CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 novembre 2018
91.
XVIII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 57

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 13 novembre 2018. — Presidenza della vicepresidente Marica FANTUZ. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Raffaele Volpi.

  La seduta comincia alle 12.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Marica FANTUZ, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021.
C. 1334 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Marica FANTUZ, presidente, ricorda che la riforma della legge di contabilità e finanza pubblica, introdotta dalla legge 4 agosto 2016, n. 163, in attuazione dell'articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, ha apportato alcune significative innovazioni alla previgente disciplina contabile.
  In particolare, ai sensi della nuova disciplina contabile i contenuti dei due Pag. 58disegni di legge (stabilità e bilancio), che sulla base della legislazione previgente dovevano essere presentati dal Governo alle Camere, sono raccolti in un unico provvedimento, il disegno di legge di bilancio, composto da due sezioni: nella prima sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono invece indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni della citata prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile.
  In questo quadro, in occasione dell'entrata in vigore della citata riforma, la Presidenza della Camera, ha trasmesso ai Presidenti delle Commissioni permanenti, con lettera del 25 ottobre 2016, un documento in cui sono state individuate alcune linee guida di carattere procedurale che costituiscono un valido ausilio nell'applicazione delle disposizioni del Regolamento della Camera dei deputati, come interpretate nel parere della Giunta per il Regolamento del 14 luglio 2010, soprattutto per quanto riguarda le modalità di esame del disegno di legge di bilancio nelle Commissioni, nonché i criteri sulla emendabilità dello stesso alla luce della mutata disciplina contabile.
  In particolare, come chiarato dalle citate linee guida, tutte le disposizioni regolamentari aventi ad oggetto l'esame del disegno di legge finanziaria e del disegno di legge di bilancio devono intendersi riferite, rispettivamente, alla prima e alla seconda sezione del disegno di legge di bilancio.
  Inoltre, ai fini dell'esame presso le Commissioni di settore, le parti di competenza di ciascuna di esse sono individuate, con riferimento ad entrambe le sezioni, secondo le medesime modalità con cui tale individuazione avveniva in passato in ordine al disegno di legge di stabilità e, soprattutto, al disegno di legge di bilancio.
  Per quanto riguarda la Commissione Difesa, oltre alle disposizioni di propria competenza contenute nella prima sezione saranno esaminate anche la Tabella 11, relativa allo stato di previsione del dicastero della difesa, contenuta nella seconda sezione.
  L'esame si concluderà con l'approvazione di una relazione sulle parti di competenza del disegno di legge di bilancio e con la nomina di un relatore. Potranno essere presentate relazioni di minoranza. La relazione approvata dalla Commissione e le eventuali relazioni di minoranza saranno trasmesse alla Commissione Bilancio. I relatori (per la maggioranza e di minoranza) potranno partecipare ai lavori della Commissione Bilancio per riferire circa i lavori svolti presso la Commissione di settore.
  Evidenzia, poi, che la Commissione potrà esaminare eventuali emendamenti o ordini del giorno riferiti alle parti di sua competenza. A tale proposito rammenta che gli emendamenti che riguardano parti di competenza di questa Commissione con compensazione a valere su parti di competenza di altre Commissioni potranno essere presentati sia nella presente Commissione sia direttamente presso la Commissione Bilancio. La stessa regola sarà peraltro applicabile anche agli emendamenti compensativi all'interno di parti di competenza di questa Commissione.
  Gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati presso la Commissione Bilancio, anche al solo scopo di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
  La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati presso questa Commissione sarà effettuata dalla Presidenza della medesima prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia, come recentemente modificata.
  In particolare, sono previste specifiche regole per l'emendabilità della prima e della seconda sezione, nonché per gli emendamenti volti a modificare, con finalità Pag. 59di compensazione, contemporaneamente la prima e la seconda sezione del disegno di legge di bilancio, ferme restando le regole ordinarie sulla compensatività, a seconda che si tratti di oneri di parte corrente o in conto capitale.
  Infine, con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno, ricorda che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio. Gli ordini del giorno accolti dal Governo o approvati dalla Commissione sono allegati alla relazione trasmessa alla Commissione Bilancio. Gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo potranno essere ripresentati in Assemblea. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica devono invece essere presentati direttamente in Assemblea.
  Ricorda, quindi, che il termine per la presentazione di emendamenti in Commissione Difesa, è stato fissato alle ore 18 di domani, mercoledì 14 novembre e che gli emendamenti possono comunque essere presentati direttamente alla Commissione Bilancio, entro le ore 16 di giovedì 15 novembre.
  Infine, ricorda che le Commissioni di settore dovranno concludere il proprio esame in tempo utile per consentire alla Commissione Bilancio di concludere l'esame in sede referente e iniziare la discussione in Assemblea nell'ultima settimana di novembre.

