CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 novembre 2018
91.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 167

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 13 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Armando Bartolazzi.

  La seduta comincia alle 12.05.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334 Governo (per le parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Marialucia LOREFICE, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata oggi a esaminare il disegno di legge recante bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (C. 1334 Governo), ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, per le parti di propria competenza.
  Ricorda che la riforma della legge di contabilità e finanza pubblica, di cui alla legge 4 agosto 2016, n. 163, ha apportato alcune significative innovazioni alla previgente disciplina contabile. In particolare, ai sensi della nuova disciplina contabile i contenuti dei due disegni di legge (stabilità e bilancio), che sulla base della legislazione previgente dovevano essere presentati dal Governo alle Camere, sono raccolti in un unico provvedimento, il disegno di legge di bilancio, composto da due sezioni: nella prima sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono invece indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni Pag. 168della prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile.
  In occasione dell'entrata in vigore della citata riforma, la Presidenza della Camera ha trasmesso ai Presidenti delle Commissioni permanenti, con lettera del 25 ottobre 2016, un documento in cui sono state individuate alcune linee guida di carattere procedurale che costituiscono un valido ausilio nell'applicazione delle disposizioni del Regolamento della Camera dei deputati, come interpretate nel parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2010, soprattutto per quanto riguarda le modalità di esame del disegno di legge di bilancio nelle Commissioni nonché i criteri sulla emendabilità dello stesso alla luce della mutata disciplina contabile. In particolare, come chiarito dalle citate linee guida, tutte le disposizioni regolamentari aventi ad oggetto l'esame del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge di bilancio devono intendersi riferite, rispettivamente, alla prima e alla seconda sezione del disegno di legge di bilancio.
  Precisa quindi che, per quanto riguarda la XII Commissione saranno esaminate, oltre alle disposizioni di propria competenza contenute nella prima sezione, anche le Tabelle relative agli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2) (limitatamente alle parti di competenza), nonché del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. 4) (limitatamente alle parti di competenza) e del Ministero della salute (Tabella n. 14), contenute nella seconda sezione.
  L'esame si concluderà con l'approvazione di una relazione sulle parti di competenza del disegno di legge di bilancio e con la nomina di un relatore. Potranno essere presentate relazioni di minoranza. La relazione approvata dalla Commissione e le eventuali relazioni di minoranza saranno trasmesse alla Commissione bilancio. I relatori (per la maggioranza e di minoranza) potranno partecipare ai lavori della Commissione bilancio per riferire circa i lavori svolti presso la Commissione di settore.
  La Commissione potrà inoltre esaminare gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza. A tale proposito, come emerge dal documento citato, gli emendamenti che riguardano parti di competenza di questa Commissione con compensazione a valere su parti di competenza di altre Commissioni possono essere presentati sia nella presente Commissione sia direttamente presso la Commissione bilancio. La stessa regola è peraltro applicabile anche agli emendamenti compensativi all'interno di parti di competenza di questa Commissione.
  Gli emendamenti eventualmente approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati presso la Commissione bilancio, anche al solo scopo di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
  La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati presso la XII Commissione sarà effettuata dalla presidenza della medesima, fermo restando che, come da prassi, gli emendamenti che saranno ripresentati in Commissione bilancio, ivi compresi quelli approvati, saranno comunque sottoposti, analogamente a quelli presentati direttamente in V Commissione, alla valutazione di ammissibilità, ai fini dell'esame in sede referente, da parte della presidenza della V Commissione.
  In particolare, come risulta dal predetto documento, sono previste specifiche regole per l'emendabilità della prima e della seconda sezione nonché per gli emendamenti volti a modificare, con finalità di compensazione, contemporaneamente la prima e la seconda sezione del disegno di legge di bilancio, ferme restando le regole ordinarie sulla compensatività, a seconda che si tratti di oneri di parte corrente o in conto capitale.
  Ricorda, inoltre, che presso le Commissioni di settore possono essere presentati ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio mentre gli ordini del giorno Pag. 169concernenti l'indirizzo globale della politica economica potranno essere presentati direttamente in Assemblea.
  Ricorda, infine, che il termine per la presentazione di emendamenti presso la XII Commissione, per le parti di propria competenza, scade alle ore 17 di oggi.
  Dà, quindi, la parola alla relatrice, deputata Nesci, per lo svolgimento della relazione.

  Dalila NESCI (M5S), relatrice, fa presente che nella relazione si soffermerà sulle disposizioni del disegno di legge di bilancio volte a incidere sulle materie oggetto della competenza della XII Commissione, partendo da quelle contenute nella prima sezione.
  Per quanto riguarda la sanità, richiama innanzitutto l'articolo 40, concernente il fabbisogno sanitario nazionale standard per gli anni 2019-2021. Tale disposizione, al comma 1, conferma in 114.435 milioni di euro il livello del fabbisogno sanitario nazionale standard per il 2019, incrementandolo di 2.000 milioni di euro per il 2020 e di ulteriori 1.500 milioni per il 2021.
  L'accesso delle regioni a tali incrementi viene subordinato alla stipula, entro il 31 gennaio 2019, di una specifica intesa in sede di Conferenza Stato-regioni che aggiorni il Patto per la salute per il triennio 2019-2021, prevedendo misure di programmazione e di miglioramento della qualità delle cure e dei servizi erogati e di efficientamento dei costi (comma 2). Ai sensi del successivo comma 3, queste misure riguarderanno, in particolare: la revisione del sistema di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico degli assistiti al fine di promuovere maggiore equità nell'accesso alle cure; il rispetto degli obblighi di programmazione a livello nazionale e regionale in coerenza con il processo di riorganizzazione delle reti strutturali dell'offerta ospedaliera e dell'assistenza territoriale, con particolare riferimento alla cronicità e alle liste d'attesa; la valutazione dei fabbisogni del personale del Servizio sanitario nazionale (SSN) e riflessi sulla programmazione della formazione di base e specialistica e sulle necessità assunzionali; l'implementazione di infrastrutture e modelli organizzativi finalizzati alla realizzazione del sistema di interconnessione dei sistemi informativi del SSN, che consentirà di tracciare il percorso seguito dal paziente attraverso le strutture sanitarie e i diversi livelli assistenziali del territorio nazionale tenendo conto delle infrastrutture già disponibili nell'ambito del sistema Tessera sanitaria e del Fascicolo sanitario elettronico (FSE); la promozione della ricerca in ambito sanitario; l'efficientamento e l'appropriato uso dei fattori produttivi, l'ordinata programmazione del ricorso agli erogatori privati accreditati; la valutazione del fabbisogno di interventi infrastrutturali di ammodernamento tecnologico.
