovvero in uso alle Forze armate italiane.
  Segnala che la disposizione pone come condizione di operatività l'esistenza di accordi di cooperazione o di reciproca assistenza tecnico-militare tra l'Italia e il Paese con il quale si intende procedere a talune delle richiamate operazioni ed il pieno rispetto della normativa in materia di esportazione di materiali d'armamento di cui alla legge n. 185 del 1990.
  Osserva che la disposizione ha demandato a uno specifico regolamento il compito Pag. 44di definire una disciplina di carattere generale concernente le attività di supporto tecnico e amministrativo del Ministero della difesa nell'ambito delle attività di cooperazione con gli Stati esteri con i quali siano stati siglati accordi intergovernativi di cooperazione o di reciproca assistenza tecnico-militare ratificati dal Parlamento. Il regolamento è stato adottato con il decreto del Presidente della Repubblica n. 104 del 2015.
  Sottolinea che l'articolo 537-bis specifica che le somme percepite per il rimborso dei costi sostenuti per le citate attività siano versati all'entrata del bilancio dello Stato per essere integralmente riassegnate ai fondi di cui all'articolo 619 del Codice dell'ordinamento militare.
  In relazione al tema della cooperazione internazionale nel settore della difesa, ricorda che l'Italia nel corso dei decenni ha stipulato accordi di cooperazione militare, e più in generale nel settore della difesa, con una molteplicità di Paesi, anche in ossequio alle direttrici fondamentali della propria politica estera e di sicurezza. Nell'ambito di tali accordi sono ricorrenti clausole che riguardano il commercio di armamenti, sovente con il riferimento a più ampi quadri di cooperazione internazionale che ne assicurano la praticabilità in relazione alla sicurezza.
  Rileva che l'Accordo in esame, che ricalca analoghi provvedimenti esaminati in passato, si compone di un preambolo e di 7 articoli ed è finalizzato a fissare la cornice giuridica entro cui consolidare la collaborazione bilaterale in materia di sicurezza e difesa tra i due Paesi, in particolare per agevolare e sviluppare la realizzazione di progetti di ricerca e produzione congiunta, anche a beneficio delle industrie nazionali di difesa, nel quadro del comune impegno per contribuire alla pace ed alla stabilità internazionale.
  Osserva che il testo, dopo aver enunciato gli scopi dell'intesa (articolo 1), istituisce un Comitato congiunto preposto a definire la natura degli equipaggiamenti e della tecnologia di difesa oggetto di eventuali trasferimenti (articolo 2) e dispone l'obbligo per le Parti di utilizzo delle dotazioni scambiate nel rigoroso rispetto dei principi della Carta delle Nazioni Unite, vietandone altresì il trasferimento a terzi senza previo consenso della Parte che ha originato il trasferimento (articolo 3). I successivi articoli disciplinano, quindi, il trattamento di informazioni e documenti classificati (articolo 4), precisano che le misure dell'Accordo e di quelle da esso derivanti saranno attuate nel rispetto degli ordinamenti nazionali e degli stanziamenti di bilancio di ciascuna Parte (articolo 5), definiscono le modalità di risoluzione delle eventuali controversie interpretative o applicative (articolo 6), ed enunciano le disposizioni relative all'entrata in vigore, all'eventuale modifica ed alla denuncia del testo (articolo 7).
  Sottolinea che il progetto di legge di ratifica, approvato dal Senato il 20 novembre scorso, si compone di 5 articoli che dispongono, rispettivamente, in merito all'autorizzazione alla ratifica (articolo 1), all'ordine di esecuzione (articolo 2), alle disposizioni finanziarie (articolo 3), alla clausola di invarianza di finanziaria (articolo 4) ed all'entrata in vigore (articolo 5).
  Con riferimento agli oneri economici, il disegno di legge li quantifica in 4.529 euro ad anni alterni a decorrere dal 2018, imputabili alle sole spese di missione dei rappresentanti della Difesa per la loro partecipazione alle riunioni del Comitato congiunto in Giappone.
  Segnala che il provvedimento in esame riproduce i contenuti dell'Atto Senato 2971, di iniziativa governativa, presentato al Senato il 10 novembre 2017, del quale la Commissione esteri aveva avviato l'esame nella seduta del 7 dicembre 2017. L'iter del disegno di legge non è ulteriormente proseguito in seguito alla conclusione della XVII Legislatura.
  In conclusione, evidenzia la particolare valenza politica dell'Accordo, il cui intento è dichiaratamente quello di rafforzare i legami di cooperazione e amicizia tra i due Paesi. Sottolinea inoltre l'importanza che assume tale accordo di collaborazione Pag. 45su progetti di alto valore tecnologico con uno dei Paesi più avanzati al mondo in ambito IT (Information Technology).