  Emanuela CORDA (M5S), relatrice, osserva che, come ha già ricordato dalla Presidente, i contenuti delle previgenti leggi di bilancio e di stabilità sono stati ricompresi in un unico provvedimento, costituito dalla nuova legge di bilancio, riferito a un periodo triennale ed articolato in due sezioni. La prima sezione svolge essenzialmente le funzioni dell'ex disegno di legge di stabilità; la seconda sezione assolve, nella sostanza, quelle del disegno di legge di bilancio.
  Si sofferma, quindi, sui profili di competenza della Commissione Difesa contenuti nella prima sezione, evidenziando innanzitutto che l'articolo 30 autorizza, nel quinquennio 2019-2023, l'assunzione straordinaria, in aggiunta alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente, di un contingente massimo fino a 6.150 unità nei ruoli iniziali delle Forze di polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia penitenziaria) e comunque entro il limite delle rispettive dotazioni organiche. Segnala, quindi, che secondo quanto evidenziato nella relazione tecnica, con la disposizione in esame, la dotazione organica delle Forze di polizia verrebbe a coincidere con la forza effettiva.
  Osserva, poi, che le assunzioni sono finalizzate all'incremento dei servizi di prevenzione e di controllo del territorio e di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, connessi, in particolare, alle esigenze di contrasto al terrorismo internazionale. In particolare, per quanto riguarda l'Arma dei carabinieri è prevista l'assunzione di 427 unità per ciascun anno del quinquennio per un totale di 2.135 unità, anche se la relazione tecnica precisa che «rimane impregiudicata ogni diversa articolazione annuale si renda necessaria».
  Sottolinea, quindi, che il comma 1 fa salva la riserva dei posti in favore dei volontari delle Forze armate per il reclutamento nelle carriere iniziali delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, richiamando espressamente gli articoli 703 e 2199 del codice dell'ordinamento militare.
  Il comma 3 prevede poi che alle assunzioni si provveda mediante scorrimento delle graduatorie vigenti, attingendo in via prioritaria a quelle approvate nell'anno 2017 e, per i posti residui, in parti uguali, a quelle approvate nell'anno 2018, in deroga a quanto previsto dall'articolo 2199 del codice militare.
  Fa presente, quindi, che l'articolo 34 determina gli oneri complessivi a carico del bilancio dello Stato per la contrattazione collettiva nazionale per il triennio 2019-2021 del pubblico impiego, pari a 1.100 milioni di euro per il 2019, 1.425 milioni per il 2020 e 1.775 milioni dal Pag. 602021, stabilendo, altresì, al comma 6, che 210 milioni di euro possano essere destinati alla disciplina degli istituti normativi, nonché ai trattamenti economici accessori, privilegiando quelli finalizzati a valorizzare i servizi di natura operativa di ciascuna amministrazione, del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nell'ambito dei rispettivi provvedimenti negoziali relativi al triennio 2019-2021. Qualora i predetti provvedimenti negoziali non si perfezionino alla data del 30 giugno di ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021, è previsto che il suddetto importo annuale sia destinato, sulla base di apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, all'incremento delle risorse dei fondi per i servizi istituzionali del personale del Comparto Sicurezza-Difesa e dei fondi per il trattamento accessorio del personale dei Vigili del Fuoco, con successivo riassorbimento nell'ambito dei benefici economici relativi al triennio 2019-2021.
  Rileva che l'articolo 36 interviene sul Fondo istituito dall'articolo 35 del decreto- legge n. 113 del 2018 (cosiddetto «decreto sicurezza e immigrazione») per l'adozione di provvedimenti normativi in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, ivi comprese le Capitanerie di porto, incrementandone la dotazione finanziaria di 70 milioni di euro dal 2020, al fine di consentire l'apporto di correzioni ed integrazioni ai decreti legislativi n. 94 e n. 95 del 29 maggio 2017.
  Al riguardo, ricorda che l'articolo 35 del decreto-legge n. 113 del 2018 ha istituito un Fondo finalizzato all'adozione dei richiamati provvedimenti integrativi e correttivi dei citati decreti legislativi che hanno disposto il riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate, nel quale sono allo stato «cristallizzate» le risorse finanziarie residue già previste dall'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3, comma 155, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, pari a 15.089.182 di euro per l'anno 2018 e a 15.004.387, a decorrere dal 2019. Tali risorse saranno incrementate di un ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro annui, in base a quanto previsto dall'articolo 5 del medesimo decreto-legge n. 113 del 2018, in corso di conversione.
  Ricorda, peraltro, che nel corso dell'esame al Senato del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 113 del 2018 è stato approvato un emendamento all'articolo 1 che prevede una delega al Governo per l'adozione – entro il 30 settembre 2019 – di decreti legislativi integrativi e correttivi in materia di riordino dei ruoli delle Forze armate e delle Forze di polizia nei limiti delle risorse del fondo di cui al presente articolo.
  Osserva, quindi, che l'articolo 57, comma 12, reca una novella all'articolo 1, comma 30, della legge di stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013), successivamente modificato dall'articolo 1, comma 695, della legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017), in materia di partecipazione di imprese nazionali a programmi industriali aeronautici in collaborazione internazionale. Nello specifico, viene elevato da 5 milioni di euro a 8 milioni di euro, a decorrere dal 2019, il limite della riassegnazione in spesa delle risorse finanziarie derivanti dalle restituzioni, da parte di alcune imprese beneficiarie, dei finanziamenti a tasso zero erogati in base alla legge n. 808 del 1985, consentendo la riassegnazione solo della parte eccedente.
  Ricorda che, per le somme in restituzione, la legge di stabilità 2014 prevedeva il relativo versamento all'entrata del bilancio dello Stato, affinché potessero essere riassegnate, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, agli appositi capitoli dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per le medesime finalità di cui alla legge n. 808 del 1985.
  Sempre l'articolo 57, al comma 15, prevede una riduzione del contributo italiano alle spese delle Nazioni Unite nella misura di 35,4 milioni di euro per il 2019 e di 32,4 milioni di euro a decorrere dal 2020.