  Il comma 4, infine, integra, con la finalità di attivare ulteriori borse di studio per i medici di medicina generale che partecipano ai corsi di formazione specifica, le disponibilità vincolate sul Fondo sanitario nazionale per un importo di 10 milioni di euro, a decorrere dal 2019.
  Sempre per quanto concerne la sanità, rileva che l'articolo 39 autorizza la spesa di 50 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021 per l'attivazione di interventi volti a ridurre, anche secondo le indicazioni del Piano nazionale di governo delle liste di attesa (PNGLA) 2010-2012, i tempi di attesa nell'erogazione delle prestazioni sanitarie, secondo il principio dell'appropriatezza clinica, organizzativa e prescrittiva. A tale scopo vengono perseguiti l'implementazione e l'ammodernamento delle infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica per l'accesso alle prestazioni sanitarie (comma 1).
  Ricorda che il Piano nazionale di governo delle liste di attesa, cui fa riferimento la disposizione in oggetto: riporta l'elenco delle prestazioni diagnostiche, terapeutiche e riabilitative di assistenza specialistica ambulatoriale e ospedaliera per le quali vanno fissati i tempi massimi di attesa da parte delle singole regioni nell'ambito del proprio Piano; individua Pag. 170le aree cardiovascolare e oncologica quali aree prioritarie per lo sviluppo di percorsi diagnostico terapeutici (PDT) e fissa i relativi tempi massimi di attesa a garanzia della tempestività della diagnosi e del trattamento; promuove la valutazione e il miglioramento dell'appropriatezza prescrittiva; identifica vari monitoraggi per la rilevazione dei tempi di attesa; individua, a garanzia della trasparenza e dell'accesso alle informazioni su liste e tempi di attesa, la necessità di procedere, in via sistematica, al monitoraggio della loro presenza sui siti web di regioni e province autonome e di aziende sanitarie pubbliche e private accreditate; promuove l'acquisto delle prestazioni erogate in regime libero professionale dai professionisti all'interno dell'azienda nell'ambito del governo delle liste d'attesa; prevede il monitoraggio dell'ALPI (attività libero-professionale intramuraria e intramuraria allargata) per verificare il previsto rispetto dell'equilibrio tra prestazioni rese dal professionista in regime istituzionale e, rispettivamente, in libera professione intramuraria; promuove le attività informatizzate di prenotazione per le prestazioni erogate in libera professione.
  Il comma 2 dell'articolo 39 demanda la definizione delle modalità di ripartizione delle risorse citate in favore delle regioni a un decreto del Ministro della salute, da adottare di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge. Infine, il comma 3 demanda il monitoraggio degli effetti derivanti dalle azioni citate, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, al Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 9 dell'Intesa Stato-regioni del 23 marzo 2005.
  Restando in ambito sanitario, richiama l'articolo 41, che incrementa gli stanziamenti per la definizione del numero dei contratti di formazione specialistica dei medici, allo scopo di prevederne un aumento. L'articolo in esame, al fine di aumentare il numero annuo dei contratti di formazione specialistica dei medici, stanzia ulteriori risorse, per importi rispettivamente pari a: 22,5 milioni di euro per il 2019, 45 per il 2020, 68,4 per il 2021, 91,8 per il 2022 e 100 milioni di euro dal 2023. L'incremento dovrebbe determinare un aumento annuo stimato di 900 nuovi contratti relativi a borse di specializzazione.
  L'articolo 42 prevede un incremento delle risorse per gli interventi in materia di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, con corrispondente riduzione della dotazione del Fondo per gli investimenti degli enti territoriali (istituito dall'articolo 16 del disegno di legge). L'incremento di risorse (così come la corrispondente riduzione del suddetto Fondo) è pari nel complesso a 2 miliardi di euro – l'importo fissato dall'articolo 20 della legge n. 67 del 1988, e successive modificazioni, rideterminato in 24 miliardi di euro dall'articolo 2, comma 69, della legge n. 191 del 2009, è elevato a 26 miliardi di euro – con riferimento al periodo 2021-2032, di cui 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, 200 milioni per ciascuno degli anni 2023-2031 e 100 milioni per il 2032.
  Il comma 1 dell'articolo 42 specifica inoltre che resta fermo, per la sottoscrizione di accordi di programma con le regioni e le province autonome e l'assegnazione di risorse agli altri enti del settore sanitario interessati (istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, policlinici universitari a gestione diretta, «ospedali classificati», istituti zooprofilattici sperimentali ed Istituto superiore di sanità), il limite annualmente definito in base alle effettive disponibilità di bilancio. L'incremento in oggetto è destinato prioritariamente alle regioni che abbiano esaurito, con la sottoscrizione di accordi, la propria disponibilità a valere sul livello di risorse precedenti. Ricorda che il riparto di risorse tra le regioni e le province autonome e la misura della quota di riserva relativa agli altri enti Pag. 171suddetti sono stabiliti con delibera del CIPE, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni.
  Per quanto concerne altre disposizioni di competenza della XII Commissione, inerenti a materie diverse dalla sanità, cita l'articolo 37, che incrementa di 30 milioni, a decorrere dal 2019, le risorse del Fondo per le politiche giovanili. Ricorda che il Fondo per le politiche giovanili è stato istituito dall'articolo 19, comma 2, del decreto-legge n. 223 del 2006, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, al fine di promuovere il diritto dei giovani alla formazione culturale e professionale e all'inserimento nella vita sociale, anche attraverso interventi volti ad agevolare la realizzazione del diritto dei giovani all'abitazione, nonché per facilitare l'accesso al credito per l'acquisto e l'utilizzo di beni e servizi. Nel 2010 la consistenza del Fondo era di circa 81 milioni di euro; negli anni successivi la dotazione del Fondo è stata considerevolmente ridotta. Lo stanziamento del Fondo per il 2018, come determinato dalla legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017) era pari a circa 8,9 milioni di euro, di cui una quota pari al 30 per cento (circa 2,6 milioni) da destinare agli enti territoriali per la realizzazione di interventi volti prioritariamente a promuovere attività di orientamento o dirette alla prevenzione del disagio giovanile.