  Marta GRANDE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, comunica che si intende rinunciato il termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Laura BOLDRINI (LeU), intervenendo sul calendario dei lavori della Commissione, chiede che il Governo venga urgentemente a riferire in merito alle recenti tensioni tra Federazione Russa e Ucraina.

  Marta GRANDE, presidente, si impegna a farsi portavoce con il Governo della richiesta della collega Boldrini.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 9.30.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 28 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.10.

5-00776 Siragusa: Sulla carenza di un regime sanzionatorio in caso di violazione dell'obbligo di iscrizione all'Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero (AIRE).

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Elisa SIRAGUSA (M5S), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, sottolineando che, allo stato attuale, solo una minoranza di concittadini che risiedono all'estero risulta iscritta all'AIRE: a titolo di esempio, segnala che circa 700 mila italiani vivono e lavorano nel Regno Unito, a fronte di poco più di 300 mila iscritti all'AIRE. Occorre dunque moltiplicare gli sforzi per sensibilizzare i connazionali ad iscriversi, non solo perché si tratta di un obbligo previsto dalla legge n. 470 del 1988, ma anche perché l'iscrizione comporta vantaggi concreti, in termini di facilità di accesso ai servizi consolari, voto all'estero e rispetto degli adempimenti fiscali.

5-00952 Scalfarotto: Sulla tutela della comunità LGBT in Egitto.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), precisando di aver usato la formula «azioni di sensibilizzazione discreta nei confronti delle autorità egiziane» perché la tutela dei diritti umani rientra nella sfera di sovranità dei singoli Stati, e dunque azioni troppo decise da parte del Governo italiano potrebbero essere interpretate dalla controparte egiziana come un'interferenza indebita negli affari interni.

  Ivan SCALFAROTTO (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del Governo e chiede di essere informato sull'esito dell'annunciato incontro tra l'Ambasciatore d'Italia in Egitto e l’Assistant Foreign Minister per gli affari consolari dell'Egitto. Solleva inoltre riserve sul fatto che la tutela dei diritti umani, in particolare della comunità LGBT, rientri tra le priorità del Governo, come testimonia l'elezione della senatrice Stefania Pucciarelli a presidente della Commissione straordinaria diritti umani del Senato, nonché le recenti dichiarazioni del Ministro della famiglia, Lorenzo Fontana, e del senatore Simone Pillon, che hanno usato Pag. 46espressioni particolarmente offensive nei confronti delle unioni civili. Esprime altresì grave preoccupazione per l'intervista rilasciata dal Sottosegretario Spadafora al quotidiano «La Repubblica», dalla quale emerge la profonda distanza programmatica, sui questi temi, tra i due partiti di maggioranza.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni in titolo.

  La seduta termina alle 14.20.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 28 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marta GRANDE. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale Manlio Di Stefano.

  La seduta comincia alle 14.20.

  Marta GRANDE, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-01011 Boldrini: Sulla posizione del Governo italiano in merito al Global compact for safe, orderly and regular migration.