  Segnala, poi, il comma 1 dell'articolo 59 che dispone, da un lato, una riduzione delle spese militari pari a 60 milioni di euro a decorrere dal 2019, senza tuttavia Pag. 61individuare gli specifici settori oggetto di revisione; dall'altro un'ulteriore riduzione per complessivi 531 milioni di euro nel periodo 2019-2031, nell'ambito delle risorse destinate ad attività industriali ad alta tecnologia e sostegno all'esportazioni, ai sensi della lettera f) dell'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio per il 2017 (legge n. 232 del 2016).
  Nello specifico, sottolinea che il comma 140 della legge di bilancio 2017 (legge n. 232 del 2016) ha previsto l'istituzione di un Fondo, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (cap. 7555), per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese in determinati settori di spesa. A tali finalità sono stati destinati oltre 47 miliardi di euro in un orizzonte temporale venticinquennale, di cui quasi 10 miliardi di euro assegnati alla Difesa. In seguito, l'articolo 1, comma 1072 della legge di bilancio 2018 (legge n. 205 del 2017), ha rifinanziato il citato fondo per un totale di 35,53 miliardi di euro, di cui 5.814,8 milioni di euro destinati alla Difesa, secondo quanto previsto dallo schema di riparto attualmente all'esame delle competenti Commissioni parlamentari (A.G. n. 51).
  La disposizione prevede, inoltre, che entro il 30 gennaio 2019 – con apposito decreto del Ministro della difesa, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze – dovranno essere rideterminati i programmi di spesa oggetto delle previste riduzioni.
  Sempre l'articolo 59, dispone – al comma 2 – la riprogrammazione di talune spese per investimenti iscritte nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico e afferenti alle autorizzazioni di spesa relative ai programmi aeronautici ad alto contenuto tecnologico connessi alle esigenze della difesa aerea nazionale, realizzati nell'ambito della legge n. 266 del 1997, compreso il programma European fighter aircraft (EFA), nonché al programma di sviluppo di unità navali della classe FREMM, di cui all'articolo 1, comma 95, della legge finanziaria 2006 (legge n. 266 del 2005), come rifinanziata dal comma 140 della legge di bilancio 2017 (legge n. 232 del 2016).
  La rimodulazione in senso «orizzontale», ovvero tra esercizi finanziari diversi (dal triennio 2019/2021 al triennio 2025/2027), degli stanziamenti relativi ai richiamati programmi è pari a 78 milioni di euro nel 2019 (-38 milioni per i programmi di cui alla legge n. 266 del 1997 e -40 milioni di euro per i programmi di cui alla legge n. 266 del 2005), a 95 milioni di euro nel 2020 (-90 milioni per i programmi di cui alla legge n. 266 del 1997 e -5 milioni di euro per i programmi di cui alla legge n. 266 del 2005) e a 40 milioni di euro nel 2021 (-40 milioni per i programmi di cui alla legge n. 266 del 1997 e -5 milioni di euro per i programmi di cui alla legge n. 266 del 2005).
  Passa, quindi, ad illustrare la seconda sezione del provvedimento che contiene il bilancio a legislazione vigente e le variazioni non determinate da innovazioni normative.
  In particolare, osserva che i prospetti deliberativi di tale sezione riportano: le previsioni a legislazione vigente, che includono l'aggiornamento delle previsioni per le spese per oneri inderogabili e fabbisogno, nonché le rimodulazioni compensative di spese relative a fattori legislativi e per l'adeguamento al piano finanziario dei pagamenti (verticali ed orizzontali) proposte dalle amministrazioni in sede di formazione del bilancio per finalità di efficientamento della spesa; le proposte di modifica della legislazione vigente (rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni) che non richiedono la previsione di una specifica disposizione normativa, effettuate con la seconda sezione; gli effetti finanziari imputabili alle innovazioni normative introdotte con la prima sezione del disegno di legge di bilancio, esposti separatamente.
  Le previsioni complessive del disegno di legge di bilancio – il cosiddetto bilancio integrato – sono determinate come somma degli stanziamenti previsti nella seconda sezione e degli effetti finanziari della prima sezione.Pag. 62
  In particolare, per quanto riguarda il Ministero della difesa, l'articolo 101 del disegno di legge di bilancio autorizza, al comma 1, l'impegno e il pagamento delle spese relative all'anno finanziario 2019, in conformità all'annesso stato di previsione (Tabella n. 11) che espone, a legislazione vigente, una dotazione complessiva di competenza per l'anno 2019 di 21.689,8 milioni di euro.
  Inoltre, l'articolo 101 reca disposizioni di natura meramente contabile, volte a regolare modalità di gestione, ovvero determinazioni quantitative, che le leggi vigenti rinviano alla legge di bilancio annuale.
  In particolare, i commi da 2 a 5, stabiliscono, rispettivamente, per l'anno 2019: il numero massimo degli ufficiali ausiliari da mantenere in servizio come forza media per l'anno 2019; la consistenza organica degli allievi ufficiali delle Forze amate, compresa l'Arma dei carabinieri, degli allievi delle scuole sottufficiali delle Forze armate, esclusa l'Arma dei carabinieri, e, infine, degli allievi delle scuole militari.
  Il comma 6, consente di applicare alle spese per infrastrutture multinazionali della NATO, sostenute a carico di taluni programmi della missione «Difesa e sicurezza del territorio» dello stato di previsione del Ministero della difesa, per l'anno finanziario 2019, le direttive NATO in materia di procedure di negoziazione in materia di affidamento dei lavori.
  Il comma 7 rinvia agli elenchi n. 1 e n. 2 allegati allo stato di previsione del Ministero della difesa per l'individuazione delle spese per le quali si possono effettuare, per l'anno finanziario 2019, i prelevamenti dai fondi a disposizione relativi alle tre Forze armate e all'Arma dei carabinieri, ai sensi dell'articolo 613 del codice dell'ordinamento militare.
  Il comma 8 prevede la riassegnazione ai pertinenti programmi dello stato di previsione del Ministero della difesa delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato dal CONI e destinate alle attività sportive del personale militare e civile della difesa.
  Da ultimo, il comma 9 autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze a provvedere alla riassegnazione ai pertinenti capitoli del programma «Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e sicurezza» delle somme versate all'entrata del bilancio dello Stato dalla Banca d'Italia per i servizi di vigilanza e custodia resi dal personale dell'Arma stessa.
  Sottolinea, poi, che l'articolo 107 del disegno di legge di bilancio riporta disposizioni diverse tese a confermare alcune forme di flessibilità nella gestione degli stanziamenti di bilancio.