  Per quanto riguarda le politiche sociali, segnala che l'articolo 21, al comma 1, istituisce, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, il Fondo per il reddito di cittadinanza, al fine dell'introduzione, nell'ordinamento, degli istituti della pensione di cittadinanza e del reddito di cittadinanza. La norma provvede a stanziare le risorse per l'istituzione dei richiamati istituti (9 miliardi di euro annui dal 2019), demandando l'attuazione degli stessi ad appositi provvedimenti normativi nei limiti delle risorse stanziate. Nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le suddette risorse sono iscritte sul capitolo 2780, nell'ambito della Missione 3 «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia».
  Il medesimo comma 1 dell'articolo 21, al terzo periodo, è volto a garantire il riconoscimento delle prestazioni del Reddito di inclusione (ReI) di cui al decreto legislativo n. 147 del 2017 fino alla piena operatività delle nuove misure da introdurre. Se ne dispone, pertanto, la prosecuzione, confermandone i limiti di spesa e disponendo che essi concorrano, in base alle procedure indicate per l'erogazione delle prestazioni, al raggiungimento del limite di spesa complessivo previsto per il Reddito di cittadinanza. A tal fine, le risorse destinate all'erogazione del ReI, nei suddetti limiti di spesa, sono trasferite ed accantonate nell'ambito del nuovo Fondo per il Reddito di cittadinanza, riducendo, conseguentemente, a decorrere dal 2019, le relative risorse del Fondo per la lotta e alla povertà e all'esclusione sociale. Considerando le risorse provenienti dall'autorizzazione legislativa di spesa riferita al ReI, la relazione tecnica di accompagnamento del disegno di legge di bilancio quantifica, pertanto, i maggiori oneri derivanti dal comma 1 in esame, rispetto a quelli previsti a legislazione vigente, in 6.802 milioni di euro nel 2019, 6.842 milioni di euro per il 2020 e 6.870 milioni di euro dal 2021, quale differenza tra il nuovo stanziamento di 9.000 milioni a decorrere dal 2019 e le risorse già previste per l'erogazione dei benefici economici del ReI, che vanno a costituire un apposito accantonamento nell'ambito del nuovo Fondo per il reddito di cittadinanza.
  Con riferimento alla dotazione del Fondo per il reddito di cittadinanza, il comma 4 dell'articolo 21 dispone che parte delle risorse ad esso destinate siano vincolate a specifici obiettivi, e precisamente, nell'importo fino a 1 miliardo di euro annui per il biennio 2019-2020 al potenziamento dei centri per l'impiego e un importo fino a 10 milioni di euro per il 2019 al finanziamento del contributo di funzionamento dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL Servizi Spa).
  Il comma 2 del medesimo articolo 21 istituisce presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il Fondo per la Pag. 172revisione del sistema pensionistico attraverso l'introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l'assunzione di lavoratori giovani.
  Anche in questo caso, la norma provvede a stanziare le risorse per la revisione del sistema pensionistico e l'incentivazione delle assunzioni di giovani lavoratori (6,7 miliardi di euro per il 2019 e di 7 miliardi di euro annui a decorrere dal 2020), demandando l'attuazione degli istituti ad appositi provvedimenti normativi, nei limiti delle risorse stanziate, che ne costituiscono il relativo limite di spesa.
  Il comma 3 disciplina le procedure per il monitoraggio trimestrale sull'andamento della spesa e per la eventuale riallocazione delle risorse afferenti le due misure introdotte dai commi 1 e 2, qualora si determinino risparmi di spesa, fermo restando l'ammontare complessivo delle risorse autorizzate. La norma precisa, al riguardo, che gli eventuali risparmi da destinare a compensazione sono «puntualmente quantificati nelle relazioni tecniche di accompagnamento dei provvedimenti stessi», richiedendosi, altresì, la contestuale rideterminazione dei limiti di spesa.
  Al riguardo osserva che, tenuto conto che tali risparmi possono essere accertati effettivamente solo all'esito del previsto monitoraggio trimestrale sull'andamento della spesa, la disposizione in esame sembra volta a consentire ai citati provvedimenti attuativi di riconsiderare gli oneri derivanti dalle misure afferenti a ciascuno dei fondi di cui ai commi 1 e 2 (comunque entro l'ammontare complessivo annuo delle risorse stanziate dai predetti commi) rispetto a quanto quantificato dal disegno di legge di bilancio in esame.
  Aggiunge quindi che ai sensi del comma 3, terzo periodo, dell'articolo 21, qualora siano accertate, rispetto agli oneri previsti per le due misure in oggetto, eventuali economie per alcune misure e maggiori oneri per altre, entrambi aventi anche carattere pluriennale, possono essere effettuate variazioni compensative tra gli stanziamenti interessati. Le eventuali economie non utilizzate per le suddette compensazioni, possono altresì essere destinate a riconfluire nei rispettivi Fondi, assicurando comunque, per ciascun anno, il rispetto del limite di spesa complessivamente derivante dai commi 1 e 2.
  Fa presente che un'altra disposizione che presenta profili di interesse per la XII Commissione è quella recata dall'articolo 34, in materia di pubblico impiego, che determina gli oneri complessivi (pari a 1.100 milioni di euro per il 2019, 1.425 milioni per il 2020 e 1.775 milioni dal 2021) a carico del bilancio dello Stato per la contrattazione collettiva nazionale per il triennio 2019-2021 del pubblico impiego e per i miglioramenti economici per il personale statale in regime di diritto pubblico. In particolare, il comma 3 dispone che gli oneri per i rinnovi contrattuali per il triennio 2019-2021 relativi al personale dipendente delle amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall'amministrazione statale, nonché gli oneri per la corresponsione dei miglioramenti economici a professori e ricercatori universitari, siano posti a carico dei rispettivi bilanci. Il medesimo comma 3 prevede, inoltre, che i Comitati di settore, in sede di emanazione degli atti di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale, provvedano alla quantificazione delle relative risorse, attenendosi ai criteri previsti per il personale delle amministrazioni dello Stato. A tale fine, i Comitati di settore si avvalgono dei dati disponibili presso il Ministero dell'economia e delle finanze comunicati dalle rispettive amministrazioni in sede di rilevazione annuale dei dati concernenti il personale dipendente.