  Laura BOLDRINI (LeU) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando che, nel corso del dibattito in Aula sul «decreto sicurezza», il Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro dell'interno, Matteo Salvini, ha dichiarato che l'Italia non parteciperà alla Conferenza di Marrakech, che dovrebbe portare all'approvazione del Global Compact on Migration: si tratta di una decisione grave, del tutto contraddittoria rispetto alla reiterata richiesta del Governo italiano di inserire la gestione del fenomeno migratorio in un contesto di cooperazione multilaterale, a partire dal livello europeo. Ricorda, inoltre, che sia il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine dell'Assemblea Generale ONU dello scorso settembre, sia il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, in un recente intervento in Aula, avevano assunto impegni rispetto alla partecipazione italiana ad un evento promosso dalle Nazioni Unite, che pone al centro del dibattito temi di fondamentale interesse per l'Italia: la lotta contro la xenofobia, il contrasto alla tratta di esseri umani; il potenziamento dei sistemi di integrazione; il rispetto della Convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati. Peraltro, la palese contraddizione tra gli impegni assunti dal Presidente Conte e dal Ministro Moavero Milanesi e le odierne dichiarazioni del Ministro Salvini pone seri interrogativi sulla effettiva titolarità delle funzioni di indirizzo politico all'interno della compagine di Governo.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), sottolineando la piena sintonia politica tra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i due Vicepresidenti del Consiglio, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Evidenzia che, considerata la vastità e la delicatezza dei temi contenuti nel Global Compact on Migration, il Governo, con un atto di grande responsabilità, ritiene opportuno sottoporre la materia al vaglio del Parlamento, al fine di definire una posizione forte e condivisa. Sottolineando che l'Italia ha partecipato attivamente ai negoziati per la definizione del testo finale che sarà sottoposto alla Conferenza di Marrakech, ricorda che il Global Compact on Migration non ha in ogni caso carattere giuridicamente vincolante, e dunque non inciderà sugli ordinamenti interni dei singoli Stati.

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  Laura BOLDRINI (LeU), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, rilevando che la scelta dell'Esecutivo è politicamente suicida: da un lato si chiede di affrontare il fenomeno migratorio in un quadro globale, con un'assunzione di responsabilità condivisa; dall'altro, rinunciando alla partecipazione alla Conferenza intergovernativa di Marrakech, si condanna il Paese ad una posizione di isolamento all'interno della stessa Unione europea, omologandosi alle posizioni assunte dai Paesi del cosiddetto gruppo di Visegrád.

5-01012 Suriano: Sulla proposta avanzata dal Governo russo di rilancio del negoziato per la risoluzione del conflitto arabo-israeliano.

  Simona SURIANO (M5S) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato n. 4), precisando che il Governo italiano esperirà ogni tentativo per riportare al centro del dibattito europeo la necessità di rilanciare il negoziato per la risoluzione del conflitto arabo-israeliano.

  Simona SURIANO (M5S) replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo e auspica che l'Italia possa svolgere un ruolo di primo piano per la ripresa del dialogo tra le parti.

5-01013 Quartapelle Procopio: Sulla posizione del Governo italiano sui recenti sviluppi della crisi tra Ucraina e Russia.

  Piero FASSINO (PD), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, rinuncia ad illustrarne il contenuto.

  Il sottosegretario Manlio DI STEFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Piero FASSINO (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta del Governo, sottolineando la necessità di ribadire l'ancoraggio al rispetto degli Accordi di Minsk, tanto più di fronte ai ripetuti atti di ostilità reciproca di russi e ucraini, che mettono a repentaglio l'applicazione di tali accordi e dunque la convivenza pacifica tra le due comunità, in Crimea come nel Donbass. Nell'esprimere apprezzamento per la decisione del Governo di prorogare il mandato della missione di monitoraggio speciale OSCE, auspica che l'Esecutivo sostenga la proposta contenuta in una risoluzione del Parlamento europeo, approvata il 25 ottobre scorso con il voto favorevole dei cinque gruppi politici principali del Parlamento europeo, nella quale si chiede la nomina di un inviato speciale dell'UE per la Crimea e la regione del Donbass, le cui responsabilità includerebbero il Mar d'Azov.

  Marta GRANDE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.35.

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