  Al riguardo, oltre al comma 6, che prevede la possibilità di utilizzare come residui nell'esercizio successivo le risorse finanziarie non utilizzate alla chiusura dell'esercizio 2017 relative ai fondi destinati all'incentivazione del personale dello Stato, tra cui quello delle Forze armate, nonché a quelli destinati alla corresponsione del trattamento economico accessorio del personale dirigenziale, rileva che il comma 25 autorizza il Ministero dell'economia e delle finanze a riassegnare allo stato di previsione del Ministero della difesa, per l'anno 2018, le somme versate in entrata concernenti le competenze fisse ed accessorie del personale dell'Arma dei carabinieri in posizione extraorganica presso le altre amministrazioni.
  Infine, il comma 27 autorizza il Ministero dell'economia e delle finanze ad apportare, con propri decreti, per l'anno 2018, le opportune variazioni compensative di bilancio tra i diversi ministeri interessati dall'attuazione delle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 177 del 2016, che ha disposto l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri e, in misura minore, in altre forze di polizia e presso il Ministero dell'agricoltura.
  Un'ultima disposizione del disegno di legge di bilancio che merita di essere menzionata riguarda il comma 7 dell'articolo 98 – relativo all'autorizzazione delle spese del Ministero dell'interno, Tabella n. 8) – che conferma l'applicazione per tutti gli appartenenti alle Forze di polizia delle disposizioni relative al cedolino Pag. 63unico, in base alle quali le amministrazioni interessate provvedono a versare le somme rimaste da pagare alla fine di ciascun esercizio finanziario a titolo di competenze accessorie, sull'apposito capitolo/articolo dello stato di previsione dell'Entrata del bilancio dello Stato, istituito per ogni singola amministrazione.
  Passando alle previsioni per il triennio 2019-2021, osserva che il disegno di legge di bilancio autorizza, per lo stato di previsione del Ministero della difesa, spese finali, in termini di competenza, pari a 21.426,2 milioni di euro nel 2019, a 21.870,6 milioni di euro per il 2020 e a 21.951,4 milioni di euro per il 2021.
  In termini di cassa, le spese finali del Ministero sono pari a 22.471,6 milioni di euro nel 2019, a 21.620,4 milioni di euro nel 2020 e a 21.580,1 milioni di euro nel 2021.
  Dunque, rispetto alla legge di bilancio 2018, il disegno di legge di bilancio 2019-2021 espone per il Ministero della difesa, nel triennio di riferimento, un andamento della spesa in leggera crescita.
  Con specifico riferimento alle previsioni di spesa per il 2019, il disegno di legge di bilancio reca spese finali in aumento rispetto al 2018, in termini assoluti, di circa 458,3 milioni di euro. Tale differenza positiva deriva dagli effetti congiunti di un aumento, pari a 917,7 milioni di euro, delle spese di parte corrente e di una diminuzione delle spese di parte capitale pari a 459,4 milioni di euro.
  Con riferimento alla spesa finale del bilancio statale, gli stanziamenti di spesa del Ministero della difesa autorizzati dal disegno di legge di bilancio si attestano, in termini di competenza, nell'anno 2019 in misura pari al 3,32 per cento, in leggera diminuzione rispetto al 2018 (3,36 per cento).
  Evidenzia, quindi, che rispetto alla legislazione vigente, la manovra finanziaria per il 2019, attuata con il disegno di legge di bilancio, determina complessivamente una diminuzione delle spese finali di 254,6 milioni di euro, imputabili interamente alla spesa in conto capitale. In particolare, gli effetti finanziari complessivi ascrivibili alla seconda sezione determinano un decremento della spesa pari a 169,5 milioni di euro, mentre le misure legislative introdotte dall'articolato della prima sezione determinano nel complesso un effetto negativo di 85 milioni di euro.
  Nel complesso, il disegno di legge di bilancio integrato propone, dunque, stanziamenti per il Ministero della difesa pari a 21.426,2 milioni per il 2019.
  Rileva, quindi, che la spesa complessiva del Ministero nel 2019 è allocata su 3 missioni e 9 programmi.
  La missione principale è la Missione n. 5 «Difesa e sicurezza del territorio», che rappresenta circa il 92 per cento del valore della spesa finale complessiva ed è pari a 19.760,5 milioni di euro. Rispetto alla dotazione a legislazione vigente, pari a 20.015 milioni, tale missione registra una diminuzione delle spese pari a 254,5 milioni di euro. I programmi ridotti sono: «Pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» (decremento di 240,5 milioni di euro) e «Approntamento e impiego Carabinieri per la difesa e la sicurezza» (decremento di 14 milioni di euro).
  Le altre due missioni sono la missione n. 18 «Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente» con una spesa pari a circa 467,2 milioni di euro e la missione n. 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» con circa 1.198,5 milioni di euro. In particolare, con riferimento all'ambito della missione n. 18 «Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente», ricorda che, a partire dal 2017, il Ministero della difesa ha acquisito, il nuovo programma 18.17 «Approntamento e impiego Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare» appositamente istituito a seguito dell'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri, ai sensi del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177. Tale programma raccoglie tutte le risorse finanziarie che nel 2016 erano gestite dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per il pagamento degli stipendi al personale e delle spese di funzionamento del Corpo forestale dello Stato.Pag. 64
  Per quanto concerne gli stanziamenti di interesse della Difesa presenti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, evidenzia il programma 5.8 cap. 3006/1 (Fondo per le missioni internazionali, ex articolo 4, comma 1 della legge n. 145 del 2016), sul quale sono appostati per il 2019 fondi pari a 997,2 milioni di euro.
  Con riferimento, invece, al Ministero dello sviluppo economico, ricorda che in tale Dicastero figurano essenzialmente spese per investimenti allocate in massima parte nel programma 11.5 «Promozione e attuazione di politiche di sviluppo, competitività e innovazione, di responsabilità sociale d'impresa e movimento cooperativo» della Missione 11 «Competitività e sviluppo delle imprese» e destinate alle imprese del settore aeronautico e allo sviluppo di programmi della difesa.
  Il programma, che a legislazione vigente reca spese complessive di 3.215,4 milioni di euro, subisce una riduzione di 118 milioni di euro ascrivibile, per 78 milioni di euro, all'intervento di riprogrammazione al 2025 di spese per investimenti previsto dal comma 1 dell'articolo 59 del disegno di legge di bilancio concernenti i programmi aeronautici ad alto contenuto tecnologico di cui all'articolo 4, comma 3, della legge n. 266 del 1997, compreso il programma European fighter aircraft (EFA) e lo sviluppo di unità navali della classe FREMM (di cui all'articolo 1, comma 95, della legge n. 266 del 2005) e per i restanti 40 milioni di euro ad interventi che consistono in rimodulazioni compensative orizzontali di spese per adeguamento al piano finanziario dei pagamenti.