  Le previsioni di cui al comma 3 si estendono anche al personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale (comma 4).
  Segnala, infine, l'articolo 48, che ai commi da 1 a 4 introduce modifiche all'attuale assetto normativo del CONI di cui all'articolo 8 del decreto-legge n. 138 del 2002, mutando la denominazione della società per azioni «CONI Servizi spa» in «Sport e Salute S.p.A.», modificando il meccanismo di finanziamento Pag. 173dell'attività sportiva nazionale da parte dello Stato, ridisegnando la governance della nuova società; attribuendo all'Autorità di governo competente in materia di sport le competenze attualmente spettanti al Ministero per i beni e le attività culturali.
  Al riguardo, fa notare che la denominazione della nuova società potrebbe essere fuorviante dal momento che, a livello di indirizzo e di gestione, non sono previste competenze del Ministero della salute.
  Passando alla seconda sezione del disegno di legge di bilancio, fa presente che essa costituisce la parte contabile, in quanto contiene il bilancio a legislazione vigente e le variazioni non determinate da innovazioni normative. Le previsioni complessive del disegno di legge di bilancio – il cosiddetto bilancio integrato – sono determinate come somma degli stanziamenti previsti nella prima sezione e degli effetti finanziari della seconda sezione.
  Nel complesso, il disegno di legge di bilancio per il 2019 si articola in 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, e 176 programmi di spesa, che costituiscono le unita’ di voto parlamentare, con l'affidamento di ciascun programma a un unico centro di responsabilità amministrativa.
  Precisa che in questa sede procederà sottolineando alcuni dati di particolare rilievo, rinviando per il resto alla documentazione predisposta dal Servizio Studi, che analizza nel dettaglio le politiche sociali e le politiche per la salute con riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (tabella 2), per le parti di competenza, allo stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (tabella 4), per le parti di competenza, e allo stato di previsione del Ministero della salute (tabella 14).
  In materia di salute, segnala, in particolare, le risorse presenti sullo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze relative all'edilizia sanitaria. Nell'ambito del programma Opere pubbliche e infrastrutture è infatti presente un capitolo (7464) relativo al sostegno alle regioni per la realizzazione di opere per l'edilizia sanitaria pubblica. Tale capitolo prevede uno stanziamento a legislazione vigente pari a 625 milioni, che non viene modificato nel 2019. Per le annualità successive ci si è avvalsi della flessibilità concessa dalla legge di contabilità (articolo 23, comma 3, lettera a)) per rimodulare le dotazioni tra esercizi finanziari a parità di risorse complessive dell'autorizzazione di spesa, per adeguare gli stanziamenti a quanto previsto nel piano dei pagamenti, spostando 1.375 milioni di euro dal 2020 al 2021. Nel 2021 si registra, inoltre, un aumento di 50 milioni per effetti di maggiore spesa determinati nella prima sezione, con uno stanziamento di bilancio integrato pari pertanto, per tale anno, a 2.400 milioni di euro.
  Osserva inoltre che, all'interno del programma Analisi, monitoraggio e controllo della finanza pubblica e politiche di bilancio (29.7), è previsto il Fondo per la realizzazione del sistema tessera sanitaria (capitolo 7585) con uno stanziamento a legislazione vigente per il 2019 – e stabile nel triennio di riferimento – pari a 49,1 milioni di euro, non modificato rispetto a quanto determinato dalla legge di bilancio 2018.
  Per quanto concerne le politiche sociali, rileva principalmente le Missioni e i programmi presenti negli stati di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Missione 3 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) e del Ministero dell'economia e delle finanze (Missione 14 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia e Missione 18 Giovani e sport).
  Nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la Missione 3 (Diritti sociali, politiche sociali e famiglia) rappresenta il 29,3 per cento della spesa finale complessiva del dicastero. Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (pari a 33,8 miliardi) la Missione 3 registra un incremento di 7.019 milioni di euro, determinato da incrementi nella seconda sezione pari, rispettivamente, a 120 e a 100 milioni di Pag. 174euro per rifinanziamenti a favore del Fondo per le politiche sociali e del Fondo per le non autosufficienze, e da un incremento (9.000 milioni di euro) nella prima sezione per l'istituendo Fondo per il reddito di cittadinanza con un contestuale decremento (2.198 milioni di euro), nella medesima sezione, del Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale.
  In particolare, il Fondo da ripartire per le politiche sociali (capitolo 3671) presenta una previsione per il 2019 pari a circa 281 milioni di euro che, grazie ad un rifinanziamento di 120 milioni (direttamente nella seconda sezione), sale a circa 401 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2019-2021.
  Evidenzia che la dotazione del Fondo, nel 2018, era pari a 276 milioni. Come rilevabile dall'Allegato alla relazione tecnica del disegno di legge di bilancio, il rifinanziamento di 120 milioni del Fondo è da considerarsi a regime.
  Per quanto concerne il Fondo per le non autosufficienze (capitolo 3538), esso ha una dotazione iniziale per il 2019 pari a 473,2 milioni di euro che, grazie ad un incremento di 100 milioni di euro nella seconda sezione (previsto anche per il biennio successivo), raggiunge la dotazione di 573,2 milioni di euro (571 milioni nel 2020 e 568 milioni nel 2021).
  Fa presente che le risorse del Fondo nel 2018 erano pari a 450 milioni di euro e che anche questo rifinanziamento di 100 milioni è da considerarsi a regime.
  Per il Fondo nazionale per l'infanzia e l'adolescenza (capitolo 3527) e il Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare (capitolo 3553) si conferma la dotazione prevista a legislazione vigente, pari, rispettivamente, a 28,8 milioni di euro per il 2019 e il 2020 e a 51,1 milioni di euro per il 2019 e a 56,1 per le annualità successive.