  Alberto PAGANI (PD) invita la relatrice ed il Governo a fornire chiarimenti utili a far comprendere meglio la direzione in cui si muove la legge di bilancio per il 2019.
  In particolare, ritiene che sarebbe opportuno precisare se le misure riguardanti l'assunzione straordinaria di personale servano ad incrementare le consistenze organiche oppure siano destinate a compensare le uscite previste per i pensionamenti del personale giunto a fine carriera.
  In secondo luogo, ricorda come nelle audizioni svolte ad inizio di legislatura tutti i Capi di stato di Forza armata abbiano espresso forte preoccupazione riguardo alla possibilità di continuare ad assolvere ai compiti istituzionali delle varie Forze in un quadro di crescente scarsità di risorse finanziarie. Destano perplessità la progressiva riduzione degli organici del personale militare e civile della Difesa, nonché le decurtazioni delle risorse destinate all'acquisizione dei più importanti programmi d'armamento di cui le Forze armate hanno deciso di dotarsi come, per esempio, il programma delle unità navali FREMM, dei velivoli aerei Eurofigther, dei droni P2HH e dei velivoli di quinta generazione F-35.
  Ritiene che il termine rimodulazione, utilizzato per far slittare negli anni gli impegni di spesa relativi all'acquisto di tali programmi, esprima un concetto troppo vago e generico e domanda, per tale ragione, quale siano le reali intenzioni del Governo riguardo ai principali programmi d'investimento della Difesa.

  Elio VITO (FI) condivide il ragionamento del collega del Partito Democratico riguardo alla preoccupazione che il piano di assunzioni straordinarie si riveli insufficiente, anche in considerazione del fatto che nei prossimi anni è atteso un picco nelle uscite del personale militare per raggiunti limiti d'età. Ritiene, infatti, che sarebbe stato necessario predisporre un piano di assunzioni molto più incisivo e di ben più alto profilo.
  Evidenzia, poi, come anche le risorse finanziarie messe a disposizione per il riordino delle carriere risultino, alla fine, ben poca cosa, e siano state inserire nella manovra più per dare una dimostrazione simbolica che per rispondere alle esigenze effettive del personale.
   Si sofferma, poi, sulle misure recate dal comma 1 dell'articolo 59, sottolineando che – oltre a una prima riduzione generica di 60 milioni di euro delle spese della Difesa – si dispone anche un'ulteriore Pag. 65riduzione di spesa di 531 milioni di euro, nel periodo 2019-2031, per i programmi ad alta tecnologia, rinviando ad apposito decreto del Ministro della difesa, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, la rideterminazione dei programmi di spesa oggetto delle previste riduzioni. Al riguardo, evidenzia come sia opportuno prevedere che la Commissione difesa possa essere coinvolta esprimendo il proprio parere sullo schema di decreto, tanto più alla luce del fatto che il coinvolgimento parlamentare sui programmi d'armamento è previsto da specifiche disposizioni di legge.
  Preannuncia, quindi, l'intenzione di presentare un emendamento che vada in tal senso, auspicando che la Commissione intenda convergere su di esso unanimemente.
  Considera di estrema importanza, per la Difesa, mantenere fede agli impegni assunti in sede internazionale nell'ambito delle organizzazioni sovranazionali cui l'Italia aderisce e, pertanto, guarda con preoccupazione ad una politica di tagli che si allontana sempre di più dall'obiettivo di destinare alle spese per la difesa il 2 per cento del PIL, come richiesto in ambito NATO. Sottolinea il ruolo positivo che gli investimenti per la Difesa svolgono sia con riguardo alla sicurezza nazionale, sia con riferimento allo promozione dello sviluppo industriale nazionale evidenziando anche le ricadute civili e sociali che derivano dagli investimenti della Difesa nonché l'importanza di non ridurre il progresso tecnologico.
  Formula, quindi, un giudizio fortemente contrario sulle misure contenute nella legge di bilancio riguardanti il mondo militare e sollecita la Commissione a non conformarsi a una logica di riduzione della spesa per la difesa.