  Il capitolo 3428 Premio alla nascita, di nuova istituzione, contiene le risorse stanziate per il Premio alla nascita – detto anche Bonus mamma domani – precedentemente appostate all'interno del capitolo 3534 Assegni di maternità. Lo stanziamento del capitolo è pari a 392 milioni per ciascun anno del triennio 2019-2021.
  Il programma 24.2, riferito al finanziamento della spesa per il Terzo settore, reca per il 2019 una previsione iniziale di circa 100 milioni di euro che, a causa di un definanziamento di 3 milioni (a carico del capitolo 5247 Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo settore per 1 milione e del capitolo 8060 Registro unico nazionale del terzo settore per 2 milioni), scende a circa 97 milioni di euro nella previsione integrata (che nel 2018 era di 96,5 milioni di euro).
  Nel biennio successivo le previsioni iniziali subiscono il medesimo definanziamento, per cui nel 2020 la previsione iniziale di 103 milioni di euro scende a 100 milioni, mentre nel 2021, a fronte di una previsione iniziale più contenuta di 74,8 milioni, la previsione integrata scende a 71,8 milioni di euro.
  Osserva, inoltre, che le risorse relative al Fondo per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare sono transitate dallo stato di previsione del Ministero del lavoro a quello dell'economia (cap. 2090). Tale spostamento è avvenuto in applicazione dell'articolo 3, comma 4, del decreto-legge n. 86 del 2018, di riordino delle competenze dei ministeri. Le previsioni iniziali del Fondo per il 2019 e il 2020 sono pari a 20 milioni di euro, mentre il 2021, essendo l'anno terminale dell'autorizzazione di spesa recata dalla legge di bilancio 2018, non reca alcuno stanziamento. Per quanto riguarda le previsioni integrate, le risorse postate per il 2019 e il 2020 scendono di circa 0,5 milioni di euro, a causa di un definanziamento nella seconda sezione. A partire dal 2021, il Fondo viene rifinanziato con uno stanziamento di 5 milioni di euro, da considerarsi a regime.
  Ricorda che il tema del caregiver familiare è oggetto di alcune proposte di legge presentate presso entrambi i rami del Parlamento. La 11a Commissione del Senato ne ha avviato l'esame.Pag. 175
  Altri fondi di rilievo per le politiche sociali sono allocati nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, nella Missione 14 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia, e nella Missione 18 Giovani e sport.
  Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (1.151 milioni di euro), la Missione 14 registra un incremento di circa 95 milioni di euro completamente a carico del Programma Famiglia, pari opportunità e situazioni di disagio, in particolare a carico del capitolo 2102 Fondo per le politiche della famiglia, incrementato, a regime, di 100 milioni.
  La dotazione per il Fondo, prevista dalla legge di bilancio 2018, era, per ciascun anno del triennio 2018-2020, inferiore a 5 milioni di euro.
  Il programma 14.1 Protezione sociale per particolari categorie è stato ridenominato Famiglia, pari opportunità e situazioni di disagio. Esso prevede trasferimenti alla Presidenza del Consiglio per le politiche di sostegno alla famiglia, in materia di adozioni internazionali, di pari opportunità e lotta alle dipendenze. Sono previsti anche trasferimenti all'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza.
  Ricorda che in tale programma è contenuto anche il capitolo 2113 Somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l'attuazione delle politiche antidroga, che presenta una dotazione iniziale pari a circa 4,6 milioni di euro per il triennio 2019-2021. Tale previsione, a seguito di un lievissimo definanziamento, si attesta sui 4,5 milioni di euro (nel 2018 lo stanziamento del Fondo era stato pari a circa 4,3 milioni di euro).
  Per quanto riguarda la Missione 18 Giovani e sport, ricorda che il capitolo 2106 Somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche di incentivazione e sostegno alla gioventù, è finanziato dalla prima sezione del disegno di legge di bilancio che, all'articolo 37, incrementa a regime il Fondo per le politiche giovanili di 30 milioni di euro. Poiché la previsione iniziale del Fondo, per il triennio 2019-2021, risultava pari a 7,5 milioni di euro, che subiscono per il triennio un leggerissimo definanziamento di 0,2 mila euro circa, le previsioni integrate per il triennio risultano pari a 37,3 milioni di euro. Ricorda, infine, che la dotazione di tale Fondo nel 2018 era pari a circa 7,2 milioni di euro.

  Andrea CECCONI (Misto-MAIE) segnala che, per quanto concerne le nuove risorse destinate alle politiche per la famiglia, andrebbero chiarite in maniera più puntuale le finalità della loro utilizzazione. Ricorda in proposito che alcune disposizioni importanti, quali il congedo parentale o il cosiddetto bonus bebè, non sono state rifinanziate con la legge di bilancio. Si interroga pertanto sulla possibilità di utilizzare le predette risorse a tali fini. Analogamente, osserva che anche in relazione ai 30 milioni destinati alle politiche giovanili non sono forniti elementi concreti circa il loro utilizzo.
  Pone in rilievo il leggero decremento della già esigua dotazione delle risorse destinate alle politiche di contrasto all'utilizzo delle sostanze stupefacenti, rilevando una discrepanza rispetto alle dichiarazioni programmatiche del Ministro Fontana.
  Sottolinea, inoltre, l'insufficienza dello stanziamento relativo alle adozioni, ricordando anche la mancata attribuzione di una delega su tale materia.
  Per quanto concerne la sanità, segnala l'assenza di risorse aggiuntive per i farmaci innovativi, rilevando che tali risorse appaiono necessarie per far fronte alle ingenti spese connesse al possibile utilizzo di medicinali di ultima generazione, potenzialmente efficaci rispetto a patologie quali alcuni tumori o la sclerosi multipla.
  Altrettanto rilevante appare a suo avviso il tema del personale del Servizio sanitario nazionale che, oltre al blocco del turn over, rischia di subire un'ulteriore riduzione a causa delle misure pensionistiche proposte con la legge di bilancio. Segnala, infatti, di avere conoscenza diretta dell'intenzione di molti lavoratori della sanità pubblica di usufruire della possibilità di andare in pensione, Pag. 176anche con penalizzazioni, a causa dell'estrema difficoltà delle attuali condizioni di lavoro.