  Salvatore DEIDDA (FdI) esprime la contrarietà del gruppo di Fratelli d'Italia alla contrazione delle spese per la difesa, ricordando che i vertici militari, nelle audizioni svolte ad avvio di legislatura, hanno esposto alla Commissione la loro preoccupazione per la scarsità di risorse finanziarie.
  Sottolinea come le misure previste nella legge di bilancio per favorire l'assunzione di personale militare siano poca cosa rispetto a quanto stanziato per il reddito di cittadinanza e anche le risorse destinate al riordino delle carriere risultano assolutamente insufficienti.
  Auspica, quindi, che la manovra possa essere migliorata attraverso l'accoglimento di emendamenti presentati dall'opposizione e che non si voglia costringere le nostre Forze armate a operare con mezzi giunti oramai alla fine del loro ciclo operativo.

  Emanuela CORDA (M5S) assicura che il Governo e la maggioranza stanno lavorando con grande attenzione per venire incontro alle giuste richieste provenienti dal personale militare e si dichiara fiduciosa che la manovra economica saprà corrispondere alle attese.
  Evidenzia come, dopo lungo tempo, si siano finalmente stanziate risorse per il riordino delle carriere del personale e conferma come anche il tema degli investimenti per la difesa stia a cuore delle forze politiche che sostengono il Governo.
  Al riguardo precisa come le rimodulazioni previste saranno attuate in modo tale che i programmi avviati possano proseguire in maniera efficiente, dal momento che le riduzioni di spesa programmate sono volte ad incidere esclusivamente sulle sacche di spesa eccessive.

  Marica FANTUZ, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.40.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 13 novembre 2018 — Presidenza della vicepresidente Marica FANTUZ. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Raffaele Volpi.

  La seduta comincia alle 12.40.

Pag. 66

Sulla pubblicità dei lavori.

  Marica FANTUZ, presidente, avverte che è pervenuta la richiesta che della seduta sia data pubblicità anche mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205.
Atto n. 51.

(Rilievi alla V Commissione).
(Esame rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto in oggetto.

  Lino PETTAZZI (Lega), relatore, introduce l'esame del provvedimento ricordando che l'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio 2017 (legge n. 232 del 2016) ha istituito  – nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (cap. 7555)  – il Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, il cui scopo è quello di accrescere la dotazione di capitale materiale e immateriale del Paese, così da aumentare la sicurezza dei cittadini, migliorare la qualità dei servizi pubblici e rafforzare la competitività del nostro sistema produttivo.
  Inoltre, il fondo contribuisce a rendere la politica economica più orientata al medio e lungo periodo, considerato che le grandi infrastrutture, la sicurezza delle scuole, la tutela del territorio, lo sviluppo di tecnologie d'avanguardia, l'attività di ricerca, la sicurezza interna ed esterna devono poter contare su risorse preordinate su tempi lunghi.
  Ricorda, inoltre, che la legge di bilancio 2017 ha destinato oltre 47 miliardi di euro in un orizzonte temporale quindicennale, dal 2017 al 2032, a una serie di settori di spesa, tra i quali rilevano – ai fini dell'esame dello schema di decreto da parte della Commissione difesa – i settori della ricerca, della difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche, dell'edilizia pubblica, compresa quella scolastica e sanitaria, dell'attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni, della digitalizzazione delle amministrazioni statali e del potenziamento infrastrutture e mezzi per l'ordine pubblico, la sicurezza e il soccorso.
  Ricorda, infine, che l'utilizzo del Fondo è disposto con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri interessati, in relazione ai programmi presentati dalle amministrazioni centrali dello Stato, attraverso i quali si provvede anche ad individuare gli interventi da finanziare e i relativi importi.
  Ciò premesso, segnala che la legge di bilancio per il 2018 (legge n. 205 del 2017, articolo 1, comma 1072) ha rifinanziato il Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, per gli anni dal 2018 al 2033, per un totale di 35,53 miliardi di euro, così suddivisi: 800 milioni di euro per l'anno 2018, 1.615 milioni per l'anno 2019, 2.180 milioni per ciascuno degli anni dal 2020 al 2023, 2.480 milioni per l'anno 2024 e, infine, 2.500 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2033.
  Tuttavia, poiché il decreto-legge n. 109 del 2018 (decreto-legge Genova), attualmente all'esame del Parlamento, ha provveduto alla copertura degli oneri finanziari derivanti da diversi articoli – pari a complessivi 585 milioni nel periodo 2018-2029, di cui 83 milioni per il 2018, 195 per il 2019, 37 per il 2020 e 30 milioni per ciascuno degli anni dal 2021 al 2029 – tramite le risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, la quota residuale che lo schema di decreto in esame provvede a ripartire, ammonta a 717 milioni nel 2018, 1.420 nel 2019, 2.143 nel 2020 e a 21.250 milioni per il periodo dal 2021 al 2029.
  Sottolinea che, come precisato nella Relazione illustrativa che correda lo Pag. 67schema di decreto, la ripartizione delle risorse del Fondo è stata definita, con riferimento a ciascuno dei settori di spesa previsti dall'articolo 1, comma 140, della legge di bilancio per il 2017, anche tenendo conto delle richieste formulate dai Ministeri, dei successivi approfondimenti condotti con ciascuna Amministrazione, in coerenza con i vincoli finanziari del Fondo, dando priorità ai settori della cultura, dell'istruzione (scuola e università), della ricerca e dell'alta tecnologia, nonché della sicurezza e ordine pubblico.
  Evidenzia, quindi, che considerando il totale delle risorse assegnate negli anni 2018-2033, il settore di spesa a cui sono state attribuite più risorse è quello dei «trasporti e viabilità», che assorbe quasi un quarto delle risorse totali, seguito dal settore «attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni» che riceve quasi un quinto del totale delle risorse.
  Pertanto, dall'esame dell'assegnazione delle risorse ai vari ministeri si evince che la maggior parte delle risorse sono assegnate al Ministero delle infrastrutture e trasporti (37,2 per cento), seguito dal Ministero della difesa (16,4 per cento) e da quello dell'istruzione (10,2 per cento).
  In particolare, al Ministero della difesa sono nel complesso assegnati 5.814,8 milioni di euro per il periodo dal 2018 al 2033, di cui, con riferimento alla spesa per il settore ricerca circa 10 milioni di euro; con riferimento alla spesa per il settore difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche 389,8 milioni, circa il 7 per cento; con riferimento alla spesa per l'edilizia pubblica compresa quella scolastica e sanitaria 1.683,7 milioni, circa il 29 per cento; con riferimento alla spesa per attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni 2305,5 milioni, circa il 40 per cento; con riferimento alla spesa per la digitalizzazione delle amministrazioni statali 524,5 milioni, circa il 9 per cento; infine, con riferimento alla spesa per il potenziamento infrastrutture e mezzi per l'ordine pubblico, la sicurezza e il soccorso 901,3 milioni, circa il 15 per cento.
  Ricorda, poi, che sempre il comma 140 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2017 prescrive che debbano anche essere individuati «gli interventi da finanziare ed i relativi importi» di destinazione delle risorse medesime, nonché, «ove necessario, le modalità di utilizzo dei contributi».
  Al riguardo, evidenzia che lo schema di decreto in esame non indica gli interventi da finanziare e le modalità di utilizzo dei contributi e, pertanto, ritengo utile acquisire un quadro informativo più puntuale e dettagliato in merito ai progetti concreti cui la Difesa intende destinare le risorse assegnate e per le quali ha avanzato richiesta. In tale quadro, l'audizione che si svolgerà al termine di questa seduta appare indubbiamente importante al fine di poter poi presentare una proposta di parere nella quale formulare i possibili rilievi da sottoporre alla Commissione bilancio.

  Marica FANTUZ, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 12.50.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 13 novembre 2018.

Audizione del Capo dell'Ufficio generale Pianificazione, programmazione e bilancio dello Stato maggiore della difesa, Gen. D. Guglielmo Luigi Miglietta, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del Fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese di cui all'articolo 1, comma 1072, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Atto n. 51).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.55 alle 13.45.