  Ribadisce quindi l'esigenza che, oltre allo sblocco del turn over, si proceda a un piano di assunzioni per colmare i vuoti determinati dalle politiche adottate in passato.
  Rileva, inoltre, come sia assai difficile che entro il prossimo 31 gennaio possa essere raggiunta l'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, stabilita come condizione necessaria per l'incremento delle risorse destinate al Servizio sanitario previsto dalla legge di bilancio per il 2020-2021. Ritiene, quindi, che in un breve arco temporale l'operatività del Servizio sanitario nazionale possa essere seriamente compromessa.

  Roberto NOVELLI (FI), nel rilevare che i documenti di bilancio indicano un livello di spesa sanitaria in relazione al PIL per il 2021 poco sopra il 6 per cento, ricorda che tale livello rappresenta la soglia sotto la quale rischia di determinarsi una notevole riduzione dei servizi a disposizione dei cittadini, come ricordato anche dai rappresentanti delle autonomie territoriali ascoltati in audizione presso la V Commissione. Rileva, quindi, come l'attuale maggioranza non intenda rispettare gli impegni assunti in ambito sanitario, con gravi ricadute su un sistema che finora ha rappresentato una eccellenza a livello mondiale.
  Ritiene essenziale non vincolare le risorse aggiuntive a un aggiornamento del Patto per la salute, ravvisando quantomeno l'esigenza di spostare il termine del 31 gennaio attualmente previsto.
  In relazione alla riduzione delle liste di attesa, sottolinea la necessità di procedere all'assunzione di nuovo personale, osservando che altrimenti le misure adottate con la legge di bilancio resterebbero praticamente prive di effetti, intervenendo oltretutto in un sistema complesso e con forti disparità tra le varie regioni.
  Osserva, in relazione alle risorse aggiuntive per i contratti di formazione specialistica, la necessità di tenere conto anche del fabbisogno delle singole regioni.
  Per quanto concerne i programmi di edilizia sanitaria previsti dall'articolo 42, appare a suo giudizio auspicabile collegare l'assegnazione delle risorse alle regioni alla capacità di utilizzo.
  Richiama, quindi, i dati allarmanti forniti dall'ISTAT sul numero elevato di persone che rinunciano alle cure per motivi economici, cui vanno aggiunti coloro che non accedono alle prestazioni a causa del protrarsi dei tempi di attesa, segnalando che in tal modo aumenta il rischio sanitario nel Paese con conseguenze negative, anche sul piano economico, di lungo periodo.
  Preannuncia la presentazione di proposte emendative per la reintroduzione del cosiddetto bonus bebè, richiamando i dati della grave crisi demografica che interessa l'Italia, e auspica un approfondimento sull'utilizzo delle risorse aggiuntive destinate al Fondo per la famiglia.
  Rileva, poi, come l'assenza di risorse adeguate per le politiche antidroga renda esplicita la differenza di visioni sul tema tra le due forze di maggioranza. Occorre a suo avviso intervenire, anche con risorse adeguate, per disinnescare la grave minaccia rappresentata da comportamenti giovanili in cui la socialità appare condizionata dall'utilizzo di sostanze psicotrope di diversa natura, agendo in primo luogo attraverso le istituzioni scolastiche.
  Nel richiamare i contenuti di una sua recente interrogazione sul tema, sottolinea quindi l'esigenza di dotare il Fondo per i farmaci innovativi di risorse adeguate e pienamente utilizzabili, ricordando che molti investimenti in tema di salute hanno in prospettiva ricadute positive su tutto il sistema economico del Paese.

  Elena CARNEVALI (PD), partendo dalla considerazione che il disegno di legge di bilancio costituisce il biglietto da visita del Governo circa la sua capacità di tradurre in misure concrete gli annunci fatti sinora, esprime un giudizio fortemente critico rispetto alle misure proposte, in particolare per quanto riguarda Pag. 177i settori di competenza della XII Commissione, a partire dalla sanità. Rileva con amarezza il mancato reperimento di risorse aggiuntive per fare fronte a tutte le esigenze del settore, a partire dalla spesa farmaceutica e dalla carenza di personale sanitario. Nel rilevare l'impossibilità di raggiungere entro il 31 gennaio l'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni, richiede dati precisi sulle valutazioni del Governo circa le risorse necessarie alla piena attuazione dell'aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza. Ricordando che non può essere ignorato il dato allarmante della riduzione della spesa sanitaria in rapporto al PIL, osserva che la Ministra Grillo non è riuscita a conseguire gli obiettivi che si era prefissa, rinviando ad un ipotetico futuro la soluzione delle criticità esistenti.
  Lamenta, quindi, l'assenza di interventi per quanto riguarda la piena implementazione dell'anagrafe vaccinale.
  Sottolinea, poi, l'assenza di indicazioni concrete circa le modalità di erogazione del reddito di cittadinanza, giudicando priva di fondamento la cifra di 780 euro mensili fornita dal Governo. Rileva, inoltre, che il collegamento tra anticipo pensionistico ed assunzione dei giovani appare un mero auspicio in assenza di incentivi.
  Nell'osservare che le risorse destinate alle borse di studio per i medici di medicina generale non sono aggiuntive, ma costituiscono un semplice vincolo sulle disponibilità del Fondo sanitario nazionale, reputa insufficiente lo stanziamento per lo sblocco delle liste di attesa in quanto non accompagnato da misure relative all'assunzione e stabilizzazione del personale sanitario. Si rischia, in contraddizione con le dichiarazioni fatte in passato, di spostare l'asse del sistema sanitario sul privato, diminuendo in tal modo i servizi offerti a tutti i cittadini.
  Nel riconoscere la validità dell'incremento del finanziamento per la formazione specialistica, peraltro in linea con le scelte della precedente maggioranza, rileva che l'effetto positivo di tale previsione potrà determinarsi solo tra alcuni anni, mentre una drastica riduzione del personale sanitario, determinata anche dalle insostenibili condizioni di lavoro, può concretizzarsi in tempi più rapidi.
  L'annunciato incremento di alcuni fondi relativi alle politiche sociali deve essere valutato in relazione al complesso delle politiche di settore, che ha visto il mancato rifinanziamento di importanti misure, a partire dal cosiddetto bonus bebè. Coglie l'occasione per rilevare che appare inaccettabile l'utilizzo nei documenti di bilancio dell'espressione «persone handicappate», come accade in relazione al capitolo 3532 dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  Rileva che, nonostante l'accoglimento di specifici ordini del giorno, il Fondo per l'assistenza di persone con disabilità grave prive del sostegno familiare non è destinatario di nessuna risorsa aggiuntiva.
  Manifesta, inoltre, preoccupazione circa al possibilità di assicurare la prosecuzione degli interventi sul reddito di inclusione, in attesa della ipotetica implementazione del reddito di cittadinanza, ricordando che la normativa vigente prevedeva un incremento di risorse. Segnala inoltre che, con l'impostazione data alla normativa che si vuole introdurre, i soggetti che verranno assunti per potenziare i centri per l'impiego sono destinati ad avere un contratto temporaneo, in palese contrasto con le dichiarazioni di numerosi esponenti dell'attuale maggioranza.
  In conclusione, ribadisce il giudizio estremamente severo sulle misure proposte, preannunciando la volontà da parte del suo gruppo di presentare numerose proposte emendative.

  Marcello GEMMATO (FdI) esprime una valutazione complessivamente negativa da parte del gruppo di Fratelli d'Italia sul disegno di legge di bilancio, in particolare per quanto riguarda l'assenza di misure atte a colmare il divario tra Nord e Sud in ambito sanitario. Nel segnalare l'esigenza di un superamento di quanto previsto dal regolamento sugli standard relativi all'assistenza ospedaliera di cui al decreto ministeriale n. 70 del Pag. 1782015, invita a rivedere i criteri di ripartizione del Fondo sanitario nazionale tenendo conto anche del coefficiente di deprivazione.
  Ricorda infatti che, a parità di popolazione, le regioni del Sud ricevono minori risorse, determinandosi così una spirale negativa che, anche a causa della emigrazione sanitaria, provoca ulteriori riduzioni. Nel complesso, le risorse destinate al sistema sanitario rappresentano una «coperta corta», non in grado di soddisfare nuove esigenze, a partire dai farmaci innovativi. Preannuncia pertanto la presentazione di proposte emendative da parte del suo gruppo.

  Dario BOND (FI) auspica l'introduzione all'interno della legge di bilancio di una norma di carattere programmatico per effettuare una sorta di coordinamento delle iniziative di ricerca in ambito sanitario, anche promosse da enti del Terzo settore, in linea con quanto accade in altri Paesi europei.
  Nell'esprimere apprezzamento per le risorse aggiuntive destinate dall'articolo 41 del provvedimento in esame ai medici specializzandi, invita a ragionare sulla possibilità di prevedere anche percorsi formativi alternativi.
  Per quanto riguarda le risorse destinate all'edilizia sanitaria, auspica che sia individuata una priorità degli interventi, anche al fine di garantire una maggiore efficacia delle cure, insistendo sull'importanza di dare una piena attuazione all'adeguamento dei livelli essenziali di assistenza.
  Invita peraltro a meglio definire il perimetro della misura del reddito di cittadinanza, per poterlo collocare all'interno delle politiche per la famiglia.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.30.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 13 novembre 2018. — Presidenza della presidente Marialucia LOREFICE. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Armando Bartolazzi.

  La seduta comincia alle 13.30.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
Atto n. 51.
(Rilievi alla V Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in oggetto.

  Marialucia LOREFICE, presidente, fa presente che il 7 novembre è pervenuta una lettera del Presidente della Camera che accoglie la richiesta avanzata dalla V Commissione sull'opportunità di richiedere che la XII Commissione e tutte le altre Commissioni permanenti – ad esclusione delle Commissioni XI e XIV – possano esprimere, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, secondo periodo, del Regolamento, rilievi sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Atto n. 51), al fine di esaminare i programmi di investimento finanziati ai sensi del citato schema di decreto.
  A tal fine l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, della XII Commissione, nella riunione dell'8 novembre ha convenuto sull'opportunità di deliberare i rilievi di propria competenza. Pag. 179
  Dà, quindi, la parola al relatore, deputato De Martini, per lo svolgimento della propria relazione.

  Guido DE MARTINI, relatore, osserva che il Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese è stato istituito dall'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio per il 2017, che ha destinato a una serie di settori di spesa oltre 47 miliardi di euro in un orizzonte temporale quindicennale (dal 2017 al 2032). La disposizione in oggetto prevede che l'utilizzo del Fondo sia disposto con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri interessati, in relazione ai programmi presentati dalle amministrazioni centrali dello Stato. Gli schemi dei decreti sono trasmessi alle Commissioni parlamentari competenti per materia.
  La legge di bilancio per il 2018 ha rifinanziato il Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese per complessivi 36,115 miliardi di euro per gli anni dal 2018 al 2033. Successivamente è intervenuta la sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 13 aprile 2018, che ha dichiarato parzialmente illegittimo il comma 140 della legge 11 dicembre 2016, n. 232, istitutivo del Fondo (con effetti conseguenti anche per ciò che riguarda il comma 1072 della legge di bilancio 2018 e la sua attuazione) «nella parte in cui non prevede un'intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale». A seguito di tale sentenza, l'articolo 13, comma 01, del decreto-legge n. 91 del 2018, ha integrato la procedura di adozione dei decreti di riparto, prevedendo – nel caso di interventi rientranti nelle materie di competenza regionale o delle provincie autonome – la previa intesa con gli enti territoriali interessati, ovvero in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
  Riguardo al monitoraggio degli interventi, il comma 142 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2017 rinvia al decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, in materia di procedure di monitoraggio sullo stato di attuazione delle opere pubbliche e di verifica dell'utilizzo dei finanziamenti nei tempi previsti. Inoltre, il comma 1075 della legge di bilancio per il 2018 richiede a ciascun Ministero di presentare, entro il 15 settembre di ogni anno, una relazione alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dell'economia e delle finanze e alle Commissioni parlamentari competenti per materia, contenente l'aggiornamento della previsione sugli stati di avanzamento e una indicazione delle principali criticità riscontrate nell'attuazione delle opere.
  Osserva che lo schema di decreto in esame dispone, al comma 1, la ripartizione della quota residua del Fondo investimenti, ossia al netto delle assegnazioni effettuate con il decreto-legge n. 109 del 2018 (cosiddetto decreto Genova), attualmente all'esame del Parlamento, pari a 585 milioni complessivi nel periodo 2018-2029. La tabella riportata nell'allegato 1 dello schema in esame ripartisce le risorse sulla base delle finalità indicate dal comma 1072 della legge n. 205 del 2017, con indicazione, nell'ambito di ciascun settore, della quota parte assegnata a ciascun Ministero, per ciascun anno dal 2019 al 2033.
  Fa presente che nella relazione illustrativa si precisa che la proposta di riparto del Fondo è stata definita anche tenendo conto delle richieste formulate dai Ministeri, dei successivi approfondimenti condotti con ciascuna amministrazione, in coerenza con i vincoli finanziari del Fondo, dando priorità ai settori della cultura, dell'istruzione (scuola e università), della ricerca e dell'alta tecnologia, nonché della sicurezza e ordine pubblico.
  Per quanto riguarda i settori di competenza della XII Commissione, segnala che il Ministero della salute è destinatario Pag. 180in primo luogo di risorse del settore ricerca, pari a 5,1 milioni di euro nel 2018, 3 nel 2019, 6,1 nel 2020 e 40,8 nel periodo 2021-2023. Il Ministero della salute è destinatario, inoltre, di risorse relative al settore di spesa edilizia pubblica, compresa quella scolastica e sanitaria, con uno stanziamento di 43,1 milioni di euro nel 2018, 68 nel 2019, 57,7 nel 2020 e 126,4 nel periodo 2021-2023.
  Il provvedimento in esame reca, inoltre, uno stanziamento per l'eliminazione delle barriere architettoniche, pari complessivamente a 294,8 milioni di euro, assegnato al Ministero delle infrastrutture, a quello dei beni culturali e, in maniera marginale, al Ministero della giustizia.
  Il comma 2 dello schema in oggetto dispone l'individuazione degli interventi nell'ambito dei diversi settori di spesa secondo le procedure previste a legislazione vigente anche, ove necessario, nel caso di interventi rientranti nelle materie di competenza regionale o delle province autonome e, limitatamente agli stessi, attraverso l'intesa con i livelli di governo decentrati e il sistema delle autonomie.
  I commi 3 e 4 riguardano, infine, il monitoraggio e il controllo dei programmi finanziati.
  Rilevato che lo schema in esame non indica i singoli interventi di cui è previsto il finanziamento, ritiene utile acquisire elementi in relazione all'utilizzo degli stanziamenti di competenza del Ministero della salute.
  Il sottosegretario Armando BARTOLAZZI esprime apprezzamento per il fatto che nel prospetto allegato allo schema di decreto in oggetto risultano integralmente confermate tutte le somme già a suo tempo previste per gli interventi di competenza del Ministero della salute.
  Ciò premesso, ricorda che l’iter istruttorio avviato ai sensi della citata disposizione del provvedimento in esame si era interrotto in ragione dell'intervenuta sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018, che ha dichiarato parzialmente illegittimo il comma 140 della legge n. 232 del 2016, «nella parte in cui non prevede un'intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale.»
  Tale pronuncia, sebbene non riguardasse tutte le voci di finanziamento, non ha consentito la definitiva approvazione dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri attuativo dell'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, trasmesso con nota del Ministero dell'economia e delle finanze del 24 aprile 2018. In ogni caso il Ministero della salute, considerando gli importi assegnati nell'allegato, concernente il riparto del Fondo, ha elaborato una proposta di interventi sia per la lettera d), «ricerca», pari a 55.000.000 euro, sia per la lettera f), «edilizia sanitaria», per 295.130.000 euro. Sottolinea che tali finanziamenti riguardano due settori nevralgici ed essenziali dal punto di vista sanitario.
  In particolare, con riferimento all'edilizia sanitaria, il ministero della salute ha proposto il finanziamento dei seguenti interventi di ristrutturazione, di realizzazione, di riqualificazione, adeguamento e messa a norma: in primo luogo la realizzazione nuovo Ospedale di Cesena – Regione Emilia Romagna; poi la ristrutturazione dell'Ospedale di Penne – Regione Abruzzo; la realizzazione nuovo Ospedale di Teramo – Regione Abruzzo; l'adeguamento sismico ospedale di Castelnuovo – Regione Toscana; l'adeguamento sismico ospedale di Barga AUSL Toscana Nord Ovest – Regione Toscana; l'adeguamento sismico ospedale di Pontremoli – RSA AUSL Toscana Nord Ovest – Regione Toscana; l'adeguamento sismico ospedale di Mugello AUSL Toscana centro – Borgo San Lorenzo FI – Regione Toscana; l'adeguamento sismico ospedale di Fivizzano, RSA, Distretto Aulla AUSL Toscano Nord- Ovest Fivizzano MS – Regione Toscana.
  Per quanto attiene al settore della ricerca sanitaria, il Ministero ha proposto di finanziare il progetto relativo agli Istituti virtuali di patologia della Rete italiana degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) per prevenire le malattie, Pag. 181personalizzare le cure, migliorare la qualità di vita dei pazienti». Precisa che si tratta di un progetto volto alla medicina del futuro che promuove, inoltre, un alto livello di integrazione tra gli IRCCS, inserendosi in un sistema che sta cambiando radicalmente l'approccio alla prevenzione e alla cura delle malattie per quanto concerne i progressi della ricerca biomedica e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

  Vito DE FILIPPO (PD) chiede al rappresentante del Governo se, rispetto all'individuazione degli interventi avviata all'i- nizio del 2018, l'attuale ripartizione vede una riduzione di risorse destinate al Ministero della salute.

  Il sottosegretario Armando BARTOLAZZI precisa che non si è verificata alcune riduzione.

  Marialucia LOREFICE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 14.15.